[oblinder] Stubborn Love

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1    
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    204
    Spolliciometro
    +211

    Status
    Offline
    JaeYong ovviamente stava cercando in tutti i modi non far trasparire la sua naturale preoccupazione, soprattutto perché sapeva benissimo -e lo vedeva con i suoi occhi- quanto Todd fosse provato da quella situazione, però sapeva anche che il suo tentativo di risultare rassicurante non sarebbe mai riuscito a dare i frutti sperati. JaeYong e Todd erano comunque due sconosciuti e per quanto il mago ci provasse, ancora non sapeva bene quale fosse la chiave giusta per tranquillizzarlo. Todd non era uno dei suoi hyung che ormai conosceva come il palmo della sua mano, ecco. Todd era purtroppo ancora una persona del tutto sconosciuta e con cui non aveva confidenza, il che rendeva il tutto ancora più difficile. Questo ovviamente non portò il giovane mago a demordere e tentò di fare qualcosa che molto probabilmente Hyunjin avrebbe fatto, ossia usare il contatto fisico con un'altra persona. JaeYong non era esattamente una persona molto fisica, specialmente con gli sconosciuti, ma in questo caso si era messo in gioco proprio perché non sapeva che altro fare in una situazione già di per sé molto delicata. Il giovane non aveva paura di cadere e neanche dell'altezza in generale, ma il restare rinchiuso in quella cabina gli aveva riportato alla mente quanto accaduto durante il periodo di prigionia dopo la missione a casa Park, ossia senza alcun dubbio il momento peggiore della sua intera esistenza. JaeYong si sentiva soffocare lì dentro ma cercava davvero di tenere duro per Todd. Qualcuno avrebbe potuto dire "ma chi te lo fa fare?" perché comunque Todd non era nessuno per lui... no? Ma JaeYong era fondamentalmente una persona buona che desiderava un mondo migliore, quindi come avrebbe mai potuto abbandonarlo? E poi, sotto sotto, Todd gli stava anche simpatico, quindi come poteva lasciarlo alle sue paure? Per tentare di distrarlo, poi, JaeYong tentò di farlo parlare. Non sapeva esattamente che cosa chiedergli ma qualche domanda comunque riuscì ad uscire fuori dalla sua bocca, cosicché Todd potesse rispondere. «Sono nato qui. I miei genitori sono maghi, anche se mio padre è scappato dopo che ha scoperto di me e Jeremy. Lui ha la mia età ma sua madre era l'amante di mio padre o forse lo era la mia, non lo sappiamo. E poi c'è Run, mia sorella, persa non so dove. Sai mi manca così tanto» disse Todd, raccontando un po' più di quello che il mago avrebbe sperato che dicesse. Il che era una cosa positiva, intendiamoci, ma anche triste allo stesso tempo perché da quello che stava capendo, neanche Todd aveva avuto una vita facile ma rispetto alla sua era sicuramente stata più difficile. Infatti, anche se la vita di JaeYong sembrava destinata alla solitudine, il mago non poteva negare il fatto che fosse amato da molti (genitori, hyung, amici, ecc.). Invece Todd sembrava infinitamente solo. «Persa? Mi dispiace molto sentirlo. Anche io sto cercando qualcuno... ed è per questo che sono qui.» disse subito JaeYong, parlando ovviamente di Sehyung. Il giovane aveva avuto modo di vederlo per un breve attimo attraverso lo specchio ma questo non gli aveva purtroppo chiarito dove fosse o come fare per riportarlo da lui. Era davvero frustrante tutto questo. «È come un fratello per me, quindi ti capisco.» disse ancora JaeYong. Certe volte i legami di sangue veri e propri importavano fino ad un certo punto. Il mago non aveva fratelli di sangue ma aveva compensato a questa mancanza con tutti i suoi hyung, anche se avevano finito col deluderlo. «Abbiamo trovato qualcosa in comune, mmh? Non è una brutta cosa.» disse infine lui, anche se ovviamente era sottinteso che sarebbe stato mille volte meglio non avere un fratello/sorella scomparso in comune, però si doveva cercare sempre il lato positivo di ogni cosa, no? E parlando di cose positive... all'improvviso la giostra cominciò a muoversi ed un peso si levò dal cuore di JaeYong. Era tutto apposto. Fra un po' sarebbero arrivati a terra.
    «Usciamo subito da qui!» disse subito Todd, facendo ridere JaeYong (che comunque lo seguì a ruota). Neanche il mago aveva proprio tutta questa voglia di rimanere bloccato dentro a quella cabina per due volte di seguito, quindi capì benissimo la fretta di Todd. «ARIA!» urlò ancora il rosso e JaeYong rise, finalmente sereno dopo quel piccolo intoppo. Preso dall'entusiasmo, colpì leggermente la spalla di Todd con la mano chiusa a pugno, continuando a ridere per lo scampato pericolo. «Visto che non c'era nulla di cui preoccuparsi? Hanno risolto tutto in pochi minuti.» disse JaeYong, continuando a dare pacche amichevoli sulla spalla di Todd. Era finito tutto per il meglio ed ancora non riusciva a crederci! Questa ondata di positività lo portò a prendere per mano il rosso, con l'intento di trascinarlo da qualche parte che non fosse comunque quella ruota panoramica. Esattamente non aveva in mente cosa fare ma comunque il camminare era sempre meglio dello stare imbambolati lì. «Proviamo qualche altro gioco? Magari qualcosa di più movimentato.» disse JaeYong, continuando a guardarsi intorno, alla ricerca del gioco perfetto. Per un attimo il giovane si era totalmente dimenticato di tutti i problemi, delle gelosie e della presenza dello hyung nello stesso parco divertimenti. Esatto: per una volta era riuscito a staccare la spina e se la stava spassando, nonostante la paura di poco prima sulla ruota panoramica. Però la sua serenità era di breve durata. « JAE» sentì il kinese ed in men che non si dica si ritrovò Hyunjin tra le braccia. Ovviamente il moro era sorpreso. Onestamente non pensava neanche più al fatto che appunto ci fosse anche lui a Wicked Park e questo perché comunque stava riuscendo pian piano a farsi passare la rabbia, soprattutto grazie a Todd ed alla loro piccola avventura al parco. Però... però Hyunjin adesso era lì e tutto gli ritornò prepotentemente addosso. «Jin? Non dovresti essere a divertirti altrove?» chiese il giovane. Forse dal tono si poteva capire quanto non fosse esattamente felice di vederlo, probabilmente per la prima volta da che era iniziata la loro amicizia. Poi, ovviamente, dietro di lui vide anche la stessa ragazza dalla chioma rossa che aveva intravisto accanto a Jin diverso tempo prima. Era lei il suo appuntamento.
    JaeYong, comunque, non perse tempo e scostò Hyunjin da sé, indietreggiando più verso Todd. L'atmosfera non era molto piacevole.
    JaeYong + Todd
    22/07/2001
    kinesi sqwad
    cool & rebel
    JaeYong è davvero un ragazzo molto semplice e questa sua caratteristica si riflette anche nelle cose che ama. Possiamo dire che il suo cuore appartiene totalmente alla sua famiglia (lasciata in Corea a causa di forza maggiore) ed ai suoi hyung che praticamente l'hanno cresciuto e l'hanno fatto diventare la persona che è oggi. Ama il cibo e passerebbe tutto il suo tempo a mangiare e mangiare ancora... ma si trattiene perché non vuole diventare una botte che cammina. Passa il suo tempo diviso tra la sua voglia di dormire e il voler fare troppe cose (danzare, cantare ed allenarsi). C'è però un piccolo dettaglio che ancora non è riuscito ad ammettere, ossia che c'è qualcosa che gli fa battere il cuore più di tutti. La sua preferenza verso qualcuno (Hyunjin ciao) è palese ma JaeYong è tonto e quindi ancora non ci arriva. Però obiettivamente è lui che ama più di tutto e tutti.
    love
    hate
    JaeYong odia essere toccato da persone che non conosce. Ci prova ad essere come gli occidentali ma il massimo che riesce a fare è una stretta di mano o un tipico saluto maschile con tanto di spallata. Tutto il resto lo infastidisce alquanto (per quanto riguarda il contatto fisico). Odia svegliarsi presto al mattino. Essendo anche una persona gelosa, non sopporta quando le persone che ama lo ignorano, specialmente Hyunjin. Con lui però c'è un discorso a parte perché comunque JaeYong odia letteralmente chiunque si avvicini un po' troppo a Hyunjin, quindi diciamo che è più complicato con lui. Ovviamente odia anche le ingiustizie e chi attualmente è al potere del mondo, o non sarebbe un ribelle.
    Why do I always get into these absurd situations?
    prelevi? // i panic at a lot of places besides the disco


