Una nuova vita

Karen

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  1. .Nick.
         
     
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    Nick Stroke



    Quella giornata era iniziata abbastanza male, si era svegliato alle cinque del mattino, senza la minima idea di cosa fare e come farlo, si alzò dal letto pigramente, sbuffando, poi si guardò allo specchio e disse a se stesso che era ora di prepararsi, quel giorno, doveva arrivare al Fiendfyre e doveva modificarlo a suo piacimento, il precedente proprietario, Aaron Lennox, lo aveva arredato a suo gusto e per Nick era troppo.

    Aprì l'armadio e ne estrasse una giacca elegante blu con camicia azzurra e cravatta coordinata, jeans chiari, si pettinò e poi uscì, pronto, semmiformale, dato che doveva incontrare gli operai per rimettere apposto il locale, non gli piaceva usare la magia, lo scocciava a dire il vero. Quando arrivò al locale erano le sei e mezza del mattino, con la bacchetta aprì la porta ed entrò, accese le luci e poi la macchina del caffè, ah! Qual più comodo e utile manufatto babbano, amava il caffè espresso, non poteva farci nulla, preparò il caffè e si sedette sul bancone, la tazzina appoggiata accanto a se, sul piattino, un chucchiaino di zucchero e iniziò a sorseggiare il liquido amaro e scuro.

    Sorrise guardandosi intorno. Si quel posto era da sistemare davvero, basta statue, basta piscine, doveva diventare come lo voleva lui e lui soltanto, era certo, dopotutto, che sarebbe piaciuto ai visitatori.
    Bene Nick, finalmente hai un locale...una nuova vita...insomma hai tutto quello che volevi, bravo.
    Abbassò il capo, patetico non è vero? Parlava da solo, ma non poteva farci niente. Attese le sette e l'arrivo degli operai, eccoli la, entravano uno dopo l'altro, sorrise loro e poi spiegò come voleva il locale, alle dieci era tutto sistemato, già, le imprese del mondo magico erano veloci e impeccabili, ora si che il locale era davvero Suo, sorrise soddisfatto e in seguito accese un po' di musica, la porta d'ingresso spalancata e la musica che si sentiva era del metal abbastanza pesante, no, Nick non era poi così tranquillo e se qualcuno fosse entrato avrebbe trovato solo un ragazzo orgoglioso di quanto aveva creato con gusti musicali diversi dal solito.
     
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  2. Karen Davis
         
     
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    Neutrale• 21• ex ravenclaw
    Karen Davis
    amy_pond
    «Il difficile non è raggiungere qualcosa, è liberarsi dalla condizione in cui si è»
    I raggi chiari e tiepidi di un sole sorto da poco facevano sì che i capelli ramati di Karen brillassero un po' più del solito. Gli occhiali scuri invece, nascondevano le sue occhiaie, segno di una notte passata più o meno in bianco. Era uscita dal castello con un paio di jeans semplici, i primi che era riuscita a trovare, una felpa rossa e un paio di scarpe nere: le più comode. Si era pentita di non aver portato con sè una sciarpa, anche leggera, che la proteggesse dai frequenti mal di gola a cui era soggetta.
    Se ne sarebbe fatta una ragione.
    Solitamente la Davis non abbandonava il letto, calduccio e morbido, tanto facilmente, eppure quella mattina qualcosa l'aveva trascinata strascicante per le vie di Hogsmeade. Si girava a destra e a sinistra e si rendeva conto di quanto fosse squallido vedere gente sbronza anche la mattina, di quanto fosse deprimente sapere di vivere in una società in cui la libertà e la verità erano completamente oscurate da qualcosa di oscuro.
    Ma lei non ci poteva fare niente.
    Non poteva fare niente da sola. Sapeva perfettamente che esisteva una resistenza da qualche parte, ma aveva paura ad entrarvi dentro.
    Le sue idee erano in netto contrasto con quelle del regime: qualche settimana prima, durante una discussione con la Italie, si era resa conto di aver esagerato un po' con le affermazioni. Fortuna che quella sembrava non aver afferrato molto dei discorsi della Davis.
    In ogni caso doveva stare attenta a quello che diceva.
    Non voleva far parte della resistenza solo ed esclusivamente per un motivo: Tristan.
    Se lei decidesse di farvi parte, sarebbe obbligata a lasciare il castello. Non voleva smettere di vedere Rosier di nuovo; aveva aspettato così tanto per vederlo di nuovo, e il suo cuore probabilmente non avrebbe retto ad un altro addio.
    Come siamo sentimentali Davis.
    Camminava da circa un'ora, senza essersi fermata nemmeno per un secondo: le gambe sembravano andare avanti per inerzia, sì, perchè la rossa a tutto stava pensando forchè alle proprie gambe.
    Poi qualcosa attirò il suo sguardo. Il Fiendfyre.. C'era qualcosa di strano, c'era un via vai di gente improbabile, visto che era mattina.
    Decise di entrare.
    Ah, ecco a cosa era dovuto tutto quel baccano: stavano rifacendo il locale!
    Bhe, non stava venendo niente male. C'era un tizio in mezzo alla stanza, che sembrava guardare le pareti dell'edificio con una certa ammirazione; sicuramente doveva essere il proprietario nuovo. Gli si avvicinò e con un colpetto sulla spalla sperò che si girasse.
    -Se lei è il nuovo proprietario, e se è lei che dirige i lavori.. beh, complimenti per il buon gusto! Ormai sono in pochi ad averne ancora un po'- disse guardandosi attorno.


