[oblinder] You Were Meant For Me

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    nocidicoccosplendide22
    Latte01
    Siete pronti per un appuntamento FA-VO-LO-SO-H?
    Certo che sì! Altrimenti non sareste stati così disperati da rivolgervi a noi! Se non lo avete fatto, potete comunque star certi di essere dei casi quasi persi o, più plausibile, che non siate al corrente di quanto la vostra situazione sia effettivamente TRAGICA!
    Tranquilli, la nostra agenzia per cuori solitari è quello che fa al caso vostro, armata delle peggiori migliori intenzioni e delle ultime tecnologie per far tornare a battere il vostro ancora per poco cuore!
    [prompt #1] Il giorno di San Valentino, un esercito di Eros Piumati (ibridi magici potenziati) viene liberato nel mondo magico per far scoppiare l’amore in ogni angolo del Regno Unito e far trovare a ognuno la propria anima gemella! I simpatici volatili si illuminano ed emettono un suono particolarmente insistente quanto più questa è vicino. Troverete una pergamena attaccata alla loro zampa, sulla quale verrà indicato il luogo dell’appuntamento non appena anche l’altro uccello avrà compiuto la sua magia MLMLMLML
    Potete:
    - Esservi recati di vostra spontanea volontà da Mara Myoncki e Christian Maljoeyo e aver ricevuto in anticipo la pergamena con il luogo dell’incontro non appena avvenuto il match;
    - Essere stati iscritti da qualcun altro in agenzia;
    - Essere stati colpiti in pieno dall’Eros Piumato.
    E ALOOORA! Datevi una mossa che con questa ricerca dell’amore ci avete rotto i maroni!
    Ruota panoramica
     
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    "Giuro che questa volta me la paga. Non gli faccio mangiare più japchae per tre mesi... anzi, un anno!" - e via dicendo. Il cervello del nostro bel kinese le stava pensando davvero tutte per vendicarsi e questa volta non ci sarebbe andato leggero con il maggiore. JaeYong infatti aveva il vizio di fargliele passare quasi tutte lisce perché spesso bastava che Hyunjin sbattesse le ciglia o gli facesse il muso per più di cinque secondi che il più giovane non riusciva a restare arrabbiato per molto... ma questa volta l'aveva fatta grossa. Mettiamo in chiaro una cosa sin da subito: JaeYong non voleva essere lì. Era stato proprio Hyunjin ad iscriverlo a questa cosa (?) -che tra l'altro non aveva ben capito di cosa si trattasse- e francamente ne avrebbe volentieri fatto a meno. «Faremo amicizia con tantissime persone!» aveva detto Hyunjin, tra l'eccitato e l'entusiasta (lo era spesso, in effetti). «Ci divertiremo!» e quelle erano state le sue ultime parole. Ovviamente ne era seguito un battibecco epico durato per giorni e giorni in cui JaeYong non aveva fatto altro che ribadire di non voler partecipare a questa stupidata, mentre Hyunjin insisteva che entrambi sarebbero andati a fare questa cosa. Si. No. Si. No. Un continuo tormento finché non era arrivato il giorno di San Valentino e Hyunjin aveva ben pensato di andarsene per la sua strada dopo aver schioccato un bacio sulla guancia del più giovane... e questa era stata la fine dei giochi. Annientato con una sola mossa. In quel momento la voglia di ucciderlo era stata tanta, lo doveva ammettere, -in realtà era sia sotto shock che anche un po' arrabbiato... insomma, avete capito. I baci... eh.- ma ormai il danno era stato fatto e lui non poteva più tirarsi indietro. Premeditava però una vendetta con i contro fiocchi, specialmente perché gli dava un fastidio enorme il sapere che Hyunjin si trovasse chissà dove e chissà con chi. "Perché non riesce a starsene tranquillo da qualche parte? E perché cavolo gli voglio ancora così bene?" si chiese il giovane tra il disperato e l'esasperato. Da quando si erano ritrovati non avevano fatto altro che cacciarsi nei guai proprio per colpa sua, quindi ormai la pazienza del giovane era arrivata al limite, eppure ancora non l'aveva mandato al diavolo. Ma come poteva farlo davvero? Hyunjin era l'essere più innocente del mondo e non faceva mai nulla con cattiveria, ma questo non voleva dire che al giovane non gli girassero le scatole comunque. "Ed ora eccomi qui, in una specie di luna park (?). In una zona sconosciuta. Non so neanche come ho fatto ad arrivare fin qui." pensò il giovane, guardandosi attorno. C'erano tante persone, voci urlanti da tutte le parti, musica. Come avrebbe capito chi doveva incontrare? Guardò la lettera che aveva in mano sperando che gli desse qualche indizio in particolare ma... nada. Una parte di lui era curioso di sapere con chi si sarebbe dovuto incontrare di lì a poco, ma l'altra parte voleva solo scappare via, recuperare Hyunjin, caricarselo in spalla. Per poi... eh. Bella domanda. "Con calma." pensò JaeYong, portando due dita al naso per cercare di rilassarsi, anche se l'unico effetto che ottenne fu quello di accigliarsi ancor di più. La serata iniziava benissimo.
    JaeYong + latte01
    22/07/2001
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    JaeYong è davvero un ragazzo molto semplice e questa sua caratteristica si riflette anche nelle cose che ama. Possiamo dire che il suo cuore appartiene totalmente alla sua famiglia (lasciata in Corea a causa di forza maggiore) ed ai suoi hyung che praticamente l'hanno cresciuto e l'hanno fatto diventare la persona che è oggi. Ama il cibo e passerebbe tutto il suo tempo a mangiare e mangiare ancora... ma si trattiene perché non vuole diventare una botte che cammina. Passa il suo tempo diviso tra la sua voglia di dormire e il voler fare troppe cose (danzare, cantare ed allenarsi). C'è però un piccolo dettaglio che ancora non è riuscito ad ammettere, ossia che c'è qualcosa che gli fa battere il cuore più di tutti. La sua preferenza verso qualcuno (Hyunjin ciao) è palese ma JaeYong è tonto e quindi ancora non ci arriva. Però obiettivamente è lui che ama più di tutto e tutti.
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    JaeYong odia essere toccato da persone che non conosce. Ci prova ad essere come gli occidentali ma il massimo che riesce a fare è una stretta di mano o un tipico saluto maschile con tanto di spallata. Tutto il resto lo infastidisce alquanto (per quanto riguarda il contatto fisico). Odia svegliarsi presto al mattino. Essendo anche una persona gelosa, non sopporta quando le persone che ama lo ignorano, specialmente Hyunjin. Con lui però c'è un discorso a parte perché comunque JaeYong odia letteralmente chiunque si avvicini un po' troppo a Hyunjin, quindi diciamo che è più complicato con lui. Ovviamente odia anche le ingiustizie e chi attualmente è al potere del mondo, o non sarebbe un ribelle.
