La vendetta è un piatto che va servito freddo

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  1. True Alpha
         
     
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    Jacob Devil
    ❝All Monsters Are Human❞
    Inferius mi aveva sempre intrigato. Non era un posto in cui vedevi delle belle facce ma se eri un lupo mannaro eri il benvenuto. Per questo avevo scelto proprio quel quartiere per incontrarmi con l'Innominato. Era una figura singolare e sfuggente come il fumo. Il mistero era la sua veste ed ogni volta che il suo nome veniva pronunciato c'era sempre un alone nero che ti aleggiava attorno. Avevo scritto a Sicarius che avevo bisogno di un uomo per un lavoro pulito e veloce e dopo poco avevo ricevuto una lettera scritta a macchina che indicava il luogo dell'incontro e l'orario. Era firmata con una I.
    Avevo sentito già parlare dell'Innominato e per questo il fatto che Sicarius mi avesse assegnato lui mi accendeva di eccitazione. Naturalmente avevo con me dei contanti ed ero pronto a pagare qualsiasi cifra per sapere che Oz era al sicuro. Arrivare ad assoldare un mercenario... quello si che era amore.
    Mi posi sotto l'arco d'entrata di un palazzo ed iniziai a giocherellare con l'accendino. Mi accesi la sigaretta e richiusi l'oggettino con un colpo di frusta spegnendo l'unica luce di quella notte senza luna. Per fortuna. Mi sembrò di udire dei bisbigli ma non vedevo nessuno attorno a me. Scossi leggermente la testa, doveva essere per forza uno scherzo della mia mente. Finii la sigaretta in pochi tiri guardando il fumo danzarmi davanti per poi spegnerla con un colpo di stivale. Lui sarebbe arrivato a breve, me lo sentivo.


    myself 30 Werewolf Homo Pro-Ribelli freaks
    ©#epicwin

     
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  2. ;Berqgvist
         
     
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    LInnominato
    ❝La paura del nome non fa che incrementare la paura della cosa stessa❞
    Erano passati sei giorni dall’ultima volta che avevo scatenato i poteri dell’anello. Quindi era arrivato il giorno in cui dovevo usarlo nuovamente. Tutto questo per non morire, per vivere. L’antidoto alla maledizione di un mago. Ero in una catapecchia, la sede dell’Innominato. Bevvi la polisucco guardandomi allo specchio. La bianca barba si ritirò, come risucchiata dalla pelle. Gli occhi diventarono neri, tetri. I capelli disordinati. La bocca sottile. Ero già vestito tutti di nero con un mantello. La mia carnagione divenne più che pallida, di un bianco cadaverico. Attorno ai miei occhi due profondi cerchi neri. Il bianco degli occhi talmente intenso da sembrare di star guardando un morto.
    Alzai la mano. Avrei girato l’anello e Viktor Berqgvist, il buon saggio vecchio stimato da tutti sarebbe scomparso. Ci sarebbe stato solo l’Innominato con la sua sporca coscienza. E Viktor non avrebbe potuto fare nulla per fermarlo. Chiusi gli occhi e feci girare l’anello attorno al mio dito, un giro di 360°.

