sors immanis et inanis

cj + ellis

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    «qualcuno deve andare a recuperare il muschio per il presepe» CJ, Shaw o Knowles che fosse, era ormai immune alle voci di Gemes e Jay; sedeva al loro stesso tavolo, mangiava con loro, ma la sua mente era in una landa distante il più possibile da entrambi – e dal resto del mondo – il 90% del suo tempo. Continuò a masticare le uova strapazzate, sollevando gli occhi verdi dal piatto solamente quando il rumore bianco cessò improvvisamente lasciandoli in un vacuo e costretto silenzio.
    Lo stavano fissando entrambi. «cosa» non una domanda, nel tono (già) stanco del Knowles, con la bocca ancora piena dalla colazione – o pranzo che dir si volesse; non conosceva le usanze mondane dei pasti, il Knowles, limitandosi a mangiare quando il suo corpo lo demandava. «il muschio. per il presepe» Ma sul…serio. Smise di sgranocchiare le uova ma non ingoiò il boccone, rimanendo impassibile a fissare santo Padre Shaw. Qualcuno gliel’aveva detto che s’era lasciato un po’ prendere la mano, con tutta la storia degli abiti talari? (sì, CJ; in numerose occasioni). Lo osservò a palpebre assottigliate, tacendo la manciata di secondi necessaria all’occhiata torva perché divenisse lievemente minacciosa, prima di deglutire con lentezza il bolo. «preferirei morire in un incendio» inespressivo ed incolore, affondò nuovamente la forchetta nel piatto, distogliendo la già troppa attenzione che aveva loro dedicato per riportarla al cibo. In quel momento, Gemes Hamilton ritenne opportuno e doveroso allungare una mano verso la sua testa, spettinando i capelli biondi ben più lunghi di quanto CJ non fosse abituato. «BRAVO RAGAZZO, sapevo che avrei potuto contare su di te» che merda – la situazione, ma anche Gemes. Ruotò gli occhi al soffitto, inspirando seccato dalle narici. Ma perché - perché a lui? L’unica gioia del presepe vivente, era il fatto che fosse riuscito (non senza proteste dal popolo, ma indovinate chi se ne fotteva?) a ritagliarsi una parte importante nello spettacolo: CJ avrebbe impersonato Gesù. Troppo bello. Si era davvero rattristato quando gli avevano proibito di dar fuoco ad un Bodiotto ed usarlo come cometa sulla capanna («si spegne subito») ma l’essere il nuovo messia aveva riportato il Knowles al buon umore, cancellando interamente il disappunto per la mancata torcia umana.
    who’s your god now, bodiebitches. Non vedeva l’ora, stretto fra asino (Sandy) e bue (BJ) di sollevare dita medie a quelle merde californiane.
    Umettò le labbra ed espirò, abbandonando il pasto al suo destino, e la schiena contro la scocca della sedia. Volevano che facesse il lavoro da poveri al posto loro, considerando che erano uno un prete e l’altro un reduce di guerra? Benissimo, ma allora: «voglio andare con ellis»
    O Fortuna Tan-taan.
    Velut luna Tan-taan.
    Arcuò le bionde sopracciglia facendo guizzare gli occhi da Myles a Abraham, i quali si scambiarono un’intensa occhiata carica di sottintesi. A CJ ed Ellis, per chi non ne fosse a conoscenza, era proibito rimanere l’uno accanto all’altro per più di cinque (5) minuti ad una distanza inferiore di tre (3) metri – restrizione obbligatoria considerando che, insieme, uccidevano accidentalmente più gente della Peste Bubbonica. Una misura preventiva, era stato loro detto. Incrociò soddisfatto le braccia sul petto, vittorioso nel sorriso quanto nei languidi occhi smeraldo. Un sospiro; lo scuotere mesto del capo di entrambi. «va bene» Andava bene? «non possiamo evacuare bodie con così poco preavviso» che esagerata drama queen, Jayson Matthews. CJ sollevò gli occhi al soffitto sbattendoli poi con disappunto verso quelli caramello dell’altro, che con una scrollata di spalle sollevò i palmi nella sua direzione. «beh, andate fuori città» città, che parola pretenziosa per definire una piazza e cinque case di merda. «quindi posso passare a prenderla?» tastò il territorio chinandosi debolmente in avanti. Gli stavano … gli stavano davvero dicendo che poteva dar inizio alla fine del mondo? Cigellifish apocalypse is coming. Gemes scosse l’indice come Betta, oltraggiato da tanta presunzione. «mhhh no, avviso io ellis. voglio almeno un chilometro fra cj-ed-ellis e noialtri» MmMmMMm solo perché una decina (…quindicina….ventina?) di persone era fortuitamente morta nelle loro vicinanze, la colpa era loro (sì). CJ si arrese con un sospiro ed un altro seccato sguardo al cielo. Bodiotti, per ora siete salvi. «dille che ci vediamo dal cactus» non attese risposta, prima di alzarsi pesantemente da tavola. «quale – quale cactus»
    Spoiler: non c’era nessun cactus. Il fatto che fossero in California tendeva a confondere il Knowles sulla conformazione territoriale: tutto quel che credeva di sapere, era una menzogna. Ad esempio, come Aidan aveva smesso di far notare, non erano nel far west.