    + 7
     
    .
  2.     +3    
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Rebel
    Posts
    987
    Spolliciometro
    +904

    Status
    Offline
    Okay che Niamh era abituata a prenderle, ma stava incominciando a diventare rude. Rendiamoci conto che un se stessa e un gatto le stavano facendo il culo, non sapeva se essere orgogliosa di Niv II oppure considerarsi offesa – probabilmente entrambe, tanto non aveva più dignità. Cercò di colpire per l’ennesima volta i due esseri, rendendosi conto che ormai aveva il fiatone, le braccia a dolere a ogni oggetto lanciato; stava diventando vecchia? Scosse la testa inorridita, non lo accettava, non poteva permettersi di diventare come uno Shane qualunque. Almeno aveva un giovane a combattere al suo fianco, e in caso fosse stata ferita, l’avrebbe persino potuto usare come bastone della vecchiaia. «Eri una battitrice o una cacciatrice, non ho dubbi! Bel lancio!» dai non era karinissimo?? Ne voleva uno a casa ad incoraggiarla quando non aveva voglia di vivere, tipo podcast motivazionale delle Kardashian. «cacciatrice, i migliori!» quasi sentiva i cori della partita ruggire attorno a lei, dandole la carica per continuare a menare forte. Quanto le mancava giocare – e i festini dopo la partita – non poteva credere che fossero già passati quattro anni da quando si era diplomata, si sentiva così vecchia. «Conosci un incantesimo per lanciarle come proiettili? Io potrei creare un diversivo correndo dalla parte opposta per attirare la loro attenzione, così avresti via libera per colpirli. E secondo me da quella parte c'è un corridoio, forse quella è la via per il tesoro» l’aveva detto che sarebbe stata la mente del gruppo, lui che non aveva tanti neuroni bruciati quanto lei «mi fido di te, kellergan! Ci manca poco per il tesoro» alzò la mano per farsi schiacciare un cinque, come la squad favolosa che erano: quella di Hello Kitty #ripwill. Al tre dell’ex grifondoro, Kain si mise a correre veloce come Spirit cavallo selvaggio, mentre lei si destreggiava con la bacchetta contro i nemici. Poi successero code che.
    All’improvviso la Barrow sentì vibrare tutt’intorno Idol dei Bitiesse THEY CALL ME ALEX THEY CALL ME ALDO, un kinese a spuntare dalla mistica foschia asiatica insieme a una power ranger. La ragazza spalancò la bocca con tanto di *GASP* drammatico, omg ma quindi aveva picchiato dei minorenni? L’AVREBBERO DENUNCIATA??? Sperava vivamente di no, era troppo bella e simpatica per andare in prigione, le lesbiche non avrebbero mai potuto resisterle e sapeva che avrebbe spezzato loro il cuore. «ehi, io sono Niamh» sventolò la mano verso i due ragazzi come avrebbe fatto un vero Adulto™, non aveva ancora capito se il kinese parlasse la sua lingua ma nel dubbio ci aveva provato. Boh, al massimo avrebbe comunicato tramite i piatti del sushi, con suo fratello sembrava funzionare. «Biscottini della fortuna kinesi? Lui è Jin, ci siamo conosciuti da poco, ma siamo già amici. Non parla la nostra lingua, però con questi vi capisce» se all’inizio ci rimase male nel realizzare di non poter esprimersi a piatti asiatici, i biscotti le sollevarono il morale, come ogni menzione di cibo in generale. Niamh accettò il biscotto con la velocità di un morto di fame, iniziando a mangiarlo con la stessa rapidità «voi due vi conoscete?» oh, era stupida e non aveva capito! Poi fiutava una potenziale ship, doveva sapere tutti i dettagli «e comunque tifo Falmouth Falcons, mi piace il gioco duro» si rivolse a Kain stringendosi nelle spalle, non poteva farci niente se era un po’ basic come grifondoro.
    niamh barrow + kain KELLERGAN
    bartender
    twenty two
    Aquarius
    simpa af
    alcool, animali ma soprattutto cani e procioni, la sua fam, le mazze da baseball, fare a botte, fingersi una ricca ereditiera per trollare gli impiegati di gucci
    love
    hate
    avere responsabilità, i viaggi nel tempo, i capannoni, doversi sbarazzare di cadaveri, il governoh, un po' tutti i tipi di dolci, leggere libri senza illustrazioni
    Too high to come down right now
    So please don't call me out when I'm faded
    prelevi? // i panic at a lot of places besides the disco


