Hufflepuff dolce Hufflepuff

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    Hope Mills
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    Complimenti! Sono il prefetto Gabriel Truman, e ho il piacere di darti il benvenuto nella CASA DI TASSOROSSO. Il nostro simbolo è il tasso, un animale spesso sottovalutato perché vive tranquillo fino a quando non viene attaccato, ma che, se provocato, è in grado di lottare anche con animali più grandi, compresi i lupi. I nostri colori sono il giallo e il nero e la nostra sala comune è situata nei sotterranei, nello stesso corridoio delle cucine.

    Inizia così il messaggio di benvenuto della nostra Casata e io lo avrò letto almeno un centinaio di volte, ma non riesco mai a farne a meno, sono sempre più orgogliosa di essere un tassorosso. Mi guardò intorno e vedo che la sala è ancora vuota, sono ovviamente tutti fuori, le lezioni non ci sono, figuriamoci se rinunciano ad uscire, e poi anche io tra breve mi vedrò con Shane. Sorrido al pensiero, poi torno a leggere il benvenuto...
    Dunque, ci sono diverse cose che devi sapere della Casa di Tassorosso. Innanzitutto, dobbiamo parlare della storica leggenda che ci vede come la Casa meno intelligente. È FALSO. Tassorosso è certamente la meno presuntuosa di tutte le Case, ma anche noi abbiamo sfornato come gli altri molte streghe e maghi brillanti. Vuoi una prova?
    Pensa a Grogan Stump, uno dei più famosi Ministri della Magia di tutti i tempi. Era un Tassorosso, così come lo erano Artemesia Lufkin e Dugald McPhail, due Ministri di grande successo. Seguono poi l’autorità mondiale per quanto riguarda gli animali fantastici, Newt Scamandro; Bridget Wenlock, famosa esperta di Aritmanzia del tredicesimo secolo, che per prima scoprì le magiche proprietà del numero sette, e Hengist il folletto dei Boschi che fondò il magico paese di Hogsmeade, che sorge in prossimità della Scuola di Hogwarts. Erano tutti dei Tassorosso.

    Questa parte mi è sempre rimasta un pò noiosa, fa l'elenco di nomi di persone che non sono neanche sicura che esistano, non ne parlano così tanto. Sospiro per tornrare a legere ancora una volta quel lungo messaggio che amo.
    Dunque, come puoi vedere, abbiamo sfornato una quota più che discreta di streghe e maghi potenti, brillanti e coraggiosi, ma non ce ne viene riconosciuto il merito solo perché non lo gridiamo ai quattro venti. Corvonero, in particolare, sostiene che tutte le persone di straordinario successo sono uscite dalla loro Casa. Ho passato seri guai quando ero al terzo anno per aver duellato con un prefetto di Corvonero che insisteva nel dire che Bridget Wenlock proveniva dalla sua Casa, e non dalla mia. Avrei dovuto ricevere una punizione di una settimana, ma la professoressa Sprite mi lasciò andare con un avvertimento e un pacchetto di biscotti ricoperti di glassa al cocco.
    Che altro aggiungere?! niente sospiro e mi guardo ancora una volta intorno...uffa non c'è nessuno!!! storgo il naso e torno con gli occhi a scorrere il seguito, la mia parte preferita.
    I Tassorosso sono affidabili e leali. Noi non spariamo a zero sulla gente, ma se ci contraddici, lo fai a tuo rischio e pericolo. Come il nostro simbolo, il tasso, proteggiamo noi stessi, i nostri amici e le nostre famiglie davanti a tutto. Non ci lasciamo intimorire da nessuno.
    SIII viva i tassorosso!!! che altro dire!!??!
    Cerco di andare avanti, ma questa parte è cancellata e a stento riesco a leggere cosa voglia dire...
    Tuttavia in una cosa Tassorosso è effettivamente una Casa un po’ scarsa: abbiamo sfornato il minor numero di maghi Oscuri rispetto alle altre Case della scuola. Di certo non ti stupisce sentire che da Serpeverde sono usciti malvagi figuri, considerando che loro non sanno cosa sia il gioco leale e che preferiscono imbrogliare in ogni occasione, ma persino Grifondoro (la Casa con cui ci troviamo meglio) ha sfornato personaggi poco raccomandabili.
    Cos’altro devi sapere? Ah sì, l’ingresso alla sala comune è nascosto in una catasta di botti situate in un angolo sul lato destro del corridoio delle cucine. Dai dei colpetti sul coperchio della seconda botte partendo dal basso, a metà della seconda fila, al ritmo di “Tosca Tassorosso”, e il coperchio scivolerà di lato lasciandoti entrare. Siamo l’unica Casa di Hogwarts che vanta anche un sistema per respingere eventuali intrusi. Se si batte sul coperchio sbagliato, o se il ritmo non è quello corretto, dell’aceto viene rovescito su chi sta cercando di introdursi illecitamente.

