Mai avrei pensato di arrivare a tanto

Shane x Anjelika x chi vi pare

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    Quando Shane aveva 7 anni la sua vità subì molti cambiamenti. Era un bambino particolare: quasi sempre solo, sempre triste, sembrava quasi non provasse emozioni, come una bambola di porcellana. Il loro viso non cambia mai, così era lui. Non rideva mai. Solo con gli anni imparò a farlo, ma sempre con moderazione. Viveva con i genitori a Londra nella zona in cui vivevano i maghi, isolati dai babbani. Con loro viveva anche il fratello sedicenne della madre, Damian. Lui lo fece appassionare presto alle arti oscure oltre ogni modo. Quell'anno fu particolare perchè era entrato a far parte della loro famiglia un nuovo componente, Anjelika Queen.

    L'estate in cui lo zio tornò a casa da Hogwarts al compimento del suo sesto anno portò con lui la sua nuova ragazza. Di lei disse che fu amore a prima vista, che era rimasto stregato nonostante la giovane età. Shane non capiva come si potesse provare questo per una persona, una ragazza. Stavano sempre insieme, niente poteva separarli. All'inizio tutto andava bene, Shane studiava la nuova arrivata come se fosse un'aliena, ma a parte questo non aveva ancora ben chiaro un pensiero su di lei, non le dava fastidio, quasi non le parlava nemmeno. Era solo la ragazza di suo zio, tutto qui. Da un giorno all'altro però tutto cambiò, Anjelika iniziò a trattare Shane diversamente, ad essere anche quasi violenta con lui che era solo un bambino. Non mancavano le volte in cui lo picchiava violentamente e anche se lui cercava di difendersi lei era molto più forte anche perchè più grande, aveva 15 anni. Damian sapeva tutto, ma non si era mai veramente battuto per cambiare le cose. E i genitori di lui allo stesso modo rispondevano che prima o poi sarebbe dovuto crescere, che doveva imparare a difendersi da solo e che loro non gli avrebbero facilitato le cose, mai. Adesso, con la coscienza di un 17enne Shane si chiede perchè lo zio abbia preferito la fidanzata a lui, sangue del suo sangue. Perchè venuto a conoscenza delle violenze non l'abbia lasciata e anzi abbia continuato a portarla a casa loro.

    Ogni estate era la stessa musica quando lo zio e la ragazza tornavano a casa da Hogwarts. Per ben 4 anni Shane odiò il sole e la bella stagione. Aveva il terrore di quella ragazza perchè ancora non riusciva a difendersi. Lei si divertiva, perchè lui era così carino quando soffriva. Era violenta oltre ogni immaginazione - senza contare il fatto che bhè fino a 16 anni buoni Shane non si poteva definire un tipo "virile", tutt'ora aveva un aspetto molto delicato, ma almeno era decisamente più grosso di come era dai 16 anni in giù e aveva la barba! Miracolo, visto che pensava non gli sarebbe mai uscita ma dettagli, un'altra storia. -
    Finalmente quando compì 11 anni e entrò ad Hogwarts le cose cambiarono in meglio, fu un anno importante che lo fece sentire grande. Adesso si poteva definire davvero un mago! Forse riuscì a trovare una forza mentale più che fisica, una forza tale che lo fece reagire come mai aveva fatto e nonostante avesse solo 11 anni riuscì a difendersi da Anjelika con i denti e con le unghie, cosìcchè lei smise di toccarlo, finalmente. Nemmeno Hope poteva aiutarlo in quegli anni, lui non voleva che lei si avvicinasse più di tanto alla loro casa quelle estati perchè sapeva che se Anjelika avesse preso lei, lui non sarebbe riuscito a difenderla. Quindi aveva il divieto di andare a trovarlo per tutta l'estate, al massimo era lui che andava a trovare lei a casa sua, ogni tanto.

    Quando seppe che Anjelika aveva fatto domanda per la cattedra di pozioni ad Hogwarts non ne rimase sorpreso. Sapeva quanto quella donna amasse la materia e visto che suo zio avrebbe insegnato Arti Oscure, lei insegnando pozioni avrebbe potuto tenerlo sotto controllo, donnaccia. Shane era convinto che Anjelika avesse fatto bere a Damian qualche intruglio maledetto per farsi amare da lui, perchè era impossibile che lo zio amasse una persona del genere. Anjelika non era certo il tipo di donna che Shane avrebbe voluto al proprio fianco. Andava in giro vestita peggio di una prostituta la maggiorparte delle volte. Non aveva problemi a mostrarsi nuda, era sfrontata, senza pudore con chiunque. Lui e Damian erano due tipi molto diversi con due concezioni di "donna" differenti. Shane apprezzava di più le ragazze come Hope, ragazze con quelli che vengono definiti "valori": sincerità, purezza, lealtà. Queste erano 3 cose che avrebbe voluto trovare in una donna. Il carattere peperino ci sta tutto! Ma quell'Anjelika era una vipera, e lo era davvero. La sua forma Animagus era una grande vipera e questo diceva tutto sul suo caratteraccio.

