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indagini: ake + ellis + meph

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    You torture saints with a single glance
    akelei beaumont
    Stanare le persone era il lavoro di Akelei, quindi non sarebbe dovuto essere così difficile con Archibald. Era vero che non poteva conoscerlo in quell’universo, ma escludeva potessero essere punti in comune tra le due identità - ovviamente, aveva pensato male. Aveva cercato alla panetteria, quando una panetteria non esisteva, aveva cercato tra i tavoli da poker e persino al Lilim, e non aveva trovato traccia del Leroy. Le ultime due mete erano state più per il piacere della Beaumont che per altro, ma erano dettagli che non aveva bisogno di sottolineare.
    Avrebbe potuto lasciare perdere, in fondo lo stava facendo solo per saziare una sua ridicola curiosità, e iniziare a spendere il proprio tempo in qualcosa di più utile. Il fatto era che Akelei Beaumont non perdeva mai, e quella volta non sarebbe stata un’eccezione. Si era dovuta abbassare a parlare con la plebe di quella bettola, pensando che potessero essersi imbattuti nel nome dei Baudelaire. Inkredibile che, alla fine, qualcuno le fosse persino stato utile: aveva raccolto le informazioni date ed era riuscita a rintracciare Archibald. O meglio, Dominique Baudelaire.
    Cristo Santo, che nome del cazzo.
    Da quello che aveva trovato, Dominque era cresciuto con i Baudelaire (e quindi con i Beaumont?) e aveva frequentato Beauxbatons. Non c’era molto sulla sua pagina Instagram, escludendo foto di gatti, soldi a coprire i genitali e qualcosa sul Quidditch. Quella versione di Arci era così vicino a lei, che era indecisa se esserne fiera o fottutamente inquietata. Nel dubbio, concentrava il suo tempo nello stalking. Ora sapeva come si sentiva una ragazzina alle prese con la sua prima cotta, sempre attaccata allo schermo del telefono in attesa di una notifica da parte della propria crush, e ossessionata da qualsiasi cosa facesse; Akelei stava raggiungendo livelli così bassi, che presto avrebbe toccato il fondo.
    Le conveniva chiudere quella faccenda prima che avvenisse.
    Dominique doveva essere un giovane molto social, perché postava ogni dettaglio della sua vita sui social, così che tutti i suoi fan potessero sempre essere con lui. Per una volta, il suo egocentrismo le era tornato utile: da quanto pubblicato, quella settimana sembrava essere a Londra per un campionato di Quidditch. Patetico, ma dubitava di potersi aspettare altro da un qualsiasi Archibald non è vero ake ti lovva.
    Ora che aveva trovato il Leroy, le restava da risolvere qualsiasi cosa l’avesse reso diverso dal ragazzo che conosceva, e conoscendolo, doveva trattarsi di quei pirla di cui parlava sempre. Se fosse stata attenta, forse avrebbe colto più di un paio di nomi, ma a quel punto aveva deciso che se li sarebbe fatti bastare.
    Aveva chiesto a Ellen, o era Ellis?, di procurarle uno dei biglietti per il Campionato e di incontrarsi all’Aestas, dove poi le avrebbe consegnato il tutto. La sua conoscenza di Ellen ammontava a quei dieci minuti che aveva sprecato a parlarle, eppure sperava non che non le avrebbe dato buca. Era stata particolarmente chiara sul quel punto.
