First thing first...I must go.

Olive

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  1. pretty when I cry‚
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    Sempre con un libro tra le mani, Lana adora immergersi nelle storie di ogni tipo.
    L'importante con lei è fare buona impressione. Non cambia facilmente idea.
    Per lei è o tutto bianco o tutto nero. ha ideali ben definiti per i quali darebbe la vita.
    Vita sentimentale? E che è? Si mangia?
    Ansiosa e paranoica, non ricordarle che domani c'è il compito di pozioni o potrebbe impazzire.
    Umore: Stanca, come sempre.



    Lana Rain Odair
    sheet ⋆ 17 ⋆ purosangue ⋆ ribelle ⋆ single ⋆
    Esiste ancora qualcosa di provocativo? Lessi quella frase più e più volte, non spostando lo sguardo nemmeno per un attimo dal foglio sulla quale era scritta, nemmeno quando i miei pensieri iniziarono a vagare in cerca di una risposta. Ma non alla domanda che era stata posta alla mia protetta provvisoria, Allison, due anni prima, quando ancora frequentava la scuola babbana. Un'altro quesito mi era stato posto dalla mia malsana mente, guardando la quindicenne dagli occhi azzurri accanto a me che si sforzava di finire quel maledetto tema. Ma non me la sarei tenuta dentro ancora per molto.Senti, Allison...sospirai tentando di attirare la sua attenzione. Lei tenne fisso lo sguardo sul foglio per qualche altro secondo, per moi girare il viso in tutta calma verso la mia direzione, senza una parola.Come mai tieni tanto a finire questo tema? Insomma, la scadenza era...sì, ecco...due anni fa. Ora non frequenti più la scuola babbana, Hai controllo dei poteri e tutto quanto. Non preferiresti, magari, che ti aiutasi con quello? La sua espressione quieta non cambiò di una virgola. Tornò semplicemente a fissare il pezzo di carta totalmente bianco se non fosse stato per quella frase scritta velocemente con una grafia svolazzante due anni prima. Tutti pensavano che lei fosse così calma, in continuazione, per colpa degli esperimenti. Ma io no. Io ero certa che lei fosse stata così anche prima e che dentro quel teatrino degli orrori non l' avessero cambiata più di tanto. Sembrava come se nulla la potesse toccare. Lei non si sarebbe agitata nemmeno se in quell'istante fosse cominciata l'apocalisse.Vedi,Dakota.disse lei in quello che chiunque avrebbe potuto interpretare come un sussurro, ma che io sapevo bene essere il suo normale tono di voce.Io non voglio dimenticare com'era la mia vita prima.Ho rimosso i volti dei miei stessi genitori, i loro nomi. Non voglio perdere altro di quella che ero prima. Non voglio scordare com'era la scuola, le mie ambizioni per il futuro, perché sono determinata a portarle avanti nonostante tutto. Volevo fare la giornalista e la giornalista farò. Se non tra dieci anni, allora tra venti... E finito il suo discorso si spense, tornando a guardare con sguardo perso il tema incompiuto. Dal mio modesto punto di vista noi studenti di Hogwarts, non babbani né wizard per intenderci, tendevamo a sottovalutare quanto quei ragazzi avevano passato. Tutto il dolore psicologico e non solo fisico che dovevano aver provato in quei terribili mesi chiusi nei laboratori. Ed io, che passavo buona parte della mia giornata con loro, non riuscivo proprio a chiudere gli occhi davanti a tutta quella sofferenza. Stampai un lieve bacio sulla guancia bianca di Allison, mentre lei mi dedicava un sorriso. Infine me ne andai, diretta al Ministero, dove avevo un appuntamento.

    Prima di entrare, tornai a prendere l'aspetto di Lana.Una volta arrivata ed essermi accorta che lui ancora non c'era, decisi di aspettare di fronte alla fontana, ostentando grande calma e serenità. Ma come faceva Allison? Avevo ancora così tanto da imparare, in ogni campo...


    « IT'S BETTER TO BE HATED, THAN LOVED FOR WHO YOU ARE NOT. »

    schema role © psìche

     
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  2. rolly olly polly
         
     
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    name + surnameolive lewis
    ex house and schoolgryffindor, hogwarts
    age + nationality21 y.o, england



