And I felt sorry for the look on your face So I stayed

Butterfly-03work + rocky-brie15

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    darling, didn’t you know?
    souls like yours were meant to fall

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    Tantissimi auguri agli sposi! Anche se non avete la più pallida idea di chi siano gli special che stanno festeggiando il loro matrimonio, malgrado vi abbiano fermato affermando di conoscervi per ricordarvi del vostro ruolo di testimoni di nozze: butterfly dello sposo, rocky della sposa. Momento del discorso!
    Butterfly-03work
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    Wendy viveva spesso le sue giornate aspettandosi che tutto potesse cambiare da un momento all'altro, questo perchè sapeva quanto la sua vita fosse basata sull'ignoto e dettata dalla sua capacità di perdersi in ogni cosa che faceva. Aveva delle abitudini, alquanto discutibili, ma era comunque una persona abbastanza abitudinaria anche se molte volte si ritrovava a fare qualcosa senza davvero capire il motivo, ma ci piace così. Non era colpa sua se si ritrovava in situazioni assurde: persa al parco perchè affascinata da una semplice scimmia volante che si spulciava e si mangiava le sue stesse pulci. («Sandy, vieni qui che ti controllo potresti aver contratto le pulci ballerine anche te» - «...» - «Sandy??.. mi hanno lasciato di nuovo..e lo fanno tutti gli anni..uhh guarda, Sandy, la scimmia volante sta spulciando il compagno...perchè...») Insomma era normale amministrazione per lei divagare in qualsiasi cosa e quando non c'era sua sorella rischiava anche di non tornare a casa, ma il legame tra gemelle era più forte di un semplice legame tra sorelle e il gps montato sul suo bracciale la riportava a casa quando si rendeva conto che la ragazza era spaesata (sempre). Tra le tante abitudini, la bionda nel tempo libero si recava ai matrimoni. Aveva sempre amato i matrimoni, aveva pensato addirittura di farla una professione e non di certo come organizzatrice di eventi ma l'idea era di fare l'ospite dei matrimoni, non importava se fosse stata davvero invitata o se conoscesse gli sposi o tutti gli invitati lei voleva partecipare ai matrimoni per principio. Erano colorati, chiassosi e c'era dell'amore nell'aria, se era vero che erano commoventi doveva assolutamente parteciparvi. ( «Dove vai?» - «ad un matrimonio» - «chi si sposa?»- «non ne ho idea ma qualcuno si sposerà, vado a curiosare»- «Portami i confetti» - «certo»).
    Fu così che una giornata che sembrava essere tranquilla fu completamente stravolta. Venne fermata e abbracciata perchè sappiamo tutti che il covid-19 non esiste è solo una strategia degli Dei Alieni per togliere di mezzo i miscredenti. Che sempre siano lodati.
    Sapeva che prima o poi sarebbe arrivato il giorno in cui vestirsi elegante, con quei cappelli che solo la regina sapeva portare, sarebbe servito a qualcosa oltre che a passare come una pazza, cosa che era comunque, ma almeno ora era davvero invitata ad un matrimonio, tra persone che non conosceva ma sembravano al contrario suo essere molto amici. Comunque, Wendy guardò confusa lo sposo, trovandolo davvero molto carino e adorabile, se solo si fosse presentata prima avrebbe anche assistito alla funzione, invece si era resa conto di essere stata invitata solo in quel momento. Ammirò la sposa, splendente e sorridente, quasi le venne di piangere. Era felice per lei.
    «Grazie per essere il mio testimone. Sei una vera amica» le disse ( sposa o sposo? non ve lo dico). Oh mio Alieno, era persino la testimone, doveva assolutamente ricordarlo per poi raccontarlo a Sandy che ogni volta che gli narrava le sue avventure al più piccolo questo trovava assurdo le sue storie. Invece lei davvero aveva rincorso davvero un palloncino per la strada perchè non si faceva prendere; a volte si fermava per aspettarla per poi scappare via. Maledetto. Ogni tanto lo vedeva in lontananza come ad aspettarla, aveva gli incubi. «sempre a tua disposizione» alla faccia dei miscredenti; si recò con il resto degli invitati al banchetto e al fianco dell'altro testimone, gli o le sorrise ( dipende chi mi fa compagnia in questa splendida giornata) «dobbiamo fare il discorso, posso iniziare io?» Saltellò dalla gioia, avrebbe finalmente fatto il discorso da testimone che si era preparata semmai quel giorno fosse arrivato.
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    "Honor to those who are a little crazy, to those who love to dare, to those who love to dream."
    Wendy
     
