Never give up

Hope x Selenya

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +2    
     
    .
    Avatar


    Group
    Special Wizard
    Posts
    12,911
    Spolliciometro
    +1,025

    Status
    Offline
    Hope Mills ( ) - 17 anni - Hufflepuff - ribelle - ostinata
    « I couldn't get you out of my head if I wanted to.» - pensieve

    La normalità era una parola davvero difficile da interpretare in quel mondo, si è una cosa che Hope desiderava da diverso tempo - già fatto un post simile ma shh- ma cosa era la normalità? Farsi fermare dalla Bulstrode a fine lezioni e senza neanche capire cosa potesse succedere ritrovarsi in sala torture? Probabilmente in quel mondo era davvero qualcosa di scontato torturare uno studente solo perché giravano voci strano su di esso e nel caso di Hope, si parlava di resistenza. Dannazione. Qualcuno forse aveva sentito qualcosa di troppo e l'aveva denunciata o magari solo per antipatia era stata avvertita la professoressa che non aveva tardato a farsi vedere per controllare quella voce. Non era la prima volta che finiva in quel luogo e di certo non era una passeggiata, si sentivano le urla attraverso i muri anche quando nessuno veniva torturato davvero, si poteva percepire la paura, l'odore del sangue ormai secco. Le catene erano ormai consumate ma tenevano ancora bene la stretta. Hope non riusciva a muoversi praticamente, poteva solo muovere le braccia ad ogni colpo di frusta sul suo corpo, non che fosse davvero un pezzo si cuoio a ferirla, anzi magari, avrebbe sicuramente fatto meno male che l'incantesimo crucio. Sentiva ogni parte del corpo dilaniarsi dall'interno, la mente pulsare fino ad esplodere, le orecchie fischiavano e l'urlo per gran parte del tempo moriva in gola. Nonostante fosse la "normalità" ricevere tali punizioni, il corpo non era mai abbastanza forte per poterlo sopportare a lungo, specialmente quello della tassa. Ma non avrebbe mai parlato, era troppo importante mantenere il segreto, specialmente per la vita degli altri. «non lo ripeterò un’altra volta, temo» la voce del preside fu molto inquietante, si poteva leggere nei suoi occhi la voglia di sangue, di sentire le urla rimbombare nelle pareti e riempire così tutta la stanza di dolore. Che persona sadica poteva mai essere? Era così tranquillo, che poteva far rabbrividire anche l'eroe più impavido «Crucio»
    Un colpo di frusta la fece tremare, tutto il corpo prese ad avere convulsioni, la pelle si strappava sotto alla divisa e come lui desiderava la ragazza lanciò un urlo, potente, sofferente, fino a farle mancare il fiato. Il viso pallido e col cuore sul punto di esplodere, non riusciva a pensare a niente, anche se sapeva per esperienza che i pensieri felici potevano farla sopravvivere, ma Merlino quanto era difficile. Si calmò tutto «non quello, l’incantesimo potrei ripeterlo altre volte in realtà. No, quello che non ripeterò più è questo: Hope Mills, non hai altro da dire in tua discolpa? Non hai qualcosa da dire per non farmi continuare? Sono un uomo dalle larghe visioni, sai, di certo migliore di altre persone che avrebbero potuto intrattenerti qui. Puoi fidarti» Che gran bastardo.
