[oblinder] Let's Stay Together

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    chatta15
    tequiero-tequila
    I server di random.soulmate sono stati violati e tutte le informazioni personali condivise online sono state fatte convergere nei database di quest'app d'incontri, dando vita all'algoritmo di matching perfetto. O almeno così credono i due programmatori, Kinder Ottantuno e Puff MeSixNine.

    [prompt #1] La mattina del 14 febbraio, sugli schermi dei vostri dispositivi elettronici compare un messaggio, accompagnato da un countdown, che non potete ignorare:
    "La tua anima gemella è a portata di click!"
    Terminato il conto alla rovescia, si aprirà una mappa che vi indicherà la vostra posizione e il luogo in cui vi dovete recare.

    Potete:
    - essere già membri della community;
    - essere stati iscritti da qualcuno;
    - essere stati hackerati.

    Stay tuned!
    Tour Eiffel
     
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    "La tua anima gemella è a portata di click!"
    «Ma serio fai???» La maggior parte delle volte - tipo, sempre - la ragazza si dimenticava che il suo cellulare non fosse in grado di risponderle. Insomma sì, c'era sempre kiri (la figlia di siri, sapete) ma sfortunatamente non era ancora in grado di parlare se prima non chiamata in causa. E infatti.. «KIRI HO UN ANIMA GEMELLA!!» e la voce femminile le rispose in un attimo «scusa, non ho capito» non poteva esser un po' più entusiasta per lei?? «KIRI HO UN ANIMA GEMELLA, CAPISCI? S-O-U-L-M-A-T-E !!&» «scusa, non ho capito» eh vabbè, non si poteva pretender troppo dalla vita. E comunque Callie le voleva bene anche così, apatica e scema. «Secondo te devo vestirmi elegante??» Non era mai stata ad un appuntamento vero quindi non aveva la minima idea di come ci si dovesse preparare. Insomma, doveva mettersi un vestito?? Abiti senza alcuno strappo??? Cavoli, dubitava di averne nell'armadio. E se poi fosse passata per una precisa e perfettina?? Decisamente non lo era, e non voleva dar un'idea sbagliata di sé al primo appuntamento. Ma kiri la stava forse ignorando? AH giusto, se non chiamata direttamente non poteva rispondere «KIRI come ci si veste ad un primo appuntamento??» Una persona razionale probabilmente non avrebbe riposto tutta le sua fiducia in un cellulare, ma sfortunatamente Calliope razionale non era, e così considerava Kiri uno dei massimi guru della sua vita «Ecco cosa ho trovato su wikihow:
    A un primo appuntamento tu vorrai certamente fare un'ottima impressione -
    SI!!! - decidere cosa metterti può essere difficile, dato che non sei sicura di cosa ti saprà valorizzare al meglio - Ecco!! Lei si vestiva unicamente per andare a lavoro, e alle feste di solito ci andava così come usciva per andare a buttare la spazzatura. Non sapeva nemmeno cosa significasse valorizzarsi? - se sarai abbastanza comoda, calda o fresca, e se semplicemente ti starà bene - troppe variabili da considerare, stava iniziando a sudare freddo. «non potresti semplicemente dirmi un outfit e..-»«..scegliere dei vestiti che ti facciano sentire nella forma migliore, sicura di te, felice e a tuo agio» Stava iniziando ad andare nel pallone, TROPPE INFORMAZIONI DA METABOLIZZARE «KIRI STOP!!» «forse stavi cercando..» Non seppe mai, cosa stava cercando: la ragazza scaraventò in cellulare dall'altra parte della stanza, dritto sulla pila di vestiti accumulati sulla poltroncina al fianco della finestra. Avrebbe fatto di testa sua, come più o meno aveva fatto tutto nella sua vita. Non aveva sempre avuto buone idee, sia chiaro, ma almeno se la cavava dai.
    E così, in uno sgargiante abito dai colori psichedelici - rifletteva persino la luce quando Callie usava i suoi poteri!!& - la ragazza arrivò ai piedi della tour eiffel, incerta sul da farsi: doveva salire sulla cima, lì dove la sua anima gemella la stava aspettando?? O doveva semplicemente attenderla lì??? Il messaggio le aveva dato solo il luogo d'incontro, senza specificare precisamente il dove. «TEQUIERO-TEQUILA!!» Qualcuno avrebbe risposto, dai. Kinder Ottantuno e Puff MeSixNine non deludono mai!!!&
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    Lo sapeva, che avrebbe dovuto farci l’abitudine. Lo sapeva, perlomeno razionalmente, che le sue storie avessero solo una conclusione, e non fosse mai quella sperata dalla Diesel – ma bisognava sempre specificare razionalmente, considerando che, a conti fatti, Melvin aveva poco a che fare con la ragione: troppo ottimista per impedirsi di sperare ancora una volta, giurandosi sempre, e mai mantenendo la promessa, che fosse l’ultima. Non avrebbe dovuto sentirsi così vuota mentre, con indosso ancora gli abiti della sera precedente passeggiava per le affollate vie della città dell’amore. Non attirava neanche particolarmente l’attenzione nel suo vestito rosa fluorescente; neanche il copri capo nero fece voltare i suoi compaesani, troppo abituati all’eccentricità della moda per far caso al fatto che Melvin Diesel fosse vestita da evidenziatore: Dylan aveva un kink ben preciso (e non stava a lei giudicarlo), e si sarebbe presentata altre cento volte alla sua porta vestita da Stabilo, per il sorriso con cui l’aveva accolta. Non era un bell’uomo, Dylan; non era neanche intrigante, non una prima scelta, ma era un brav’uomo – perlomeno nei suoi confronti: la moglie, probabilmente, non l’avrebbe pensata così.