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    ciao
    DECLAN


    PORTER

    Declan, si chiamava così per ora, aspirò un’ultima volta, lasciando che la sigaretta bruciasse fino al limite imposto dal filtro. Gettò il mozzicone in terra, rilasciando per un’ultima volta il fumo in direzione del cielo, assaporandone tutto il retrogusto di bruciato che caratterizzava spesso l’ultimo tiro. I coinquilini non volevano che fumasse in casa, dicevano che impestava tutti i mobili e che quindi sarebbe dovuto uscire per ogni sigaretta. O così, o puoi toglierti il vizio . Gli era stato detto, così, con tono gelido. Quindi usciva ogni volta, a ogni ora, in ciabatte, in pigiama, in costume da bagno, insomma, il capo d’abbigliamento poco importava. Lui usciva, congelava d’inverno, e poi rientrava. Era sempre stato un tipo diplomatico, da brava bilancia qual’era, ma la realtà era che non voleva cazzi e non gli piaceva alzare la voce. Tanto lui in uno stesso posto non ci restava mai. Non le rivedeva le persone, non creava legami, quindi crearsi più nemici di quanti già non ne avesse non aveva proprio senso. Prima di essere Declan, quando vestiva i panni di Julian, per poco non era stato scoperto. Gli avevano fatto così tante domande: sui suoi genitori, la sua famiglia, sul come fosse possibile che vivesse da solo a 16 anni. Lo avevano letteralmente bombardato, poi era finito sul giornalino studentesco, e li capì di aver sgravato. Perché il suo viso non poteva finire su un dannato giornalino dell’istituto! Non potevano proprio esserci, foto sue in giro. Preparò armi e bagagli e sparì nel nulla, come sempre.
    Quella mattina a New Hovel c’era un fastidiosissimo via vai. Macchine piene di fiori, donzelle vestite come bomboniere, gente che urlava, fischiava, boh, un casino. Un matrimonio. Gli venne una stretta alla gola, poi al petto. Per qualche motivo avvertì la necessità di fumarsi un’altra sigaretta per stroncare quell’imminente attacco di panico sul nascere. Declan cominciò a pensare che lui il privilegio di un matrimonio forse non l’avrebbe mai avuto, non finché non avesse risolto la drammatica situazione in cui si era ritrovato. Finchè quello rimaneva vivo, lui non poteva altro che fare il fantasma, cambiando luogo, aspetto, identità. Nascondendosi. Pensò al futuro. Ma lui lo avrebbe avuto un futuro? Dio, Declan, piantala di frignare come una ragazzina. Portò le mani dietro la nuca, cominciando a camminare avanti e indietro, su sé stesso, nello stesso metro. « hey, ehm- scusa » una voce femminile risuonò all’interno del casino che aveva in testa, sorpassando ogni pensiero, ogni preoccupazione, risvegliandolo dall’ennesimo incubo giornaliero. Aveva i capelli rossi, di un rosso intenso, scuro, raccolti in uno chignon basso, mentre una coroncina di piccole perle teneva ordinate le ciocche ribelli. Trucco leggero, quasi inesistente avrebbe osato dire Declan, se non fosse per il mascara ad accentuarle lo sguardo. « so che è davvero fuori luogo, ma sei l’unico qui » a Declan pareva ci fossero un sacco di persone, invece « cioè tutti gli altri sono invitati » ah, ecco. Ma un attimo, invitati? Trovò la forza di distogliere l’attenzione dalle sue iridi color verde bottiglia, notando l’abbigliamento della giovane donna che lo aveva fermato. La sposa?
    « ho fatto un casino, io- sembrava sull’orlo di scoppiare in lacrime dalla frustrazione, di tirarsi via tutte le perline dai capelli. - ho litigato con tutti, non ho più damigelle, se ne sono andate, hanno abbandonato per messaggio su whatsapp, ci credi???? » vomitò un’infinità di parole, di giustificazioni, raccontò tutta la storia in meno di un minuto d’orologio. Parlò di come Sophie, la damigella d’onore, avesse scoperto che Agatha – un’altra – fosse andata a letto con Pierre (il fidanzato di Sophie). Di come lei, la sposa, ne fosse venuta a conoscenza un paio di mesi prima e di come, per paura di ferire l’amica, glielo avesse tenuto nascosto per tutto quel tempo. Quindi Sophie si era sentita tradita e, essendolo venuta a scoprire poche ore prima, avesse deciso di dare forfait. A ruota poi avevano seguito Agatha (che si era sentita tradita), Theona, che faceva tutto quello che faceva Sophie, e anche Blaire perché non c’è 4 senza 3. « TI PREGO PUOI FARMI DA TESTIMONE » che? Declan fu capace di mantenere la sua espressione impassibile, incerto se qualcuno lo stesse riprendendo, se fosse un tentativo di prank da mettere da YouTube, o se quella fosse semplicemente andata. Poi lei gli prese entrambe le mani e lo trafisse con quegli occhi verdi che si ritrovava, e Declan giurò di sentirsi più leggero, per un solo istante.
    Quindi accettò, del resto sarebbe probabilmente stato l’unico matrimonio a cui sarebbe mai andato.
    « dobbiamo fare il discorso, posso iniziare io? » non aveva idea di chi fosse, come non aveva idea di chi fossero tutte le altre persone, ma sembrava particolarmente emozionata all’idea. Indossò il suo sorriso migliore, la sua aria rilassata a mascherare la sua confusione e il suo sentirsi estremamente fuori luogo. « Certo » con calma e nonchalance, fece cenno alla ragazza di andare per prima, mentre attivava tutta la sua creatività per tirare fuori due stronzate da dire quando sarebbe toccato a lui. « In bocca al lupo, conquistali! » Da dove gli fosse venuto tutto quell’ottimismo, non lo sapeva neppure lui. Prese il bicchiere di vino bianco che gli era stato appena servito, si alzò in piedi e vi batté cautamente il dietro del coltello per richiamare l’attenzione degli invitati. « Signore, signori! » esordì, alzando in alto in calice e facendo un giro per la stanza. « Un attimo di attenzione prego » si inchinò nella sua direzione. « la mia amica qui vorrebbe dire due parole» amica? Chi? Cosa? Com’è che ti chiami sks?
    the floor is yours
    ho appena mangiato un cornetto homemade
    era buonissimo
    gin voleva rispondere
    ma non sapeva con che pg
    apocalisse 101
     
