Run Boy Run

Per Fraser

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  1. Nox~
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    ⋆ Roxenne Boyer ⋆
    « There is something inside you, it's hard to explain.»
    Ho sempre giudicato un libro dalla sua storia, dalle avventure che l'eroe affrontava e dalla fantasia dell'autore, dalle cose interessanti che spiegava e da come era strutturato, ma mai dalla copertina, ma quella volta era diverso. Contemplavo l'immagine raffigurata su quel libro come se stessi giudicando un quadro dal valore inestimabile, perché aveva un qualcosa di speciale; eppure era solo un disegno dai colori strambi raffigurato su dei fogli rivestiti di cuoio, che probabilmente nel tempo sarebbero diventati solo dei resti inutili.
    Avevo preso il libro qualche giorno prima in biblioteca, e ne avevo letto la metà, ed ogni volta che mi prestavo a continuarlo, cercavo di capire come la copertina si legasse alla trama, dato che mi sembrava solo un misto di colori dal significato profondo non decifrabile per tutti. In quei pochi giorni potevo dedicare del tempo per me: al mio compagno prefetto toccavano i turni notturni e io potevo riposare bene la notte, inoltre la mattina capitava spesso che avessi del tempo libero, prima delle lezioni, molto strano per un prefetto, quindi mi dedicai alle mie passioni, approfittando dell'occasione.
    Tutto era in regola quella mattina, gente che correva nei corridoi, scale che si spostavano regolarmente e l'unico posto silenzioso rimaneva sempre il giardino sul retro della scuola, dove molta gente si recava per leggere o fare qualcos'altro, senza essere scoperto da nessuno, a volte potevi trovare gente che pomiciava sulla panchina , mentre, altre volte la vendita illegale di risposte ai compiti. Sicuramente sono un prefetto, ma ho sempre cercato di essere la favorita tra le persone: non avrei mai voluto mettere paura alla gente semplicemente camminando o qualunque altra cosa, invece far stare rassicurate le persone, erano poche le cose che non tolleravo tra gli studenti.
    Non faceva troppo freddo, quindi misi solo la camicetta bianca e il maglioncino nero, rosso e dorato sopra, in modo da mantenermi più leggera, e la gonnelina sotto (forse è il capo che più preferisco ), con calze e scarpe orribili che erano inclusi nell'uniforme. Portavo sempre la mia bacchetta e il mio distintivo da prefetto nello zaino di pelle, mi facevano sentire più sicura. Scesi in giardino quando ero certa che non ci fosse più nessuno, e che tutte le lezioni fossero incominciate, in modo da non dare troppo nell'occhio. Molti avrebbero potuto pensare che ero una nullafacente o qualcosa di simile. Purtroppo nella scuola, si era creato un clima oscuro, che aveva influenzato il comportamento di tutti gli studenti, e anche se facevi qualcosa per aiutarli, non eri mai vista di buon occhio.
    Mi misi vicino ad un albero, le panchine erano occupate da amanti e persone che cercavano un po' di privacy prima delle lezioni, e sinceramente, stare a contatto con la terra non mi aveva mai dato fastidio. Da piccola facevo sempre la bulla con i ragazzi del quartiere inondandoli di fango o semplice terra, quindi non ero affatto schizzinosa. Tutto quella mattina era perfetto, se non..la puzza di canna che appesantiva l'aria attorno a quell'albero. Mi alzai guardandomi attorno e assumendo un'espressione disgustata: allora, iniziai ad investigare.
    Feci il giro dell'albero, iniziando a parlare Fumare qui, è severamente vietato e potrebbe facilmente diventare un atto punibile con la tortur- Rimasi sconcertata quando mi trovai di fronte al colpevole. Fraser? Non ci posso credere, la persona che dovrebbe stare più in salute di tutte, viene dietro quest'albero per farsi una canna: suona divertente Non lo conoscevo bene, sapevo solo che fosse il capitano della squadra di quidditch dei grifondoro, ma non conoscevo il suo carattere. A questo punto, da ragazza innocente che sono, ti consiglierei di correre a nasconderti per un paio di giorni per non farti beccare...ma non è una faccia non riconoscibile la tua...hai qualche scusa? Feci un sorriso grazioso, ma le canne erano una delle cose che tolleravo di meno,e probabilmente lui riusciva ad intuire il mio odio verso quell'atto.
    Sheet ⋆ 16 ⋆ Purosangue ⋆ Ribelle ⋆ Bored

