Posts written by mephobia/

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    nathaniel henderson
    «Cosa sta succedendo?»
    Fray voleva la versione corta e facile, o quella onesta?
    Aspettò l'assicurazione che la rossa stesse bene, soppesandola da capo a piedi, e annuí ai suoi commenti sul non sentirsi fisicamente, capendoli un po' troppo perfettamente. Cazzo, allora stavano davvero rivivendo il ricordo esatto? Non era solo un trucco della Veggente?
    Spostandosi provò, inutilmente, a nascondere ancora il se stesso più giovane e compagni dalla vista dell'americana, ma avrebbe dovuto placcarla fisicamente per riuscirci del tutto, e non gli pareva il caso (non conoscendo Fray: per scoprire cosa stava cercando di non fargli vedere, sarebbe arrivata a picchiarlo e farsi del male). Con un mezzo sospiro si lasciò superare, permettendole di assistere al dialogo fra i grifondoro - e all'inizio di uno degli errori più grandi della sua vita. Sapeva quanto fosse pericoloso giocare con la testa e con i ricordi delle persone, ed era una miracolo non le avesse cambiato la vita con quell'incantesimo-... o forse l'aveva fatto e non lo sapeva. Gli ultimi MAGO che aveva seguito avevano gettato sale su una ferita mai rimarginata, ma solo ignorata.
    «È un ricordo? Sembra un ricordo»
    «Questa serata non ti dice proprio nulla?» forse poteva ancora fingere con la donna, dirle che niente di quello a cui stavano per assistere era vero-... un pensiero tentatore, ma sbagliato. Avrebbe salvato l'amicizia con l'americana, ma per quanto ancora? Finchè non avesse casualmente scoperto comunque la verità, odiandolo ancora di più?
    «è un tuo ricordo?»
    Si passò una mano fra i capelli che iniziavano a brizzolare, e si condannò al proprio destino, sperando che la caduta non avrebbe fatto troppo male: «»
    e non uno che amava rivivere.
    Per quello che aveva fatto a Fray, per la propria stupidità - a cui non voleva pensare. Arricciò il naso seguendo il suo sguardo verso il biondo Dallaire.
    «Io e Elijah non abbiamo mai- non c'era mai stato niente di romantico fra noi»
    Non era il luogo o il momento per indagare al riguardo: l'importanza di quel ricordo non era tanto su Nate e i sorrisi che gli procurava il suo migliore amico, o la fitta al petto che ricordava di aver provato a ogni sguardo rubato.
    «mi dispiace Fray. Davvero. Potessi tornare indietro-... non ero in me» Era così stupido ripensarci adesso. Ancora, si tormentò le mani, mentre la conversazione davanti a lui avanzava. Il tempo stringeva. Se voleva dirle la verità prima che l'altro Nate gliela mostrasse, doveva trovare le parole giuste.
    Elijah si alzò, lasciando Nath a seguirlo con lo sguardo per qualche secondo. "Puoi farcela. Puoi dirglielo, prima che sia tardi-"
    «Sto cercando di trovare le parole. Dammi un secondo- Ok, storia breve? Io ricordo questa serata. E so-... perchè tu non la ricordi. Non volevo la ricordassi» pensava che si sarebbe sentito meglio. Si sentiva peggio.
    Dio, parlare era difficile, soprattutto quando hai un cronometro che gira e il te adolescente pronto a fare una puttanata in nome di un amore che non sarà mai corrisposto nel modo sperato. «sono sempre stato bravo con gli incantesimi mentali»
    I often wonder why the things
    that I want are so hard to find
    but I often fail to see the things I need
    are right here by my side

