oh deer, it feels like christmas

nicky + kain [challenge #07]

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +5    
     
    .
    Avatar

    👽✨ FEMALIEN

    Group
    Death Eater
    Posts
    283
    Spolliciometro
    +784

    Status
    Offline
    prelevi? // i panic at a lot of places besides the disco
    Finta corna da renna a cerchietto infilate in testa come una bambina di otto anni allo spettacolo di Natale della scuola, Nicky Rudolph Winston si spalmò maggiormente sopra la sua amica, un'espressione di dolore e autocommiserazione ben lontana dall'allegria che la sua mise natalizia metteva nei passanti di Diagon Alley.
    «La vita è dolore e siamo fatti per morire», constatò (per l'ennesima volta) con voce grave, una mano già sulla fronte come l'eroina melodrammatica di un libro di Jane Austin. Era così che si sentiva, nel pezzo esatto in cui l'elizabeth bennet di turno scopriva che il suo Mr Darcy se n'era andato, o la Kate Hudson che scoprre il suo belloccio anonimo di turno sia in verità fidanzato. «oh, mondo crudele! Oh, amore sofferente! Oh-» pausa di riflessione. Aveva finito i clichè.
    «Destino avverso?», le andò incontro Halley.
    «OH DESTINO AVVERSO!» continuando a camminare a braccetto con l'amica, Nicky allungò il cellulare in avanti, perchè anche lei potesse leggere la schermata Twitter «Capisci? Non ha solo una cotta per qualcuno - ma questo qualcuno mi ha anche rubato la storia d'amore!» la voce si fece un'ottava più acuta mentre Nicky imitava la voce della scrittrice dei suddetti tweet incriminati. Nicky aveva sempre usato il social in modo kinda anonimo, giusto per seguire la gente famosa, e quando aveva scoperto l'account della Mizumaki, dopo l'iniziale gioia, non aveva che avuto delusioni «Uh è così karina, uh ama così tanto la musica, uuuh i nostri famigli sono così nemici/amici hashtag kinda ship them, uhh oggi mi ha offerto una fetta della sua torta preferita, uuuh le ho regalato un pacchettino di biscotti e credo abbia apprezzato, uuuh mi ha lasciato un bigliettino in dormitorio xoxo cuori cuori cuori emoji» Nicky battè il pugno sulla mano aperta, e il sacchetto colmo di regali quasi le cadde «capisci il dilemma? Potrei letteralmente essere io - PERCHE' ALLORA NON SONO IO?» un modo carino (??) per chiedere al cielo «PERCHE' LEI NON MI AMA?»
    I motivi sarebbero potuti essere un sacco; banalmente, perchè al cuor non si comanda... ma la tristezza della scoperta restava. Non che la Tassorosso avesse mai pensato di avere una possibilità (o MERLINO!! avesse mai pensato di fare un passo per provarci lei per prima!), ma scoprire che Chouko aveva una cotta per qualcun altro era... destabilizzante. Triste. «Tragico» scosse la testa. aveva già inviato tutti gli screen del caso agli altri Losers (con tanto di commenti alla "omg ma parla di me??? POTREBBE??? Ah no non parla di me #i...sad ALLORA DI CHI PARLA"), ma era sempre bello potersi lamentare ad alta voce con Halley. Con le vacanze di Natale e il ritorno a casa da Mitchell e Niamh per le feste, Nicky non era riuscita a vedere i propri amici quanto le sarebbe piaciuto (ovvero tutti i giorni), e per quanto fosse bellissimo chiacchierare via chat, era troppo appiccicosa per accontentarsi di avere una schermo fra loro. Non a caso, sapeva che se mai avesse incontrato i propri amici online del gdr o di wat?pad sarebbe stata la fine per lei, e non si sarebbe più staccata da nessuno di loro fino a farsi odiare (già temeva non la sopportassero più, visto il tempo che sprecava ogni giorno per aggiornarli sui suoi problemi - tanti e vari, non solo sentimentali).
    Camminando per strada incrociarono Hazel, e mentre Halley si fermava a parlottare allegramente Nicky osservò l'rologio, rendendosi conto solo in quel momento dell'ora che si era fatta. Fra chiacchierate randomissime, teorie del complotto su otp, cioccolata calda e Chouko, Nicky si era scordata un appuntamento importate «Devo andare a ritirare una cosa per mio fratello alla guferia di Amazowl» bugia: aspettava un pacco con i regali dei losers «Vi dispiace se corro un attimo a prenderlo? Ci possiamo trovare qui al Red Velvet fra una ventina di minuti» rifiutò subito l'invito ad accompagnarla con la scusa del freddo, e dopo averle accompagnate dentro il locale e aver lasciato loro i pacchi e sacchetti vari corse via verso il tramonto, la mente ancora impegnata a ragionare sulla tassorosso per cui aveva da - wow, quasi un anno? un record per nicky - una cotta... così impegnata che riuscì ad andare a sbattere contro qualcuno, cadendo rovinosamente sedere a terra a casua del terreno ghiacciato e scivoloso. «ouch» si massaggiò il fondo schiena con una smorfia, alzando immediatamente super dispiaciuta lo sguardo verso l'assalito. «SCUSAMI! Non l'ho fatto apposta» shook, sicuramente il poveretto credeva la ragazzina avesse una passione per lanciarsi sulla gente e cadere di conseguenza.
    hopeless romantic trust issues and a sex drive out the roof. another person may be in love with you, right now
    d.d. nicky
    xmas time!
    16 y.o.
    hufflepuff
    alien
    2043: jessica



