L'irresistibile odore del sangue

Lilia and Shane

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    A quanto pare la tassa dai capelli blu era come la merda per le mosche per quanto riguarda il guadagnarsi sessioni di torture, probabilmente c'era una cospirazione contro di lei visto che quel giorno non aveva fatto niente di male, croce su cuore due volte, stava solo camminando per i corridoi. Forse erano dei corridoi in cui gli studenti quel giorno non erano ammessi? Forse qualche mangiamorte pazzo aveva voglia di divertirsi e quindi aveva scelto la povera balbettante professor Raptor Lilia? Chi lo sa, fatto sta che Lilia si trovava per l'ennesima volta dentro la sala delle torture un posto poco illuminato, tetro e impregnato dell'odore del sangue perché non c'era divertimento ad usare solo la Maledizione Cruciatus, bisognava lasciare il segno sul corpo di ogni studente che passava per di lì. Odore particolare quello del sangue, difficile da descrivere proprio come il suo sapore, Lilia conosceva bene entrambi e sapeva che certe persone malate non resistevano all'odore del sangue, erano attratte da esso e per questo si divertivano a turturare i corpi esili dei ragazzi che entravano in quella stanza. Lei però non aveva paura, in quel gioco (quello di venire torturata) era abbastanza brava anche se in verità dipendeva tutto dall'altro giocatore, se non altro la ragazza non stava sempre zitta e muta, lei inveiva contro chi la provocava a volte provocando a sua volta altre ferendo. Ma chi sarebbe stato l'altro giocatore quel giorno? La porta della sala torture era chiusa con la magia e la ragazza era già stata privata della bacchetta come prassi, aprì le braccia e urlò -ALLORA? DOVE SEI? VUOI GIOCARE CON ME VERO? VIENI AVANTI, DAI, NON MORDO.- faceva sempre così tanto sapeva che le avrebbe prese tanto valeva rendere la cosa un po' divertente.
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    Shane in fondo era una persona buona...No, okay forse non è del tutto corretto. Riniziamo:
    Shane, in confronto a molti mangiamorte e considerato nel particolare contesto di Londra ai giorni nostri, era una persona buona, in fondo. Non andava mai a torturare qualcuno o anche solo infastidirlo per divertimento. Non era una cosa che lo divertiva, il torturare il prossimo. Perché? Forse perché odiava tutte le attività comuni o di coppia, o quelle che richiedevano il contatto stretto con qualcun altro, a eccezione del lavoro al Lilum, ma diamine, lì guadagnava dannatamente bene! Il Lilum era un'eccezione che confermava la regola: odiava il contatto fisico che non gli arrecasse un guadagno personale. Il torturare qualcuno era un'attività di coppia, il più delle volte, e non sopportava le attività di coppia. Tanto meno sopportava le gang bang, ossia una tortura di gruppo verso un individuo. Ma perché questo richiamo al porno?

    Comunque, Damian lo aveva chiamato nel suo ufficio, quella mattina, per passargli un compito che avrebbe dovuto eseguire lui stesso quel pomeriggio ma purtroppo, avendo avuto degli impegni improvvisi, avrebbe dovuto saltare e non poteva. Lilia Lindberg aveva saltato troppe sue lezioni! A detta di Damian, la ragazza di questo passo avrebbe rischiato molto più che una gentile tortura. Comunque, aveva passato a Shane il compito: torturare la Tassorosso. In cambio, ovviamente Shane aveva chiesto qualcosa a Damian. Qualcosa di particolare, che non tutti gli adolescenti chiedevano: Una rifornitura completa di Sangue di Unicorno, indispensabile alla sua sopravvivenza. In passato non esisteva la compravendita di questa particolare sostanza, perché si avevano tanti pregiudizi sull'uccisione di animali puri come gli Unicorni. Poco a poco con gli anni si erano sviluppati dei traffici illegali di questo tipo di sangue e tanti Unicorni erano stati trucidati da persone ignoranti e senza scrupoli. Poi, il ministero aveva preso in mano la situazione, e ancora Shane non sapeva se ciò che avevano deciso era giusto o meno, era comunque sfruttamento, ma avevano creato un allevamento protetto in un punto della Foresta Proibita, prendevano il sangue degli animali, senza ucciderli, e lo rivendevano. Aveva scoperto questa cosa solo di recente e adesso, almeno una volta a settimana, beveva quel sangue, e restava in vita senza dover uccidere nessuno. Ricevere una rifornitura completa, pagata da Damian gli avrebbe concesso di lavorare un po meno al Lilum e dedicarsi un po di più allo studio. Se per questo avrebbe dovuto sacrificare una persona, lo avrebbe fatto a occhi chiusi. L'unica cosa che un po' lo toccava - solo un po' - era che la Lindberg era della stessa casata di Hope.