    Inaccettabile. «il cactus» ripetè atono, solenne in volto quanto nella voce. Annuì a se stesso, lanciando un’occhiata indecifrabile al triste panorama fuori dalla finestra. «lei capirà.»
    Spoiler: non era vero neanche quello.

    Picchiettò Houdini sulla punta del piede («è proprio necessario portare la motosega?» «si chiama houdini») alzando di tanto in tanto lo sguardo alla ricerca del profilo di Ellis. Sorrise alla sua bambina, sentendosi lievemente in colpa per averle ceduto il posto nel cuore che, un tempo, occupava Banana (tutti e tre: Sandy, il furetto di Joey, ma principalmente la sua mazza); non che adorasse di meno la mazza, ma con Houdini sentiva di avere un legame…personale, forse perché l’aveva trovata abbandonata, forse perché sentiva appartenesse solamente a lui – probabilmente entrambe. La sollevò alla fronte nell’imitazione di un saluto militare, quando scorse la Drinkwater arrampicarsi sul pendio che li avrebbe condotti all’esterno di Bodie (e sì, CJ aveva seguito i dettami di papi ed aveva aspettato la ragazza il più lontano possibile dal centro città: era davvero un bravo ragazzo). «drunkwater!» salutò, sorridendo allegro, sventolando la motosega sopra la testa. Picchiò il palmo contro il suo nel personale saluto segreto dei cigellis – quello che si concludeva con un segno della croce ed un «amen» – indicandole poi con il capo la strada sterrata che avrebbero dovuto percorrere per cercare del muschio.
    Caso mai ve lo steste domando, CJ non aveva idea di come trovarlo in natura; la sua strategia era piombare nella catapecchia di qualche stronzetto che viveva in periferia, e fotterglielo. Considerata la compagnia, il loro non sarebbe neanche stato considerato furto: testamento, distribuzione dei beni, o qualunque altro termine giuridico giustificasse lo smaltimento delle proprietà di un defunto, sarebbe stato più appropriato.
    Riposa in pace, fratello. «dai, rollaci una canna» le diede una spallata amichevole, procedendo prima di lei nella larga strada sterrata della California. Dalle sue esplorazioni nei dintorni operate nell’anno precedente, era abbastanza certo che, se fossero rimasti sul percorso, avrebbero incontrato ancora un piccolo quartiere di Bodie prima di abbandonare a tutti gli effetti la città; se quegli infami non avesse avuto il muschio…beh, nulla in realtà. Sarebbero morti anche avendocelo – perfino Houdini a quel punto era inutile. Bastava la loro presenza.
    Divertente, vero? Lo era, finchè non si rendeva conto di quanto la scaramanzia avesse radici nella reltà.
    Portavano una sfiga davvero fottuta, staticamente possibile quanto il capitare al momento giusto nel posto giusto in tempo per salvare un’intera cittadina da un uragano – impossibile, direste. Ed invece era solo poco probabile: CJ ed Ellis avevano la tendenza a capitare nel posto sbagliato al momento sbagliato, che aggiunto al fatto loro fossero sbagliati di natura, portava a catastrofi di dimensioni…atomiche.
    Letteralmente una bomba. «non posso crederci di essere caduto così in basso da cercare muschio per un prete» schioccò seccato la lingua sul palato, infilando con la mano libera una sigaretta fra le proprie labbra, ed una fra quelle di Ellis – che, io e CJ confidiamo, aveva le mani impegnate nel sacrosanto compito di girare una canna. «neanche fossi un bj» accese entrambi i cilindri di tabacco, chiudendo con uno scatto del polso lo zippo per riporlo nei pantaloni.
