You know you should not have survived that, right

Ashley x Maeve

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    Ashley Stewart
    «Il tempo è un infame.»




    Era passato quasi un anno da quando Ashley e la compagnia degli sfigati erano nel 2118; già, quasi un anno e poteva affermare, non con certezza, di non essere ancora impazzita. Era stata davvero dura per lei perché non le era mai piaciuta Parigi, non che ci fosse stata prima di allora, ma insomma aveva sempre pensato che i francesi fossero bigotti e la città non era mai stata di suo gradimento. Questo non era cambiato nel 2118, anche se ormai ci aveva fatto l'abitudine perché sembravano sempre più scarse le possibilità per loro di tornare indietro e doveva farsela andare bene in qualunque caso. Però una cosa positiva l'aveva fatta quel posto, la donna aveva totalmente cambiato il suo modo di vivere, se così si poteva definirlo. Ovviamente era sempre la stessa scontrosa e acida Ashley ma almeno non era più una drogata e depressa donna senza speranze. Forse non era il caso di averne molte ma aveva capito che continuare a essere un'ubriacona sotto l'effetto delle droghe non l'avrebbe portata da nessuna parte, anzi si, sarebbe finita sotto terra e lei non poteva permetterselo ancora o almeno fino alla prossima quest dato che aveva ancora come unico scopo quello di ritrovare sua figlia perché la player non sa se Ashley sapesse di aver partorito ben due gemelle invece che una sola, quindi per la mora era importante trovarne una sola per il momento.
    «Sei sicuro che non ci arresteranno?» chiese la mora prima di entrare nel negozio di alimentari, voleva che tutto fosse sotto controllo prima di fare qualsiasi mossa perché non avrebbe rapinato quel posto senza una conferma da parte del veggente che tutto sarebbe andato bene; non aveva voglia di finire in galera, dato che neanche a Londra ci erano andati, perché farlo lì? Non aveva neanche idea di come fosse la giustizia quindi voleva evitare a tutti i costi di vivere quell'esperienza in Francia. La ragazza aveva smesso di drogarsi e di bere ma continuava a rubare, anche se si era ripromesso di non farlo mai, doveva pur sopravvivere in qualche modo. Non poteva neanche cercarsi un lavoro serio, non appartenevano a quell'universo ed era il caso di non dare nell'occhio; non che rubare rendesse la loro posizione migliore ma ripeto in qualche modo dovevano mangiare e andare avanti, inoltre Judas l'aveva sempre rassicurata dicendole che mai li avrebbero presi e lei si fidava di lui sempre.
    «Ho mai sbagliato una previsione?» forse si, ma chi poteva saperlo davvero? Non Ashley, che nonostante tutto continuava a dare retta ad ogni singola parola dettata dal ragazzo.
    «Mi fido.» entrarono nel negozio, scelto appositamente perché non sembrava avere le telecamere e soprattutto in funzione. Avevano studiato la zona come veri ladri professionisti che non erano, ma il tempo li aveva fati diventare abbastanza bravi da capire quando e dove colpire. Se solo si fossero impegnati allo stesso modo per cercare lavoro, magari non avrebbero rischiato l'arresto ogni volta. O forse si. Comunque dopo un'attenta analisi avevano trovato quel negozio, con tanto di commesso scemo; potevano farcela. «Bene. Andiamo» Entrarono e senza neanche dare il buongiorno la mora fermò il tempo. «Potevi dargli il buongiorno almeno» appunto, Judas era sempre così educato. Ma aveva senso esserlo in quel momento? Ovviamente no. Stavano cercando di rapinarlo, non aveva voglia di farci conversazione; e poi che poteva mai dirgli ( “ciao come ti va? Ah si, ti rapiniamo”) no, non era il caso.
    «cosa?»
    «L'educazione prima di tutto»
    «Sul serio? Judas stiamo per rubare e pensi all'educazione? E poi ormai è bloccato, dai muoviti» rispose acida Ashley; ok, in fondo era la solita e acida ragazza e se da sobria credevate che potesse essere migliore, beh vi sbagliate perché lei era ancora un cactus, meno patetica ma sicuramente stronza. E così presero gli alimenti per quella settimana, così da non dover tornare lì nei prossimi giorni. «Che dici gli lasciamo almeno la mancia?» sul serio stava dicendo una cosa del genere? Se non fosse stato lui probabilmente lo avrebbe mandato a quel paese, dopo averlo bloccato e colpito in testa per lasciarlo lì.
    «Perché tu hai soldi?»
    «No» la mora scosse la testa e dopo aver messo quello che le serviva nelle buste gli diede un bacio sulla guancia. «Ti amo Judas»
    «lo so.» «Andiamo?» «Adesso possiamo.» le aprì la porta e si avviarono per strada come se niente fosse col bottino sotto braccio.
    Era una bella giornata, specialmente ora che avevano qualcosa da addentare. Si misero su di una panchina, era arrivato il momento di fare uno spuntino. Passò al ragazzo un pezzo di panino al latte per poi addentarne uno lei, era così felice ora che avevano il nutrimento per la settimana; potevano stare tranquilli per un po' o almeno era quello che aveva creduto lei. Improvvisamente Judas si bloccò, merda stava per avere una visone. Non si sarebbe mai abituata ai suoi attacchi, era come l'epilessia ma senza tremore, il che era anche peggio perché non poteva fare niente se non aspettare che gli passasse. Un minuto dopo il ragazzo le prese il braccio per farla alzare «Vedi quelle guardie?»
    «si.»
    « ci fermeranno.»
    «Cosa? Per le rapine? Merda.» era finita la pacchia, non avrebbero più potuto rapinare nessuno se sapevano chi erano loro due. Ma dove avevano sbagliato? Erano sempre stati abbastanza cauti. «No. Penso sia per qualcosa più grande di noi.»
    « Si stanno avvicinando. Andiamo» la mora prese per mano il compagno pronta a correre via, ma questo fece scivolare via la mano, afferrò il suo volto. Rimasero in silenzio per qualche secondo e si guardarono negli occhi. Non ci voleva un veggente per capire che lui stava per farsi prendere pur di farla scappare. «No. Non ti lascio qui» ma l'uomo gli diede un bacio dolce sulle labbra e le donò un sorriso, come solo lui sapeva fare, tanto da farle sciogliere il cuore «me la caverò.» « davvero?» «Ho mai sbagliato una previsione?» «ci vediamo da Maeve!» lui annuì e si diresse verso le guardie così che la mora potesse allontanarsi. Dannato Judas. Si recò verso casa di Leonard, dove avrebbe trovato la bionda, doveva assolutamente essere avvertita che qualcosa stava cambiando lì e loro non erano più al sicuro.




    what?
    2118
    Cronocineta


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    made in china — I'm here at the beginning of the end


    Edited by Ashleythetime - 10/12/2018, 02:05
     
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0 replies since 10/12/2018, 01:22   198 views
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