    O forse sì, dato che dopo l’ennesima notte di sesso poco memorabile ed una bustarella passata sotto banco come un vecchio zio a Natale, Dylan l’aveva congedata per passare la giornata con la sua famiglia. Vin non aveva alcun motivo logico per considerarsi usata, dato che quella di vendersi era stata una sua scelta, e che nel lasciare che di lei facessero quel che preferivano, guadagnava un echeggiante quanto effimero senso di appagamento – sapeva ch’era così che andavano le cose, per le puttane.
    Eppure, concluso ogni coito, confidava ancora - ed ancora ed ancora - che qualcuno le domandasse di rimanere. Così, anche solo per solidarietà. Avrebbe preferito evitare gli abitudinari sguardi ricchi di rammarico, vergogna, e senso di colpa; avrebbe voluto non sentirsi così sporca nel far qualcosa che loro le domandavano di fare, ad essere qualcuno che loro volevano fosse: Sally, il suo nome d’arte per tali occasioni, portava sempre con sé emozioni contrastanti e complesse - quel genere di sentimento a cui Vin preferiva non pensare, semplicemente grata e felice d’essere viva. Ecco perché, insieme al suo smoothie, sciolse sulla lingua un rettangolo di acidi (roba vecchio stile, direttamente da barrow-tutto-fare: vin aveva un fetish per il vintage, e le droghe, come aveva recentemente scoperto, non facevano eccezione), il sorriso già a brillare quieto negli angoli delle labbra. Prima eliminava dal proprio organismo le sensazioni negative assorbite dal commiato di Dylan – ed i cento prima di lui – prima avrebbe potuto godersi una delle sue giornate preferite in assoluto (quasi quanto l’avocaday!). Cosa? Credevate forse che una spacciatrice-prostituta-stripper-medium-pilota non potesse amare, come tutte le adolescenti clichè, san valentino? Ma dai! TUTTI QUEI CUORI E QUEL CIOCCOLATO!!&& Ogni anno sognava la giornata da film, ed ogni anno, allo scoccare della mezzanotte, fingeva di non sentirsi l’unica persona al mondo fra più di sette miliardi di individui. Era tutto nella testa - convinceva quella, e tac! Diventava reale come per magia. Abbassò lo sguardo sullo schermo del telefono, dove il nickname chatta15 pareva vibrare di luce propria; ignorò le chiamate secondarie, malgrado San Valentino fosse da sempre la giornata più redditizia dell’anno – l’aveva fatto un anno, e dal seguente aveva decretato che sarebbe stato il suo giorno di pausa. Non bastava volerlo per placare l’infinito flusso di richieste sul suo smartphone, ma era brava ad ignorare tutto quel che non le andava di affrontare. Melvin era iscritta a random.soulmate da…boh, anni – aveva perfino il badge vicino al nome!!&& - con ben due (2) account diversi: il primo l’aveva creato apposta alla ricerca di bottarelle (talvolta era carino non sbattersi cinquantenni, tanto per cambiare) mentre l’altro, pateticamente più di frequente usato, era di terapia. Come in che senso - ma sapete quanti disperati esistono al mondo, gente come lei che cercava solo un po’ d’affetto? Innumerevoli le volte in cui s’era seduta ad un bar con perfetti sconosciuti fingendo d’essere ad un appuntamento, o ad un’uscita con qualche amico (che non aveva il 90% del suo tempo, considerando che Tokyo e Laurent erano sempre in giro per il mondo e Jamie era, ed è, una merda mentre lei non s’era più scollata da Parigi dal suo arrivo). Soffriva la solitudine, e come lei cento altri – ci si teneva compagnia così, fingendo fosse normale e credendo andasse bene e potesse bastare. Può sembrare assurdo, ma non aveva mai – mai! – incontrato maniaci sull’applicazione. Per quello, le bastava uscire di notte con vestiti un poco più succinti.
    Sì, anche nel 2119: benvenuti nel futuro, dove le violenze sulle donne esistevano ancora, il razzismo era sempre presente, e l’omofobia ancora circolava come muffa ed herpes - ma il tutto più veloce, perché c’è wifi ovunque!!&&
    Si fermò a pochi metri dalla Torre, togliendo il coperchio dal frullato per immergervi il cucchiaino. Sperava davvero fosse Geronimo, il tipo anzi, il topo!! che collezionava formaggio- l’aveva conosciuto l’anno prima, ed ancora gli voleva bene. Una volta aveva perfino ricevuto una cartolina, di quelle che, quando gratti, esce il profumo: ah, ma che bbona la scamorza! Infilò il cucchiaino in bocca, ignorando come lo stomaco le ricordasse che quella non valesse come colazione, quando «TEQUIERO-TEQUILA!!» «ANCHE IO» una risposta istintiva, gli occhi ad illuminarsi felice d’aver trovato un’anima affine – che poi, non era così raro: chi non amava la tequila? Dopodichè accaddero due cose, e Vin non potè che pensare all’antica lettera dei suoi avi dove un’adolescente confidava al proprio diario segreto il dolore interiore nella ricerca di himchanlee.
    Alzò lo sguardo.
    Tequiero-Tequila.
    Guardò lo schermo del telefono corrugando le sopracciglia, gli occhi verdi a guizzare dal nickname a «cALLIE?» beh, e non quel giovane ragazzo che cent’anni prima aveva avuto un appuntamento al buio con suo fratello gemello. Lo sguardo scivolò sul vestito di lei, ed una risatina sgusciò dalle labbra della Diesel: almeno i vestiti erano matchati. «chatta15???????? » Con un finger gun di classe, si fermò a pochi passi di lei. «SONO TEQUIER-TEQUILA, LA TUA ANIMA GEMELLA!!!!!!!!!!! NON SEI FELICE?» no.