    Si avviò in sala torture, dove Elizabeth Dare, l'aguzzina, aveva già provveduto a portare la ragazza e disarmarla. Entrò dentro la stanza, avvolto nel buio, mentre Lilia gridava a gran voce - ALLORA? DOVE SEI? VUOI GIOCARE CON ME VERO? VIENI AVANTI, DAI, NON MORDO. - Esitò un attimo. "Distaccato, e tutto sarà più facile" Era la prima volta che tortura va qualcuno. Non era un obbligo farlo, era stato torturato altre volte, ma mai era stato lui l'aguzzino.
    Voglio le prove, Shane...Aveva detto Damian. Avrebbe dovuto lasciarle qualche segno sul corpo. Uscì dal buio mostrandosi. Io si, in realtà... ma a chi importa? Dopotutto era vero, mordeva, da animgus. I morsi sono troppo sofisticati, userò un oggetto più mainstream per te... Si avvicinò alla riserva di fruste della sala torture e ne prese una nera in cuoio, non troppo sottile, ma nemmeno grossa. La guardò in tutta la sua lunghezza, ammirato. Che bell'arma, ben fatta. Frustò il terreno con forza, emettendo un suono freddo e tagliente, che spezzò il silenzio. Lilia Lindberg, tassorosso? Domandò, senza mai guardarla negli occhi ma soffermandosi sullo strano colore dei suoi capelli. Ah, ricordava di averla vista altre volte a scuola. Aveva anche la sua età, meglio. Picchiare qualcuno di più piccolo di lui, gli avrebbe posto qualche scrupolo in più. Il fatto che fosse una donna, be...Era gentiluomo fino ad un certo punto, ma era soprattutto a favore della parità dei sessi. Forse il grande svantaggio di lei era essere disarmata, nonché mezzosangue.


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    Se ti interessa sapere perchè beve il sangue di unicorno puoi leggere le stronzate nel mio Pensieve, ma alla fine ti basti sapere che lo beve per non morire ^^


    Edited by shane is howling - 12/9/2014, 12:46
     
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    Uno schiocco o meglio era quello che sembrava il rumore emesso dall'arma scelta alle orecchie di Lilia, un rumore singolare per un arma che era altrettanto singolare almeno per la ragazza: la frusta (Holmes alla riscossa). A quanto pare avevano scelto un nuovo mangiamorte per farle il ben servito quel giorno perché di solito i suoi migliori amici torturatori optavano più per armi più classiche, tipo pugnali e altre cose affilate. -Non è proprio così mainstream quanto pensi- disse rivolta verso la sagoma scura del suo rivale. Lui, dalla voce sembrava un lui, si avvicinò mostrando finalmente il volto ammaliante e strafigo (solo perché così Shane si vanta) -Lilia Nymphadora Lindberg per piacere.- fece scandendo bene il seondo nome che la gente o si dimenticava oppure pensava fosse il suo cognome -Comunque sì, tassorosso.- disse con fierezza. Squadrò il viso del nemico e notò che evitava di guardarla negli occhi, aveva forse paura? Ci mise un po' per via del buio ma lo riconobbe come Shane Howe, un ragazzo di cui aveva sentito parlare svariete volte, un alunno come lei che aveva la sua stessa età. Non era mai stata torturata da un pari, sempre da adulti malati e sinceramente quel ragazzo al momento le faceva un po' pena, non la guardava negli occhi forse perché non sarebbe voluto essere lì in quel momento. -Da quando mettono gli alunni a fare il lavoro sporco, Shane? Hai fatto qualcosa di male per meritarti tutto questo o semplicemente alla gente piace divertirsi vedendoti fare cose che non vuoi fare come con me?- fece con un fare che era a metà tra il "ti compatisco, amico" e "ti sto provocando per vedere se sei capace a farmi del male" anche se cercò di far prevalere più la parte compassionevole di sé visto che non voleva morire soffrire troppo per mano di un pivellino sua.
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    Possibile che sparisca sempre?! disse Hope, probabilmente parlare da sola non era un buon segno, ma ultimamente aveva proprio iniziato a impazzire, si per Shane. Era così schivo e diverso. La missione in Bolivia l'aveva cambiato e non solo per le cicatrici ma era lo sguardo diverso, qualcosa lo aveva trasformato. Era adulto, chissà cosa avevano visto quegli occhi, una volta li sapeva leggere molto bene.