    Non c’era più rispetto per i CJ del mondo. Soffiò il fumo dalle narici, gli occhi acquamarina a sfiorare – finalmente! – un gruppo di case sulla loro sinistra. «potevamo sbriciolarci dell’erballegra, e poi dare fuoco al “prato” del presepe»Odiava quando bocciavano le sue – brillanti – idee, anche se poteva comprendere le motivazioni: quei bastardelli della California non se la meritavano, la loro erba.
    Però che palle, cazzo. «proviamo a bussare?» domandò, sorridendo mellifluo una piega crudele della bocca, quando giunsero nei pressi della prima dimora. Il freddo aveva costretto la popolazione a rimanere rintanata in casa, a quanto pareva – ma perché non c’era fumo dal caminetto? Il riscaldamento era mainstream? Ma vedi un po’ te se nell’impresa della speranza, doveva pure congelarsi il culo. «naaah, hai ragione» riprese Houdini, e con un ronzio familiare quanto il suo stesso respiro, l’accese e la piantò nel legno della porta. «BABBO NATALE è ARRIVATO IN ANTICIPO, MERDE!»
    Silenzio.
    Citando i fani: nessuno uno, di secondo, nemmeno zitto.
    Lanciò un’occhiata di sottecchi alla Drinkwater, il disappunto della mancata entrata ad affetto a punzecchiare fastidiosamente la gola del Knowles. Prese la sigaretta fra pollice ed indice, e si fece strada fra quella che, un tempo, era stata una porta – rendendosi conto solo in un secondo momento, che fosse già aperta e gli sarebbe bastato sin dall’inizio spingerla: eh vabbè, che gusto ci sarebbe stato. – entrando in un salotto dall’aspetto stranamente…vuoto. Non aveva l’aspetto di una dimora abbandonata; non aveva il puzzo di chiuso di una casa che non vedeva anima viva da tempo, né l’ombra fredda di chi se n’era allontanato momentaneamente.
    Era proprio…vuota, quasi fosse stata scavata dall’interno. Una sensazione spiacevole si fece strada nei polmoni del Tassorosso, insinuandosi in ogni fiato a condensarsi sotto al naso. Tenne Houdini sospesa di fronte al petto, spegnendone il ronzare metallico per poter udire qualunque rumore fuori dalla norma.
    Qualcosa non andava. Aveva imparato a fidarsi del proprio istinto anni prima, una vita prima; CJ lasciava la ragione sempre al secondo posto, preferendo seguire lo stomaco alla testa. Girò l’angolo, percorse lo stretto corridoio dell’abitazione socchiudendo sospetto ogni porta. Non gli piaceva. Dimenticò l’espressione ilare e vagamente divertita in favore di lineamenti duri e seri, i muscoli del collo irrigiditi e lo sguardo attento. Nell’ultima stanza, quella che pareva essere una camera da letto matrimoniale, CJ Knowles sibilò l’aria fra i denti in una colorita imprecazione che avrebbe costretto suo padre ad almeno due rosari, e che per puro pudore personale non vi riferirò.
    In ogni caso, il Shaw non aveva finito il proprio sconcertato vilipendio: «ma che cazzo» sottolineò ancora, i denti stretti al filtro della sigaretta e le braccia allargate impotenti lungo i fianchi. Slittò di lato per permettere alla Drinkwater di vedere i due cadaveri stesi sul letto. «SIAMO APPENA ENTRATI!»
    La loro fama, evidentemente, li precedeva.
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    Edited by #epicWin - 9/12/2018, 20:48
     
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    Ellis Drinkwater
    «E così il leone s'innamorò dell'agnello.
    Che agnello stupido.
    Concordo.»





    Ellis non stava male nel far west, che evidentemente non lo era, ma tutti a Bodie continuavano a considerarlo tale quindi chi era lei per contraddirli? Vogliamo aggiungere che non aveva la minima idea dei tempi storici per lei era sempre il far west, insomma. Tra l'altro non aveva niente di cui lamentarsi, era la dama di compagnia della Fay e qualcos'altro che ancora non aveva capito, questo perché in realtà la player non ascolta, ma ogni giorno fingeva comunque di andare a lavoro per poi tornare qualche ora dopo strafattaanca, giusto per rendere l'idea che anche lei faceva la sua parte a Bodie. Sapevano che non era vero? Probabilmente si. Avevano provato a farla lavorare davvero? Probabilmente si. Ma ad Ellis non importava niente. Doveva? Probabilmente si. Ma lei aveva altri progetti, come creare una grande compagnia di esportazione cannabis, se avesse portato il suo nome, magari si sarebbe ritrovata tra cent'anni coi soldi. Poteva mettere delle buoni basi per il suo futu-ahahha. Scherzo.
