And Now?! You Can Dance.

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    7Tj0WqYJason "Jaz" Maddox
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    Un giorno, una settimana, un mese...quanto cazzo era passato da quando era sopravvissuto alla spedizione in Bolivia con Shanelle e il resto del gruppo? Non ricordava neanche come era andata per l'esattezza, le punture gli avevano creato delle allucinazioni forti o probabilmente era soltanto la droga in circolo che lo aveva annebbiato, come lo era adesso. Era così fatto che non sapeva neanche con esattezza dove si trovasse al momento. Poteva essere su un letto di ospedale, cercando di non morire per un'overdose, o nella camera di un albergo con un paio di ragazze al suo fianco. No Nessuna delle due, era semplicemente sdraiato su una panchina del parco, a fumare una sigaretta dopo essersi fatto una dose massiccia di droga. L'aria era fresca, per non dire fredda. A Londra non esistevano le stagioni calde, anche in piena estate. Inoltre dove si trovava lui in quel momento non passava nessuno da minuti, o ore. Non lo sapeva con certezza, ma era solo, come sempre. Non c'era nessuno nei paraggi, solo lui e la sua mente. Ques'ultima era vuota, spenta come tutte le volte che si faceva. Chiuse gli occhi Dannata estate, non era stata come quelle che trascorreva di solito... portava ancora i lividi di quella stupida impresa, se non fosse stato un mezzosangue e alla frequente fuga dai suoi genitori, magari si sarebbe anche divertito in quel mondo. Aveva passato gli ultimi giorni tra il nottetempo per i maghi senzatetto e quella panchina, annoiandosi e ripensando alla spedizione. Era stato davvero un idiota. Alla fine l'aria fredda iniziò a farlo tremare, sentiva il corpo indolenzito e la panchina si stava facendo davvero molto scomoda.
    Ok, basta. Si disse, parlando da solo come sempre e si alzò da quella che era la sua seconda casa, gettò via la sigaretta. Doveva darsi una sistemata e fare qualcosa di diverso o sarebbe impazzi più di quanto già non fosse. S'infilò nel primo bar disponibile. Era un buco in pratica, stile anni '50, con divanetti rossi e tapperelle gialle, anzi ingiallite dagli anni che aveva quel posto. Non c'era molta gente, forse per l'orario. Una cameriera con la divisa abbinata a quei divanetti rossi lo fissò e gli sorrise Buonasera. Jason fece un cenno col capo, indicando il bancone Sera, un caffè E prima che la cameriera potesse aggiungere altro, sparì infilandosi nel bagno, si diede una lavata e si cambiò di abito con un colpo di bacchetta. Tornò come nuovo e non appena tornò in sala notò la tazza e la ragazza che la stava riempendo. A quel punto le sorrise e si sedette sullo sgabello, proprio davanti alla fanciulla. Grazie....Isa...Isabelle Disse guardando la targhetta sul seno sinistro. Si bevve il caffè provandoci spudoratamente con lei, che però non fu molto disponibile, probabilmente si era accorta che era drogato, dopotutto si vedeva lontano un miglio che non se la passava benissimo, aveva proprio l'aria da persona poco raccomandabile. Le lasciò comunque la mancia. Era in vena quella sera, aveva voglia di divertirsi. Uscì fuori dal locale e bastò fare un cenno con la mano, che il bus ai due piani comparve. Guardò l'uomo che guidava, ancora si domandava come uno come quello, praticamente cieco da entrambi gli occhi potesse guidare un bus così grande. Tra l'altro lo portava in maniera eccellente, non prendeva mai un pedone, un babbano e non causava neanche incidenti. Chissà, forse anche lui si sarebbe ritrovato a fare un lavoro simile, in fondo cosa poteva esserci di peggio?! Meglio non saperlo. Accanto a lui, anzi quasi sopra il suo capo, appeso come un arbre magique, c'era una testa in miniatura che parlava decisamente troppo per i suoi gusti; dava indicazione al guidatore. Praticamente gli mancavano le braccia e avrebbe guidato al posto suo. Entrambi si voltarono e lo fissarono mentre saliva, profumato e vestito a modo Destinazione? Chiese la testolina. Oramai conoscevano bene Jason, passava gran parte del suo tempo nel nottetempo. Fiendfyre Li informò e si sedette.
    Non ci misero molto ad arrivare, tanto che non riuscì neanche a fare due chiacchiere col ragazzo che dava i biglietti. Non appena scese notò che era già aperto, ma senza fila, probabilmente molti maghi erano ancora in vacanza. Entrò e si diresse subito al banco, aveva bisogno di roba forte, un cocktail esplosivo. Il locale non era così ecclatante come il Lilum, il suo locale preferito, ma l'atmosfera non era niente male. La musica in sottofondo cercava di invogliare le persone ad andare sulla pista, con luci che si muovevano per mezzo della magia e il DJ che era un fantasma. Insomma nella norma. Non era niente male, l'aria non era pesante o irrespirabile, non per il momento, tra l'altro bastava un tocco di bacchetta per far splendere tutto. Come cadeva un bicchiere vuoto o pieno che fosse, spariva. Erano di sicuro gli elfi a ripulire tutto. Doveva ammetterlo, quegli esserini erano davvero dei gran lavoratori, meno male che non venivano pagati o avrebbe fatto molti più soldi dei maghi.
    Si avvicinò così al bancone per chiedere, alla donna dietro, un cocktail.