    Sentirai altre Case vantarsi dei propri sistemi di sicurezza; ad ogni modo, è da oltre mille anni che la sala comune e i dormitori di Tassorosso non sono mai stati visitati da estranei. Come i tassi, sappiamo esattamente come nasconderci e difenderci.

    Ben detto Gabriel!!! Noi sappiamo come difenderci, quindi non provocateci!!! sorrido per la feriezza con cui sto leggendo quest'ultimo pezzo, sembro una matta che parla da sola.
    Ci sono numerosi oggetti in rame brunito distribuiti nella sala, e molte piante, che pendono dal soffitto o disposte sui davanzali. La nostra Direttrice è Pomona Sprite, insegnante di Erbologia. È lei che decora la nostra sala con le specie più interessanti (alcune delle quali ballano e parlano), e questo è uno dei motivi per cui spesso siamo molto bravi in Erbologia. I nostri divani imbottiti e le sedie sono rivestiti in giallo e nero, e i dormitori si raggiungono attraverso porte rotonde disposte lungo i muri della sala comune. Le lampade in rame diffondono una calda luce sui nostri letti a baldacchino con le loro trapunte patchwork, e troverai scaldaletto in rame appesi alle pareti, nel caso in cui avessi i piedi freddi.
    Mi guardo intorno e vedo che da quando è stato scritto questo messaggio effettivamente non è cambiato nulla, qui manca un design con i fiocchi!! dico ad alta voce mentre sfioro la lampada in rame. Poi torno a leggere, dovrò pur passare il tempo.


    Il fantasma della nostra Casa è il più amichevole di tutti: il Frate Grasso. Non farai fatica a riconoscerlo, è grassottello, indossa abiti da monaco ed è molto disponibile ad aiutarti nel caso ti perdessi o ti trovassi in difficoltà.
    Mitico lui!! peccato che non credo di averlo mai beccato.

    Penso proprio di averti detto quasi tutto. Spero che alcuni di voi siano buoni giocatori di Quidditch. Ultimamente Tassorosso non ha raggiunto i risultati che vorrei nel torneo di Quidditch.

    Dovresti riuscire a dormire bene. All’interno dei nostri dormitori siamo protetti da tempeste e vento; non veniamo mai disturbati la notte, cosa che invece capita a volte a quelli che dormono nelle torri.

    E ancora una volta: complimenti per essere diventato membro della più amichevole, corretta e tenace di tutte le Case.

    Che conclusione favolosa!!! Finisco di leggere soddisfatta del messaggio e soprattutto di me che me lo sono riletta per la decima volta almeno. Poi mi siedo sul sofà e guardo l'ambiente pensierosa.



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    « Perché permettiamo che le nostre vite siano dominate dagli eventi, dalle persone e da qualunque altro fattore tranne che dai noi nostri sogni?»


    Niente lezione, ma comunque Jessie, in quel periodo, non aveva neppure molta voglia di andarci a lezione... Stava decisamente pensando di uscire da li, raggiungere suo fratello e fare qualcosa di molto più utile.
    Non era ancora certa di poter essere d'aiuto avendo ancora la traccia addosso essendo minorenne, così come non era ancora certa di saper, effettivamente, fare qualcosa...ed erano stati questi dubbi a frenarla ancora per un po' facendola rimanere ancora a scuola.
    I suoi genitori erano diventati un po' distaccati nei suoi confronti, da quando si trovava ad Hogwarts, per non dare nell'occhio e finire nei guai ed il suo sorriso vivace iniziava a vedersi sempre di meno.
    Nick sembrava sparito...non si era fatto più vivo e forse era questa la causa principale della tristezza che la stava invadendo di giorno in giorno.
    Aveva bisogno di una svolta...voleva una svolta nella sua vita e l'avrebbe avuta anche se, in quell'istante, si stava apprestando a battere sul coperchio della seconda botte la melodia corretta per entrare nella sala comune dei tassorosso.
    Era quasi sempre deserta, pochissimi ragazzi stavano chiusi all'interno delle mura se potevano evitarlo.
    Fu strano, quindi, sentire una voce risuonare nella sala e scoprire, subito dopo, che apparteneva alla sua compagna di casata, Hope Mills, che si trovava da sola in quella stanza.
    -Design? di che genere?...- disse avvicinandosi lasciandosi poi cadere su uno dei divani (ultrasecolari) di colore giallo e nero.
    -Come mai sei chiusa qui dentro tutta sola?- le domandò poi cercando uno spunto per parlottare un po'. Aveva voglia di parlare un po' con qualcuno in effetti e, chissà, magari approfondire un'amicizia che, fino a quel momento, era stata solo una sfuggita di nome per il solo e semplice fatto di far parte della stessa casata.
    Non sapeva nulla di Hope Mills infatti, così come conosceva pochissime cose sul conto degli altri ragazzi tassorosso. Uno le stava simpaticolo solo a vederlo anche se aveva scambiato con lui pochissime battute...Style Stilinski...ma doveva ammettere che non conosceva bene nemmeno lui.
    Rivolse un sorriso alla compagna sperando vivamente di poter iniziare una conversazione che le portasse più in la di un "ciao, come stai?", "tutto bene , grazie", rimanendo poi li, in attesa, di una qualsiasi reazione da parte sua.


