Don't worry about tomorrow, Today I hard carry you and only you

Indagini: Ellis e Beckah

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    Ellis Drinkwater

    Due giorni di indagini e non aveva ricavato un ragno dal tubo, ma solo della roba da fumarsi in compagnia di Ritter. Non era male come posto, si comprava bene anche se era leggermente demoralizzata per quel buco nell'acqua; era divertente stalkerare le persone, almeno passava qualche ora a fare qualcosa visto che non sembravano avere un senso in quel mondo ma, cazzo, non aveva davvero trovato niente che la riconducesse a sua madre. Iniziava a pensare male, e lei di solito non era una persona negativa, forse nessuno lo avrebbe mai detto visto che tendeva fumare per mostrarsi qualche metro sopra il cielo; pensava che solo in quel modo di poter resistere al mondo che la circondava. Non aveva mai però odiato la propria vita, nonostante non fosse stata una delle migliori; e di questo ne voglio parlare perché il fato non era stato così clemente con lei, non una ma bensì due volte. Aveva avuto la sfiga di vivere praticamente due volte con lo stesso risultato cioè aveva avuto una vita di merda, provando a sopravvivere ogni giorno contro tutti. In questo caso , o quello di prima, ancora non era chiaro come doveva pensare( capitela si sta confondendo poverina); comunque, in ogni caso non se l'era cavata tanto male dai, era riuscita a diplomarsi e aveva avuto un lavoro che amava. Oddio, amava, era una parolona, ma almeno gli piaceva. Stava andando bene tutto sommato, o almeno fino a quella dannata missione suicida, cioè ,manco era stata lei a volerla, era stata solo scelta e mandata a morire insieme agli altri. Ma qual'era il punto della situazione? Perché stava pensando a tutto quello? Stava divagando ancora una volta, tipico di Ellis. Chissà se anche sua madre era così o forse aveva preso da suo padre. Ogni tanto ci pensava a come poteva essere la sua vita se fosse stata cresciuta da i suoi veri genitori, magari in quel mondo era così e per questo Ashley non era con Judas. Ma cosa stava pensando? Aveva decisamente perso contatto con tutto quello che le stava succedendo. Che stavo dicendo? guardò l'amico e fece un tiro di canna, dopo una nottata a girare per quel posto seguendo il veggente, e non aver trovato niente, le veniva sempre voglia di fumare. Peccato che era scattato il giorno dopo e magari doveva fare qualcosa di utile, invece che passare il resto della gioranta a strafarsi, anche se non era una brutta idea farlo.
    Sai Ken, io non so proprio che fare. Ho seguito Judas, ieri, di nuovo, e di mia madre neanche l'ombra altro tiro di canna per sentirsi meglio. Anche se non erano nello stesso universo quella roba era comunque buona, segno che tanto male non poteva essere quel posto. Sai potrei abituarmi a stare qui disse, alla fine era una figlia del futuro, anche se non era più chiaro di quale fosse. Ma insomma come poteva una persona normale capirci in tutto quello? Niente aveva senso. Niente.
    Non dirlo disse vedendo l'amico che stava per dirle qualcosa, forse non gli era chiaro che lui doveva ascoltare i disagi della mora, se voleva un vero consiglio andava da Maeve. Lei voleva solo una persona muta che sapeva o fingeva di sentire le sue lamentale. Di certo non voleva che le venissero risolti i problemi. Hai ragione. Torno a spiare Judas. Magari oggi la vede Ashley e potrò capirci qualcosa si alzò e lasciò ancora una volta la canna all'amico, per poi dirigersi nuovamente verso l'uscita, ma aveva bisogno di una compagna. Vide Beckah, si avvicinò a lei, come se fossero amiche di vecchia data, anche se non era così Ciao disse quasi facendo gli occhi dolce, doveva arruffianarsela se voleva uscire con lei. Non era brava ad approcciarsi alle persone anche se non si faceva problemi a farlo. Insomma se a forza di parlare trovava l'argomento giusto magari riusciva persino a trovare una persona amica; il punto era solo trovare quella molla così da far partire il tutto, quindi doveva tentare Ti va di fare un giro? Qui dentro si soffoca e avrei voglia di aria fresca anche e non era il termine giusto, visto che l'aria di Londra faceva più schifo di quel locale; oh, ma capitela doveva trovare una scusa per andarsene da lì con qualcuno così da passare anche un po' di tempo con qualcuno che non fosse Ritter, anche perché lui non parlava mai, era un quasi sempre un dialogo a senso unico, chiamatosi comunemente monologo. Ah si, in quelli era davvero molto brava. Anche se in realtà vorrei stalkerare un ragazzo, magari potresti farmi compagnia in questo ?
    19 Y.O
    ex Ravenwhat??
    03.12.2017
    What?
    Better a temporary disappointment
    than an eternal illusion.



    Scusa post brutto
    Domanda....anche se non stanno insieme, Ashley e Judas si frequentano come amici?


