We Find You. Maybe.

Challenge PhoebexSelf

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    Phoebe Campbell
    «What the Duck?»
    «Fuck»
    «No, Duck is cute.»


    «Vieni con me?» chiese la mora, quasi in preghiera di fronte all'amica; spesso chiedeva a Nat di andare con lei da qualsiasi parte perché le mancava dato che ultimamente stavano sempre meno insieme e non lo voleva accettare, ma la risposta della mora non era mai positiva. Mai.
    «No» appunto. Lei amava la Beech ma spesso questa la trattava male o semplicemente la ignorava, ma questo succedeva quando erano ad Hogwarts, nonostante fossero della stessa casa e compagnia, ultimamente sembravano essere così distanti. Forse il problema era la sua vicinanza ad Away o Self; perché la ragazza era entrata a far parte del suicide club, non fraintendetela non l'aveva fatto perché voleva morire, anzi era tutto il contrario, non partecipava neanche ai tuffi dalla scogliera per la paura. La sua adesione al club era stata del tutto particolare perché lei si era presentata vestita da Joker (e non da Harley) pronta per ripetere a memoria tutte le battute del film che aveva amato. Beh si, lei rientrava tra la minoranza che adorava da morire quella pellicola e se ne vantava, pensa che pirla. Eppure una volta varcata la soglia della stanza notò Away e lì tutto fu molto chiaro. Non avrebbe mai lasciato il suo migliore amico (per lei era tale, ma per lui forse no) da solo e con l'aiuto di Self anche lui in quel club, (forse contro il suo volere) che cercavano di non far morire Take. Perché sia lei che il cugino avevano deciso all'insaputa del fondatore di tenerlo sotto controllo; in sostanza non gli avrebbero mai permesso che si facesse del male. Erano diventati degli angeli custodi a sua insaputa.
    «Ok, allora ci vediamo.»
    «Dovresti smetterla di uscire con loro» disse Nat senza neanche distogliere lo sguardo dalle proprie unghie, ma entrambe sapevano a cosa, anzi a chi si riferisse. «Se non vuoi che esca con Away dovresti uscire con me. Ma ti voglio bene lo stesso» disse dandole a tradimento un bacio sulla guancia «e comunque faccio un giro con Self prima del coprifuoco non con Away.» perché la mora rispettava le regole o almeno la maggior parte delle volte. Non sarebbe mai andata in giro per i corridoi di notte perhè aveva paura e aveva paura delle conseguenze e si aveva davvero molta paura se non si era capito.
    Scese le scale di corsa, senza ascoltare davvero le parole che l'amica le aveva riservato, ma sicuramente stava continuando a mal giudicarla per aver deciso di uscire con un kinese; mal al diavolo lei adorava i kinesi e adorava in particolare Service.
    Aveva un paio d'ore libere, strano ma vero e invece di andare in città con gli altri (chi?) aveva deciso di “avventurarsi” per i corridoi del castello alla ricerca dei nuovi; degli estranei che avevano infestato il loro mondo. Non sapeva bene chi fossero, ma se da una parte aveva paura dall'altra era affascinata perché avrebbe volentieri parlato con la se stessa dell'universo parallelo. Chissà se era come lei e viva soprattutto o se fosse al contrario molto intraprendente e coraggiosa; ma la domanda che ultimamente la tormentava era se la versione au avesse ancora la madre. Non che vivesse male con Phobos, anzi era il meglio che potesse mai capitarle perché suo fratello rappresentava spesso sia la figura materna che paterna. Non tutti si sarebbero presi cura della sorellina piccola privandosi dell'indipendenza e libertà guadagnati negli anni; si sentiva fortunata ad averlo nella propria vita. Ma trovare un'altra Phoebe sarebbe stato figo e aveva assolutamente voglia di provarci, per fortuna aveva trovato un compagno: Self.
    Quando lo vide in sala grande gli si fiondò addosso, come se fosse la sua ragazza. «Selfieee..prendimi!» disse per avvertirlo, perché non voleva cadere a terra ed era giusto avvertirlo. Era contenta di passare del tempo con lui, come lo era quando stava con Away, ma erano due compagnie differenti perché se con quest'ultimo era quasi sempre lei che parlava e mai riceveva risposta se non un “uccidimi” con il ragazzo alla quale era aggrappata in vero stile scimmia era più loquace e lei adorava le persone socievoli.
    Probabilmente con quel suo modo appiccicoso poteva sembrare che le piacesse il ragazzo, ma se per la player è così lei provava solo un grande affetto e le piaceva da morire il contratto fisico, anche con le persone che lo odiavano. Non aveva mai pensato al sesso, anche se era strano visto il suo modo di approcciarsi sia con le donne che con gli uomini. Forse non aveva neanche ricevuto il discorsetto da parte di Phobos, ma per lei era ancora presto per la storia del fiore e dell'ape, poteva benissimo ancora vivere nel mondo delle fiabe.
    Quando scese dal moro, si attaccò al braccio «Bene andiamo. So dove cercare gli estranei.» disse portandolo nei pressi della stanza delle necessità, che si palesò dopo qualche minuto. Forse era un'idea assurda ma tanto valeva provare a vedere se non fossero finiti lì dentro o che non si fossero accampati per dormire o per rimanere in segreto. Ancora non le era chiaro che volevano essere trovati, forse in quel modo li avrebbe aiutati allora; insomma era una buona occasione in tutti i casi. «Sai magari, qui dentro troviamo qualcuno» disse poi una volta dentro, era abbastanza grande e dispersiva, ma insieme potevano provare a cercare e parlare del più e del meno come delle vere pettegole. Perché se Self non lo era, lo avrebbe fatto lei per entrambi, era brava in queste cose. «che ne dici?»





