#IIcdcm Gruppo Foglia

∙∙∙ mildred lamorak ∙ ravenclaw ∙ sheet ∙∙∙

Sebbene si considerasse una ragazza fantasiosa, mai e poi mai indossando la divisa da combattimento quel giorno si sarebbe immaginata di trovarsi catapultata dall'altra parte del mondo, separata da Raiden e sulla groppa di una sorta di Nessy gigante. Non in quest'ordine, eppure le vicende di quel giorno l'avevano lasciata curiosamente turbata. Non sapeva che cosa aspettarsi ancora, dal professor Viktor, non sapeva che cosa avesse in serbo per loro, eppure era contenta: una felicità sottile sottile, nascosta sotto invisibili baffi da gatto del Cheshire. Fu un po' meno sorridente per l'appunto quando venne allontanata dall'amico, ma fu per lo meno lieta di non avere ancora a che fare con Wit ed il suo brutto muso: il serpeverde aveva la capacità di agitarla, di farle venire il mal di pancia e l'orticaria. Ed era pure antipatico, convinto di avere il mondo ai suoi piedi. Ma non le importava, perché non era costretto ad averlo al suo fianco in quella che si dimostrò una prova curiosa e all'avventura: o almeno, così le sembrò. La signora Hell – la scienziata che li accolse nello stabile - fu gentile con tutti gli studenti, rassicurandoli ed informandoli che non sarebbero mai stati in pericolo, protetti da equipe di scienziati: erano lì per volere della Confederazione, la medesima a cui Mildred aveva inviato il proprio scritto nella curiosa speranza di far cosa gradita, ed adesso a tu per tu con la magizoologia , si sentiva un tantino sotto pressione. Ed attraverso lunghi corridoi dalle pareti vetrate, dietro le quali si sperimentava e si studiava, vennero scortati sino alla loro prova. In un cortile diverse cabine rettangolari l'attendevano, ognuna con impresso un simbolo che la ragazza si accorse di avere stampato anche sul braccio: tra i lunghi capelli corvini infatti, poco più giù della spalla, una foglia verde scintillante aveva fatto la sua comparsa, casualmente.
Era stata messa in gruppo con Todd, Corvonero, e due tassorosso che si chiamavano Hope e Tiffany. Conosceva un po' la seconda, perché faceva parte della band e suonava la tastiera: le sembrava simpatica, dopotutto. Nonostante Mildred fosse un'accanita sostenitrice dell'amore per la solitudine, trovò davvero piacevole la compagnia dei tre e senza di loro probabilmente sarebbe rimasta bloccata in quel luogo per l'eternità.
Furono ben presto invitati ad entrare nella cabina, e scoprirono che al suo interno era presente un micromondo, o quel che era. Una fedele rappresentazione delle montagne himalayane svettava attraverso un vetro protettivo, e su un tavolo un foglio con una tabella ministeriale illustrava a grandi linee la creatura che avrebbero dovuto studiare, e che la ragazza individuò su un albero. Ne ebbe paura, data la sua stazza, ma si disse di darsi una discreta calmata.
I quattro, dunque, decisero di comune accordo di darsi da fare, ed indossato il mantello dell'invisibilità si avvicinarono all'albero, notando sin da subito che i rami degli alberi erano popolati da altre creature, più o meno grandi, per un totale di undici esemplari. Fu Todd il primo, e raccolse da terra quella che sembrava una noce di cocco per porgerla alla grande creatura penzoloni sull'albero. Ma non si trattava di una noce di cocco, bensì di un cucciolo della stessa specie: l'adulto per tutta risposta ferì il povero Corvonero, mentre il piccolo nel tentativo di proteggersi graffiò la povera Hope. Entrambi, seppure in maniera diversa, iniziarono ad avere allucinazioni e mal di testa: ciò spaventò Mildred e Tiffany, e fu proprio la seconda a curare i due ragazzi prima di afferrare il telecomando che gli avevano messo a disposizione. A che cosa potesse servire, era sconosciuto a tutti.
