è solo una follia, un salto nel vento

ft. Paris | preq 11

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  1. ichor
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    set © young padawan

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    si dice che sulle teste dei seguaci di arda vegli la dea da cui prendono il nome. queste abili sentinelle mirano ad indebolire il nemico e darlo in pasto ai loro alleati
    «ti sembro uno che fuma?»
    Il commento di Paris non turbò il maggiore, che non perse il sorriso e seguì invece il movimento lento della mano che indicava l'outfit sportivo dalla testa ai piedi. Dovette sforzarsi per tenere sotto controllo la propria espressione e non lasciare il disgusto per quanto stava osservando si palesasse troppo sui suoi lineamenti: come già detto, non era mai stato fan dello sport e di tutto ciò che lo riguardava — abbigliamento compreso.
    Piuttosto che esternare i propri sentimenti a riguardo, però, preferì glissare sopra l'intera questione e lasciare che il sorriso educato vincesse sopra qualsiasi altra smorfia, chinando solo appena il capo come per fingersi colpito (quando in realtà era solo molto divertito) dalle parole del corvonero.
    «la risposta è: assolutamente sì»
    Avrebbe fatto commenti sulla vena drammatica del suo fratellino, se avesse potuto; l'avrebbe fatto di sicuro, una volta tornato da Mikkel per raccontare ogni dettaglio di quell'incontro, ma gli sembrava un po' prematuro farlo già lì con Paris. Dopotutto, l'altro non aveva la minima idea di chi egli fosse.
    Non ancora.
    Tempo al tempo!! C'era un piano quinquennale dietro quel progetto di rivelazione, supportato anche dalle frasi dei biscottini della fortuna che erano chiaramente dalla sua parte.
    L'unica cosa che disse al Tipton, invece, fu: «valeva la pena fare un tentativo, l'alternativa era andare a disturbare quella coppia laggiù» e, così facendo, dopo aver lasciato che Paris accendesse la sigaretta che stringeva tra le labbra con un colpo di bacchetta, gli indico con un cenno del mento due piccioncini seduti qualche panchina più avanti, intenti a divorarsi la faccia a vicenda. Era presto, e come quell'orario disumano chiedeva, molte persone erano ancora in casa a farsi gli affari propri, o magari a dormire — wish that was him, e invece doveva fare il babysitter del suo fratellino neo maggiorenne.
    Riportò lo sguardo castano su di lui, a quel punto. «grazie mille, e–»
    «questo è il momento in cui mi dici che sei un ex carcerato che sta raccogliendo soldi per i bambini in zimbabwe, o qualcosa del genere?»
    E come avrebbe potuto mai non allargare il sorriso, colmo di adorazione e divertimento nei confronti di quell'incredibile cretino con cui condivideva parte del DNA?! Lo adorava, Elias, così come adorava anche tutti gli altri e non vedeva l'ora di metterli sotto lo stesso tetto e assistere a qualsiasi catastrofe avrebbe portato con sé quell'incontro.
    «ho davvero un'aria così poco raccomandabile?!» chiese, con il più innocente degli sguardi e le labbra appena dischiuse, fingendosi davvero colpito dalle velate accuse del più piccolo. Ed era vero che Elias avrebbe potuto essere considerato un (ex) carcerato o un criminale — ma mai nessuno era riuscito a mettere le mani su di lui, neppure quando metà delle sue personalissime vendette erano compiute nell'ombra e senza la finta protezione del ministero.
    C'erano così tanti motivi per cui avrebbero potuto sbatterlo in una cella e perdere la chiave, e invece era ancora a piede libero perché era troppo furbo, scaltro, bello e intelligente per essere acciuffato. Si sarebbe paragonato a Lupin se non si fosse amato così tanto da sapere di essere più simile a una del trio Occhi di gatto *nail polish emoji* «in realtà lavoro al ministero,» che motivo aveva di non condividere quella nozione con lui? Dopotutto, infondo, era lì perché voleva iniziare ad instaurare un rapporto con il resto della banda, tanto valeva cominciare già a dire qualcosa di sé! «mi dispiace per averti messo a disagio, non era mia intenzione! Non sono un maniaco, giuro.» disse, spegnendo di qualche watt la luminosità del sorriso per non sembrarlo davvero, un maniaco. «anche se immagino sia estremamente quello che un maniaco direbbe.» eh già. E lui lo sapeva benissimo, perché aveva studiato e imparato gli atteggiamenti di un sacco di categorie di persone, per imitarli poi al meglio nel momento più opportuno; quello lì, per la precisione, era quello in cui si fingeva un po' impacciato e a disagio, mano passata tra i capelli biondissimi e l'altra a stringere la sigaretta come se ne dipendesse della sua vita. «ti– ti offrirei una sigaretta per farmi perdonare ma ti stai allenando, forse è meglio che vada.» con l'intenzione di tornare a breve — dove con “a breve” intendeva un momento non meglio precisato che andava dal giorno dopo al dopo missione. Perciò insomma: non era molto bravo con le tempistiche, il Raikkonen, e non era mai stato puntuale una sola volta in vita sua.
    elias
    raikkonen

    making love with the devil hurts;
    times are changing
    sentinella seguace di arda
    [dimezza attacco O difesa del nemico]
    special
    lvl leader
    1991 — chiaroveggente — pavor spiaIn the end, the choice was clear:
    take a shot in the face of fear,
    do you believe that you can walk on water?
    do you believe that you can win this fight tonight?
    walk on water
    30 seconds to mars
    Mother of Night, darken my step
     
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2 replies since 6/4/2024, 08:21   93 views
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