    Ciao halley ciao hazel, grazie di essere state sfruttate ihihihh
    La role è ambientata nella via del Red Velvet, non dentro il locale mlmlml dove invece ci sono halley e hazel


    ho pacioccato il code per avere le gif più grandi e ora non è più perfetto DAMN


    Edited by mephobia/ - 21/4/2019, 20:42
     
    .
  2.     +5    
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    137
    Spolliciometro
    +305

    Status
    Offline
    ⋆ Kain D. Kellergan ⋆
    « MADNESS? This is H u f f l e p u f f »



    In fondo in fondo sapeva di star facendo una strage.
    Lo percepiva, vagamente eh, il fatto che forse stava esagerando...
    Che, forse forse, comprare un albero di Natale prima di aver terminato gli acquisti e girare per Diagon Alley trascinandolo non fosse esattamente una delle sue idee più brillanti...
    Ma comunque... Era Natale!
    E la gente era buona e a Natale era ancora più buona - Kain si chiedeva perché spesso sentiva ripetere la frase "Sto perdendo fiducia nei confronti dell'umanità". Ma come! Erano tutti così gentili!
    ...O forse era un miracolo di Natale se nessuno se l'era presa con lui anche se aveva distrutto in totale 5 vasi, 10 servizi da tavola, 25 sfere di cristallo in versione natalizia, o se aveva fatto cadere uno svariato numero di ceste e aveva anche strappato una tela di seta.
    Le commercianti erano state così disponibili! Certo, prima gli avevano iniziato a urlare addosso (a Kain era sembrata una reazione piuttosto normale, era abituato a peggio con Chelsey), ma poi si erano calmate subito e gli avevano addirittura sorriso, dicendogli "Oh caro, non fa niente!" o "Non ti preoccupare, erano di fattura orribile, ci penso io, vai pure".
    Kain era sinceramente pentito per i suoi danni, provocati da una certa maledestria dovuta all'albero di Natale un po' troppo ingombrante, eppure, come gli aveva insegnato suo padre, era bastato sorridere e chiedere scusa, e tutto si era risolto!
    La proprietaria del negozio di oggettini aveva persino cercato di rifiutare i galeoni che Kain aveva offerto per pagare i danni.

    Così, a regali ultimati, Kain passeggiava abbracciato all'enorme albero che aveva deciso di mettere nel salone di Nonna Black per portare un po' di atmosfera natalizia (sempre che la suddetta nonna non decidesse, in un momento di sdegno, di dare fuoco all'abete perché non consono a una stirpe purosangue e blablabla). Era felice nel suo giaccone natalizio -rosso con i boccini d'oro- e fiducioso nei confronti della bontà delle persone e completamente ignaro del fatto che la gentilezza non fosse esattamente frutto del buon cuore, ma conseguenza di un assolutamente involontario utilizzo della sua eredità Veela.
    Tutto preso dal trascinare il suo alberello, convinto che fosse un ottimo esercizio per tenere allenati i muscoli delle braccia in vista della partita post-vacanze, non si accorse di star pericolosamente sbandando e di star per finire dritto dritto su qualcuno.

