Man, last drink?

Khai x Fox [prequest #7]

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    Era una giornata come le altre, Fox si era alzato, aveva fatto colazione, aveva giocato con Tup fino a quando Del non era arrivata e deciso che era arrivato il momento di fare un giro. Ma che mondo crudele, lui non aveva voglia di lasciarla andare. Dai Del, lasciala a me. Potrei non rivederla più Disse mentre la dondolava tramite una pianta, cresciuta improvvisamente da un vaso, Fox aveva il pollice verde che poteva farci.
    Perché te ne vai? chiese, ignorando la magia dell'amico e prendendo tra le braccia la piccola che quasi si gettò su di lei, felice. Ah venduta. Fece la linguaccia alla bimba e fece scomparire la pianta. Si, ieri sono stato in segreteria al ministero e partirò per una missione, una di quelle suicide praticamente disse felice,si era da pazzi essere allegri per una cosa del genere ma ultimamente si annoiava così tanto, e poi voleva essere d'aiuto, c'erano molti scomparsi, anche se in realtà non conosceva praticamente nessuno voleva fare la sua parte. O quasi, aveva solo voglia di avventura ecco la verità, la sua vita era diventata piuttosto monotona, da quando erano evasi dai laboratori e lui dal carcere subito dopo non era riuscito a vivere a pieno quella nuova vita. Sembrava quasi che i suoi amici fossero diventati normali improvvisamente, nessuna truffa, nessun borseggio, niente di niente. Passavano giorni interi ad annoiarsi, controllati speciali dai maghi. Non erano liberi di fare quello che più volevano e sopratutto quello che sapevano fare meglio: TRUFFARE. La vita da babbano speciale era davvero pallosa. Ah, capisco. Come Eugene... uhh ecco un motivo in più per esserci, c'era qualcuno con lui, anche se faceva amicizia pure con i muri Fox, non aveva molti problemi a socializzare. Ah quanto gli mancavano le rapine, le scazzottate di strada. Dai Del, ho bisogno di movimento, non credi? Adoro Tup, ma siamo smorti ultimamente non trovi? disse seguendo le due ragazze in giro per la stanza, sembrava così insofferente il ragazzo, era quasi un bambino in cerca di approvazione da parte della madre per poter uscire con gli amici, anche se rischiava di non tornare per cena.
    Okok Foxy... disse la mora guardandolo esasperata, lui saltellò felice facendo tuonare il pavimento ad ogni suo tocco di piedi con esso, era così esuberante che non aveva controllato la forza Attento terremoto, non farmi crollare la casa in testa
    Scusa, grande Del,andrò in missione!! disse, come un bambino che aveva appena ricevuto un gioco nuovo, e in fondo era così. Del non era sua madre, intendiamoci, era una sorella ma sapere di averla dalla sua parte, e che comunque approvasse quello che lui faceva lo tranquillizzava, si sentiva con le spalle coperte, anche se in quelle missione poteva averne di ben poco senza la sua presenza fisica, ma almeno sapevano entrambi qual'era il motivo se non fosse tornato, non che volesse morire ma c'era comunque la possibilità. Non era neanche la prima volta, ogni mattina nel loro quartiere poteva essere l'ultimo, visto gli spacci, gli spari e il giro di truffe che avevano fatto era sempre rischioso per loro farsi vedere a volte. Ma se era sopravvissuto quando non aveva quel dono, sicuramente non sarebbe andata malissimo quella volta no?- e fu così che il pg fittizio non diventerà mai vero perché muore -
    Stai attento coglione...e non beh lo sai...sii solo Fox ok? che consiglio di merda, ma adorava lo stesso quando era così “dolce” a modo suo ovviamente, solo lui e Neil potevano vedere quanto la ragazza tenesse a loro con quelle parole. Era un camionista e come tale aveva difficoltà a dimostrare i propri sentimenti, ma a lui andava bene così, c'era lui esuberante e sempre molto espansivo di affetto, bastava per tutto il gruppo. Non quanto Khai, era sempre lui il più eccentrico della banda, sempre così aperto alle nuove avventure, seguiva fedelmente tutto quello che veniva proposto, anche se aveva una mente geniale, quasi più di loro.