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    Quel Benvenuto la fece riflettere, soprattutto la parte cancellata, perchè era stata tolta ogni traccia di quel pezzo?! Cosa stavano nascondendo?! Se quel Governo era così perfetto come dicevano non aveva motivo di fare una cosa del genere. Questo era uno dei tanti dubbi che facevano ormai da padroni nella testa di Hope. Da quando aveva visto quel ragazzo pestato in quella via nascosta, non era più riuscita a pensare che quel governo fosse così buono. Anche in quel momento, ora che era a Hogwarts non riusciva a essere completamente tranquilla, il castello era la sua seconda casa, il posto dove crescere, fare vere amicizie e imparare il meglio della magia,fino a un anno prima era felice, ma si era resa conto che era stata solo un'illusione, qualcosa di oscuro stava sopra a Hogwarts.
    Poi c'era Shane, aveva davvero una strana sensazione al riguardo, tra loro non era più come prima e non sapeva come rimediare, ma ogni volta che parlavano del governo inziavano a discutere, poi a urlare ed infine ognuno se ne andava per la propria strada. Sospirò seduta sul divano, mentre guardava il messaggio di benvenuto, ma senza leggerlo sta volta, quando fu distolta dai suoi pensieri da Jessie, che si era messa al suo fianco.
    Hope si scantò e le sorrise, non aveva mai parlato con la ragazza, anche se la conosceva, e questo le sembrò strano, di solito Hope era una tipa socievole e andava daccordo con tutti, o almeno chi non fosse mangiamorte, ma Jessie non le sembrava di quella idea, anche se sarebbe stato comunque normale. Ora che ci pensava non sapeva niente della sua compagna di Casata o.o quindi perchè non approfondire questa conoscenza?! Le sorrise Ops mi hai sentito eh?! Ogni tanto mi capita di parlare da sola, cioè no. In realtà sono sana ma questo messaggio di benvenuto è così bello e strano, mi fa sempre pensare.. disse più a se stessa che a Jessie, poi scosse la testa, non poteva già parlare di politica, avrebbe sicuramente creato problemi e non ne aveva voglia in quel momento, così decise di apparire normale, come voleva quel governo, cioè ignorare tutti i buchi che lo stesso aveva.
    Tra poco esco con Shane, ma avevo voglia di rilassarmi in questo posto ultra moderno, visto che stanno tutti uscendo ho pensato che la nostra sala fosse il posto più tranquillo al momento. Tu invece? come mai non sei a vivere? disse sorridendole.



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  4. Je$$ie
         
     
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    Jess si era seduta su uno di quei divanetti ascoltando le parole di Hope. Sorrise quando le disse che a volte parlava da sola e disse. -anche a me capita a volte, tranquilla...- ascoltando poi le sue parole.
    Stava rileggendo il classico messaggio di benvenuto tra i tassorosso scritto anni or sono. Jessie non lo conosceva così bene, ma di una cosa era certa: era fiera di far parte di quella casata, come suo fratello, perché solamente i tassorosso, tra tutti, era i più leali ed anche se tutti gli davano dei pappamolla lei sapeva di certo che non era così. Si limitò a dire -Già- non sapendo cos'altro aggiungere per poi ascoltare le altre parole.
    Shane?...non era certa di ricordarsi bene chi fosse e così, per curiosità e per conoscere un po' meglio la sua compagna di casata domandò: -è il tuo ragazzo Shane? ...per caso...è tra i serpeverde vero? Non sono sicura di sapere bene chi è- per poi rispondere alla sua domanda sul perché non fosse fuori a divertirsi come gli altri. -perché non sono fuori dici? Perché, ad essere sinceri, non so cosa fare fuori da qui...non ho molta voglia di girare da sola...e così eccomi qui,...alla fine in sala comune passa sempre qualcuno prima o poi no?- ma visto che Jessie era una ragazza che, tendenzialmente, se poteva, aveva sempre il sorriso sulle labbra ed una che non voleva deprimere nessuno con i suoi problemi cambiò subito discorso chiedendole come fosse avere un ragazzo all'interno del castello visto che lei aveva avuto solamente delle storie con gente che non frequentava più quel posto: -senti...com'è avere il proprio ragazzo all'interno del castello?...mi hai detto che è il tuo ragazzo Shane vero? Oddio...scusami, sono passati meno di 5 minuti, ma ho già dimenticato quello che mi hai detto prima...Generalmente non sono così, ma in questo periodo ho un sacco di cose che girano per la testa...- e le sorrise voltando per un attimo lo sguardo intorno per la sala comune.
    -Ti va qualcosa da bere?- le chiese poi visto che lei stessa aveva sete e che, nel castello, bastava chiederlo così e subito le cose comparivano per magia, specialmente nella loro sala comune così vicino alle cucine anche se, a dire il vero, non era poi solo la magia a far comparire qualsiasi cosa, ma tutto accadeva grazie ai quei piccoli elfi domestici.


