[mini q] gonna get their attention

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  1. anti/hero
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    Quando aveva scoperto di saper fare quello e altro, mic aveva avuto momenti di puro terrore. Era tutto iniziato per errore, e aveva avuto – come al solito – le sue tragiche conseguenze: sembrava quasi abbonato a quel tipo di conclusione, come se la sua vita, in loop, presentasse continuamente dei risvolti tragici. Magari tragicomici, quando a dio andava di fingere che qualcosa di quel figlio ormai perduto gli interessasse. Patetico tentativo.
    Aveva quasi ucciso.
    E la cosa peggiore, agli occhi di michael fetcher, era essere finito in carcere minorile per un reato che nemmeno aveva volutamente compiuto. Aver attentato alla vita di un coglione e solo per caso lo innervosiva da morire – ma andava ammesso, era felice a modo suo di essersi guadagnato il tatuaggio a goccia sotto l'occhio sinistro... era qualcosa di cui potersi vantare, sebbene vuota. meh, piena non sarebbe sembrata nemmeno così aesthetic, si era consolato in questo becero modo.
    I mesi nella struttura non erano propriamente serviti a dargli una qualche lezione morale; del resto che diavolo avrebbe dovuto imparare circondato da ragazzi peggiori di lui, se non alle tecniche con cui sopravvivere in quella giungla. E c'era poco da dire, come ogni posto frequentato da disgraziati (a partire dalle sue vecchie scuole), era la legge del più forte a venire rispettata fra quelle mura. E la società del carcere era divisa in lupi e pecore: per pecore – gli avevano spiegato – si intendevano quei poveri sfigati che lì ci erano finiti per qualche stronzata. Erano i lupi a dettare importanza, e lui, con la sua accusa iniziale di tentato omicidio – risoltasi solo successivamente in un incidente dopo numerose settimane di terapie – aveva il biglietto d'oro per entrarci.
    Ben presto, quel potere di cui aveva avuto paura, iniziava ad avere un senso.
    E uscito da lì, mic poteva dirsi un dominatore dell'aria coi controcazzi – il ché significava che per quel tentato omicidio avrebbe anche potuto passare per colpevole, ma questa è un'altra storia. Per questo motivo fu un pesante colpo alla sua autostima (o al suo smisurato ego) vedere non solo il proprio attacco ridotto ad una folata di vento, e non solo – suo padre riportare una ferita alla guancia.
    Poteva andare molto peggio.
    Ma orgogliosamente sapeva di aver fallito, e gli importava poco che william si stesse preoccupando di lui – il suo era un interesse derivato dal fatto che non era nemmeno riuscito a difendere decentemente l'uomo che avrebbe volentieri ucciso a volte con così tanta freddezza lo aveva trattato, dubitando con una certa insistenza delle sue capacità fin quasi a far temere a mic di non essere davvero capace in nulla.
    Lo avrebbe fatto ricredere, in qualche modo.
    Lo sguardo che gli riservò quando questi lo guardò fu di un distacco tanto profondo da far credere che fra loro non ci fosse alcun legame, rapporto – sconosciuti, estranei l'uno per l'altro; o almeno così mic avrebbe descritto il loro rapporto da un po' di anni a quella parte. Dall'incidente. Da quando le cose erano iniziate ad andare male anche in casa. Tutta una serie di fattori che col tempo avevano portato a quello, a voltargli le spalle cercando di scacciare quel sentimento che cercava di classificare come orgoglio, leso dal non essere riuscito pienamente a dimostrargli di cosa fosse realmente capace.
    Fece per fare qualche passo verso un uomo a caso – non uno di quelli dalla loro parte per lo meno, quando vide con la coda dell'occhio il tipo che aveva cercato di scaraventare in aria prima rialzarsi e puntare con un fucile a lui «porca...., siamo seri??» ma prima di poter difendersi, un uomo intervenne fra loro, e così quella strana rossa che non la smetteva di provarci con suo padre, imbarazzante; i due tentarono di difenderlo da una fucilata che probabilmente gli avrebbe anche fatto saltare mezzo corpo – life is shit, più che sometimes. «ma guardala, come si prende a cuore la questione padre-figlio» non pensava che la emaline del suo mondo avrebbe mai fatto qualcosa del genere, «non è che vuoi diventare la sua nuova madre?» per non dire moglie, o amante, nulla di più imbarazzante per il murtagh di quello speciale duo – meph roteò gli occhi quando la ragazza lo fulminò con lo sguardo, immaginando che aggiungere qualcosa su quanto il suo dire di essere “fanciulla” avesse pari credibilità delle lacrime di un coccodrillo (gli ci era voluto davvero poco per capire quanto quella pazza rossa fosse anche peggio della sua emaline quanto ci si metteva...) fosse davvero poco saggio. «e tu non fai nulla?» QUALE OFFESA!, qual dolore, tanta ingratitudine da parte di un moccioso che sicuramente cerebralmente aveva la metà degli anni che fisicamente dimostrava – «ma stai scherzando, sono l'anima della squadra. Un, due, tre! Muovi 'sto vento» lo liquidò in fretta, scuotendo appena una mano in sua direzione, evidentemente impegnato ad osservare il sedere di una serie di ragazze che aveva conosciuto nel tempo libero (quale?) in attesa di quel momento.
    Fu mic a roteare gli occhi, decidendo di lasciare il maniaco alle sue mansioni per diventare improvvisamente quello responsabile del duo – inutilmente, con mephisto chiunque poteva elevarsi ad adulto della situazione «tipo, se dovessi scegliere fra il culo della biondina o di quella che non sta mai ferma...» «sono gay» «... beh, anche gli uomini hanno il culo» «CRISTO- perché a me il deviato» e mettendo quanta più distanza possibile fra loro rivolse la sua attenzione verso qualcuno che non conosceva, Ego, qualcuno sussurrava come un mistero, ma vedendo il pericolo agì mosso da chissà quale desiderio di vendetta personale – orgoglio maschile, e rapidamente cercò di nuovo di produrre una corrente d'aria che impedisse alla lancia di andarsi a schiantare contro la ragazza – e non solo: sempre sfruttando la forza dei venti, avrebbe tentato di rigirare quella lancia contro il suo possessore, cercando di ferirlo.
    meph dal canto suo trovò estremamente noioso il moccioso... ma c'era da dire che se lo avesse lasciato morire – perché, «ammettiamolo, questo crepa senza di me» – probabilmente il giuramento gliel'avrebbe fatta pagare in qualche modo. O il karma. O mamma!fake!keira – sì insomma, ce l'aveva davvero in quel posto dove il sole batte poco. Si convinse a forza a seguirlo, osservandolo generare una notevole corrente d'aria in difesa di qualcuno e non solo, addirittura passare al contrattacco, come se all'improvviso si fosse ricordato di essere in mezzo ad una battaglia «my baby» e per solidarietà verso una bionda particolarmente carina che aveva già avuto modo di fissare (ahimè) nel Ricovero, si mosse e sfilando il fioretto dalla custodia andò a mirare con attenzione verso il braccio del maleducato avventore che con uno sgradito pugno avrebbe voluto infliggere chissà qual danno ad un così bello «fiore. Nemmeno con un fiore puoi toccare la donna» e guardò verso la ragazza, come ad elevarsi al paladino «al massimo col ca» «MAIALE.»
    michael fetcher
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    and think mad
    blame it on the girls
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    mephisto dallaire



    DIFESA COMBO per EGO (MIC + EGO): mic crea una corrente d'aria per bloccare la lancia
    DIFESA COMBO per VIC (MEPH+ EGO): meph cerca di colpire il braccio di Tabar
    ATTACCO su HENRICUS (mic): cerca di lanciargli la sua lancia addosso
     
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    Quella mattina, l’unica e sola Ego Beech aveva ben deciso di esercitarsi con la propria squadra delle Cheerleader; nulla sembrava essere diverso, soprattutto considerando come il suo triplo salto mortale con avvitamento fosse venuto alla perfezione. Nemmeno nei suoi sogni più belli era mai riuscita in una cosa del genere.
    Ma come fosse accaduto che, dal suo bellissimo castello delle meraviglie situato in Scozia, fosse finita a Hogsmeade non era ben chiaro nemmeno al suo cervellino così pronto e preparato; si trovava a Carrow’s District per qualche ragione non precisa, mentre stringeva forte a sé il cappotto nero per non morire congelata sotto il vento freddo e pungente del luogo in cui si trovava in quel momento. Aveva incontrato gente, si era fatta portare in un posto strano attraversando del buio e non capiva bene cosa stesse accadendo. Voleva fermarsi, cercare di immagazzinare qualche informazione in più, eppure sembrava obbligata a correre veloce come il vento(?) verso qualche posto losco. Che gioia. Ma non poteva rimanere a sventolare pon pon tutto il giorno?
    Doveva stringere un Voto Infrangibile con la sé stessa di un’altra dimensione, con una che era Ego ma non era Ego; forse una Nat? O forse era completamente diversa pure dalla gemella? Trovarsi faccia a faccia con una come lei non è che fosse poi così strano, abituata già ad avere una gemella, ma il pensiero che ci fosse un’altra ancora come lei la faceva andare in bestia e, se non fosse stato per il voto, quasi l’avrebbe uccisa lei stessa con le proprie mani.