    +4 kwori
     
    .
  3.     +2    
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    137
    Spolliciometro
    +305

    Status
    Offline

    Era successo tutto molto velocemente e si erano trovati sbalzati fuori: prima aveva rischiato di essere ucciso da Chelsey credendo fosse un mostro, poi aveva sperato che la sua compagna d'avventure la facesse fuori, poi tutto era diventato molto confuso dopo una terribile testata e infine, in un battito di ciglia, era di nuovo spiaccicato sotto Chelsey, questa volta con l'intuizione che lei fosse vera.
    Era tutto molto confuso, quindi neppure si accorse della totale assenza di scuse e prese un biscottino. La buona notizia era che non era segretamente razzista, almeno. Iniziò a mangiucchiarlo, passando lo sguardo confuso da Chelsey al ragazzo. Ma...Perché Chelsey era in giro con un ragazzo? Un nuovo amico?
    "Ciao Jin!" salutò, ma fu brutalmente ignorato dal ragazzo che correva via per saltare tra le braccia di un altro cinese. Uh, awkward, pensò, acchiappando un altro biscotto solo per il gusto di sgranocchiarlo.

    Non molto interessato alla puntata di piccoli problemi di cuore che si stava svolgendo davanti ai suoi occhi, si girò verso Niamh che si stava presentando a Chels.
    "Oh no, i Falcons!" sospirò, guardando in direzione di Chelsey aspettandosi una sua reazione entusiasta. A Kain bruciava ancora un pò troppo la sconfitta in Campionato per essere imparziale. "Chelsey è la mia migliore amica! Comunque, non possiamo perderci in chiacchiere"
    Disse, folgorato dal ricordo del motivo per cui fossero tutti lì, in quel preciso momento.
    "Qualcosa è andato storto e siamo stati sbalzati fuori. Dobbiamo assolutamente tornare là dentro! Non abbiamo trovato nè indizi nè il tesoro! Forse... forse se le nostre due squadre collaborassero ci riusciremmo! Io e te siamo una buona squadra, Niamh, su questo non c'è dubbio. Ma con Chelsey?" indicò la ragazza dai capelli rossi con l'aria orgogliosa che nessuno dovrebbe avere dopo un tentato omicidio "Con lei dalla nostra parte possiamo fare qualunque cosa! Superare ogni ostacolo, sconfiggere qualunque squadra, vincere ogni partita!"
    C'era determinazione nelle sue parole e nei suoi occhi, quella scintilla di follia che c'era sono nello sguardo di chi era abituato a lottare fino all'ultimo per agguantare la vittoria.
    Si passò una mano sulla fronte, scostando i capelli nel sentire un bernoccolo iniziare a formarsi. "...Se non cercano di farci uccidere di nuovo a vicenda, ovviamente! Ma è ovvio che gli organizzatori della caccia al tesoro si aspettino che noi ci arrendiamo, non che ci alleiamo per vincere!"
    Lanciò uno sguardo alle spalle di Chels: forse avrebbero dovuto fare una cosa a tre, Jin sembrava piuttosto impegnato.




    #coseAtreConInnocenza + 5 cuori



    Kain Kellergan+ Niamh Barrow
    Quidditch addicted
    16
    Ariete
    canarino
    Il Quidditch - tutto ciò che riguarda il Quidditch - giocare a Quidditch con Chelsey Weasley - le Vespe di Winbourne - mangiare caramelle - volare all'alba - Celestina Warbeck
    love
    hate
    studiare - stare fermo - i Falcons - le cose tristi
    Stay up on that rise and never come down
    prelevi? // i panic at a lot of places besides the disco
     
    .
  4.     +2    
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Rebel
    Posts
    584
    Spolliciometro
    +870