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    Hope arrossiva spesso, ma non perchè fosse timida, ma alcuni argomenti la imbarazzavano, nonostante si ritensse socievole le domande che riguardavano l'amore o simili la facevano zittire e immobilizzare. Questo perchè lei era una verginella in quel campo, amava esplorare in ogni dove senza avere timore, ma i ragazzi e ciò che li riguardava era un tabù, di fatto non parlava mai con nessuno di questo, col rischio poi di farsi prendere in giro, quindi meglio parlare delle lezioni, del tempo e magari della Resistenza. Ma anche quest'ultima parola, doveva stare attenta a pronunciarla, dato che qualsiasi cosa che riguardasse andare contro al governo, voleva dire tortura o peggio morire. Insomma, alla fine non aveva mai molto di cui parlare, ma Jessie sembrava davvero innoqua e quando le fece quelle serie di domande fu tranquilla nel rispondere, era un tasso e come tale erano leali tra loro, giusto?
    Così quando le senti dire è il tuo ragazzo Shane? ...per caso...è tra i serpeverde vero? Non sono sicura di sapere bene chi è , dopo un breve rossore, decise di intervenire, ovviamente dopo che finì di dire -senti...com'è avere il proprio ragazzo all'interno del castello?...mi hai detto che è il tuo ragazzo Shane vero? Oddio...scusami, sono passati meno di 5 minuti, ma ho già dimenticato quello che mi hai detto prima...Generalmente non sono così, ma in questo periodo ho un sacco di cose che girano per la testa...-.
    Hope le sorrise e scosse la testa io e Shane non stiamo insieme, siamo solo migliori amici, siamo cresciuti praticamente insieme potrebbe essere mio fratello. disse tranquilla, Jessie davvero le ispirava fiducia. Sai cosa ti dico, mi andrebbe un thè!! lo prendiamo insieme? così fantastichiamo sui ragazzi della scuola e i professori ti va? le chiese. Poteva nascere un'amicizia no?!



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    Ciao ** ti piace come sta venendo?? se hai qualche appunto non esitare a dirmelo ok?
     
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    « Perché permettiamo che le nostre vite siano dominate dagli eventi, dalle persone e da qualunque altro fattore tranne che dai noi nostri sogni?»


    Quella ragazza aveva un viso dolcissimo e che non nascondeva l'imbarazzo che le domande di Jessie le avevano appena provocato. Jess non voleva essere invadente, ma semplicemente, in quel momento, era stata svolta dalla curiosità di poter iniziare, forse, una nuova amicizia.
    Imbarazzata Hope le disse che quel ragazzo, Shane, fosse solamente il suo migliore amico al quale voleva bene come ad un fratello.
    -ah...un amico?...mmm...quindi se uscite potrei aggregarmi per un po' di compagnia o sarei di impiccio?- chiese spontaneamente. Non che la sua intenzione fosse quella di auto invitarsi, ma in effetti l'idea di rimanere chiusa nel castello non era delle più divertenti, motivo per il quale le uscirono dalla bocca quelle parole prima ancora che il suo cervello, o forse la sua coscienza, le dicesse che non era il caso di sembrare così invadente. -se non disturbo, ovvio...- aggiunse poi ancora per sottolineare di non voler essere un peso e rimediare, un po', all'autoinvito.
    Subito dopo disse ad alta voce -io è la mia amica gradiremmo volentieri un the- disse poi ad alta voce e come per magia, sul tavoli netto accanto ai divani, comparve una teiera piena del liquido ambrato con due tazze da the di ceramica ed un vassoio pieno di biscotti.
    -che dire? Ecco a te!!- disse infatti Jessie sorridendo guardando Hope per poi prendere in mani un biscotto di pasta frolla ricoperto, da un lato, di cioccolato addentandolo subito dopo. C'erano anche dei zuccotti di zucca e delle fette di torta di melassa, ovvero tutti dolcetti che, generalmente, si trovavano sul tavolo a colazione.
    -come ti trovi qui?- chiese poi, tutto d'un tratto Jessie, abbassando il tono di voce diventando, di colpo, seria. Era solo,lei che non si trovava così bene dentro al castello o anche altri studenti non si sentivano proprio a casa.,