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    Edited by .karen - 12/11/2013, 16:39
     
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  3. .Nick.
         
     
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    Nick Stroke


    Era seduto sul bancone, quando sentì qualcuno dargli una spallata e dire
    Se lei è il nuovo proprietario, e se è lei che dirige i lavori.. beh, complimenti per il buon gusto! Ormai sono in pochi ad averne ancora un po'
    Guardò la donna rossa che gli si era affiancata, sorrise e poi rispose osservando il suo operato
    Beh, in effetti si, sono io il nuovo proprietario, mi chiamo Nick Stroke...
    allungò la mano verso la donna e poi guardadola chiese
    Posso conoscere il nome della splendida dama rossa che mi sta parlando?
    Sorrise, Nick era un bel tipo, ma non faceva mai il provolone, lui era sempre gentile con tutti.

    Sei la prima persona che entra qui dentro da che sono arrivato qui sai?
    Scese dal bancone e poi si infilò dietro dicendo
    Allora, posso offrirti un caffè?
    Chiese mentre sorridnte preparava la macchinetta, Nick era stato in Asia e per breve periodo persino in Italia, dove aveva imparato i segreti del caffè vero, italiano.

    Guardò la ragazza dai capelli rossi, il suo volto non gli era nuovo, ma gli era familiare, scosse la testa e scrollò le spalle chiedendo in seguito.
    Tu venivi qui anche prima che passasse nelle mie mani questo posto?
    Era curioso, dopotutto del precedente proprietario non sapeva quasi nulla.
     
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  4. Karen Davis
         
     
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    Neutrale• 21• ex ravenclaw
    Karen Davis
    amy_pond
    «Il difficile non è raggiungere qualcosa, è liberarsi dalla condizione in cui si è»
    "Beh, in effetti si, sono io il nuovo proprietario, mi chiamo Nick Stroke..." disse il gioane dalla faccia conosciuta, che intanto le stava porgendo la mano: un classico gesto tra due persone che si conoscono per la prima volta.
    Eppure aveva l'impressione di averlo già visto da qualche parte.
    O forse no. Del resto aveva viaggiato per tre anni, senza mai fermarsi.. Le probabilità di aver incontrato un uomo che somigliasse molto a quello che aveva davanti erano alte.
    Strinse la mano alzando con l'altra gli occhiali da sole sulla fronte.
    "Posso conoscere il nome della splendida dama rossa che mi sta parlando?" chiese ancora il neo proprietario del locale.
    -Il piacere è mio: Karen Davis- disse accennando un sorriso sincero, poi si sedette su uno di quei tanti sgabelli di legno davanti al bancone.
    Dai, che la giornata stava prendendo una buona piega. Certo, se paragonata a quelle precedenti.
    Al castello stava succedendo qualcosa: tutti erano agitati, professori e studenti. Era come se una bomba potesse scoppiare da un momento all'altro.
    "Sei la prima persona che entra qui dentro da che sono arrivato qui sai? Allora, posso offrirti un caffè?" le chiese con un tono piacevolmente educato e gentile. Ogni volta che incontrava una persona del genere non riusciva a fare a meno di stupirsi, visto il così basso grado di gentilezza che caratterizzava la maggior parte delle persone.
    Sorrise grata e poi disse -Wow, allora visto che sono la prima, il caffè è quasi d'obbligo!- poi gli fece l'occhiolino.
    -Sto scherzando, ma un caffè lo acceto volentieri.. Non so se noti le terribili occhiaie- disse ancora portando l'indice a indicare entrambi gli occhi.
    "Tu venivi qui anche prima che passasse nelle mie mani questo posto?"
    La Rossa si spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio sinistro, poi rispose -In realtà ho frequentato poco questo locale durante l'ultima gestione, ma un paio di annetti fa si, eccome se lo frequentavo! Venivano organizzate delle festicciole niente male!-
    Caspita! Gli studenti che non avevano l'età, o che comunque non avevano la possibilità di frequentare Hogsmeade per altri motivi, rosicavano quando sapevano che il Fiendfyre organizzava delle feste.
    Perchè? Semplicemente perchè quello era uno dei pochi posti in cui ancora potevano fare ciò che volevano..
    O comunque, per farla breve, non dovevano pensare all'aria quotidiana di terrore, che invece si respirava solitamente al castello.
    -Tu invece lo frequentavi? Te lo chiedo perchè il tuo non è un viso sconosciuto.. probabilmente ci siamo già incontrati!- disse ancora, prima di cominciare a farsi una coda alta.

    winston,©
     
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3 replies since 2/10/2013, 19:18   79 views
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