    Si ritrovò al Ministero, che non era il vero Ministero visto che quella fontana portava il sangue, magari dei tre fratelli. Che cosa adorabile. Peccato che non ebbe il tempo di schifarsi abbastanza da quell’odore, notando come la sé stessa alternativa stesse per morire; per quanto avrebbe voluto farla fuori lei stessa per essere una patetica imitazione, decise di provare perlomeno a difendere la sua dolce sosia – perché era solo una sosia, nulla di più – così da non farla morire. Avrebbe dunque tentato di fermare Henricus; il suo intento era quello di impedirgli la possibilità di vedere con l’ausilio di un semplice incanto che avrebbe creato una luce accecante per l’avversario. «Orbis.»
    Poi, notando Victoria in una posizione di svantaggio, avrebbe cercato di prendere la pistola e premere il grilletto, stando ben attenta al rinculo, di modo da mirare al braccio di Tristan e cercare di bloccare il suo pugno. In tal modo dovrebbe anche essere in grado di ferirlo, oltre che a bloccarlo.
    E, infine, avrebbe cercato di attaccarlo direttamente al busto, sempre con l'utilizzo della pistola: mira, grilletto e via.
    Ego Madeleine Beech
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    DIFESA COMBO per EGO (MIC + EGO): Usa Orbis per cercare di accecarlo
    DIFESA COMBO per VIC (MEPH+ EGO): Spara al braccio di Tristan
    ATTACCO su TRISTAN: Spara al busto
     
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    COMBO DIFESA BUNNY (bunny + julian): 9 + 15 = 24 pd (+21 pa)
    ATTACCO SU NIKO (bunny): 9 + 21 = 30 pa. DIFESA NIKO: 7 pd (-23 ps)
    Il proiettile colpisce Niko in pieno petto, ed inizia a morire lentamente.

    COMBO DIFESA JULIAN (julian + todd): 1 + 12 = 13 pd (-5 ps)
    Il clone di Klara ti sloga una spalla.
    ATTACCO SU KLARA (julian): 3 pa. DIFESA KLARA: 1 pd (-2 ps)
    Klara viene colpita appena dallo schiantesimo, indietreggia appena.

    COMBO DIFESA KIERAN: (todd + ely): 10 + 9 = 19 pd (+2 pa)
    ATTACCO SU RONALD (todd): 14 + 2 = 16 pa. DIFESA RONALD: 2 pd (-14 pa)
    Ci manca poco che non gli stacchi la testa, a Ronald - il quale, per inciso, cade a terra confuso.

    COMBO DIFESA ELY (ely + cj): 6 + 4 = 10 pd (-10 ps)
    Stark!Ely, la tua gamba sinistra viene trivellata da qualche proiettile.
    ATTACCO SU PIP (ely): 11 pa. DIFESA PIP: 8 pd (-3 ps)
    Il tuo coltello lascia solo un taglio rosso sul collo di Pip.

    COMBO DIFESA CJ (cj + al): 11 + 6 = 17 pd (+15 pa)
    ATTACCO SU BRUNO (cj): 12 + 15 = 27 pa. DIFESA BRUNO: 5 pd (-22 ps)
    Ancora non lo sventri del tutto, ma qualche budella si inizia ad intravedere.

    COMBO DIFESA WTF (bunny + emaline): 6 + 8 = 14 pd (+3 pa)
    ATTACCO SU NEVADA (emaline): 11 + 3 = 14 pa. DIFESA NEVADA: 1 pd (-13 ps)
    Il proiettile prende in pieno l'addome di Nevada, trapassandolo da parte a parte.

    COMBO DIFESA MICHAEL (emaline + marcus): 15 + 13 = 28 pd (+23 pa)
    ATTACCO SU CIERRA (marcus): 10 + 23 = 33 pa. DIFESA CIERRA: 2 pd (-31 ps)
    Dick ha un'aura potentissima, e lascia Cierra di stucco a terra, stordito.

    COMBO DIFESA EGO (mic + ego): 9 + 8 = 17 pd (+9 pa)
    ATTACCO SU HENRICUS (mic): 12 + 9 = 21 pa. DIFESA HENRICUS: 2 pd (-19 ps)
    La lancia di Henricus gli si conficca direttamente in un polmone, lasciandolo senza fiato.

    COMBO DIFESA VIC (meph + ego): 1 + 9 = 10 pd (+9 pa)
    ATTACCO SU TRISTAN (ego): 1 + 9 = 10 pa. DIFESA TRISTAN: 10 pd.

    au!CJ: Bruno ti si avvicina e prova ad afferrarti per il braccio per avvelenarti.
    JULIAN: Klara punta alla tua testa e fa fuoco.
    ALEJANDRO: Ronald si teletrasporta alle tue spalle e cerca di colpirti con il calcio del fucile.
    MURPHY: Tristan cerca di tagliarti un braccio con la mezzaluna del suo tabar.
    BUNNY: troppo stanco per vivere, Niko cerca di darti fuoco ai capelli.
    EMALINE: Nevada ti lancia uno shuriken in un occhio.
    MICHAEL: Cierra, con un raggio di fotoni, cerca di trapassarti il ventre.
    ELYSIAN: Pip cerca di congelarti un braccio.
    EGO: Henricus ti spruzza un getto d'acqua.
     