    « i'm a queen and you are fottuto »
    Ma chi me l'aveva fatto fare. Non ero per niente nel mood tortura, non che lo sia mai stata, ma mi sentivo particolarmente stanca e buona. Sono due sentimenti che evidentemente non vanno d'accordo con la tortura, sapete, ma cioè boh. Che poi perchè tortura? Chi dovevo torturare? Nessuno. Ecco meno male. Ero così stanca che nemmeno mi ricordavo cosa dovevo fare. Che dovessi andare al ministero ok, era scontato e l'avevo capito, ma non ricordavo bene cosa ci andavo a fare. « Scusa Maurizio, ma cos'è che devo fare io? » Eravamo in un bar pulcioso e lurido a Londra. Io e Maurizio, un collega che mi avevano appioppato quelli del lavoro. Non si può dire che lavoravo per il ministero, ma quasi. E Maurizio pure. Meno male, perchè se fossi stata da sola sarebbe stato un problema grosso come una casa. « Te l'ho detto già almeno cinque volte Lewis, devi far parlare questa ragazzina. » Indicò irritato un foglio davanti alla mia faccia. Stai calmo Maury che non è successo niente. Mamma mia, perchè sempre così agitati? Perchè non si facevano una bella camomilla? E Maurizio proprio il capo dei capi degli agitati. Lui e quella sua capoccia pelata. Dopo una boccaccia al collega volsi lo sguardo sul documento.
    tumblr_n52eqqSUGE1qgjetuo7_250
    Lana qualcosa. Non mi andava di leggere il cognome. Troppo faticoso. E poi quante Lane ci dovevano essere ad Hogwarts. Mica tante immagino! « Ok ma scusa, poi con quello che mi dice che ci faccio? E tu che vieni a fare? » « Olive, santa madonna, che ci vuoi fare con quello che ti dice? TE LO RICORDI E LO DICI AI CAPI. E quello che devo fare io non ti riguarda, ma tranquilla che non ti do fastidio. » Feci spallucce e m ne andai. Maurizio è simpatico, ma alla lunga stucca. E' pesante quando vuole e io, così stanca e buona, non ho proprio bisogno di persone pesanti al momento. Presi il gufo schifoso che mi aveva appioppato il superiore di Maurizio e gli diedi un messaggio "Lana Odair. Recarsi con immediata urgenza al ministero. Attenda nell'atrio. " « Devi andare a Hogwarts e dare questo messaggio alla tizia del messaggio. Capito? E come fai ad aver capito, sei un gufo del cazzo. VA VIA, basta vattene. » Gli diedi una pacca sul culo, come se fosse un cavallo e lui andò.
    Non mi va di raccontare come arrivai al ministero, ma ci arrivai. Ero ancora un po' scocciata dalla conversazione di prima, ma dovevo scacciare quei pensieri e soffermarmi sul mio finto lavoro. Meno male che Maury ancora non aveva capito che io non avevo assolutamente nessun interesse nel catturare piccole canaglie ribelli, anzi. Volevo solo aiutare quelle povere animelle smarrite e quale modo migliore di far finta di essere contro di loro? Un genio, sono un genio. Poi oltre al fatto che stavo effettivamente facendo qualcosa di buono per il mondo, ero un sacco contenta perchè mi sentivo un po' una spia. Ho sempre avuto questa fissa con le spie, è eccitante. Mi è sempre piaciuto fingere di essere qualcun altro per scopi segreti, tipo da agente sotto copertura. E ora lo stavo facendo! Un sogno ragazzi, un sogno. Quasi meglio di fare la gelataia. Ho sempre sognato di fare la gelataia, ma comporta rischi non trascurabili. Bisogna sempre pensare alla pericolosità di un lavoro quando si sceglie. Fare i gelati è un mestiere estremo, può davvero capitare di tutto. I bambini ti possono tirare in testa il gelato che gli hai appena creato con cura, il camioncino potrebbe esplodere perchè qualcuno, invidioso del tuo successo professionale, ci ha piazzato una bomba. Davvero di tutto! Per non parlare del fatto assurdo che un ghiacciolo alla zanzara non potrebbe stare in frigo! E io dove dovrei metterlo il ghiacciolo alla zanzara? Certo, potrei metterlo in congelatore, perchè è lì che stanno i ghiaccioli. Sta di fatto che questa storia delle zanzare mi è sempre stata un po' oscura, mi ha fatto diffidare del mestiere di gelataio. E' losco. Non ho voglia di immischiarmi in cose che poi non sono in grado di sostenere. Prima che me ne accorgessi eccomi che mi trovavo davanti alla fontana dell'atrio. Che palle esser arrivati così preso, volevo ancora un po' pensare. Ma vabbè. Sperai almeno di dover aspettare la tipa, ma stava già lì. « Lana? Seguimi. » Non la guardai nemmeno in faccia, non mi andava di guardarla e vedere la sua espressione terrorizzata (stai calma Olive, non terrorizzi nessuno). Mi avviai verso la prima porta aperta che trovai e lasciai passare la ragazza. Era carina, simpatica, apparentemente. Chiusi la porta dietro alle mie spalle e cominciai la solita noiosissima moina che Maurizio mi aveva fatto imparare a memoria. « Non ti agitare e andrà tutto bene. Non sei qui per essere punita, solo per parlare. Voglio che tu ti metta comoda. » Mi guardai in giro e non c'era nemmeno un posto per sedersi, quindi dove si sarebbe potuta accomodare non lo so. « Vabè non metterti comoda. Voglio solo che tu non ti metta comoda e che mi dici esattamente quello che voglio sapere. Perchè tu sai bene quello che voglio sapere ed è inutile nascondermelo. Non essere timida. » Moina finita. Mi girai verso di lei e la fissai. Aspettai due secondi e le feci un lieve lievissimo occhiolino, per poi riprendere a guardarla con aria seria e torva. Che brava che sono a fingere mamma mia.
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1 replies since 27/5/2015, 18:24   196 views
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