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    Sin da piccola sono sempre stata una bambina curiosa,c'è chi lo considera un pregio e chi un difetto.Penso di essere nell'ultima categoria,neegli ultimi tempi è meglio sapersi fare gli affari propri.Cosa che per me è quasi impossibile,insomma c'è sempre quella vocina che ti sussurra all'orecchio e alla quale non riesci a resistere,o almeno per me era così,e finiva sempre per farti commettere azioni avventate.Quindi possiamo dire che non è mai stata veramente colpa mia,ma della vocina.Ecco ora provate a dirlo a qualcuno dopo che vi ha beccati e vi manderanno in un fantastico istituto psichiatrico.Se poi all'eccessiva curiosità si aggiungeva la mia stupidità diventava un mix pericoloso,proprio come quella volta che trovai un diario in un vecchio baule nella soffitta di mia nonna.Certo,poteva essere benissimo un diario qualunque dove si raccontava dell'amore struggente per un tizio che non ti cagava,oppure dove stavi a scrivere della tua vita come se non ci fosse un domani.Cose che non interessavano a nessuno insomma,e forse era questo a rendere i diari così interessanti:erano dei veri e propri confessionali.In quel momento la vocina prese a sussurrare nel mio orecchio e soggiogata da essa presi il diario per poi fregarmelo infilarlo loscamente nella borsa,ovviamente l'avrei resitituito.Prima o poi.Avevo sempre avuto una strana concezione di bello,non infatti quel diario era rivestito da uno strato di cuoio con inciso sulla copertina uno strano simbolo,avrei giurato fosse un'aquila ma potevo sbagliarmi.Peccato che il davanti presentasse segni di bruciature,un particolare insolito.Evidentemente quell'oggetto ne aveva viste di tutti i colori.Non persi tempo,una volta arrivata a casa incominciai a leggerlo notte e giorno,salutando di tanto in tanto la vita sociale che passeggiava per strada (?) mentre io ero l'esempio delle peggiori asociali.Scoprii che quel confessionale era una sorta di finestra sul passato:infatti reccontava di una tassorosso vissuta cinquant'anni fa,era affascinante vedere di come fosse normale la vita ad Hogwarts senza la minaccia di costanti torture a cui non si faceva mai l'abitudine,e poi in cinquant'anni le cose erano cambiate radicalmente,almeno,nel mondo babbano.Sì,perchè per qualche mistico motivo nel mondo magico le trasformazioni avvenivano più lentamente.Per avere una prova di ciò bastava farsi un giro a Diagon Alley e dare un'occhiata all'abbigliamento della gente.A occhio e croce non uscivo dalla mia casa ad Hogsmade da una settimana,nessuno era venuto a reclamarmi quindi potevo affermare che la mia presenza non era indispensabile per le mie amiche,e non me ne lamentavo come le ragazzine depresse anzi,era un bene non impazzire per le urla di quelle là.Quando invece pensavo di aver scampato un sabato sera fuori chi piombò in casa mia?Mya la festaiola scassapalle! Niamh Ayla Lynch ti ordino di uscire da questo letto e venire con me mise le mani sui fianchi con fare autoritario,non mi piaceva quando faceva così:non portava a nulla di buono. Ma no,lasciam- mi lanciò un'occhiata truce che non ammetteva repliche Va bene,ma soltanto perchè ho fatto l'asociale ultimamente.Quindi,dove si va? chiesi con impazienza,quella pazza era capace di portarmi anche dall'altra parte del mondo se solo avesse voluto Stasera andremo tutte e due al Fiendfyre il mio cervello ci mise un'eternità a collegare quelle parole,no,non poteva essere No Mya,sai che cosa è successo l'ultima volta o meglio,solo lei lo sapeva visto che io ero troppo impegnata a fare l'ubriaca fradicia e non intendevo ripetere l'esperienza,sarei andata da qualsiasi altra parte piuttosto.Intanto dei singhiozzi riempirono la stanza,posai lo sguardo sulla mia amica,non sopportavo di vedere le persone piangere e quando succedeva mi metteva sempre a disagio perchè non sapevo mai che fare.E poi a nessuno piaceva essere la causa del dolore di qualcun altro -o almeno,alla maggior parte- era un qualcosa che ti faceva sentire una fitta nel petto,eri semplicemente impotente.Sbuffai visto il subdolo tentativo di Mya di impietosirmi Ok,ci andremo,forza facciamo quel che dobbiamo fare e facciamola finita.Un'ora dopo finalmente eravamo pronte,indossai un abito leopardato e delle scarpe borchiate,sinceramente non sapevo neanche di averli nell'armadio ma ormai quello era un territorio sconosciuto da tempo:distese di capi mai visti giacevano in quello spazio e qualche volta riapparivano.Era un mistero per me.
    Arrivammo al Fiendfyre in meno di un quarto d'ora,ormai mi ero rassegnata al fatto che se proprio ero lì tanto valeva divertirsi anzichè rimanere con il muso per tutta la serata,ragione per cui non me la presi più di tanto per la sparizione di Mya non appena entrammo in discoteca.Lei era fatta così quindi tanto valeva mon convincersi che sarebbe cambiata:ti abbandonava se vedeva qualcuno di interessante.Mi diressi vero il bancone cercando di farmi spazio tra i corpi sudati,un po' di alcool non aveva mai fatto male a nessuno no?Questa volta non avrei esagerato,non volevo ripetere la fantastica esperienza Un Whisky Incendiario,grazie "Speriamo bene"
    winston,©



