Ehi, mrs. Aaronson (?)

Anjelika

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  1. sales
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    Aaron Sales
    ❝Time it was, and what a time it was, it was
    A time of innocence, a time of confidences
    Long ago, it must be, I have a photograph
    Preserve your memories, they're all that's left you❞
    "Nulla sembrava vero.
    L'acqua del lago immobile, di un blu scuro e profondo. La nebbia mattutina, bassa, sembrava volersi poggiare dolcemente sul filo dell'acqua, senza sfiorarla, senza rischiare che questa potesse muoversi, come se una lieve cresta sulla superficie potesse infrangere quell'atmosfera surreale.
    Impossibile pensare che sotto quel velo vi potesse essere un intero ecosistema: affamati predatori, saettanti prede, vita.
    All'orizzonte, incorniciato fra i rami degli alberi, sorgeva un sole dal colore aranciato, già caldo.
    Nessuno, neanche il più irrequieto, neanche il più pessimista sulla faccia della terra, sarebbe potuto resistere ad una tale bellezza e pace dei…
    "
    Prima che che l'irrequieto, il pessimista o chicchessia se ne potesse rendere conto, Kaos fece irruzione nel bagno sbattendo la coda scodinzolante contro ogni oggetto, dirigendosi subito verso la vasca, vi mise dentro il muso e cominciò a bere l'acqua che la riempiva.
    "… sensi." Aaron, appoggiato contro lo stipite della porta, incrociòl e braccia al petto, imbronciato, e rimase ad osservare per qualche secondo quanto potesse essere vasta la stupidità e l'irruenza canina. Poi, con un sospiro, si staccò dalla porta e andò a tirar fuori Kaos, che ormai si trovava per metà immerso nell'acqua.
    "Guarda come hai rovinato l'atmosfera! Se dovrò dire addio alla mia carriera da narratore sappiate che la colpa sarà solo e soltanto vostra!"
    Tenendosi al bordo della vasca per paura di scivolare come un vecchio rimbecillito -quello per cui fanno mille pubblicità su poltrone da doccia (?) e corrimani a cui aggrapparsi- si immerse nell'acqua calda.
    Il vapore acqueo era quasi del tutto svanito, addio alla nebbia, ma la fauna acquea quella no, quella non desisteva: attraverso la trasparenza dell'acqua si poteva notare perfettamente sul fondo il pesce rosso di plastica che fungeva da termometro ma, il punto forte, erano ovviamente le tre paperelle gialle galleggianti a cui non poteva essere che tremendamente affezionato. Non ricordava se da bambino avesse affibbiato loro dei nomi, ma era certo che in ogni caso non avrebbero potuto competere con quelli con cui li aveva battezzati da qualche anno a questa parte: Paul, Art e Mrs.Robinson. Durante una serata poco sobria aveva giurato a Liam che la prima donna che ne avrebbe capito il senso sarebbe diventata sua moglie. Nel dubbio, per non rischiare, era comunque solito chiamarli: Noè, Mosè e Jesus. Il che non aveva il minimo senso, ma tutti avevano avuto a che fare con l'acqua, che fosse stato semplicemente per navigarvi o per trasformarla in vino poco importava, nella sua testa il ragionamento filava alla perfezione.
    Quando Big Nana bussò alla porta spazientita dal fatto che non potesse entrare per poter lavare e sistemare era già passato un cospicuo lasso di tempo: la discografia dei Backstreet boys era stata almeno citata tutta, Like a Virgin era stata cantata in tutte le versioni fatte e non, e la birra che si era tenuto a bordo vasca tutto il tempo mostrava tristemente il fondo verde scuro. Era l'ora di portare quella pelle ormai raggrinzita altrove.
    Pochi minuti dopo già si trovava in strada senza sapere cosa fare. I riccioli ancora bagnati gli gocciolavano sulla fronte e sulla maglietta bianca e l'umidità già faceva sì che i vestiti si attaccassero alla pelle. Maledetta Londra.
    Con uno schiocco sinistro si smaterializzò, trovandosi poco dopo sul suolo di Hogsmeade. Portando il braccio in avanti guardò l'orologio segnare mezzogiorno: aveva ancora diverse ore libere prima che qualcuno richiedesse la sua presenza, ma questo solo perché al mondo viveva una percentuale spaventosamente grande di popolazione che non lo conosceva. Se fosse stato il contrario certamente molte più persone avrebbero chiesto di vederlo, la sua agenda sarebbe stata piena di appuntamenti e Liam sarebbe stato la sua segretaria. Oppure no. Liam era bello, ma obbligare una qualche studentessa dell'ultimo anno avrebbe reso l'atmosfera molto più calda. Perdonami Liam por mi gusti lochi(?)
    Data l'ora e data l'assenza di cose da fare c'era solo un posto abbastanza frequentato e abbastanza divertente: lo zoo. Che in sé non aveva nulla di affascinante, nulla che fosse degno di nota -Aaron non trovava particolare senso nel tenere gli animali in gabbia e lontani dal proprio habitat-, ma le persone che lo frequentavano, quelle sì che erano interessanti! Cambiando prospettiva, ossia entrando nelle gabbie e guardando verso l'esterno, si poteva osservare il genere umano durante la caccia -che solitamente consisteva in una fila di una decina di minuti al chiosco più vicino per poi sbrodolarsi tutto il ketchup addosso-, le sue interazioni sociali ma, soprattutto, la propensione nell'imitare gli altri animali presenti.
    Entrò così a Carrow's district senza alcuna fretta, godendosi fin da subito l'aria da parco giochi che si annusava: un misto di zucchero filato, pop corn, e felicità di bambini. Che non vedeva l'ora di distruggere in qualche modo.
    sheet 22 Purosangue Durmstrang Mangiamorte pensieve
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    ANJELIKA QUEEN