    Status
    Offline
    Non capì molto di quello che le aveva detto il coreano, ancora priva del miracoloso effetto dei biscottini della fortuna kinesi; tuttavia, quello che colse, fu il suono così simile a quel Jae che aveva sentito nella casa dei mostri, lo stesso che aveva scambiato per un urlo di battaglia e che, ancora una volta, il biondo si accingeva a pronunciare tipo banzai prima di lanciarsi su un altro ragazzo, così simile a lui se non fosse per il colore più scuro dei capelli.
    Aw. Che carini! Sono due fratelli adorabili! si ritrovò a pensare osservando Jin che si lanciava tra le braccia dell’altro, cercando affetto e conforto. Guardandoli, distese le labbra in un sorriso, chiedendosi come sarebbe stato se lei avesse avuto un fratello, o una sorella. Se anche lei avrebbe percorso a grandi falcate la distanza tra loro, gettandosi tra le braccia del maggiore/minore alla ricerca di attenzioni o se, più verosimilmente, fosse stata quella a scansarsi di lato, lasciando che l’altra, o l’altro, cadesse a terra, regalandole così una risata, di quelle grosse, di pancia, che scaldavano il cuore e scuotevano il petto. Si ritrovò a pensare a Jek e Hyde, al maggiore che provava a prendere la rincorsa e all’altro che, preciso come un cecchino, gli piazzava una pallottola al centro della fronte. Coprì la bocca per nascondere il sorriso, segno che i dolcetti magici stavano già facendo effetto, leggermente scossa dalla visione vivida della scena dei CW e dall’impossibilità che i ruoli si potessero invertire. Dai, ma ce lo vedete Hyde che saltella grazioso tra le braccia del fratello? L’espressione di pura gioia dipinta sul volto estatico. Oh Merlino. No. Era… così… inquietante che un brivido percorse la sua schiena. Orrore.
    Aggrottò leggermente le sopracciglia, studiando i nuovi arrivati da lontano, soffermandosi sul tono di voce usato da Jae. Se avesse saputo che, convinto di star per morire, Jin aveva chiamato il suo nome alla ricerca di un aiuto, di quell’incoraggiamento che gli serviva per affrontare le sue paure, si sarebbe ammorbidito? Perché Jimmy non meritava un’accoglienza simile, in nessuna lingua! Sentì il senso di protezione verso il biondo crescere e, dopo aver tirato una testata e aggredito il suo migliore amico, di sicuro non si sarebbe sottratta dal prendere a schiaffi uno sconosciuto che trattava male Jin!
    Stava per andare a suonarle di santa ragione a Jae quando si rese conto che qualcosa glielo impediva e, per le volte successive, si sarebbe informata sugli effetti che quei biscotti avevano su chi li mangiava! Si sentiva così sedata nei modi e nel parlare che quasi le veniva voglia di chiedere a qualcuno se, cortesemente, volesse prenderla a schiaffi per farla rinsavire. O ficcarle due dita in gola per farla vomitare, ma finché c’era il coreano nei paragi, non poteva permettersi di ignorare qualsiasi cosa le dicesse.
    “Chelsey”
    Si voltò verso la nuova coppia, lasciando che il suo corpo abbozzasse un mezzo inchino di riverenza verso Kain e la nuova ragazza, il sorriso talmente forzato che sentì quasi l’arrivo di una paresi. Tuttavia, lo sguardo si assottigliò appena, iniziando a collegare il nome al volto, il cervello in preda a uno sforzo cui non era da tempo abituato. Collegando pian piano i pezzi, associando al volto un nome e a un nome una squadra e, soprattutto una Casata.
    “Niahm Barrow?” Domandò avvicinandosi a lei, gli occhi sgranati (ma non troppo, subivano comunque l’influsso kinese) e l’espressione sorpresa, quasi avesse avuto davanti il fantasma di Sir Nicholas. “Oh Merlino! Sei Niahm Barrow!” Certo che era lei! Quante Niahm Barrow potevano esserci al mondo che tifavano Falmouth Falcons e a cui piaceva il gioco duro! La Weasley era appena entrata in squadra quando la più grande era al suo ultimo anno a Hogwarts e l’aveva vista giocare dal vivo! Avevano vestito gli stessi colori! “Ho dei taccuini su di te! Sul tuo gioco! Era stata una delle prime di cui aveva scritto, perché aveva il privilegio di vederla giocare anche durante gli allenamenti e studiarne i miglioramenti, ma soprattutto perché era una delle poche cacciatrici che spaccava veramente le pluffe in campo! Era rabbia, aggressività, precisione! Tutto quello che un estimatore dei Falcons apprezzava di quella squadra! Era esplosiva e… “Wow. Forse non ti ricorderai di me, ma per un brevissimo periodo siamo state nella stessa squadra!”
    Certo, non era come ritrovarsi davanti Elwyn Huxley, lui sì che era la vera (ex) stella del Quiddith o Arabells Dallaire, ma aver modo di aver davanti una sua ex compagna di squadra significava tanto per lei. “Ho… avrei davvero tantissime domande da farti, ovviamente quando hai tempo e se ti va di rispondere! Sono il nuovo Capitano dei Grifondoro, nasco come battitore ma ho perso una scommessa e da quest’anno gioco come Cacciatore.” Spiegò arrossendo appena, portando indietro una ciocca di capelli vermigli, le iridi azzurrine puntate sulla ragazza. Sperava davvero non avesse perso la mano e che avesse un sacco di trucchi del mestiere da svelarle! “Non davanti a lui.” Perché non era ancora abbastanza stupida da rendere partecipi gli avversari dei suoi piani. Non quando era un suo obiettivo distruggerli.
    Per un momento, un minuscolo frammento di tempo, aveva dimenticato perché fossero lì. Poi sentì la voce di Kain e si chiese quanto davvero fosse vera l’affermazione migliore amica alla luce degli ultimi fatti, dell’averle omesso l’appuntamento con una ragazza (forse poteva approvare Niahm, in fondo tifare Falcons ed essere Grifondoro era una garanzia), del non averle detto fosse fidanzato o che si sentisse con qualcuna, dell’essere andato al Wicked Park senza di lei. Certo, non lo avrebbe bloccato dall’uscire con qualcuno, ma odiava essere tagliata fuori dalla sua vita, da non essere neanche presa in considerazione per un consiglio sull’argomento. Non avrebbe comunque saputo dir nulla che potesse effettivamente aiutarlo in merito, ma si sarebbe sentita coinvolta, parte di qualcosa.
    Ed era un’ipocrita. Chelsey Weasley era la persona più ipocrita nel raggio di km, perché era lei la prima a tener fuori da una parte della sua vita il Tassorosso, pur arrogandosi il diritto di considerarlo il suo migliore amico. Ma Kain non poteva sapere. Lo aveva promesso ad Hyde, che custodiva la memoria di quella vita senza Candy. Lo aveva promesso per proteggerlo e se era così che le cose sarebbero dovute andare, se era questa la vita che avrebbe vissuto Kain senza la sua presenza, allora non le restava che accettarlo.
    “Che caccia al tesoro? Che squadre?” Domandò confusa, prima di indicare l’ambiente attorno a sé, un sopracciglio levato a livelli di allerta. “È San Valentino. Questo dovrebbe essere un… qualcosa a tema? Non lo so, il mio uccello si è schiantato contro Jin.” Si grattò piano la tempia, lusingata e al contempo esasperata dall’atteggiamento del Kellergan. Perché davvero capiva metà delle cose che stava dicendo, senza riuscire a trovare un senso logico. “E, mi spiace, ma non sono la tua seconda scelta. Se mi volevi in squadra, dovevi pensarci prima.” Serrò piano la mascella, lo sguardo infuocato. Aveva passato l’infanzia a lottare per essere considerata dagli altri bambini come loro pari, dimostrando che anche una femminuccia fosse in grado di giocare a Quidditch e di spaccare boccini come Dallaire comanda; dimostrando che, più la sceglievano per ultima, più in campo non aveva pietà. Si era fatta strada pian piano, fino ad arrivare ad essere quella scelta per prima o, addirittura, quella che sceglieva per prima. Non aveva mai chinato la testa, era andata sempre dritta come un treno, travolgendo tutto e tutti, fino ad ottenere la fascia di Capitano, come suo zio (quello vero e bellissimo) aveva fatto prima di lei. E non si sarebbe fatta mettere i piedi in testa neanche da Kain che, a quanto pare, quel giorno ci stava prendendo gusto a ferirla. Poteva accettare il fatto avesse spezzato la loro tradizione parodistica di San Valentino, che non fosse lì ad aspettarla al parco quando era arrivata, che l’avesse ignorata tutto il giorno, ma non poteva chiudere un occhio su quello. Non quando le mancava di rispetto.
    Perché, da sola, era in grado di superare ogni ostacolo, sconfiggere qualunque squadra, vincere ogni partita, fare qualunque cosa.
    Perché era Chelsey Weasley e Gryffith Dallaire.
    Perché nessuno era mai riuscito a fermarla.
    “Continuate pure il vostro appuntamento, la vostra caccia al tesoro o quel che vi siete raccontati fino ad ora."
    CHELSEY+ TAE HYUN-JIN
    Quidditch addicted
    16 y.o.
    L e o
    kinesizzata
    Quidditch + Falmouth Falcons + Elwyn Huxley + Arabells Dallaire + la sua mazza da battitore + i suoi cimeli sportivi + zuccotti di zucca del Red Velvet + Celestina Warbeck + Trasfigurazione + Colori Sgargianti + i suoi capelli + risse + estroversa
    love
    hate
    Lacrime + cani + chi le tocca i capelli + bulli
    I came in like a wrecking ball
    prelevi? // i panic at a lot of places besides the disco