    © psìche

     
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  2. don't call my name
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    OSCAR "BLAZE" FRASER ( ) - 16 nell'animo - GRYFFINDOR - CATAFRATTO
    « Some of the greatest battles will be fought within the silent chambers of your own soul »
    Le lezioni erano iniziate in modo così fulmineo ed a bruciapelo che Oscar vi si era ritrovato immerso senza avere nemmeno il tempo di rendersene conto. Non fraintendete, ad Oscar piaceva la scuola, piacevano le lezioni eh, ed era anche molto bravo quando si impegnava. Il punto era, che ad impegnarsi ci metteva un po', perché era un po' lento nell'organizzazione scolastica, ecco. La sua mente era ancora a cavallo della sua bellissima tavola da surf nelle fredde acque di Nairn, e ci avrebbe messo un po' prima di tornare a riva. Nel mentre attraversava pigramente una lezione dopo l'altra. Erbologia di primo mattino poteva essere...illuminante, ed avere davanti a sè una Sicla così presto poteva avere vantaggi quanto svantaggi. Era sicuramente bello poter ammirare la bionda mentre infilava le proprie mani nella terra calda, e poi dopo un sospiro prendeva quella stessa terra e se la corspargeva sul seno nudo. No, ok, questo succedeva solo nelle fantasie contorte di Oscar, il quale poggiato pigramente sul banco della serra, si perdeva ad ammirare la giovane e crudele professoressa che solo l'anno prima aveva rischiato più volte di scurirgli le chiappe nel ruolo di torturatrice. Nella realtà la Sicla probabilmente non avrebbe toccato la terra con le proprie mani, probabilmente avrebbe usato in prestito quelle di qualcun altro. O forse sbagliava? Be stava di fatto che erano ancora fermi alla teoria, perché l'anno era appena iniziato, ma i compiti non mancavano. Aveva bisogno di rilassarsi, di schiarirsi le idee e fare chiarezza anche su troppe altre cose. Essere un adolescente con gli ormoni a palla poteva essere un bel problema, e sarebbe stato bello se questo fosse stato il problema principale di Oscar, forse avrebbe saputo gestirlo meglio ma c'era ben altro in realtà. I pensieri che rendevano il suo sguardo più buio e teso riguardavano Chris, ed Arabells. Se il primo ancora sembrava non riuscire ad ambientarsi tra la folla, ed avere il timore di un minimo contatto fisico, la seconda gli pareva ogni giorno più triste ed Oscar non ne comprendeva il motivo. Non era felice di essere tornata? Aveva pensato che fosse a causa della sua maledizione, il fatto che fosse sempre pensierosa. Ma provando a conversare con lei si era reso conto che forse il problema riguardava qualcosa in famiglia, ma lei non aveva detto niente di più. I problemi di Bells, così come quelli dei suoi amici, rischiavano troppo spesso di diventare anche quelli di Oscar, e lui mal sopportava lo stress, non lo reggeva come avrebbe dovuto.
    Quel pomeriggio si era recato fuori dalle mura di Hogwarts approfittando del fatto che nei paraggi non ci fosse nessuno, e riuscì ad arrivare nella Zona del platano picchiatore che sapeva essere un albero parecchio nervoso. Lo aveva incantato con un immobilus e si era andato a posizionare sotto le sue fronde. Perché sfidare la sorte, Oscar? Amava sfidare qualsiasi cosa, il giovane Grifondoro, ma non brillava certo per la prudenza. Tant'è che, ignaro del fatto di non essere completamente solo, aveva tirato fuori dalla tasca uno Spinello puramente babbano, fatto da un altro studente grifo che aveva voluto ben 5 galeoni. Lo aveva acceso con un accendino ed era rimasto lì da solo a fare qualche tiro. In compagnia, quella canna avrebbe avuto un sapore diverso, Oscar lo sapeva, ma al momento era da solo che voleva stare. Anche per questo si era recato al platano picchiatore, era una zona non frequentata dai giovani prudenti e li avrebbe potuto trovare solo gente che come lui se ne sbatteva delle regole, semplicemente perché sapeva che le regole erano state create per essere infrante. Per cosa se no?
    Eppure, a qualche passo da lui, la voce della Prefetta Boyer lo colse totalmente impreparato - e con lo spinello in mano -
    La prima cosa che gli venne in mente fu quella di nasconderlo dietro la schiena - e lo fece davvero. - poi però rendendosi conto che lei ormai lo aveva beccato, sorrise con espressione colpevole.
    Aveva ragione, la rossa, non doveva fumare, era persino capitano della squadra di Quidditch! Ma se avesse seguito tutte le regole della scuola alla lettera, probabilmente sarebbe stato un Tassorosso. L'impegno non mancava al giovane Fraser, ma non poteva dire di essere particolarmente ligio alle regole.
    Sorrise ingenuamente, o con quello che sembrava un sorriso ingenuo ma celava tutt'altro.
    Ops Commentò semplicemente alzandosi e contemplando sul serio la fuga. Beccato. Fece un altro tiro, poi soffiando il fumo verso l'alto osservò prima la cartina e poi la ragazza che sembrava in procinto di mandarlo a morire. Mi scuso perché ne ho solo uno. Ma non vorrai punirmi per questo? Dai Roxy... Strappare la confidenza dalle braccia altrui e prendersela tutta per se era un tratto tipico di Oscar. Comunque possiamo parlarne? non l'ho ancora finito...
    Provare a corrompere un prefetto : fatto. Adesso gli mancava solo rubare un drago e svaligiare la Gringott.
    Lo sguardo della ragazza non prometteva niente di buono, e ciò che Oscar proprio non avrebbe voluto era passare un pomeriggio in sala torture con Larrington. Almeno se ci fosse stata ancora la Sicla, forse si sarebbe anche divertito a farsi sculacciare, ma Larrington...mai. Indietreggiò di qualche passo, senza ovviamente guardare dove mettesse i piedi e dimenticandosi di trovarsi alla base di un albero ricco di radici. Un passo falso e crollò nel vuoto del passaggio che conduceva a quella che sapeva essere la stamberga strillante. Non emise un verso durante il volo, e fu talmente breve che non se ne rese nemmeno conto se non grazie al buio che lo avvolse all'improvviso - ed al fatto che batte la schiena sul terreno. Atterrò sul pavimento in legno della struttura cigolante, tenendo stretto a se lo spinello che nel capitombolo era rimasto straordinariamente integro. Merlino cane. Imprecò rialzandosi e ripulendosi la divisa che nel ruzzolare si era sporcata di terra e polvere.
    the heart is deceitful above all things,


    Edited by shane is howling - 13/11/2015, 03:34
     
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1 replies since 5/11/2015, 18:38   211 views
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