    «Bella devi andare a prendere il muschio» una voce in sottofondo distrasse i suoi profondi pensieri, e che pensieri, non sapeva neanche cosa stava facendo a dirla tutta. Si voltò, notando Gemes, ma quando era arrivato?
    «Guarda che qui ci sono solo io.»
    «Infatti è a te che sto parlando»
    «Cosa?» era alquanto confusa la mora, ancora non capiva perché padre Shaw continuava a cercare questa Bella, più volte aveva provato in sua presenza ma lei era sempre sola. Probabilmente era confuso dalla vita, ma lo capiva, insomma non tutti erano fatti per stare nel far west. Bastava vedere Shia Hamilton, sempre così fuori posto.
    «Hai l'attenzione di un criceto.»
    «Chi io?»
    «Ci sei solo tu.»
    «Prima cercavi Bella.»
    «Ci rinuncio. Vai a prendere il muschio con Cj. Muoviti» disse Shaw, uscendo dalla stanza sconsolato, probabilmente la mora gli aveva fatto venire mal di testa. Scrollò le spalle e decise di prendere la roba per un paio di canne, se doveva fare “shopping” con il biondo doveva andare fornita, non tanto perché si sarebbe annoiata con lui, ma per l'esatto contrario. I due ragazzi da quando erano a Bodie non potevano stare insieme perché ritenuti un danno per la società, erano l'arma segreta da tenere in cantina fino a quando non sarebbe servita l'auto distruzione della città per un qualche motivo; quindi doveva godersi il più possibile quella giornata, chissà se mai sarebbe tornata, rischiavano di fare qualche danno insieme e se fossero tornati con qualche morto sulla spalle, altro che tre metri di distanza, avrebbero trovato un modo per riportarli a cent'anni di distanza.
    «Ah. Ha detto di vedervi al Cactus»
    «Ma che cazzo. Non eri andato via?»
    «Modera le parole.» la mora alzò gli occhi al cielo per poi sistemarsi l'occorrente in tasca pronta per raggiungere l'amico al Cactus. «Io vado» era giunto il momento per lei di andare a fare il suo dove-ahah. Scherzo. Aveva solo voglia di uscire e cazzeggiare. Che poi quale fosse non lo sapeva neanche lei, ma sicuramente seguendo l'odore di morte e disperazione avrebbe trovato Cj dato che i due sembravano portarsi dietro la distruzione. Ma non erano cattivi, anzi era l'esatto contrario, cercavano di aiutare gli altri (ma quando mai) ma sembravano lo iettatore, che al solo tocco uccidevano le persone, se solo fossero stati come re Mida, sarebbero diventati ricchi con tutto l'oro che creavano, non avrebbero neanche avuto bisogno di spacciare o lavorare.
    «drunkwater!» vide il ragazzo non appena scollinò, forse. «Ciao Ciggino» disse gioiosa per poi seguire il loro saluto sacro, prima di una morte dovevano farlo o avrebbe perso il senso tutto quanto.
    «Amen» ora si che potevano andare a uccidere cercare il muschio, anche se lei e sicuramente anche l'amico, non aveva idea di come fare per trovarlo. Se fossero stati nel loro mondo sarebbe bastata la magia o casa sua, insomma aveva una serra in quello scantinato, avrebbero trovato qualcosa. Ma ahimè non erano a casa e dovevano provare a cercarla nel vecchio metodo: Rubarla. Era un ottimo piano e la cosa bella degli Cigellis era che neanche dovevano comunicare per ammazzare gli altri loro avevano il dono della telepatia o qualcosa di simile.
    «dai, rollaci una canna» come in quel caso, come poteva aver capito che stava per farlo? Aveva portato tutto l'occorrente solo per quel momento. Tanto che non se lo fece ripetere e mentre camminavano alla ricerca di qualcosa che neanche loro sapevano cosa, prese a rollare una canna, anzi due. Le piaceva condividere, ma per quel viaggio era bene averne una a testa per passare meglio il tempo.
    «non posso crederci di essere caduto così in basso da cercare muschio per un prete» la mora accese la propria sigaretta speciale ed annuì, anche se a lei non dispiaceva fingere di cercare del muschio «Mettila così, siamo liberi di cazzeggiare al contrario del ragazzo era felice perchè per una volta poteva andare in giro senza sentirsi dire di stare ferma o di non toccare quel vaso costoso o di non provare a salvare quel ragazzo perché avrebbe solo peggiorato la situazione. «Andiamo. Ci vuole un po' di movimento in questa vita.» ma diciamo che non voleva ritrovarsi dove alla fine si ritrovò #wat.
