Whisky: l'unica salvezza.

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. ~Kathryn.
         
     
    .

    User deleted


    narrato; "parlato"; pensato
    Stretta in quel tubino nero, palesemente prestato in quanto fuori dal mio stile, non facevo altro che domandarmi chi diavolo me lo avesse fatto fare ad andare al Fiendfyre. La risposta era piuttosto semplice: Juliet, la mia coinquilina/migliore amica/sorella. Quella sera aveva deciso che per me era giunto il momento di fare "l'animale sociale", come diceva lei. Quindi, dopo circa una settimana di letargo, mi ero dovuta alzare dal mio divano, togliere il tutone per casa, lavarmi, farmi i peli, truccarmi e infilarmi in quella tortura di abito attillato. Che poi la parola "sociale" dovrebbe implicare l'atto di socializzare e io di certo, poggiata al bancone sudicio del bar, stavo facendo di tutto tranne che socializzare, fatta eccezione per il barista al quale avevo dovuto ripetere due volte la mia ordinazione perché troppo impegnato a fissarmi le tette.
    Decisa perciò di non cedere alle avance del barista bavoso, trovai un divanetto appartato, dove speravo che nessuno mi sarebbe venuto a rompere le scatole. Poggiai il drink al tavolino dianzi a me.
    Dalla mia postazione avevo una visione parziale della pista da ballo dove vedevo ragazzi strusciarsi, baciarsi e succhiarsi a vicenda la faccia. Fra di loro spiccava l'esuberante Juliet che era appunto impegnata a farsi ficcare la lingua in bocca dall'ennesima scappatella del sabato sera.
    In queste situazioni non ho mai capito se il problema sta in me o negli altri. Non sono di certo una che ama parlare, ma di certo amo ancora di meno l'idea di socializzare in quel modo. Forse se fosse stato un altro giorno, uno di quei giorni in cui amo la vita e ho voglia di stare con gli altri, mi sarei comportata diversamente. Fatto sta che quel sabato non sarei voluta stare lì. Juliet è buona e cara, è tutto per me e io sono tutto per lei, e allora possibile che dopo tutti questi anni non capisca quando ho una giornata no? La guardavo con quel tale e sorridevo, le volevo molto bene anche se era testarda e un po' troietta. Quel giorno si era impegnata a fondo nel togliermi anche l'ultimo pelo dell'ultimo centimetro di pelle del sotto chiappa e passammo ore a cercare un vestito da mettere, che se fosse stato per me mi sarei presentata con un jeans e una magliettina, magari un po' scollata. Eravamo state un eternità a discutere sul mio abito, trovando alla fine un compromesso: super mini tubino nero. e vi assicuro che quel vestito era il più sobrio di tutto l'armadio. Ripercorrevo la mia giornata cercando di tirarmi giù l'abito, così da non mostrare le mie tonsille a tutti. Bevvi l'ultimo sorso del mio drink, spostai i capelli su una spalla, i quali in quel momento erano rosso fuoco, e mi riavvicinai al bancone con l'intento di ubriacarmi.
    "Un whisky incendiario, doppio." ordinai con tono imperativo e sicuro.
     
    .
  2. dön't touch my dildo"
         
     
    .