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    -ah...un amico?...mmm...quindi se uscite potrei aggregarmi per un po' di compagnia o sarei di impiccio?- a quella domanda Hope scosse la testa, e gli prese le mani certo che puoi, anzi devi venire!! come potresti essere d'impiccio scusa? I tassorosso non sono mai di troppo, sono gli altri che non ci apprezzano e ci sottovalutano! disse seria e convinta. Lei era fiera di essere un tassorosso, quindi anche uscire con una una sua compagna la rendeva orgogliosa al fianco di qualcuno che non era della sua casata come Shane. Poi comparve il the dopo che Jessie lo chiese, gli elfi erano sempre così servizievoli. A volte avrebbe voluto aiutarli, perchè viveano in schiavitù e per Hope non era il massimo, anche loro avevano diritto a vivere una vita dignitevole, aveva sentito dire che c'era stato un elfo che non solo era libero, ma che prendeva anche lo stipendio, ma ovviamente erano solo voci molto sottili, perchè nessuno aveva mai il coraggio di dirlo ad alta voce e poi forse neanche era vero. Nessuno spendeva il proprio tempo per gli elfi servitori. Anche lei a casa ne aveva due, i suoi genitori non li trattavano mai molto bene, suo padre una volta gli scaraventò una sedia. Hope avrebbe voluto mettersi nel mezzo, ma era troppo piccola e pianse in camera da letto, senza farsi vedere da nessuno. Doveva cambiare anche quello se mai ci sarebbe riuscita, doveva esserci un modo no? Soprattutto a Hogwarts, era la scuola di magia, che dava le basi, insegnava, ma sembrava che la dignità e l'amore per il prossimo non fossero nelle loro idee, a volte a Hope quella non era proprio casa, e spesso si domandava se fosse sempre stato così veramente. Poi Jessie come se le avesse letto nella mente le chiese -come ti trovi qui?- , lei tornò sul pianeta terra e la guardò bene diciamo, anche se a volte... si guardò intorno e abbassò la voce questo posto mette i brividi...come se fosse tutto troppo malvagio. A volte mi domando se sia sempre stato così. Tu invece? disse e bevve il suo the come se fosse normale parlare di qualcosa del genere. Invece era molto pericoloso, ma di jessie poteva fidarsi, lo sentiva che era diversa, proprio come lei.

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    Gli elfi domestici di Hogwarts erano veramente veloci e servizievoli perchè non fece in tempo a dirlo che gran parte del banchetto per la colazione si materializzò nella loro sala comune rubandogli un sorriso.
    In effetti ci voleva poco per farla sorridere, anche se, come spiegato prima, non era un periodo particolarmente allegro visto che li dentro, tra quelle mura, si seriva sola...motivo per il quale si era autoinvitata a conoscere Shane.
    -certo che puoi, anzi devi venire!! come potresti essere d'impiccio scusa? I tassorosso non sono mai di troppo, sono gli altri che non ci apprezzano e ci sottovalutano! - le aveva comunque risposto Hope rubandole un altro sorriso.
    Jessie verso il the nelle tazze mentre ascoltava le parole di quella che, forse, stava diventando una sua nuova amica. La domanda le si ritorse contro, ma aveva notato che Hope, nel pronunciare le ultime parole, aveva abbassato notevolemente il tono di voce.
    La paura regnava sovrana in quel luogo e forse era anche uno dei motivi per i quali gli elfi domestici erano sempre così veloci. Poverini...a loro nessuno mai dava niente...l'unica cosa positiva era che, in casa sua, anche se erano dei purosangue, non c'era mai stato uno solo elfo...
    E poi tra gli studenti c'era la paura per finire nella sala delle torture, motivo per il quale, probabilmente, Hope aveva abbassato il tono di voce.
    Jessie fece un sorriso e prima di parlare per dare la propria opinione su come si trovasse li chiese: -Zucchero?- mentre metteva già due cucchiaini nella sua tazza di the.
    Attese una risposta di Hope e poi, dopo averle passato la tazza prese in mano la sua bevendone un sorso dopo aver inghiottito il biscotto che aveva mangiato non appena quel ben di dio si era materializzato davanti ai loro occhi.
    -Comunque mi sento sola qui...è un periodo che sento una terribile mancanza di casa...ok...ho 16 anni...ma come hai detto tu...sembra tutto così malvagio...anche se non credo che sia sempre stato così...- e abbassò anche lei il tono di voce ad un sussurro dicendo: -...sai...a volte sogno mia nonna....- lasciando poi la frase a metà per vedere la reazione di quella ragazza. Qualcosa le diceva che si poteva fidare di lei, ma si poteva fidare sul serio o no?...
    Prese un altro biscottino intingendolo nel the bevendone un altro sorso aspettando che Hope le dicesse qualcosa o le facesse anche solo un cenno perchè continuasse a parlare.