    Akelei abbassò lo sguardo sul polso, dove teneva l’orologio, constatando come la ragazza fosse ben cinque minuti in ritardo.
    Come si era ridotta a quello.
    Chi glielo faceva fare.
    La punta dello stivale batteva ritmicamente sul terreno a scandire il tempo, mentre gli occhi osservavano l’entrata del parco. K bll, era proprio così che aveva pensato di trascorrere la giornata. Dovettero passare altri cinque minuti, prima che una testa mora spuntò dal cancello, rivelandosi poi essere la Drinkwater. Akelei esalò un sospiro esasperato, incominciando ad avanzare verso la giovane: non aveva tempo da perdere. O meglio, ne aveva, ma in modi più proficui. Accennò un cenno del capo alla ragazza, «sei in ritardo» non poté fare a meno di sottolineare l’ovvio, trattenendosi a stento dal comunicarle di quanto fosse rude far aspettare al freddo le persone.
    Millenials.
    «ce l’hai il biglietto?» quando la ragazza le porse il pezzo di carta, la Beaumont lo prese tra le dita, controllando che il numero di posto fosse quello giusto. Il piazzare Arabells Dallaire vicino al Baudelaire le era costata una certa quantità di denaro e fatica, il minimo che poteva fare era essere scrupolosa. «beh, se potrò ricambiare in qualche modo, fammelo sapere» ovviamente, non si sarebbe mai sdebitata, ma Ellis non aveva bisogno di saperlo.
    Si allontanò dalla ragazza, dirigendosi verso il chiosco poco distante. Era riuscita a risalire agli spostamenti della Dallaire e aveva concluso che l’Aetas era il luogo più comodo per la bionda di concludere il suo piano malefiko. Un paio di volte a settimana, Bells si fermava al chiosco a prendere qualcosa da bere, per poi continuare la sua passeggiata, o qualsiasi cosa fosse. «senti ragazzino, puoi farmi un favore?» un adolscente con appena due peli in faccia si affacciò dal bancone, facendole pentire di aver avuto quell’idea in primo luogo. Akelei tirò fuori dal portafoglio un paio di banconote, porgendole a Trevor, così diceva la targhetta, il quale sembrava più bianco di quello che era pochi momenti prima. «n-non vendiamo droga» eh, ma allora era proprio scemo. Dovette trattenersi dall’alzare gli occhi al cielo fino a trovarseli dentro la scatola cranica, offendogli un mero sopracciglio sollevato – di solito, era abbastanza. «stavo dicendo. Potresti dare questo alla ragazza in foto?» gli porse un’immagine della Dallaire insieme al biglietto, stando attenta a non incrociare le dita sudaticce del bambino «Dille che in quanto cinquantesima cliente della giornata ha vinto un biglietto per il Quidditch, o qualche cazzata del genere» dovette trattenersi davvero tanto, per non riportare gli occhi di Trevor dalla sua scollatura al suo volto. Ancora due minuti e poi si sarebbe lavata le mani di quella faccenda, si ripetette. «claro, comprendido, compris?» «sì signora, kiarissimo» signora.
    Eh, voleva bene ad Archibald ma stava per strozzare il ragazzo.
    Fece un respiro profondo.
    Annuì a Trevor e si allontanò, dirigendosi verso una pachina poco più in là. Non si fidava di quel ritardato: aveva bisogno di controllare che non mandasse a puttane il suo piano.
    Chissà se si sarebbe stancata prima della sua faccia del cazzo e sarebe andata lì a strangolarlo. Eh vbb, erano cose che succedevano in fondo.