    love kinesi
    Grifondoro
    15 y.o


    tumblr_m7w2o3N94I1r6o8v2
    made in china — I'm here at the beginning of the end


    Edited by ‚soft boy - 4/2/2021, 00:38
     
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  2. selfie col morto
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    User deleted


    Every sixty seconds you spend upset
    is a minute of happiness you'll never get back.
    Gli arrivò un cuscino in piena faccia ma non riuscì a riaprire gli occhi e anzi, prese il cuscino, se lo posizionò accanto girandosi di lato e lo abbracciò. Forse perché stava sognando che al posto del cuscino ci fosse qualcun altro. Altri cuscini lo colpirono, ma non dette segno di svegliarsi perciò quel qualcuno dovette passare alle maniere pesanti. Un miagolio strozzato seguito da artigli che gli graffiavano la pelle, lo fecero saltare in aria facendo quasi catapultare il povero gatto che afferrò al volo portandolo al petto e lo accarezzò finché non smise di soffiargli contro. Probabilmente il suo bigliettino con su scritto di svegliarlo in caso si facesse troppo tardi era stato letto da qualcuno oppure semplicemente aveva bisogno del divano e lui lo stava occupando completamente. Avrebbe fatto tutto un monologo usando il gatto e sfoggiando le sue capacità di ventriloquo, se solo ce le avesse avute, ma sfortunatamente il suo repertorio non era tanto vasto. «Rude maaaaa grazie Erin. Ti devo un favore! O qualche dolce!» Sgattaiolò in fretta nel suo dormitorio, prendendo il primo completo a portata di mano e si cambiò. Sfortunatamente non indossò uno uno dei suoi maglioni natalizi preferiti, ma gli era capitata fra le mani una felpa altrettanto natalizia con tanto di alberello di natale e palline colorate. Era quindi uscito dalla sala comune e ai era diretto in sala grande per incontrare Phoebe e nonostante pensasse di essere arrivato in ritardo, era in anticipo di qualche minuto perciò si fermò a parlare con alcuni amici, tra cui un piccolo serpeverde. Aveva cercato di convincerlo ad unirsi a loro nella ricerca ma aveva fallito miseramente ed era uscito un discorso del tipo. «Ma ti pare? Io devo andare a raccogliere le rape.» «Non... Sapevo che fossi un contadino?!» «Infatti sto parlando di Animal Crossing.» «AH ECCO.» Per quanto ci avesse provato, quel giorno erano tutti impegnati a farsi i fatti propri perciò non aveva insistito e anzi, improvvisamente cambiò discorso. «Sai potrei creare la mia action figure o forse è troppo? Un album con le mie figurine? Devo far felici le mie fan in un qualche modo.» E dopo uno sguardo truce, era scomparso fra i suoi compagni di casata. Addio Saike Bon. «Selfieee..prendimi!» Aveva imparato ad essere pronto e vigile solo per gli hug attack perché non poteva far cadere delle ragazze e a volte perdeva battiti per gli strilli che ogni tanto lanciavano e che lo spaventavano a morte perché prima di capire che erano diretti a lui, pensava che fosse successo qualcosa di terribile. Non si era mai abituato a questo, insomma viveva perennemente circondato dal suicide club, come poteva non preoccuparsi. Fatto sta che era la prese al volo girando anche su se stesso. Self aveva deciso di adottare Phoebe come sorellina minore, anche se non aveva mai accennato nulla alla grifondoro, inoltre le era grato di vegliare su Away quando lui non c'era. Insieme costituivano una bella squadra e si erano dati il compito di essere gli angeli custodi di Away, anche se poi lui alla fine vegliava su tutto il club. «Presa!» Esclamò tenendola con un braccio