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    Quando aveva urlato per la prima volta quel «TEQUIERO-TEQUILA!!» di certo non si sarebbe mai aspettata una risposta al primo tentativo: aveva dato per scontato che, per trovare la sua anima gemella, la ragazza avrebbe dovuto perlomeno farsi l'intero giro della tour eiffel un minimo di tre volte, gridando a gran voce e facendo piroette su sé stessa. Perché? Così, ogni occasione era il momento adatto per piroettare. Insomma, si era anche aspettata di dover iniziare, ad un punto imprecisato della ricerca, a brillare così da rifletter la luce sul suo vestito e trasformarsi in una palla da discoteca: certo, non sarebbe stata in grado di lasciarsi alle spalle una scia di glitter come la divina celestebronwindornette (era il suo idolo, sapete? AVEVA I SUOI POSTER IN CAMERA #cos) ma perlomeno la sua luce avrebbe condotto la sua date a lei. Quello, ed il fatto di gridare a squarciagola il suo nickname. Almeno, quello era il piano escogitato nel mezzo minuto dal suo arrivo, nel tragitto tra l'auto della polizia - leo l'aveva accompagnata permettendole di sedersi sul tetto!!& non c'era nulla di più tranquillizzante, per la ragazza, di viaggiare al grido di «MII-MOOO-MI-MOOOOOOOOO» - al giardinetto di fronte alla torre. Quindi, quell'«ANCHE IO» la colse parecchio di sorpresa, riempiendole il cuore di gioia. La sua anima gemella ci aveva messo esattamente cinque (dico, cinque!!) secondi a rispondere al grido di Callie. Pazzeschissimo! Radom.soulmate era davvero il miglior sito mai aperto al mondo. Dopo wikihow, ovviamente. Come pensate abbia fatto altrimenti la ragazza ad imparare come allacciarsi le scarpe?? Senza di lui sarebbe stata totalmente persa.
    «cALLIE?» ci mise qualche secondo in più del normale, a riconoscere il volto della ragazza davanti a sé, ma una cosa del genere era all'ordine del giorno: il cervello della Jackson ci metteva un attimo in più del normale ad elaborare ogni tipo di informazione. Un suo amico una volta le aveva detto che aveva lo stesso cervello di un coniglio: altre persone normali avrebbero preso una frase simile come un insulto che era, ma lei l'aveva sempre interpretato come un gran complimento. Insomma, i conigli erano così belli, soffici e dolci!!& «melvin??» «chatta15????????» «TEQUIERO-TEQUILA????» CHIUCHINO???? Era proprio lei la sua anima gemella??? aefsdkjvgwflkjascvfejdsaklczx INsOMma, a collegare informazioni diverse non era molto brava, ma questa volta era alquanto sicura di averci preso, e infatti «SONO TEQUIER-TEQUILA, LA TUA ANIMA GEMELLA!!!!!!!!!!! NON SEI FELICE?» CI AVEVA PRESO!!!! «SI MOLTO!!!» Chiunque avrebbe mantenuto un minimo di contegno, sapete, così giusto per apparire come una persona normale. Ma per Callie una cosa del genere era praticamente impossibile, e non si era mai vergognata a mostrare al mondo le sue emozioni. Poi insomma, Vin la conosceva!! Non che avessero parlato poi così tante volte, o che si fossero mai ritrovate nello stesso posto senza altre persone, ma erano legate da qualcosa di più profondo: entrambe erano state spiritualmente adottate dagli Hamilton. E la Jackson sicuramente non si sarebbe mai aspettata di meritarsi un anima gemella così figa!!&
    Poi però la investì una consapevolezza: non aveva la minima idea di come ci si comportasse ad un vero appuntamento. Insomma, evitare il silenzio era una buona cosa, no?? E lei era sempre stata brava a parlare (anche un po' troppo) «quindi..» aveva così tante cose da chiederle!!& «come sei capitata su random.soulmate??» Non si chiese se fosse una domanda appropriata da fare: la fece e basta. Insomma dai, erano lì, un motivo doveva esserci!!& Credeva nel destino, nell'amore eterno, nelle anime gemelle?? ERANO DOMANDE FONDAMENTALI «io ne ho sentito parlare in un vlog di tokyo!! È un'idea carina, non pensi??» a lei un po' tutte le idee sembravano carine «sembra il plot di un libro di Nicholas Sparks!!» Non che lei li avesse mai letti così come i libri, in generale, ma vabbè ogni tanto aveva visto i film, erano dei classici!!& Per quanto guardare film in 2d e senza ologrammi fosse complicato, per quelli ne valeva la pena
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    Cioè. Non solo la Diesel, con random.soulmate, s’era preparata psicologicamente per incontrare un Geronimo qualunque, ma anche volendo dar credito alla possibilità che l’applicazione fosse in grado di trovare la sua anima gemella, mai avrebbe immaginato potesse essere Callie. Calliope Blue Jackson, la stessa ragazza che aveva lasciato gli studi per fare la sirena della polizia - macchine che la Diesel vedeva solo dall’interno, per inciso; probabilmente per quello non avevano mai fatto conversazione. Capite?? Non aveva senso, ED ERA BELLISSIMO. Si convinse fosse un segno del destino, una specie di premio per essersi comportata quasi bene nei mesi precedenti: il suo karma stava finalmente prendendo una piega positiva. Lo sapeva che hackerare i telefono di Gamal e Snipes (cosa? Cosa) fosse stata la mossa giusta per per riequilibrare la bilancia karmica – dai, c’era una (bassa) altissima probabilità che se non l’avesse fatto lei l’avrebbe fatto l’Altro hacker, quello che aveva effettivamente preso il controllo dell’applicazione; Vin aveva solo trovato una porta aperta, e come avrebbe dovuto interpretarlo se non un invito esplicito a fare la cosa giusta per il Bene Superiore? Poi, oh, per Gamal si era trattato di un favore personale (non al medium) (…ma anche, non aveva dubbi in proposito) mentre Snipes …boh, era carina, perché non graziare qualcuno con un appuntamento con lei? Se fosse stata meno eGOISTA ci avrebbe pensato anche senza il suo – essenziale – aiuto, ma come diceva il detto: se la patata non va alla montagna, la montagna va dalla patata.
    O qualcosa del genere.
