Viva la vida loca

Prequest 08 - Jason e Thanatos

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    Mayne in love

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    Jason Ma(yne)ddox
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    E quindi neanche stasera ci vediamo? Jason sbuffò per telefono; da quando i due ragazzi erano diventati una coppia, avevano spesso quelle conversazioni. Per la barba di Merlino quanto era diventato umano, si faceva paura da solo.
    Non è detto rispose Dakota, e Maddox sapeva a cosa si riferiva ma Rosso, se non vieni tu da me, direi che non ci vediamo fu quasi autoritario, peccato che non riusciva ad obbligare nessuno, specialmente il compagno.
    Se la metti su questo piano no. Ma, mi piacerebbe dormire con te stanotte Jason poteva immaginare lo sguardo malizioso, attraverso il telefono,che aveva usato Dakota mentre diceva quella frase, tanto che stuzzicò le fantasie di Maddox, ma andare a casa sua voleva dire affrontare una banda di disagiati ribelli in cerca di un tetto e un letto per dormire, purtroppo non poteva assolutamente farcela. Dakota era già da qualche giorno preso con i ribelli senza casa, facendo da crocerossina anche con loro. Aveva aperto casa Makota a tutti loro, quindi se prima quel posto era accettabile, in quel momento era decisamente off limits. Jason era ribelle da un giorno, con qualche dubbio ancora dato che aveva deciso di diventare spia per proteggere Dakota e nient'altro. Non li avrebbe mai traditi, questa era la promessa che gli aveva fatto e in fondo conviveva bene con quella cosa, anche il fatto di fare il doppio gioco non gli dispiaceva. Comunque niente Dakota per giorni e quello lo stava davvero disturbando. Vieni qui
    Jaz... lo sentì sbuffare, avevano affrontato quel discorso già il griono prima e il risultato era che non si erano visti per l'impegno del Wayne.
    Ok. Ok. Forse passo dopo concluse così la loro chiamata, senza un ti amo o un ciao. Anche se si era scoperto umano e con dei sentimenti era pur sempre Maddox e aveva una reputazione da mantenere che fosse innamorato o meno del ragazzo.
    Era cambiato molto in realtà, negli utltimi anni, si era innamorato e quella era in assoluto stata la svolta che più l'aveva sconvolto, perchè era come essere un'altra persona. Era meno egoista, magari troppo possessivo con il compagno e diciamocelo era geloso; sapeva quanto fosse inutile esserlo, Dakota non era il tipo da mettere in una campana di vetro. (« Non ti fidi di me? » - «Infatti il problema sono gli altri. Non te. » )
    Era meglio non pensarci, era con Maeve a casa sua; Si, ma che avrebbe fatto ora lui? Si stava così annoiando. Continuava a guardare quel grigio di Londra mentre il fumo di sigaretta veniva rilasciato in quel monolocale, era tarda serata. Se fosse stato il vecchio Maddox sarebbe stato già fuori, magari strafatto e alla ricerca di divertimento in un qualche pub o discoteca.. Ah, si ..trovato. BIRRA.
    Esco per una birra. Ti chiamo dopo Scrisse quel messaggio per inviarlo al ragazzo, ma si bloccò. Da quando era diventato il fidanzato perfetto che diceva al compagno tutto quello che faceva? Cazzo, ma quanto era penoso eh? Scosse la testa e guardò il corvo,Greywaren Forza vai a fare la spia.. lo guardò male e aprì la finestra per vederlo volare via; era così sofferente quel volatile quando il rosso non si faceva vedere per qualche giorno, l'aveva sempre saputo che lo preferiva a lui.
    Prese la giacca di pelle e alla fine uscì. Decise di fare una passeggiata per le strade di Londra alla ricerca di un locale; era sconcertato dal fatto che fosse ancora sobrio alle, ma che cazzo di ore erano? Le undici. Cazzo, doveva almeno bere una birra. Pensare che non era nemmeno era strafatto. Che palle. Era strano vederlo così tranquillo, vedere intorno a sé il mondo senza luci flashanti, senza vedere i muri in continuo movimento era come se Londra fosse diversa e non faceva neanche così schifo. Incredibile.
    Infine optò per il FiendFyre, la discosteca del mondo magico; era pur sempre un ventenne e non era male passare una serata lì dentro anche senza il culetto del rosso che si strusciava su di lui. Quando erano insieme, finivano sempre per ballare, brilli, in mezzo alla pista; lo mandava così fuori di testa che neanche se ne rendeva conto; invece era da solo, al bancone del locale che guardava il cellulare pensando se mandare quel messaggio o no, non si era mai ritrovato in una situazione del genere, ancora si chiedeva come poteva essere arrivato a quel punto. Ticchetteva con la mano libera sul bancone e alzò lo sguardo verso la sala, che si era riempita. La musica stordiva le orecchie ma a nessuno sembrava importare. Nemmno a Maddox in realtà, era così concentrato su quel messaggio. Ah doveva smetterla di pensarci, posò il cellullare sul bancone col messaggio aperto decise di ordinare.
    Una birra