Alzando la manopola sino al numero tre, tuttavia, fu chiaro che si trattava del telecomando per azionare il vento: un freddo sottile si insinuò sotto ai vestiti dei ragazzi, facendoli rabbrividire, tuttavia furono le creature ad attirare la loro attenzione: le più grandi infatti, volarono via. Come fu possibile non fu chiaro da subito ai giovani, che osservarono interdetti le grosse creature librarsi in aria trasportati lontani. I piccoli non si mossero, e quello scambiato per una noce di cocco si aggrappò spaventato alla caviglia di Tiffany con la propria coda. Allora Mildred, interessata a quel gesto, si avvicinò alla piccola creatura con uno sguardo tenero ed indossati i guanti protettivi non fece altro che prenderlo tra le proprie braccia, per poi accarezzarlo dolcemente. Sulle prime però il cucciolo non ne sembrò felice, e si stringe su se stesso come per difendersi: la ragazza non si lasciò abbattere però, e continuò a toccarlo finché non si “aprì”, sorridendole persino quando lei lo accarezzò sul soffice pancino di pelliccia. Fu amore, chiaramente, amore vero tra la Corvonero e la buffa creatura, che tuttavia dimostrò di avere fame. Affidandola dunque alle mani di Hope, ormai guarita dal mal di testa causato dal graffio di poco prima, Mildred si prodigò per trovargli qualcosa da mangiare. Tornò poco dopo, proponendogli sia delle castagne sia delle verdi foglioline. Con la sua consueta lentezza, il cucciolo fece capire di preferire le foglie, portandosele alla bocca con l'ausilio della coda prensile. Stavanoo tutti progettando segretamente di portarselo a casa, tanto era dolce e carino, ma ben presto la necessità di continuare lo studio fece aumentare l'intensità del vento a Tiffany.
Ciò che successe fu inaspettato: il piccolo si spaventò terribilmente, e si aggrappò con forza alle mani di Hope che ancora lo sorreggevano, mentre numerose creature adulte volarono via, schiantandosi a destra e manca. Alcuni cuccioli invece caddero dai rami, appallottolati. Il gruppo, spaventato, placò immediatamente il vento e tentò di allontanarsi, ma un grosso esemplare cadde addosso alla povera Tiffany, ferendola: la cura provvidenziale giunse poco dopo, permettendo al gruppetto di allontanarsi raggiungendo la stanza da cui erano entrati per completare il loro compito. Convinti infatti di avere a disposizione tutte le informazioni necessarie, era giunto il momento di compilare la breve relazione richiesta sul foglio che accompagnava la classificazione della creatura ancora senza nome.
Iniziamo, allora! Esclamò Mildred, occhieggiando ancora una volta lo scenario apocalittico a cui avevano dato vita con quel dannato telecomando. Lo odiò, pensò persino di prenderlo a martellate. A parlare per prima fu Tiffany. La tassorosso aveva fatto attenzione, per una volta nella sua breve vita -sedici anni pochi? Per Morgana!- aveva fatto veramente attenzione ad una lezione di Cura delle Creature Magiche, insomma non che le stesse antipatica chiariamoci, ma preferiva di gran lunga altri tipi di esperienze scolastiche e le torture neanche quelle erano tra le sue preferite, doveva ammetterlo. Dopo essersi nuovamente sincerata che sia il ragazzo al suo fianco che alla concasata le piccola ferite riportate a causa delle creature fossero sparite, si avvicino a Mildred tirandosi dietro il rosso senza fare tanti complimenti. «Allora vediamo se ho capito qualcosina: sono creature tranquille e mansuete se vengono osservate da lontano e se non si sentono quindi minacciate, insomma se non le si disturbi tipo il detto "mai svegliare can che dorme" non dovrebbero mostrarsi scontrose e poco carine nei confronti del nostro genere, no? Tuttavia quindi, a rigor di logica, diventano più aggressivi se vengono disturbati o ancora peggio se gli vengono toccati i cuccioli e per giunta offerti come cibo» Sentenziò la tassorosso, indicando con l'altro braccio quello di Ian dove la divisa da combattimento era stata precedentemente lacerata. «Che poi non saprei nemmeno quanto possano essere buoni, insomma se fossero state delle noci di cocco capirei, però BLEAH!» La cioccolata sarebbe stata mille volte meglio. Si voltò verso Mildred ed Hope per cercare qualche segno sul fatto