    Comunque, Melvin Diesel viveva la violazione dell’altrui privacy con il cuore sereno e l’anima in pace, soddisfatta del proprio operato – anche perché, diciamocelo, non avrebbero potuto scoprire fosse stata lei: se poteva ripulire le proprie tracce dai sistemi informatici federali, un paio di anti social social club non potevano costituire un problema. Non che non fossero bravi, eh, ERA UNA GRANDE FAN DI ENTRAMBI!!& I MIGLIORI, SQUAD!!&& Il sorriso allegro di Callie le fece dimenticare di essere (nuovamente) perseguibile per legge, alleggerendo un peso al petto che non sapeva di avere. «SI MOLTO!!!» Vin era una ragazza ottimista, non si era realmente aspettata una reazione diversa dalla lumocineta, ma sentirselo dire faceva sempre piacere. ERA FELICE!! ANCHE VIN!! Non aveva idea di cosa farsene di quell’informazione – essere anime gemelle, s’intendeva – ma era certa che da qualche parte esistesse una guida in proposito, ed un sito online dove comprare braccialetti della anima gemellanza. Magari potevano farsi un tatuaggio insieme?? QUANTE INFINITE POSSIBILITà! Se l’applicazione l’aveva mandata da lei, con lei, e per lei amen un motivo doveva pur esserci.
    L’avrebbero scoperto insieme, come Basil l’Investigatopo e David Q. Topson.
    Oppure avrebbero potuto essere le nuove lawful (beh? Qual è il vostro problema, il fatto che Melvin compiesse crimini, non la rendeva una criminale: solo una ragazza dalle alternative scelte di vita) Bonnie e Clyde. Lou e Tokyo avrebbero potuto entrare nelle file della Jackel Gang, e - «quindi…come sei capitata su random.soulmate??» Oh. Battè le ciglia ritrovandosi nuovamente ai piedi della Torre Eiffel, una lucente Callie a pochi passi da lei, ed il frullato ancora stretto fra le mani. Avrebbe potuto incolpare la droga appena assunta per la propria distrazione, ma sarebbe stata una menzogna poco credibile: Vin aveva l’attenzione di una Viola un opossum asfaltato, ed il mondo la amava anche per quello.
    Confidava. «ah già» E non dimentichiamo (jooookes) la demenza senile che già l’aveva colpita facendole dimenticare le cose nel momento stesso in cui le faceva. YAY PER MELVIN, UHUH. «random.soulmate, uhm» Si strinse nelle spalle piegando pensosa le labbra verso il basso, grattando il fondo del bicchiere con il cucchiaio. «per cercare clienti» rispose, non intenzionalmente evasiva, alzando poi gli occhi verdi sulla Jackson. «anni fa, prima che diventasse famoso. Poi mi sono affezionata - è super carina come app. ho trovato un sacco di gente cool» Sorrise, arcuando le sopracciglia ed indicandola con la cannuccia – eh? Dai, valeva come gente cool!!&& Anche perché, altrimenti, la lista sarebbe stata davvero più sottile (1). «la uso sia per le sveltine, che per chiacchierare» ancora fece spallucce, come se fosse una cosa del tutto normale per lei.
    Beh. Perché la era. «un po’ come…maginstagram, quello di tipo – boh – trecento anni fa?» #medioevo. Melvin Diesel conosceva tutti (e ripeto: tutti) i personaggi storici che avevano reso il mondo quel ch’era nel 2119, ma le veniva comunque complesso ordinare cronologicamente i fatti. In compenso, era una bomba sui serial killer più famosi – per inciso, non era una skill apprezzata quanto avrebbe dovuto. «io ne ho sentito parlare in un vlog di tokyo!! È un'idea carina, non pensi?? sembra il plot di un libro di Nicholas Sparks!!» Vin arricciò il naso e scosse il capo, il labbro sporto all’infuori. «spero di no??» Non finivano tutti male, quei libri? Aveva il trauma da Le Pagine della Nostra Vita, sarebbe una menzogna dire che ne avesse altri – aveva semplicemente dato per scontato che non fosse roba per lei. Cercava gli happy endings, l’empatica. Cioè, amava gli intrighi di corte, gli omicidi sparsi per le pagine, e le relazioni tossiche come quella di Hardin e Tessa, ma alla fine voleva arcobaleno e brillantini. «preferisco una roba alla joshua brown – lo conosci? Un tipo SUPER FIKo di, idk, mille anni fa??? UN SACCO DI TEMPO, ma i suoi romanzi sono molto….intensi.» Alzò il bicchiere in un muto brindisi, un sorriso a prudere sugli angoli delle labbra. «beh comunque – quindi che si fa, soulMATE HO Già DETTO CHE AVESSERO UN SACCO DI OPZIONI? «lo sai cosa amo fare quando passo di qui?» Lanciò, con la precisione di («lebrOOOOON JAAAAAMEEES») il bicchiere in un bidone della spazzatura, unendo felice le mani sotto al mento. Afferrò Callie dal gomito, e la trascinò con sé verso una coppietta lì vicino, infilandole entrambe fra i limonari, e l’obiettivo della macchina fotografica. «PHOTOBOMBEEEEER» Beh? Si divertiva con poco, ed era davvero uno dei suoi passatempi preferiti. Salutò allegra la coppia cui aveva appena migliorato la foto, sorridendo complice a Callie. «a te cosa piace fare?? FACCIAMOLO, POSSIAMO FARE QUELLO CHE VOGLIAMO» #melvin, a summary.