    Shane si trovava nel corridoio presso la stanza rossa delle torture, ce lo aveva portato Anjelika con l'inganno. Come ai vecchi tempi, stavolta però si sarebbero scontrati alla pari. Non avrebbe evitato lo scontro. Anche se non voleva attirare le ire di Damian, cosa che sarebbe successa di sicuro se avesse torto una capello alla sua ragazza, voleva vendetta, ed era arrivato il momento. Se costretto l'avrebbe ammazzata senza pensarci nemmeno. « E così... insegnerai Pozioni ad Hogwarts » La guardò da lontano. Teneva salda in mano la sua bacchetta, pronto a qualsiasi cosa. « Devi aver fatto un bel servizietto a qualcuno per arrivare fin qui. » Sorrise con aria di chi la sapeva lunga. Sapeva bene che si sarebbe infuriata come mai, dopo quelle parole.
    Morte tua, vita mia. Questo non significa che ho paura di morire.
    Ma che la mia vita vale più della tua, quindi perchè dovrei perderla per te?


    Edited by shane is howling - 6/2/2015, 23:51
     
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    Chi è il cattivo in una storia? Anche ferire l'eroe, o uccidere il suo/la sua persona amata, non renderà il personaggio un autentico cattivo, fino a quando non sarà chiaro che l'atto ha motivazioni "malvagie". E Anjelika non aveva motivazioni malvagie che la spingevano a fare quello che fa, quindi perchè definirsi cattiva? Un'altra importante caratteristica del brutto carattere del cattivo è la tendenza a maltrattare i sottoposti, i complici inetti di cui amano circondarsi, scaricando su di loro la colpa dei propri fallimenti e punendoli in modo sadico e crudele anche solo per trascurabili manchevolezze. Anche questo non le apparteneva, lei non ha fallimenti alle proprie spalle, è intelligente, una donna di successo e molto bella. Non ha niente da invidiare eppure qualcosa di veramente oscuro è dentro Anjelika, quel qualcosa che le fa cambiare spesso umore e torturare le persone, fino a che questo non la fa di nuovo calmare e magari anche sorridere. Si può per questo definirla Cattiva?! Lei credeva solo nei suoi ideali e per questo doveva essere etichettata come la strega perfida del mondo magico? Che così sia, a lei poco importava. Passeggiava fiera di se stessa per i corridoi del castello, era diventata la nuova insegnante di Pozioni, niente poteva metterla di cattivo umore perchè avrebbe lavorato fianco a fianco di Damian insegnando la sua materia preferita.
    « E così... insegnerai Pozioni ad Hogwarts » sentì la voce Shane alle spalle, così si voltò e abbozzò un sorriso di circostanza, era felice no? quindi perchè non far cenno di un piccolo sorriso. E poi quello era suo nipote, doveva provare ad essere gentile, anche se le rimaneva davvero molto difficile. Nonostante facesse parte dei serperverde, quel ragazzino suscitava in lei la cattiveria pura. Ricordò l'estati passate a torturarlo, con la scusa di fortificarlo mhm era davvero fiera di quello che aveva fatto, nonostante le litigate che di conseguenza partivano con Damian. Ma riusciva sempre e comunque a convincere il proprio fidanzato che era tutto per il bene del nipote e così le acque si calmavano.
    si....e.. non riuscì a finire la frase che il ragazzo esortì con una frase che mai, e poi mai avrebbe dovuto pronunciare a lei!! e soprattutto davanti a lei.
    Devi aver fatto un bel servizietto a qualcuno per arrivare fin qui. Addio bell'umore e felicità, la rabbia le arrivò subito al cervello, passando per gli occhi che in un attimo divennero di un verde acido, ciò significava che la sua ira si sarebbe scatenata sul quel maledetto ragazzo in qualche secondo senza che lui potesse aggiungere altre stupidi parole.
    TUU....SSSSEI UN RAGAZZINO MORTO!!! disse cercando di non diventare un serpente, o davvero lo avrebbe ucciso con un morso, era accecata dalla rabbia,e quel viso dall'aria strafottente non riusciva certo a placarla. Prese la bacchetta e senza pensare Crucio disse in direzione del ragazzino, la sua tortura era appena iniziata.