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    Le giornate al Fiendfyre procedevano sempre allo stesso modo. Odore di tabacco, cessione di droga, alcool, qualche parola di troppo tra due persone a random sedute al bancone, occhi ubriachi di risse da bar. Che poi qualcuno potesse seriamente rimetterci la pelle, in realtà, in quell'ambiente era solo un dettaglio; un po' come un fronzolo, talvolta fastidioso, che si scorgeva nel momento in cui si osservava un oggetto di un certo prestigio, freddo simulacro che diveniva la tomba della soddisfazione. Thanatos, dal canto suo, se ne stava sempre in disparte, ad osservare apaticamente quel mondo che agli albori della sua adolescenza gli aveva offerto non poche opportunità, nonché l'occasione di dare una svolta significativa alla sua vita; un prisma di colori psichedelici che all'inizio aveva anestetizzato qualsiasi sofferenza, ma che adesso cominciava a non sortire più alcun effetto. Forse perché ci si era abituato; forse perché, effettivamente, era cresciuto ed iniziava a comprendere effettivamente cosa si stesse palesando sotto le sue iridi cerulee. Forse perché, tutto sommato, egli stesso sapeva che ci fosse qualcosa di tragicamente sbagliato in tutte quelle dinamiche. Eppure non se ne distaccava, come un eroinomane faceva con la sua droga prediletta, croce e salvezza allo stesso tempo; un meccanismo subdolo, che celava dietro di esso il più putrido degli intenti. Proprio come il locale stesso. Fiendfyre. Il nome era già tutto un programma, pompato di aspettative e speranze che la maggior parte delle volte venivano soddisfatte in un battito di ciglia, seppur si trattasse di un qualcosa di estremamente effimero. Dieci minuti in Paradiso, una vita all'Inferno. E la convinzione, errata, di aver carezzato un angelo delicatamente, con la punta delle dita; un fare premuroso, apprensivo, che spesso contrastava con la tipica rigidità nei gesti tipica di chi tentava spasmodicamente di fuggire da qualcosa o qualcuno. Quasi servisse semplicemente toccare e le conseguenze di un gesto ipoteticamente brusco non fossero neppure considerate rilevanti.
    Si lasciò andare contro lo schienale della sedia, unico punto realmente stabile in quel locale pieno di gente fuori come un balcone; omaccioni dalla stazza fin troppo grande per essere piegata semplicemente da un bicchiere di alcool, un recipiente di vetro in cui tutti, prima o poi, finivano inevitabilmente per perdersi. Sentì le voci dei due ubriaconi che poc'anzi avevano iniziato a punzecchiarsi farsi sempre più alte ed adirate, due corpi troppo grandi, assatanati, posseduti da Dioniso, e forse anche pronte a scaturire un po' di divertimento nell'animo di quel dio invisibile, re dell'ebbrezza e della liberazione dei sensi. E così le marionette si mossero, strappandogli un'occhiata verso il soffitto ed un'altra, sicuramente più docile, verso la bottiglia di birra che aveva in mano mentre l’altra stringeva tra le falangi un biglietto da visita il cui scopo non gli era ancora chiaro.
    Qualcosa si stava muovendo nel loro mondo. Qualcosa scaturito quel primo luglio che lo aveva costretto a mettere in ordine qualsiasi cosa si fosse s’insinuata all’interno della sua testa: le voci correvano nei bassifondi di Londra e poteva come Thanatos, il cui lavoro era rimanere informato su tutto e tutti, rimanere impassibile a tutto ciò quando anche lui era rimasto coinvolto in eventi assai strani?
    L'alcool solitamente era una buona soluzione, le sue capacità disinibitorie possedevano l'innata qualità di sciogliere le briglie di un presunto autocontrollo ed avviare quel fatidico flusso di coscienza che aveva sempre tentato di tenere a bada. Forse per paura, forse perché tutto sommato si era quasi abituato a vivere in quel marciume. Non era una teoria così assurda, adesso che ci pensava bene. Adattarsi ad una determinata situazione era il primo passo verso l'evoluzione, un processo silente, probabilmente anche un po' doloroso, ma che contava sul fatto che, prima o poi, sarebbe tutto passato ed il mondo prima o poi sarebbe diventata soltanto una putrida sceneggiatura di uno spettacolo teatrale. Perché in fondo era così che andava: l'universo si autodistruggeva, le particelle si aggregavano e disintegravano, quelle che chiamavano persone altro non erano che dei semplici burattini.