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    -Comunque mi sento sola qui...è un periodo che sento una terribile mancanza di casa...ok...ho 16 anni...ma come hai detto tu...sembra tutto così malvagio...anche se non credo che sia sempre stato così...- Hope la guardò seria mentre ascoltava quelle parole, capiva perfettamente cosa volesse dire Jessie, anche se per lei Hogwarts era come una casa, si era resa conto già da qualche tempo che quel posto era oscuro.
    I primi anni che era al castello le mancava molto la famiglia, ma la disciplina che impartivano era la stessa di casa, solo che invece di avere due genitori, lì ne avevano molti di più, che li controllavano e si permettevano di torturarli se usciva dalle labbra dei ragazzi qualcosa di eccessivamente strano, a volte bastava che fosse diversa una virgola per attribuirsi il compito di punire senza ritegno gli studenti.
    Fino a un anno prima Hope pensava che quel regime fosse severo, ma non così malvagio come si stava mostrando in quei mesi, o forse era sempre stata accecata dalla sua famiglia, che le dicevano in continuazione che quello era il miglior modo per educare e che se non avesse fatto come i professori dicevano, anche loro, la sua adorata famiglia avrebbe preso seri provvedimenti.
    Non che lei avesse paura, smise di averne dei suoi quando una notte vide suo padre piangere, Christopher, uomo così autoritario e orgoglioso di essere un mangiamorte, era nel letto, svegliatosi da un sogno con il volto bianco tremante e piangeva per la scomparsa dei suoi genitori, fu una vera e propria crisi di pianto, come se quel sogno avesse mostrato una realtà talmente diversa e dolorosa che questa sofferenza solo in questi momenti della giornata, poteva farsi spazio nella sua mente. Ma non fu il solo, anche la madre ebbe qualcosa di simile, quasi ogni notte. Come se non fosse molto strano anche altri adulti sembrava averne. Un giorno sua madre era in giardino a bere il suo the con le amiche, una donna presa dal panico raccontò del sogno fatto la notte precedente, aveva visto suo marito combattere con uomini neri, poi pianse e il giorno dopo sparì, nessuno ebbe più traccia di lei. Ma si sa in questo governo era normale che qualcuno sparisse dalla notte al giorno, così nessuno ne parlò più. Ma Hope ricordò il gelo che si era creato mentre la donna raccontava nei minimi dettagli quel sogno, anzi incubo, le donne, compresa sua madre si guardarono come se tutte avessere fatto il medesimo sogno. Poi niente, suo padre non fece più sogni e sua madre lo stesso, prendevano delle goccie per dormire, ma cosa nascondevano?
    Fece per rispondere a Jessie, perchè capiva cosa provava, da un anno lei non riusciva a stare bene in quel posto, nascondevano qualcosa e voleva capire cosa,per questo aveva scoperto della Resistenza e ci sarebbe entrata ne era sicura. Questo mondo era troppo malvagio per non volerne uno migliore. Ma la ragazza come lei abbassò la voce e le disse della nonna. Sogno?! racconta dai... disse euforica, i sogni erano rivelatori, ormai lo aveva capito, era come se fossero lo specchio di una realtà che a loro sfuggiva. Forse la nonna di Jessie poteva aiutarla. Si alzò aspetta metto un pò di musica... e gli fece l'occhiolino, era per coprire un pò le parole tra le due. Così fece partire le note di "My Immortal" poi si sedette e si avvicinò a lei di me ti puoi fidare, lo giuro!! raccontami le disse. Lei non era una mangiamorte e poteva fidarsi lo avrebbe fatto?


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    Edited by hope; - 23/2/2014, 17:07
     
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    Forse era per il fatto che fosse una sua compagna di casata e che si trovassero da sole in sala comune, forse era per il the che stavano condividendo e, di fronte ad una tazza, generalmente si parla un sacco, fatto sta che Jessie disse a bassa voce che, ogni tanto, le capitava di sognare sua nonna scuotendo subito la curiosità di Hope che, per precauzione, mise della musica a tutto volume e le confidò che poteva fidarsi di lei.
    Non sapeva come mai, ma Jessie si fidava della sua compagna di casata per il viso sincero forse, non lo sapeva,ma di certo si fidava...la musica, però, probabilmente non sarebbe bastata a coprire il suo racconto e tutto ciò che si sarebbero dette per l'intera giornata.
    -ottima idea la musica...per precauzione lancio anche un incantesimo...- disse a bassa voce alzandosi e dirigendosi verso l'ingresso della sala comune puntando,la bacchetta verso la soglia dicendo -muffliato!!- ripetendo la stessa cosa anche verso le porte che portavano ai dormitori per poi tornare a sedersi davanti ad Hope.
    -...prima...ti stavo dicendo che a volte mi capita di sognare mia nonna...e mi parla...mi racconta cose che sembrano talmente impossibili da credere...non era così Hogwarts quando ci veniva lei...non esisteva la camera delle torture...è per questo,..per questo...che mio fratello fa parte di....della resistenza...- abbassando ancora di più la voce arrivando ad averla quasi come se fosse un sussurro lieve.
    Già...suo fratello era la fuori, da qualche parte, in missione per la resistenza perché non si era più fatto vivo con lei se non rarissimamente con due righe scritte. Le mancava terribilmente, ma il fatto che facesse parte della resistenza la rassicurava perché sentiva che nessuno avrebbe permesso che gli succedesse qualcosa invano perché se mai gli fosse accaduto qualcosa era per diventare un martire come il professor Italie.
    Anche a lui la nonna aveva parlato in sogno, prima ancora di iniziare a parlare a lei ed era per questo che lui aveva fatto di tutto per entrare nella resistenza invogliando Jessie a fare la stessa cosa...
    Un segreto più grande di tutti loro era nascosto dal ministero...perché le persone avevano iniziato a fare sogni strani che illustravano un mondo più bello di quello, più sereno...con gli studenti che giravano allegri per tutto il cortile di Hogwarts e non con il terrore di finire in punizione...
    -tu...non fai dei sogni strani?...mia nonna mi diceva che quando veniva lei a scuola ad Hogwarts si divertivano tantissimo e nessuno infliggeva punizioni corporali...io...vorrei entrare nella resistenza anche io...come mio fratello...non mi importa di finire la scuola...però...per ora...sono ancora bloccata qui dentro...- è detto quello si fermò a guardare Hope prendendo uno zuccotto di zucca dal piattino accanto ai biscotti e chiedendole -ne vuoi uno anche tu?- prendendo il piattino con i zuccotti di zucca e porgendoglielo.