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    Aveva aspettato una vendetta che sarebbe arrivatà a stento e anzi, era più probabile che non sarebbe mai arrivata. La situazione aveva preso una piega decisamente negativa per Shane. Non avrebbe vissuto a lungo per potersi vendicare di quella donna. Questo pensiero gli fece più male di ogni cosa, sentì più dolore di quello che stava provando con la maledizione che gli era appena stata inflitta. In un primo momento non riuscì a dire niente, non voleva dire niente. Dalla sua bocca non uscì un suono nemmeno per sbaglio. Si accasciò a terra impotente, si sforzava di non dire niente per non darle soddisfazione. Strinse i denti così forte che gli si sarebbero potuti rompere. Ma poco dopo non ce la fece più e si lasciò andare ad urla di dolore, nel bel mezzo del corridoio della scuola. Nessuno passava di lì per poter intervenire. Era solo, con quella donna che ancora una volta stava vincendo su di lui. Non aveva provveduto a fare incantesimi di protezione contro la magia oscura. Quel dolore era lancinante, come se mille lame lo stessero infilzando ovunque. Eppure un tempo aveva quasi imparato a resistere a quel dolore, a superarlo, ad essere più forte. Cosa era successo? Aveva dimenticato tutto, si era rammollito. Era un rammollito, così si sentiva. Quella donna era perfida, la perfidia guidava le sue azioni, sempre. Anche in quel momento, per potergli fare così male doveva avere un odio dentro di sè non indifferente, doveva volerlo davvero. Shane iniziò a sudare, non pianse, nemmeno per un attimo. Non lo avrebbe mai fatto! La vista lo stava abbandonando, iniziò a diventare sfocata. La guardò dal basso di quel pavimento umido che aveva visto tante volte in 7 anni di scuola. Doveva aggrapparsi a qualcosa per resistere ma a cosa? Non aveva niente a cui aggrapparsi, poteva pensare a Hope, a resistere per poterla proteggere. Ma lui per primo aveva scelto quella strada, una strada completamente diversa da quella che aveva intrapreso Hope. Lui non era molto diverso da Anjelika e forse meritava di morire.
    Morte tua, vita mia. Questo non significa che ho paura di morire.
    Ma che la mia vita vale più della tua, quindi perchè dovrei perderla per te?


    Edited by shane` - 9/3/2014, 15:03
     
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    Damian quella mattina si era svegliato presto per organizzare la prossima lezione di Arti Oscure. Era una bella giornata, la primavera si stava avvicinando e si sentiva nell'aria. Si alzò dal suo letto a baldacchino, situato nel dormitorio dei professori. Ognuno aveva la propria stanza, tranne lui e Anjelika che ovviamente la condividevano. La loro stanza era spettacolare. Lui la vedeva spettacolare! Aveva tanto sognato di poter stare a Hogwarts non come studente ma come professore, che adesso tutto gli sembrava fantastico. 26 anni insegnante di Arti Oscure, aveva realizzato un sogno. Appena alzato si era fatto la doccia e vestito. Si sentiva bene, era sereno. Quella mattina appena sveglio si era ritrovato solo nel letto. Anjelika era uscita presto, non sapeva dove fosse andata ma non ci avrebbe messo molto per scoprirlo. Aprì un cassetto della scrivania in cui teneva oggetti molto importanti e prese una mappa del castello, una mappa speciale in cui poteva vedere i passi di tutti coloro che giravano per Hogwarts. Già, se Anjelika avesse saputo che la stava controllando con la mappa, gliel'avrebbe fatta pagare. Ma voleva davvero sapere cosa l'aveva spinta ad uscire così presto quella mattina. I suoi occhi vagarono per la mappa, finchè non si soffermarono sul nome di Anjelika che si trovava nel corridorio al secondo piano del castello. Non era sola, guardò l'altro nome. "Shane Howe". Chiuse la mappa e senza nemmeno risistemarla prese la propria bacchetta e uscì a passo svelto dalla sua stanza. Era sicuro di quello che stava succedendo e sapeva che non poteva essere niente di buono.
    Cosa poteva farci suo nipote Shane con Anjelika? Si odiavano a morte. Temeva per Shane, non per Anjelika ovviamente. Suo nipote era un mago abile, ma Anjelika oltre che abile era malvagia e senza scrupoli, lui lo sapeva bene.
    Arrivò spedito nel corridoio e assistette ad una scena, a cui in realtà era abituato. Erano anni che non si trovava davanti quella situazione. «Anjelika, basta!» Le disse interrompendo il contatto e la concentrazione che la ragazza aveva raggiunto lanciando la maledizione. Shane era a terra, tremante come mai e sudato. Si abbassò verso il nipote e lo aiutò a rialzarsi. Quello ebbe l'istinto di prendere la propria bacchetta. Damian glielo lesse negli occhi, l'odio profondo verso quella donna. Aveva le guance rosse come due mele e respirava velocemente ansimando come se avesse fatto il giro del castello 10 volte di corsa senza mai fermarsi. «Calmati Shane, adesso me la vedo io con lei.» E alzò lo sguardo verso la ragazza.