    Scheda ▼ANNI - 25 ▼ ALLINEAMENTO - MANGIAMORTE▼ Pensieve



    Mi stai facendo venire il mal di testa stupido Magonò! Dovrei ucciderti e pensare a questo matrimonio da sola. dopo l'ennesimo fallimento di quell'uomo, quell'esserino provava in tutti i modi a mandarla su tutte le furie e ci riusciva, anche meglio di Shane.
    Mi scusi signor---- l'uomo si zittì, vedendo Anjelika diventare in meno di un secondo un serpente, più lungo di lui e decisamente arrabbiato. La ragazza aveva perso la pazienza, e in men che non si dica era avvolta col proprio corpo su quello del magonò. Non era il solito dell'ultima volta, neanche di quella prima, insomma Anjelika aveva il brutto vizio di ucciderne uno alla settimana se era di buon umore, ma nell'ultimo periodo Damian le aveva fatto promettere di smetterla.
    Anjelika, amore devi smettere di uccidere gli organizzatori del nostro matrimonio, di questo passo non ci sposeremo mai, tu non vuoi questo vero? aveva detto con tanta calma e severità che la donna dovette acconsentire a quella richiesta. In fondo aveva ragione, se continuava ad uccidere l'organizzatore non si sarebbero sposati e non voleva rischiare neanche per un secondo di non poter sposare Damian, l'uomo della sua vita e futuro padre dei suoi figli. Ma quella volta, aveva davvero esagerato, e sbagliare anche le postazioni dei posti era davvero molto molto stupido, come se lei potesse davvero avere vicino Shane. Anche se da lì a qualche mese sarebbero stati a tutti gli effetti parenti, non era certa di condiivdere quel giorno importante con quel ragazzino al suo fianco al tavolo degli sposi. Assolutamente no e anche quel magonò doveva capirlo,a nche a costo della sua stessa vita. Ah, dopo non avrebbe dato più problemi. Lo avvolse lentamente, scivolando fino al suo volto, evidentemente impaurito. Sibillò qualcosa che lui non capì e forse fu meglio così perchè Anjelika non era stata dolce né compressiva, lo avrebbe ucciso da lì a qualche secondo. Era stufa di lui e dei suoi errori. Le aveva fatto venire il mal di testa!
    Signorina Queen...la pre...g...o posso modi... l'uomo lentamente perse le forse, lo vide diventare rosso, viola e infine sentì tutti i muscoli del corpo rilassarsi, era svenuto. Ah bene, lo avrebbe morso e avvelenato. Una morte lenta e dolorosa, si era proprio quello che le ci voleva. Fece per addentarlo quando una voce maschile comparve alle loro spalle
    Anjelika, cosa mi avevi promesso? Torna umana per favore, lo vedi che l'uomo si è pisciato nei pantaloni. Mi sta sporcando il pavimento, il parquè.... disse con il suo solito tono di sufficienza e rimprovero. Era solito usarlo quando lei si trasformava o lo esasperava, Anjelika lo guardò e sibillò Va bene, ma lo svegli tu l'imbecille disse e tornò umana. Nella sua splendida forma, nuda e con i capelli sciolti che le ricadevano sulle spalle, come se niente fosse successo. Sorrie a Damian e gli sfilò accanto, a passo lento, provocante, stando attenta che il ragazzo l'ammirasse in ogni suo centimetro nudo di pelle, doveva mangiarla con gli occhi e desiderarla fino a farlo impazzire. Gli sfiorò la spalla e si avvicinò al suo orecchio vado a vestirmi....fai pulire ad uno di quei tuoi elfi. A dopo sussurrò, quasi come se stesse ancora sibillando, poi lo baciò e scomparse dalla visuale di Damian. Se la sarebbe vista lui la faccenda di quell'imbecille.
    Si fece una doccia, rilassante, sentì ogni muscolo addolcirsi sotto l'effetto del getto caldo, la pelle respirare e riprendersi da quella giornata faticosa, nonostante fossero mesi che non torturava più nessuno apparte gli organizzatori del suo matrimonio. Ma da quando Damian le aveva proibito di ucciderli e altro si sentiva molto frustata e aveva decisamente voglia di evadere per qualche ora, magari tra i babbani, giusto per confondersi tra la gente e magari sarebbe riuscita anche a torturarne uno per solo svago. Ah si, aveva deciso, doveva assolutamente andare a farsi un giro. Uscì di corsa dalla doccia e si mise qualcosa al volo, ovviamente non poteva mancare il tacco abbinato al vestito non proprio casto. Non ci mise poi molto a sistemarsi, aveva una voglia matta di uscire e svagarsi che non avvertì Damian, lasciò un biglietto sul letto.
    Avevo bisogno di svagarmi. Ci vediamo a cena
    Con amore A.