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    Solitamente, la Jackson non era molto brava a intrattenere conversazioni: parlava un sacco, ma sempre senza un filo logico, saltando da un argomento all'altro e facendo difficoltà a star dietro alle parole degli altri. In un contesto normale, quello della ragazza sarebbe stato classificato senza dubbio come disturbo da deficit dell'attenzione, ma a casa Jackson sigle come ADHD non erano viste di buon occhio (insomma, suonava come AIDS!!1) e per questo il problema era stato affrontato nel migliore dei modi: facendo finta che non esistesse. Che poi, per lei non era certo un problema: la scuola non le era mai piaciuta, ed avere una scusa in più per abbandonarla era stata una sorta di benedizione, e per fare la sirena (il suo sogno della vita!!!!) non le serviva mica star attenta. Il suo compito era solo quello di gridare MII-MOOO-MI-MOOOOOOOOO seduta sul tettuccio della volante di leonard, mantenersi in equilibrio e flashare i criminali. Okay, qualche volta le capitava di distrarsi e colpire qualche collega - anzi, collaboratore. Lei era unica, speciale e mitika nel suo genere, non esistevano altri al mondo come lei!!& - ma il numero di criminali che beccava era sempre maggiore. Quella volta però, ce la mise tutta per star dietro alle parole di Melvin: insomma, era la sua a-n-i-m-a g-e-m-e-l-l-a!!& «per cercare clienti» Uh??? Avrebbe tanto voluto anche lei un applicazione dove trovare i clienti!! Tipo un random-criminals, dove i malviventi avrebbero potuto metter su dei colpi per poi mandare una notifica ai poliziotti (ed alle sirene, ovviamente) nel momento vero e proprio in cui lo attuavano. Sarebbe stato così divertente!!! «anni fa, prima che diventasse famoso. Poi mi sono affezionata - è super carina come app. ho trovato un sacco di gente cool» UH MA AVEVA INDICATO LEI MENTRE LO DICEVA??? Il sorriso di Callie si fece ancor più grande, per quanto fosse possibile: nessuno l'aveva mai definita cool, capite??? DOVEVA ASSOLUTAMENTE CHIAMARE YOANN O NEEVE PER RACCONTARLO!!!! Sperò soltanto che, per l'emozione, le guance non l'avessero tradita dato che non arrossiva in modo normale, Calliope Blue Jackson: lei brillava. «la uso sia per le sveltine, che per chiacchierare» Una...sveltina?? La mente pura ed innocente della sedicenne non sapeva il significato di tale termine, ma non perse tempo a chiederlo: poteva arrivarci da sola!!! Era chiaramente una...chiacchierata più corta, no?? Dato che chiacchieratina era chiaramente butto da dire, le persone avevano deciso di chiamarla sveltina! Semplice, no?? «anche io dovrei iniziare ad usarla per le sveltine, non ci ho mai provato!!» Lei era una che, quando parlava, parlava un sacco!!! MAgari le sveltine avrebbero migliorato le sue skills di socializzazione?? Ci sperava!!! E forse i nuovi amici che si sarebbe fatta avrebbero anche ampliato il suo catalogo di conoscenze tipo...«..una roba alla joshua brown – lo conosci? Un tipo SUPER FIKo di, idk, mille anni fa??? UN SACCO DI TEMPO, ma i suoi romanzi sono molto….intensi.» Si sentiva molto triste a non averlo mai sentito nominare prima, anche perché per come ne parlava melvin, joshua brown era un tipo davvero cool - e visto che da quel giorno anche lei era diventata ufficialmente cool, sentiva ancor di più la necessità di conoscerlo!! - così come si sentiva triste nel continuare a mentire a Vin. Insomma, era la sua anima gemella, la regola (quale) non imponeva che tra loro non ci fossero segreti??? «non l'ho mai sentito prima, però se ha fatto qualche film magari lo potrei riconoscere dal nome???» Aveva difficoltà anche nello star ferma a guardare la stessa cosa per più di mezz'ora, Callie, e infatti non aveva mai visto un film dall'inizio alla fine, ma perlomeno dal titolo aveva qualche speranza di riconoscerlo «prima ti ho detto una /semi/ bugia, non ho mai letto i libri di sparks» fece una pausa per prender fiato: quella non era qualcosa di cui si vergognava, ma era sempre difficile far i conti con le facce sconvolte delle persone quando lo confessava «non ho mai letto un libro in generale. Le parole non fanno altro che muoversi e piroettare da una parte all'altra della pagina quando ci provo??? E così mettono voglia anche a me di farlo e mi fanno perdere la concentrazione!!!» Aveva richiesto da sempre così tante energie, per la giovane, legger anche solo un paragrafo in un libro.
    Fu grata quando Vin cambiò totalmente discorso, e uuuuhhh PHOTOBOMBEEEER, ERA UNA DELLE SUE ATTIVITÀ PREFERITE!!!& Un'altra cosa in comune!!!! «a te cosa piace fare?? FACCIAMOLO, POSSIAMO FARE QUELLO CHE VOGLIAMO» ERA COSI BELLO!!! Doveva solo capire cosa poter proporre: insomma, aveva una personalità cool e doveva mantenersi sopra determinati standard «VEDIAMO...» Ciò che le piaceva di più erano le macchine della polizia e dubitava che Vin avesse mai provato l'ebrezza di viaggiare sopra di esse, ma sfortunatamente non ne vedeva nelle vicinanze. «..potremmo..» ballare? andare allo zoo ed accarezzare conigli?? cercare la fine degli arcobaleni???? «ANDARE SULLA CIMA DELLA TOUR EIFFEL!!!&» Mica con l'ascensore, che scherziamo. «non dovremmo neppure fare le scale» tese una mano vero la ragazza, mentre il più raggiante dei sorrisi si faceva spazio sul suo volto. Quella giornata si stava decisamente rivelando come il best-appuntamento-ever!! WENDY «MELVIN,» aveva sempre sognato di dirlo ad alta voce!! «VUOI VOLARE CON ME???» Verso l'infinito ed oltre!!1&1!&!"/
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    [prompt #2] Qualcuno potrebbe dire che siete al posto giusto nel momento sbagliato, altri che siete nel posto sbagliato al momento giusto. Altri che ci siete e basta, ma non è questo l’importante! Una volta arrivate sul punto più alto della Tour più famosa di Parigi, vi rendete conto che un uomo sta per lanciarsi giù, decidendo di farla finita. Sarete così brave da convincerlo a restare, o, con la vostra parlantina, gli darete la spintarella necessaria a fare il grande passo?