    'Oh no, ho investito una renna!'
    Pensò orripilato dopo l'impatto, guardando le corna giacere sul terreno.
    Ci mise un paio di secondi per capire che la renna non poteva essere una renna, avendo due gambe e due braccia e non quattro zampe.
    "Oh, scusami tu Nicky! Menomale, credevo di avere investito una renna!"
    esclamò sollevato, lasciando per un attimo l'albero incustodito per darle una mano a rialzarsi. (...Come se ci si potesse scontrare con renne a Diagon Alley tutti i giorni.)
    Dopo un pomeriggio trascorso da solo a fare regali perché Chelsey aveva "cose da fare" con "Jack" (persino più importanti dell'andare da "Articoli di Prima Qualità per il Quidditch"), era particolarmente felice di vedere una faccia amica e Tassorosso, una tra le poche persone a cui perdonava persino il non essere ossessionata dal Quidditch - ma solo perché aveva ottimi gusti in fatto di musica.



    Sheet ⋆ 16 ⋆ wizard/veela ⋆ neutrale ⋆

    © psìche



    Post delirante, personaggio delirante, player delirante, tutto è delirante.
     
    .
  3.     +3    
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Neutral
    Posts
    109
    Spolliciometro
    +212

    Status
    Offline
    prelevi? // i panic at a lot of places besides the disco
    «si può sapere» Parker inspirò dalle narici, i denti a cozzare fra loro ed il casco stretto fra le mani. Gli occhi blu erano posati sulla donna poco distante intenta ad esaminare uno dei tanti, troppi murales di Londra – mai Newhaven si era reso conto di quanti fossero, fino a che non aveva avuto la sfortuna d’incontrare lei. – ma Regan non si sprecò neanche a sollevare un dito nella sua direzione per farlo tacere. «perché ci siamo fermati?» Domandarle cosa stesse facendo, sarebbe stato superfluo. Non credeva che la psicosi della Winston potesse raggiungere un tale livello, ma a quanto pareva non c’era limite al peggio.
    Erano passati quanto, quattro mesi? Cinque? Aveva perso il conto del tempo trascorso con la bionda: alcune volte gli parevano secondi, mentre altre, come quella, esistenze intere di dannazione nell’oltretomba. C’era sicuramente un girone all’inferno dove i Newhaven Parker del mondo erano costretti a passare ventiquattro ore su ventiquattro con Regan Winston: peggiore ad una sorte del genere, c’erano solo tutte le prime a teatro di suo fratello, e la sottile – ma persistente – percentuale di popolazione che ancora si intestardiva ad indossare le crocs. «dovere civico.» rispose lei senza guardarlo, affondando le mani nella borsa a tracolla per estrarre una bomboletta di vernice spray.
    Non poteva essere seria. «non puoi essere seria» L’ex Corvonero, oramai abituata al tono secco e ruvido di Parker, corrugò solo lievemente le sopracciglia, agitando intenzionalmente la bomboletta di fronte a sé: «certo che lo sono»
    Certo, che lo era. Parker premette la mano sulla bocca, gli occhi dolentemente chiusi e la schiena curvata verso il parafango. Era una situazione così, così!, assurda, che dovette stringere le labbra fra i denti per impedirsi di sorridere – non era certo il tipo di persona che si lasciava sfuggire così alla leggera dei sorrisi. Ricordava la notte in cui aveva incontrato Regan; l’aveva riconosciuta immediatamente, nella postura rigida ed i toni freddi, ed aveva saputo fosse lei per il semplice fatto che non riusciva a pensare che, in qualunque universo, potesse esistere un’altra persona così ingenua da credere che una conversazione civile potesse placare la follia furibonda di due gang avversarie.
    E riuscirci. Era una specie di super potere, Parker ne era convinto. Con quegli occhioni azzurri e fiduciosi, spingeva perfino la feccia a scendere a patti con se stessi, riconoscendo di aver tenuto un comportamento eccessivo ed inadeguato. C’era qualcosa, nel modo in cui stringeva le braccia al petto, che faceva sentire chiunque avesse addosso il peso delle iridi zaffiro, incredibilmente…stupido, bisognoso di ricevere approvazione dal viso ovale dell’irlandese.
