JUDAS GABRIEL ORTIZ | Non era mai stato un privilegiato, Big C, definito così dai vecchi amici per la sua profonda dedizione alla Cocaina. Per più di vent’anni aveva combattuto per potersi accaparrare un posto nel mondo, iniziando ancora prima di nascere: quando si trovava nella pancia di sua madre, quella avrebbe venduto sé stessa per abortire e sbarazzarsi di lui. Ma il profondo senso religioso di suo nonno l'aveva salvato, e così Judas era stato vomitato in quel mondo con troppa violenza, ed era cresciuto spesso accontentandosi dei bassi fondi. Non c’era da meravigliarsi se adesso, sentendo le parole di William Barrow II, e percependo l’impazienza con cui si rivolgeva al gruppo, si era sentito speciale, accettato. Lo era. “è anche vostra, questa vita” Avrebbe voluto chiedergli perchè ne fosse così sicuro, ma aveva paura di scoprire di avere dei discendenti, in quel mondo. Aveva paura di scoprire che avessero preso la sua strada, ma ancora di più, forse, temeva di scoprire che di lui non era rimasta alcuna traccia e nessun discendente. Assumere droghe era un buon modo per mascherare le visioni del futuro, e Judas non era certo un drogato per niente, lui non voleva sapere, non voleva saperne niente. Nonostante tutto, per la prima volta dopo tanto tempo, si sentì quasi a casa. Lanciò uno sguardo ad Ashley, non troppo distante da lui e si domandò se per lei fosse lo stesso: lei aveva una famiglia da cui fare ritorno, una vita che tutto sommato l’aveva accettata, non come lui. Si erano sistemati, avevano passato giornate intere a guardarsi intorno e trovare differenze con il mondo di cento anni prima, erano usciti quasi ogni sera per sballarsi fino quasi a non ricordarsi cosa avessero combinato ogni notte. Era questo che amava della vita, Judas, poterla vivere a pieno senza dover dare spiegazioni a nessuno. Odiava dover rendere conto di qualcosa a qualcuno, e tentava di non farlo mai. Quella sera erano rimasti a casa, perché fuori i -10 gradi li avevano scoraggiati ad uscire. Riportò lo sguardo sulla tazza di caffè fumante che aveva tra le mani e lo sorseggiò lentamente. Ignari dei motivi che li avevano portati lì, quella sera si erano rintanati nella sala della villa presso la quale erano stati ospitati, per fare due chiacchiere davanti al fuoco che scoppiettava. In sottofondo suonava una musica di qualche genere inventato in quegli anni, musica anni 2117 insomma. Potendo assaporare la libertà data da quelle circostanze, si rese conto che forse non avrebbe sostituito la sua vecchia vita fatta di niente con una più tranquilla ed agiata. Amava il rischio, amava essere povero e tirare avanti con azioni al limite della legalità, amava la sua vita ricca di quel rischio che rendeva le giornate più colorate. Se lo avessero fatto scegliere, si sarebbe trovato in serie difficoltà. Riguardò la mora, il cui sguardo pensieroso attirò tutte le sue attenzioni. "Di qualcosa. DI QUALCOSA." E la percepì, sapeva che ciò che stava per dire si sarebbe rivelata una cazzata, ma era troppo tardi: improvvisò un’imprecazione imparata qualche giorno prima da un barbone al quale aveva rubato il caffè – perché le vecchie abitudini non muoiono mai. Bordel de merde! Non aveva nemmeno idea di cosa volesse dire, ma suonava così bene. Bordel de merde, le sofisticate R gutturali gli graffiavano il palato ogni volta, regalandogli una piacevole sensazione. Mi è caduto l’anello d’oro dentro il Cabernet Sauvignon. Mosse la tazza di caffè come se stesse maneggiando un calice di vino pregiatissimo. Per cosa devo preoccuparmi di più, secondo te? Domandò con finta disperazione, come se dalla risposta di Ashley dipendesse la sua felicità. Strano ma vero, quella villetta regalava loro un lusso che in un’altra vita si sarebbero solo sognati. Certo, Villa Hamilton non era tanto diversa, ma in quella vita il vecchio Judas aveva fin troppe responsabilità. Sperò di tirare su il morale della ragazza, perché vederla triste o pensierosa rendeva triste anche lui e probabilmente il periodo di passaggio in quella vita sarebbe finito presto. Sarebbero tornati alle loro responsabilità, nella peggiore delle ipotesi. E Judas avrebbe continuato a non farsene carico, creando solo problemi al prossimo ed a sé stesso. Non contento della reazione che avrebbe suscitato nella ragazza, si alzò in piedi per porgerle la mano e farla alzare. Magari sarebbe riuscito a farla ridere con qualche mezzo passo da tronco della foresta (?)
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