    Sydney annuì ed uscì di casa quasi saltellando, aveva bisogno di divertirsi per l'ultima volta prima della morte e per farlo aveva bisogno del suo amico Khai, non che con l'amica o Neil non potessero farlo, in realtà senza loro lui non credeva di poter esistere, era cresciuto con loro si poteva dire, erano la sua famiglia, anche se prendevano strade diverse comunque si ritrovavano avevano il dono di ritrovarsi sempre. Da quando erano stati nei laboratori poi il loro legame era praticamente rafforzato, erano legati tra di loro come i quattro elementi. Entrò in casa senza il permesso come era solito fare, poco importava se infastidiva , Neil, in fondo era anche po' casa sua no? Ancora si chiedeva perché non potessero vivere tutti insieme. Lui stava con Tup e Del mentre Khai, Neil insieme a Donnie nella casa vicina, se avessero condiviso una casa sarebbe stato epico no? Forse sarebbe crollata la casa nel giro di ventiquattro ore, oppure bruciata. Se fosse invece diventata di ghiaccio? Oddio, sarebbe stato come vivere nel castello di Elsa, stile Frozen. Doveva smettere di guardare i cartoni con Tup.
    Khai? Ci sei? chiese cercando per la casa senza ricevere alcuna risposta, fino a quando non fece capolino Neil Non è qui. Ma...idiota..tu suonare mai eh? disse chiudendo la porta perché l'amico, non solo era entrato come se fosse casa propria ma non aveva neanche chiuso l'uscio. Sai Neil vado in missione, dovresti essere più dolce perché potrebbe essere l'ultima volta che mi vedi. Vuoi davvero che queste siano le ultime nostre parole? affermò mentre si sedeva sul divano, era decisamente anche casa sua si. Si disse serio, andiamo come poteva dirlo? Erano amici da una vita ed ora erano legati davvero, bastava che uno dei quattro pensasse ad un compagno che quello lo percepiva, sentiva il proprio nome nella testa ma con la voce del compagno, a volte era particolarmente intenso che poteva anche addirittura aveva la sensazione del ghiaccio sulla pelle.
    cerca di fare poco la testa di cazzo e di tornare intero ecco ora si ragionava, Fox si alzò e si avvicinò, fece per abbracciarlo ma questo lo fulminò con lo sguardo. Alzò le mani in segno di resa grazie amico..ora vado da Khai, sai dov'è?
    Al locale
    Grazie. Ciao amico, prenditi cura delle mie donne disse riferendosi a Del e Tup, come se davvero lo fossero, dai in parte era così no? Salutò così Neil e si ritrovò al locale testa di porco. Sapeva che il suo amico era lì,dovevano assolutamente festeggiare la sua entrata nella missione. Solo Fox, poteva essere felice per essere entrato in una missione suicida. Idiota.
    Entrò e salutò il capo Keanu, uomo estremamente particolare, taciturno, serio ma allo stesso tempo metteva a proprio agio le persone, forse. Andò diretto vero una figura familiare Khai, era in piedi al banco, gli arrivò da dietro e gli mise un mano sulla spalla Ne faccia due? Paga lui non sapeva neanche cosa aveva ordinato, sperava in una birra.