    Aprii gli occhi. Feci un ghigno malefico guardandomi i denti. Bianco e nero, nero e bainco. Morte e cadavere. L’Innominato. Afferrai il foglietto spiegazzato che il mio contatto, Sicarius, mi aveva lasciato sul tavolo. La prossima settimana avrei provveduto a uccidere Sicarius procurandomi un altro ragazzo. Non stava bene che qualcuno conoscesse il mio rifugio.
    Jacob Devil. Presi il fascicolo che era un tavolo e lo aprii. La scheda di Jacob. Un lupo mannaro. Oggi non c’era luna piena, in grazia di Morgante. Lessi la sua data di nascita. Lessi la sua storia. La scheda di Jacob era ricca di particolari. Non mi servivano altre informazioni su di lui, per questo una settimana fa avevo detto a Sicarius l’orario, la data e il luogo in cui io e Jacob ci dovevamo incontrare.
    Mi strinsi nel mio mantello. Con un rumore secco mi Smaterializzai nei pressi del posto prefissato. Mi nascosi dietro un angolo, in modo da vedere arrivare Jacob senza essere visto. Volevo essere certo che fosse da solo. Il vento sussurrava e l’aria era piena di bisbigli. Vidi arrivare il ragazzo. Aveva l’aspetto di un lupo mannaro. Capelli neri. Corporatura agile. Fumava: lo vidi accendersi una sigaretta. Ed era da solo.
    Strinsi nella mano sinistra un sacchetto nero. Fissando proprio il punto davanti al ragazzo mi Smaterializzai nuovamente, lasciando andare il sacchetto. Il sacchetto cadde a terra proprio quando mi Materializzai davanti al ragazzo, facendo accompagnare la mia Materializzazione da una nube nera come la pece e da un suono sinistro di vetro graffiato. Amavo fare effetto e instillare paura nei miei stessi clienti.
    Quando la nube nera si diradò, visto che io ero messo di spalle rispetto al ragazzo, mi voltai. La bocca era una linea orizzontale e tagliente, gli occhi cupi, neri e profondi. «Io sono l’Innominato. Ti offro segretezza e la promessa del compimento della missione», iniziai con la formula di rito. La mia voce risuonò profonda e fredda e le labbra si muovevano quel tanto che bastava. Restato ancora stretto nel mio mantello. «In cambio, tu mi giurerai di pagarmi il dovuto, quale che sia il prezzo. Accetterai il fatto che io vorrò sapere tutto quello che mi servirà nonostante tu non saprai nulla di me. Non chiederai nulla di me. Non tenterai mai di truffarmi. Non affiderai ad altri questo compito senza dirmelo». Lasciai che il mantello si dischiudesse e si aprisse attorno a me. Quello che rivelò fu ben poco: un corpo nero, messo in ombra. Però all’occhio attento non sfuggiva il debole luccichio delle armi che erano appese sul mantello, all’interno: pugnali e altre lame. «Per il resto confido nella tua saggezza. Sai benissimo cosa fare e cosa non fare. Accetta queste condizioni. Se lo farai, mi dirai cosa devo fare e io ti dirò se potrò farlo. Se non accetterai, sparirò così come sono venuto. Se accetterai e violerai le condizioni…». Mi Smaterializzai per poi Materializzarmi il secondo dopo più vicino a lui, con i visi vicini pochi centimetri. «…morirai».
    Mi allontanai da lui di qualche passo estraendo la bacchetta. La agitai in aria e apparve una pergamena con una penna d’oca. La pergamena era vergine, bianca, e la penna d’oca usava come inchiostro il… «Sangue. Con il sangue firmerai la carta e con la firma accetterai tutto ciò che ho detto. I rapporti tra noi si staccheranno solo quando lo vorrò io o al termine del mio compito». Non appena il giovane avrebbe finito di firmare la pergamena si sarebbe accartocciata su se stessa colorandosi di rosso, del rosso del suo sangue, per poi incendiarsi assieme alla penna d’oca che, se il ragazzo aveva un minimo di sale in zucca, avrebbe lasciato andare prima di ustionarsi.
    Rimasi in attesa, respirando con calma e con un’espressione di pietra, fissando il ragazzo. L’avvertimento che mandavano i miei occhi era: “Dopo questa, non potrai tirarti indietro”. Erano le regole dell’Innominato.
    ©#epicwin