    questione risolta, sciao beli!!!&&
     
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    Ellis Drinkwater

    Che palle ragazzi! disse fuori dalla locanda mentre fumava l'ennesima canna, insieme a Ritter e Sandy. Era davvero stufa di quel mondo, non tanto per lo stile di vita, visto che non faceva mai niente se non cercare sua madre quindi non aveva ancora capito bene come funzionasse in quel posto. Una cosa era certa, non potevano rimanere lì, lei doveva tornare nel suo di universo, doveva avvertire dove farsi trovare.
    Passò la canna al fratello Questa è l'ultima. Poi dovremmo andare a cercarne altra. Solo che io non posso ora disse guardando l'orologio al polso che non aveva. Ho appuntamento con tua madre guardò Sandy, finalmente aveva qualcuno con cui parlare di quella faccenda; ne stava uscendo pazza. Sapere di essere una figlia del futuro non aveva aiutato la sua sanità mentale che già aveva dei problemi anche senza quella verità. Non era riuscita ancora a sfogarsi con nessuno, eppure sembrava esserci così tanti fratelli in giro, sembravano una squadra di calcio. Se devo essere sincera. Quella donna mi fa paura, potrebbe essere una perfetta matrigna. confessò tranquilla, di solito non si faceva intimidire dalle persone, ma la bionda le metteva una certa ansia, più di Beckah, forse perché poteva essere nel suo futuro/passato davvero una madre se pur adottiva. Non ci ho ancora parlato disse il ragazzo dalle mille parole, si era sprecato ma almeno non sembrava di parlare da sola, visto che ultimamente sembrava farlo spesso. é difficile la vita sospirò e si poggiò al muro guardando poi Ken, che come al solito continuava a fumare senza capire quello che dicevano, o magari fingeva per non dover parlare con le persone; se fosse stata straniera anche lei avrebbe finto per non dover dialogare con gli altri.
    Vorrei che m'insegnassi il cinese, o forse parli il giapponese. Magari invece sei coreano, come Seyhung ah quanto gli mancava l'amico, voleva rivederlo, anzi voleva rincontrare tutti al più presto. Con un gesto istintivo accarezzò i capelli del ragazzo Ma che magia usate per aver dei capelli così belli eh? chiese poi facendo scorrere la mano, senza il suo consenso, ma che cazzo gliene importava, oramai l'avevo fatto. Poi scattò, Cazzo devo andare lasciò la canna ai due amici per poi correre all'appuntamento con Akelei; in teoria era in ritardo ma in pratica non corse per raggiungerla, non aveva nessuna voglia di affaticarsi, tra l'altro ancora non sapeva il suo nome quindi perché preoccuparsi di lei. Avrebbe aspettato.
    «sei in ritardo» la vide spazientita e sorrise facendo una semplice alzata di spalle, doveva nascondere che in realtà le metteva una certa irrequietezza e le porse il biglietto dopo che questa sempre in modo poco carino glielo chiese. Prego. disse mettendosi le mani in tasca, ammirando la bionda. Non somigliava molto a Sandy, cioè il contrario, ma comunque in comune avevano quel carattere di merda, non che lei fosse migliore, sicuramente Will e Ashley non dovevano essere così migliori, visto che comunque non l'avevano mai cercata.
    «beh, se potrò ricambiare in qualche modo, fammelo sapere» per un attimo le credette, vide una luce in fondo al tunnel, ma se l'esperienza le aveva insegnato qualcosa era che persone come Akelei non aiutavano mai nessuno se questo non portava qualcosa in cambio. Chissà che aveva trovato in lei Will, cioè era davvero bella, ci avrebbe fatto un pensierino anche lei se non fosse stato strano, se non vomitevole. Poteva essere la sua futura matrigna. Le venne i brividi a pensarci, e se continuava a pensare a quelle cose avrebbe sicuramente sentito la testa scoppiare. Potresti essere una buona madre in futuro disse a bassa voce, guardandosi i piedi. Sapeva che la donna non aveva sentito e ne era grata, non poteva di certo affrontare un tale argomento, non era neanche compito suo. Lei aveva sua madre da trovare e sperare di poter crescere con lei. Da quando aveva saputo la verità non si era mai fermata a riflettere davvero sulle parole di Kieran (forse non era lei, ma shh), c'era stata quella battaglia a distrarla, le notti a fumare e infine quella ricerca di Ashley; ma negare che non ci pensava era da stupidi, perché si ritrovava spesso a capire come poteva essere diversa la sua vita se avesse avuto davvero la mora e il biondo a crescerla. Per un attimo aveva anche pensato di affiancarla in quel mondo e diventare sua amica, ma non l'aveva mai vista e aveva perso di vista pure Judas; aveva perso le speranza, inutile darsi da fare per qualcosa che non avrebbe risolto il problema, quello non era il suo posto e non lo sarebbe mai stato. che palle era sola, che avrebbe fatto in quel posto? Non poteva neanche stare a giro da sola, cioè non era consigliabile e nonostante non avesse paura davvero non aveva voglia di girare a caso in solitudine. Forse però poteva provare a cercare qualcosa per farle tornare il buon umore. Già, perché no, visto che la bionda l'aveva lasciata sola e si stava fortemente annoiando. Non era una persona particolarmente attiva, ma stare con le mani nella mani l'odiava. Ahah non era vero, lei era pigra e la sua giornata ideale tipo era stare sdraiata sul divano a provare nuove erbe, coltivate da lei, ma in quel momento era fuori e aveva un biglietto per se stessa, quindi un giro non se lo sarebbe negato.
    19 Y.O
    ex Ravenwhat??
    03.12.2017
    What?
    Better a temporary disappointment
    than an eternal illusion.


    Non ho riletto eheh...chissà quanti errori..poi rivedo..
    Judas, sei uno special?


    Edited by #epicWin - 1/2/2018, 17:13
     
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    « mayhem »

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