    Ecco perché lo faceva andare fuori di testa. Parker non era immune a quell’influenza, ugh, positiva, ma riconoscendola come tale, si rifiutava di accettarla - e la cosa più snervante, era che a lei non importava quante volte venisse ignorata: ci riprovava sempre, forse credendo che la statistica potesse infine dargliela vinta. Nel caso di Parker, era stata una vittoria relativamente facile: non gli importava abbastanza da darle sui nervi, motivo per cui – la maggior parte delle volte – sbuffava e, sollevando le mani al cielo, faceva un passo indietro. Non le capiva, le persone come lei. Sfuggivano alla sua logica. La trovava snervante, ma non …odiosa; più come gli individui che anziché indossare prima entrambi i calzini, infilavano le scarpe da un lato o dall’altro lasciando il piede opposto ancora ignudo. Perché? Ma non era abbastanza curioso da chiederlo – voleva solamente non usasse regan-winston (una mossa dei pokèmon, sì) (fun fact: Parker era certo che la bionda fosse un Magikarp, e non ci teneva a vedere la sua evoluzione) su di lui, ma era troppo pigro per insistere. Ignorarla, in ogni caso, funzionava per entrambi. Giustamente, la domanda che dovrebbe sorgere spontanea a questo punto è: perché non l’hai abbandonata al suo destino, andando a farti i cazzi tuoi? Al contrario di Regan, Parker non era particolarmente eccitato all’idea di trovare /gli Altri/, o di tornare a casa. Non credeva neanche che l’unione facesse la forza: in poche parole, nulla giustificava la convivenza costretta con la libraia.
    La risposta al quesito, infatti, era così banale da non dover neanche essere menzionata – ma farò un eccezione. Gliel’aveva chiesto. Così, semplicemente. Regan gli aveva domandato se potesse rimanere con lui, e Parker non se l’era sentita di rifiutare: era uno stronzo, non un mostro.
    Se ve lo steste chiedendo, talvolta lo rimpiangeva.
    «davvero.» Prima o poi avrebbe dovuto smetterla di stupirsi, ma – evidentemente – non quel giorno. «davvero» rimbeccò la bionda, senza far trapelare d’essere infastidita dal tono greve di Newhaven, spruzzando vernice sul muro. Fece un passo indietro ed annuì, sorridendo al cemento come se, in qualche modo, potesse ricambiare.
    Forse lo faceva. A quel punto, non aveva più certezze. «era scritto sbagliato» infilò nuovamente la bomboletta nella borsa, tornando vicino alla motocicletta. Mentre lei metteva il casco, Parker osservò la scritta corretta dalla bionda: sei la cosa più bella che sia abbia mai esistitoa. «ho solo fatto un favore – a lui, ed al mondo.» così, come se fosse stato normale.
    Forse nel suo mondo lo era. «allaccia il casco, parker» (Maeve) Regan Winston-Dallaire sfidava ogni legge della fisica, da giurarci su Dio: non solo i suoi capelli erano sempre (…sempre) perfetti, e le sue unghie erano sempre (….sempre) impeccabili, e gli abiti mai (….mai) sgualciti, ma non importava quanto tempo passasse fuori casa, quanto si spostasse durante la giornata, ella profumava sempre di mela.
    Sempre. Ma perché. Ma cOME. Ne era ammirato ed inquietato in egual misura – ma perlopiù, divertito. Era così surreale da essere materiale da museo. «posso letteralmente teletrasportarmi» osservò, non per la prima volta, facendole posto sul mezzo. Sì: era lei a guidare. Perché mai Parker avrebbe dovuto imparare a guidare un qualunque mezzo, quando snapping his fingers poteva andare ovunque volesse? «le tempistiche, newhaven: un millesimo di secondo in ritardo, e ti ritrovi con il cranio fratturato» lo disse come un dato di fatto, senza condire il tono di giudizio o arroganza, eppure era un’affermazione che non accettava repliche – un ordine che si aspettava di essere eseguito.
    Guuurl. «beh, ma non eri tu quella che poteva tornare indietro di due millesimi di secondo? GNK» Regan si volse così velocemente, che se non avesse avuto il casco già piantonato in testa, l’avrebbe schiaffeggiato con le ciocche bionde. «è possibile. è scienza» capite? Era troppo esilarante. «sure thing, love» Allacciò il casco e le sorrise, mentre lei metteva in moto e li trascinava – come ogni giorno – nei pressi del passaggio per Diagon Alley.
    E lui che voleva solo morire dormire.