    Why do I always get into these absurd situations?
    prelevi? // i panic at a lot of places besides the disco
     
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    Era San Valentino e Todd come al solito si era preparato per passarlo da solo, non che fosse un problema per lui, non sapeva neanche cosa volesse dire essere innamorato, non aveva mai avuto una ragazza e sicuramente sarebbe morto vergine, ma non se ne preoccupava più da diverso tempo. «Invece dovresti. Il sesso è la miglior cosa che potrebbe capitarti nella vita»
    «Ma tu che ne sai? Se io non l'ho fatto, vale lo stesso per te» Disse il rossino a Mickey, l'amico immaginario, che troppo spesso si prendeva delle libertà che proprio non ci stavano. Perché doveva continuare ad infierire in quel modo, lui non aveva problemi a riguardo se l'amore era nel suo destino sarebbe arrivato sennò stava bene anche con i suoi animali ( e non parlo di Jeremy), tra la natura senza che qualcuno potesse metterlo a disagio. Purtroppo negli anni la sua timidezza non era diminuita e da quando sua sorella era sparita e suo fratello lo aveva lasciato allo sbando non poteva che essere peggiorato, sempre chiuso in se stesso ad osservare la fauna intorno a lui, trovando sempre qualcosa di speciale in essa. «Invece oggi sento che farai qualcosa.»
    «e in base a che cosa lo dici?» chiese all'amico, se lui non sapeva cosa stava per succedere come poteva saperlo Mickey? Quando faceva così aveva paura, perché significava che non aveva il controllo delle proprie personalità e l'ultima volta si era ritrovato a ballare sul bancone del Lilum.
    «Ti ricordo che sei stato segnato da Jeremy e Bells in quel sito d'incontri o cos'era»
    «ah già» inutile dire che per qualche secondo aveva davvero creduto che quel coso potesse davvero funzionare perché anche se non voleva ammetterlo ad alta voce lui aveva voglia di vivere una storia d'amore, aveva bisogno di affetto, specialmente ora che sua sorella non c'era. Ma era San Valentino e non aveva avuto uno straccio di appuntamento, neanche per sbaglio, forse non esisteva l'anima gemella per lui. «Dai smettila.» disse Mickey e gli diede una pacca sulla spalla o lo avrebbe fatto se fosse stato reale, ma contava il gesto dai.
    Il rosso annuì e con fare rassegnato prese a camminare quando uno stormo di Eros Piumati attirarono la sua attenzione. «ah ma che sono bellissimi. Loro richiamano l'amore» e fu in quel momento che uno di quelli si posò su di lui . Forse era arrivato il suo momento. Senza esitazione prese il biglietto per leggere la destinazione. «Wicked Park» cambiò passo e arrivò così alla ruota panoramica, quello era il punto d'incontro. Chissà chi era. E fu in quel momento che notò un ragazzo, kinese, piuttosto stufo ed anche incazzato, glielo si leggeva in faccia che non voleva essere lì. Come poteva dirgli che probabilmente erano stati scelti dagli Eros per stare insieme quella giornata? Aveva difficoltà ad approcciarsi con le persone, sia di sesso maschile che femminile. Si avvicinò e grattandosi la testa accennò un sorriso «Ciao. Credo di essere il tuo appuntamento»
    «E così siamo gay. Chi lo avrebbe mai detto» disse al suo orecchio Mickey, che voglia di picchiarlo, lo fulminò con lo sguardo, e gli avrebbe anche detto qualcosa se non fosse che forse sarebbe sembrato un pazzo che parlava da solo, diciamo che voleva aspettare almeno di sapere il nome del ragazzo prima di vederlo scappare, non voleva avere un nuovo record. «Piacere io sono Todd»
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    è un Todd.
    Gli piace la natura e gli animali (compreso suo fratello).
    Legge molto e più generi, inoltre gli piace molto giocare agli scacchi magici. E sicuramente ci sarà altro ma non ricordo.
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    Non gli piace parlare di se stesso e non ha molto simpatia per i posti affollati.
    Timido e impacciato ha difficoltà a parlare con gli altri, specialmente le ragazze, gli mettono paura.
    Non sono sfortunato, sono gli altri più fortunati di me.
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    Il metodo che JaeYong aveva utilizzato per cercare di calmarsi... non aveva funzionato. La verità era che era ancora più irritato di prima, specialmente quando tra la folla scorse in lontananza una chioma bionda. «Hyunjin?» si chiese il giovane ad alta voce, sorpreso. Onestamente non poteva davvero credere ai propri occhi. Per un attimo pensò di star avendo delle visioni ma poi il viso del giovane si girò verso la sua direzione e fu in quel momento che il mago capì chiaramente che fosse davvero lui, il suo migliore amico Hyunjin. Che avessero ricevuto una pergamena con su scritto lo stesso luogo? O che fossero l'appuntamento dell'altro? Per un attimo il suo cuore fece letteralmente i salti di gioia perché se era un incontro tra loro due allora non c'era niente di cui essere tristi. Poi però si accorse che l'amico non era affatto solo. C'era una ragazza rossa accanto a lui e le speranze di JaeYong si infransero in mille pezzi. «HYUNJIN!» urlò allora il giovane, cercando di precipitarsi verso di lui prima che sparisse con la ragazza. Purtroppo però non fece assolutamente in tempo ed in un attimo Hyunjin sparì, coperto dalla folla urlante. Inutile dire che JaeYong rimase completamente di sasso, con la mano protesa verso quella che voleva fosse la spalla del suo hyung ma che in realtà era solo il nulla cosmico. Il suo cervello entrò in stand-by e continuò a rimanere in quella posizione innaturale per chissà quanto tempo prima che la rabbia ricominciasse a crescere. "Quel cretino...! Un anno senza mangiare! Altroché!" pensò, digrignando i denti. Ovviamente a parlare era solo la gelosia. Non aveva mai sopportato non avere la completa attenzione del maggiore, men che meno quando il sapere che fosse in giro con una persona che non fosse lui. Era sempre stato un problema ENORME per loro, infatti ne erano uscite spesso delle litigate epiche ma JaeYong si era un po' calmato negli anni. Dopo la più recente separazione, però, il problema si era ripresentato al 100% e faceva davvero una fatica enorme ad accettare che Hyunjin potesse essere in buoni rapporti con altre persone. Il solo vederlo scherzare con altri lo mandava in bestia perché voleva che quel sorriso fosse per lui e lui soltanto. Sapeva che era sbagliato ma non poteva trattenersi. E non sapeva neanche perché capitasse solo con Hyunjin e non con altri suoi hyung! Anche questo contribuiva al suo non capirci più niente. Ed era frustrato, arrabbiato, geloso e nervoso. Tutto insieme. Non sarebbe di certo stato di buona compagnia quella sera, specialmente sapendo che Hyunjin era lì in giro.