    User deleted


    tumblr_inline_mghkfsmGPb1ry29g9

    Dildo Baggins

    Scheda ▼ 22 ▼ Gryffindor ▼ Filoribelle ▼ Pensieve

    Non so come riesco ancora a mantenere l'equilibrio dopo la quantità di alcohol che ho ingerito. Vedo tre persone dove ce n'è forse una, e ripeto: forse. Magari la ragazza a cui mi avvicino neanche esiste e io sto ballando come un cretino in mezzo al bagno del locale, palpando tette fatte d'aria e immaginazione con le mie mani grandi e rovinate; quando ero piccolo erano anche belle: piccole e grassottelle, rosa come quelle di un porcello. Ma da bambino anche io lo ero, bello fuori quanto lo ero dentro: sembravo il bambino sorridente della scatola dei biscotti, quello vestito da alto atesino. Ero biondo, rubicondo e non ancora ridotto alla scoria che sono diventato: con il fegato distrutto e un appartamento conciato peggio di una discarica metropolitana. Ancheggio al ritmo della musica che vibra contro le pareti, alta e assordante: i presenti mi guardano e ridono e io rido con loro: è bello essere ubriachi. E fatto. Sono fatto come una scimmia ed è una fortuna che non mi stia arrampicando per le pareti di piastrelle bianche; parte una nuova canzone e io scoppio in una risata sguaiata, che mi lacera i polmoni come se mi fosse andata di traverso della vodka: comincio a sputacchiare in una mezza intenzione di recuperare il respiro, dopo aver ricordato l'ultima volta che ho sentito questa melodia e in compagnia di chi ero. Will. Sorrido, ma la mancanza di ossigeno e il mio incipiente coma etilico mi lasciano K.O. Abbraccio il pavimento sudicio, lo bacio e rido ancora: rotolo tra la carta igienica e il mio stesso sangue, uscito dalla fronte che mi sono aperto nella caduta; sono una persona orribile, me lo sento dentro. Ho cercato - come daltronde faccio tutti i santi giorni - di cancellare il sentimento d'inutilità che si è annidato nel mio cuore: ho perso di vista il mio migliore amico, il mio punteggio non è migliorato e mio fratello ha fatto voto di silenzio nei miei confronti dall'ultima volta che gli ho rubato la ragazza. Lui è un bravo figlio e io un pessimo parente: affogo le pene nell'alcohol abitualmente, eppure oggi non riesco a dimenticare niente. Mi trascino verso la porta ed esco da questo bagno maleodorante e patetico, triste quasi quanto me; mi rialzo e mi avvicino al bar. Una ragazza mi precede nell'ordinare e non posso fare a meno di guardarla leggermente sgomento e, tutt'a un tratto, completamente e inesorabilmente arrapato: gambe lunghe e snelle, tubino nero che lascia poche curve all'imaginazione e un davanzale sul quale mi piacerebbe affondare la faccia piantare degli splendidi geranei. Un whisky incendiario, doppio. « Due. » sbiascico. « Offro io. » mi palpo le tasche in cerca del portafoglio per pagare, ma non lo trovo. Le mie dita accarezzano i bordi di una bustina di coca e nient'altro e io vado nel panico. « Porcammerda, ho perso il portafoglio. » cado di nuovo, però non senza trascinare la pollastrella con me sul pavimento del Fiendfyre.
    I wanna be drunk when I wake up on the right side of the wrong bed
    role code by #epicwin for obliviongdr

     
    .
  3. ~Kathryn.
         
     
    .

    User deleted


    Kathryn Clementine Fitch
    23 anni// Neutrale // Metamorfomagus // Scheda
    narrato; "parlato"; pensato
    Non finii nemmeno di fare l'ordinazione che da dietro le mie spalle sentii un "Due." seguito da "Offro io". Mi girai di scatto, pronta a urlare istericamente contro quel sudicione che voleva offrirmi dell'alcol in cambio di chissà quale favore. Lo vidi li davanti a me con le mani nelle tasche, perso a cercare qualcosa con il panico che gli saliva in volto, e per non so quale ragione non dissi nulla.
    "Porcammerda, ho perso il portafoglio." esclamò in fine. E allora sì che ero pronta a spuntare tutto fuori "Guarda questo cretino..."
    pensai "...adesso vuol farmi credere che non trova il portafoglio, e certo!".
    Sentii la parte stronza del mio io venir fuori e invece...bum! Venni trascinata a terra dal sudicione. Mi ritrovai sopra di lui, in una posizione molto equivocabile, e con le mutande di fuori. Per un momento ebbi la mia mano sul suo avambraccio e potei stringere i suoi muscoli. Arrossii dall'imbarazzo e subito dopo scattai seduta a terra esclamando "Ma che cazzo fai?!". Conoscendo la parte stronza del mio io mi ero molto trattenuta, forse per l'imbarazzo di essermi trovata sopra di lui e avergli tastato i muscoli. E quando si dice non c'è limite al peggio, abbassai gli occhi e vidi le mie mutande di pizzo rosa e il vestito arrotolato quasi fino all'ombelico. A quel punto, in perfetto stile Clementine, mi misi a ridere istericamente che sembrava quasi piangessi. Mentre ridevo, cercavo disperatamente di abbassarmi almeno di un paio di centimetri il vestito, ma ormai non mi interessava più di tanto: tutto il locale aveva potuto ammirare le mie mutande e chi non lo aveva ancora fatto era stato richiamato dalla mia risata da cornacchia, che per quanto mi riguarda poteva aver coperto anche la musica alta e risuonante del locale.
    Quando non ebbi più respiro, annaspante, cercai di rialzarmi. Prima provai a farmi forza solo sulle mie gambe, ma ricaddi a terra con il sedere di nuovo sul pavimento davanti al bancone del bar. Chissà come si stava divertendo il barista, che si era potuto godere l'intera scena e chissà quante scene del genere vede ogni volta.
    Cercai di rialzarmi, aggrappandomi a qualcosa che non so cosa fosse. Una volta in piedi mi affrettai ad abbassarmi il vestito. Tutto intorno a me aveva iniziato ad ondeggiare leggermente, l'alcol si faceva sentire...finalmente!
    Feci un leggero sorriso, di quelli che fai solo quando sei brillo, mi avvicinai al bancone sperando che il sudicione si fosse disintegrato al pavimento ed esclamai "Dov'è il mio wisky doppo?!"
     
