Jack-o'-lantern.

Role PreQuest. Anjelika Queen.

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  1. EddieMuffin
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    18 - In love with a Cupcake - Neutralchic - scheda ()

    Halloween, una delle feste preferite dai Maghi di tutto il mondo, si stava avvicinando. Questo, ovviamente, non poteva non toccare anche il Red Velvet, da una settimana, oramai, erano in vendita, non sostituendo quelli già presenti ma sommandosi a questi, dolci a tema: biscotti di frolla friabile con le più spaventevoli ed animate figure,caramelle gommose capaci di aiutare il consumatore ad assumere un aspetto spaventoso, scheletri di meringa suicidi. Ma, soprattutto, era il periodo, questo, delle Jack-o'-lantern. Mai, come in questo periodo dell’anno, le torte di zucche svanivano a tempi record dai ripiani delle vetrine. Il dare loro aspetti terrificanti e il presentarle in diverse varianti – con l’aggiunte di cioccolato, frutta secca e molto altro – incentivava la loro rapidissima Smaterializzazione negli stomaci dei clienti. Evan amava quel periodo e non solo per i profitti che questo porta alle sue tasche, ma per il clima gioviale e festoso.
    Suo fratello Aaron adorava cucinare la torta di zucca con loro nonna. Lui non aveva più nessuno dei due.
    Persino quel mostro di sua madre era sparito. Non sapeva dove fosse andata a cacciarsi, o in quale sudicio vicolo si fosse infilata in cerca di chissà quale perverso piacere carnale, ma era svanita. Villa Devereux era stata chiusa, il personale e gli inservienti licenziati. Anche il suo concubino preferito era improvvisamente ritornato alla fogna cui apparteneva. Rimaneva solo lui, quel nuovo Evan, a sorreggere il peso di quella famiglia. Gli spettri di quella famiglia. I tormenti di quella famiglia.
    L’egida dei ricordi positivi, spesso non bastava a farlo sopravvivere a tutto ciò.
    Per questo, aveva intensificato il suo impegno dentro il negozio. Così, tra aiutare in cucina, servire ai tavoli e addobbare il locale con ragnatele e spaventevoli mostriciattoli, le sue giornate trascorrevano rapide senza lasciargli ferite. Aveva in mano un vassoio di cupcake sormontati da rattoppati e zuccherosi cappelli di strega, quelli dell’immaginario Babbano, che stava disponendo in bell’ordine su un supporto a forma di albero marcescente, quando entro un cliente.
    Una coppia, tutta infagottata in sciarpe forse troppo pesanti per un autunno tutto sommato ancora mite, si avvicinò al balcone, chiedendo consiglio su cosa portare ad una cena come dessert. La cosa lo illuminò. Propose loro di sedersi e concedersi uno di quegli speciali vassoi d’assaggio che era stato costretto ad inserire nel menù per accontentare i più golosi. In effetti, in molti lo ordinavano. Su una grossa lastra di vetro, lunga diversi centimetri, veniva disposto la versione mignon di ognuno dei dolci lì presenti.
    Nonostante le piccole dimensioni, svuotarlo completamente richiedeva grande forza di volontà e uno stomaco di ferro: vuoto e resistente. Eppure, di gente con queste caratteristiche, aveva scoperto, ce n’era parecchia. Il tutto, ovviamente, accompagnato da uno dei caffè speciali, gratuito per i temerari che si buttavano sul piatto di portata. Una vera sfida.
    Preso da quei pensieri, curioso di scoprire cosa i due avrebbero deciso di portare ai propri ospiti, Evan non si accorse del nuovo scampanellio. Qualcun altro era entrato.
    La notò poi, dopo aver finito di ordinare i muffin. Anjelika Queen, la sua oramai ex insegnanti di Pozioni, era entrata nella sua pasticceria. Non la faceva molto tipa da dolci. A meno che questi non fossero avvelenati.
    Poteva procurarsi del cianuro, se lo desiderava.
    «Buongiorno, professoressa» disse cordiale, come era solito fare con tutta la sua clientela «In cosa posso esserle d’aiuto?» domandò.
    Le sue mani si puntellarono saldamente sul balcone freddo. La stava studiando dall’alto in basso. Cosa era venuta a fare al Red?