    Senza neanche accorgersene, il kinese era arrivato proprio sotto la ruota panoramica. Fulminava con lo sguardo chiunque si avvicinasse anche solo per sbaglio, pensando subito che fosse il suo presunto 'appuntamento'. Finché finalmente la persona in questione arrivò, facendogli girare ancora di più le scatole (senza motivo se non quello di essere già incavolato di suo). «Ciao. Credo di essere il tuo appuntamento» disse un ragazzo dai capelli rossicci, leggermente più alto di lui. Era alto quasi come JD, più o meno. Questa però JaeYong non se l'aspettava. Chissà perché era convinto che sarebbe stata una ragazza, anche se comunque che fosse un ragazzo era anche meglio. Era risaputo che il kinese avesse problemi con le ragazze in generale. Quindi forse meglio così (?). Ovviamente continuava a non essere contento, però questa persona non aveva colpa. Messo di fronte al suo 'appuntamento' non poteva fare a meno di pensare che in fondo questa persona non meritava il suo essere brusco. Non aveva fatto nulla di male. «Piacere io sono Todd» disse ancora il ragazzo, porgendo poi una mano di modo che potesse stringergliela. «JaeYong.» disse lui semplicemente. Non è che potesse cambiare mood da un momento all'altro, eh. Era semplicemente stato il più gentile possibile in un momento in cui avrebbe solo voluto andare in giro a cercare il suo migliore amico, prenderlo sulla spalla e sculacciarlo da lì fino al loro appartamento momentaneo. «Io... parlare poco inglese.» disse lui, cercando di farsi capire. Erano ormai mesi che stavano a Londra quindi qualcosa aveva cominciato a capirla ed a rispondere. Era in effetti più facile capire che rispondere ma ci provava, insomma. «Io forzato a venire... qui?» disse infine, cercando di far capire la situazione.
    JaeYong + Todd
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    JaeYong odia essere toccato da persone che non conosce. Ci prova ad essere come gli occidentali ma il massimo che riesce a fare è una stretta di mano o un tipico saluto maschile con tanto di spallata. Tutto il resto lo infastidisce alquanto (per quanto riguarda il contatto fisico). Odia svegliarsi presto al mattino. Essendo anche una persona gelosa, non sopporta quando le persone che ama lo ignorano, specialmente Hyunjin. Con lui però c'è un discorso a parte perché comunque JaeYong odia letteralmente chiunque si avvicini un po' troppo a Hyunjin, quindi diciamo che è più complicato con lui. Ovviamente odia anche le ingiustizie e chi attualmente è al potere del mondo, o non sarebbe un ribelle.
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    Todd non era bravo nelle situazioni sociali, non sapeva mai come approcciarsi e di solito con Mickey al suo fianco diventata sempre tutto molto assurdo e le persone non gli davano mai una possibilità. Vederlo parlare da solo non aveva mai aiutato, ma rimanere senza Mickey era fuori discussione. Quindi potete capire quanto fu strano per Todd vedere che il kinese non era scappato immediatamente non appena aveva incontrato gli occhi dell'ex corvonero; era un nuovo traguardo per lui. Sicuramente non sarebbe rimasto molto in compagnia perché a breve avrebbe fatto qualcosa di stupido come sempre.
    «Non è male però. Chissà come è bravo a letto.» Appunto. Maledetto Mickey, avrebbe voluto prenderlo a parole molto volentieri, ma non voleva far scappare quel ragazzo, anche se non sembrava comunque molto contento di essere lì.
    «JaeYong»
    «Mi sa di Ringo più che Jae» e di nuovo Mickey che esprimeva fin troppo quello che pensava senza lasciar lui dire qualcosa di sensato. Rendeva tutto così difficile.
    «Io... parlare poco inglese.»
    «Ah perfetto. È tuo, portatelo a casa subito.» ma possibile che Mickey fosse così idiota? E poi loro non erano gay. «Allora perchè questo bel pezzo di manzo è il tuo appuntamento eh? Guarda che essere gay non è più un problema»
    Todd scosse lievemente la testa e guardò a terra «Vattene.» sussurrò al suo migliore amico, lo stava innervosendo e con quelle affermazioni non era d'aiuto. Quando rialzò il capo, provò a sorridere, sperava che non avesse capito, o non avesse sentito e fingendo che così fosse
    «tu forzato? Sei stato iscritto da qualcuno dalla tua ragazza?»
    «Ian. Ma che cazzo. No Maria io esco.» e fu così che il rossino restò finalmente da solo col ragazzo straniero, sperava di andare meglio «come possiamo fare...vuoi fare un giro?» disse cercando di indicare con le mani il parco per fargli capire che potevano passeggiare, non era il caso per lui salire sulla giostra panoramica, non solo aveva il terrore dell'altezza ma in un posto chiuso con una persona che non parlava neanche la lingua avrebbe reso la situazione più strana di quanto non lo fosse già, meglio provare a fare qualche attrazione. Forse.
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    "Esatto... tizio. Com'è che ti chiami? Todd, forse. Mi dispiace un sacco ma sono stato costretto a venire qui da un cretino. Oh si, perché è stato il mio migliore amico ad iscrivermi a questa pagliacciata e tutto questo per avere lui la possibilità di sfarfallare in giro! Eh già... perché lui mica si accontenta. Eh no. Sarebbe troppo facile! Hyunjin deve conoscere il mondo intero e scherzare proprio con tutti, perché altrimenti non è contento. Ed io qua a soffrire come un cretino, doppiamente deficiente. Bello, no? Sono proprio di buon umore." pensò JaeYong, fingendo un sorriso di circostanza mentre stringeva la mano del suo appuntamento. Il rosso c'entrava davvero ben poco con la sua incavolatura e non si meritava d'essere riempito di discorsi inutili che ben poco avrebbe capito, quindi ovviamente il giovane aveva optato per sfogarsi nella sua testa piuttosto che vomitare parole a caso per la rabbia. Onestamente, per coronare il tutto, avrebbe tanto voluto poter urlare ma sarebbe stato sicuramente preso per matto, per cui forse era meglio evitare. "Magari dopo mi butto sulle montagne russe. Così c'ho una scusa più che valida per sfogarmi e nessuno potrà dirmi niente." pensò il ragazzo, occhieggiando le varie attrazioni del parco. Tanto ormai era lì e non è che tornare a casa e mettere il muso avrebbe risolto chissà cosa! Hyunjin sarebbe comunque rimasto lì a divertirsi con la rossa sconosciuta, per cui forse era il caso che lo facesse anche lui. Vendetta. "Sai che c'è? Sfarfalla pure, Hyunjin. Te la faccio vedere io!" pensò il giovane mago, stringendo i pugni. S'era proprio stufato del comportamento del maggiore e non c'era cosa migliore della vendetta. Gli avrebbe dato pan per focaccia!