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    ne vuoi uno anche tu? le chiese Jessie riferendosi agli zuccotti e Hope annui, mentre assimiliava quello che la compagna le aveva appena detto.
    .... quando ci veniva lei...non esisteva la camera delle torture...- Quelle parole non le suonarono tanto strane, si era documentata ed effettivamente quella stanza delle torture non era mai stata nominata fino a 16 anni prima, come se appunto prima non esistesse, mentre ora era il fulcro di Hogwarts.
    è per questo,..per questo...che mio fratello fa parte di....della resistenza.... Hope la guardò come se quello che aveva appena detto fosse ovvio, cioè non lo era, ma ora aveva la conferma che esisteva la resistenza! Ed era decisa ad entrarvi. Ma aspettò ancora a parlare e preferì che finisse per dire quello che sapeva lei, in fondo era uno scambio anche di informazioni.
    -tu...non fai dei sogni strani?...mia nonna mi diceva che quando veniva lei a scuola ad Hogwarts si divertivano tantissimo e nessuno infliggeva punizioni corporali...io...vorrei entrare nella resistenza anche io...come mio fratello...non mi importa di finire la scuola...però...per ora...sono ancora bloccata qui dentro...- a quelle parole Hope iniziò a pensare, lei effettivamente non faceva sogni, ma ricordava molto bene le notti in cui i suoi genitori urlavano nella notte. Non aveva mai dato molta importanza a quelle cose, ma ora sembrava avere un senso tutto quello che accadeva. Ogni pezzo del puzzle stava tornando al loro giusto posto.
    Alla fine mentre mangiava lo zuccotto prese la parola Ma tutto questo te l'ha detto tua nonna in sogno? io non ho mai fatto certi sogni, al contrario dei miei e ora capisco perchè, chissà cosa nascondono. Invece nei miei c'è sempre quell'uomo che vidi pestare in un vicolo da uomini vestiti di nero, per poi portarselo via mentre questo urlava... le venne i brividi ripensandoci Ho scoperto che era un ribelle, cioè lo credevo, ma ora tu mi hai dato la conferma, quell'uomo stava sicuramente lottando per la Resistenza. Sai io so anche che il capo è Barrow, voglio conoscerlo ed entrare nella resistenza come tuo fratello, so anche che oltre a non esistere le stanze delle torture, alcune materie erano diverse, ad esempio le tre maledizione, erano proibite, non so ancora il motivo ma posso capirlo, sono terribili. Ma vorrei saperne di più, anche te la pensi come me vero? Noi dobbiamo agire. disse seria, aveva trovato un'amica e un'alleata.


    L'apparenza a volte inganna.
     
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  12. Je$$ie
         
     
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    Jessie Whitefield
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    « Perché permettiamo che le nostre vite siano dominate dagli eventi, dalle persone e da qualunque altro fattore tranne che dai noi nostri sogni?»