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    Anjelika non era un'amante delle feste, decisamente no, almeno non di tutte. Era cresciuta in un orfanotrofio babbano, con bambini odiosi che ogni anno aspettavano Babbo natale, come se potesse mai esistere una figura tanto gentile al mondo. Dicevano che si doveva essere più buoni così da poter ricevere regali. Ma cosa voleva dire? Lei non era una bambina cattiva, eppure non riceveva mai niente, quindi erano solo frottole. Odiava il Natale e tutte le feste felici, odiava i visi sorridenti e falsi delle suore che festeggiavano la nascita di Gesù. Che senso aveva festeggiarlo, se tanto sapevano che avrebbe fatto una fine tragica? Una volta chiamata ad Hogwarts, ad undici anni, non era cambiato molto. Trascorreva le feste da sola al castello, con i pochi bambini che non avevano famiglia e si sentiva una Regina, sola nel suo regno, con quei pochi sudditi che facevano tutto ciò che lei voleva, perchè la temevano. Aveva passato tanti anni da sola, che non sapeva nemmeno cosa significasse trascorrere le vacanze in famiglia, avere una famiglia. Ma quando aveva conosciuto Damian, tutto era cambiato. Aveva trascorso i quindici anni più belli della sua vita, e il Natale più bello con lui e la sua famiglia, anche se nonostante questo non era mai riuscita a capirne l'euforia. Amava il periodo autunnale, e Halloween era probabilmente l'unica festa che riusciva a sopportare, perchè si era sempre permessa di fare gli scherzi più assurdi e cattivi agli altri, giustificandosi con il fatto che fosse Halloween. Ricordava ancora l'anno precedente, quando insieme a Damian, avevano deciso di vestirsi rispettivamente da strega e mago, e si erano imbucati ad una festa babbana e adescato una ragazza, per una notte di passioni e giochi erotici.
    A dieci mesi dalla morte della sorella di Damian, e madre di Shane, lui aveva deciso di fare qualcosa di commemorativo ai due scomparsi tragicamente. Anjelika fu daccordo. Anche se sembrava una persona fredda e poco interessata ai sentimenti altrui, per Damian avrebbe fatto qualsiasi cosa, anche organizzato un party a casa loro e preparato tutto quanto. O quasi tutto, visto che avevano gli elfi che si sarebbero occupati praticamente di ogni cosa. Non era una festa in grande, dato che lei non aveva parenti e Shane probabilmente non si sarebbe presentato. Ma tra gli amici della famiglia di Damian, qualcuno ci sarebbe stato e voleva comunque fare la sua parte. Anjelika sapeva quanto Damian amasse i dolci del Red Velvet, così quella mattina decise di andare a fare qualche compera, personalmente. Torno subito Esordì, glaciale come sempre e si smaterializzò a pochi passi dal negozio. Entrò e notò subito il bancone colmo di biscotti a tema, ovviamente. Si avvicinò lentamente scrutando ogni angolo del negozio, compreso Evan, che la salutò, cortese. Un ex studente. Uno dei migliori a parere suo. Ottimo Serpeverde.
    «Buongiorno, professoressa» Sembrava curioso di vederla lì, era ovvio. Non era da lei scomodarsi a fare compere, di qualsiasi genere. La donna ricambiò Buongiorno Devereux... Dopo un attimo di contemplazione dei dolci, parlò Vorrei una Slytherin soul e...Jack-o'-lantern. Se è possibile. Era vestita con un abito viola scuro, all'apparenza di velluto, che le fasciava il seno, pronunciandolo, ricadeva stretto lungo i fianchi, fino alle gambe. Le spalle erano coperte da uno scialle nero, semi trasparente. I capelli erano raccolti in una coda alta e voluminosa, e ricadevano in tanti riccioli rossi che le toccavano le spalle. E... hai qualcosa da consigliarmi? Non sono pratica di feste commemorative... Fosse stato per lei avrebbe comprato tutto il negozio, visto che l'aspetto dei dolci era molto invitante.


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    Edited by queën - 17/10/2014, 21:26
     
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  3. EddieMuffin
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    18 - In love with a Cupcake - Neutralchic - scheda ()