    «tu forzato? Sei stato iscritto da qualcuno dalla tua ragazza?» chiese Todd, ovviamente travisando (mi sa proprio di no, Ringo) la situazione. JaeYong, sentendo quella domanda, cominciò a sbatacchiare le braccia davanti alla faccia, cercando di far capire che NO, non era stata la sua ragazza ad iscriverlo. «No, no! Amico. Amico iscritto.» disse lui, sentendosi un cretino. Questa barriera della lingua era una cosa che lo mandava in bestia perché gli sarebbe tanto piaciuto esprimersi al meglio ma proprio la lingua non gli entrava in testa. «come possiamo fare...vuoi fare un giro?» chiese poi il rosso, lasciando qualche benedetto minuto al kinese per rispondere. Ci volle qualche secondo affinché prima capisse la frase. Non era molto abituato a sentire frasi come 'farsi un giro', quindi diciamo che furono più i gesti del rosso a fargli capire che cosa intendesse piuttosto che la frase in sé. «Io... AH!» urlò poi all'improvviso, cominciando a controllarsi le tasche. Certe volte era proprio un deficiente. Aveva la soluzione ad almeno uno dei suoi problemi letteralmente in tasca e se n'era dimenticato! "Forse perché è stato Hyunjin a darmeli... e quindi la rabbia mi ha fatto dimenticare tutto." pensò il giovane, estraendo poi dalla tasca dei biscotti della fortuna. In realtà potevano sembrare effettivamente dei banalissimi biscotti, di quelli che si possono trovare facilmente in qualsiasi ristorante cinese o giapponese, ma questi in particolare erano molto speciali. Avevano infatti il potere di far comprendere e parlare una lingua orientale a chiunque li mangiasse, così da abbattere la barriera linguistica! «Mangia questo! Tu... poi capire e parlare lingua! Mia.» disse così il ragazzo, porgendo un biscotto al rosso.
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    ↳ BISCOTTI DELLA FORTUNA KINESI: da non confondere con i più classici e noiosi biscotti della fortuna cinesi. Ssono biscottini con glassa di zucchero, perfetti per il tè o da pucciare nel latte. Una volta mangiati, vi renderete conto di due affascinanti verità: la prima, che non sono per niente diversi da qualsiasi altro biscotto per gusto; la seconda, che ora sapete il kinese!! Non solo saprete il *inserire qui una lingua orientale che all'occidentale medio sembra uguale a tutte le altre*, ma i vostri comportamenti si conformeranno a tale cultura!
    (NB: si ricorda alla clientela la campagna del ministro Sulveene per rendere illegali tali biscotti, in favore di dolcetti magici di produzione nostroma #primagliinglesi)


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    Vedere il ragazzo sbracciarsi per farsi capire fu divertente, era la prima volta che gli capitava una cosa del genere, di solito era lui che cercava di farsi capire e risultava alle altre persone spesso imbranato e stupido. Ora non che lui pensasse di Jae una cosa del genere, non era il tipo anche perchè aveva subito il bullismo e mai si sarebbe permesso di offendere quel ragazzo che se vogliamo dirla tutta poteva anche diventare pericoloso, era ben piazzato, era un finto mingherlino, non avrebbe mai voluto vederlo arrabbiato. Una volta capito che non era fidanzato, potevano fare un passo avanti, non che gli importasse davvero, insomma non voleva provarci, lui non era gay. «O forse lo siamo. Dai guardalo è bello.» Ma che diamine, Mickey non era sparito? Mentre il kinese si guardava le tasche lui fulminò ancora una volta l'amico; lui rise e si mise a fissare il moro, che gli piacesse sul serio? No. Si voltò per notare che il ragazzo gli aveva allungato dei biscotti. «Adoro i biscotti» disse felice, era la prima volta che riceveva qualcosa per San Valentino ( i regali della madre non contavano) non poteva rifiutare e poi era davvero da molto tempo che non riceveva affetto da qualcuno e gli animali in casa(compreso Jeremy) non facevano testo. Ne prese uno e lo addentò ancora prima di captare le parole del kinese «Mangia questo! Tu... poi capire e parlare lingua! Mia.»
    «Aspetta cosa?» per un momento ebbe paura, cosa aveva mangiato? Ma non sembrava soffocare, per il momento. «Avanti genio, ora parliamo coreano. Ed è figo*»
    Todd guardò Ringo e gli sorrise «Uh, che bello sono poliglotta. Mi capisci ora, quindi?» Inutile dire che diventò euforico, non al pari di Beltè, ma insomma stava parlando kinese, non gli capitava tutti i giorni, era divertente e poi finalmente i due ragazzi si sarebbero divertiti. «dicevo, che vogliamo fare?» a lui la scelta, aveva voglia di sentirlo parlare, forse ora si sarebbe sentito più a suo agio e si sarebbe tolto dal volto la voglia di morire, no aspetta quello mai nessuno se la sarebbe tolta, ma sperava di farlo svagare per qualche ora, quello poteva farcela. Forse.
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    Biscotti miracolosi, salva-vita. Tascabili, buoni e con zero probabilità di insuccesso. Che altro si poteva volere di più? JaeYong li avrebbe ben volentieri fatti santi in quel momento perché erano l'unica cosa che realmente gli avrebbero permesso di rendere quella serata più fattibile, quindi li stava adorando con tutto se stesso. Erano a mani basse la cosa più preziosa che possedesse, il che la diceva davvero lunga su quanto fosse povero in canna. Però almeno era una persona che si accontentava di poco (?) quindi in realtà non aveva davvero bisogno d'altro. In effetti gli era sempre e solo bastato l'affetto dei suoi hyung, quello dei suoi genitori e quel sentimento imprecisato che provava per Hyunjin per essere felice, quindi era davvero una persona semplice. "Oh... il cibo! Non dimentichiamo il cibo! E tante ore di sonno... Il paradiso." pensò subito il mago, desiderando ardentemente un bel letto su cui stendersi e dormire almeno per una settimana intera. "No, concentrati JaeYong! Hai una missione da compiere. Una VENDETTA." pensò ancora il mago, stampandosi sul viso un'espressione risoluta. Sarebbe andato fino in fondo a quella faccenda, costasse quel che costasse. Era arci-stufo di sentirsi solo lui ogni volta geloso e triste, quindi era arrivato il suo momento per splendere. Un parco divertimenti era inoltre un ottimo posto per trovare qualcosa da fare... e probabilmente non ci andava da quando aveva 10 anni, il che era una cosa abbastanza triste di per sé. Con la scuola di magia e la ribellione, però, aveva effettivamente avuto ben poco tempo per altro, dunque era comprensibile che fossero passati più di 5 anni dalla sua ultima volta. "Ne devo approfittare il più possibile e fare come LUI." pensò ancora il giovane, storcendo il naso al pensiero di Hyunjin. Oh, era davvero un chiodo fisso. Che qualcuno aiuti questo ragazzo! «Aspetta cosa?» disse Todd nel frattempo, probabilmente non avendo capito nulla di quello che JaeYong aveva tentato di spiegargli. Va beh, pazienza. Il rosso se ne sarebbe accorto di lì a