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    Marcus sorrise felice, le iridi verde chiaro a scivolare sulla figura confusa di un ministeriale colpito troppo duramente da una tavoletta di legno. La, tavoletta di legno – e non solo perché nel corso degli anni aveva rimpiazzato Dick durante tutte le cene di famiglia alle quali il Quinn, per un cazzo o l’altro, non aveva potuto presenziare. Ricordava perfettamente quando a soli sette anni si ritrovò a sollevarla da un cumulo di polvere e cenere, vecchi chiodi arrugginiti a rendere rischioso il recupero dell’asta: era tutto ciò che gli restava di quella casupola poco lontana dalla magione di famiglia, in cui il biondo ed i suoi fratelli erano sempre stati soliti riunirsi in gran segreto lontano dai genitori. Fino a quando nessuno reputò opportuno spiegare al più giovane dei Quinn come si usasse un accendino, e questo non aveva letteralmente dato fuoco a tutta l’abitazione – un incendio che divampò, data l’intera costituzione dell’edifico in legno vecchio, con una facilità inaudita, coinvolgendo anche i prati circostanti; ma non è questo il punto. Già da prima che diventasse Dick, aveva sempre avuto un valore affettivo enorme per Marcus; che ve lo dico a fare: quando il mezzano di famiglia aveva iniziato ad essere meno presente in casa, aveva avuto la necessità di conciliare l’assenza di lui con l’amore imperituro per quella mezz’asta di legno.
    Non tollerava gli spazi vuoti, l’Eletto – doveva colmarli alla bell’e meglio, fingendo che tutto fosse sempre uguale al principio e che niente, effettivamente, cambiasse nel suo sistema.
    E poi, andiamo: la sfera emotiva di Tavoletta era pari, se non superiore, a quella di Richard. Nemmeno sembravano essere due cose separate, se le si guardava meglio.
    Si sistemò la giacca allontanandosi dall’uomo svenuto, non più un suo problema, prendendo poi l’arma occasionale con entrambe le mani. La avvicinò alle labbra, schioccando un bacio sulle venature dipinte e costantemente curate – si prendeva più cura di lei che non della sua famiglia, a dirla tutta. «sei sempre il migliore, dick» gli sorrise persino, mentre andava a grattarlo premuroso sotto il sorriso spento.
    C’era gente che dava nomi alle proprie mazze e alle motoseghe, cullandole come fossero bambini propri, e chi amava platonicamente il suo fratello di legno. Ed entrambe le tipologie di individui, facevano parte dello stesso lignaggio – e questa sarebbe una storia del tutto circostanziale, poco utile ai fini della trama e che il Quinn non poteva in alcun modo conoscere, se solo alcuni fatti non tendessero a creare coincidenze ed allineamenti planetari nel continuum spazio-temporum. «ehi, ragazzino» gridò, cercando di avere l’attenzione del giovane creepy con un machete, coperto di sangue e poca voglia di vivere. «OH STRONZ- ah.» beh, cosa poteva aspettarsi da CJ Hamilton? Non che lo conoscesse, ma ogni volta che aveva beneficiato del suo status privilegiato per andare a fare un escursione nei laboratori, il pelato gli aveva sempre dato la cupa sensazione che volesse sgozzarlo. Fischiò anche, di nuovo in maniera del tutto vana, per richiamarlo. Chiariamoci, voleva rompergli le palle - a prescindere: era il passatempo preferito di Marcus -, ma c’era anche un tipo parecchio strano che stava cercando di toccugnarlo, e non sembrava essere parecchio amichevole. «OH CIGEI QUELLO TI TOCCA vabbè vaffanculo» e così, avrebbe fatto di testa sua. Avrebbe preso la strada più diretta per avvicinarsi al tipo, e sul percorso avrebbe avuto di nuovo bisogno di suo fratello. «dick, scelgo te» e con la stessa carica emotiva, lo stesso slancio d’amore di Ash Ketchum che manda in campo Pikachu, avrebbe dato una tavolettata in faccia ad un palese filosofo indiano, roteando su sé stesso per l’impeto e continuando la sua corsa. Giunto in prossimità del sopracitato titillatore di braccia altrui, Marcus gli avrebbe posato delicato una mano sulla spalla, Dick inerme al suo fianco, e con la sensualità di Uma Thurman nella pubblicità della Schweppes avrebbe sussurrato al suo orecchio, caldo ed appiccicoso – la voce a spandersi nella mente dell’avversario, la volontà altrui inebriata dal suono mellifluo della voce dell’illusionista. «non preferiresti infilartelo su per il culo?»
    Oh, beh!, ad ognuno i suoi passatempi, dico bene? Non era il tipo che disprezzava i fetish altrui.
    E comunque, CJ continuava ad ignorarlo. Ma si può, dico io, ignorare una tal beltà quale quella di Marcus Quinn? Che eretico, l’Hamilton. Preferiva addirittura squartare il tipo con il machete, piuttosto che degnarlo di uno sguardo. «eravamo amici!!!» ma ahimè, CJ aveva ancora le cuffiette.
    Poi, accadde.
    «cos’è?» domandò, un po’ a Bruno ed un po’ alla vita, le palpebre socchiuse a strabuzzare la vista. «un uccello?» no. «un aereo?» nemmeno.
    Era Gemes Hamilton, l’avvocato babbano! «non ricordavo sapesse volare» piegò il capo, osservando assorto insieme a CJ l’uomo planare nella loro direzione. «non lo sa fare, vero?»
    No, non lo sapeva fare. Ebbe senza dubbio la stessa idea dell’Hamilton giovane («siete parenti? EDDAI CIGEINO PARLAMI»), ma il ragazzo fu più veloce di lui ad afferrare Gemes, un braccio dietro al collo ed uno sotto al pube. Marcus Quinn, intrattenitore di professione, non si fece pregare due volte. Schioccò le dita, ed in un attimo tutto quanto intorno a loro cambiò.
    Il ring, tutt’attorno, a delimitare lo spazio d’azione; le grida del pubblico, che acclamavano il nome del loro beniamino - CJ! CJ! CJ!
    Le divise, come potevano mancare – si vestì d’abiti a righe bianche e nere, il biondo, e lasciò le più belle ai due wrestler. Gemes Hamilton, con una tutina d’argento a mettere in risalto le gambe rese muscolose dalle lezioni di yoga, troppo aderente per i gusti di molti; CJ Hamilton, con il suo completino d’oro ricoperto di lustrini scintillanti, a fare il John Cena della situazione, l’esile muscolatura fin troppo fuori luogo per quel bodyslam.
    Mentre il più giovane si preoccupava di gettare il padre l’avvocato a terra, Marcus sarebbe entrato in scivolata al suolo, al loro fianco, il palmo aperto a battere insistente sul pavimento slash ring. «SETTE. OTTO. NOVE.» respirò, carico d’entusiasmo ed esaltazione, battendo l’ultimo poderoso colpo a terra. «DIECI! GEMES HAMILTON È CAPPA O» senza chiedere, avrebbe poi preso il braccio di CJ e l’avrebbe sollevato in aria, vincitore. «SIGNORI E SIGNORI, IL VINCITORE DELL’INCONTRO ÈÈÈÈÈÈÈÈÈÈ» sperava non gli avrebbe staccato l’orecchio come Tyson con Holyfield. «CIIIIIIIGEEEEIIIIIII»
    aloysius angus crane
    Shrug us off our shoulders
    We don't do what they told us
    So I don't wanna be
    another face in the crowd
    I'm never giving up, never gonna crack
    I'm never giving in, never going back
    au!2018 vs. 2118
    illusions vs. light
    elect vs. special muggle
    upside down: marcus quinn


    DIFESA CJ (marcus + au!cj): convince bruno ad infilarsi il braccio su per luoghi oscuri
    ATTACCO SU GANDHI (marcus): dickata in testa #again
    DIFESA GEMES (marcus + au!cj): fa l'arbitro
     