    Non si erano dati appuntamento al dire il vero, non lo facevano ormai da tanto tempo, quindi era diventato impossibile trovarlo, o solo incrociarlo anche per sbaglio. Eppure avevano quasi gli stessi corsi.
    Camminava quindi a passo svelto da un corridoio e l'altro, prima nei sotteranei, poi in sala grande, come sei lui potesse mai essere lì. Era andata anche nell'ufficio di Icesprite per vedere se poteva essere nuovamente a discutere con lo zio, ma non ebbe un esito positivo. Così tornò verso la Sala grande e si sedette al tavolo dei Tassorosso, poggiò la testa sul legno e chiuse gli occhi. Doveva poteva essere quell'asino?! Perchè non riusciva più a pensare come lui, di solito lo trovava in posti isolati, dove poteva godersi la solitudine e la quiete, una volta lo aveva trovato in Sala torture, non perchè fosse lì per qualcosa ma in quello strano posto aveva trovato un po' di pace. Assurdo, ma fu così. Ricordava come se fosse successo da poco, lei era arrivata di corsa in quel posto terribile, pensando di trovarlo lì a riprendersi da una qualche tortura. Aveva spalancato la porta urlando Shane...andiamo in infermeria! Senza neanche preoccuparsi che fosse davvero lui e soprattutto che lo stessero torturando. Ma l'unica cosa che vide fu Shane, seduto a leggere, che senza un briciolo di emozione aveva alzato il capo e l'aveva guardata male Cazzo Hope, ma mi lasci in pace una volta?! E se stavo torturando?! Gli aveva detto, per poi raggiungerla in pochi passi. Ricordò anche la risata che venne dopo sapevano entrambi che lui non torturava mai, come lei lo trovava stupido. Ancora non capiva come poteva essere finito li per trovare la quiete, di solito era il posto dove le urla erano la colonna sonora quotidiana, i muri avevano impregnato ogni goccia di sangue e paura di quelle cattiverie stupide. Dio quanto odiava quel posto. Era sicura che non doveva esistere in realtà quella zona. Sospirò, non poteva essere tornato lì, aveva sentito dire che quel pomeriggio avrebbero dato un sana impartizione di disciplina ad una ragazza. Non sapeva chi fosse e neanche della casata, anzi si era una tassorosso. Si alzò di scatto, con gli occhi sgranati. Il professor Iceprite era sparito perchè era in Sala torture a fustigare la sua compagna. No. E se avesse portato Shane?! Chissà forse dopo tutte le missioni ora aveva anche iniziato ad assistere alle torture. Doveva andare a controllare. Subito.
    Corse fino alla stanza, col fiato corto. Vide che la porta era chiusa e le urla riempivano l'aria, le vennero i brividi, quasi le venne voglia di scappare, ma doveva curiosare.
    Aholomora Sussurrò e la porta si sbloccò per far intravedere una figura dai capelli blu, urlante. Era Lilia. Dannazione, conosceva la ragazza erano coetanee e nonostante non avessero mai parlato molto, cacchio era una sua compagna di casata e soprattutto un essere umano. Doveva agire. Aprì la porta senza neanche guardare chi fosse la persona che doveva torturarla. Di sicuro era uno stronzo e insensibile, Icesprite o la Queen.
    La prego la lasci andare professore...non le faccia male. Disse con le lacrime agli occhi. Il gesto che aveva appena compiuto fu uno di quelli più stupidi nella sua vita. Interrompere un professore durante una tortura..si era appena condannata a morte. Ma fu più forte di lei, doveva intervenire. Poteva prendere anche il suo posto, poteva farcela. Era una ribelle e si allenava per cose del genere. Guardo Lilia e il cuore le si spezzò, come poteva torturarla? Doveva fermare quell'incubo prima che cominciasse. Professor Ice... Fece per guardare finalmente il professore ma vide che non era Damian, ma Shane. Si pietrificò, cosa diavolo faceva lì?! Anzi lo sapeva, ma perchè?! Perchè Shane stava torturando una compagna?! Sha....ne cosa.... non riuscì a dire molto, riusciva solo a vedere la figura del suo migliore amico con in mano uno strumento per la tortura.