    Si vabbe la prima parte non c'entra nulla ma non avevo voglia di riscriverla ahaha
     
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    Jason stava osservando il menù, scorreva con lo sguardo le varie bevande, scartando in automatico quelle anlcoliche. Non riusciva a rimanere sobrio troppo a lungo, neanche quando faceva qualcosa di serio, figuriamoci se voleva esserlo in quel locale a quell'ora della sera. Si potevano contare sulle dita di una mano le volte in cui era rimasto sobrio e pulito. Ricordava esattamente il malessere che aveva vissuto ripulito dalla droga. Era stato giorni in crisi d'astinenza, credeva di impazzire. Aveva avuto allucinazioni, strani pensieri di suicidio, tutti i problemi dai quali scappava si erano ripresentati senza preavviso, colpendolo in pieno stomaco. Tanto che aveva vomitato per tre giorni interi, preso dalle convulsioni. Insomma un inferno, per questo pensava che era meglio drogarsi, almeno non stava male e il mondo era più bello. Anche se bello era una parolona per lui, diciamo che era più accettabile. Quindi quella volta non sarebbe andata di certo così, non sarebbe rimasto sobrio, voleva sballarsi fino a stare male, anche se erano anni che non succedeva, il corpo era così abituato che la tolleranza era aumentata tanto che gli serviva fin troppo alcool per dire di essere completamente ubriaco. Per fortuna ci pensava il più delle volte la droga a tenerlo arzillo ed euforico, insomma un mix da urlo, droga e alcool. Gli occhi scorrevano quindi veloci dai cocktail analcolici fino a quelli al contrario che di alcool doveva averne.
    Burrobirra?! Neah...Idromele?! Ovvio che no,tropp dolce....Acquaviola! Ci vuole qualcosa di più forte! Pensò tra se e se, scese ancora e alla fine lesse Un Whisky Incendiario, grazie Una voce femminile, proprio accanto a lui, aveva appena ordinato ciò che lui stava leggendo, così gli occhi verso di lei. Chi poteva aver ordinato un cocktail tanto forte?! Di solito era Jason ad ordinarlo, mai una donna, questo lo fece incuriosire immediatamente. Senza troppa indiscrezione la guardo dal capo ai piedi. Era una ragazzina, dai capelli castani lunghi e occhi azzurri, ma non fu esattamente quello che lo colpì ma bensì il vestito che aderiva al suo corpo. Leopardato, attillato che seguivano le sue curve e che curve! Era piccola, minuta ma slanciata e sexy da morire, dato i tacchi molto alti. Fece un sorriso sornione, e si poggiò sul banco avvicinandosi a lei, osservando ogni sua minima mossa. Eppure l'aveva già vista. Che fosse di Hogwarts?! Sicuramente! Ma quanto era drogato per non ricordarsi di lei?! Di sicuro non era una serpverde, o ci avrebbe provato già da tempo. Poi guardò il cameriere Ne faccia due di whisky incediari..grazie e pago io a questo giro, visto il coraggio della ragazza a berlo. Disse poggiado i soldi sul bancone. Non che fosse ricco, anzi era un senzatetto e un nullafacente, ma la magia aveva davvero il vantaggio di far fare soldi inaspettati.