che avesse sbagliato praticamente tutto, ma dentro di lei sapeva, sapeva che doveva essere esatto, ne andava della sua intelligenza nascosta. «In quanto alle caratteristiche magiche sembrano averne solamente una e abbastanza particolare, beh secondo me ovviamente, i funghi allucinogeni di certo non darebbero lo stesso effetto. Allora, il graffio di queste creature ha la capacità di dare allucinazioni a chi ha la sfortuna di imbattersi in loro, di certo sappiamo in questo caso che si può arrivare a tremare a causa delle allucinazioni che si scatenano fino ad arrivare all'irrefrenabile voglia di ridere, penso che più il danno sia grave più lo siano le allucinazioni e tutto il resto» Continuò Tiffany, guardando ancora la divisa del povero Todd, che per primo aveva assaporato quel loro curioso potere “magico”. Per l'alimentazione, beh.. Iniziò a dire Mildred. Le creature si cibano di foglie di coclearia, una pianta dalle foglie reniformi e carnose, dall'odore piccante di senape e rafano, e pare non gradiscano altro. Disse la Corvonero, stringendo le spalle: il suo pensiero corse al piccolo. Tale pianta è conosciuta dai maghi perché efficace per infiammare la mente. E' usata nei Distillati Svianti e di Confusione, capaci di provocare in chi li assume imprudenza, allucinazioni e confusione diffusa. Continuò, e terminò, mentre Ian ed Hope parevano intenzionati a prendere parola a loro volta.
Ian dopo il graffio e quella piccola crisi di allucinazione si era quasi paralizzato per tutto il tempo, non era la prima volta che si sentiva in quel modo e aveva davvero molta paura. Seguì però le azioni e le idee delle donne, rendendosi conto finalmente di essere il solo maschio. Arrossì e guardò Hope che dolce come al solito lo tranquillizzò, nonostante non fossero della stessa casa. Lei al contrario del corvo, non sembrava essersi spaventa dall'attacco del cucciolo, perchè dopo un lieve giramento in testa era tornata in piedi tranquilla. Aveva anche coccolato il cucciolino che impaurito dal vento che avevano alzato i ragazzi, cercava di rimanere attaccato alla sua gamba. Per fortuna Tiffany spense tutto, ma un obeso pandorso volante cadde sopra di lei, senza farle male, se non fosse stato che venne graffiata. La ragazza iniziò a ridere ohoh... Todd sapeva cosa voleva dire,così prese la pomata e curò la ferita come aveva fatto lei in precedenza. Mi dispiace disse diventando rosso, parlare con una ragazza era sempre stato un problema per lui. Dopo quella parentesi decisero di iniziare a scrivere la loro relazione. Parlò Hope. Questa specie sembra vivere in branco tra i 10-12 animali in tutto, non hanno un capo branco e vivono in modo armonioso tra di loro, infatti sono abbastanza pacifici, se non vengono toccati i cuccioli. Riguardo a questi ci siamo resi conto che sono pochi rispetto agli adulti quindi si può dedurre che la specie abbiamo dei nuclei familiari all'interno di maschi e femmine che partoriscono uno o al massimo due cuccioli per volta. Probabilmente incide anche il fatto che la specie sia particolarmente grossa e, specialmente appena nati sono anche più pesanti, probabilmente la gestazione diventerebbe difficoltosa per una madre. Di questo però non possiamo esserne certi, perchè non abbiamo avuto modo di vedere una femmina incinta, o magari non ce ne siamo resi conto. . Non credo che ci sia una gerarchia, anche se quando abbiamo alzato il vento abbiamo notato che quelli nei rami superiori sono quelli che, causa lentezza, sono stati i primi a volare via, quindi immagino che il peso varia a seconda dell'età. Per quanto riguarda il loro comportamento, sono animali abbastanza tranquilli, ma di questo ne ha già parlato la mia collega. Disse infine la ragazza, mentre la Corvonero si premurava di appuntarsi tutte le parole pronunciate dai compagni, così da poter redigere con loro una più accurata relazione. In breve tempo finirono, scrivendo tutto ciò di cui avevano bisogno per terminare il loro compito al meglio, quando l'occhio di Mildred cadde sull'ultima parte del compito: il nome. Ragazzi, chiede anche un nome. Che ne dite di Pandorso Volante? Domandò lei, un piccolo sorrisetto sulle labbra rosate. Gli altri le diedero ragione.