    «parker?» appena un sussurro, al quale Newhaven rispose lanciandole un’occhiataccia in tralice. Conosceva quel tono, e sapeva di non volerci avere nulla a che fare: segnava l’inizio della fine, perché significava che la bionda avesse visto qualcuno di conosciuto – il che, in parole povere, concludeva la loro breve rimpatriata. Si domandò, non per la prima volta, se Regan si ricordasse di lui ai tempi di Hogwarts. Non avevano mai parlato, non erano mai stati amicizia – ma tant’era, al suo secondo anno, Parker si era sopportato una doppia seduta di Sala delle Torture solamente perché si era preso la colpa per qualcosa che aveva fatto lei. Non ricordava di cosa si trattasse, qualcosa di stupido sicuramente, ma ricordava la disperazione nel volto tondo della bambina dalle vesti blu-bronzo: per lei, ovviamente, era qualcosa di gravissimo che avrebbe intaccato per sempre la sua immacolata reputazione. Parker? Meh. Al suo primo anno lontano da tutti, era già un…come dire? Adorabile dito nel culo, quindi non gli cambiava un cazzo farsi carico dell’ennesima punizione. Era un Parker, si, ma ai tempi era ancora un mago: solo a quattordici anni aveva fatto visita ai Laboratori, staccando così ogni legame con la sua vecchia famiglia.
    Ma vabbè, non era importante – in ogni caso era un po’ tardi per avere una medaglia al valore in merito, uh, senza contare che non l’aveva fatto per quello. Anzi, era più felice se non ricordava proprio niente.
    Tornando a noi, Newhaven sollevò pigramente il capo con un denso sospiro. Aveva iniziato a perdere interesse verso quel mondo nel momento in cui si era reso conto di quale patetica creatura fosse lui da quelle parti, e quando Regan gli aveva impedito di ucciderlo («neanche un po’ di terrorismo psicologico?» «parker» che non era un no, quindi stay tuned!), si era accontentato di osservarlo da lontano e, usando la telecinesi, rovesciargli addosso qualunque bevanda avesse tenuto fra le mani – ecco, e lì si era concluso davvero totalmente il suo rapporto con quella insulsa realtà.
    Quindi potrete immaginare l’entusiasmo del telecineta, quando Regan gli indicò una ragazzina poco distante. Inarcò un sopracciglio stringendosi nelle spalle: dovrei conoscerla? «è mia cugina» rispose (inquietante: aveva forse sviluppato un nuovo super potere?) lei, affondando maggiormente nel cappuccio grigio. «boh, prova?» Era ormai routine quotidiana fermare perfetti sconosciuti per domandare loro se sapessero qualcosa di universi alternativi, e quando non ricevevano occhiate terrorizzate, gli toccavano terrapiattisti e mayali galattici: uno spasso. Rimase a distanza di sicurezza, semi nascosto nell’ombra, ma non perse di vista la bionda mentre si avvicinava alla renna, l’albero, ed un – boh, elfo? (spoiler: sì #ciao kain). Sapeva già cosa le avrebbe detto, quindi non si preoccupò di seguirla: «ehi, ragazzi. scusate se vi disturbo, ma …avete sentito parlare di qualcosa di strano, di recente?» L’unica frase fuori dall’ordinario, e che anche a saperla sarebbe stato ben felice di perdersi, fu: «sei sempre mia cugina?» perché quando diventava emotiva, era più insopportabile delle scritte motivazionali dietro la carta degli assorbenti. Quando vide Regan indicarlo, emerse leggermente dall’ombra sollevando pigro una mano in direzione dei due ragazzi, riuscendo perfino a curvare la bocca in una smorfia neutra – sempre meglio dell’usuale curva seccata che diceva non mi parlare ti odio già.
    E poi osavano dire non fosse bravo con i bambini! #Prof Dell’anno

    parker
    & regan winston
    27 y.o./
    28 y.o.
    ravenclaw /
    slytherin
    bookseller / teacher
    beauty /
    & the beast
     