qualche secondo e non è che i biscotti della fortuna facessero male, ecco, quindi non c'era nulla di cui preoccuparsi (anche se Todd questo effettivamente non lo sapeva). «Uh, che bello sono poliglotta. Mi capisci ora, quindi?» chiese Todd, al che il kinese annuì. Si accorse di star sembrando piuttosto freddo nei confronti del suo 'appuntamento' ma si stava rendendo conto sempre di più di non essere più abituato a far amicizia con persone appunto sconosciute e non sapeva da che parte cominciare. Era teso, nervoso. La prima cosa utile sarebbe stata sicuramente il rilassarsi ma... aveva la testa piena di rabbia e Hyunjin. Maledetto Hyunjin. «dicevo, che vogliamo fare?» chiese Todd e JaeYong non riuscì a rispondere. C'era appunto quel qualcosa che lo bloccava e non sapeva cosa fare. Si stava innervosendo di nuovo, il che non era una buona cosa. Forse l'unico modo per andare avanti era semplicemente dire la verità. Così non avrebbe risolto niente ed era stufo di non godersi le cose perché troppo impegnato a pensare a Hyunjin ed alla sua gelosia. «Senti... io non ho più idea di come si facciano queste cose. Ho gli stessi amici da 6 anni, più o meno, e non ricordo più com'è essere una persona normale, quindi è un casino.» disse lui, optando per uno sfogo istantaneo. Il bello è che solo qualche minuto prima aveva deciso di non dire niente perché semplicemente non voleva annoiare il rosso con i suoi problemi... ed invece aveva spiattellato qualcosa. E programmava di fare altro. «E quel deficiente del mio "amico" è qui in giro, anche lui ad un appuntamento. Quindi la mia testa è altrove. Ho una voglia di strozzarlo che non ti dico.» disse ancora JaeYong, gesticolando come un pazzo. Una volta partiti in quarta era proprio difficile smetterla. «Per cui il piano è questo: io, tu... pazza gioia. Proviamo tutte le giostre e dimentichiamo i nostri problemi. Ti sembra un buon piano?» chiese il giovane, sperando di non essere sembrato troppo fuori di testa. Si sentiva decisamente non normale ma questo era un altro discorso. L'importante al momento era che Todd accettasse. Aveva bisogno di svago immediato. E dire la verità secondo lui era un punto in più, così da dare un quadro generale più completo del perché si sarebbe comportato in modo strano per tutta la serata.
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    JaeYong è davvero un ragazzo molto semplice e questa sua caratteristica si riflette anche nelle cose che ama. Possiamo dire che il suo cuore appartiene totalmente alla sua famiglia (lasciata in Corea a causa di forza maggiore) ed ai suoi hyung che praticamente l'hanno cresciuto e l'hanno fatto diventare la persona che è oggi. Ama il cibo e passerebbe tutto il suo tempo a mangiare e mangiare ancora... ma si trattiene perché non vuole diventare una botte che cammina. Passa il suo tempo diviso tra la sua voglia di dormire e il voler fare troppe cose (danzare, cantare ed allenarsi). C'è però un piccolo dettaglio che ancora non è riuscito ad ammettere, ossia che c'è qualcosa che gli fa battere il cuore più di tutti. La sua preferenza verso qualcuno (Hyunjin ciao) è palese ma JaeYong è tonto e quindi ancora non ci arriva. Però obiettivamente è lui che ama più di tutto e tutti.
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    JaeYong odia essere toccato da persone che non conosce. Ci prova ad essere come gli occidentali ma il massimo che riesce a fare è una stretta di mano o un tipico saluto maschile con tanto di spallata. Tutto il resto lo infastidisce alquanto (per quanto riguarda il contatto fisico). Odia svegliarsi presto al mattino. Essendo anche una persona gelosa, non sopporta quando le persone che ama lo ignorano, specialmente Hyunjin. Con lui però c'è un discorso a parte perché comunque JaeYong odia letteralmente chiunque si avvicini un po' troppo a Hyunjin, quindi diciamo che è più complicato con lui. Ovviamente odia anche le ingiustizie e chi attualmente è al potere del mondo, o non sarebbe un ribelle.
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    Dal momento in cui Todd assaggiò quel biscotto fu come essere proiettato nel racconto di Alice nel paese delle meraviglie, col dettaglio che era kinese. Ancora non poteva credere che capiva quello che il ragazzo gli stava dicendo, e cosa ancora più sconvolgete fu che era più logorroico di quanto pensasse. Di solito era lui quello che parlava a sproposito e diceva cose senza senso, invece con Jae sembrava il contrario; era così stupito che non riusciva a smettere di sorridere. Non che volesse sembrare scortese, anzi il contrario, era contento che qualcuno si sfogasse con lui, spesso Jeremy lo faceva ma in uno strano modo, dicendo cose strane sulla vita e di quanto il mondo facesse schifo o che la miglior erba era quella del vicino, insomma cose senza senso.
    «Senti... io non ho più idea di come si facciano queste cose. Ho gli stessi amici da 6 anni, più o meno, e non ricordo più com'è essere una persona normale, quindi è un casino.»
    «Anche io non so cosa voglia dire essere normale» pensò Todd ma dirglielo al primo appuntamento non era il caso, insomma non è carino presentarsi e dire “ah si sono bipolare”; aveva ancora come obiettivo quello di non farlo scappare. Cercò di concentrarsi sulle sue parole continuando a pensare che fosse adorabile e per dirlo lui che era solo come un cane. Sei era davvero un bel numero, lui quasi non sapeva neanche che esistesse tale numero; Todd ne aveva uno solo ed era immaginario. Non denigrarmi solo perché sei invidioso.
    «E quel deficiente del mio "amico" è qui in giro, anche lui ad un appuntamento. Quindi la mia testa è altrove. Ho una voglia di strozzarlo che non ti dico.» Ma quanto gesticolava, e parlava soprattutto, era convinto che probabilmente avrebbe passato l'intero pomeriggio a farneticar frasi senza che l'altro potesse capire, invece il problema non era che era asociale, ma semplicemente non sapeva come esprimersi. Notò come si stava lentamente sollevando da terra per tutto quello che aveva dentro che lo appesantiva. Era contento di essere una spalla su cui piangere, era una nuova e piacevole sensazione.
    Anche se avrebbe volentieri fatto qualche domanda, tipo cosa intendesse per amico detto in quel modo, non sembrava semplicemente un amico, insomma averlo iscritto ad un appuntamento non era la fine del mondo anche se forse la rabbia era data dal fatto che aveva sperato in una ragazza. Forse era meglio non pensarci.
    «Per cui il piano è questo: io, tu... pazza gioia. Proviamo tutte le giostre e dimentichiamo i nostri problemi. Ti sembra un buon piano?»
    «Sei un chiacchierone. rise debolmente per poi poggiare entrambe le mani sulle sue spalle; finalmente aveva trovato un amico, qualcuno con cui passare del tempo e divertirsi «Non dimenticarti che potrebbe essere qualcosa di più.»