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    Alzò lo sguardo sugli occhi di Lilia, stavolta soffermandovisi, tenendo la frusta a mezz'aria. Impudente. Non era raro che gli studenti punissero i loro compagni. Non erano solo i professori a torturare, ma anche gli studenti stessi, spesso Serpeverde, ma anche le altre casate non erano da meno. Lui stesso qualche tempo prima era stato punito dalla vecchia caposcuola dei Serpeverde, che gli aveva scritto 'animagus' con un coltello sul braccio. Strinse forte il manico della frusta. Taci. Hai saltato le lezioni di Icesprite, più volte. Sono qui per conto suo. Non so come voi tassorosso possiate essere tanto.....stupidi. Saltare le lezioni di Arti Oscure! Non sei molto furba, vero? Si avvicinò di qualche passo, senza tuttavia essere troppo vicino da farsi toccare da lei. Non le avrebbe spiegato che torturandola ci avrebbe guadagnato molto. Non le avrebbe detto nemmeno che torturare non era così emozionante per lui, anzi, non gli piaceva. Non guardarmi così. Disse con la furia nello sguardo. "Solo dieci colpi" Il primo colpo di frusta partì deciso alle sue gambe. Lo schiocco questa volta fu sordo e si spaccò sulle sue gambe. Ringrazia che sono io, sono sicuro che Damian avrebbe fatto di peggio. Perché delle persone innocenti dovevano essere torturare così? "La tortura non piace a nessuno." Aveva detto a Dakota Wayne, qualche giorno prima della fine della scuola. "Non a chi viene torturato." Gli aveva risposto il rosso. Cosa avrebbe fatto se al posto di Lilia ci fosse stato Wayne, che lo aveva curato con tanto zelo tempo prima? Lo avrebbe frustato lo stesso? E lui cosa avrebbe pensato delle sue azioni? Forse non ne sarebbe rimasto sorpreso. La tortura non sempre piace, nemmeno agli aguzzini. Ma troppo spesso siamo tante pedine di una scacchiera, con schema già definito da qualcuno più in alto di noi. Troppo spesso lo scacco matto non è una sorpresa e si sa come andrà a finire la partita. Come una storia già scritta. Shane era tenuto sotto scacco da Damian, Lilia era tenuta sotto scacco da Shane, in quel momento. E poi, inaspettatamente entrava in gioco la pedina in grado di cambiare lo svolgimento della partita. Quella con la mossa inattesa, che non avevi previsto. Hope. Il suo nome aveva un sapore amaro, era un'eresia, sussurrarlo in quella stanza. Si gelò nella sua posizione, con la frusta pronta a battere il secondo colpo. Si voltò verso la ragazza che lo aveva scambiato per Icesprite. Rimase fermo in quella posizione, abbassando di poco la frusta mentre la ragazza si faceva avanti, mostrandosi e riconoscendolo.
    Piangeva, perchè non voleva che la sua compagna venisse torturata. Qualcosa in quel momento afferrò il cuore di shane è lo strise forte scuotendolo nel petto. Tattica principale (quella automatica): distacco e superbia. Cosa ci fai qui?! Vattene Hope! Sbottò tentando di mantenere un tono di voce stabile. I suoi occhi tristi, non poteva vederli.
    Non hai delle barbie con cui giocare? O Jen da spazzolare? La guardò, mentre i suoi occhi in lacrime, lo fecero tremare dentro. Tattica secondaria (quella ragionata): suscitare rabbia. Vattene o ci passi anche tu di mezzo. Mentiva, ma la rabbia era un sentimento attivo, e preferiva vederla arrabbiata, che in balia della tristezza. Conoscendo Hope, non se ne sarebbe andata da li, non lasciando la sua compagna. Che cazzo di situazione.