    + 7
     
    .
  5.     +3    
     
    .
    Avatar

    Spero di essere Todd

    Group
    Member
    Posts
    221
    Spolliciometro
    +380

    Status
    Offline


    Non aveva mai apprezzato così tanto l'aria puzzolente di quella città come quel giorno; stare chiuso in quella cabina gli aveva davvero fatto venire la nausea. «Visto che non c'era nulla di cui preoccuparsi? Hanno risolto tutto in pochi minuti.» disse Yong, cercava di rassicurarlo ancora. Era così adorabile, aveva bisogno di un amico come lui, peccato che lui non era in grado di avere amicizie durature nel tempo, era così una frana nel socializzare.
    «Proviamo qualche altro gioco? Magari qualcosa di più movimentato.» fece sorridere Todd quell'affermazione, era così convinto di aver rovinato tutto che gli si poteva leggere in faccia quanto fosse felice per quella richiesta, aveva voglia di fare qualche altra giostra, magari qualcosa che non prevedesse loro due, da soli a fare cose ambigue. «ci Sto» non avrebbe perso l'occasione di essere un ventenne alla giostre; ne aveva davvero bisogno. Ma vennero interrotti da un altro kinese, piuttosto carino (egovio), si gettò tra le sue braccia, era così sorridente, contagioso. Sorrise a sua volta mentre Yong però lo allontanava da lui. Erano così strani, anche se non poteva capire bene davvero cosa ci fosse tra di loro, non aveva di come funzionasse una vera amicizia.
    ”Ehi, io chi sono per te?” intervenne Mickey
    «tu sei diverso» rispose rassegnato, non che volesse fargli un complimento, anche perché era pur sempre frutto della sua immaginazione e non si poteva definirlo davvero amico o normale quel rapporto. Era meglio lasciar perdere, tornò ai due ragazzi che non sembravano andare così d'accordo. Forse si sbagliava, ma ripeto, non era bravo in queste cose e non aveva neanche capito che tra di loro forse c'era qualcosa di più che amicizia. «Jin? Non dovresti essere a divertirti altrove?» Yong, fu improvvisamente freddo, non era lo stesso ragazzo che aveva conosciuto. Ma cosa pretendeva, si conoscevano praticamente da solo un paio d'ore, mica erano davvero migliori amici, lui e il kinese.
    «Cosa? Perchè fai così?» rispose il biondo, Todd provò una strana sensazione, quasi disagio, come se quello non fosse il suo posto. Non che fosse una novità, di solito lui era sempre fuori luogo, persino a casa sua. Vide qualche passo indietro Niamh e altri due ragazzi, fece per andare da loro ma Yong al contrario si affiancò a lui, come a mettere in chiaro che loro due non si sarebbero mossi di li. «Ciao io sono Todd.» voleva interrompere quel silenzio e quella fu la prima cosa che gli venne in mente. « Vuoi venire con noi? Magari possiamo andare tutti insieme» guardò entrambi i kinesi. C'era davvero un forte imbarazzo e magari passare del tempo in gruppo sarebbe stata una buona idea. E poi lui non aveva mai avuto un gruppo di amici, poteva essere un'esperienza anche quella no? Povero ingenuo Todd.
    Todd+ Jaeyong
    Ian Todd Milkobitch
    19 y.o
    loser
    è un Todd.
    Gli piace la natura e gli animali (compreso suo fratello).
    Legge molto e più generi, inoltre gli piace molto giocare agli scacchi magici. E sicuramente ci sarà altro ma non ricordo.
    love
    hate
    Non gli piace parlare di se stesso e non ha molto simpatia per i posti affollati.
    Timido e impacciato ha difficoltà a parlare con gli altri, specialmente le ragazze, gli mettono paura.
    Non sono sfortunato, sono gli altri più fortunati di me.
    prelevi? // i panic at a lot of places besides the disco

    +7 cuori
     
    .
  6.     +2    
     
    .
    Avatar


    Group
    Special Wizard
    Posts
    12,911
    Spolliciometro
    +1,025

    Status
    Offline

    «Jin? Non dovresti essere a divertirti altrove?»
    «Cosa? Perche fai così?» rispose basito il biondo; la freddezza di quelle parole lo avevano colpito in pieno petto e lo fecero tremare. Rimase interdetto per qualche secondo cercando di capire cosa fare. Yong era chiaramente incazzato con lui e non era il suo essere empatico ad averlo fatto giungere a quella costatazione, ma bensì quelle sue parole e soprattutto gli era bastato guardarlo negli occhi per notare che qualcosa non andava; si conoscevano da molti anni e sapeva quando il maknae era arrabbiato o offeso. Di solito riusciva a calmarlo o farlo sorridere, ma il suo sesto senso gli diceva che non sarebbe stato così semplice quella volta. Eppure non capiva perché Yong stava provando tutto quell'astio nei suoi confronti, cioè era ancora arrabbiato perché lo aveva iscritto a quell'evento, ma non non sembrava così infelice col rosso, anzi lo aveva visto sorridere, cosa che di solito faceva solo con lui. Era stato uno stupido a pensare che fosse solo suo quel sorriso da coniglio, ma dopo mesi in cui erano stati lui e Yong, aveva avuto la presunzione che il ragazzo avesse tali atteggiamenti in quanto fosse Beltè la persona davanti a lui ma quanto pare si era sbagliato e Jae era più socievole di quanto pensasse.
    Si morse il labbro e strinse le mani a pugno, non si meritava quella freddezza da parte del suo compagno. «Io...io volevo presentarti Chelsey, mia sorella. Ma forse non t'interessa» fece un passo indietro nello stesso istante di Yong, questo non voleva stare con Beltè, lo sentiva e per la prima volta non sapeva che fare. Avrebbe potuto manipolarlo e lo avrebbe fatto, perché al contrario di quanto appare il biondo era furbo e anche prepotente. Il moro era suo, sempre. Ma venne interrotto dal rossino che si presentò con un perfetto coreano. Quindi ecco perché sembrava stare bene con lui, comunicavano. «io sono Todd»
    «Piacere io sono Hyunjin» fece un inchino per poi guardare l'amico, sperava che dicesse qualcosa come “si dai vieni con noi", oppure "scusa ma io e Jin dobbiamo parlare", ma ancora prima di sentirgli qualcosa che comunque non sarebbe mai davvero arrivato, lo sapeva bene che Ringo non aveva nessuna voglia di stare con lui in quel momento, questo lo aveva sentito e avrebbe rispettato il suo volere, anche se non era felice di farlo. «e scusate, non volevo interrompere. Torno da Chelsey e gli altri.» . Si voltò alla ricerca della rossa, ognuno il suo eh «Chelsey, andiamo sulle montagne russe?»
    Tae Hyun-Jin+Chelsey
    Beltè
    18 y.o
    Kinese
    Empatico
    Ama fare festa, divertirsi e stare in compagnia. Fa amicizia anche con i sassi.
    Parla molto e spesso da solo.
    Sorride sempre ed è molto curioso
    love
    hate
    Odia la solitudine e il silenzio.
    Non gli piace la violenza e il buio.
    we are living and dying. At the same time
    prelevi? // i panic at a lot of places besides the disco