    Velluto viola scuro, stretto sul suo corpo formoso, volutamente usato per evidenziare le curve abbondanti del suo fisico. Uno scialle nero, dal tessuto trasparente, per ingannare la vista: coprendo e celando quelle spalle accarezzate dai sui capelli d’un rosso corposo. Anjelika Queen sapeva certamente come farsi notare, mettendo in mostra il suo apparire da lei tanto curato. Era quel genere di donna che, per esuberanza nel vestire o fascino, obbliga un uomo a voltarsi per guardarla. Di questo, ne era perfettamente consapevole e, anzi, il più delle volte tacere l’impressione che stesse facendo tutto ciò di proposito era semplicemente impossibile. Spinta all’eccesso della sensualità, ad un gemito dalla pornografia. In equilibrio tra bizzarria e volgarità. Aveva risposto al suo saluto, con la solita composta freddezza. Non che si aspettasse altro, da lei, considerando che non avevano alcun rapporto e che, fino a poco tempo prima, lei era la sua docente di Pozioni. In fin dei conti, tra la sua materia e la pasticceria vi erano parecchie analogie. Tra tutte, sicuramente la precisione e la cura dei particolari.
    Ascoltò in silenzio le richieste della donna. Quando ebbe finito, si limitò ad annuire.
    «Certamente» le disse con un sorriso, scegliendo dal balcone una torta Slytherin Soul. Quel giorno, ad abbellire la ganache erano state aggiunte delle schegge di cioccolato fondente, piatte e lunghe, che contrastavano, con la loro amarezza, la dolcezza della crema. Un piccolo serpente di cioccolato, stregato abilmente, sembrava sopito, ma si sarebbe animato non appena qualcuno avesse tentato di mangiarne un pezzetto. Tra tutte le torte, quella era quella che più si confaceva alla persona che aveva innanzi: goduriosa e diabolica. Prese una delle confezioni squadrate ufficiali del Red Velvet, in tinta con l’abito della donna, e vi ripose all’interno il dolce. Chiuse il pacchetto con uno spago scarlatto, come i capelli di lei. Era un gioco che spesso si divertiva a fare, abbinare le confezioni agli abiti dei clienti. Fece lo stesso con la Jack-o’-Lantern, fermandosi solo per chiedere indicandole le due versioni, se preferisse quella normale o quella che aveva la forma di zucca spettrale, in tema con la festività che era alle porte. Solitamente, tutti preferivano quest’ultima, ma sapeva che i gusti della Queen potevano essere molto diversi da quelli della massa.
    Impilò i due pacchetti e li lasciò sul balcone, concentrandosi sulla seconda richiesta.
    Meditò un attimo.
    «Dipende» esordì, pensieroso «Di che tipo di ricorrenza si tratta?» chiese, non con impertinenza. Non si stava facendo gli affari altrui, anzi, stava solo tentando di capire cosa fosse meglio consigliarle per avere un dolce pertinente alla festa. Se di questa si trattava.
    «Per esempio, se si aspetta molti ospiti e ha intenzione di servire loro un banchetto, potrebbe scegliere dei cupcakes. Magari quelli di dimensione più piccola, ma di diverse tipologia, così da accontentare tutti i gusti» suggerì, procedendo a caso «Se invece si tratta di un pasto “a tavola”, una torta andrà più che bene, oppure, se già sa il numero dei suoi ospiti, le versioni monoporzione dei nostri dolci. In questo caso, in base al resto del menù possiamo trovare un dolce leggero oppure qualcosa di deciso».
    Le lasciò il tempo di spiegarsi e di decidere, prestandole attenzione senza metterle fretta. Non rompendo il contatto visivo, preparò un caffè per uno dei suoi clienti, leggendo le ordinazioni dei suoi camerieri.
    «Desidera un caffè? Offro io».


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    Anjelika doveva ammettere che anche se spesso lo sguardo di Evan Devereux non le piaceva, il ragazzo aveva una marcia in più rispetto a molti suoi compagni. Quanti studenti a diciotto anni erano in grado di imbarcarsi nella gestione di un'azienda così redditizia? Aveva sempre stimato le persone ambiziose, come lo era lei, come lo era anche Damian. Sorrise quando lui le porse la Slytherin Soul che aveva richiesto, ammirandola in ogni particolare. Poi alla richiesta specifica sulla Jack-o’-Lantern indicò quella a forma di zucca spettrale. Notò anche come si fosse impegnato a fare il pacchetto alla torta, abbinato ai suoi vestiti, ma non commentò, non era da lei perdersi in complimenti inutili, che era sicura Devereux ricevesse ogni giorno. E' una commemorazione funebre, ma vogliamo trasformarla in una festa di Halloween, per una persona speciale. Sapeva che Sarah non avrebbe voluto piagnistei al suo funerale e anzi avrebbe preferito le risate e il divertimento, alle lacrime. Sapeva anche che la donna, come lei, amava Halloween. Lo stesso non avrebbe potuto dire di Tiger Howe, quel babbeo insulso che Anjelika aveva ampiamente odiato, dal primo giorno in cui lo aveva conosciuto, sino alla fine, quando alla notizia della sua morte si era dovuta trattenere per non esultare di gioia e regalare tutta la sua scorta di Felix agli sconosciuti. Mentre ci pensava, i suoi occhi di un apparente grigio chiaro divennero verdi acidi. Odio, solo odio. Damian non aveva mai approvato l'odio palese che condivideva per quell'uomo, ma Anjelika non poteva davvero farci niente, quando odiava qualcuno lo doveva manifestare, non riusciva a tenerselo dentro. Mentre il ragazzo le spiegava i tipi di dolci che avrebbe potuto servire, lei si guardava intorno, gustandosi appieno l'atmosfera stuzzicante che quel locale le suscitava, mentre il suo sguardo tornava umano.
    Saremo circa...una quindicina di persone. Quindi direi che prendo dei cupcakes misti, abbinati alla Slyth e alla Jack-o’-Lantern, e le due torte. Per la quantità lascio fare a te...Grazie.
    Nel frattempo squadrò il tipo a cui Devereux stava facendo il caffè. Un'altra cosa che odiava era non avere completamente su di sè l'attenzione del suo interlocutore. Perchè no...Sorrise pacatamente.


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    Edited by queën - 17/10/2014, 21:26
     
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