Colore testo parlato:
Tiffany
Hope
Todd

PANDORSO VOLANTE

GENERALITA’: Il Pandorso Volante è un incrocio tra un panda, un orso e un bradipo. E' un mammifero che deriva dalla famiglia degli Ursidae, infatti il suo nome in latino è Alirursus Volans. Vive sulle cime dell'Himalaya, in particolare sosta sugli alberi come la Coclearia o il Rododendo da cui ricava anche il proprio nutrimento. L'animale presenta un pelo lungo di colore marrone chiaro se pur quello dei cuccioli sia leggermente più scuro a parte sulla pancia. Il corpo degli adulti raggiunge il metro e novanta ed ha una forma rotondetta, da ciò si può dedurre a prima vista che sia un animale pesante, eppure riesce a stare sui rami senza che questi minaccino di cedere al loro peso. In realtà i Pandorsi adulti sono - al contrario di quanto ci si aspetti - molto leggeri, sembrano dei palloncini che col vento volano via, se non fosse che riescono a tenersi aggrappati ai rami degli alberi con l’utilizzo della propria coda. Questa è lunga due metri, ma non sempre riescono a muoversi per tempo perché sono animali anche molto lenti, caratteristica predominante soprattutto e unicamente nella specie dei bradipi. I cuccioli sono delle adorabili palle di pelo, che se appallottolate su loro stesse sembrano inconfondibilmente delle noci di cocco, sono inoltre molto più pesanti rispetto ad un adulto. Tra le caratteristiche fisiche è da notare che sono anche muniti di lunghi artigli, probabilmente utilizzati per potersi aggrappare sugli alberi, spezzare le foglie dai rami e a volte sono anche delle armi che provocano dei seri danni alle persone che vi si imbattono.
COMPORTAMENTO: Vengono classificate come creature XX (Innocuo) quindi si può affermare che siano creature tranquille e mansuete sempre se osservate da lontano e se queste non si sentono quindi minacciate, non dovrebbero quindi mostrarsi scontrose nei confronti dei visitatori o in generale del genere umano. Tuttavia sembrano diventare più aggressivi se vengono disturbati o peggio, se gli vengono toccati i cuccioli e magari offerti come cibo (i cuccioli chiusi su se stessi sembrano infatti prendere le sembianze di una vera noce di cocco) possono quindi arrivare ad utilizzare i propri artigli come difesa, sia i grandi che i cuccioli che sembrano farlo più spesso se spaventati mostrandosi invece mansueti e quasi affettuosi se non riscontrano una vera e propria minaccia, per il primo motivo quindi è vivamente sconsigliato offrire ai Pandorso in pasto i loro stessi cuccioli, finirete per essere attaccati e le loro unghie sono così affilate che arrivano a lacerare la pelle con estrema velocità e senza alcun minimo sforzo. Se al contrario, gli si offrono delle foglie di Coclearia, per lo meno i cuccioli sembrano afferrarle senza troppi problemi dalle mani di chi gliele sta offrendo utilizzando la propria coda, gustandosele anche in presenza di chi gliel’ha ricercata, si può dire che non abbiano paura dell'uomo e non tendono neanche ad aggredirlo senza una valida ragione, probabilmente una convivenza pacifica con loro non solleverebbe nessun tipo di ostilità, se non fosse che sono animali molto grossi e ingombranti ma leggeri come piume. Un altro motivo per il quale non si allevano e non sono domestici, oltre alla loro grandezza, questi sembrano amare il freddo visto il loro habitat ma soprattutto potrebbero volare via facilmente se si lasciano le finestre aperte, lo stesso fortunatamente non accadrebbe per i cuccioli. Restano degli animali teneri, i più piccoli in particolare sono pucciosi e pesanti creature da coccolare in ogni secondo in qualunque posto ci si trovi.