e lasciandole un buffetto sulla guancia. «Allora mia principessa, ha idea di dove incominciare?» Phoebe scese quindi dal ragazzo, attaccandosi al braccio. Al contrario di alcuni, Self amava il contatto fisico, anche perché il corpo diceva più delle parole, al pari con lo sguardo. Avere un contatto fisico, che fosse un abbraccio, una carezza, un bacio o un cazzotto, era simbolo di fiducia. Tu sapevi che quel cazzotto sarebbe arrivato e se il corpo diceva una cosa e la persona ne faceva un'altra, ecco, non andava affatto bene perché se ci voleva il cazzotto, ci voleva. Se sentivi la passione bruciati e avevi bisogno di una camera di hotel, alzavi il tuo prezioso culo scintillante e l'altro culo scintillante e li sbattevi entrambi in una camera di un hotel o in una qualsiasi altra camera se volavi basso come prezzi. «Bene andiamo. So dove cercare gli estranei.» Aveva sentito di persone che avevano provato ad acciuffare gli au con della menta piperita, un blocco degli appunti in mano e una matita, gli occhiali sulla punta del naso e il motto sempre presente IT'S FOR SCIENCE. Poi si erano mimetizzati con l'ambiente circostante come i camaleonti e nessuno li aveva più visti. Probabilmente era Self che si era fatto di qualcosa, ma questo rimane tutt'ora un mistero. Phoebe però sembrava più sana di mente di quelli o di se stesso (?) e lo condusse fino alla stanza delle necessità, che si palesò dopo qualche attimo. «Sai magari, qui dentro troviamo qualcuno» Non si era aspettato di certo di trovarli subito, addirittura troppo presto per i suoi gusti. In verità non erano stati manco loro a cercarli, ma erano apparsi davanti ai loro occhi, nel momento meno opportuno. A quanto pareva si stavano nascondendo da certe persone ma al contempo volevano essere trovati e guarda caso i take a selfie erano proprio le persone giuste. «Secondo te se pensiamo all'universo alternativo ci spuntano tutti nella stanza? O si apre un portale per quell'universo?» Qualcuno era mai capitato teletrasportato in un bagno con qualcuno dentro? O se si era trovato in casa di qualcuno e avesse rischiato di morire perché alto là chi va là con bacchetta alla mano, il proprietario della casa andava ad ammazzarlo? Erano semplici fatti di cronaca dopotutto. «Come immagini immagini la te au?» Da quanto aveva capito a meno che qualcuno non fosse morto nell'universo alternativo, era probabile che fosse stato trasportato da loro e che quindi forse fra loro c'era anche l'au suo e quello di Phoebe. Sarebbe stato veramente una grande figata incontrare se stesso. Un po' come quel meme raffigurante i due spiderman che si indicano a vicenda ed è tutto un WO MA IO SONO TE E TU SEI ME. M I S T I C O. «Non è affascinante questa cosa degli universi paralleli?» Per quanto fosse una situazione tragica, lo rendeva fin troppo euforico. Dai loro erano la generazione del "tutto può succedere" e gli avvenimenti degli ultimi anni non avevano fatto altro che confermarlo. «che ne dici?» Si fece un fiocco con i lacci delle scarpe a sottolinerare che non stesse scherzando, si rialzò e guardò negli occhi la ragazza. «Dico che è ora di stuzzicare questi au.» Finger guns finale.
    Self Service
    Hufflepuff | 18 years old
    a e s t h e t i c
    06.12.2018


    probabilmente molte frasi non avranno senso di esistere ma who cares mi sono state e certe parole da inserire nel post e io l'ho fatto
     
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1 replies since 6/12/2018, 00:11   222 views
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