    Quando non pensi più al fatto che alcune persone accanto a te spariscono nel nulla o, per paura che possa accadere qualcosa di brutto a te si allontanano come non avevano mai fatto ecco che ti ritrovi a scontrarti con gente che ha i tuoi stessi ideali.
    Era la prima volta che le capitava di sentirsi a casa dopo mesi e mesi in cui aveva cercato di capire come fare per uscire dalla scuola ed agire.
    Perché non si era messa prima a scambiare parole con i suoi compagni di casata? Erano tutti tassorosso alla fine e qualcosa in comune dovevano pur averlo no? Infatti Jessie ed Hope, in quel momento, si stavano capendo alla perfezione.
    Andava bene che il castello era semideserto e che avevano lanciato qualche incantesimo preventivo altrimenti, per quei discorsi, una scappata alla camera delle torture non gliel'avrebbe tolta nessuno.
    Hope sembrava parecchio presa dal fatto che la sua defunta nonne le fosse comparsa in sogno e Jessie, per conferma, le disse:-si, dopo che è morta ha iniziato a comparire in sogno prima a mio fratello e poi a me...credo che sia lo stesso motivo che ha spinto mio fratello ad entrare nel gruppo dei ribelli, anche se lui ha sempre cercato di negarlo...- le rispose visto che, in effetti! lui non le aveva mai detto chiaramente che facesse parte di quel gruppo però, quando c'era stata l'esecuzione pubblica del professore di pozioni, era spuntato all'improvviso dal nulla in quella piazza per sincerarsi che le sesse bene.
    -È probabile che anche i tuoi allora facciano dei sogni che vogliono negare...ma..una curiosità...come fai a conoscere il capo della resistenza?...cioè...se lo conosci non dovrebbe essere così difficile riuscire ad ottenere un contatto con qualcuno no?...-
    Le chiese guardandola negli occhi dopo che Hope stessa le disse che dovevano agire.
    Per la carità...nessuno poteva assicurarle che quello non fosse tutto un bluff, una trappola per spedirla nella camera delle torture per aver visto i suoi mille sorrisi che, diciamocelo, in quel mondo erano assai rari, però non poteva neanche negarsi un appiglio per, come aveva detto lei, agire solo per paura che la persona che aveva di fronte agisse per qualcun altro.
    No...doveva fidarsi di Hope e si sarebbe fidata sperando di ottenere un colloquio con qualcuno della resistenza assieme a lei...
    Non disse altro, ma si limitò solamente ad aspettare per capire chi fosse il capo, quel Borrow, e come facesse lei a conoscerlo o, per lo meno, sapere chi fosse.


    made by mæve.



    visto che stiamo facendo la ruolata assieme per la resistenza ho pensato che il nostro spunto per ricevere la lettera potesse partire da qui...che dici?
     
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    La solitudine faceva da padrona in quel mondo, soprattutto a Hogwarts, dove i ragazzi fingevano di avere amici, di essere felici per paura di essere torturati. Nessuno era libero di poter parlare ed esprimere davvero i propri pensieri, ognuno tirava l'acqua al proprio mulino, così funzionava e sembrava andar bene a tutti. Ma non a lei, e neanche a Jessie. Aveva trovato davvero un'alleata oltre che una vera amica. Ascolto molto interessata la storia sulla nonna, ma perchè la sua al contrario non si era fatta sentire? forse perchè la famiglia era formata da mangiamorte. Ma la sua convinzione che la resistenza era attiva ora era confermata, non poteva che essere una magnifica notizia.
    Poi Jessie continuò È probabile che anche i tuoi allora facciano dei sogni che vogliono negare...ma..una curiosità...come fai a conoscere il capo della resistenza?...cioè...se lo conosci non dovrebbe essere così difficile riuscire ad ottenere un contatto con qualcuno no?.. in quel momento tutto fu molto chiaro, ora capiva il motivo delle urla in piena notte del padre e i pianti isterisci della madre. Che sognassero qualcosa del passato che non volevano ricordare?! Cosa nascondevano? Voleva sapere anche cosa sognavano di così pericolo e brutto da dover prendere dei medicinali per tornare ad una finta calma.
    A casa avrebbe indagato, come sempre del resto e finalmente avrebbe scoperto molto di più. Ma ora doveva parlare con qualcuno della resistenza,ma non era così facile come poteva sembrare. Fece una smorfia In realtà non conosco il capo, ma tramite alcune ricerche so che questo ragazzo è stato il primo ad andare contro il governo, ed ora è nascosto non si sa dove. Purtroppo non è così facile trovarlo o rintracciarlo, è quasi impossibile. Ho mandato una lettera tramite un gufo anonimo, ma non ho ricevuto ancora risposta, non sono neanche sicura che sia arrivata a destinazione e soprattutto se questa esista. disse infine tutti i suoi dubbi a quella ragazza che tanto le ispirava fiducia. Chissà se aveva fatto bene, scosse la testa aveva di sicuro avuto la giusta sensazione. Jessie era un'alleata.
    Ma il dubbio era sempre quello Ci contatteranno? Ma tu hai fatto qualche richiesta? O ti sei limitata a chiederlo a tuo fratello? chiese, forse se lei avesse avuto una buona notizia da parte della Resistenza anche Hope poteva entrarvi. Cosa potevano fare se invece neanche lei era riuscita a contattarli? Quella era la direzione giusta e l'avrebbe intrapresa in un modo o nell'altro.

    L'apparenza a volte inganna.



    scusa scusa scusa scusa scusa, lo so ci ho messo tanto, ma ho avuto degli impegni, tra la lezione di pozioni e la quest non sono riuscita a impegnarmi per risponderti. Scusami XD. Comunque hai avuto una bella idea, attiviamola!! *___* sempre ti va di continuare a ruolare
     
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12 replies since 10/2/2014, 22:35   290 views
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