    Edited by m e p h o b i a - 5/1/2017, 01:02
     
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    Forse un po' sentiva la mancanza della sua vita precedente, sempre che così la si potesse chiamare. Nominarla in quel modo pareva quasi fosse morto e ora rinato, magari reincarnandosi in una nuova forma di vita, e ciò non riusciva a non farlo sorridere, facendolo perdere nei propri pensieri fantasticando su quanto potesse essere stato un animale da compagnia fedele o un oggetto particolarmente utile. Eppure gli anni passati all'università a studiare, l'aver incontrato Neil, le truffe e l'adrenalina a mille... tutto sembrava così lontano, così diverso. L'esser stato rinchiuso in un laboratorio inquietante, essere utilizzato come cavia per esperimenti a lui ancora ignoti, tutte le ferite e il dolore subito, forse quello avrebbe dovuto renderlo diverso, avrebbe forse dovuto spegnere Khai, chiuderlo in sé stesso, fargli vedere quel nuovo mondo in cui era stato catapultato senza che lui lo avesse chiesto, in maniera diversa, più cupa e dolorosa, adottando magari un atteggiamento schivo, freddo, in linea con quelli che erano stati i momenti provati tra quelle mura, in quelle celle. Eppure Khai non si vedeva cambiato, non si sentiva cambiato. Oltre a quel piccolo dettaglio che ormai era divenuto parte integrale di lui, ragione del suo ancora buon umore e del suo entusiasmo, Khai si sentiva ancora lo stesso, forse noioso e petulante, ragazzo sognatore trasferitosi dall'Egitto per intraprendere il corso di studi che tanto amava.
    Di fatti ne erano successi, di persone ne aveva incontrate, eppure non una sola che fosse una, la rimpiangeva, nemmeno gli esami preparati male e rimandati alla sessione successiva, nemmeno il tempo passato a scappare assieme agli altri ragazzi, nemmeno il periodo rinchiuso nei laboratori. No, quello no sicuramente. Era consapevole del dolore fisico e psichico subito, e di tanto in tanto si domandava se per caso fosse diventato pazzo dati i suoi attuali pensieri, eppure quelle persone, oltre a lasciare sulla sua pelle scura delle ferite che, come ombre, tracciavano il suo corpo e gli ricordavano ogni giorno l'accaduto, gli avevano anche fatto acquisire, sebbene in maniera brutale, qualcosa di magnifico. Altro modo per descriverlo Khai non lo trovava, se non "oddio che figata, so manipolare l'aria" o "attenti attenti! Guardate come faccio levitare Fox!". Khai era sempre stato un ragazzo esaltato, amante di qualsiasi cosa al di fuori dall'ordinario e curioso più che mai su ciò che nessuno sapesse spiegare o trarre soluzioni logiche, ma dopo aver ricevuto quel dono, il suo cervello sembrava essersi completamente disconnesso e la sua euforia Ragazzi, sono veramente euforico! sembrava aver raggiunto livelli mai visti.
    «Vorrei ehm...» cominciò, appoggiando i gomiti sul bancone e sporgendosi appena per osservare la fila di bottiglie alle spalle del proprietario, scorrendo con gli occhi i nomi scritti sulle etichette. «Facciamo che prendo... magari prendo una birra» esclamò, battendo le mani aperte sulla superficie piana e ritirandosi indietro con uno scatto, la schiena ormai dritta e un sorriso soddisfatto stampato sul viso, scegliendo l'unico drink non presente sullo scaffale di fronte a sé. Quindi con le mani intrecciate poste sotto il mento, osservò paziente l'uomo afferrare da sotto il bancone un grosso bicchiere in vetro.
    Si voltò solamente al contatto da parte di Fox, con uno scatto rapido scrollandosi senza volerlo la sua mano dalla spalla e ritrovandoselo di fronte. Girò appena il capo verso il proprietario, annuendo alle parole dell'amico e sollevando l'indice e il medio in direzione dell'uomo, senza parlare, in un gesto muto che confermava l'ordine di Fox. Quindi tornò a guadare il ragazzo, poggiando le mani dietro di sé, afferrando il bordo del bancone. Sarebbero andati entrambi in missione, avrebbero potuto entrambi morire e probabilmente non avrebbero dovuto aver entrambi dipinto un sorriso sul volto, ma a quanto pareva, entrambi sembravano più concentrati sul presente che su quel che sarebbe successo il giorno successivo.