STRUTTURA SOCIALE: Come molti mammiferi discendenti dalla famiglia degli Ursus, questa specie vive in branco tra i 10-12 componenti in tutto, non vi è un capobranco a capo della “famiglia” e vivono in modo armonioso tra di loro, infatti sono abbastanza pacifici come è stato già detto. Riguardo ai più piccoli si può riscontrare siano in minoranza rispetto agli adulti, quindi si può dedurre che la specie abbia dei nuclei familiari dove le femmine all’interno partoriscano uno o al massimo due cuccioli per volta, il tempo di gestazione dovrebbe contarsi tra le sei e le otto settimane. Probabilmente incide anche il fatto che la specie sia particolarmente grossa e, specialmente appena nati sono anche più pesanti, la gestazione diventerebbe difficoltosa per una madre. Di questo però non possiamo esserne certi perché non abbiamo avuto modo di vedere una femmina incinta, o che partoriva, visto che si isolano spesso e cercano di proteggere il cucciolo ancora prima di nascere, distaccandosi a volte anche dal gruppo, ovviamente si parla di casi rari perché i Pandorsi preferiscono stare tutti insieme, su di un albero come una grande famiglia. Non è certo che ci sia una gerarchia a livello di chi è il capo o meno, ma è probabile che in cima ci siano gli anziani, questo perché in caso di forte vento si può notare che quelli che risiedono ai piani superiori dell'albero sono i primi a volare, significa che sono i più leggeri e più avanti si va con l'età, visto che i cuccioli sono i più pesanti e invece che volare via finiscono o per rotolare o di muoversi di qualche centimetro. Quindi probabilmente c'è un grado di importanza in base al peso che varia con l'età dell'animale: l'anziano Pandorso sta in cima e i giovani nei piani bassi. Ogni branco ha un albero come casa, dove alloggiano praticamente per gran parte della loro vita, questo perché sono molto lenti e faticano a cambiare zona spesso, probabilmente si spostano solo quando inizia a scarseggiare il cibo o per altri motivi probabilmente critici.
ALIMENTAZIONE: Quando si parla di alimentazione, si può senz'altro dire che gli Alirursu Volans sono animali erbivori che si nutrono delle foglie di quercia, rododendro, ma la loro preferita potrebbe essere la foglia di Coclearia di cui vanno praticamente golosi, una pianta dalle foglie reniformi e carnose, dall'odore piccante di senape e rafano. Tale pianta è conosciuta dai maghi perché efficace per infiammare la mente e in generale utilizzata per varie pozioni. E' usata nei Distillati Svianti e di Confusione, capaci di provocare in chi li assume imprudenza, allucinazioni e confusione diffusa. Probabilmente data la grande quantità che consumano, il loro corpo da una parte ne è diventata immune e dall'altra hanno loro stessi acquisito la capacità di provocare allucinazioni con un solo graffio. Per fortuna che sono animali docili o sarebbero dovuti rientrare nelle categorie superiori.
CARATTERISTICHE MAGICHE: In quanto alle caratteristiche magiche sembrano averne solamente una e abbastanza particolare: un loro graffio porta la persona ad avere giramenti di testa, nausea e in caso più gravi si può anche entrare in uno stato di totale confusione, crisi isteriche, simili ad una risata esagerata; probabilmente i funghi allucinogeni non darebbero lo stesso effetto, ma le foglie di cui si nutrono hanno regalato a queste creature un’ottimo metodo di difesa personale. Probabilmente per questa loro capacità, sono anche animali molto pregiati e cacciati nel mondo magico, visto che questo veleno naturale viene utilizzato molto spesso nelle pozioni, anche al posto della Cloclearia, pianta appunto dalla quale si deve il potere dell'animale.