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    Sentì il tessuto degli abiti cedere sotto la pressione del machete, la carne a lasciar spazio alla lama fra i muscoli addominali. Un sorriso vuoto appiattì le labbra di CJ Hamilton mentre soffiava le ultime note della canzone sul viso di Bruno, l’impugnatura del coltello ormai scivolosa fra le dita. Strinse i denti ed inspirò secco dalle narici, un ringhio poco piacevole dalla bocca dischiusa. Idealmente, di quell’ideale del quale non se n’era mai fatto niente, sapeva che il proprio comportamento non rientrasse nella norma – che a diciassette anni e mezzo nessuno avrebbe dovuto sorridere mentre tentava di sventrare una persona. Non avrebbe neanche, Dio!, dovuto esserne in grado, il telepata. Ma la pratica, si sapeva, era tutt’altra cosa. Non c’era un’età per la violenza, in quel mondo; non c’era una soglia di anni da superare prima di trovare piacevole l’odore umido e ferroso del sangue. CJ era cresciuto nel potere, e di quel lusso aveva fatto condanna a senso unico: il prezzo da pagare era sempre la carne, con il Grifondoro. E non si pentiva di un cazzo, complice l’essere in grado di percepire i pensieri meschini degli uomini, le donne, i ragazzi ed i vecchi a cui toglieva la vita – o peggio, la voglia d’averne una. Era un sadico bastardo, CJ Hamilton, perché poteva e perché non esserlo non gli cambiava un cazzo, quindi tanto valeva dare al popolo quel che il popolo chiedeva. Non sempre la gente cercava degli eroi; avevano bisogno di un nemico, un fottuto Anti Cristo, e chi era l’Hamilton per privarli di quel bisogno primordiale? Volevano qualcuno da odiare? Detto fatto, pezzi di merda. Sicuro come l’oro preferiva l’odio al resto d’accozzaglia di emozioni che un ragazzino simile sapeva attirare. La compassione non faceva per lui – il biasimo, non faceva per lui. Preferiva essere odiato per le giuste ragioni che essere amato per quelle sbagliate – e preferiva essere odiato per i motivi errati piuttosto che essere amato per quelli corretti: in ogni caso, se qualcosa non funzionava nel suo fottuto cervello, nessuno poteva fare un cazzo di niente. E lo sapeva, di funzionare male. L’aveva sempre saputo, CJ. Era cresciuto con una famiglia che lo disprezzava per quel che era e quel che faceva, e dal quale si era allontanato prendendo il proprio cognome pur di non avere un cazzo a che fare con loro – eppure, sotto il loro tetto, ancora ci viveva. CJ Hamilton non aveva ritenuto suo dovere proteggere BJ Reynolds portando via il cazzo.
    CJ Hamilton era rimasto, consapevole di essere l’unico a poter tutelare quel coglione di suo fratello – fosse anche solo per ricordargli, sempre e per sempre, di essere il fottuto migliore fra i due. Avrebbe potuto crescere nell’ombra di BJ, ed invece era diventato quell’ombra, consumando lentamente tutta la luce finchè non era rimasto che il fratello. Non aveva amici. Non aveva compagni con i quali fingesse, perlomeno, di andare d’accordo. Il fatto che si sentisse più a casa in quei cazzo di laboratori che alla villa di famiglia, la diceva lunga sull’esistenza problematica di CJ a CJ: non ci voleva più stare, con sé stesso.
    Non ci voleva
    Più
    Stare.
    Pensavano fosse difficile avere a che fare con lui? Che fosse insopportabile e psicopatico? Vaffanculo, provateci voi a starci ventiquattro ore al giorno ogni fottuto giorno della vostra vita per diciassette maledetti anni, poi ne riparliamo.
    Ed ecco perché, quando un semi sventrato Bruno tentò di afferrargli il braccio, l’Hamilton esitò. Poco, un mero battito di cuore, ma esitò. Riuscì a sentirsi sulla pelle e nel cuore la leggerezza con il quale gli sarebbe andata bene qualunque genere di morte avesse pianificato per lui. Lo sentì in ogni, cristosanto, cellula che l’avrebbe preferito al doversi svegliare l’indomani e ritrovarsi ancora intrappolato in un CJ Hamilton del cazzo, con verità del cazzo di cui non sapeva che farsene. Era stato privato, privato!, anche della possibilità di rimanere troppo a lungo nella stessa stanza con una delle poche persone al mondo che non desiderasse uccidere ad ogni movimento della lancetta, perché avrebbe potuto, ingenuamente ed innocentemente, pensare a qualcosa di compromettente. Si era allontanato per mesi senza uno straccio di spiegazione, CJ, da Heidrun Harvelle – perché non poteva, e non voleva, che lei sapesse. Un qualunque CJ sapeva che nel male o nel peggio avrebbe cambiato tutto.
    Poi arrivava uno stronzo qualsiasi da un’altra realtà a mandare tutto a puttane. Così ironico che ne avrebbe riso per giorni, l’Hamilton, se solo avesse voluto vivere tutti quei giorni per riderci sopra.
    Per favore, CJ.
    E deglutendo, mascella serrata e capo chino per nascondere la fitta di dolore causata da quella scelta, CJ avrebbe spostato il braccio preso di mira dall’uomo alle proprie spalle, volgendosi di tre quarti per impedirgli di raggiungerlo. Avrebbe poi scosso il capo truce, la lingua a schioccare densa sul palato. «devo ancora occuparmi di alcune faccende» tentò perfino di giustificarsi, onesto, mentre nelle cuffie rimbalzava la voce di Rihanna: «'cause I may be bad,» avrebbe canticchiato in un sospiro, prima di sollevare il machete e cercare di ficcarglielo sotto al mento, spingendo per penetrare la morbida carne ivi presente giungendo a inchiodargli la lingua sul palato. «but I'm perfectly good at it» accennò perfino un sorriso, sincero e modesto, indietreggiando d’un passo per guardare il proprio operato.
    Poi accadde l’impensabile. O meglio, CJ sapeva che alla fine quel branco di deficienti (gli adulti responsabili, dicevano: sta minchia) avrebbe avuto bisogno del suo inestimabile aiuto, ma ciò che non aveva creduto possibile era che, magnanimamente, avrebbe deciso di darglielo.
    Così…generosamente, e senza alcuna richiesta esplicita. Servito su un piatto d’argento.
    «now I've had the time of my life / no, I never felt like this before» canticchiò a bassa voce, notando in quell’istante di non essere solo. Sollevò un paio d’occhi smeraldo su Marcus Quinn, aka suo nonno, aka l’uomo che a quasi trent’anni girava con una tavoletta e la utilizzava come arma contundente. Piegò le labbra in un sorriso ferino, palpebre socchiuse e ciglia a strofinarsi delicate sulle guance chiare. Chiaramente, non si sprecò a togliersi le cuffie per sapere se l’uomo avesse qualcosa da dirgli. Aveva altro da fare, CJ Hamilton.
    Tipo osservare, con estasi crescente, suo padre essere lanciato come una pallina nella loro direzione. «cristo, lo sapevo che dovevo portare la mazza da baseball» commentò sotto voce, togliendosi una cuffia sulle note della canzone cult di Dirty Dancing. Mai una gioia manco a pagarla, oh: con quel lancio sì che avrebbe fatto un homerun paura. «non ricordavo sapesse volare. non lo sa fare, vero?» Inarcò un sopracciglio, braccia incrociate sul petto. Sospirò perfino, CJ Hamilton, un braccio sollevato nella direzione dell’uomo volante. «meh, non mi sembra malissimo. voto tre per tentativo ed esecuzione» fece spallucce, spostandosi lateralmente per trovarsi sulla traiettoria di Gemes Hamilton. Divaricò perfino le gambe, il telepata, cercando un appiglio più solido sul pavimento.
    Ah, che vita impagabile. Talvolta meritava davvero di essere vissuta, allora. Buttò fuori l’aria in un soffio, le braccia libere per accogliere proiettile!Gemes in tutta la sua (quasi) beltà. Quando fosse finalmente giunto il momento dell’impatto, CJ avrebbe leggermente piegato le ginocchia per evitare di spaccarsi le rotule (non avrebbe sentito un cazzo, ma finchè avesse potuto scegliere, avrebbe preferito camminare che non strisciare come un bruco per l’atrio del Ministero), quindi, approfittando dello slancio dell’altro, l’avrebbe afferrato e, con la poca delicatezza richiesta ad ogni wrestler, l’avrebbe sbattuto sul pavimento alle proprie spalle – possibilmente premendo un po’ più di quanto non fosse necessario, giusto per assicurarsi che non volasse nuovamente via, eh. E mentre Marcus l’avrebbe decretato vincitore di quell’incontro, dall’alto del suo metro e quasi novanta CJ si sarebbe accovacciato al fianco del (presumibilmente) vivo Hamilton con tanto di brillante sorriso sulle labbra, e vibranti occhi giada liquidi di adrenalina e altro, il non quantificabile miscuglio di nulla e tutto ch’era il CJ di quel mondo. Dovrei davvero ucciderti, pensò. «sembravi heimlich» fu quello che invece, poggiando il mento sul proprio palmo, osservò.
    E poi che non si dicesse non fosse un bravo ragazzo.

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    upside down: CJ HAMILTON



    DIFESA PER CJ (cj + marcus): si scansa
    ATTACCO (bruno): gli pianta il machete sotto al mento
    DIFESA PER GEMES (cj + marcus): bodyslam su gemes


    Edited by #epicWin - 11/5/2018, 03:43
     
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    COMBO DIFESA CJ (cj + marcus): 9 + 6 = 15 pd (-4 ps)
    Non riesce ad avvelenarti, ma mentre si trova a ritirare la mano ti lascia un graffio acido sull'avambraccio.
    ATTACCO SU BRUNO (cj): 10 pa. DIFESA NIKO: 3 pd (-7 ps)
    Prima o poi lo sventri del tutto, tranquillo Cigei, ma per ora gli lasci semplicemente un altro squarcio sul collo.

    COMBO DIFESA GEMES (cj + marcus): 13 + 12 = 25 pd (+20 pa)
    Beh, che dire: un bodyslam da p a u r a . Il pubblico (mistico creato da Marcus) insorge in un'ovazione senza pari.
    ATTACCO SU KLARA (julian): 13 + 20 = 33 pa. DIFESA KLARA: 6 pd (-27 ps)
    Anche qui, nulla da ribadire: Dick la tavoletta fa ancora una volta il suo sporco lavoro, rischiando di staccare la testa a Gandhi.

    CJ: Bruno solleva la pistola e spara al tuo ventre.
    MARCUS: Gasp prova a trafiggerti con il gari.
     
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    «E questo qui?»
    «Quello che ha evitato di farmi morire schiacciato dalla gravità.»

    Quello agitò allegramente la mano «Ciao, sono Laurent!» cosa? Non era lo scenario migliore per fare amikizia visto che c'erano cadaveri appesi in giro, fontane di sangue, gente che crepava male e tizi che si improvvisavano John Cena (sì, Jhon Cena era ancora famoso nel 2118, era anche diventato una religione... e si ci fate attenzione, le sue iniziali sono J e C. CJ. Coincidenze? io non credo.)?? Pffffff è sempre cosa buona e giusta presentarsi con un caldo sorriso sul volto e cercare di migliorare l'umore della gente intorno a sè. Sii positivo e le cose belle arriveranno. Laurent era convinto che il karma esistesse, che a fare del bene il bene ti tornasse poi indietro in qualche modo o maniera anche inaspettata... e non solo perchè c'era una forza spirituale a guidare ciò, ma per ragioni prettamente scientifiche: ovviamente, se vieni trattato bene sarai più propenso a a trattare bene gli altri. Era un circolo virtuoso.
    «Ah, ma tu devi essere l'altra metà del Ringo di Bunny!»
    AAW CONOSCEVA LA SUA RUSSA KILLER!!!!&& E poi Bunny era bianca, lui era nero... erano effettivamente un Ringo (non il kinese #wat). «Esatto! Anche voi-..?» indicò l'uomo del futuro e la tizia. «Fika no, sta cosa delle accoppiate? Così sappiamo a chi chiedere aiuto e cose così»
    Unì allegramente le mani, mentre al suo fianco notava distrattamente Bunny sollevare gli occhi al cielo. Non era convinto di piacerle particolarmente, nonostante fosse troppo gentile per farglielo notare, ma prima o poi avrebbe fatto breccia nel suo kuore.
    «Ciao Keira»
    «Benissimo, ottimo lavoro Blackie -posso chiamarti così, no?- siamo tutti interi. Si torna a lavoro su, su!»
    «Oh, mh, certo ??? Chiamami come vuoi!» SI ERA GIA' FATTO UN AMICO, AW CHE BELLO, NON VEDEVA L'ORA DI DIRLO A JAMIE E MEL E vabbè non ricordo davvero chi conosca nel 2118, ma VOLEVA DIRLO A TUTTI E RACCONTAR LORO QUELLA GRANDE AVVENTURA!!!
    sempre se ne avesse avuto il tempo fra una sparatoria e l'altro. Sempre che fosse sopravvissuto ihihihi
    «Bun bun, giù!» e si sarebbe buttato sopra la ragazza per evitare che le fiamme dell'inferno la colpissero. «Come può... come può essere ancora vivo?» domandò sconvolto mentre si rialzava, lo sguardo verso il tizio a cui la bionda, poco prima, aveva sparato nel bel mezzo del petto. Davvero, Laurent non era davvero pratico di combattimenti... ma la gente non dovrebbe morire in situazioni simili????????? aveva perso COSI tanto sangue.
    Bunny si spostò con un gesto veloce i capelli da davanti la faccia rimettendosi in piedi «Si vede che è la tua prima quest»
    «Cosa»
    «Cosa»
    Era ancora confuso, quando Bunny fece un passo avanti verso l'uomo, lo sguardo nel suo e il braccio alzato. Vide troppo tardi il coltello in mano alla ragazza, ma anche se l'avesse notato prima che lei lo lanciasse puntando la fronte dell'uomo, sapeva che non avrebbe avuto senso cercare di fermarla.
    Laurent distolse lo sguardo, preferendo non controllare se l'uomo fosse morto o meno... e per fortuna direi, visto che vide un altro ministeriale apparire all'improvviso dietro alla ringo (sempre non il cinese #wat) di Kieran «Dietro di te!»
    Prima di riuscire a pensare a qualcos'altro per intervenire, puntò la pistola e fece fuoco, la mira presa velocemente verso le gambe del tizio per assicurarsi di non sparare all'amica dell'amica della bisnonna (e bisnonna!au?) #amicaception #amicahips (aw è davvero amica dei chips, pensa te)
    au: heather bunny moskovskaja
    Feefifofum you better run and hide. I smell the blood of a petty little coward. Jack be lethal Jack be slick. Jill will leave you lonely dying
    And if you're homesick give me
    your hand and I'll hold it
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    BUNNY → laurent + cj
    laurent la butta a terra