    Dopo una discussione tra Cj e la sua motosega, alla quale la mora fu presente ma che decise di non interrompere, insomma sembravano così intimi, chi era lei per interrompere quel loro amore. Rimase a guardare la scena come una vera shipper e dopo aver deciso che avrebbero aperto la porta sfondandola, guardò la canna «A dopo bimba» ognuno il suo, il biondo aveva la motosega e lei una canna come amica; la spense e la mise dietro l'orecchio. «Ok sono pronta» per cosa? Boh.
    Non appena aprirono dolcemente la porta, quello che videro fu raccapricciante «ma che cazzo» la Drinkwater guardò il ragazzo, sconvolto come lei. Alzò le mani come in segno di resa «Giuro non sono stata io» disse insieme a quel «SIAMO APPENA ENTRATI!»
    « e ora che cazzo facciamo?» lei aveva un'idea ma non voleva sembrare insensibile alla situazione o altro, quello era il momento per essere sconvolti e scappare forse. Non lo sapeva neanche lei.





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    scusa non ho riletto e scusa per le gif ma le adoro.
     
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    Ma porca di quella troia. Perché sempre a loro? Perché di solito era colpo loro.
    Ah, già.
    CJ chiuse gli occhi ed inspirò profondamente dalle narici, la mano sinistra a massaggiare le palpebre abbassate. Non era, come tutti potrete ben immaginare, la prima volta che il Knowles vedeva dei cadaveri, ma era una delle sporadiche volte in cui non c’entrava un cazzo, ed il non esserne l’artefice lo metteva in una posizione scomoda e fastidiosa. La sua prima, istintiva, reazione, fu avvicinare le spalle al muro della stanza; aprì gli occhi facendo guizzare lo sguardo nella piccola camera, portando un dito alle labbra per intimare ad Ellis di tacere: se non erano stati loro, il killer poteva essere ancora da quelle parti.
    Anche se, sinceramente, dubitava fosse opera di qualcuno. Parevano…morti nel sonno? Forse c’era stato l’ennesimo malfunzionamento di una stufetta? Ma le avevano le stufette nel Far West? Dov’era Aidan quando serviva? Sospirò, osservando Houdini in cerca di risposte: forse dovremmo squartarli e fare un’autopsia - Houdini, nO.
    …Non ancora, almeno. Poggiò la motosega al muro, spostandosi piano e cercando, per quanto possibile in una città del cazzo come Bodie dove tutto era fatto di legno ed aveva la cazzo di tendenza a scricchiolare, di non far rumore, mentre si approcciava alle due salme sul letto. «ugh» commentò con voce strozzata, arricciando il naso, agitando il palmo sopra le facce dei due contadini. Lo sguardo assente di entrambi fissava il soffitto, occhi vitrei a riflettere quel poco di luce ch’entrava dalle persiane. Per un folle secondo, ebbe la certezza - certezza - che si fossero mossi; poi si ricordò di essere un bastardo paranoico con la passione per i film horror, e lento curvò la bocca in un sorriso vile e insensibile. «a meno che i figli di puttana non dormissero con gli occhi aperti,» si chinò leggermente su di loro, attendo come la Signora in Giallo sulle scene del crimine, invitando Ellis ad avvicinarsi. Prese la lente d’ingrandimento incastrata nell’elastico dei pantaloni, stringendosi nelle spalle all’occhiata interrogativa della mora. Beh? Aveva perso l’abitudine alle indagini quando, in un lontano pomeriggio estivo, aveva posto fine alla glitterata vita di Celestebrowninedornette, ma sapendo che in quel di Bodie girava un altro Dornette, si era sentito costretto a staccare la lente dal muro (quasi letteralmente, dato che l’aveva rubata ad un collezionista) e tornare in pista. «qualcosa non fottutamente quadra» concluse truce, osservando le pupille dei cadaveri con la serietà di Horatio Caine. «abbiamo un caso.» asserì, annuendo fra sé, riponendo la lente in tasca dopo essersi assicurato che le pupille di Ambrogia e Ambrogio non fossero eccessivamente dilatate – sì, beh, almeno aveva escluso morte a causa di overdose e buona parte dei veleni, quindi, forse, rimanere in quella casa non era letale per loro. Priotià. Sarebbe stato interessante se gliene fosse effettivamente fottuto un cazzo di qualcosa, ma ahimè. «e vabbè, è andata così» fece ancora spallucce, corrugando le sopracciglia nell’osservare Ellis. «quelle merde diranno che sia stata colpa nostra» fece un cenno con la testa verso Bodie centro, alzando gli occhi al cielo al ricordo dell’ultima volta in cui i Cigellis avevano /fatto scacco matto/ e, colti sul fatto, avevano portato la popolazione immigrata della California a toccarsi il pacco con un sincrono che avrebbe fatto invidia a Linda Cerruti. «che s’inculino, non diciamoglielo» sorrise allargando le braccia ai propri fianchi, la testa lievemente reclinata all’indietro. «DIAMO FUOCO A QUESTI STRONZI E ACCENDIAMOCI UN’ALTRA CANNA CON LE FIAMME DELL’INFERNO» gridò, giusto perché poteva, baciando il dito medio prima di alzarlo verso il cielo. «ah, e cerchiamo il muschio, almeno possiamo levarci dal cazzo.» severo, eh, ma sempre incredibilmente giusto.