    “ D C Il tempo è scaduto,
    U A La storia sta cambiando;
    T L Ad inganno tessuto
    Y L Sapresti dire chi è al comando? ”



    Thanatos non di certo ed odiava quella sensazione di impotenza. Non sapeva fino a che punto volesse spingersi quella situazione, non riusciva neppure ad immaginare, anche solo lontanamente, i confini che avrebbe voluto raggiungere il destino; ma qualunque fosse stata la risposta, non si sarebbe stupito più di tanto. Il fatto era sempre stato un bastardo pidocchioso, quindi, cosa sarebbe cambiato?
    Thanatos, assorto nella sua mente, venne riportato nel mondo reale quando una voce andò a distinguersi nel brusio generale che riempiva l’aria del Fiendfyre insieme a quello di alcol scadente e corpi sudati che si strusciavano l’uno contro l’altro. Alzò lo sguardo dalla propria birra per prestare una minuziosa attenzione alla figura maschile che si era andata a sedere di fianco a lui, rivolgendo quella breve frase al barista. Il Byrn innalzò un sopracciglio castano e poggiò la propria bottiglia di birra, semi vuota, sul balcone.
    «Sei stato licenziato? Problemi d’amore? Solitamente non si è mai sobri quando si varca la porta del locale: sono tutti strafatti o con l’alcol che sostituisce il loro sangue. »