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    Dolore per gli altri era gioia per Anjelika. Paura era soddisfazione per Anjelika. Odio la fortificava, il terrore la entusiasmava, ma la sofferenza degli altri...era proprio l'apice del godimento. Le si riempiva l'anima quando vedeva gli altri accasciati al suolo tremanti e sul punto di morire. E Shane in quel momento era in quella fase, ma al contrario degli altri lui no piangeva, soffriva ma in silenzio sei coraggioso serperverde! disse con il ghigno sulle labbra. I suoi occhi erano ancora verdi acido, questo voleva significare che la sua ira ancora non era placata, ma allo stesso tempo decise di fermarsi per far riprendere fiato al ragazzino, in fondo se lo meritava, non aveva urlato nè pianto. Poi un secondo dopo riprese, e finalmente le urla arrivarono. Godimento, era arrivato e lei ne fu felice. Lei amava le torture, ma perchè? Potere. Si, le torture, le maledizioni che lanciava le davano potere, qualcosa che mai e poi mai avrebbe rinunciato così facilmente. Dio quanto lo amava, ci sguazzava come fanno i pesci nell'oceano, solo che al posto dell'acqua c'erano le grida di dolore, i pianti disperati e le preghiere per essere lasciati in vita.
    Una volta aveva incontrato un ragazzo, biondo pressa a poco della sua età, molo bello, o almeno agli occhi dei comuni maghi appariva un dio, si vantava di avere inflitto incantesimi inesistenti e creato pozioni impossibili. Come poteva sputare così sul lavoro di Anjelika?! Una notte si trasformò in serpe, andò in casa sua e strisciò nel suo letto, lentamente si aggrovigliò nel suo corpo e lo svegliò, lo strozzò lentamente mentre lo guardava implorare di lasciarlo, ma lei preferì prima avvelenarlo poi ucciderlo stringendosi alla sua gola. Sentì le ossa del collo spezzarsi e l'aria smettere di passare. Che gioia, che soddisfazione. Quella stessa notte, fece del sesso selvaggio con Damian. Sorrise al ricordo e neanche si accorse dell'arrivo del suo ragazzo fino a quando non vide che si era spezzata la maledizione. Si morse il labbro e con aria di sufficienza La prossima volta lo torturo!! se non gli insegni il rispetto!! disse secca e acida.


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    Shane sentì il dolore svanire improvvisamente. Non aveva nemmeno udito i passi di Damian dietro di lui, non aveva più la capacità di sentire con le orecchie. Era come se anche loro stessero per andare fuori uso, come la vista. Riprese poco a poco a capire cosa stava succedendo. Damian, suo zio, aveva fermato quella donna e le stava dicendo qualcosa che non riuscì a captare ancora. Non appena riuscì a riprendere il controllo di sè stesso ebbe l'istinto di prendere la bacchetta per vendicarsi, per continuare quella lotta inutile in cui lui ancora non aveva fatto il suo. Non poteva fermarsi lì. Meglio sarebbe morto! Ma non così, salvato da suo zio come l'ultimo dei babbei. L'uomo lo stringeva e lo fece alzare in piedi impedendogli di prendere la bacchetta. Lui di rimando lo spinse via con poco garbo e barcollò al muro fino ad appoggiarvisi contro.
    «Calmati Shane, adesso me la vedo io con lei.»
    Si, certo, come sempre. In vita sua non era mai intervenuto per fermare la donna, perchè avrebbe dovuto farlo adesso? Sapeva bene che se in quel momento avesse fatto un passo falso prendendo la bacchetta per attaccare Anjelika Damian meglio lo avrebbe schiatanto o peggio ucciso. Adesso si mostrava come un "Salvatore" Ma in realtà quei due erano culo e camicia e Shane l'aveva capito, provato sulla sua pelle. Damian era un falso, tutto qui. Lo guardò con tutta l'acidità che aveva in corpo.
    «E cosa pensi di fare? E' lei che mi ha portato qui, io stavo leggendo in Sala Grande. » Ma perchè si stava giustificando? In ogni caso, fosse stata colpa sua o meno Damian avrebbe parato il culo alla ragazza, senza esitare un attimo! Sì, era vero che lui l'aveva provocata con le parole, ma solo perchè aveva già capito le sue intenzioni.
    « Non mi interessa se è una professoressa adesso, per me rimane comunque una puttana. » Riportò la mano alla bacchetta, pronto a tutto.
    Morte tua, vita mia. Questo non significa che ho paura di morire.
    Ma che la mia vita vale più della tua, quindi perchè dovrei perderla per te?