    deatheater32 y.o.hopeless romantic
  2. .
    inviate !! ♥
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    nathaniel henderson
    Nathaniel non era totalmente estraneo ai segnali sociali, e non era neanche così pieno di sè (forse.) da non essersi reso conto che avrebbe potuto essere più gentile con Fray- Friday.
    Alla terza risposta scocciata della donna, le lanciò uno sguardo apologetico, un muto "non sei tu, è quella vecchiaccia" che, giuro, era sincero. Non era la rossa il problema - e neanche la possibilità, seppur remota, che qualcuno potesse vedere in loro una possibile coppia funzionale. Era solo stanco di porgere una mano, e farsi prendere tutto il braccio. E perderlo. E restare monco a vita.
    «ci conosciamo»
    «a malapena»
    Che era- non propriamente vero, decisamente non per Nathaniel, almeno, ma se l'era meritato. «Lavoriamo al ministero insieme» Lo disse senza distogliere lo sguardo da lei. Divertito della minimizzazione di lei? Dispiaciuto di essersi giocato punti amicizia così?
    Pensò di aggiungere, per riacquistare fascino ai suoi occhi, che quando aveva bisogno di una mano con un obliviante, andava sempre dalla DeThirteenth.
    Sarebbe stata una bugia.
    Non la evitava, ovviamente, ma non la cercava neanche. Santo cielo, le aveva cancellato la memoria: era già troppo assurdo che l'americana avesse seguito una carriera come obliviante, e Nathaniel, quando se l'era ritrovata in inghilterra, aveva passato giorni a chiedersi se fosse stata colpa sua, se una parte nascosta della rossa non avesse desiderato uscire dalla nebbia in quel modo.
    E poi, il segretogheddon.
    «tu sai di cosa sta parlando»
    HHHHHHHH
    sorrise, perchè Nathaniel aveva un bel sorriso e sapeva di averlo. Arricciò il naso, la testa leggermente inclinata. "Dai, Friday, guarda quanto sono innocente; non vorrai interrogare ME?"
    «cos’hai fatto»
    Ok, voleva farlo.
    Agitò una mano in aria, mordendosi la guancia per non rispondere a brucio sulla difensiva con un "perchè dovrei aver fatto qualcosa?". Era un bugiardo migliore di così.
    «tutto ok?» oh no. «posso aiutarti?» oh no. Usava la tattica della mamma chioccia? CON LUI?? NOOO ora voleva dirle tutto!! La gente non poteva essere gentile con lui!! Aveva carenze d'affetto, evidenti problemi ad affezionarsi troppo velocemente!!
    «Friday, non...» lasciò la frase in sospeso, scuotendo la testa. "Non farmelo dire". Gli occhi azzurri erano puntati in quelli dell'altra, la mano piena di anelli, sul tavolo, ad allungarsi impercettibilmente verso di lei. "Non vuoi davvero saperlo. È meglio così".
    Anche avesse voluto continuare (magari con più tempo), non ne ebbe l'occasione.
    La risata della vecchia spezzò il silenzio.
    «STA SUCCEDENDO»
    A malincuore, distolse lo sguardo e-
    cosa
    cosa stava accadendo.
    che succede dov'è bugo.
    Quella era nebbia? Perchè iniziava a girargli la testa? «Cosa c'era- ci hai drogati?» Esasperato- e improvvisamente preoccupato quando si ricordò che in quella tenda c'era anche il suo labrador.
    Si alzò in piedi di scatto, sentendosi instabile e appoggiando le mani al tavolo e alla sedia per non cadere.
    «Che stai facendo?!» Puntò gli occhi su Fray. Doveva portarla fuori? Doveva salvarla? Non era un uomo d'azione, passando per lo più i suoi giorni in un ufficio o a scuola, ma forse fra i due era quello che viveva di più missioni violente sul campo-
    Passato, futuro, cosa- stava cercando di obbligarlo a confessare che- «ASPETTA!»
    Era veritaserum nell'aria, forse? Non era pronto!
    Ma la vecchia continuava a recitare parole a caso.
    Nate sentì che fray gli stava parlando. Colse a metà le sue parole, concentrato sulla vecchia.
    «Non così!» Ma così come, non lo sapeva neanche lui. Era però certo che se c'era magia involved, era roba brutta.
    Fu il buio.