    Non so di cosa stia parlando...io... disse dopo esser tornata a respirare, mentre il suo carnefice le girava intorno. Cole Baudelaire era alquanto diabolico, perfido e senza cuore, era il perfetto preside per quel mondo marcio, era un sadico che amava vedere le persone soffrire e ancora di più se era lui a infliggerlo.
    Cercò di non guardarlo, come si faceva di solito quando non si voleva esser sbranati da un orso, ma quell'uomo era decisamente peggio, lo vide avvicinarsi a lei come un felino, sentiva il suo odore da quanto era vicino e non era un buon segno. Sentì la mano fredda sfiorare la guancia per poi sentirsi spostare una ciocca di capelli. Si avvicinò a rallentatore al suo orecchio, ebbe un fremito, cercò di deglutire quando la bacchetta del preside si posò sulla gola. Chiuse gli occhi, cercando di rimanere presente il più possibile, non avrebbe parlato, era certa che chiunque avesse fatto la spia, non aveva niente in mano, non avrebbe mai tradito la resistenza, piuttosto la morte.
    «mi hai annoiato, pensavo che venendo qua avrei avuto quale joie, e invece è stato come parlare ad un muro. Come parlare ad un...» oddio il silenzio fu più agghiacciante delle parole, cosa aveva in mente? La voleva morta? Forse non era pronta. Aprì gli occhi, quando questo le prese il viso. Ma per quale motivo doveva essere lui, l'ultima persona che Hope doveva vedere?! Non era proprio giusto il mondo. «...morto» ecco era arrivato il momento, era dispiaciuta perché non aveva fatto abbastanza. La bacchetta puntava ancora la gola, aveva proprio la situazione sotto controllo, ma Hope non avrebbe mai mollato, non avrebbe mai detto niente, anche se il tremore lo stava facendo per lei, non poteva non ammettere che aveva paura lo si percepiva dal pianto che irrigava il suo volto e dal tremore costante del suo corpo sotto la presa dell'uomo, ma non abbassò lo sguardo, non aprì bocca.
    «sei fortunata che non sia troppo annoiato da ucciderti, ma non abbastanza da lasciarti qui a marcire per un po’. Chissà, magari l’umidità ed il puzzo di sudore e sangue ti farà aprire quella bocca. Crucio» Di nuovo il dolore straziante le riempì la mente, il corpo si lasciò andare alle convulsioni per l'incantesimo. La sofferenza si espandeva in tutta la stanza e aveva il suono della suo voce che si spezzava a metà. Per quanto ancora poteva resistere?! Se solo fosse svenuta, magari avrebbe sentito meno dolore mentre l'uomo infieriva sul cadavere.
    «Ho finito con te» disse l'uomo dopo aver interrotto di nuovo l'incantesimo, poteva quindi respirare? Era così difficile. Lo guardò andare via mentre al suo posto un Malfoy al quanto soddisfatto aiutò la ragazza a liberarsi dalle corde.
    E anche quella seduta era finita, era sempre così così..non sapeva come definirlo ma ogni volta era come se fosse la prima, e faceva fin troppo male, era un dolore al quale non ci si abituava mai. Si poggiò col corpo all'uomo che la trascina con poco garbo fuori dalla stanza, quando si fermò Ehi tu ragazzina...visto che sei una sua compagna di casata, vieni a prendertela. Odio portare i pesi morti disse lasciando cadere una Hope, priva di forza e voglia di vivere lì a terra, dolorante e sanguinante.
    the heart is deceitful above all things,