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    Era così euforica che non corresse neanche il ragazzo al suo fianco che le aveva detto "in bocca al lupo" perchè lo sapevano tutti che il lupo con la fortuna non c'entrava assolutamente niente, era tutto merito degli Alieni. Che sempre siano lodati. Doveva la sua fortuna alla loro benevolenza. sempre, quindi il miglior auspicio per la bionda era "Che gli Alieni ti catturino" lo sappiamo tutti che voleva dire di metterci tutto l'impegno del mondo e che se loro avessero voluto tutto sarebbe andato per il meglio. Sempre siano lodati.
    Ma tornado alla festa, Wendy prese il bicchiere in mano e si preparò ad un discorso epico, che aveva preparato per questo momento, che finalmente era arrivato. Se solo ci fossero stati anche gli altri membri della famiglia, ecco sarebbe stato tutto praticamente perfetto.
    « Un attimo di attenzione prego » ma che uomo galante, non era per niente male tra l'altro e sicuramente se avessi avuto un altro pg non avrebbe aspettato per provarci o flirtare ma si trattava della De thirteenth e lei aveva priorità assolutamente diverse, come far commuovere i presenti, anche se non conosceva praticamente nessuno. « la mia amica qui vorrebbe dire due parole»
    «Grazie» disse col sorriso per poi fare un colpetto di tosse per schiarirsi la gola «Oggi siamo qui per festeggiare l'amore. Amore di quello vero.» dettagli che non conoscesse i due sposi, quel discorso ci stava bene alla fine «Ricordo ancora quando lo sposo emozionato ha chiesto la mano e ha sbagliato nome» scoppiò a ridere e fu la sola «ovviamente scherzo. è impossibile dimenticare il nome di una ragazza così bella» continuò indicando col calice la sposa del quale non conosceva davvero il nome «Vorrei ringraziare perchè è grazie a loro che io sono qui» letteralmente «e che vivo a 360° questo meraviglioso momento. Resterà nella mia memoria » soprattutto lei in quella di sconosciuti ma chi non aveva nel proprio album di matrimonio uno sconosciuto in foto?! e poi un paio di foto le avrebbe volute anche Wendy, non solo per ricordarsi del matrimonio ma anche come simbolo che testimoniava che vestirsi per un'occasione speciale e andare a cercarsela non era sempre una perdita di tempo. In fondo ognuno aveva i propri hobby e per questo non doveva essere giudicata o almeno non dal genere umano ma solo dagli Dei Alieni. «Un giorno vorrei poter guardare come tu guardi lei, con amore profondo e intenso. Vorrei poter sentire le farfalle nello stomaco quando le mia labbra diranno si lo voglio perchè con una semplice parola vi siete donati uno all'altra e per sempre. » iniziò a piangere, quel discorso era dannatamente perfetto sotto ogni punto di vista anche se forse gli altri non avrebbe capito al cento per cento. «Agli sposi » alzò in aria il bicchiere, vedendo che anche gli altri stavano imitando il gesto e infine «e che gli Alieni siano sempre lodati. Beviamoooo » era la perfezione era così chiaro. Poi guardò l'amico «che ne pensi?ti è piaciuto? » aveva ancora gli occhi lucidi per il momento, ma capitela era una ragazza emotiva.

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    Wendy
     
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