    KIER → kier + laurent
    spara al tizio

    ATTACCO NIKO
    bunny lancia un coltellino puntando fra gli occhi


    Edited by bitchin' - 11/5/2018, 17:58
     
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    Portò la mano alla fronte in un ultimo cenno di saluto sorridendo ancora pigro alla Keaton bianca dei poveri, quindi si rialzò lanciando un’occhiata di sottecchi all’arbitro. Davvero suo nonno gli aveva appena rifilato una tutina con i lustrini? Non sapeva quanto fossero di cattivo gusto? Sperava almeno in qualche fascia oro che declamasse il suo essere, effettivamente, un Campione – e invece Marcus era un po’ tardo, ma era comunque quasi (non lo era mai davvero) felice che avesse preso parte a quel teatrino. Era abbastanza egocentrico da poter sopportare qualche brilluccichio sulla propria divisa da wrestler, in favore di un po’ di drama latino americano. «hai finito?» fu invece quello che domandò, masticando con lenta intenzione ogni parola per sputarla in uno sbuffo acido e corrosivo con tanto di scettico sopracciglio inarcato: non dare soddisfazioni era una delle prerogative dell’Hamilton. Riprese la mazza da golf dalla cintura e si chinò a raccogliere il machete sulla cui lama il sangue aveva iniziato a seccarsi, il naso arricciato in un sospiro grezzo. Avrebbe dovuto pulire l’arma? Probabilmente sì, ma non l’avrebbe fatto comunque. Alzò lo sguardo attorno a sé per studiare con occhio critico la situazione, una cuffietta ancora nell’orecchio e l’altra a pendere sulla spalla.
    Quant’erano incivili ed incompetenti, da quelle parti. L’unico cadavere in giro era Mars, e Bruno aveva più piedi nella fossa che non sulla terra ferma: possibile che il lavoro sporco toccasse ad un ancora legalmente minorenne? Evidentemente, sì. Uno sguardo a Jamie Hamilton lo localizzò, spalla contro il primo muro disponibile, ad osservare l’intero siparietto – uau, molto utile amiko. Beh, sti cazzi, CJ c’aveva da fare perché non credeva di poter tollerare un’altra mezz’ora in quel posto di merda – con quella gente, poi. Quando avesse finito quella stupida missione del cazzo e Seth fosse morto, l’Hamilton si sarebbe preso una meritata vacanza alle Maldive a lungo termine (aka, non sarebbe più tornato a Londra: BJ poteva seguirlo o rimanere nella City, ad un certo punto non lo riguardava più). Passando di fianco ad un uomo, lo stesso che dall’inizio dei giochi pareva aver preso particolarmente in antipatia la bionda ed il ragazzo felice (beh, non poteva dargli così torto) avrebbe sollevato la mazza da golf ed avrebbe cercato di colpirlo allo stomaco, un colpo diretto intenzionato a strappargli l’aria dai polmoni permettendo a Bunny di giocare duro – poi non dicessero non fosse generoso, oh.
    Ed ecco che si tornava al suo amiko del kwore, Bruno. Non gli era sfuggito il ricordino che gli aveva lasciato sull’avambraccio, ed indubbiamente non glielo perdonava: a CJ Hamilton andava bene morire, lo accettava di buon grado, ma essere ferito senza scopo alcuno, non lo accettava. Scosse il capo inspirando l’aria dalle narici, la testa reclinata verso la propria spalla. «sai quanto tempo ci vuole ad una persona per morire dissanguata?» indicò pigro le ferite riportare dell’uomo, un ghigno sbilenco a fior di labbra. Avrebbe cercato, impedendo così l’offensiva nei propri confronti, di instillargli pura e semplice paura, CJ – un aumento esponenziale del battito cardiaco, il cuore a pompare un sangue ormai scarso nell’organismo accelerando il processo di morte dell’individuo. Avrebbe poi sollevato il machete di fronte a sé valutando quale nuova fantastika zona avrebbe potuto recidere per rendere ancor più sofferta la sua dipartita, fermandosi all’altezza delle gambe. «un po’» un sorriso vuoto, e la lama a penetrare la carne della coscia cercando di spaccare l’arteria.
    Eh, Bruno. Prima o poi la fine arriva per tutti.

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    upside down: CJ HAMILTON



    DIFESA PER BUNNY (cj + bunny): bastonata allo stomaco
    DIFESA PER CJ (cj + gemes): cosa provi? paura
    ATTACCO (bruno): LO ACCOLtella alla gamba #wat
     