    Edited by m e p h o b i a - 5/1/2017, 01:01
     
    .
  2.     +1    
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Member
    Posts
    1,852
    Spolliciometro
    +43
    Location
    Londra

    Status
    Offline
    ⋆ Selenya Aileen Tomlinson ⋆
    « Every story has an end, but in life, every ending is just a new beginning »
    Era una giornata nuvolosa e fresca per essere la fine di maggio. Avevo da poco finito l'ultima lezione della giornata ed avevo portato Harry a respirare un po' di aria fresca. Appena uscimmo all'aria aperta, il mio cucciolo non perse tempo e subito si lanciò in una corsa sfrenata attraverso l'erba e arrampicandosi sugli alberi. Mi riempiva sempre di felicità vederlo così attivo quando era immerso nella natura. A volte mi dispiaceva averlo sotratto dal suo habitat, però poi lui mi guardava con quei suoi occhietti neri in cerca di affetto e allora non potevo far altro che ringraziare chiunque sia per averlo potuto incontrare.

    [...]

    Stavo tornando in dormitorio dopo la piccola passeggiata con Harry. Era quasi sempre rinchiuso in stanza. Non avevo molto tempo per portarlo fuori e lasciarlo correre spensierato per il parco del castello. Appena finivano le lezioni preferivo rinchiudermi in camera per paura di essere presa e portato per nessun motivo nella sala delle torture. Fortunatamente, la mia visita in quel luogo si poteva contare sulle dita di una mano. Essendo una ragazza che non dava nell'occhio e che se ne stava per i fatti suoi, non avevo dato motivo agli altri di alimentare eventuali voci sul mio conto. Ricordo ancora vivamente la prima volta che misi piede lì dentro: non ricordo il motivo per cui ci finii, ma nella mia mente erano indelebili i graffi, i tagli, il sangue, la risata gelida di chi si diverte col dolore altrui... Quando mio zio l'aveva scoperto, era già sul punto di fare le carte per trasferirmi in un'altra scuola, magari anche babbana. Dopo una serie di spiegazioni (e anche una piccola litigata), ero riuscita a convincerlo a non trasferirmi, anche perché speravo che non ricapitasse... Delle successive tre volte non gli dissi nulla.
    Mentre camminavo proprio nel corridoio delle torture, sentii provenire dall'interno della stanza il rumore secco di una frusta e delle urla. Un brivido di paura mi percorse la schiena. Era terribile sentire le urla dei malcapitati di turno. Il preside non guardava in faccia nessuno. Si divertiva ad infliggerti lui stesso la "punizione", fino anche a farti... Molti ragazzi non erano tornati da quella stanza. Le urla sembravano femminili. Harry si nascose dietro al mio collo, sotto i capelli lasciati liberi. Io ero bloccata al centro del corridoio. Non sapevo che fare. Il mio cervello sembrava essersi bloccato e non mandava i comandi al resto del corpo. Le urla cessarono dopo pochi minuti, poi il suono di una porta che si apriva mi fece rinsavire. Mi nascosi dietro una colonna lì vicino per evitare che chiunque uscisse da quella stanza evitasse di vedermi e gli venisse ancora voglia di "divertirsi". Mi sporsi di poco giusto per vedere chi fosse uscito e non mi sorpresi poi molto nel riconoscere la figura del preside. Subito tornai al mio posto, il cuore che sembrava scoppiarmi da quanto batteva. I passi dell'uomo si allontanarono per il corridoi. Aspettai ancora qualche minuto giusto per essere sicura che si fosse effettivamente allontanato e che il battito del mio cuore tornasse ad un ritmo più regolare. Sentivo Harry tremare come una foglia sulle mie spalle. Portai una mano sul suo musetto e lo accarezzai, cercando di tranquillizzarlo almeno in parte. Poi uscii dal mio nascondiglio e subito sbarrai gli occhi: di fronte a me c'era Malfoy che sorreggeva una ragazza dalla cui schiena si potevano vedere le ferite inferte.
    Ehi tu ragazzina...visto che sei una sua compagna di casata, vieni a prendertela. Odio portare i pesi morti
    Malfoy era praticamente il braccio destro del preside ed era preferibile non farlo arrabbiare. Mi avvicinai subito ai due e, quando fui a pochi passi, il ragazzo lasciò malamente il corpo quasi esanime della ragazza sul pavimento. Cerca di non sporcare, altrimenti pulirai tu lo schifo di questa pezzente! e così dicendo, girò i tacchi e se ne andò. Buttai fuori l'aria che non mi ero resa conto di trattenere e mi concentrai sulla ragazza ai miei piedi. Mi abbassai sulle ginocchia e la misi su un fianco. Le tolsi i capelli castani dal viso madido di sudore e mi trovai di fronte il volto di Hope Mills, una delle poche ragazze della mia Casa con cui avevo legato e una delle poche persone che conoscevo della Resistenza. Non era una novità che, purtroppo, frequentasse quest'ala del castello ed ogni volta tornava in Sala Comune sempre malridotta. Harry, quando la vide, scese dalle mie spalle e si mise di fronte al suo volto, cominciando a leccarlo cercando di svegliarla. Hope... Hope mi senti? Ti prego, svegliati! Gli occhi mi si fecero subito lucidi. Non riuscivo a sopportare quello che facevano a noi ragazzi, come ci riducevano pur di ottenere ciò che volevano.
    Sheet ⋆ 16 ⋆ Mudblood ⋆ Neutral ⋆ Single

    © psìche

     
    .
  3.      
     