    Edited by shane` - 9/3/2014, 15:04
     
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    Damian sapeva che in un modo o nell'altro la colpa era soprattutto di Anjelika e che Shane l'aveva in minima parte. Era un ragazzetto irascibile e anche parecchio provocatorio se voleva, sapeva anche che reagiva con un gesto o una parola in risposta a qualcos'altro e raramente andava in cerca di guiai. Con Anjelika però se la stava cercando alla grande. Guardò la ragazza che sembrava soddisfatta del suo operato su Shane, che nel frattempo si era staccato da lui spingendolo via. Gli dispiaceva vederlo così, perchè a Shane ci teneva, solo non era mai riuscito a dimostrarglielo.
    "La prossima volta lo torturo!! se non gli insegni il rispetto!!"
    Scosse la testa a quelle parole. « Credo tu l'abbia già torturato abbastanza, Anjelika. » E riguardò Shane, non poteva permettergli di mettersi in pericolo più di quanto già non lo fosse. Adesso che Anjelika era una professoressa il rischio di subire punizioni era diventato altissimo. Doveva stare attento, perchè nemmeno lui riusciva a controllare quella ragazza per quanto ci provasse, riusciva a farla calmare ogni tanto, la maggiorparte delle volte lei faceva di testa sua, senza ascoltare consigli. Mai si sarebbe aspettato di sentire le parole che arrivarono dalla bocca di Shane qualche secondo dopo.
    « Non mi interessa se è una professoressa adesso, per me rimane comunque una puttana. »
    Prima di qualsiasi altra cosa, prese il braccio del nipote e si smaterializzò con lui in una nube nera, lasciando sola Anjelika nelle sue urla isteriche, gli sembrava quasi di sentirla, anche se adesso si trovavano in una zona opposta rispetto al punto in cui erano prima. Adesso lui e Shane erano sulla torre dell'orologio, si erano materializzati lì. Se fossero restati nei sotterranei Anjelika l'avrebbe senza dubbio ucciso.
    « Cosa diavolo ti è preso?! Capisco l'adolescenza, ma questo è troppo! Anjelika è una professoressa, ti farà punire, ha tutte le carte in regola e io non posso fare niente adesso! »
    Come faceva a essere così cocciuto e irresponsabile? Lui non poteva aiutarlo, non ne aveva il potere! Shane si cacciava nei guai sfidando la ragazza. « Shane, vuoi morire? Dimmelo subito, perchè non capisco. » Rimase a guardarlo in un tempo che parve infinito. Il nipote aveva uno sguardo di ghiaccio in quel momento. Stava soffrendo, Damian lo sapeva.


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    Anjelika guardava Shane riprendersi e Damian che lo aiutava, con i suoi occhi azzurri la guardavano severi per quello che aveva fatto al nipote, tanto che gli occhi della ragazza da verde acido tornarono nel loro colore normale. Quando lui le rivolse le parole non furono dolci, ovviamente
    Credo tu l'abbia già torturato abbastanza, Anjelika. lei alzò le spalle,ma era calma e non avrebbe mai intrapreso un duello con il suo ragazzo. Guardo Shane che lentamente prendeva coscienza di quello che era successo, probabilmente ora si sarebbe zittito, ma non fu così.
    <« Non mi interessa se è una professoressa adesso, per me rimane comunque una puttana. Cosa aveva appena sentito uscire dalla sudicia boccaccia di un ragazzino fetente?!