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    Icesprite ecco chi c'era dietro a tutto questo, il professore della materia che Lilia odiava di più al mondo: Arti Oscure e oltre ad essere professore era uno degli aguzzini che vedeva più spesso, ormai poteva considerarlo il suo migliore amico vista la frequenza con cui "giocavano" insieme. -Oooh, ti manda Icy ora è tutto chiaro. Non capisco sia così ossessionato dalla mia assenza in classe, mi vede già qua ogni volta che mi tortura.- fece la ragazza con fare alquanto sprezzante. Se Lilia era abbonata al club della tortura era solo colpa di Icesprite per questo cercava di vederlo il meno possibile saltando le lezioni anche se in verità ogni scusa era buona per mandarla a farsi picchiare. Non guardarmi così. le disse Shane non appena lei lo sfidò con lo sguardo, poi sollevò la frusta e il primo colpo partì, uno schiocco e un dolore lancinante alle gambe. Le gambe le cedettero e Lilia finì in ginocchiò, urlò, era da tanto che non urlava durante le torture ma quel dolore era nuovo, insolito, pensava di andare a fuoco nei lembi di pelle copliti dalla frusta. Ringrazia che sono io, sono sicuro che Damian avrebbe fatto di peggio. -Avrei preferito Icy, almeno lui so come lavora.- rispose lei. Avere Shane come aguzzino non era un vantaggio per lei, Icesprite era spietato e questo lo diceva anche lei ma almeno dopo anni di torture aveva imparato i suoi gusti e poteva prepararsi psicologicamente al dolore, Shane invece era un libro ancora da leggere per Lilia, ne avevasentito parlare ma non poteva sapere cosa avrebbe fatto dopo quella frustata. Quella scenetta di marionette era però destinata a finire presto grazie ad una ragazza entrata piangendo nella sala torture mentre Shane stava per sferrare il secondo colpo. Hope, Hope Mills ecco chi era la speranza di Lilia, Hope una sua coetanea tassorosso come lei con cui aveva parlato ogni tanto. La ragazza stava pregando Shane di smettere di torturare la sua compagna, inizialmente pensava fosse Icesprite l'aguzzino poi avvicinandosi capì che era il suo amico Shane.
    Hope era pietrificata ed in lacrime e Shane cercava di mandarla via, Lilia era spettatrice di tutto ciò. Di stare a guardare due amici litigare non ne aveva intenzione quindi decise di fare qualcosa. Si alzò lentamente, Shane stava guardando Hope, "Attaccare alle spalle è da codardi" pensò Lilia ma qualcosa doveva pur fare per salvare la sua pelle e quella di Hope. -Hope, ti prego, non metterti in mezzo a tutto ciò e tu Shane non dare le spalle al tuo nemico. Sei qui per giocare con me o no?- sapeva che era una mossa stupida ma non voleva si facesse male, piuttosto si sacrificava lei cosa che effetivamente stava facendo. -Non vorrai deludere Icy. - fece infine. Aveva intenzione di difendersi visto che non era legata, forse sarebbe stato inutile visto che Shane era molto più alto e muscoloso di lei ma almeno avrebbe rischiato la vita solo lei.
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    Se qualcuno le avesse posto la domanda su chi potesse esserci in quella stanza, avrebbe detto molti nomi ma non quello del suo migliore amico. O almeno non a torturare, perchè a subirne lo aveva visto più di una volta, come lei d'altronde c'era passata lì. Ricordava il dolore e non solo fisico. Le lacrime che aveva versato, le urla ad ogni schiocco di frusta su di lei, ma non durò molto e a detta del professore doveva ringraziare la famiglia, e la sua discendenza. Erano dei purosangue e seguaci mangiamorte, quindi avevano deciso di chiudere un occhio per quella volta.
    Ma non riusciva a immaginare a qualcosa di più doloroso, anzi si, Shane che era lì a torturare un'altra vita. Eppure come lei sapeva cosa si provava a farsi torturare, quindi per quale motivo lo stava facendo?!Ricordava il pianto che si era fatta tra le braccia di Shane dopo quell'atroce trattamento, lui l'aveva coccolata e calmata, fino a farla dormire per qualche ora, in una panchina al freddo per farla riprendere. Lo aveva dimenticato?! Anche lui non era stato meglio dopo una tortura, aveva passato ore in infermeria e lei che di nascosto gli portava delle medicine extra per non farlo urlare. Invece ora stava torturando e inveiva su Hope.
    Cosa ci fai qui?! Vattene Hope! furono le prime parole che uscirono dalla bocca di Shane, che sembrava un'altra persona, qualcuno che non conosceva, di sicuro non era il suo amico, perchè lui non era capace di fare quelle cose, o forse si?! Probabilmente era in grado di farlo da chissà quanto tempo e lei se ne era resa conto solo ora. Non era l'unica a essere cambiata, ovviamente. Che lui fosse diverso lo aveva capito da quando era tornato dalla prima missione, ma adirittura torturare una compagna di Hogwarts?! e come se non bastasse continuava ad inveire su di lei, non che questo fosse diverso, ecco era l'unica cosa che era rimasta uguale. Quando litigavano molto spesso lui si faceva serio e stronzo, come lei che diventava seria e distaccata.