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    Alzò gli occhi al cielo, Abraham Shaw, più per osservare la falsa copia di sé stesso a volare sopra le teste di tutti loro che non per esaurimento nervoso e disperazione - anche per quello, naturalmente, e soprattutto quando si ritrovò ad osservare l’assurda sceneggiata messa su dal finto Aloysius ed il finto CJ: aveva visto di peggio ed aveva fatto di peggio, ma ogni volta si stupiva di quanto la gente fosse in grado di degenerare in momenti simili a quello. «che deficiente» era davvero costernato, l’Hamilton, dall’altro Gemes: aveva ingenuamente creduto, in tutta la sua poca modestia ed infinita egomania, che qualsiasi replica del suo magnifico essere avrebbe rispettato i suoi stessi canoni. Non si era mai preoccupato - perché avrebbe dovuto? - della possibilità di vergognarsi di sé stesso; evidentemente, doveva dare una ripassata alle proprie priorità: gira che ti rigira, Dio esisteva davvero ed il suo posto a Bodie era stato un segnale dell’Onnipotente.
    Roba da matti. Ruotò gli occhi celesti su Elysian, trattenendosi fin troppo dal lasciare che un sospiro affranto e melanconico permeasse l’aria tra di loro, e cercò invano lo sguardo di una Run crocerossina che, come lui, se n’era stata tranquillamente con le mani in mano fino ad allora, decidendo infine di muovere il culo unicamente per andare a soccorrere un melodrammatico Shia. «pensi che ne abbiamo ancora per molto?» le domandò, nel tentativo di capire quanto tempo fosse passato da quando erano arrivati al Ministero analizzando le tracce di sangue a perdersi tra le scure fughe del pavimento pece: c’era chi decretava l’orario in base all’altezza del sole nel cielo, e chi aveva imparato con gli anni con quale velocità il liquido scarlatto defluisse sulle superfici piane. «dovrei preparare un sermone per domani mattina» assorto, il presunto parroco, mentre tediato da quella vita andava a sistemare le pieghe delle vesti talari; ci aveva fatto l’abitudine, a combattere per le proprie guerre personali e ad essere sbattuto dal Karma bastardo in qualche guerra che non gli riguardava, ma ciò non rendeva il tutto snervante ogni volta un po’ di più. Si era ripromesso che dal momento che tutta quella merda fosse finita, anche se nel maledetto millenovecentodiciotto, si sarebbe preso una meritata vacanza alle Maldive – assaporava già sul palato, quasi fosse effettivamente in una coppa di vetro lì ad attenderlo, il dolce gusto del melone e quello un po’ più acido del succo d’ananas. «il ventuno maggio è la festa della barbabietola,» portò la mano a sfiorare la croce di legno che si portava sempre dietro, costrutto sociale unito a convenienza, suonando sempre un po’ più inespressivo nel parlare di eventi ecclesiastici. «sai quanto ci tengano a bodie» e se sua sorella ribatté, Abraham non udì alcuna risposta; ancora concentrato sulla particolare scena dei fanatici di WWE, all’Hamilton non poté sfuggire la pistola del pluri-sventrato Bruno, testardamente puntata contro la versione decisamente più contorta di suo figlio Charlie. Fu per puro istinto e ridondante abitudine, che Gemes si mosse nella sua direzione – la veste da vicario del Signore a sventolare, solleticando le caviglie ad ogni passo che compiva; sì, ovviamente entrò in gioco anche perché non aveva mai combattuto vestito da prete, e doveva ammettere che aveva un certo charme. Quell’altro CJ, tralasciando l’aspetto palesemente identico, non aveva nulla a che vedere con quello del piccolo psicopatico adottato alla veglia di Natale in Chiesa mentre cercava di cantare un Tanti auguri a te per Gesù a suon di mitraglietta e bombe carta, ma in quell’attimo non si ricordò che quello non era il Knowles – e per quanto poco sembrasse importargli, a CJ aveva imparato ad affezionarsi. Non come il cucciolo bastonato da un mondo infame per cui poteva passare, che avrebbe potuto spiegare l’attitudine malsana del giovane; non sarebbe stato da Gemes, e nemmeno l’influenza mescolata e firmata Crane-Jackson poteva cambiarlo sotto quel punto di vista.
    Una simpatia a pelle, una strenua battaglia ad armi pari.
    Così, non pensando fosse il suo doppione, il telecineta avrebbe sollevato un braccio verso la pallottola diretta al giovane, cercando di opporre una mentale resistenza all’accelerazione che il proiettile otteneva a mano a mano - tentando di fermarla, di ruotare la sua traiettoria con un estetico e poco necessario movimento del polso, prima di spedirla ad un avanzante spadaccino, pronto ad infilzare il clone di suo suocero Al. Dalla cintura a stringere l’abito talare al ventre, sfilò la croce in legno massello – e tra le sue mani, il segmento maggiore cambiò la propria conformazione: dacché squadrato e lineare, piatto all’estrema sommità, divenne appuntito ed affilato sui bordi.
    Un pugnale facile da mascherare, per un prete che aveva penuria di funerali da celebrare.
    «glória patri et fílio, et spirítui sancto, aspérges me, dómine, hyssópo et mundábor.» avrebbe sibilato in latino, teletrasportandosi alle spalle di Gasp. «per istam sanctam unctiónem, et suam piíssimam misericórdiam, indúlgeat tibi dóminus quidquid per odorátum deliquísti.» dando quindi l’estrema unzione all’uomo, sebbene temeva non sarebbe crepato sul colpo, l’avrebbe pugnalato tra le scapole, la lama improvvisata a cercare tra la carne il pulsante muscolo cardiaco. «amen.»
    gemes hamilton abraham shaw
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    Tell me how you're sleeping easy
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    DIFESA CJ (cj + gemes): ferma il proiettile con la telecinesi e -
    DIFESA MARCUS (gemes + ely): - lo reindirizza verso Gasp
    ATTACCO SU GASP (gemes): lo trafigge nel nome del Signore
     
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    Vorrei davvero poter scrivere qualcosa riguardo alla situazione che stavano vivendo i pg, come il fatto che Shia stava fingendo di morire e in modo pure fin troppo teatrale ma davvero non ho tempo, quindi passiamo a Todd, perchè mentre Shia continuava a morire e fare testamento di cose davvero molto stupide il caro e poco simpatico Milkobitch continuava a camminare tra la folla, cercando di fare il più male possibile con tutti quanti. Si sentiva potente perché non era ancora stato ferito, probabilmente si stava sbagliato perché presto o tardi avrebbe fatto i conti con il fato che lo avrebbe ucciso, proprio come stava succedendo al suo compagno venuto dal Far West.
    Vide una ragazza, Elysian forse la stessa con la quale aveva già difeso qualcuno o forse no, non era un tipo fisionomista quindi poteva essere lei come una qualsiasi persona a caso. Ma poco importava, l'affianco e diede un colpo di pistola a caso senza sapere davvero quello che stava facendo, ma l'importante era fare quello che più gli piaceva, cioè fare del male, per evitare la monotonia delle giornate. Non fategliene una colpa se per divertirsi voleva uccidere invece che uscire con gli amici o giocare a bowling ad esempio, comunque dopo fece un bel giro su se stesso e diede ben due spari prima al nemico che stava provando a ferire lui o Shia (non ho tempo per capire chi stava colpendo) comunque doveva difendersi o aiutare l'amico morente. Ma si sarebbe fermato lì? No. Altro sparo giusto per essere sicuro di vederlo morto.



    Shia Ryan Hamilton
    «You became the oxymoron
    I did not dare to solve »
    «There's nothing wrong
    with being a loser. »
    29 y.o // 19 y.o
    1918// 2018
    Ministero
    Ian Todd Milkobitch au!



    ELISIAN → ely + todd: spara
    Shia (todd) → Todd + kier : spara
    Attacco Abel: spara
     
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    Bisogna ammettere che dopo le cose dette poteva sembrare fatto apposta, una scena del tipo: faccio il gesto di salvarti ma in realtà ti tendo una trappola e ti faccio capire che con me non si scherza. Se si fossero conosciute sarebbe stato chiaro ad entrambe che uno scenario del genere sarebbe stato impossibile: la cronocineta aveva imparato a combattere e ad attaccare il nemico nei modi più macabri e più idioti -tutta colpa delle kattiveh kompagnie- ma da lì ad additarla come stronza ce ne passava. Ma questo la Stark non lo sapeva e Elysian ne era ben consapevole di conseguenza, quando la prima venne ferita alla gamba, vi fu uno uno scambio di sguardi talmente intenso da poter ridurre in cenere chiunque fosse passato tra le due che potremmo all’incirca riassumere così:
    How dare you?!
    No no no, io ci ho provato e per teletrasportarti mi sono anche messa in mezzo!
    Forse dovevi provarci più intensamente
    Forse avrei dovuto lasciare che ti arrangiassi
    Sarebbe potuta benissimo essere scambiata per una normalissima discussione fra sorelle, discussione fra l’altro del tutto inutile dato che nessuna di quelle parole era stata effettivamente pronunciata e la carogna che le era salita non era servita neppure a creare un danno permanente a Pip. Na tristezza insomma.
    Avrebbe voluto avvicinarsi a Shia, capire se la situazione fosse realmente disastrosa o facesse il drama boy come suo solito ma qualcosa continuava a bloccarla ad ogni metro, sempre colpa di mister mitraglietta che, a quanto pareva, aveva un altro asso nella manica. Si sarebbe buttata di lato rotolando a terra in una capriola poco aggraziata per evitare di rimanere congelata, senza alzarsi da terra avrebbe cercato di teletrasportarsi alle spalle di Pip visualizzando al meglio lo spazio attorno a lui per poi tagliargli di netto con il pugnale i tendini “Forse non hai capito che sei solo un contrattempo all’interno del piano, faresti bene a fartene una ragione e a farti da parte”.
    Ora, forse, sarebbe riuscita a raggiungere l’amico e nel caso fosse stati grave dargli una mano “pensi che ne abbiamo ancora per molto?” si voltò verso Gemes chiedendosi per un attimo se stesse parlando effettivamente con lei o se stesse tenendo uno dei dialoghi con il Signore “Credo che al Carrow’s district non ce l’abbiano raccontata del tutto giusta, è più probabile che
    dovrei preparare un sermone per domani mattina, il ventuno maggio è la festa della barbabietola” ah, ecco.
    Quella era stata una delle parti più difficili del vivere a Bodie: capire come trattare con un Gemes chiaramente non più Hamilton. Gli sorrise come chiunque farebbe ad un bambino ritardato “Dovessimo passare qui più tempo del dovuto è chiaro a me, come a chiunque segua da sempre i tuoi sermoni, che saprai trovare comunque le parole giuste per arrivare ai nostri cuori. Dovessi anche trovarle al momento.” ma il fratello si era già allontanato “ No vabbè non ascoltare le mie risposte filosofiche da brava sorella eh! Vai pure a salvare gli altri stronzetto!
    Osservò le azioni del Pastore indecisa sul da farsi, quelle pallottole fra le sue mani la turbavano così tanto che non potè trattenersi dall’intervenire: per non saper né leggere né scrivere avrebbe afferrato per un braccio Al -ciao Al!!11!- e lo avrebbe trascinato via di modo che qualunque cosa fosse successa fra il telecineta e Gasp sarebbe stato comunque salvo.
    elysian may
    Have you ever felt
    The future is the past
    But you don’t know how?
    And I think I’ve seen your face
    Seen my room, been in this place
    Something vivid comes into my mind
    From Bodie 1918 to London 2018
    chronokinesis | empathy
    two kind of drugs
    upside down: elysian stark