    .
  4. dön't touch my dildo"
         
     
    .

    User deleted


    tumblr_inline_mghkfsmGPb1ry29g9

    Dildo Baggins

    Scheda ▼ 22 ▼ Gryffindor ▼ Filoribelle ▼ Pensieve

    A volte penso di essere il maestro supremo delle figure di merda: non che me ne importi veramente qualcosa, io una reputazione non l'ho neanche mai avuta, ma finire per sembrare sempre la persona più estremamente stupida del pianeta dopo un po' di volte stanca. Siamo sul pavimento e ci guardiamo negli occhi, mentre la musica ci assorda e le brillanti luci della discoteca ci accecano: non solo ho perso il portafoglio con tutto quello che c'era dentro – i miei documenti, i miei soldi e le mie carte di credito – ma sono anche riuscito a trascinare nella mia caduta verso l'inferno una povera ragazza che in fin dei conti non c'entra nulla con le disgrazie della vita che mi hanno portato ad essere la nullità che sono. Sento le sue dita avvolgermi il braccio e sorrido, socchiudendo le palpebre nel godermi il contatto con mani così piccole e lisce: i giocatori di quidditch non sono mai così delicati e hanno i palmi pieni di calli (sarà per gli allenamenti o per le seghe) e ultimamente sono gli unici esseri umani che sono autorizzato a vedere. Non dovrei nemmeno essere qui e sorrido sornione mentre ci penso, appoggiando il cranio contro il pavimento liscio e sudicio del locale: le mie mani si muovono da sole, come se un burattinaio mi muovesse. Scivolano dai miei fianchi su quelli della ragazza e mi accorgo che il sexy tubino nero che le copriva il corpo si è alzato, arricciandosi sui fianchi e lasciando in bella vista le graziose mutandine della giovane che, al tatto, sembrano tanto infantili quanto piccanti. La sento scuotersi su di me e capisco, in un rarissimo lampo di genio, che sta ridendo: il rumore copre il suono, ma appena apro gli occhi la sua bocca aperta in un rumoroso sorriso è la prima cosa che vedo. Scrolla le spalle come presa da un attacco di convulsioni: cerca di rialzarsi, ma il suo culo ricade nuovamente su di me. « Porca puttana. » annaspo, sentendo come i miei gioielli di famiglia finiscono schiacciati sotto al peso del potere femminista. La vedo ridere ancora e io non ho la forza per spostarla, muoverla da sopra di me - cosa che non farei se stessimo in un letto e fossimo nudi - ma rinuncio e mi limito a guardarla: scivola da me e si rimette in piedi, riavvicinandosi al bancone. Mi aggrappo all'ultimo pizzico di energie che mi rimangono in corpo e mi alzò anche io: barcollante la seguo e le metto un braccio attorno al collo, schioccandole sulla guancia un bacio affettuoso che se avessi una sorella, le riservere. Non dubitate di me, però: Dildo Baggins è il porco dei porci, signori, ma sa anche rispettare una donna quando deve. Mica posso lanciarmi direttamente: le donne sono nostre amiche, non buchi! « Non mi reggo in piedi. » le strascico appiccicato al suo orecchio. « AccompagnIami in bagnIo... d-devo avello lascIato li. »
    I wanna be drunk when I wake up on the right side of the wrong bed
    role code by #epicwin for obliviongdr

     
    .
  5. ~Kathryn.
         
     
    .