    Una volta ordinato, posò lo sguardo nuovamente sulla quella creatura favolosa Reggi bene l'alcool eh?! Sai che quello che hai ordinato è uno dei cocktail più forti della casa? Domandò senza staccarle gli occhi di dosso. Nel frattempo gli elfi avevano posato il bicchiere e i soldi erano spariti. Che velocità!
    Prese il bicchiere e lo porse alla ragazza sconosciuta solo di nome, visto che il volto gli era familiare Tu sei di Hogwarts vero? Chiese scrutandola il meglio possibile. Chissà se aveva qualche possibilità con lei, ma sì, di sicuro.



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    La curiosità la stava divorando,non poteva semplicemente rifiutare -magari con più decisione- la proposta di Mya?In fondo Niamh sapeva come sarebbe andata a finire ma il suo masochismo non aveva limiti ovviamente,la verità era che quando si trattava delle sue amiche era troppo buona.Non le era mai piaciuto deludere le persone a lei care...no scherzavo non era la gran bella persona che gli altri credevano,spesso e volentieri gli altri tendevano a vedere quello che più gli faceva comodo,un esempio?Il ragazzo affianco a lei,che la stava squadrando da cinque minuti buoni,poteva sembrare un tipo poco affidabile ma era davvero così?Forse ma,per scoprirlo avrebbe dovuto molestarlo conoscerlo Ne faccia due di whisky incediari..grazie e pago io a questo giro, visto il coraggio della ragazza a berlo Niamh si girò lentamente verso di lui e piegò la testa di lato Suppongo di doverti ringraziare? disse con una nota di indecisione,infondo neanche lo conosceva Considerando che non sono una ragazza depressa che affoga i suoi dispiaceri nell'alcool sì,sono a conoscenza del fatto che è uno dei cocktail più forti rispose buttando giù un sorso del il drink apparso sul bancone e sentendo il familiare bruciore diffondersi per la gola,la ragazza non riusciva a spiegarselo ma quel ragazzo alla fine non sembrava così delinquente come pensava *pat patta* sisi Niamh,credici E te invece,brutta giornata? chiede più che altro per non cadere in un silenzio imbarazzante,non che a lei pesassero più di tanto visto che riusciva sempre a ignorarli e a scacciarli ma questa volta voleva molestare il ragazzo dal nome sconosciuto forse per convincere se stessa che sotto sotto non era un criminale come suggeriva il suo aspetto AHAHAHAH come no Tu sei di Hogwarts vero? *cioppi cioppi* SI GRANDE GURU DELLA MAGIA,o almeno così avrebbe risposto Ayla se non avrebbe avuto un filtro bocca-cervello che poi certe volte non funzionava nemmeno,tipo come quando si metteva a parlare a raffica sparando una cazzata dietro l’altra.Momenti d’imbarazzo totale quando si rendeva conto delle sue parole,ma questoa è un altro film un’altra storia. Già,sesto anno grifondoro,sisi la casata degli idioti.Te invece?Potrei giurare di averti già visto in giro Eh si grande genio,sarà perchè è un prefetto! Comunque io sono Niamh sorrise per poi porgerli la mano "Cazzo,e se è un criminale?Ma no,mi faccio troppe paranoie."
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    Edited by Lady d. - 19/9/2014, 22:49
     