    «Ho voglia di divertirmi quindi ci sto» disse ingenuamente, se solo avesse capito che era solo uno strumento per fare ingelosire il ragazzo di Jae...ma a chi vogliamo raccontarla, ci sarebbe stato lo stesso, era così disperato che avrebbe fatto di tutto pur di avere un amico. «Iniziamo dalla ruota panoramica?» che fosse da gay? Insomma lo sappiamo tutti che gli abusi negli anime yaoi avvenivano tutti sulla ruota panoramica #wat. Sperava solo che non fosse quello il caso, non voleva creare fraintendimenti.
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    è un Todd.
    Gli piace la natura e gli animali (compreso suo fratello).
    Legge molto e più generi, inoltre gli piace molto giocare agli scacchi magici. E sicuramente ci sarà altro ma non ricordo.
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    Non gli piace parlare di se stesso e non ha molto simpatia per i posti affollati.
    Timido e impacciato ha difficoltà a parlare con gli altri, specialmente le ragazze, gli mettono paura.
    Non sono sfortunato, sono gli altri più fortunati di me.
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    Dispiaceva molto per Todd, vittima innocente di un destino burlone. Al rosso non era capitata, infatti, una persona normale e propensa a quel genere di appuntamenti al buio -senza contare che il cuore del kinese fosse occupato, ma shh-, quindi non si poteva far altro che simpatizzare con il ragazzo che sicuramente avrebbe passato una serata molto particolare. Sotto sotto, precisamente al di là del mare di rabbia in cui JaeYong era annegato, anche il mago era dispiaciuto per Todd ed era per questo che forse si era 'sfogato'. Gli sembrava giusto dirgli la verità e cercare un modo di passare la serenata senza che questa diventasse troppo 'imbarazzante'. "Troppo tardi." pensò JaeYong ma, forse, a tutto c'era un rimedio. Sperava a questo punto che Todd comprendesse il suo stato d'animo e che decidesse di dargli corda. Divertirsi era probabilmente l'unica cosa che poteva far rinsavire un po' il giovane kinese, specialmente ora che poteva capire il suo interlocutore, quindi era arrivato il momento di lasciarsi tutto alle spalle. "Basta Hyunjin... basta con tutta questa gelosia! EH? Gelosia?" pensò un attimo JaeYong, totalmente preso in contropiede da i suoi stessi pensieri. "No. Non sono geloso. È quel cretino che deve esserlo!" pensò ancora lui, risolutamente. Il suo piano era ben delineato: divertimento senza pensieri + vendetta. Effettivamente quest'ultima parte non era certa perché prevedeva che Hyunjin lo vedesse con il rosso, però insomma anche senza questo piccolo particolare poteva essere una cosa interessante. Già solo il divertirsi era... divertente (?). Per cui al kinese sarebbe bastato comunque mettere in porto anche solo la prima parte di quel breve piano strategico. In fondo era da tanto tempo che non faceva qualcosa per se stesso. Prima era tutto un 'corri e fuggi' per via della ribellione, quindi ogni suo momento libero era stato dedicato a questa sua missione di vita -a parte i momenti che passava con i suoi hyung-, poi era andato tutto a rotoli ed era partito alla ricerca di Sehyung -il che precludeva ogni qualsiasi tipo di divertimento, dato che era anche andato da SOLO-. Infine era arrivato Hyunjin che non aveva fatto altro che metterlo nei guai e farlo impazzire. Come poteva amare e voler uccidere così tanto una persona allo stesso tempo... beh, era un mistero. Dopo tutto quello che aveva passato, quindi, si meritava una serata. Forse sotto sotto Hyunjin gli aveva fatto un favore, anche se non l'avrebbe mai ammesso. Forse aveva bisogno di stargli un po' lontano perché i suoi sentimenti stavano diventando sempre più confusi e pericolosi, quindi forse era stato giusto così. Ciò non toglieva il fatto però che si sarebbe vendicato comunque. Poteva essere anche lui cattivello, a volte.
    «Sei un chiacchierone!» disse Todd nel frattempo, facendo arrossire JaeYong. Effettivamente era molto difficile dirlo, anche per via della barriera linguistica che riduceva di molto la sua voglia di parlare, però negli anni aveva scoperto il piacere di parlare e scherzare, quindi si... si poteva dire che con le persone giuste anche JaeYong era un chiacchierone. Che lo fosse anche Todd? Che inconsciamente lo avesse scelto come hyung, anche se non sapeva la sua età? "Se è più piccolo e non sono più il golden maknae, mi metto davvero a piangere." pensò JaeYong. Adorava essere il più piccolo. Essere il più piccolo ed essere anche il più bravo in tutto lo riempiva d'orgoglio, quindi non era assolutamente propenso a cedere il suo posto. Maknae forever. «Ho voglia di divertirmi quindi ci sto» disse poi Todd, facendo illuminare di felicità il viso di JaeYong. Era sinceramente contento che il ragazzo avesse deciso di aiutarlo e già poteva immaginare quanto si sarebbe divertito a tornare bambino tra le varie giostre presenti. Era davvero passato fin troppo tempo. Tornare bambino per un paio d'ore gli avrebbe sicuramente fatto bene. «Iniziamo dalla ruota panoramica?» chiese poi Todd, facendo di nuovo arrossire il kinese. La ruota panoramica era un'attrazione piuttosto da coppie, quindi non era esattamente quello che aveva avuto in mente. Però insomma, se al rosso faceva piacere... non avrebbe detto di no. Doveva già essergli grato per aver scelto di non andarsene, quindi sarebbe salito su quella ruota panoramica con lui. «Va bene per me.» disse subito lui, constatando comunque che erano vicinissimi all'attrazione in questione. In tutto quello non se n'era neanche accorto! Hyunjin. Era sempre colpa di Hyunjin e del fatto che fosse costantemente nei suoi pensieri. Riusciva a distrarlo meglio di qualunque altra cosa al mondo. "No, basta! Niente Hyunjin per tutta la serata." si promise JaeYong, ben sapendo quanto fosse difficile... ma ci avrebbe provato con tutto se stesso. «Andiamo?» chiese il mago, cominciando subito a far la fila per salire dentro uno di quei gabbiotti. Non ci era mai salito prima, quindi non sapeva esattamente che cosa aspettarsi. Ciò che lo spaventava di più era il tempo che avrebbero trascorso lì dentro, senza possibilità di una vera distrazione. Di cosa avrebbero parlato? Si sarebbero trovati bene insieme?
    Nel frattempo arrivò il loro turno di salire sulla ruota panoramica ed il kinese, da bravo gentiluomo, invitò il rosso a salire per primo ed a scegliere il lato in cui preferiva sedersi. Di conseguenza salì per ultimo ed occupò il posto di fronte a Todd. Dopodiché le porte si chiusero e nel gabbiotto calò il silenzio. Durò ancora per qualche minuto mentre la ruota si muoveva, finché JaeYong non decise di dire qualcosa. «Ecco... ehm. Todd, giusto? Quanti anni hai?» chiese, cercando di intavolare un discorso. Quel silenzio gli stava davvero stretto. Era innaturale e pieno di imbarazzo.