    I vizi capitali sono sette: Lussuria, Gola, Accidia, Invidia, Superbia,Avarizia e Ira. Quante persone nel mondo soffrono di almeno di uno di questi vizi?! Anjelika di certo non dipendeva dalla Gola e neanche dell'Invidia, forse gli altri la avvolgono in parte ma uno più di tutti la dominava completamente, quello che le fa perdere completamente il contatto con la realtà è l'ira. cioè l'irrefrenabile desiderio di vendicare violentemente un torto subito. Ed era proprio in quel momento che quella voglia di lasciarsi dominare da questa si fece violenta in lei per vendicarsi su Shane, quel ragazzino bastardo che le aveva appena dato di puttana. Ma come osava?!
    COSA?!? disse alzando la voce, e nuovamente gli occhi divennero verdi acido, puntò la bacchetta verso il ragazzino serpeverde pronta a lanciargli un'altro crucio, davanti allo zio, lo avrebbe ucciso. SI, lo avrebbe senz'altro ucciso, se non fosse che proprio Damian prese il nipote e si smaterializzarono altrove. Lontano da lei. Anjelika si imbestialì ancora di più e urlo, per poi parlare in serpentese e si trasformò in una vipera, avrebbe cercato i due, ucciso prima Shane e poi torturato Damian.
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    In un attimo Damian l'aveva portato via dai sotterranei smaterializzandosi e rimaterializzandosi sulla torre dell'orologio. Capì che l'aveva fatto perchè Anjelika sarebbe letteralmente impazzita a quelle parole. L'aveva fatto per lui, apprezzò il gesto, ma davvero era inutile. Non ce n'era bisogno, non aveva bisogno della sua "protezione". Al massimo del suo appoggio, che non aveva mai avuto.
    « Cosa diavolo ti è preso?! Capisco l'adolescenza, ma questo è troppo! Anjelika è una professoressa, ti farà punire, ha tutte le carte in regola e io non posso fare niente adesso! »
    A cosa sarebbe servito mettersi a spiegare le sue ragioni? Non era abbastanza ovvio il perchè si comportasse così con quella donna? Damian era completamente rincitrullito, questo era sicuro. Shane davvero non riusciva a capire se quell'uomo fosse ancora in sè o se in realtà fosse controllato dalla ragazza. Era impossibile che non capisse. « Io odio la tua donna. » Gli disse chiaro e tondo. « Lei mi ha fatto del male per anni. » Continuò con voce ferma e chiara, come se stesse parlando ad un bambino. « Lei ha iniziato a torturarmi oggi, io avrei risposto alla grande se non fossi intervenuto tu. »
    Cosa doveva fare secondo lui? Farsi torturare senza rispondere e lasciare che lei infierisse su di lui come quando aveva 7 anni? Era escluso. « Non mi interessa se è una professoressa, come ho detto prima, per me è tutt'altro. E la prossima volta che mi provocherà sarò pronto. » Asserì e lo guardò dritto negli occhi. Perchè, suo zio, che per lui era come un fratello non capiva? Perchè non gli voleva bene? Distolse subito lo sguardo. E si voltò dandogli le spalle per guardare fuori. Da quell'altezza riusciva a vedere tutto il paesaggio fuori Hogwarts. « Adesso torno nel mio dormitorio, devo prepararmi, stasera ho intenzione di passare la serata fuori. » Gli occhi lucidi lo tradivano, maledizione, non voleva farsi vedere così da lui. Fece un respiro profondo. E cercò di scacciare quella brutta sensazione, quel nodo alla gola che avrebbe finito per soffocarlo.
    Morte tua, vita mia. Questo non significa che ho paura di morire.
    Ma che la mia vita vale più della tua, quindi perchè dovrei perderla per te?


    Edited by shane` - 9/3/2014, 15:04
     
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    Damian non si sarebbe mai messo contro Anjelika. Per nessuno. Quando Shane si voltò lui esitò un attimo, poi gli poggiò una mano sulla spalla.
    « Adesso torno nel mio dormitorio, devo prepararmi, stasera ho intenzione di passare la serata fuori. »
    Fuori? Quella sera? Non se ne parlava. Non poteva farlo uscire quella sera. Doveva aspettare che Anjelika sbollisse e poi doveva punire il nipote per il suo comportamento verso un'insegnante, oltre che sua fidanzata. Damian era sempre stato un tipo piuttosto rigido, amante delle regole e voglioso di farle rispettare, sempre. Non rispettarle per lui era un affronto oltre ogni immaginazione.
    « Non oggi Shane, sarai punito. Devi capire che non puoi sfidare un'insegnante, non ci guadagni niente. » Levò la mano da sopra la sua spalla. « Farò in modo di punirti io, così sentirai meno dolore. » Sospirò. « Alle 20.00 nel mio studio. »
    A quelle parole il nipote non disse niente. Damian vide che scosse la testa, poi si mise le mani nelle tasche dei pantaloni con aria menefreghista e se ne andò senza dire altro. Damian lo guardò allontanarsi. Se lo conosceva bene, si sarebbe presentato nel suo studio completamente ubriaco. Come per anestetizzare il dolore.


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    Strisciava velocemente fra i corridoi alla ricerca di Damian, riusciva a sentire il suo odore, percepiva ogni battito degli alunni e professori, ma uno solo era molto forte, era del suo ragazzo, aveva imparato negli ultimi anni a concentrarsi e captare solo lui in una marea di persone, così da poterlo aiutare in caso di pericolo o per qualsiasi motivo che richiedesse di trovarlo immediatamente.
    Un giorno mentre cercavano un traditore, si persero di vista e Damian era stato circondato da quei bastardi, Anjelika in quel periodo non era allenata e fu pestato se non fosse stato che altri mangiamorte erano intervenuti.
    Amore mio!! Mi dispiace non riuscivo a trovarti!! le disse quel giorno, davvero preoccupata e dispiaciuta. Fu una delle poche volte che ebbe paura di perderlo per la sua incapacità. Quella notte rimasero per tutto il tempo abbracciati nel letto. Nessuno mai ti farà del male!! le disse e da quel giorno riuscì a percepirlo a molti chilometri di distanza tra una miriade di persone e odori differenti. Nessuno lo avrebbe mai sfiorato.
    Fu facile capire che era nella torre opposta da dove erano prima, così si precipitò lì. Vide il serpentello Shane entrare nel suo dormitorio Dannazione sibillò, non poteva più fargli niente ora che era lì dentro, ma aveva Damian davanti a lei. Lui ovviamente non poteva vederla, visto che lei era proprio dietro di lui, era silenziosa, molto silenziosa, non emise neanche un sibilo,mentre lo avvolse con il proprio corpo da vipera e lo fece cadere a terra, senza tonfo perchè lei lo stava avvolgendo. Lo guardò negli occhi e iniziò a parlare in serpentese Dammi un buon motivo per non ucciderti? sibilò, e strinse leggermente la presa su di lui, ma non esagerò, non voleva davvero ucciderlo, non lo avrebbe mai fatto.
    Prendi l'aspetto del fiore innocente, ma sii il serpente sotto di esso.