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    «anche io dovrei iniziare ad usarla per le sveltine, non ci ho mai provato!!» Non che Melvin fosse la persona adatta per giudicare, ma aveva come la sensazione che Callie non fosse il genere di ragazza da quel genere di passatempi, motivo per cui le rivolse un’occhiata interrogativa e ben decifrabile. Cioè, se avesse voluto provare l’ebbrezza di sesso senza impegno non l’avrebbe fermata, GIAMMAI!, ma -«non ti facevo una fan delle bottarelle?» che poi non si sapeva mai, eh!! The beast comes quietly for all. Planare sull’argomento Joshua Brown, e la (inconcepibile!!) lacuna in materia di Callie, fece drizzare la schiena a Vin, il cucchiaio puntato accusatorio verso di lei. «FILM?» Come poteva paragonare un film ad un libro, specialmente con un autore del calibro di Brown? La leggenda narrava perfino – perfino! – che, in realtà, fosse lo pseudonimo di due donne, le quali all’epoca (tipo, boh, alto medioevo) non potevano esporsi con le loro vere identità. Cioè, quanto poteva essere affascinante? Nessuna pellicola avrebbe mai potuto cogliere quello, né la poesia dell’immaginare qualcuno, a centinaia d’anni di distanza, chino sulla macchina da scrivere per immortalare quella storia.
    Beh? Melvin aveva un sacco di tempo libero, e leggere le piaceva. Il fatto che avesse abbandonato gli studi a dodici anni e trovasse deplorevole studiare, non significava che non avesse mai posato gli occhi su alcun romanzo; aveva iniziato quasi per errore, ficcando – come sempre – il naso dove non avrebbe dovuto, ed aveva trovato della magie, fra le righe. Un qualcosa in grado di comprenderla: l’immaginazione. La realtà non era mai stata al livello delle aspettative della Diesel, o della Martins, così come i film mai avevano soddisfatto il suo presta volto ideale: la sua mente, in compenso, non la deludeva mai. «non ho mai letto un libro in generale. Le parole non fanno altro che muoversi e piroettare da una parte all'altra della pagina quando ci provo??? E così mettono voglia anche a me di farlo e mi fanno perdere la concentrazione!!!» IRREALISTICO!!! Cioè, Callie non aveva mai letto twilight? Non aveva conosciuto il dolore di non avere canon Edward e jacob? Aspirò fra i denti portando una mano al petto, il capo a scuotersi per aggiungere una vena drammatica a quella scoperta. E poi: «posso leggere io per te» Non doveva essere poi così diverso dalle chiamate hot, no? Un sorriso curvò le labbra di Melvin, il sopracciglio sinistro a saettare verso l’attaccatura dei capelli. «siamo anime gemelle, no? È tipo -» si strinse nelle spalle immergendo ancora il cucchiaio nel frullato. «il minimo» Perlomeno, credeva; non dovevano forse completarsi a vicenda e cose simili? «e tu nel mentre puoi, non so, farmi i grattini? Qui qua e quo» che ne sapeva lei che si dicesse quo pro quo, mica era latina – era canadese!!&& Una persona normale avrebbe probabilmente ponderato di più una proposta simile, trovandola – ad un primo incontro – inappropriata, ma Melvin Diesel non era certo rinomata per il suo over thinking, e sicuro non per essere la ragazza più adeguata del vicinato. La proposta del photobomber venne accettata con più entusiasmo del previsto, e da quel momento la bionda neanche provò più a scollarsi il sorriso dalle labbra. ERA TUTTO TROPPO BELLO!
    E non poteva saperlo, ma stava per migliorare.
    «..potremmo..ANDARE SULLA CIMA DELLA TOUR EIFFEL!!& non dovremmo neppure fare le scale» Melvin fece guizzare gli occhi verdi dalla cima della torre, alla mano di Callie tesa verso di lei, soffermandosi su quest’ultima con le sopracciglia corrugate. Cioè – stava davvero proponendo quello che pensava lei? Le rivolse uno sguardo dubbioso, il labbro inferiore stretto fra i denti. No dai, non poteva davvero - «MELVIN, VUOI VOLARE CON ME???»
    L’aveva fatto.
    Oh
    Mio
    Dio.
    E GLIELO CHIEDEVA ANCHE???
    Fortuna che aveva già buttato il bicchiere con il frappè, altrimenti, causa emozione, avrebbe finito per sbrodolarsi come una bambina. Anche qui, una persona sana di mente non avrebbe mai potuto accettare (volare? con Callie?), consapevole che avrebbero finito per schiantarsi e morire male – ma Melvin, Melvin Diesel, aveva l’assurda convinzione di essere immortale. O meglio, non che non potesse morire a prescindere, ma che il mondo, indipendentemente dalla situazione nel quale ella si cacciava, gliel’avrebbe impedito. Non sapeva mai come, ma era certa che il Signore, o chi per esso, non l’avrebbe mai lasciata morire. Credeva nella fortuna, e credeva di essere molto fortunata. Un gridolino emozionato scaturì dalla gola dell’empatica, che senza farselo ripetere due volte, prese la mano di Callie fra le proprie. «SEMPRE» ma… Con le dita chiuse su quelle di lei, battè le ciglia osservandola da vicino. Era poco più alta di lei, ma più sottile, e le sue braccia non – uhm – sembravano particolarmente prestanti. Guardò i propri piedi, prima di tornare ad osservare la ragazza. «come funziona? Devo tipo,» allacciò le dita dietro la nuca di Callie sentendosi una ragazzina al primo prom, avvicinandosi fino a premere il proprio corpo contro al suo. «così va bene?» E con un grido di battaglia direttamente all’orecchio della Jackson: «ORA VOLACI!!&&» –cit
    E noi diamo per scontato le volò.