    COMBO DIFESA PER ELYSIAN (ely + shia): si butta di lato e rotola
    COMBO DIFESA PER MARCUS (gemes + ely): lo afferra per un braccio e lo trascina via
    ATTACCO SU PIP: gli ranca via i tendini con il pugnale
     
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    Si ricordava ancora i bei tempi in cui bastava abbracciare qualcuno o stringergli la mano per ucciderlo, insomma, quando ancora la violenza era tenuta ai livelli minimi. Osservando il campo di battaglia, Kieran si chiese se gli Hemera presenti potessero replicare la loro coreografia di Space Jam, non aveva voglia di infilzare qualcuno quel giorno. Dopo le lezioni di Shot, era anche troppo consapevole che avrebbe potuto fare di peggio, e non se la sentiva. Lei era per la pace nel mondo e l’amore, okay? Chissà come finiva sempre in queste situazioni, avrebbe davvero dovuto finirla di capitare nel posto sbagliato al momento sbagliato. Lanciò un’occhiata al suo doppione per controllare che stesse bene, assistendo invece a qualcosa che non avrebbe mai voluto vedere: Leia aveva appena decapitato un povero uomo, con tanto di schizzi scenici di sangue ovunque «¡ay madre de dios!» fece il segno della croce, pregando per l’anima di quel – ora – defunto. Non che Kieran credesse in quelle cose, era pura forza d’abitudine. Spostò l’attenzione su Ronald, trovandolo /devastato/ dopo la sua gomitata killer «scusa scusa scusa» gli posò le mani sul viso, controllando che diamine gli fosse successo al naso: jeez, era tutto sanguinante e gonfio, sentiva che stava per vom- a quel punto non ce l’avrebbe più fatta a contenersi e un getto di bile e tante altre bllxime cose sarebbe partito dall’esofago della Sargent fino a riversarsi direttamente sul volto dell’uomo. Kieran spalancò le palpebre, scollandosi immediatamente da Ronald «che….schifo» divenì tutta rossa in viso, vergognandosi per quello che aveva appena fatto. Com’era potuto succedere??? Ecco, sentiva che ora la odiava. Si pulì i rimasugli della merenda con il bavero della manica, mentre cercava di non rimettere per una seconda volta. Non ce la faceva a guardare il tipo, per non parlare nel fatto che puzzasse di morte.
    Neanche Kieran capì come o quando successe, ma tempo di sbattere le palpebre e il suo amico era sparito. Si osservò intorno per ritrovarlo – non poteva farlo andare in giro così – individuandolo vicino alla sua sosia. Voleva mica vendicarsi su di lei?? Non l’avrebbe permesso, se c’era qualcuno che meritava (ma anche no) di essere menato era lei «LADY GAGA STO ARRIVANDO!!!!!!!» alzò la sua katana come una spada, lanciandosi alla carica in mezzo alla mischia. Sembrava proprio la scena di un film, se solo Kieran non fosse stata sporca di vomito. «prendi me, mcdonald!» gli avrebbe bloccato i polsi insieme, strattonandolo verso di sé con la delicatezza di un gorilla infuriato. A ‘na certa, non a farlo apposta ovviamente, l’avrebbe spinto così forte da lanciarlo contro un altro simpatico uomo. Li osservò mentre ruzzolavano sul pavimento insieme, come una coppia felice.

    kieran declan sargent
    We will carve our place
    into time and space
    We will find our way
    or we'll make a way
    I lose my balance
    on these eggshells
    You tell me to tread
    I'd rather be a
    wild one instead
    wizard / former gryffindor
    mimesis²
    2000's / 1989's
    alejandro "gaga" sargent



    -- kier attacca ronald: gli vomita addosso
    -- kier + bunny difendono gaga (ronald): lo strattona
    -- kier + todd difendono todd (abel): gli lancia addosso ronald
     
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    BUNNY (bunny + cj) → 1 + 2 = 3 pd (-1 ps)
    Ti bruci le doppie punte.
    ATTACCO SU NIKO (bunny) → 3 pa
    DIFESA PNG → 10 pd

    CJ (cj + gemes) → 1 + 15 = 16 pd (+4 pa)
    ATTACCO SU BRUNO (cj) → 10 + 4 = 14 pa
    DIFESA PNG → 9 pd (-5 ps)
    Continua a sminuzzarlo pezzo per pezzo, prima o poi ce la fai.

    MARCUS (gemes + ely) → 3 + 11 = 14 pd (+ 8 pa)
    ATTACCO SU GASP (gemes) → 12 + 8 = 20 pa
    DIFESA PNG → 6 pd (-14 ps)
    La croce si conficca nelle scapole dell'uomo, ma ancora è in piedi.

    ELYSIAN (ely + todd) → 2 + 4 = 6 pd (-3 ps)
    Ti congela un paio di dita della mano, che avrai fatica ad usare.
    ATTACCO SU PIP (ely) → 13 pa
    DIFESA PNG → 10 pd (-3 ps)
    Ti porti a casa un solo tendine per la tua collezione, mi disp.

    TODD (todd + kier) → 12 + 8 = 20 pd (+13 pa)
    ATTACCO SU ABEL (todd) → 14 + 13 = 27 pa
    DIFESA PNG → 4 pd (-23 ps)
    E A U L A toddino, il tuo proiettile ha un'aura potentissima e passa da parte a parte nello stomaco di Abel.

    ALEJANDRO (kier + bunny) → 9 + 2 = 11 pd (-7 ps)
    E niente, il calcio del fucile, effettivamente, ti crea un bozzo in testa - molto poco aes.
    ATTACCO SU RONALD (kier) → 12 pa
    DIFESA PNG → 2 pd (-10 ps)
    Ronald è davvero disgustato, e vomita a sua volta - e continua, fino a soffocare e morire. R.I.P. Ronald.

    CJ: imperterrito ma stanco, Bruno cerca di colpirti con il calcio della pistola sul braccio.
    BUNNY: Niko ti spara in testa con la doppietta.
    GEMES: Gandhi cerca di convertirti all'induismo.
    ELYSIAN: Pip crea un bastone di ghiaccio e tenta di colpirti in testa.
    TODD: Abel copia l'elettrocinesi e ti lancia una scarica in pieno petto.
    WILL: Julie ti blocca con la cronocinesi e cerca di prenderti a manganellate.
     
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    Oh pizdièz, che mira di merda.
    «Solleva bene le spalle, non trattenere il fiato, tieni gli occhi aperti» Bunny, l'accento russo marcato più del solito per via dello scazzo, si avvicinò a passo di carica a Laurent per metterlo meglio in posizione con la pistola mentre lui faceva un sorriso imbarazzato. Certo, la Sargent era viva, ma non grazie a lui e a come aveva sparato.
    «Io-»
    «No. Aspetta» aveva già insegnato a sparare, non sarebbe stata la prima nè - sperava - l'ultima volta, e frettolosamente si mise dietro di lui, afferrandogli le braccia. «Stringi più forte»
    Lo sentì prendere fiato per rispondere ma, saggiamente, decise di desistere dal dire qualsiasi cosa. «Ora punta, lì, sì eeeeeee-» «Aspetta, è di schien-» prendendo il dito sopra quello di Laurent, Bunny sparò verso uno dei ministeriali che stava per attaccare una biondina «Bang!» il colpo, se fosse andato a segno, avrebbe centrato la l'uomo da dietro ad altezza pancia, e visto che di fortuna non ne abbiamo, osserviamo l'amiketto di Laurent (quello badass, almeno lui) fare la magia e salvare lui Amalie (o Mabel? O si chiamava sempre Amalie ma era au? Bunny aveva smesso di capirci qualcosa dopo i primi cinque minuti e, visto che la propria versione AU non l'aveva vista, aveva anche smesso di fregarsene)
    Laurent si staccò bruscamente. «E' da codardi attaccare alle spalle»
    Oh Gesù. GNGNGN E' DA CODARDI ATTACCARE ALLE SPALLE. La bionda sospirò, cercando tutto l'autocontrollo di cui era capace. "Ho vissuto sotto copertura per vent'anni. Posso sopravvivere un altro paio d'ore a fingermi gentile con questo caso umano". Forse. Forse no. Nel 2118 li crescevano proprio troppo stupidi; se a vivere senza guerre continue, dittature, morte e perdizione, si diventava così, non era sicura di volerlo. congiunse le mani a mo di preghiera (o anzi, più alla "smithers libera a cani", alzando lo sguardo verso il ragazzino che lo superava di una spanna buona «Lou Lou, cuoricino mio» piccola pausa «riso alla cantonese del mio cuore» meglio «Non è un duello amichevole. Non è una partita a Quidditchetto dove l'arbitro ti fischia se fai lo sgambetto. Tu te ne tornerai nel tuo mondo di unicorni e arcobaleni dopo tutto ciò, noi dovremo restare a vivere con i cocci di quello che siamo riusciti a salvare. Sì? Capito? Grazie. Non è... mmmh come si dice, non è negoziabile, la morte di queste merde umane che hanno ucciso e appeso in giro come tante campanelline a vento chiunque si fosse messo contro di loro» Quando ci voleva ci voleva. «Pensala se vuoi che queste persone non mmmmmmmmh non esistono davvero, va bene? Universo alternativo, UAU, nel tuo belliximo mondo di D I P L O M A N Z I A sono tutti amici e si tengono... tenevano... per mano. Allegria! Qui invece siamo nel tuo amato videogioco. Ora torniamo a uccidere qualche bastardo»
    Non poteva crederci di dover perdere tempo a fare la paternale ad un ragazzino. Non è che volesse sconvolgerlo ma CHE CAZZO????????? Cosa ci faceva lì, se era inutile? Voltò la testa di scatto sentendo il suono di un otturatore che veniva tirato, e veloce abbassò la testa per sfuggire al colpo di fucile verso di loro.
    Sempre
    il solito
    scassa
    minchia.
    Li facevano davvero indistruttibili, quei politici. Fortuna volle che Bunny riuscì a incrociare lo sguardo del tizio, e, grazie a ciò, a entrargli nella mente. "Una botta di culo"
    «Cerchiamo di farla finita, mh?» e avrebbe convinto l'uomo a portarsi la doppietta alla bocca e a farsi saltare in aria le cervella, ma visto che ha due ps e quando i png ne hanno meno di cinque diventano immortali #cincianium, MEH, aspettiamo e preghiamo. Unicorno avesse il sonno profondo altrimenti notte difficile da portare al pascolo. Nessuno uno di secondo, nemmeno zitto.
    au: heather bunny moskovskaja
    Feefifofum you better run and hide. I smell the blood of a petty little coward. Jack be lethal Jack be slick. Jill will leave you lonely dying
    And if you're homesick give me
    your hand and I'll hold it
    People help the people
    Nothing will drag you down
    2018 au vs 2118<
    geokinesis | Illusion Manipulation
    2197's | 1992's
    2118: laurent miller