    Edited by queën - 25/2/2014, 21:38
     
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    Shane era andato via, adesso era solo, si mise a pensare mentre guardava il paesaggio fuori dalla torre. Improvvisamente si sentì avvolgere da qualcosa che scoprì subito essere Anjelika. Non se ne preoccupò più di tanto, ne si sorprese. Lei sapeva trovarlo in mezzo a mille persone, a km di distanza. Aveva acquisito questa capacità con il tempo. Nemmeno assumere un'altra forma in quanto metamorfomagus funzionava. Lei lo avrebbe scoperto sempre. La guardò negli occhietti da vipera e ascoltò quello che disse, in Serpentese, ma per lui non faceva differenza tra quella lingua e la lingua che parlava con gli altri.
    « E' mio nipote, Anjelika. » Si sentiva opprimere dal suo corpo, ma la presa non era così forte da fargli male o ucciderlo. « E lo punirò per ciò che ha detto, stasera. » Le assicurò. Non lo avrebbe lasciato impunito. Era possibile che anche sotto quella forma animale lei lo attraesse comunque? Con una mano libera l'accarezzo sul suo manto squamoso, era liscia, senza un'imperfezione.


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    Quando l'amore fa sentire l'altro rispettato, non umiliato, non distrutto ma sostenuto, quando l'amore ci fa sentire nutriti, liberi,allora scende a profondità maggiori. L'amore fra Anjelika e Damian era questo, un rapporto dove lui in qualsiasi situazione era la sua ancora che la faceva tornare con i piedi sulla terra, era il nettare per le api, la richiamava a se e donava tutto di se steso per farla felice, era come un'ostrica di mare che custodiva la sua perla per proteggerla da tutto e tutti. Lui era il suo sole che la riscaldava con i raggi anche quando era nell'ombra più scura. Era l'ultima goccia di acqua che la dissetava. Damian era il fuoco che brucia nel ghiaccio e che riesce ad avvolgerti. Sapeva sempre come farla tranquillizzare, ogni volta, riusciva a trascinarla fuori dal tunnel dell'ira e dell'oscurità, era la sua luce in fondo alla galleria, il suono che la guidava nella nebbia più fitta. Il suo cuore era il motore di entrambi e come le altre volte il battito del cuore di Damian era così regolare, l'odore non traspariva neanche un minimo di paura, infatti Damian non sembrava essere minimamente preoccupato per la situazione, come poteva esserlo? Era Anjelika che lo stava avvolgendo e non c'era neanche una briciola di volontà di fargli del male e questo lui lo sapeva. Inoltre era così tranquillo, che mentre lei lo minacciava lui riusciva a guardarla negli occhi, verdi acido e col volto da vipere, con amore, profondo amore. L'amore guarda non con gli occhi ma con l'anima e questo che percepiva Anjelika quando quel contatto tra loro la fece sciogliere immediatamente, divenne umana immediatamente. Nuda come mamma l'aveva fatta, sopra Damian che adesso le stava accarezzando la guancia invece che le squame. posso assistere alla punizione? le chiese sensuale e maliziosa, la parola punizione la elettrizzava da morire, già pensava alle migliaia di punizioni che poteva infliggere a quel ragazzino sfacciato e senza una minima coscienza.
    Prendi l'aspetto del fiore innocente, ma sii il serpente sotto di esso.
     