    Sicuramente fu un volo molto bello alla ET, e sicuramente atterrarono con grazia ed eleganza #si, ma passiamo al dunque: «oh» manco il tempo di una gioia, che tacchela, subito qualcuno cercava di uccidersi!! Era proprio vero che il mondo necessitava di un equilibrio cosmico. Vin piegò le labbra verso il basso lanciando uno sguardo a Callie. «potremmo spingerlo, così si rende conto di quanto la vita in realtà sia fika, e poi puoi volare per recuperarlo» Le sussurrò, riflettendo ad alta voce.
    Oppure certo, c’era sempre l’opzione: «signore, non lo faccia, ci sono un sakko di cose per cui vivere!!» e con la naturalezza derivante dalla pratica, Vin sollevò la maglietta mostrando le tette a tutta la Francia. «LIBERTE, EGALITE, ESCILE ANCHE TE!» #or something like that
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    Stava per azzardare? Stava per azzardare. MA quel pensiero fece capolino nella sua testa e difficilmente, quando il suo cervello da coniglio riusciva ad elaborarne uno, la ragazza era portata a contraddirlo. Insomma..forse era un po' azzardato...e forse Leo ci sarebbe rimasto male se mai la ragazza gliel'avesse confessato ma... QUEL GIORNO SI STAVA RIVELANDO MIGLIORE DELLA PRIMA VOLTA IN CUI AVEVA FATTO LA SIRENA!!! L'aveva pensato? L'aveva pensato.
    O-M-G, l'aveva pensato!!! Insomma... stava tradendo la sua fede?? Per lei le macchine della polizia erano un po' come per i bodiotti le pannocchie o per barry la patata bollente: una fede. Stava forse diventando blasfema?? Ma insomma, nessuno - i suoi fratelli non contano, skst - si era mai offerto di leggere per lei. Era tipo..la cosa più romantica del mondo!!! «siamo anime gemelle, no? È tipo il minimo» !!! Non aveva saputo di aver bisogno di un'anima gemella fino a quel momento, ed era grata di averla trovata! Come aveva fatto a sopravvivere senza?? Avrebbe comunque voluto appuntarsi la domanda da fare a Yoann, Neeve o Leonard - le persone più sagge che conoscesse - .. o forse anche a Will? AH, A ZIA MAEVE SICURO! così da non dimenticarsela, ma si rese conto che Melvin si sarebbe potuta spaventare vedendola scrivere su un foglietto "Anima gemella > fede????" o persino offendere, ed era l'ultima cosa che la sedicenne avrebbe voluto succedesse, così sperò semplicemente di ricordarsela una volta tornata a casa «e tu nel mentre puoi, non so, farmi i grattini? Qui qua e quo» non aveva ben capito dove ma «come i nipoti di Paperino!!!» le sembrava un ottimo scambio! O quelli erano Qui, quo e qua? Vabbè, cambiando l'ordine degli addendi il risultato non cambiava (si era ricordata persino una regola matematica??? ASSURDO!! Doveva proprio esser la magia dell'one true love) E fu ancora più felice quando vide l'entusiasmo negli occhi di Melvin alla proposta di volare con lei: non era il tipo di persona che lo chiedeva a tutti, la Jackson, e quelle poche volte che lo faceva riceveva un no come risposta. Non era mai riuscita a capire il perché, ma le persone difficilmente si fidavano di lei?? Assurdo. Era un'ottima volatrice (???) ed era EMOZIONATISSIMA DI POTERLO DIMOSTRARE A MELVIN. Insomma, il suo parere valeva più degli altri no??? E se lei si fidava, allora era il resto del mondo ad esser nel torto! no. Ed infatti, a dispetto delle malelingue (quali), il loro volo fu f-a-v-o-l-o-s-o! Nemmeno uno scontro con un piccione, o una caduta improvvisa, o una perdita di scarpe causando un trauma cranico a qualche passante (ogni tanto le era successo)(ma non tanto tanto eh, solo ogni tanto) Lì, nel cielo parigino, con le mani ben strette intorno alla vita della ragazza («così mica ti faccio male?? Non vorrei rischiare di perderti durante il tragitto!!») Calliope fece una delle migliori volate della sua giovane vita. Soltanto l'atterraggio fu giusto un tantino brusco, ma ehi, erano entrambe vive!! Un signore davanti a loro, invece, non tanto. Callie, naturalmente, non lo capì subito. «potremmo spingerlo, così si rende conto di quanto la vita in realtà sia fika, e poi puoi volare per recuperarlo» ??? Non comprese le parole della ragazza. Passare per eroina (come la droga!) sarebbe stato bello ma..buttare un povero signore di sotto non tanto?? Insomma «non possiamo lasciarlo ad ammirare il panorama??» era tutto così bello, da lassù!! «signore, non lo faccia, ci sono un sakko di cose per cui vivere!!» ah, ecco. «ma si vuole buttare??» Ora le era tutto più chiaro. Il suo cervello lavorava un po' più lentamente della media, ma alla fine ci arrivava «ma infatti SIGNORE NON LO FACC-» e poi, all'improvviso, il cervello della sedicenne passò da lavorare alla velocità di un coniglio a non lavorare affatto. «LIBERTE, EGALITE, ESCILE ANCHE TE!» Melvin aveva davvero..erano tette quelle?? Le stesse che fino a qualche minuto prima erano schiacciate contro il suo petto mentre volavano sulla cima della torre??? Doveva essere un sogno. Insomma, oltre alle proprie, Calliope non le aveva mai viste dal vivo!! Ed erano decisamente un buon motivo per cui voler continuare a vivere. Ah giusto, a venti centimetri da loro un signore voleva togliersi la vita. Concentrazione, Calliope. La cosa più ragionevole, per la ragazza, fu fare la stessa cosa che stava facendo Melvin: se il signore avesse deciso di buttarsi comunque, allora era davvero un idiota. «CI NON MUORE SI RIVEDÈ, QUINDI TU NON FARLO DAVANTI A MÈ» faceva rima?? Più o meno, le era bastato dirlo con la cadenza giusta #wat E insomma, non voleva di certo rivedere quel signore, ma cosa non si fa per salvare una vita. Poi riportò di nuovo lo sguardo sulle tette di melvin «se si butta lo stesso lo andrò a salvare soltanto all'ultimo secondo. Sai, come ripicca per non aver saputo apprezzare quanto siamo belle» Severa, ma giusta.