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    Come potesse essere ancora lì non era chiaro, doveva essere da Dakota, per aiutarlo e se si fosse ricordato del loro anniversario magari avrebbero anche festeggiato in qualche maniera, ma ovviamente l'ex serpeverde non solo l'aveva dimenticato ma era diventato pure scorbutico perché i due non si erano visti. E poi se vogliamo dirla tutta, Jason non teneva il conto del tempo; sapeva che stavano insieme da tre anni, ma si erano dichiarati praticamente solo da un anno o magari già facevano coppia fissa da poco prima, non era chiaro per lui, era pur sempre un uomo e non era programmato per ricordare quegli eventi. Ricordava a malapena cosa aveva fatto il giorno prima come poteva, Dakota, sperare in lui. Di solito si dice che l'amore cambia le persone, con Jason ci era andato vicino perché sotto molti aspetti era così, ma quello di esser il perfetto fidanzato era andare oltre alla sua intelligenza ecco.
    Cosa si faceva negli anniversari? Non ne aveva idea, non ricordava di averlo mai fatto, anche perché in quei tre anni non avevano mai avuto modo di festeggiare. Ma cosa avevano quindi negli anni precedenti? Si erano limonati spesso di nascosto tra un giro e l'altro nelle aule a Hogwarts, contava già quello per essere definiti coppia? Jason non lo sapeva, decisamente. Quindi stavano insieme dal loro primo bacio? Non era chiaro, ma era anche vero che lui non si era mai posto il problema, di solito era Dakota che pensava a tutto; ma non quella volta, forse perché dopo che si erano dichiarati il rosso sperava che Maddox facesse qualcosa alla luce del sole, come un invito a cena, un mazzo di fiori o una serenata. Magari anche solo fargli gli auguri sarebbe bastato, ma che ve lo dico a fare...Maddox non aveva fatto niente di tutto quello che poteva aspettarsi il compagno. Avrebbe passato il resto dei giorni a farsi perdonare o forse neanche il rosso lo ricordava. Ahah, ma chi vogliamo prendere in giro, era così ovvio che non lo avrebbe mai scordato e sicuramente ne avrebbero parlato presto o tardi.
    Forse una birra era poco per poter affrontare il giorno dopo un litigio con il ragazzino; doveva davvero sperare che se ne fosse stato preso da un colpo di amnesia pure lui visto che non aveva fatto nessun accenno della data, neanche i giorni precedenti. Ma a pensarci bene, poteva anche averlo messo alla prova; ma sarebbe stato un meschino se avesse ricordato della data e piuttosto che dirlo all'ultimo avesse preferito rimanere in silenzio e far passare Jason per l'insensibile. Ah, era meglio lasciar stare davvero, bere era la miglior soluzione, come lo era stato sempre negli ultimi anni, non doveva perdere quel vizio.
    «Sei stato licenziato? Problemi d’amore? Solitamente non si è mai sobri quando si varca la porta del locale: sono tutti strafatti o con l’alcol che sostituisce il loro sangue. » Improvvisamente una voce maschile interruppe i suoi pensieri. Distolse lo sguardo dal cellulare che in tutto quel tempo aveva continuato a fissare come un ebete, non aveva neanche iniziato a bere. Male Maddox.
    Lo squadrò da capo a piedi, non riuscendo a capire bene chi fosse, si erano già visti in passato?Beh se fosse stato, Maddox comunque non avrebbe potuto ricordare un avvenimento così lontano nel tempo e soprattutto, se si erano visti in quello stesso locale, sicuramente era stato strafatto e ubriaco lercio. Forse avevano anche fatto amicizia se era stata una serata allegra per il mago.
    In effetti non sarebbe male se avessi della droga in circolo. Sarei già in giro a barcollare e a divertirmi che vita triste era quella di una persona normale come lo era lui. Cazzo, erano mesi che non si faceva, per non parlare che era sobrio da quasi lo stesso tempo. L'amore l'aveva reso normale e sano. Afferrò la bottiglia brindiamo a questa favolosa serata ancora da sani? oh si si sarebbe ubriacato, era meglio mettere la faccenda Dakota in un angolo del cervello e lasciarlo lì per tutto il resto della notte, avrebbero litigato il giorno dopo o magari quello ancora visto che quasi sicuramente a Maddox sarebbe servito almeno ventiquattro ore per riprendersi e lasciare, soprattutto, sbollire il compagno, che sicuramente si sarebbe incazzato per quello che stava per fare.




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    Perdonami, non è il massimo del post, ma almeno se vuoi rispondere prima della quest puoi farlo. Scusa ancora T_T
     
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2 replies since 3/10/2017, 22:43   233 views
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