    Non si era sprecata molto, non lo faceva mai, non era dolce e sentimentale, amava Damian queloo era sicuro, ma non era molto affettuosa, non credeva molto nel romanticismo, nonostante stesse organizzando un matrimonio, il simbolo dell'amore. Ma sapeva che Dam non aveva problemi con quella sua freddezza apparente, in fondo lei era fuoco a letto e dimostrava sempre quanto tenesse a lui e lo amasse, a volte le piaceva anche baciarlo e spingerlo fino al limite anche in pubblico, ma quello era piuttosto qualcosa di animalesco e fisico, la dolcezza e premura erano un'altra cosa che non le appartenevano; e per fortuna neanche al suo futuro marito. Erano decisamente perfetti insieme. Sempre.
    Mentre camminava verso una meta a caso, sorrise pensando al suo futuro marito, anche perchè lo amava davvero anche se non glielo diceva spesso ed era davvero felice di diventare sua moglie, come se fosse un modo per la donna di chiudere in modo definitivo col passato, con Queen. Si sarebbe chiamata Icesprite. Anjelika Icesprite. Si, perchè a lei non interessava mantenere il cognome, visto che era anche messo puramente a caso, non sapeva davvero come si chiamava e ignorava l'esistenza di ogni parente, se mai ce ne fosse stato. Era sicura che i suoi genitori avessero avuto solo lei e che per colpa di quei bastardi ribelli avessero perso la vita, ma purtroppo non poteva esserne sicura, quello era un lato dalle sua vita molto oscuro, non sapeva cosa era capitato alla sua famiglia, ma erano anni che se ne era fatta una ragione, le notti a piangere per averli era passato, non aveva più lacrime.

    Oddio mi scusi....non volevo..sta bene? Un uomo le era andato in contro, l'aveva proprio tamponata, e lei era quasi caduta all'indietro da quanto era assorta nei suoi pensieri. Ma nonostante questo, sapeva che la colpa era di quel babbano inutile, s'infuriò immediatamente BRUTTO OMETTO IDIOTA!!! MI HAI ANCHE SPORCATO CON QUELLA ROBACCIA Di nuovo la rabbia stava innescando la parte indemoniata della donna: Quel coso aveva osato prenderla in pieno petto, rischiando di farla cadere e l'aveva anche sporcata. Oh, aveva appena trovato qualcuno da soggiogare e torturare per qualche ora come meglio voleva. Si guardò intorno. Dam non c'era. Ok ti perdono...solo se mi accompagni a lavarmi questo vestito disse famelica, sembrava completamente un'altra persona, pronta all'attacco, aveva deciso di abbindolarlo, allontanarlo da lì. Aspetta ma dov'era?! Si guardò meglio intorno e si rese conto di essere allo zoo. Oh bene, una bella tortura magari in qualche gabbia. Oh si. Si guardò il corpo, sapendo che anche lui lo stava facendo. E avrebbe notato un corpo snello in un vestito nero, molto stretto non molto lungo, che le stava preciso, sembrava disegnato sul corpo, tanto da mostare ogni singola curva della donna. Sapeva flirtare e dopo un bel raggiro lo avrebbe allontanato, torturato e ucciso. Quella si che stava diventando una bellissima giornata, erano mesi che non torturava e soprattutto il mal di testa era appena sparito. Ecco, era la sua cura, torturare e pensare d farlo la faceva stare meglio. Sempre. Sorrise all'uomo che ricambiò, povero ingenuo Ok andiamo

    Prendi l'aspetto del fiore innocente, ma sii il serpente sotto di esso.
    role code by #epicwin for obliviongdr

     
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