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    JaeYong è davvero un ragazzo molto semplice e questa sua caratteristica si riflette anche nelle cose che ama. Possiamo dire che il suo cuore appartiene totalmente alla sua famiglia (lasciata in Corea a causa di forza maggiore) ed ai suoi hyung che praticamente l'hanno cresciuto e l'hanno fatto diventare la persona che è oggi. Ama il cibo e passerebbe tutto il suo tempo a mangiare e mangiare ancora... ma si trattiene perché non vuole diventare una botte che cammina. Passa il suo tempo diviso tra la sua voglia di dormire e il voler fare troppe cose (danzare, cantare ed allenarsi). C'è però un piccolo dettaglio che ancora non è riuscito ad ammettere, ossia che c'è qualcosa che gli fa battere il cuore più di tutti. La sua preferenza verso qualcuno (Hyunjin ciao) è palese ma JaeYong è tonto e quindi ancora non ci arriva. Però obiettivamente è lui che ama più di tutto e tutti.
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    JaeYong odia essere toccato da persone che non conosce. Ci prova ad essere come gli occidentali ma il massimo che riesce a fare è una stretta di mano o un tipico saluto maschile con tanto di spallata. Tutto il resto lo infastidisce alquanto (per quanto riguarda il contatto fisico). Odia svegliarsi presto al mattino. Essendo anche una persona gelosa, non sopporta quando le persone che ama lo ignorano, specialmente Hyunjin. Con lui però c'è un discorso a parte perché comunque JaeYong odia letteralmente chiunque si avvicini un po' troppo a Hyunjin, quindi diciamo che è più complicato con lui. Ovviamente odia anche le ingiustizie e chi attualmente è al potere del mondo, o non sarebbe un ribelle.
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    La ruota panoramica subisce un guasto e voi restate bloccati nel punto più alto del percorso. Godetevi il panorama, se potete.
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    Ok, pensandoci bene forse fare un giro sulla ruota panoramica non era stata una buona idea, o almeno lo sarebbe stato se quello fosse stato un appuntamento romantico e accanto avesse avuto una ragazza. Non che Jae non fosse carino ”Dai Ian, accetta il fatto che siamo gay” perché non aveva ancora buttato di sotto Mickey? ”perché non puoi e scusa se sto interrompendo il vostro amore me ne vado
    Abbassò lo sguardo «Grazie» Gliene fu davvero grato e tornò con gli occhi sul kinese, ancora una volta pensò che forse il ragazzo non voleva essere davvero lì con lui. Magari come amici potevano iniziare con qualcosa di diverso, come la casa dei mostri o degli specchi. Ma come gli era venuto in mente di salire li sopra. Era chiaramente imbarazzante,per entrambi. Il Milkobitch era pure timido perché non aveva di come approcciarsi con gli altri; ma finalmente fu Ringo a esporsi per primo e ne fu grato.
    «Ecco... ehm. Todd, giusto? Quanti anni hai?»
    «In realtà io mi chiamo Ian Todd, ma sembra che il mio secondo nome piaccia di più alla gente.» rise lievemente, di solito non diceva mai il primo nome perché davvero non lo usava mai nessuno, probabilmente molti non sapevano neanche che esistesse Ian. «Ho 21 anni, ma nella cultura occidentale ne ho da compiere 20.» si bloccò «Ah ma come faccio a saperlo?» era così strano che sapesse una cosa del genere, ma alla fine stava pure parlando coreano quindi forse si stava pure acculturando senza saperlo «Sono i bisc-» non finì la frase che la giostra improvvisamente si fermò e loro erano nel punto più alto. «oh no» .
    Panico. Non era un fifone, non con Heidrun e Jeremy come sorella e fratello che ogni giorno ne combinavano una diversa quindi era sempre pronto al peggio, e poi beh l'altezza non era un problema per lui, ma il vero problema era che lui aveva leggermente paura degli spazi chiusi. Si, non era stato un genio a proporre una cosa del genere ma non pensava che si sarebbe rotta. Anche se conoscendo il fato doveva immaginarselo, era stato stupido. Rischiava di avere un attacco di panico da un momento all'altro ma forse era meglio per il momento pensare che quella giostra gli stavas solo dando l'opportunità di essere più intimi. «Cavolo, un guasto. E ora?» se si stava sciogliendo qualche secondo prima ora era di nuovo impanicato, che potevano fare in quella cabina? Voi direte, limonate ma insomma un pochino di ritegno, non tutti i miei pg vogliono assaggiare la pannocchia senza aver prima conosciuto la persona che aveva davanti.
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    Era abbastanza evidente quanto entrambi i ragazzi non avessero pensato alle possibili conseguenze di un giro sulla ruota panoramica. Il silenzio era l'unico suono presente nella cabina e la situazione stava diventando davvero imbarazzante. Forse, per rompere un po' il ghiaccio tra loro, sarebbe stato molto meglio far qualche giostra più interessante (ad esempio qualche auto-scontro o anche la casa degli orrori o le montagne russe) ma Todd aveva suggerito la ruota panoramica e senza pensarci due volte, JaeYong aveva accettato. Ed ora eccoli lì: in silenzio. Il mago non si ricordava più com'è che avesse fatto amicizia con Sehyung per la prima volta ma era sicuro che fosse stato il maggiore ad aver fatto il primo passo, cosa che in quel momento Todd non stava facendo. Probabilmente il rosso era esattamente come lui: timido ed impacciato. Gran parte di queste sue caratteristiche erano state tenute a bada nel corso degli anni, specialmente se si trovava su un palco, ma i recenti avvenimenti avevano contribuito a far sì che le vecchie insicurezze di JaeYong tornassero prepotentemente a galla ed il giovane mago non sapeva cosa fare per rompere il silenzio. In un momento di completa follia, il mago riuscì però a trovare il coraggio necessario e sperando di riuscire in tal modo a coinvolgere il suo "appuntamento", pensò bene di rivolgergli qualche timida domanda. Per la prima volta, la sua strategia ebbe successo e finalmente qualcosa si smosse, rendendo l'aria decisamente più respirabile. «In realtà io mi chiamo Ian Todd, ma sembra che il mio secondo nome piaccia di più alla gente.» disse Todd inizialmente, facendo inclinare la testa di lato a JaeYong. Insomma, se si chiamava Ian Todd, perché doveva scegliere il suo nome in base a quello che le persone preferivano? Doveva decidere lui, no? «A me piace anche Ian.» disse subito il mago, sperando che questa piccola frase potesse risollevare il morale del rosso. Non che il suo parere contasse poi così tanto, però insomma a JaeYong era sembrato che Todd fosse fin troppo rassegnato per la cosa e questa cosa non gli era piaciuta molto. «Ho 21 anni, ma nella cultura occidentale ne ho da compiere 20. Ah ma come faccio a saperlo?» si chiese poi il rosso e JaeYong rise per la sua reazione. Effettivamente doveva sembrare parecchio strano il sapere all'improvviso tutte quelle cose sulla cultura coreana ma era proprio questo il bello dei biscotti della fortuna che gli aveva fatto mangiare qualche tempo prima. «Sono i bisc-» continuò a dire il rosso ma non riuscì a finire la frase perché qualcosa di totalmente inaspettato accadde: la ruota panoramica si fermò di botto. E loro si trovavano nel punto più in alto. «oh no» disse nel frattempo Todd e dal tono di voce si capiva perfettamente quanto fosse nel panico. Dal canto suo, JaeYong si avvicinò subito ai vetri della cabina per tentare di vedere di sotto, sperando che si capisse qualcosa. La cabina oscillava pericolosamente da una parte all'altra, quindi poteva capire perché Todd fosse così inquieto. Il problema però non era solo il fatto che fossero bloccati lì... ma anche il fatto che non si capisse se qualcuno si stesse attivando per salvarli o meno. JaeYong era il tipo di persona che tentava sempre di fare le cose da solo ma in questo modo doveva solo sperare che qualcuno lì sotto stesse facendo il proprio dovere e che ce la stesse mettendo tutta per far ripartire la ruota. «Cavolo, un guasto. E ora?» chiese Todd e fu in quel momento che JaeYong capì di dover fare tutto il possibile per farlo calmare. Se gli fosse preso un attacco di panico in piena regola, sarebbe stato ancora peggio. «Va tutto bene, Todd.» disse JaeYong e si avvicinò al rosso, poggiandogli una mano sulla spalla. Non era molto bravo a consolare le persone ma doveva assolutamente diventare il numero uno a farlo, altrimenti sarebbero stati guai per lui. «È appunto solo un guasto tecnico, ok? Ci metteranno probabilmente un pochino ad aggiustarlo ma va tutto bene. Stai tranquillo.» disse ancora lui, mettendosi nel frattempo accanto a lui sul sedile. Per una questione di bilanciamento era sempre meglio sedersi uno da una parte e l'altro dall'altra ma in quel momento forse era meglio non allontanarsi troppo da Todd. «Raccontami qualcosa di te. Sei nato qui a Londra?» chiese, mettendo un braccio intorno alle spalle dell'amico (?) spaventato.