    +8 cuori <3
     
    .
  7.     +1    
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    137
    Spolliciometro
    +305

    Status
    Offline


    Quindi non era una caccia al tesoro??? Prese dalla tasca il bigliettino accartocciato e lo aprì: non c'era scritto nulla a parte i nomi in codice per la missione e... Dei cuori. Hew. Aprì l'ultima piega e lesse il nome dei promotori dell'iniziativa. Oh no.
    "Ed è San Valentino? Oh no Chelsey, la nostra tradizioneee" si lamentò, realizzando che quel giorno fosse davvero San Valentino. E lui l'aveva completamente dimenticato e aveva perso l'occasione di celebrare la loro versione alternativa. Sperò che Chelsey riuscisse a intravedere quanto ne fosse dispiaciuto perché, all'improvviso, gli mancava la terra sotto i piedi. E non era una sensazione bella come quando volava.
    Il suo cervello iniziò a mettere in moto anche gli altri ingranaggi, facendogli comprendere un po' meglio la situazione. Si voltò verso Niamh, senza riuscire a non arrossire.
    "Ahahah... questo è imbarazzante"Quindi... Era nel bel mezzo del suo primo appuntamento con una ragazza senza saperlo? E Niamh invece... Lo sapeva??? Ed era ancora lì?
    E soprattutto... perché aveva accettato di lanciarsi con lui in una folle e inesistente caccia al tesoro? ...Forse perché l'aveva convinta lui. Eccerto, altrimenti perché una ex cacciatrice Grifondoro- apparentemente con i controfiocchi - avrebbe mai avrebbe voluto passare una giornata così con uno come lui?
    "Scusami Niamh, non volevo ingannarti con l'idea della caccia al tesoro per costringerti a passare del tempo con me, giuro" si massaggiò la nuca, imbarazzato "... E rischiare di lasciarci entrambi le penne, soprattutto. Purtroppo non c'è nessuna caccia al tesoro"... In realtà non era ancora così convinto su questo punto, ma forse era meglio lasciar stare.

    "Ri-ciao Jin!" salutò, cercando di abbozzare un sorriso, quando vide il ragazzo tornare. Ma fu brutalmente ignorato, perché questi propose a Chels un giro sulle montagne russe. Solo loro due? Nononono. Aveva già spezzato la tradizione così, non avrebbe passato la giornata senza Chelsey. Anche perché lei sembrava ferita (?) e, anche se probabilmente in quel momento voleva stare da sola e lontana da Kain, lui sentiva che quella non sarebbe stata la soluzione migliore.
    Lasciarla andare via era un po' come confermarle di essere la seconda scelta, di non essere importante.
    E non era affatto così: spiegarglielo non sarebbe servito a niente, avrebbe dovuto dimostrarlo.

    "Prima di andare sulle montagne russe, che ne dite di prendere una burrobirra, o un gelato, o una burrobirra e un gelato? Come segno di pace dopo aver cercato di ucciderci a vicenda... offro io!"
    La sua proposta sembrava allegra e gioviale, come se nulla fosse, ma sperò che Chelsey cogliesse la preghiera silenziosa nelle sue parole e nel suo sguardo da Bambi. Se non Chels, sperò di riuscire a convincere almeno Jin, che sembrava un po' giù e bisognoso di zuccheri. "Qui fanno il gelato al gusto zuccotto di zucca! Da dove vieni tu lo fanno, Jin? E' buonissimo!"

    Onestamente non aveva capito molto della reazione di Chels, così come non capiva molte cose in generale su di lei, da quando Jack aveva fatto capolino nella sua vita. Ma, così come lui aveva rispettato i suoi silenzi, sperò che Chelsey rispettasse le sue scuse e le accettasse, per quello scivolone.
    Poteva rinunciare a un tesoro, ma non alla sua migliore amica.


    + 6 cuori



    Kain Kellergan+ Niamh Barrow
    Quidditch addicted
    16
    Ariete
    canarino
    Il Quidditch - tutto ciò che riguarda il Quidditch - giocare a Quidditch con Chelsey Weasley - le Vespe di Winbourne - mangiare caramelle - volare all'alba - Celestina Warbeck
    love
    hate
    studiare - stare fermo - i Falcons - le cose tristi
    Stay up on that rise and never come down
    prelevi? // i panic at a lot of places besides the disco
     
    .
  8.     +1    
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    204
    Spolliciometro
    +211