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    Jason non era un conquistatore come molti credevano, non mietteva vittime come si poteva pensare, il più delle volte se ne stava da solo in locali del genere, beveva, si ubriacava per quanto gli fosse possibile, dato che era talmente assuefatto che difficilmente perdeva i sensi, ma almeno insieme alla droga smetteva di pensare e passava così qualche ora in libertà. Di conseguenza tornava sempre alla sua panchina, o al castello, da solo, difficilmente faceva amicizia. Al massimo prendeva qualche spintone dai ragazzi troppo gelosi, perchè era troppo amichevole. Quindi quando vide la ragazza voltarsi e rivolgergli la parola senza offenderlo, ne fu sorpreso. Di solito veniva insultato, ma lei al contrario inziò con Jason una conversazione.
    Suppongo di doverti ringraziare? disse seria, ecco forse si sbagliava, ora l'avrebbe offeso, gli avrebbe dato del maiale o altro e se ne sarebbe andata. Considerando che non sono una ragazza depressa che affoga i suoi dispiaceri nell'alcool sì,sono a conoscenza del fatto che è uno dei cocktail più forti continuò e la vide buttar giù il drink come se fosse acqua. Questo lo fece sorridere e lo fece incuriosire molto, voleva conoscere la ragazza.
    ah noto che sei una camionista come me..hai tutta la mia stima.... disse per poi fare come lei, un colpo solo e giù nella gola. La sentì bruciare, come sempre, era abituato ma era sempre una piacevole sensazione, gli dava quasi sollievo anche se poteva sembrare strano. Poi tornò a fissare la ragazzina davanti a lui, non poteva farne a meno, anche perchè sembrava tranquilla e aveva assolutamente la sua attenzione per aver bevuto con tanta facilità quel drink. E te invece,brutta giornata? disse interrompendo il silenzio, che per lui non era imbarazzante anzi era una pausa nella quale lui poteva fantasticare su di lei, e probabilmente era evidente dal suo volto da ebete quasi. Già,sesto anno grifondoro,sisi la casata degli idioti.Te invece?Potrei giurare di averti già visto in giro disse. Fece una smorfia mmh..sei una grifondorina...interessante... disse quasi sognate, la sua mente era partita per un viaggio fantastico, trovava la ragazzina molto carina e per niente timida, anzi al contrario sembrava sfacciata e per niente appartanenete alla casata dei grifondoro. Comunque io sono Niamh disse lei e Jason allungò la mano verso di lei per presentarsi piacere io sono Jason della casata dei serpeverde. disse con una punta d'orgoglio. e..diciamo che la mia serata non è una delle migliori, ma averne una sarebbe un miracolo! ti va di ballare...Niamh? O facciamo un altro giro? disse avvicinandosi a lei di qualche centimentro. Potevano anche bere fino allo svenimento, di lei.


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    Niamh A. Lynch
    Tu non hai paura del buio, tu hai paura di cosa c’è nascosto, nel buio