    «Che ci fai qui, ultima birra prima della missione?» chiese, chinando appena la testa di lato, osservando l'amico senza abbandonare il tono felice e l'espressione sorridente. Gli sarebbe dispiaciuto tornare da quella spedizione e non aver più la possibilità di recarsi in quel posto a compiere il gesto che in quel momento stava compiendo, non poter più bere e passare del tempo con Fox o con qualsiasi dei suoi amici perché troppo morto per presentarsi all'appuntamento. Non che avesse particolare paura o ansia di morire, in fondo ne aveva passate già abbastanza da fargli superare tutto quel timore per il trapasso, eppure gli sarebbe dispiaciuto rinunciare a tutto ciò che aveva ottenuto per una missione della quale la sua partecipazione fosse ancora in parte sconosciuta pure a sé stesso.
    Rifilò una pacca sulla spalla di Fox e si voltò, afferrando i bicchieri pieni e passandone uno all'amico, indicandogli quindi con un cenno del capo un tavolo libero poco distante da loro due, avvicinandosi a passi decisi nonostante l'attenzione nel non rovesciare il liquido dorato sul pavimento, non avrebbe certo voluto veder consumarsi in quel modo la sua ultima birra.
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    Fox era sempre stato molto socievole, forse anche troppo e s'innamorava così tante volte che Cupido poteva anche andare in ferie ( forse non ha senso vero? Non mi veniva in mente altro). Era sempre alla ricerca di affetto, di amore, forse perché non era cresciuto con la madre biologica, anche se la vedeva praticamente tutti i giorni, sia che fosse lui ad andare da lei che il contrario, questo perché era cresciuto con la famiglia adottiva, gli Hades, persone favolose, lo avevano amato come se fosse stato loro figlio, davvero, anche dopo la nascita di Jack e l'arrivo di Jericho. Ma Fox non era quel genere di ragazzo, quello che si vestiva a modo, che andava a scuola e che teneva le unghie della mani sempre pulite, decisamente no. Lui era un tipo da strada, da scazzottate per una parola detta male o di troppo, lui era Fox non Sydney Hades, lui era un Withpotatoes e amava la sua famiglia d'origine, amava sua madre anche se non era molto stabile come donna. Chi non lo conosceva, o magari uno psicologo avrebbe detto che il motivo del suo continuo cercare amore era dovuto a quella mancanza o al fatto che non aveva un padre, anche perché si sa è sempre colpa del rapporto con i genitori e in quel caso di una mancanza. Ma lui era cresciuto bene no? Era sempre comunque allegro, non aveva odiato i suoi genitori adottivi, anzi li aveva davvero adorati, ma erano troppo per uno come lui, e forse neanche se li meritava, erano gente così perbene. Non era neanche riuscito a derubarli, in fondo cancellargli la memoria era più che sufficiente no? Forse aveva il cuore troppo tenero, ma non ci era riuscito quella volta, e gli era anche dispiaciuto, in parte, perdere quell'adorabile rompiscatole di Jack e quella pazza di Jericho. Ma era tornato dalla sua vera famiglia, dalla Jackson, la sua camionista preferita, qualche anno dopo anche Neil e Khai erano entrati nella sua vita, e da allora erano diventati inseparabili loro quattro. Lui andava d'accordo con tutti, ma con Bakri aveva un rapporto speciale, erano il Cip e Ciop del gruppo, erano Eddie e Crash, i due opossum dell'era glaciale, ecco si erano esattamente loro, forse sembravano i due stupidi del gruppo, ma non era così la mente diabolica non era solo quella di Del e Amstrong c'erano anche loro due ed erano davvero molto bravi, potevano creare piani in meno di due minuti e riuscivano tutti e quattro a truffare molta gente, era una rarità trovare delle persone così affiatate, ma loro erano una famiglia e forse di più, anche se non gli era mai stato chiaro definirlo.