    .
    Avatar


    Group
    Special Wizard
    Posts
    12,911
    Spolliciometro
    +1,025

    Status
    Offline
    Hope Mills ( ) - 17 anni - Hufflepuff - ribelle - ostinata
    « I couldn't get you out of my head if I wanted to.» - pensieve

    A volte era capitato nella vita, che Hope si sentisse insignificante, poteva essere strano e nessuno poteva crederci visto la sua posizione sociale, era di famiglia purosangue con i genitori fedeli al governo, lei era un'ottima studentessa e le piaceva eccellere sempre (so che non è così visto che la player è pigra ma in teoria Hope è una secchiona). Eppure tutto quello era solo apparenza, era finto come il suo essere bionda, esternamente ( internamente era bionda tanto quanto Al o Stiles ), perché in realtà si nascondeva una ragazza diversa con cento dubbi, con mille paranoie che molto spesso dubitava della propria persona; non era sicura di quello che era, di quello che faceva. Il labirinto, qualche mese fa era riuscito a obbligarla a leggersi dentro come mai aveva fatto in precedenza. Chi era? Cosa era? Di cosa aveva paura? Erano le domande che continuavano a tormentarla, aveva risposto in totale sincerità quella volta? Forse si, ma perché lo rinnegava? Lei era Hope Mills, una combattente per la resistenza. Ma a chi voleva darla a bere, lei era solo una bionda di nome Hope che non significava speranza neanche se avesse vouto davvero, si nascondeva dietro a quella maschera da anni, ma chi era veramente? Quel mondo la stava sgretolando pezzo dopo pezzo, da dentro e in modo lento e doloroso, la tortura di quel pomeriggio non era altro che l'ennesimo tentativo di annientarla, mentalmente e fisicamente. Da fuori lei era sempre la stessa, la sorridente e dolce tassa; era diventata molto abile a mostrarsi in quel mondo, tenendo dentro ogni paura ma la verità era che era stanca, era terribilmente stanca di tutto, si sentiva vuota e persa, nonostante quello non aveva parlato, non aveva detto niente riguardo alla resistenza, forse un piccolo bagliore c'era ancora, in fondo lei stava lottando in quello in cui credeva. La tortura era stata quasi un risveglio per la bionda, aveva sentito qualcosa, dolore e ne portava i segni, aveva combattuto, se così si poteva dire, perché non si era fatta divorare dalla paura, e ne aveva avuta molta,visto che la mano del preside non era mai stata tra quelle più delicata in quel posto. Guarda il lato positivo Hope, hai sentito qualcosa. Non sei vuota come pensavi gli avrebbe detto Xavier, e non per consolarla, o forse, aveva davvero un modo molto strano per farlo. Sei speciale, non cambiare mai avrebbe detto Shane, il suo migliore amico una volta acido, avrebbe sicuramente consolata in quel modo, e l'avrebbe calmata. Nell'ultimo periodo aveva imparato a gestire molto bene l'emozioni degli altri e l'avrebbe sicuramente fatta tranquillizzare, facendo sparire ogni sensazione di vuoto. Peccato che Shane non era più lì a Hogwarts perché la vita era davvero dura a volte, specialmente in quel momento. Eppure in alcuni sogni, era un posto caldo, accogliente, dove ogni studente viveva quell'esperienza con gioia, sentendola quasi come una casa. Ma come poteva essere reale? Lì c'era solo la crudeltà e di certo, Hogwarts non era casa, o almeno non per tutti, visto che la violenza era routine anche in casa in effetti. Magari fosse stato davvero in quel mondo fantastico.....improvvisamente era sparito ogni traccia di dolore, sentiva solo caldo, quel tepore che solo una casa accogliente poteva darle. Quello era strano, perché neanche dai suoi era mai stato così eppure quella era davvero una bella sensazione, era felice di poterla sentire. Peccato che era solo un sogno, ma poteva sentire anche l'odore di cioccolata calda e di di di sangue? Ad un tratto, l'atmosfera calda svanì, il pavimento sotto al suo corpo si fece di nuovo freddo, umido e l'odore del sangue le fece venire i brividi. Ma era il suo? Si mosse leggermente, rendendosi conto di essere lei quella che emanava quell'odore, era ancora sdraiata sul terreno freddo dei corridoi. Ma non era sola.
    Hope... Hope mi senti? Ti prego, svegliati!
    La bionda aprì finalmente gli occhi, rendendosi conto che aveva al suo fianco Sele, era una faccia amica, sorrise appena o ci provò non era sicura di poterlo ancora fare, il dolore era così propagato in tutto il corpo che non riusciva neanche a capire se avesse rotto qualcosa o tutto. Chissà quale funzione celebrare aveva perso in quella seduta di tortura. Cercò di respirare, e per la barba di Merlino se faceva male, ma almeno poteva ancora sentire l'aria nei polmoni, era nauseante . Bene, aveva anche l'olfatto intatto. Provò a muoversi e le gambe sembravano rispondere o forse no? Si guardò i piedi Funzionano vero? chiese notando che in effetti poteva camminare. Dai non stava così male, magari poteva anche evitare l'infermeria. Tornò dalla compagna che preoccupata continuava a scrutarla Sele...grazie... disse dolce e cerò aiuto per alzarsi, non voleva più stare in quel corridoio, l'odore acre del sangue secco si stava mischiando col suo, le urla continuavano a risuonarle in testa. Voleva andarsene subito, fisico permettendo ovviamente.
    the heart is deceitful above all things,