    Non hai delle barbie con cui giocare? O Jen da spazzolare? e finalmente lo sguardo di lui si posò su Hope, qualcosa sembrò vacillare come se lì dentro ci fosse il suo Shane. Vattene o ci passi anche tu di mezzo. ecco di nuovo lo stronzo. Voleva che Hope reagisse, lo avrebbe fatto, scosse la testa, non si sarebbe mossa di lì, sapevano tutti e tre che lei non se ne sarebbe andata senza prima aver liberato la sua compagna. Lilia, che era ancora legata e pronta a farsi torturare, Hope, ti prego, non metterti in mezzo a tutto ciò e tu Shane non dare le spalle al tuo nemico. Sei qui per giocare con me o no? disse sfidando Shane. Anche Hope guardò verso di lui ancora una volta mentre la ragazza continuò Non vorrai deludere Icy. Icy?! Il professore Iceprite?! tutto quello non aveva senso per lei, Da quando sei il braccio destro di tuo zio?! Ma cazzo Shane che ti prende eh?! Lasciala andare!! urlò, sentendo l'eco delle proprie parole rintuonare in quel posto spettrale. Per quale motivo sei qui Lilia!? Anzi non importa questo è crudele!! Tu non devi essere qui, ti prego!! disse affiancondosi a lei ora, si mise davanti tra i due, insomma era peggio del prezzemolo. Shane lasciala andare!! Dovrai fare del male a entrambe, tanto sono già spacciata.

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    La pazienza andava a calare lentamente, poco a poco ad ogni parola. Non aveva intenzione di passare tutto il pomeriggio in sala torture. Un colpo di frusta sarebbe bastato per soddisfare Damian e quindi avere da lui le scorte di sangue di unicorno? No, doveva continuare. L'arrivo di Hope lo aveva scombussolato, ma non ci mise molto a tornare in sè e recuperare le forze. Si mise in una posizione laterale, rispetto alle due ragazze, in modo da non dare le spalle nè alla Lindberg, nè a Hope.
    Sono qui per giocare con te, solo con te. Sottolineò verso Lilia, per poi seguire con lo sguardo Hope, che urlante, si andava a mettere davanti alla compagna, per difenderla. Scosse la testa con dissenso, si grattò la fronte con la mano munita di frusta e rimase a pensare, per qualche istante, senza proferire parola. Non voleva chiamare l'aguzzina, perchè avrebbe messo Hope nei guai più di quanto già non stesse tentanto lei stessa di infilarcisi. Sfilò la bacchetta dal mantello e la puntò contro l'amica immaginando di legarle i polsi. Incarceramus. Rialzò verso l'alto la punta dell'arma, e la corda si legò al soffitto, tenendo i polsi di Hope sollevati sopra la sua stessa testa. Non esistevano parole che potessero descrivere il suo stato d'animo al momento, solo, non voleva farle male e non sarebbe riuscito a cacciarla tanto facilmente. Si avvicinò all'amica, che aveva gli occhi pieni di lacrime. Non guardò i suoi occhi, guardò l'incavo del suo collo, così fragile, si muoveva, andando su e giù, velocemente. Non sono il suo braccio destro, e tu lo sai che non lo sarei. Mi ha promesso una cosa, in cambio. E ne vale la pena. Sollevò lo sguardo sui suoi occhi, e tu mi stai facendo perdere tempo. Avanti, erano solo poche frustate, quante storie. Non si chiedeva da quando per lui la tortura era diventata normale, non se lo chiedeva perchè lo sapeva, lo era da troppi anni. Era ancora bambino quando aveva capito come stavano le cose. Aveva 7 anni quando Anjelika Queen lo aveva spezzato. Strise la frusta con entrambe le mani, poi si preparò a sferrare il secondo colpo a Lilia. Allora, quale zona del corpo preferisci? Domandò, per poi puntare la frusta contro Hope e tu dovevi andartene quando te l'ho detto, perchè adesso assisterai. Senza preavviso, fece partire un altro colpo sul fianco della ragazza, stando attendo a non colpire Hope.
    Odiami pure, Hope. Non doveva dimostrare a nessuno di essere diverso da ciò che era, e non era il tipo di persona che salvaguardava gli altri dalla realtà solo perchè faceva male. Non era no così che andavano le cose. La realtà era che si sarebbe venduto e prostrato a frustare gli altri (o farsi frustare) per qualcosa di davvero utile, come quello che avrebbe ottenuto da Damian. Un altro colpo finì contro la pancia della ragazza, coperta dai vestiti. Sai, la prima volta che sono venuto qui, mi ci hanno portato completamente nudo, solo dopo, per carità, mi hanno concesso dei pantaloni. Icesprite ti fa torturare nuda? Domandò a Lilia, come se stessero chiacchierando durante la ricreazione.