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    Tutto quello era davvero molto strano, anche se non lo era davvero quando si trattava di loro due dato che si ritrovavano spesso in situazioni del genere, ma quella volta potevano davvero giurare che non erano stati loro a fare quel casino, peccato che nessuno gli avrebbe creduto. Ora poteva anche disperarsi per tutto ciò, ma l'unica cosa di cui aveva paura e ricevere un altro sermone da padre Shaw; da quando Gemes era diventato parroco di Bodie aveva deciso di farlo in modo serio e ogni volta doveva fracassare le palle con une delle sue preziose lezioni di vita.
    «e vabbè, è andata così»
    « Amen» proprio come avrebbe detto Gemes, qualcosa le era entrato in testa visto?! In fondo non era male come religiosa o qualsiasi cosa fosse. Ma era davvero giunto il momento per loro di andarsene da lì. «quelle merde diranno che sia stata colpa nostra» come aveva pensato lei, quello era il vero problema per loro due perché quando ci scappava un morto in qualche modo c'erano loro presenti; le cose erano due: portavano sfiga, oppure qualcuno li voleva incastrare. Lei optava sempre per la seconda, perché era impossibile che i cigellis potessero essere iellati, ma li avete visti? Si ed è per questo che lo pensavano.
    «Basta non dirlo» «che s’inculino, non diciamoglielo» dissero insieme. Ecco perché i due andavano d'accordo, pensavano nello stesso modo oltre che uccidere le persone insieme, cosa che vorrei continuare a dire non era davvero voluto; di solito tendevano a fare il contrario, fallendo. «DIAMO FUOCO A QUESTI STRONZI E ACCENDIAMOCI UN’ALTRA CANNA CON LE FIAMME DELL’INFERNO» quasi si spaventò quando il ragazzo prese ad urlare al cielo (?), come se Dio potesse davvero sentirlo, forse se avesse fatto il dito medio a Satana avrebbe ricevuto una risposta. «Ben detto. Ci sta bene una buona canna e quest'anno sembra essere l'annata migliore perché è deliziosa» non era brava in molte cose, ma quando si trattava della cannabis o qualsiasi cosa potesse essere fumata lei era un'esperta. Anche perché non era certa che quella fosse davvero l'erba di casa sua #wat, ma fosse data dalle barbabietole, che a pensarci bene poteva essere una nuova era, utilizzarla come stupefacente; poteva essere lei il boss. Neah, troppe responsabilità e non voleva morire come in Gomorra. Così facendo prese i fiammiferi e ne accese uno, era già pronta per dare quel posto alla fiamme quando di nuovo Cj le fece ricordare che non era sola.
    «ah, e cerchiamo il muschio, almeno possiamo levarci dal cazzo.» Ah ecco perché erano andati insieme in città, si era dimenticata del motivo, ma il fatto che fossero insieme i Cigellis dopo diverso tempo le aveva fatto scordare il vero obiettivo.
    «cerchiamolo da qualche altra parte, qui c'è puzza di morto.» disse per poi gettare il fiammifero sul corpo morto senza però vederlo andare in fiamme «magari ci servirà qualcosa per appiccare l'incendio» e poi vide della stoffa e una lampada fatta col materiale che voi sapete dai, l'accese «è stato bello. Amen.» concluse così la mora per poi farlo cadere e vedere il fuoco prendere vita «andiamocene»






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