    .
  4.     +3    
     
    .
    Avatar

    👽✨ FEMALIEN

    Group
    Death Eater
    Posts
    283
    Spolliciometro
    +784

    Status
    Offline
    prelevi? // i panic at a lot of places besides the disco
    «Oh, scusami tu Nicky!» il capo cosparso di ceneri, finalmente la ragazzina guardò chi aveva assalito, attraversata da un modo di sollievo. Kain!!! "Grazie alieni che dominate la casualità". (??) Kain era popolare (il capitano - c a p i t a n o - della squadra di Quidditch tassorosso), ma non era antipatico o cattivo come altri della sua specie, anzi. La salutava sempre, si ricordava il suo nome correttamente, e a volte si avvicinava a lei al tavolo tassorosso o in sala comune per chiacchierare di musica; la sua ossessione per Celestina Warbeck era adorabile, sebbene probabilmente dettata dal fatto che lei avesse scritto l'inno di una certa squadra di quidditch... E poi, kain si era scusato con lei. Lui!!!
    «Menomale, credevo di avere investito una renna» nicky ridacchiò, afferrando timidamente la mano che gli veniva porta. Si sistemò il vestito, e vide le proprie corna poco distanti. Le afferrò spolverandole, chiedendosi se Kain l'avrebbe giudicata se se le ri-fosse messe in testa prima di lavarle. Decise che gli piacevano troppo per farsi giudicare, e le infilò con nonchalance. It's christmas time, bitches.
    «No, davvero, scusami tu» era una gara? Nel dubbio, l'avrebbe vinta, prendendosi la colpa. Gli sorrise, notando solo allora l'albero. Dondolando sui piedi (sembrava giusto fare conversazione, ormai che si erano fermati entrambi - no?), lo indicò. «È piuttosto grande. È per casa tua?» in fondo, non aveva idea di dove vivesse il ragazzo, aveva semplicemente sempre dato per scontato fosse piuttosto benestante. Chissà se le avrebbe detto che lo stava portando in un orfanotrofio per fare felici un gruppetto di bambini senza mamma e papà!! molto alla oliver twist (?), ma in fondo Kain aveva un po' il musetto da dolce orfano dell'ottocento.
    «ehi, ragazzi» si voltò verso la voce, confusa dalla familiarità ("non può... essere, giusto?"), e quando si ritrovò di fronte a Maeve (MAEVE!) per poco non gridò. Spalancò la bocca, portandosi la mano a coprirla come nei film. Maeve! Non era abbastanza vicina per abbracciarla, ma in quel secondo Nicky sentì il bisogno di correrle incontro, affondare la faccia nel suo collo e nel profumo dei suoi capelli, gridarle che i pranzi di famiglia non erano lo stesso senza di loro, che le spiaceva non aver fatto i compiti di incantesimi, che le mancava. Gli occhi sull'orlo delle lacrime accennò un passo avanti, ma così come era arrivata, la felicità se ne andò improvvisa, lasciando spazio ad una delusione scottante e dolorosa quando la bionda continuò a parlare: «scusate se vi disturbo, ma …avete sentito parlare di qualcosa di strano, di recente?»
    Era Maeve, ma non quella giusta.
    Si era fatta fregare dalle emozioni, e dire che lo sapeva, che avrebbe potuto incontrare la cugina, Will, Aidan e co per strada. Non aveva mai visto in quei mesi qualcuno appartenente all'altro universo, e sebbene la certezza che erano lì a zonzo fosse sempre stata presente, dopo un po' si era scioccamente dimenticata di loro; non pensava di incontrarli per caso, non pensava fossero così simili a quelli giusti. Nicky si umettò le labbra, non trovando il coraggio di distogliere lo sguardo dalla cugina (dalla... cucina AU) per spostarlo su Kain; l'aveva vista sui giornali, pensava Mae fosse una traditrice? Lui cosa sapeva dell'AU, Chelsey gli aveva raccontato le cose più important, mettendolo al corrente della situazione AU e viaggi nel tempo, o sarebbe andato a denunciarla e avrebbero dovuto - boh, fermarlo in qualche modo? «sei sempre mia cugina?»
    Di nuovo vigile, la Winston si sentì immediatamente in colpa, e spostò la mano da davanti alla bocca. Non la sua Maeve, ma era pur sempre una ragazza che aveva bisogno di aiuto; era egoista da parte sua mostrare quell'espressione dispiaciuta. E, in un altro mondo, un'altra Nicky le voleva bene come lei ne voleva alla sua Mae. «Sì» rispose semplicemente, e prima di potersi prodigare nella spiegazione del Captain Oats, di Andy al lilum o qualsiasi altra cosa, si fiondò verso di lei, finalmente abbracciandola, le dita a tirare la stoffa e gli occhi chiusi e stretti. Non aveva l'odore di Mae, ma era più Mae di quanto non avesse da un anno. Questa Maeve era più adulta, ora poteva notarlo, ma per il resto era uguale alla sua.
    Si staccò, rendendosi conto solo in quel momento che si era messa silenziosamente a piangere. Si passò rapida il dorso della mano sul viso, tirando su col naso e cercando di recuperare un po' di contegno. Lanciò finalmente quell'occhiata a Kain (principalmente, per non farsi vedere da Maeve-au mentre frignava), in una seria e muta richiesta di non fare gesti avventati, anche se non stava capendo quello che stava accadendo.
    «So come aiutarti» tornò a osservare la ragazza. Eppure, era così simile a sua cugina... «Ti posso dire dove andare, oppure- puoi dirmi dove state, e lo farò sapere a Stiles- Andy aggrottò le sopracciglia. «È il vostro capo, giusto?»
    Notò l'uomo.
    Di nuovo, Nicky aprì la bocca, e questa volta non si preoccupò di coprirla.
    O
    M
    G