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    Quello che successe dopo la provocazione di Lilia non fu bello, Shane infatti legò Hope per costringerla a vederlo torturare l'amica. Il Serpeverde chiese a Lilia che parte del corpo avrebbe potuto colpire ma non aspettò risposte, la frusta partì veloce quanto un fulmine e.... un urlo atrocemente acuto uscì dalla bocca della tassa, la frusta le aveva colpito un fianco, ma non un fianco qualunque, Shane aveva inconsapevolmente scelto il fianco più ferito dei due: dopo l'ultima sessione di tortura era andata diretta in infermeria a causa di un taglio profondo che le duoleva ancora. Imprecò urlando sperando che Howe non la colpisse per quello (le era successo). Il dolore al fianco era atroce, la ferita pareva bruciare, sembra da pazzi ma Lilia in quel momento avrebbe preferito la Maledizione Cruciatus almeno non avrebbe peggiorato quel taglio. Era strano che dopo anni stesse soffrendo così tanto, probabilmente l'ultima volta ci erano andati giù più pesante di quello che aveva creduto.
    Shane le parlò come se fossero andati a prendere un caffé insieme, la tassa penso bene alla risposta da dare, non voleva di certo finire nuda come il suo aguzzino soprattutto non voleva che Hope vedesse il modo in cui Shane la stava umiliando.
    -Mi spiace per te.- fece a denti stretti -Diciamo che le mie camicie non durano molto se passano per di qua, chiedi a Wayne.- (Dakota spia Lilia mentre girovaga mezza nuda per la Foresta) non seppe nemmeno lei perché aveva nominato il rosso Grifondoro conosciuto dopo essere stata torturata, lui infatti era l'unico oltre a Tristan ad averla vista da vicino con la camicia strappata ed insanguinata dopo una sessione di tortura. -Lascia stare l'ultima frase.- disse in risposta all'espressione che si era formata sul volto di Shane. -Comunque sia Icesprite non m'ha risparmiato la "bellezza" del sentire l'arma a diretto contatto con la pelle se è quello che intendi.-
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    Se qualcuno avesse chiesto ad Hope, chi fosse la persona che conosceva meglio al mondo lei avrebbe risposto sena alcun dubbio Shane. Quanto si sbagliava, forse lo consoceva qualche anno fa, ma ora in quella stanza quello che aveva davanti non era Shane, perchè il ragazzo con la quale era cresciuto non era capace di fare una cosa del genere. O forse si?! Hope non poteva crederci che il suo migliore amico, la persona che amava più di qualsiasi altro essere umano non era la persona con la quale aveva passato quasi tutti i pomeriggi a giocare a calcio, a maghi e a rincorrersi nel bosco. Tutto quello che avevano fatto, sembrava solo un ricordo che era oramai svanito. Dov'era finito lo Shane che amava?! Il ragazzino, se pur scontroso, che le donava sempre un dolce sorriso, che giocava con lei e studiava?! Eppure avevano passato anche molte estati insieme, le loro famiglie avevano condiviso molto, e spesso si erano trovati a dormire nel letto insieme. Dove era?! Non poteva essere lui. Assolutamente no.
    Incarceramus disse Shane e delle corde la legarono, al fianco di Lilia. Dannazione, ora non poteva muoversi e non solo era nei guai, non poteva neanche aiutare la sua compagna di casata. Ma la cosa che la fece rabbrividire furono le parole che le riservò subito dopo. e tu mi stai facendo perdere tempo. era così glaciale e convinto di andare avanti. Ma come diavolo poteva farlo!? Shane questo non sei tu! disse ma sembrava invisbile e rimase lì, legata ad assistere alla scena. Shane con la frusta pronto a colpire Lilia, che sembrava sicura di se stessa, nonostante fosse in procinto di essere torturata. Brava!
    e tu dovevi andartene quando te l'ho detto, perchè adesso assisterai. continuò Shane, freddo, come suo zio Damian, le vennero i brividi, riconoscendo negli occhi del ragazzo qualcosa dell'uomo che con tanta pacatezza uccideva le persone come se niente fosse. E subito dopo partì una frustata sul fianco di Lilia, che urlò. Hope chiuse gli occhi,mentre continuavano a scenderle le lacrime, quel dolore era come se l'avesse colpita in pieno volto. Come poteva farlo?!
    shane... sussurrò, esasusta e sconvolta. Non poteva essere Shane. No. Guardò poi Lilia Mi dispiace...volevo aiutarti....io..io...Lilia parla con me...pensa a qualcosa di bello. disse cercando di ottenere l'attenzione della compagna. Forse era uno stupido tentativo, ma doveva provare.