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    Corrugò lievemente le sopracciglia, un mezzo sorriso a prudere sulle labbra nel rivolger gli occhi chiari su Callie. La Jackson era una specie di google chrome, il browser che usavano i suoi antenati per cercare le immagini del buongiornissimo su internet (ma ci pensate che non avevano i piccio-giornissimo che tubavano direttamente glitter sui loro amiki? Scioccante): lenta di comprendonio, ma del tutto adorabile. «ma si vuole buttare??» Appunto. Scosse il capo, le dita a stringersi al tessuto della maglietta per sollevarne i bordi verso l’alto, e mostrare così al buon uomo che la vita potesse ancora riservargli delle sorprese – doveva solo avere pazienza! Jeez, perché la gente andava sempre di fretta? Non li aveva mai capiti, la Diesel, convinta da sempre di avere tutto il tempo del mondo. «CI NON MUORE SI RIVEDÈ, QUINDI TU NON FARLO DAVANTI A MÈ» E sulla cima della famose torre parigina, vestita come un evidenziatore e con i capezzoli al vento, l’empatica piegò il capo all’indietro e rise, quelle risate leggere ed impalpabili che sulla lingua sapevano di gioventù e pomeriggi passati nei pub a giocare ad Uno. Quelle semplici e senza pretese, felici perché lo erano, prive della pesantezza ed il doppiogioco che il mondo aveva insegnato loro ad essere. Con il vento a soffiarle i capelli sul viso e pungerle la pelle del petto, la Diesel incarnava tutto ciò ch’era, e che in pochi riuscivano a vedere: libertà. Un guizzo di fumo scivolato fra i denti ed impossibile da stringere nel palmo. «L’HAI FATTO DAVVERO!!» Perché nessuno seguiva mai i saggi consigli della canadese – era un altro livello di novità. Avrebbe voluto ignorare l’uomo in procinto di lanciarsi e correre a stringere la Jackson, gridando al cielo un grazie per non essersi dimenticati di lei (agli spiriti dei suoi antenati, ovviamente: non c’era altra religione all’infuori dei fantasmi e gli spettri) (e lo yogurt #melvin loves yogurt), ma.
    Ma.
    «se si butta lo stesso lo andrò a salvare soltanto all'ultimo secondo. Sai, come ripicca per non aver saputo apprezzare quanto siamo belle» Che le pareva un ottimo piano, per carità. Era stata lei stessa a suggerire di lanciarlo solamente una manciata di minuti prima, eppure le bastò osservare di sottecchi il viso di Calliope, per ritrovarsi a tornare sui propri passi, rivalutando la situazione con uno sguardo più ampio.
    Lo so, sono scioccata anche io: MELVIN PENSAVA PRIMA DI AGIRE? DA QUANDO?
    Da quando il pensiero che l’uomo potesse buttarsi, e la Beech Jackson non riuscisse davvero a salvarlo, le stringeva lo stomaco in maniera fastidiosa e grottesca. Si fidava di Callie anche se non avrebbe dovuto ma - come avrebbe reagito la bionda se non fosse stata in grado di raccoglierlo in tempo, e le si fosse spiaccicato davanti? L’espressione di Vin si rilassò ed addolcì negli occhi giovani ed allegri della sirena, un sospiro arrendevole a rotolare fra le labbra. Si sentiva già dolere l’anima al pensiero che stesse davvero, davvero per usare la diplomazia. Lei!!! Che PENSAVA ALLE CONSEGUENZE! Era proprio una giornata ricca di sorprese. «senta signore, uhm» abbassò la maglia con gesti lenti per evitare di spaventarlo, uno sguardo di sbieco in direzione dell’altra. «mi chiamo melvin, e lei è callie» tentò con tono conciliante. Avrebbe potuto cercare di usare il proprio potere e ammansirlo, ma preferiva (oh mio dio….lo sto per dire….lo STO PER DIRE) non rischiare. «è il nostro primo appuntamento. siamo anime gemelle» osservò fiera, sorridendo nell’indicare prima se stessa, e poi Callie. «che è strano, sa, perché – cioè» uno sbuffo ilare, le mani sollevate di fronte a sé. «non era decisamente quello che mi aspettavo? Nel senso» Arricciò il labbro superiore, cercando lo sguardo dell’uomo. «non sono proprio perfetta, ecco, non secondo i canoni ….comuni» eufemismi. «e callie è così?? pura? voglio dire – LA GUARDI!» indirizzò entrambe le mani verso la Jackson, presentandola come un Signore delle Aste avrebbe fatto con un’opera rara e costosa. «è troppo buona per me. Sicuro come l’inferno non pensavo di meritarmela» si strinse nelle spalle, l’indice al cielo. «ed invece siamo a n i m e g e m e l l e - capisce il punto?» No? «LA VITA è UNA SCATOLA DI CIOCCOLATINI» mai in offerta quanto dovrebbero. «quando scade, fa venire il cagotto?» O qualcosa di simile. Si avvicinò ancora all’uomo, alzando un braccio per dargli una poderosa ed amichevole pacca sulle spalle. «insomma, è BELL- nooooo» Aveva
    Aveva
    No.
    «nOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO, SCUSI!!!! NON VOLEVO!! MI SONO LASCIATA PRENDERE DALL’ENTUSIASMO!!! O EMME GI - cAlLiE»
    Perchè sì, signori e signore.
    Melvin Diesel l’aveva appena buttato giù.
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