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    JaeYong è davvero un ragazzo molto semplice e questa sua caratteristica si riflette anche nelle cose che ama. Possiamo dire che il suo cuore appartiene totalmente alla sua famiglia (lasciata in Corea a causa di forza maggiore) ed ai suoi hyung che praticamente l'hanno cresciuto e l'hanno fatto diventare la persona che è oggi. Ama il cibo e passerebbe tutto il suo tempo a mangiare e mangiare ancora... ma si trattiene perché non vuole diventare una botte che cammina. Passa il suo tempo diviso tra la sua voglia di dormire e il voler fare troppe cose (danzare, cantare ed allenarsi). C'è però un piccolo dettaglio che ancora non è riuscito ad ammettere, ossia che c'è qualcosa che gli fa battere il cuore più di tutti. La sua preferenza verso qualcuno (Hyunjin ciao) è palese ma JaeYong è tonto e quindi ancora non ci arriva. Però obiettivamente è lui che ama più di tutto e tutti.
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    «A me piace anche Ian.» Todd guardò stupito il ragazzo, gli faceva davvero molto strano sentire che a qualcuno piaceva Ian.
    Ti sei dimenticato di me per caso? Io ti chiamo da sempre solo Ian Mickeydisse offeso, ma agli occhi di Todd sembrava patetico, ma come biasimarlo, forse era la paura che parlava dato che erano rinchiusi in quella scatola e il panico si stava impossessando di entrambi. L'ho già detto che gli spazi chiusi gli mettevano ansia? Era così e non poteva farne a meno; non era pronto a tutto quello, era pure senza le sue pasticche.
    «Va tutto bene, Todd.» disse JaeYong e si avvicinò a lui , poggiandogli una mano sulla spalla. Si guardarono negli occhi e sospirò cercando di far tornare regolare il proprio battito. «ok» di poche parole vero? Ma tutto quello era molto imbarazzante.
    «È appunto solo un guasto tecnico, ok? Ci metteranno probabilmente un pochino ad aggiustarlo ma va tutto bene. Stai tranquillo.» era più facile dirlo che farlo, insomma era sospesi in aria, quasi toccavano le nuvole in una scatola di vetro, sentiva che oscillava lentamente ad ogni cambio del vento. E se fossero caduti? Ok, erano maghi magari avrebbero usato la magia per non morire, ma solo gli stolti non avrebbero avuto paura.
    Seguì il moro a sedere, forse era meglio non pensare troppo all'altezza, ma era così difficile, prese a battere freneticamente il piede, cercando di non pensare alla loro morte imminente che esagerato Ian. Siamo solo fermi. Non succederà niente disse Mickey sorridente, o forse cercava di esserlo per non far spaventare ancora di più il rosso, solo che aveva solo voglia di picchiarlo.
    «Raccontami qualcosa di te. Sei nato qui a Londra?»
    «cosa?» era davvero curioso di sapere della sua vita? Nessuno trovava Todd interessante, tranne Run, neanche Jeremy che era suo fratello s'interessava del suo essere; di solito parlava agli animali ed era con loro che si sfogava su tutto. Probabilmente parlare con una persona era del tutto diverso, magari non sarebbe stato male. Decise di provare «Sono nato qui. I miei genitori sono maghi, anche se mio padre è scappato dopo che ha scoperto di me e Jeremy. Lui ha la mia età ma sua madre era l'amante di mio padre o forse lo era la mia, non lo sappiamo. E poi c'è Run, mia sorella, persa non so dove. Sai mi manca così tanto» Sospirò per poi guardare fuori, non doveva piangere, gli mancava la donna ma non doveva continuare a piangere, se lei fosse stata lì lo avrebbe schiaffeggiato, anzi no quello era jeremy, lei lo avrebbe abbracciato. La sua Run.
    «siamo ripartiti!» il rosso notò solo in quel momento che la giostra era ripartita e alla velocità della luce erano praticamente arrivati a terra. Si alzò di scatto prese per mano il moro «Usciamo subito da qui!» e senza aspettare una vera risposta corse fuori, lontano da quella gabbia per umani, col ragazzo al seguito mano nella mano «ARIA!» si fermò di scatto e alzò poi la testa per guardare in alto mentre respirava a pieni polmoni l'aria fritta del parco.
    Todd+ Jaeyong
    Ian Todd Milkobitch
    19 y.o
    loser
    è un Todd.
    Gli piace la natura e gli animali (compreso suo fratello).
    Legge molto e più generi, inoltre gli piace molto giocare agli scacchi magici. E sicuramente ci sarà altro ma non ricordo.
    love
    hate
    Non gli piace parlare di se stesso e non ha molto simpatia per i posti affollati.
    Timido e impacciato ha difficoltà a parlare con gli altri, specialmente le ragazze, gli mettono paura.
    Non sono sfortunato, sono gli altri più fortunati di me.
    prelevi? // i panic at a lot of places besides the disco

    +6 cuori
     
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13 replies since 20/2/2019, 00:00   438 views
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