    Status
    Offline
    Normalmente JaeYong sarebbe stato felicissimo di vedere Hyunjin, proprio perché per lui l'amico era sempre stato la persona più importante della sua vita, però quella sera era tutto diverso e non riusciva neanche a guardarlo in faccia, tant'è che si vide costretto ad allontanarlo da sé perché la sua vicinanza lo infastidiva davvero molto. Chi l'avrebbe mai detto? Hyunjin era stato in passato il primo a fargli amare il contatto fisico, eppure adesso non riusciva ad apprezzare i suoi gesti gentili, come invece avveniva di solito. Che cos'era successo? Che cos'era cambiato? JaeYong era arrabbiato con il maggiore ma non era solo questo... c'era molto più dietro questo suo rifiuto. Forse era la sensazione di non essere mai abbastanza. Forse era la sua convinzione di non essere davvero importante per il maggiore tanto quanto Hyunjin lo era per lui. E forse era semplicemente stanco di vederlo sempre rincorrere altre persone e voler far amicizia con il mondo, quando lui era l'unico a rimanere sempre lì per lui. Probabilmente quella giornata di San Valentino era stata la fatidica goccia che fa traboccare il vaso e tutta la sua rabbia, la sua delusione e la sua gelosia erano semplicemente esplosi nel peggiore dei modi. L'unica cosa che avrebbe voluto in quel momento era sparire da qualche parte o picchiare qualcosa (probabilmente era la seconda opzione quella più veritiera), però era bloccato lì ad evitare lo sguardo di Hyunjin.
    Oh, sapeva benissimo che cosa ci avrebbe letto se solo avesse alzato lo sguardo. E non voleva farlo. Non perché pensasse che anche questa volta Hyunjin l'avrebbe fatta franca solo perché il suo cuore l'avrebbe portato a perdonare il maggiore, ma perché semplicemente ne aveva abbastanza. Per una volta voleva concedersi il diritto di essere arrabbiato e di far vedere quanto lo fosse. L'unica cosa che gli dispiaceva davvero era che comunque ancora una volta c'era di mezzo Todd. Era davvero grato a quel ragazzo sconosciuto perché per la prima volta qualcuno era stato in grado di fargli smettere di pensare a Hyunjin almeno per una decina o più di minuti, il che era già un record. Onestamente l'unica cosa di cui era certo in quel momento era che non voleva perdere questa piccola amicizia nata per caso, forse perché aveva dannatamente bisogno di un amico che fosse estraneo a tutte le sue vicende passate e che gli permettesse di essere sereno per qualche ora. E si, forse era sbagliato pensarlo perché comunque avrebbe potuto fare queste cose anche con Hyunjin, ma il punto era che sicuramente il maggiore non si sarebbe mai focalizzato su di lui ma avrebbe trovato l'ennesima scusa per parlare con altre diecimila persone e lui sarebbe finito a stare in disparte, triste da qualche parte. "Basta così..." pensò il giovane con un sospiro, allontanandosi ancora di più verso Todd.
    «Cosa? Perche fai così?» chiese Hyunjin. A quelle parole, JaeYong preferì non rispondere perché comunque lui ovviamente teneva ancora molto al maggiore, quindi non voleva vomitargli addosso tutta la rabbia che aveva dentro. Tanto Hyunjin non avrebbe capito. Rimase quindi completamente in silenzio. «Io...io volevo presentarti Chelsey, mia sorella. Ma forse non t'interessa» disse ancora lui, prendendoci in pieno. No, onestamente in quel momento a JaeYong non interessava proprio di conoscere chiunque fosse quella rossa. La stava presentando come "sua sorella", ma chi ci credeva più? E tanto poi sarebbe finito col presentargli pure gli altri due o chissà chi altro, quindi era meglio se troncava tutto sul nascere. Non era proprio il momento di "fare amicizia" dato che il giovane non voleva proprio vedere neanche Hyunjin.
    «Ciao io sono Todd.» disse poi il rosso, forse cercando di essere amichevole. O forse cercava di calmare un po' gli animi. Era davvero un brutto momento e JaeYong si dispiaceva davvero che Todd che poverino non c'entrava niente in tutto questo. Aveva avuto solo la sfortuna di essere accoppiato ad uno stupido con i sentimenti tutti incasinati. « Vuoi venire con noi? Magari possiamo andare tutti insieme» disse ancor prima che JaeYong riuscisse a capire le sue intenzioni. Istintivamente gli mise una mano sul braccio come a fermarlo. L'ultima cosa che voleva era che Hyunjin venisse con loro, così da farlo rimanere incazzato per tutta la durate della serata. Però... però forse...
    «e scusate, non volevo interrompere. Torno da Chelsey e gli altri.» disse poi Hyunjin, correndo poi verso la rossa ed il resto dei suoi amici (?). Era proprio quello che voleva, no? Toglierselo di torno. Però... però. Ancora una volta eccolo andarsene via. Non ci aveva neanche provato a capire che cosa non andasse o a cercare di rimediare in qualche modo. Se n'era semplicemente andato dai suoi nuovi amici, abbandonando la persona che forse gli voleva più bene al mondo.
    «Andiamo.» disse JaeYong, cercando di trattenere le emoziono (o le lacrime). Si girò dalla parte opposta rispetto a dove era andato Hyunjin ed aspettò che Todd lo seguisse. Camminò per un po' senza meta fino a che non trovò una panchina in una parte un po' più appartata del parco e ci si sedé sopra, accartocciandosi un po' su se stesso. «Scusami ma forse non sono più dell'umore per fare altre giostre.» disse JaeYong, cercando di sorridere un pochino. Non voleva piangere proprio di fronte ad un nuovo amico. «Penso che andrò via... Ti darò però il mio numero, così se vuoi possiamo sentirci quando starò meglio. Che ne pensi?» chiese lui, la gamba che tremava per il nervoso, battendo sul terreno in modo ritmico. Fortunatamente anche Todd aveva uno smartphone (o comunque un cellulare) e quindi fu semplice scambiarsi i numeri di telefono così da potersi tenere in contatto. Forse davvero Todd era l'unica cosa positiva della serata. Di sicuro JaeYong non avrebbe mai immaginato che sarebbe finita così. «Vado allora. Sentiti libero di contattarmi quando vuoi. Ciao Ian Todd.» disse infine JaeYong, chinando leggermente il volto. Sarebbe rimasto se il suo cuore non fosse stato così a pezzi. Ma in quel momento sentiva il bisogno di stare da solo per riflettere sul da farsi. Le cose non potevano andare avanti così ancora per molto. Ed anche se non sapeva cosa fare, avrebbe dovuto pensarci per se stesso.
    JaeYong + Todd
    22/07/2001
    kinesi sqwad
    cool & rebel
    JaeYong è davvero un ragazzo molto semplice e questa sua caratteristica si riflette anche nelle cose che ama. Possiamo dire che il suo cuore appartiene totalmente alla sua famiglia (lasciata in Corea a causa di forza maggiore) ed ai suoi hyung che praticamente l'hanno cresciuto e l'hanno fatto diventare la persona che è oggi. Ama il cibo e passerebbe tutto il suo tempo a mangiare e mangiare ancora... ma si trattiene perché non vuole diventare una botte che cammina. Passa il suo tempo diviso tra la sua voglia di dormire e il voler fare troppe cose (danzare, cantare ed allenarsi). C'è però un piccolo dettaglio che ancora non è riuscito ad ammettere, ossia che c'è qualcosa che gli fa battere il cuore più di tutti. La sua preferenza verso qualcuno (Hyunjin ciao) è palese ma JaeYong è tonto e quindi ancora non ci arriva. Però obiettivamente è lui che ama più di tutto e tutti.
    love
    hate
    JaeYong odia essere toccato da persone che non conosce. Ci prova ad essere come gli occidentali ma il massimo che riesce a fare è una stretta di mano o un tipico saluto maschile con tanto di spallata. Tutto il resto lo infastidisce alquanto (per quanto riguarda il contatto fisico). Odia svegliarsi presto al mattino. Essendo anche una persona gelosa, non sopporta quando le persone che ama lo ignorano, specialmente Hyunjin. Con lui però c'è un discorso a parte perché comunque JaeYong odia letteralmente chiunque si avvicini un po' troppo a Hyunjin, quindi diciamo che è più complicato con lui. Ovviamente odia anche le ingiustizie e chi attualmente è al potere del mondo, o non sarebbe un ribelle.
    Why do I always get into these absurd situations?
    prelevi? // i panic at a lot of places besides the disco