    User deleted


    narrato; "parlato"; pensato
    Stavo lì, appoggiata con il ventre contro il bancone, domandandomi se quell'incompetente del barista mi avesse notato oppure no, quando mi sentii cingere le spalle da un braccio muscoloso, vagamente familiare. Era il ragazzo sudicione su cui ero atterrata prima, o meglio quello che mi aveva trascinato con lui sul pavimento. Mi raggiunse e mi diede un tenero bacio sulla guancia. Per un momento, grazie a quel casto bacio o per l'alcol che saliva, smisi di vederlo solo come un sudicione e come avviene tutte le volte che alzo un po' troppo il gomito, diventai un po' più cordiale con gli altri esseri umani.
    Si avvicinò al mio orecchio e lo sentii il suo fiato contro il mio collo. "Non mi reggo in piedi. AccompagnIami in bagnIo... d-devo avello lascIato li." sbiascicò appoggiato a me. Era incredibilmente leggero in quel momento anche se penso che tutto il suo peso era praticamente su di me e pesava molto più di me.
    Girai il viso e lo guardai con una faccia infastidita dalla musica e dall'acol. "Perché dobbiamo andare il bagno? Io non ho nessuna intenzione di scopare con te questa notte! Soprattutto in un bagno sporco e puzzolente!" dissi sbiascicando a mia volta. Le mie parole però non risuonarono polemiche o acide come quelle di una vecchia zitella, anzi sorridevo e avevo un'aria cordiale quasi scherzosa. "Anzi anzi anzi, saai che c'è?" dissi portando il mio indice fra i nostri volti "Te lo dico io che facciamo!" spostai l'indice verso il cameriere "Cameriere! Dove sono i nostri whisky doppi?". Il barman, con aria quasi disperata, mi fece cenno con la testa e dopo due minuti posò davanti a noi due bicchieri bassi e larghi con u liquido ambrato al loro interno.
    Mi liberai dal braccio del ragazzo e dissi"Questo lo offro io! Dopo cerchiamo il tuo portafoglio e il prossimo lo offri tu, anzi i prossimi due...devi farti perdonare!". Scostai leggermente il vestito dal mio seno e pescai una banconota dal mio reggiseno, l'unico posto dove potessi tenere dei soldi non avendo ne' tasche ne' borsetta, che porsi al barista "Sono tuoi caro, tieni pure il resto". Oh quanto mi piaceva dire quella frase quando in realtà di mancia ce ne era ben poca.
    Alzai il bicchiere verso il mio caro sudicione e balbettai "Bri-brindiamo!" e mi scolai il mio whisky.
     
    .
  6. dön't touch my dildo"
         
     
    .

    User deleted


    tumblr_inline_mghkfsmGPb1ry29g9

    Dildo Baggins

    Scheda ▼ 22 ▼ Gryffindor ▼ Filoribelle ▼ Pensieve

    Sono troppo ubriaco. Ho perso completamente il conto della quantità di alcohol che ho buttato giù: ricordo solamente con cosa ho cominciato la serata e dove mi trovato, mentre ora non so nemmeno con chi sto parlando e in che posto sono andato a finire. Immagini incoerenti mi attraversano la mente come flash di ricordi che la mia mente intrisa di vodka sta cercando di cancellare: il bar di Joe, due birre, una striscia tirata su dalla tavoletta del water di quel bagno piccolo riservato al personale che nasconde dietro ad una porta in magazzino. Babbanate. Babbanate che amo alla follia: tocco la spalla della ragazza ma le mie dita nemmeno se ne accorgono. Sono fatto come una scimmia e ubriaco come una spugna: c'è poco da fare con me, sono un problema per il quale non hanno ancora inventato la soluzione. « Perché dobbiamo andare il bagno? Io non ho nessuna intenzione di scopare con te questa notte! Soprattutto in un bagno sporco e puzzolente! » inarco un sopracciglio. Ma perchè tutte le donne pensano che io me le voglia scopare? Che qualcuno me lo spieghi. Va bene, questa qui ha un bel corpo e con la vista annebbiata dall'alcohol mi sembra anche abbastanza carina: ma ho una dignità. Io, Dildo Baggins, non sono una puttana: sono un ragazzo facile, ok. Sono un amante del sesso e della bella vita, va bene. Ma non ho sempre in testa solo quello. No. Ho in testa anche il quidditch, e il mio cane. Ho altre passioni nella vita a parte infilare il mio pene in vagine altrui. « Anzi anzi anzi, saai che c'è? » Sta facendo tutto da sola. La guardo fingendo una qualche parvenza d'interessamento che, ovviamente, non esiste nemmeno: inarco un sopracciglio e faccio segno di stare capendo le parole che le escono dalla bocca. « Cameriere! Dove sono i nostri whisky doppi? Questo lo offro io! Dopo cerchiamo il tuo portafoglio e il prossimo lo offri tu, anzi i prossimi due...devi farti perdonare! » la osservo estrarre una banconota dal reggiseno e darla al cameriere, che ci serve un paio di bicchieri di liquido ambrato e ghiacciato: lo butto giù senza pensarci, notando come brucia mentre scende lungo il mio esofago e affoga negli acidi del mio stomaco. « Bri-brindiamo! » Ops! Scontro il mio bicchiere vuoto con il suo ancora pieno. Ma sono preoccupato per il mio portafoglio scomparso: la prendo per mano e la trascino via dal bancone. Lei zampetta sui tacchi e io mi muovo impacciato tra i corpi convulsi della discoteca.
    I wanna be drunk when I wake up on the right side of the wrong bed
    role code by #epicwin for obliviongdr

     
    .
5 replies since 2/3/2015, 02:09   255 views
  Share  
.
Top