     
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  3. True Alpha
         
     
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    Jacob Devil
    ❝All Monsters Are Human❞
    Sinceramente? Mi ero stancato di aspettare. In tutto quel tempo avevo sol osentito un crack che probabilmente era stato prodotto da un vaso caduto a terra. Con la coda dell'occhio vidi una nube di fumo nero e poi ecco l'Innominato seguito da un rumore di unghie sul vetro. Teatrale... troppo. Lo vidi a qualche metro da me ma non mi scomposi. Il volto pallido e le occhiaie scavate lo facevano sembrare ancora più cadaverico di come me lo avevano descritto. Probabilmente quel teatrino avrebbe dovuto spaventarmi... Siamo seri, sono un lupo mannaro non una donnina facilmente suscettibile.
    Che paura.
    Dissi continuando a guardarlo serio. Buttai a terra la sigaretta e la pestai per poi iniziare ad ascoltare. Dalle labbra strette dell'uomo di fronte a me iniziarono a fluire parole come se piovessero. Sembrava una pappardella imparata a memoria. Disse che offriva segretezza e l'assicurazione di una missione compiuta con successo e inoltre diceva che voleva dei soldi, tanto per cambiare, in base al lavoro e che non avrei sindacato il prezzo. Avrei dovuto dirgli tutto ciò di cui aveva bisogno anche se io non avrei saputo nulla di lui... Meglio perché non volevo sapere di più su quel misterioso e spaventoso personaggio. Concluse dicendo che non avrei dovuto affidare il compito a nessun'altro ed altre cose che sinceramente non ascoltai perché ero troppo impegnato a guardarmi le unghie. Sinceramente ero tentato di cambiare sicario... questo era troppo teatrale, troppo inquietante e troppo chiacchierone. Ma da chi sarei andato? Mi avevano indicato Sicarius perché era conosciuto tra chi faceva uso dei servigi di personaggi come quello davanti a me... Non potevo chiedergli qualcun'altro però... Decisi di accettare. Presi in mano la piuma e subito mi pizzicò la mano. Sangue, ecco l'inchiostro. Firmai con la mia grafia tonda ed elegante leggermente inclinata e lasciai andare la penna. La pergamena divenne rosso sangue ed arse assieme alla piuma. Guardai l'Innominato.
    Bene, quello che ho bisogno che tu faccia è raccogliere informazioni su qualunque ex estremista che abbia lavorato nei laboratori e provi ad ucciderlo. Voglio un lavoro pulito, nulla di troppo elaborato o teatrale. Credi di esserne capace?


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  4. ;Berqgvist
         
     
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    LInnominato
    ❝La paura del nome non fa che incrementare la paura della cosa stessa❞
    Molte persone non sanno distinguere il coraggio dalla stupidità. Jacob Brian Devil era una di quelle insulse persone. Rimase ad ascoltarmi, impassibile e disinteressato. Non erano affari miei, a me bastava intascare i soldi: se lui non avesse mantenuto fede al contratto avevo pieni diritti ad ammazzarlo: la legge era dalla mia parte, secondo le condizioni scritte nel contratto stesso che lui, ovviamente, non lesse. Stupido, uomo stupido.
    Sorrisi guardando la penna e la pergamena ardere e svanire per sempre, più o meno: in realtà si erano rimaterializzati nel mio covo. Un patto siglato col sangue e col fuoco, un patto infrangibile. Il Voto Infrangibile era scomodo in quando c’era bisogno di una terza persona e a me non andava dividere un patto con tre persone.
    “Bene, quello che ho bisogno che tu faccia è raccogliere informazioni su qualunque ex estremista che abbia lavorato nei laboratori e provi ad ucciderlo. Voglio un lavoro pulito, nulla di troppo elaborato o teatrale. Credi di esserne capace?”. Sorrisi, mostrando i denti.
    «Qualunque? Anche chi collabora con il Governo?». Se era vendetta contro gli Estremisti, quel ragazzo era ancor più stupido. Uccidere i Dottori Estremisti che ora lavoravano per conto del Governo in cerca di un antidoto significava rendere praticamente irreversibile la trasformazione di muggle e wizard. «In ogni caso, ci riesco. Moriranno di infarto, di ictus, banali incidenti domestici. Oh, magari ce n’è qualcuno di anziano. Altri saranno consumati dalla malattia». Annuii. «Certo, tutto a patto che tu paghi».
    Sorrisi. «Per gentilezza, lascerò che tu decida quale anticipo darmi. A lavoro finito, inteso come morte di ogni estremista, voglio quei soldi e, in più, un quarto degli stessi soldi. Ogni anticipo varrà una morte. Avrai la tua morte ogni settimana o anche in tempi più lunghi, non voglio dare nell’occhio. Chiaro? Fai la tua offerta». Sorrisi mellifluo. Non essere troppo tirchio, pensai, la vita di un uomo costa molto, e il mio lavoro di più. Se sbagliava prezzo mi avrebbe offeso e io avrei potuto rilanciare di molto il prezzo. Il gioco per adesso era suo, ma l’ultima parola sarebbe stata la mia o quella della morte.
    ©#epicwin

     
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3 replies since 22/4/2015, 18:05   353 views
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