    «Ah noto che sei una camionista come me... hai tutta la mia stima....»
    Il ragazzo buttò giù il whisky in un solo sorso, e Niamh sorrise alzando un po’ le sopracciglia «Credo sia la prima volta che per rimorchiarmi mi descrivono come una camionista». Alcune ragazze avrebbero trovato quella similitudine offensiva, per niente sexy, ma a Niamh divertiva. Le avevano detto che era bellissima, da capogiro, persino arrapante...ma paragonarla a un camionista? Mai. Piuttosto, se volevano commentare la sua propensione a non farsi scoraggiare davanti a un drink troppo forte, potevano dirle che saper reggere l’alcol era comunque una cosa affascinante in una ragazza... e invece quel ragazzo l’aveva divertita. E, si sa, un ragazzo divertente, è un ragazzo con cui puoi passare una serata piacevole. “Tanto più se è dannatamente sexy”, pensò scrutandolo. Il tipo di ragazzo che è bello, ma non sa fino a che punto, e che di sicuro non ha bisogno di grandi frasi ad effetto per far svestire una ragazza. E poi, ho già parlato dei suoi occhi chiari? No? Avrei dovuto farlo, perché nonostante le luci psichedeliche, nonostante il perenne semibuio, che lasciava giusto quell’effetto di “vedo non vedo”, Niamh riusciva a capire che erano chiari, lucidi, di ghiaccio. Occhi grandi, da far invidia a quelli di una ragazza, profondi e cupi, di un colore che sarebbe potuto essere azzurro o verde, messo in risalto dai capelli scuri. Doveva chiedergli che shampoo usava e dove l'aveva comprato: insomma quei capelli sembravano così morbidi e luninosi che-lasciamo perdere.
    Il tipo fece una strana espressione all’affermazione di Niamh sull’essere una grifa, commentando con un «interessante», come se trovare qualcuno di quella casa degno di nota, fosse decisamente inusuale. “Corvonero”, pensò lei per un attimo stizzita, “o serpeverde. Una delle due”. Non gli dispiacevano le altre Case (#credici), ma non sopportava che la sua amata Grifondoro venisse denigrata, anche solo fra le righe. Si sì, lei l’aveva descritta come la casa degli idioti... ma era una cosa diversa. Lei faceva parte, di quella Casata, e poteva descriverla come voleva: era il migliore amico che ti prende in giro perché conosce i tuoi difetti, ma ti vuole bene lo stesso. Che se cadi invece che aiutarti ad alzarti ride e ti indica, ma che ti difende se è qualcun altro a fare accuse. Per lei insultare i Grifi era come insultare Dakota! Una testina rossa che capiva perfettamente quando lei usava una frase per ferire, o solo per ridere. Una bellissima testolina rossa, oserei aggiungere. Dai, diciamocelo, Dakota Wayne era proprio un figo...nella sua testa e in quella di Lilia, certo però non potevamo negare il fascino dei capelli di Dakota e la sua simpatia.
    «Piacere, io sono Jason della casata dei Serpeverde» Niamh gli strinse la mano che le tendeva continuando a sorridere leggermente «e... diciamo che la mia serata non è una delle migliori, ma averne una sarebbe un miracolo!»
    «Se vuoi, puoi parlarmene», propose lei sbattendo le palpebre e passando il dito sul bordo del bicchiere «Ho tempo da perdere» si avvicinò, come per rivelare una confidenza, mentre abbassava il tono di voce: «Confesserò: sono venuta qui con un’amica, ma al momento sembra più impegnata a fare altro e... beh, mi sento sola. Un po' di compagnia non farebbe affatto male» Niamh Lynch non ci stava provando con il primo arrivo per non dover pensare a cosa avrebbe fatto se davanti a lei ci fosse stato Lucas Italie. No davvero. Lei non ci provava mai con nessuno, non usava i suoi begli occhi e il suo bel corpicino per rimorchiare i ragazzi. Cosa andate a pensare? Niamh Lynch era una ragazza per bene!
    Si tirò di nuovo su. «Quindi direi un altro bicchierino, e poi... si vedrà» Accettò l’avvicinarsi del ragazzo, accavallando le gambe nude, e alzò un braccio per richiamare il cameriere, sporgendosi un po’ sul bancone. «Garçon? Un altro giro di whisky, per favore!». Si voltò verso Jason. Doveva essere dell’ultimo anno, e ora che ci pensava, gli pareva di averlo già incrociato... ma non poteva esserne sicura. Gli diceva qualcosa, quel nome. Jason Maddox... perché lo collegava a cose losche? “Suvvia, la gente è sempre propensa a parlar male. Come quando dicevano che avevo picchiato un ragazzo di un anno più grande! Beh ok, in effetti quella voce era vera, ma dettagli. Le botte se le meritava tutte”. «Ovviamente, offri te», aggiunse. Si inumidì le labbra facendo un piccolo sorriso lascivo, e quando il ragazzo dietro il banco riempì i bicchieri, lei afferrò quello che era stato di Jason, sollevandolo. «Ad una nuova e promettente conoscenza» Fece tintinnare vetro contro vetro, e di nuovo scolò l’alcool senza smorfie, senza arricciare il naso o altro. Bruciava, ovviamente, ma era un calore che ridava vita, che accaldava le guance e rinvigoriva il corpo. Chissà cosa ne pensava Jason Maddox dei baci indiretti.