    AMALIE → jamie + bunny
    spara alla schiena del tipo

    BUNNY → bunny + will
    si abbassa

    ATTACCA NIKO
    con il controllo mentale grazie al contatto visivo, gli fa portare il fucile alla bocca per sparare
     
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    Jamie Hamilton se la stava davvero cazzeggiando brutalmente. Oh, a fare la sua parte ci aveva provato, ma se lo stronzo psicopatico che si ritrovava come amiko continuava a fare il ragazzino problematico e sadico per i cazzi propri, che andasse pure a fanculo – lui e la sua dimensione di merda. Si limitava, una spalla poggiata alla parete e le unghie a lucidarsi sulla maglia, a sollevare di tanto in tanto gli occhi chiari per volgere un sorriso incoraggiante a Laurent, o per assicurarsi che il paraplegico William Secondo non fosse morto cercando di salvare un cerbiatto – fine. Gli altri, chiaramente, non erano un suo problema – neanche il Crane che viveva con suo padre, esattamente. Non solo quella questione non lo riguardava in prima persona, ma…niente, non lo riguardava punto. Se fossero morti in quel maledetto, ed inquietante, atrio ministeriale, Jameson avrebbe comunque continuato a dormire sonni tranquilli. Represse uno sbadiglio premendo il palmo della mano sulle labbra, le iridi verdi a sgusciare su CJ ed il suo nuovo punta spilli. In un modo malsano e meschino, in un modo tutto Jamie, quell’adolescente gli piaceva: non abbastanza da desiderare che sopravvivesse, d’altronde gli aveva mancato di rispetto, ma in un’altra vita, se non si fossero uccisi prima, avrebbero perfino potuto diventare amici. Magari il CJ e Basta dal set del film con Jake Gyllenhaal aveva meno problemi credici: il bello dei sosia era che avevi una nuova, spumeggianteh, seconda possibilità per ricominciare, no?
    Ma torniamo a noi, ed al perché l’Hamilton, dopo essersi sgranchito la schiena, decretò fosse giunto il momento di muovere le (bellissime) chiappe: si annoiava davvero troppo, a non far nulla. Avesse avuto la sua piscina riscaldata, la sua jacuzzi, qualche videogioco o, nel dubbio eh, qualcuno da fottersi molto poco metaforicamente, l’avrebbe senza dubbio preferito, ma ahimè lì la scelta ricadeva sul picchiare la gente - eh vabbè, se ne sarebbe fatto una ragione. Puntellando la lingua sul palato, notò una bionda (quasi il suo tipo avrebbe detto - , malgrado la differenza d’età: eh, le studentesse in pieno turbamento ormonale c’erano anche nei musei dove lavorava Jamie, e lui non era nessuno per negare un bel racconto da riferire alle proprie amike) in difficoltà.
    Strano. La gente sembrava cavarsela così bene, da quelle parti. Staccandosi dal muro, si sarebbe diretto verso Amalie Dallaire nel momento esatto in cui un rude qualunque («è dei kattivi vero? mi confondo» «sì, jamie.» «bella lì») avrebbe puntato la mitraglietta contro di lei. Allungando le braccia per attutire la caduta di entrambi e non pesarle addosso una volta che fossero stati entrambi a terra, Jamie l’avrebbe spinta sul pavimento del Ministero togliendola dalla traiettoria del fuoco («ragazza fortunella» le avrebbe sussurrato, ricordandole che lui mica si muoveva per gente random di solito – eh.). Non appena Amalie avesse toccato terra, l’Hamilton sarebbe rimasto sopra di lei (che pare molto mlml, ed invece per una volta era in pieno regime ufficiale e non stava flirtando) reggendosi con un palmo poggiato al suolo e, alzando la pistola verso l’individuo, avrebbe premuto il grilletto un po’ a caso.
    Confidava nella legge della statistica, Jameson Hamilton.

    Non capiva perché s’intestardisse così tanto a vivere, quand’era chiaro non sarebbe sopravvissuto ancora a lungo. Schioccò la lingua sul palato ed inspirò dalle narici, CJ Hamilton, il machete nuovamente abbandonato al proprio fianco. Dove avrebbe potuto aprirgliela, una nuova ferita? Come avrebbe potuto farlo morire ancor più lentamente del previsto? Perché a quel punto non se la meritava una morte rapida ed indolore, era giusto che soffrisse come una bestia al macello. Ed era lì, lui, ad osservare con occhio critico il suo nemico, quando dalle proprie spalle gli giunse propaganda induista. Per pura curiosità lanciò un’occhiata dietro di sé notando che, perfino l’altro Gemes, era riuscito ad inimicarsi Gandhi: fantastico. Forse erano state tutte quelle croci a confonderlo, in Tibet internet probabilmente non prendeva e Gandhi non conosceva Lady Gaga (ooooh i’m inlove with judaas juda a a s). «lo so, non dirlo a me» ???????? commentò con Bruno, sentendo nel profondo del suo cuore (o del loco in cui il cuore avrebbe dovuto essere) che in quel momento stavano pensando la stessa cosa: in qualunque mondo e modo, suo padre era un ritardato.
    Eh vabbè, poteva andargli peggio. Poteva nascere BJ.
    «PADRE NOSTRO» avrebbe iniziato dopo un veloce segno della croce, alzando la voce per farsi udire dall’induista. Un sorriso curvò perfino la bocca di CJ, divertito da quella battuta che, tristemente, potevano comprendere in pochi. «CHE SEI NEI CIELI» quello era uno spoiler (rip gemes). «SIA SANTIFICATO IL TUO NOME» ed ancora si chiese quale parte di Bruno avrebbe potuto tagliare – magari un braccio? Meh, i moncherini gli facevano un po’ senso. «VENGA IL TUO REGNO e blabla tante altre belle cose» ed era pronto ad attaccare, CJ, prontissimo a porre fine alla miserabile esistenza di Bruno – ma.
    Ma, ahimè, le cose non andavano mai nel modo previsto, e CJ l’avrebbe imparato a sue, sudate, spese.

    jamie hamilton
    If he said
    help me kill the president
    I'd say he needs medicine
    Sick of screaming let us in
    The wires got the best of him
    I STAND ALONE
    I KEEP ON RISING
    UP TO THE THRONE
    I WON'T STOP FIGHTING
    2118 vs au 2018
    chronokinesis | telepathy
    2094's | 2000's
    upside down: CJ HAMILTON



    (cj) COMBO DIFESA PER GEMES (cj + gemes): prega
    (jamie) DIFESA PER AMALIE (jamie + bunny): placca amalie
    ATTACCO (zeke): spara
     
    .
187 replies since 6/5/2018, 23:00   3976 views
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