tutto cominciò dalla tavoletta di cioccolato

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    « sheet - 16- Corvonero - ribelle- pensieve »
    Per l'ultima volta non sono stata io a rapire il tuo stupidissimo cioccolato urlai in faccia alla mia compagna di stanza, possibile che fosse tanto idiota da non accorgersi di averlo finito con le sue stesse mani, ci trovavamo fuori nel corridoio proprio davanti alla porta della blibioteca beh, se non sei stata tu allora chi è stato? mi portai le mani sulla faccia e me la tirai per deformarmela e sbuffando segno che ero stufa di quella storia per la ventesima volta che te lo spiego, te lo sei appena finita da sola, possibile che tu sia tanto idiota? stiamo litigando da più di 10 minuti per una cavolo di barretta di cioccolato e a me nemmeno piace il cioccolato cercavo di fargli capire il punto della situazione ed il punto della situazione è che quella era matta e che io avrei dovuto fare richiesta di trasferimento certo, ora io secondo te sono tanto stupida da credere che a te non piaccia il cioccolato? a tutti piace il cioccolato ok, dovevo restare calma, io avevo assolutamente intenzione di distruggere quella ragazza, che bella giornata, stavo litigando per una barretta di cioccolato rimandando la mia ricerca per pozioni di ben 10 minuti e quando si tratta di pozioni il tempo diventa denaro.
    va bene, facciamo così ok? quando andremo ad Hogsmede ti comprerò tutto il cioccolato che vuoi ma adesso togliti dal mio quadro visivo e fammi andare a studiare ok? la supplicai, sembrò piacergli visto che sbuffò alzò il mento in aria e continuò per la sua strada finalmente, quella mangiatrice di zuccheri e sostanze gelatinose non aveva più intenzione di lasciarmi andare entrai in blibioteca con qualche studente che mi fissava, probabilmente avevano sentito la bellissima discussione su una tavoletta del cioccolato scomparsa, sbuffai andando verso il reparto di pozioni e cominciando ad osservare gli scaffali.
    Afferrai qualche vecchio libro e andai a sedermi tra i banchi, tirai fuori penna e fogli e cominciai a fissare quelle righe, erano troppe cose e io avevo così poco tempo, accasciai la testa sul tavolo cavolo, non c'è la farò mai per domani, perchè devo sempre fare tutto all'ultimo minuto? stavo pure riflettendo ad alta voce e questo me lo fece capire la blibiotecaria che mi lanciò una pessima occhiata, ok, mi dovevo spostare più infondo.
    Presi tutta la mia roba e andai a sistemarmi infondo agli ultimi banchi della blibioteca così da avere tutta la concentrazione di cui avevo bisogno, il fatto era che io non avevo nessuna voglia di studiare, ne di leggere e nemmeno di scrivere forza Kida, non buttarti giù, non puoi arrenderti, questa è la sfida del secolo, tu contro dei libri, non puoi assolutamente perdere! afferrai la mia penna e la posai sul quaderno ...niente! Ho un cervello vuoto, inutile pensai sbattendo la testa ripetutamente contro il banco
    Kida Emils - Con me ballerai, l'inferno vedrai

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    <div style="font-size: 7px; font-family: times; letter-spacing: 3px; text-align: center; text-transform: uppercase; color: #919191; background-color:#07112d; text-shadow: 1px 1px 0px#000; padding: 5px; margin-bottom: 3px; line-height: 8px">« sheet - 20 - Ex-Ravenclaw - Deatheater- pensieve »
    Era una bella giornata di primavera inoltrata, quella. Mi ero preso il giorno libero, dato che la stanchezza e la poca voglia di fare arrivavano per tutti, ad un certo punto dell'anno. E quel punto per me era arrivato. Avevo comunque deciso di dedicare quella mia giornata libera alle persone alle quali ero più affezionato: ero andato a salutare il mio fratellino in ufficio, anche se non era stato troppo contento, e poi la mia mamma, che quel giorno si trovava ad Hogwarts. Avevamo chiacchierato per un po' ma lei poi era dovuta tornare a lavorare ed io ero tornato a non saper cosa fare. Mi si era accesa, mentre mi avviavo verso l'uscita della Scuola di Magia e Stregoneria, una simpatica lampadina: una volta che ero lì, perché non andare a trovare la dolcissima bibliotecaria, Kay Lewis? L'avevo conosciuta qualche mese prima da Madama Piediburro e l'avevo trovata subito adorabile, sarà stato per il clima del locale...passo dopo passo, iniziai a pentirmi di quella che poco prima mi era sembrata un'idea geniale. E se mi avessero scoperto? La scusa "Sono qui per parlare con mami" non reggeva più, dato che con "mami" ci avevo appena parlato. E se mi avessero scoperto? Se mi avessero beccato? Mi avrebbero portato in sala torture, malmenato , i miei vecchi professori mi avrebbero fatto ripetere i M.A.G.O per punizione e mi avrebbero bocciato, mi avrebbero tolto lo studio al San Mungo e sarei finito in strada a fare l'elemosina, la rovina della famiglia.Arthur, la vergogna dei De Lamort Greengrass.Inspirai ed espirai tentando di calmarmi. Mi sembrava di poter sentire la voce di Michael nella mia testa:Oddio,Arthur.Ti prego rabbrividii quasi, riuscendo a vedere il mio fratellino deluso da me. Dovevo calmarmi e vedere le cose in modo più realistico: al massimo mi avrebbero chiesto di andarmene, nulla di peggiore. Un'altra paranoia però non tardò ad arrivare:Non era egoista da parte mia distrarre Kay dal lavoro? Forse. Ma avevo voglia di vederla ed una pausa non le avrebbe certo fatto male; mi risposi da solo. Mi avviai quindi a passi "sicuri" -quanto la mia normale andatura me lo permetteva, almeno- verso la biblioteca che, una volta raggiunta,quasi mi commossi a rivedere. Quanti bei ricordi erano legati a quel luogo! Mi guardai intorno, ma della rossa alcuna traccia. Mi permisi dunque di chiedere indicazioni ad una studentessa che portava la divisa di Corvonero, cosa che non poté non farmi sorridere. Emh...ciao!Scusami se ti disturbo, ma hai visto la bibliotecaria? chiesi sussurrando, per poi portarmi una mano vicino alla spalla.E' alta più o meno così, rossa, dall'aria simpatica. Hai presente? Guardai meglio la ragazzina, con sguardo preoccupato.Ehi, c'è mica qualcosa che ti turna? Deformazione professionale.
    <div style="text-align: center">Arthur Noah De Lamort-Greengrass - I'm the king and you're the queen of disaster.
     
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