    Scheda ▴ 16 anni ▴ Ribelle ▴ Pensieve code role by #epicwin for obliviongdr

     
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    Jason Maddox
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    Jason non aveva mai smesso di guardare la ragazza, incuriosito da quell'esserino tutto pepe, era decisamente sexy oltre che camionista «Credo sia la prima volta che per rimorchiarmi mi descrivono come una camionista» e sapeva anche rispondere per le rime, ma non l'aveva completamente respinto, non sembrava volerlo mandare a quel paese ma sicuramente non sarebbe stato facile averla, non sembrava una di quelle che la davano senza neanche sapere il nome di chi avevano davanti. Meglio, si sarebbe divertito di più e finalmente la serata sarebbe stata meno noiosa di come si era presentata all'inizio. Si era anche propoposta di farla da psicologa, ma Jason si limitò a ridere, come se potesse mai bastare una serata per capire il suo stato d'animo e tutto quel casino nella testa. Lui era un caso perso ormai, non sarebbero bastate neanche mille sedute per riuscire a carpire tutto il suo malessere. E poi chi aveva voglia di parlare di quello che lo tormentava in una notte come quella?! Durante una festa?! Lui sicuramente no. Non voleva neanche fare la vittima, non era il tipo, preferiva drogarsi, bere e dimenticare tutto piuttosto che affrontare il problema, il dolore spariva sempre e tutto diventava allegro. Quindi avrebbe semplicemente bevuto e dimenticato come sempre. Fece per risponderle ma questa continuò.
    «Confesserò: sono venuta qui con un’amica, ma al momento sembra più impegnata a fare altro e... beh, mi sento sola. Un po' di compagnia non farebbe affatto male» Si guardò intorno, effettivamente c'erano molte persone che si davano da fare. Ma che diavolo anche lui voleva la sua parte di divertimento, e sembrava che anche la ragazzina volesse. Sorrise Perfetto allora ordina pure un altro bicchiere....ci sarà da divertirsi. disse poggiando il gomito sul bancone e guardando la ragazza che ordinava. Quando le ragazze erano così socievoli era un piacere stare in loro compagnia.
    «Ovviamente, offri te», aggiunse lei e Jason annui Certo....poi ti porto sulla pista da ballo. disse famelico pregustandosi quello che sarebbe avvenuto poi. La serata stava decisamente prendendo la piega giusta. Finalmente! «Ad una nuova e promettente conoscenza» Fece tintinnare vetro contro vetro E approfondita.... se non ci provava in quel momento non l'avrebbe più fatto. Dopo di che fece scendere l'alcool nella gola, sentendo un gran bruciore, ma era quello il bello. Chiuse gli occhi per un secondo sentendo l'acool salire fino alla testa, non stavano bevendo delle semplici birre ma qualcosa di estremamente forte, la stanza iniziava a girare, quello non poteva che essere un bene, quando la mette era annebbiata poteva davvero sentirsi libero e felice. Anche se era una serenità apparente, gli bastava. Aprì gli occhi un secondo dopo e prese la ragazza per mano Andiamo bellissima....voglio ballare fino a crollare... le sorrise e andarono al centro della pista. Avrebbero dato spettacolo ne era certo, in fondo lei era davvero sexy, e si sarebbe mossa sicuramente in modo sexy, facendolo anche impazzire.



    Scheda ▴ ETA 17 ▴ ALLINEAMENTO Mangiamorte▴ Pensieve code role by #epicwin for obliviongdr



    che vergogna...quasi tre mesi prima di rispondere T_T giuro che non succederà mai più. Prometto che sarò più reattiva T_T
    Questo post è un pochino così...ma spero al prossimo di essere tornata in me...scusa
     
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