    scusa se fa schifo T_T
     
    .
  4.      
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Member
    Posts
    1,852
    Spolliciometro
    +43
    Location
    Londra

    Status
    Offline
    Scusa per il ritardo e per questa schifezza ç_ç


    ⋆ Selenya Aileen Tomlinson ⋆
    « Every story has an end, but in life, every ending is just a new beginning »
    Ero preoccupata. Hope sembrava aver perso i sensi e pareva che non mi sentisse. Non sapevo come comportarmi, cosa fare! La mia compagna di Casa non dava segni di vita e, se non fosse per il leggerissimo alzarsi e abbassarsi della sua cassa toracica, avrei anche detto che non respirasse. Era in pessime condizioni: il sangue le colava dalla schiena e il volto era bianco, quasi cadaverico. Stavo per andare nel panico! Non era la prima volta che vedevo uno studente in queste condizioni ma, per quanto tu li veda in giro, non potrai mai abituarti a questa vista.
    Non so quanto tempo passò, ma ero ancora lì a guardare il corpo quasi esanime della mia compagna di Casa senza sapere che fare ad aiutarla. La logica direbbe che dovrei chiamare aiuto e portarla in infermeria, ma avevo la mente completamente vuota, un foglio bianco. Guardai poi il mio furetto e Vai a prendere una pezza d'acqua! C'è un bagno qui dietro l'angolo. Sbrigati! e lui subito corse a fare quello che gli ho chiesto. L'ultima cosa che volevo era lasciarla da sola in quel corridoio, dove chiunque l'avrebbe potuta trovare e fare di lei ciò che voleva! Dovevo cercare di svegliarla in qualche modo. Magari con un po' d'acqua fresca si sarebbe ripresa. Pochi secondi dopo, Harry era di ritorno con una stoffa pregna d'acqua. Gliela presi dai denti e l'appoggiai sulla fronte di Hope, pulendole il viso dal sangue rappreso.
    A un certo punto, Hope sembrò risvegliarsi. Aprì di colpo gli occhi e l'azzurro dei suoi occhi era così spento, quasi grigio. A fatica mi fece un accenno di sorriso, ma che si trasformò in una smorfia di dolore. Mi sentivo completamente impotente! Quando la vide respirare Ehi, piano... Non sforzarti! Fai dei piccoli respiri... e l'aiutai a mettersi col busto un po' sollevato. Poi mi chiese se riuscisse a muovere i piedi e Sì, si stanno muovendo, non preoccuparti! la rassicurai, dopo averla vista muoverli lentamente. Con un po' di fatica (non ero certo una forza!), riuscii ad alzarla ed appoggiarla alla parete dietro di lei, in modo che stesse in piedi. Quando mi ringraziò non potei trattenere le lacrime che mi si formarono agli occhi. Non ho fatto nulla... Se non fossi passata da qui, non saprei nemmeno che fossi stata in questa stanza! Non doveva ringraziarmi, non avevo fatto proprio nulla! Vuoi che ti porti in infermeria? Hai perso troppo sangue e hai ferite anche abbastanza gravi e profonde! Ora l'importante era che guarisse e ritornasse la ragazza solare di sempre. Sicuramente avrebbe detto che stava bene e che non serviva disturbare l'infermiera, ma lei non aveva idea di com'era conciata, non sapeva che la sua schiena era un reticolato di pelle strappata e di sangue che continuava a colare. Dai, vieni! Ti dò una mano... e mi avvicinai per aiutarla a camminare.
    Sheet ⋆ 16 ⋆ Mudblood ⋆ Neutral ⋆ Single

    © psìche

     
    .
3 replies since 29/5/2016, 22:21   437 views
  Share  
.
Top