    Edited by Ashleythetime - 20/1/2018, 01:17
     
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    « mayhem »

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    Beckah Sloan
    Aveva passato ad High Street più ore di quanto non si fosse prefissata, quel maledetto giornale lo aveva letto così tante volte che avrebbe potuto recitarlo a memoria, annunci di lavoro e pubblicità comprese. Si era liberata del ragazzino nell'esatto momento in cui si era resa conto che non avrebbe apportato nulla di più alla sua squadra -composta da lei stessa medesima- con la scusa di aver finito il pacchetto di sigarette e di non poter sopravvivere senza, lo stesso copione che avrebbe utilizzato se in un futuro avesse fatto l'errore di ritrovarsi con dei figli "Mamma esce a comprare le sigarette, non aspettatemi per pranzare o morireste di fame“.
    Sarebbe rimasta nel solo caso in cui Dakota le avesse detto che sì, gli altri c’erano e che per qualche strana legge spazio temporale tutto si incastrava alla perfezione, li riconoscevano, non si creavano strani sovrapposizioni, non esplodevano né loro né l’universo, una pacchia; peccato che dopo aver attirato la sua attenzione con la frase “Sono venuto qui per questo” perse di credibilità parlando di regali di Natale ed esponendo le sue emozioni ad una sconosciuta. Pivello. Da qui la necessità di nicotina, la fuga, ciao ciao baci e abbracci. Sempre più convinta che si sarebbe ritrovata a ottant’anni completamente sola e divorata dai suoi stessi animali.
    Stretta nel cappotto, all’imbrunire, decise di tornare verso Diagon Alley, non che avesse scelta: già aveva smesso di spostarsi in compagnia di qualcuno, poteva avere almeno la decenza di presentarsi al punto di ritrovo serale, anche perché a dirla tutta non avrebbe avuto un altro posto dove andare a dormire. Non ancora per lo meno. Perché per quanto tutti cercassero di trovare un modo per tornare indietro lei non riusciva a togliersi dalla testa che non non era per niente male. Tolte alcune tensioni -per usare un eufemismo- dovute ai diversi colori dei bracciali, la vita sembrava scorrere abbastanza tranquilla, niente di più sconvolgente rispetto a quello a cui assistevano ogni giorno nel loro mondo, doveva solo trovare la sua famiglia e sarebbe andato tutto a posto.
    Prima di rifugiarsi da Ollivander fece un salto al Ghirigoro per fare incetta di libri di storia sul mondo magico, il fatto che non ci avesse pensato subito era il chiaro motivo del perché il cappello parlante non l’aveva smistata in corvonero. Non che fosse stupida ma, diciamolo, decidere di passare un’intera giornata fra la folla -quando si odia la gente- per scoprire qualcosa che si potrebbe leggere benissimo seduti in qualche pub isolato a bere birra, beh… ecco.
    Passò l’intera nottata fra un capitolo e un incubo che la vedeva arrivare davanti alla casa in cui era cresciuta, bussare alla porta e vedersi aprire da una ragazzina completamente diversa da lei, perfetta, i suoi genitori dietro, felici, sudori freddi, svegliarsi di soprassalto e poi un altro capitolo su un ministro della magia assassinato nell’800. Si svegliò il mattino dopo con una guancia completamente appiccicata ad una pagina, un secondo libro stretto fra le braccia e il brutto presentimento che il mal di testa l’avrebbe accompagnata per l’intera giornata. Accatastò il tutto in un angolo e si alzò alla ricerca di caffè, perché si erano organizzati per aver pronta la colazione vero?
    Ciao” fece calare le palpebre sugli occhi contando fino a tre come se quei pochi secondi avessero potuto donarle la forza e il ristoro di dodici ore di sonno, poi si voltò verso la sua interlocutrice “Mh?” “Ti va di fare un giro? Qui dentro si soffoca e avrei voglia di aria fresca” si massaggiò una tempia cercando di capire se durante le ore che aveva passato a leggere avessero fondato una sorta di sleepover club e ora la moretta cercava un’amica con cui intrecciarsi i capelli, la mamma non le aveva insegnato a respirare aria fresca da sola? Finora aveva conosciuto persone che avevano bisogno di una mano a soffocare, non certo il contrario. Nonostante odiasse tutto ciò poco prima l’aveva sentita ammettere che avrebbe potuto abituarsi al nuovo mondo, le serviva qualcuno che la pensasse come lei o meglio: qualcuno che l’aiutasse a schiarirsi le idee. Fece cadere la mano in segno di reso e le sorrise “Certo, perché no, si sta troppo stretti qua dentro” le fece cenno di anticiparla verso la porta mentre lei non smetteva di parlare “Anche se in realtà vorrei stalkerare un ragazzo, magari potresti farmi compagnia in questo ?
    MISSION ABORTED. REPEAT: MISSION ABORTED
    Soffocare l’istinto di fuga fu difficile tanto quanto quello di non ucciderla alle spalle con una semplice coltellata e trascinarla nel retro bottega ma, per l’ennesima volta, la voce di suo padre le ricordò che doveva imparare ad incanalare le sue prime impressioni e la sua rabbia per andare oltre, per ascoltare e poi agire. “wow, ti dai allo spionaggio, immagino non sia uno di noi le si piazzò a fiancò dandole una gomitata leggera e ammiccando è il tuo ragazzo?
    death eater
    25 y.o.
    wizard
    back from the future
    all the lonely people
    where do they all come from?


    Shia ha un fratello mago?
     
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    No forse se l'è mangiato quando erano in pancia (forse non dovevo dirlo)
     
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