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    Anjelika era una donna molto impulsiva, spesso e volentieri agiva senza pensare alle conseguenze delle sue azioni. O forse molto semplicemente calcolava così bene tutto ciò che faceva che appariva naturale, ma era pur sempre calcolato. Ancora oggi dopo dieci anni, Damian non lo aveva capito. Nonostante il suo carattere sapeva che senza di lei si sentiva vuoto ma non perchè era abituato ad averla affianco, non era abitudine. Non sarebbe riuscito a vivere senza di lei, mai se ne sarebbe mai fatto una ragione. La sua paura più grande era proprio che il carattere impulsivo della ragazza, un giorno o l'altro l'avrebbe portata a cacciarsi un guaio dal quale nemmeno lei sarebbe riuscita ad uscirne. Spesso in quei dieci anni trascorsi insieme l'aveva vista rientrare in casa, o nella sala comune dei Serpeverde quando erano studenti, sporca di sangue e non le aveva mai voluto chiedere niente, perchè sapeva già tutto. Chiunque la sfidava in un modo o nell'altro ne pagava le conseguenze, sempre. Per questo temeva per il nipote. In fondo lei e Shane erano molto simili, erano entrambi testardi e amavano sfidare l'altro se avevano con questo un conto in sospeso. Non si fermavano finchè non avevano raggiunto la vendetta. Quando Anjelika ridivenne umana la strinse a sè e guardandola si rese conto che era nuda. Sorrise lasciandosi andare per un attimo alle circostanze. A lei piaceva sempre provocarlo e lui amava farsi provocare, ma pensandoci quello non era un luogo adatto. Adesso era un professore, non poteva permettersi di mettere in bilico la sua posizione. Riprese subito il controllo di sè stesso e della situazione. « Dobbiamo rientrare, non è un atteggiamento degno di un professore, stare sdraiato a terra con la propria fidanzata nuda sopra. Non credi? » Le disse con un sorrisetto, mentre accarezzava ancora la sua pelle adesso priva di squame ma pur sempre liscissima. Ovviamente per lui valeva anche il discorso opposto, lei era una professoressa adesso, e non era un atteggiamento consono stare nuda sopra il fidanzato, in luoghi pubblici. Si mise seduto, tenendola comunque sopra di lui, si levò la giacca e gliela mise sopra per coprirla. La guardò negli occhi, constatando che adesso avevano il loro colore naturale: un verde acqua bellissimo e profondo, segno che era serena.

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    Esiste il principe azzurro? Certo che no!! Se fosse così Anjelika se lo sarebbe mangiato in un sol boccone. Si se lo sarebbe mangiato, perchè lei in una fiaba sarebbe stata la strega cattiva che si trasforma nel mostro pronta a uccidere lui e poi la principessa. E ci sarebbe senz'altro riuscita se solo fosse stata in quel tipo di mondo, ma ahime non era così semplice in quel posto. Nonostante la sue cattiverie e torture fossero ben viste nel mondo magico, aveva dei limiti sul mangiarsi le persone solo perchè ne aveva voglia. Magari potesse farlo, lei di solito faceva sempre quello che voleva, che fosse pericoloso o meno, anche quando frequentava Hogwarts si divertiva in ogni modo a fare del male; motivo per il quale rimase per molto tempo sola fino a che non ha incontrato Damian, nessuno la guardava mai direttamente negli occhi, per paura che questi diventassero verdi acido, e per Anjelika fu sempre un punto a suo favore, poteva fare tutto ciò che voleva senza mai temere che qualcuno la ostacolasse. Ma una sola persona riusciva a dissuaderla, era lui il suo principe oscuro Damian. Lui non era come gli altri ragazzi che accorrevano per salvare la principessa dalla strega cattiva, al contrario lui era l'uomo che aiutava il mostro decapitando il principe azzurro. La prima volta che si videro fu per la prova di lei per entrare nella squadra di Quiddich, lui era così severo con gli altri, e anche con lei. Nessuno aveva mai provato a contraddirla. Le divennero subito gli occhi verdi acido, ma lui fece qualcosa di inaspettato, le accarezzò il volto e le disse Non che non ammiri i tuoi occhi verdi acido, ma ti preferisco con i tuoi occhi color verde smeraldo, ho bisogno di te in versione umana...dopo potresti mostrarmi il tuo mostro...., lo disse con così tanta calma che Anjelika si calmò subito, da quel giorno furono inseparabili. Dopo dieci anni lui, le faceva ancora quell'effetto, quanto era suadente quell'uomo! Anjelika lo guardava malizioso e con amore, che solo lui riusciva a vedere. Si fece accarezzare e per un attimo entrambi sembravano essersi dimenticati di essere in un corridoio di Hogwarts, non che a lei importasse dove fossero, ma ora erano professori e dovevano dare l'esempio. Infatti Damian, come il suo solito, portò la situazione di stablità e calma Dobbiamo rientrare, non è un atteggiamento degno di un professore, stare sdraiato a terra con la propria fidanzata nuda sopra. Non credi? . Anjelika sbuffò e si alzò, dopo che lui la coprì. Credo che vorrei essere in camera nostra... disse e gli prese la mano, intrecciandola alla propria Allora posso assistere alla punizione?

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