    E poi ora con quei doni, cazzo se erano davvero dei fighi, non avevano avuto molte possibilità di utilizzarli, il mondo magico era molto severo al riguardo, ma a lui non importava e se ancora non era scappato o altro era solo perché gli altri due gli avevano chiesto di non farlo e poi dove sarebbe andato senza di loro? Da nessuna parte, il suo posto era con loro sempre. Anche se beh, stava andando in una missione suicida con solo Khai, ma come detto prima i due erano davvero molto affiatati e sapeva che andare con lui era quasi una sicurezza, insomma si sarebbero protetti a vicenda ed insieme erano forti – e fu così che i due pg fittizi non vedranno mai la luce -. Ma non voleva più pensare al giorno dopo non era da lui deprimersi o farsi venire qualche dubbio, ormai aveva deciso e non sarebbe tornato indietro, tanto valeva godersi quella serata e con il suo migliore amico.
    «Che ci fai qui, ultima birra prima della missione?» chiese osservandolo, come se da una parte si aspettasse di avere Syd tra i piedi, e come poteva non volerlo intorno era così simpatico, e poi quello era il loro posto, era scontato che si trovassero lì, avevano deciso da tempo che avrebbero sempre festeggiato qualsiasi cosa in quel posto e così fu anche quella volta. Ovvio amico. Ho salutato già Del e Neil e ora ci vuole una birretta col mio migliore amico. Afferrò la birra che il compagno gli porse, lo seguì anche al tavolo. Forse era da idioti essere felice per quella cosa, ma perché doveva deprimersi proprio il giorno prima? Non era da Fox, lui voleva solo divertirsi quella sera. Notò come l'amico stesse cercando di non far cadere la birra e solo in quel momento il ragazzo ebbe un'idea; sorrise beffardo e provò a far tremare leggermente la terra sotto ai piedi dell'amico, bastava veramente poco per farlo, aveva imparato che a volte bastava anche far più peso sulle gambe per sentire l'energia diffondersi fino al suolo e farlo tremare. Anche se le prime volte aveva spaccato anche la terra, aveva rischiato di farci cadere dentro molte volte sia Del, ma soprattutto Neil. Ah lo congelava ogni volta che si ritrovava con la gamba nella fossa, ma cosa poteva farci, non tutti nascevano imparati come lui.
    Comunque ora era abbastanza bravo, se non eccellente, e riusciva anche far vibrare una sola persona, e così avrebbe fatto, voleva vedere Khai tremolare tutto. Se ci fosse riuscito avrebbe visto l'amico perdere l'equilibrio e di conseguenza pure la birra sarebbe finita per terra, non tutta ovviamente non era così crudele, bastava vedere il liquido dorato cadere di qualche goccia.
    Ehi Khai, ma come non riesci più a camminare diritto ora? E pensare che siamo ancora alla prima birra. Stasera voglio tornare a casa lercio, quindi cerca di non perdere colpi va bene? disse poi, ridendo ovviamente, perché lo scherzò riuscì (scusa ho mosso il pg senza il tuo permesso). Ma sapeva benissimo che gli avrebbe reso lo scherzo presto o tardi durante la serata, perché il tipo era divertente quanto vendicativo, in fondo era amico di Neil e qualcosa dovevano avere in comune no? Era già successo in passato di giocare in quel modo, Fox si ritrovava a ballare per colpa del vento – letteralmente – mentre Khai sprofondava sempre più in giù nella terra ad ogni movimento. C'era voluto l'intervento di Neil, che bloccando la terra col ghiaccio fece uscire il compagno mentre Fox al contrario dovette correre come il vento – gioco di parole ahha – per non farsi prendere da entrambi perché i due quando volevano facevano comunella e si vendicavano insieme di Syd, i bastardi.
    Dai giochiamo a freccette? disse per distoglierlo da qualsiasi pensiero di vendetta immediata, se aveva in progetto di farlo era meglio che Fox fosse ubriaco così da non dover ricordare un'eventuale figuraccia. E poi era bravo quando si trattava di freccette, la sua mira era infallibile.
     
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