    ETA' 16• iLCLdFF • ALLINEAMENTO_ Resistenza.
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    se fa schifo vi chiedo scusa T_T
     
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    Un ennesimo schiocco sulla pelle della Tassorosso con i capelli colorati, più forte degli altri e poi un altro ancora, e questa volta forse riuscì a vedere il sangue sulla sua pelle. Lo scintillio negli occhi verdi di Shane si fece più acceso, mentre un rigolo di sangue percorreva il braccio esile della compagna. Un altro sguardo lanciato a Hope, che, allarmata, aveva ancora le braccia legate al soffitto, poi di nuovo guardò Lilia che aveva la forza di lamentarsi ancora. No, intedevo torturarti nuda, con il culo all'aria. Disse schietto e senza troppi giri di parole. Credo che non ci sia niente di più umiliante. E comunque...tirò fuori la propria bacchetta dal jeans e la puntò contro Lilia. Silencio. Il fascio di luce partì silenzioso verso la ragazza, le cui vesti erano strappate e macchiate di sangue. Se avessi voluto chiacchierare ti avrei invitata da Madama Piediburro per prendere un tè. La osservò a lungo, contemplando ogni goccia di sangue che macchiava la sua pelle. Qualche segno lo aveva, poteva bastare? Il suo senso di giustizia aveva vacillato. Ancora una volta, la luce di quella che doveva essere la strada da seguire, aveva deciso di scolarsi una bottiglia di incendiario, perchè danzava, da un lato all'altro della stanza, completamente ubriaca.
    Cosa stai facendo?
    Cosa era giusto e cosa non lo era? La cassa di Sangue di Unicorco, sembrava una giusta causa, all'inizio, ma adesso guardando negli occhi Lilia Lindberg, sentiva che forse avrebbe potuto trovare una soluzione diversa al problema. Sapeva che aveva scelto la via facile e per un attimo, molto breve, provò empatia per la ragazza. Poi rese conto, quasi subito, che lui, al contrario di Lilia, non aveva mai saltato una lezione, che era diligente e che si faceva in quattro ogni giorno per ottenere i migliori risultati in quella scuola...e i Tassorosso avevano più punti dei Serpeverde, quindi gli partiva l'embolo, di nuovo.
    Lo sguardo di Hope, in quel momento, non poteva sembrargli meno ostile. Buttò a terra la frusta, lasciandola rotolare fino ad un angolo buio della stanza, e si avvicinò a Lilia. Puoi vendicarti di oggi, quando vuoi. La informò, con sguardo che scintillava a quelle parole. Mi trovi sempre pronto. Concluse in un sibilo. L'avrebbe attesa, se avesse voluto vendetta, perchè, provando quel minimo senso di empatia nei confronti di lei, aveva capito che, trovandosi nei suoi panni, lui avrebbe bramato vendetta. Dopotutto la vita era un ciclo continuo, fatto di azioni e controazioni e Shane era pronto per le une e per le altre. Sempre.
    Si avvicinò all'amica, che aveva assistito a quella breve tortura, e non disse niente. Non poteva dire niente al momento, non c'erano parole. Si limitò a slegare, con un incantesimo, la corda che teneva la Tassorosso legata al soffitto, e la raccolse tra le braccia, chinandosi appena in ginocchio per poi prenderla in spalla come se fosse un sacco di sale. Si risollevò e si avviò all'uscita, incrociando Elizabeth Dare. Ho finito, puoi liberarla. Disse oltrepassando la soglia della Sala con Hope in spalla, come se fosse la cosa più normale del mondo.
    La tortura più breve nella storia delle torture brevi. Sì, la tortura era durata poco, ma il suo intento era lasciarle qualche segno, niente di più, per far felice Damian e ottenere da lui ciò che voleva. Hope, sulla sua spalla, si dimenava come un serpente, ma non avrebbe mai potuto andarsene da lì, con il rischio di lasciarla nelle mani dell'aguzzina Dare. Per questo, anche se al momento sentiva l'odio di lei scivolargli sulla pelle, non l'avrebbe mai lasciata lì da sola. Delle sorti di Lilia, invece, non poteva importargli di meno.



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