    «Tu sei-» non era Yale, e questo lo aveva già capito, ma !!! MA !!! squittì emozionata. «Per caso ti chiami Thomas?» come il suo personaggio del gdr FRAT, con pv yale. Magari c'erano possibilità nell'AU i personaggi del gdr fossero veri e fosse lei un pg #cosa o forse no, visto che Nicky-au era la cugina di Mae «NIENTE SCUSA CIAO DOMANDA STUPIDA, È UN PIACERE CONOSCERTI DI QUA» ridacchiò nervosamente, portandosi un ciuffo di capelli dietro l'orecchio «Io sono Nicky. Winston. Sua cugina- AU. Lui è un mio amico, Kain Kellergan» si voltò verso Kain, sillabando un "E' YALE HILTON !!!" nel caso se lo fosse perso, poi tornò a osservare l'uomo. «Conosco la tua controparte» pausa. «cioè, so... che esiste» era un po' pretenzioso dire di conoscere Yale Hilton. Insomma, sapeva i suoi gusti del gelato preferito, sapeva quanto era alto e di cosa sapeva la sua amortentia, e una volta lo aveva visto da vicino per farsi una foto (con un altro aspetto), ma non è che fossero proprio amici.
    Purtroppo.
    «BEH, se volete allora vi posso... aiutare» si morse il labbro, dubbiosa. «Vi va?»
    Gli andava. Prima di andarsene, si avvicinò all'orecchio di Kain per dirgli che se voleva poteva andare con loro, altrimenti gli avrebbe spiegato tutto più tardi. «Ma per favore non... dirlo a nessuno» non era certa di potersi fidare di nessuno.
    E ciao regali dei Losers.
    hopeless romantic trust issues and a sex drive out the roof. another person may be in love with you, right now
    d.d. nicky
    xmas time!
    16 y.o.
    hufflepuff
    alien
    2043: jessica



    mi è presa la fissa di "chiudere" le role chiudibili almeno per i miei pg, ciao


    Edited by mephobia/ - 21/4/2019, 20:42
     
    .
3 replies since 23/12/2018, 13:15   341 views
  Share  
.
Top