    + 8
     
    .
  9.     +1    
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Rebel
    Posts
    584
    Spolliciometro
    +870

    Status
    Offline
    Sia ben chiaro: Chelsey non era gelosa.
    O così le piaceva credere.
    Razionalmente, non ne aveva motivo. Non era la fidanzata di Kain, né lo sarebbe stata. Erano troppo liberi, troppo con la testa tra le nuvole, troppo impegnati a rincorrere il loro futuro su un manico di scopa per pensare di poter legarsi a qualcuno, di avere dei vincoli o, peggio, degli obblighi. Ne era sempre stata convinta. Ora, però, quella certezza vacillava, insinuando il dubbio.
    La Grifondoro non riusciva a vedersi in un futuro con qualcuno, in generale, benché meno con un ragazzo che la portava a cena fuori in un ristorante chic, piuttosto che a un fish and chips fuori lo stadio dopo aver visto una partita di Quidditch. O che le avrebbe fatto pesare il mettere sempre la squadra al primo posto, non riuscendo ad essere LA priorità, ad avere l’esclusiva e le sue più totali attenzioni. O a comprendere che lucidare il manico di scopa era un vero e proprio lavoro, un rituale, perché quell’oggetto era parte di sé, come la mazza da battitore che la aspettava in fondo al baule, in attesa di essere nuovamente il prolungamento del suo braccio. Il Quidditch era tutto e non c’era posto per altro.
    Per questo era da stupidi restarci male, per questo era inutile mettere il muso per una tradizione dimenticata. In fondo, Kain nel 2043 era… assente. Non c’erano mai stati versi imbarazzanti decantati da puttini stonati, né quantità industriali di dolci da mangiare o da lanciare sulle teste delle sventurate coppiette che avevano la sfortuna di passare vicino a loro. Ci avrebbe fatto nuovamente l’abitudine. In fondo, era diventata piuttosto brava a riadattarsi a una nuova vita, ad essere flessibile, a provare a dimenticare per non soffire.
    Eppure…
    Eppure le rodeva come non mai il fatto che Kain non l’avesse considerata. Era corrosivo il pensiero che non l’avesse ritenuta degna di far squadra con lui in quella caccia al tesoro immaginaria, di non averla cercata o cercato di infrangere le regole per giocare e combattere con lei. Forse avrebbe dovuto stringere di più la presa delle dita quando era convinta fosse un serpente, forse avrebbe dovuto prendere a cuscinate l’Eros Piumato fino a tramortirlo. Forse doveva solo andarsene.
    Forse, al posto di tornare subito al Castello, poteva fare un salto nel suo nuovo appartamento e chiedere a Jek di dar fuoco al London Eye mentre cantavano insieme i testi delle sue canzoni più tristi, nonché romantiche, nonché dedicate a sua cugina. EW.
    O poteva sdraiarsi su Hyde versione ameba, spalmato sul divano, rubandogli dalle mani la bottiglia di tequila mentre Graffio si rifaceva le unghie sulle sue gambe.
    Non aveva mai avuto la pretesa di essere l’unica amica di Kain, né di essere la sola. Sperava solo di essere la migliore. Almeno quello.
    Dato che il suo duro lavoro non aveva ancora battuto il talento naturale dell’altro in volo, si era illusa di poter essere una degna rivale, qualcuno da temere in campo, o… non lo sapeva neanche lei.
    Le nocche erano strette in un pugno che non vide mai la luce, sciolto ancora prima di una qualsiasi reazione.
    Non aveva fame, in quel momento avrebbe vomitato qualsiasi cosa tanto lo stomaco le si era chiuso, però “Solo se vuole Jin.” si ritrovò a dire contro ogni logica. La testa le diceva di andarsene, di lasciare che Kain si godesse il suo appuntamento senza ulteriori intoppi, mentre l’istinto la stava obbligando a restare, sfidando ogni buon senso, costringendola quasi a credere che sia stato solo un errore, una leggera dimenticanza, che potevano ancora restare amici. Ma così come il Tassorosso non poteva abbandonare Niamh nel mezzo del loro appuntamento, lei non sarebbe stata una Weasley se avesse voltato alle spalle al suo nuovo amico. Benché meno al Kellergan.
    Era una leonessa ferita ed era tanto, troppo orgogliosa.
    CHELSEY+ TAE HYUN-JIN
    Quidditch addicted
    16 y.o.
    L e o
    kinesizzata
    Quidditch + Falmouth Falcons + Elwyn Huxley + Arabells Dallaire + la sua mazza da battitore + i suoi cimeli sportivi + zuccotti di zucca del Red Velvet + Celestina Warbeck + Trasfigurazione + Colori Sgargianti + i suoi capelli + risse + estroversa
    love
    hate
    Lacrime + cani + chi le tocca i capelli + bulli
    I came in like a wrecking ball
    prelevi? // i panic at a lot of places besides the disco

    + 8
     
    .
23 replies since 20/2/2019, 00:00   719 views
  Share  
.
Top