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    «Siete così incivilizzati nelle colonie» Il ragazzo posò il vassoio con i dolci al cioccolato sul piccolo tavolino di fronte ai divanetti. «Non conoscere neanche i brownies... e dire che sono roba vostra» Alzando gli occhi al cielo, il ragazzo si lasciò cadere sul divanetto, allargando le braccia dietro di sè e accavallando le gambe.
    «oh no.»
    «non vi obbligherò a mangiarli con il tè, ma sappiate che vi perdete la più bella accoppiata anglo-americana mai scoperta»
    «Oh- no»
    Era un sogno.
    Era un sogno vero?
    Il suo personale incubo, il fantasma del natale passato che gli faceva rivivere uno dei momenti di cui più si vergognava.
    Nathaniel guardò se stesso. Un giovane se stesso, per la precisione, che con un sorriso affabile ora versava il tè al ragazzo che ridendo aveva detto che avrebbe fatto un tentativo.
    Cosa era successooooo hhhhhhhh
    Fece un grosso respiro. Si portò due dita al ponte del naso. Elaborò le informazioni che aveva:
    1) il sè stesso più giovane che vedeva di fronte a sè, non sembrava vederlo (o non l'aveva notato, ignorandolo. Poco realistico: baby Nate non si sarebbe mai fatto sfuggire l'occasione di flirtare con un uomo adulto e belloccio)
    2) era la serata in cui aveva fatto l'oblivion a Friday. Aveva rivissuto questi momenti mille volte nella sua testa
    3) l'ultimo ricordo logico che aveva come adult!Nate, era nella tenda di La Veggente, che dopo una formula mistica aveva drogato lui e
    «Fray- Friday» si voltò a cercarla. «stai bene?»
    Si mise fra lei e la scena, sperando bastasse a distrarla. «Non so cosa stia succedendo, ma sono sicuro ci sia un modo per svegliarci-...»
    Si guardò in giro. Forse erano in un pensatoio.
    Era un oggetto raro, ma per quanto ne sapeva lui, La Veggente poteva avere metodi per estrappolare ricordi, e poi farci finire la gente attraverso i fumi-...
    L'importante, era andarsene da lì in fretta, prima che accadesse- tutto.
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    deatheater32 y.o.hopeless romantic
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    CODICE
    </li><li>[URL=https://oblivion-hp-gdr.forumcommunity.net/?t=62151959]Nikita "Fitz" Fitzgerald[/URL]

    Mangiamorte


    grazie Abby del cambio di governo
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    whonathaniel henderson
    roleguest
    outfitelegant
    infoministerial
    infodeatheater
    Non era avvezzo al second hand embarrassment, Nathaniel, ma in quel momento, in quel preciso momento, si sentì profondamente mortificato per il Faustus.
    Sapeva che non era colpa sua (non tutta, almeno - come napoleone, bonaparte), ma Cristo Gesù.
    A che (non) dialogo aveva appena assistito?
    Allora, tanto per iniziare, Freddie l'aveva fatto parlare da solo senza rispondergli ma fissandolo apatico, cosa per cui lo perdonava parzialmente (ma almeno un "grazie" per i complimenti? Bro in germania non ti hanno insegnato a essere educato?), ma poi
    alla sua battuta leggere sull'appuntamento (perchè il comacollageddon era finito) (era finito, giusto? Potevano tornare amici senza troppo disagio?), a cui l'altro avrebbe potuto, boh, rispondere piccato o divertito
    Lui
    gli mise una mano sulla spalla
    e
    «Nathaniel, Morley – Morley, Nathaniel»
    Cosa.
    «sì» sorrise un po' imbarazzato, chinando il capo verso Piz. Insomma, non pretendeva che Freddie ricordasse l'età esatta di tutti ma
    Ma. Non è mica quando non ricordi in che liceo è andato il tuo amico; c'erano tipo tre scuole in tutto il mondo magico.
    «sono convinto che avrete moltissime cose in comune»
    ridacchiò «credo anche io» tipo l'anno di diploma. La casata di hogwarts. Gli anni in America. L'essere-
    «non ringraziatemi»
    Oddio non stava scherzando. Freddie si voltò per riempirsi altro da bere.
    Nate roteò gli occhi.
    Sembrava che più Nathaniel facesse sforzi per metterlo a suo agio, per tranquillizzarlo che non voleva portarselo a letto, poteva essere triste e patetico da solo, più Freddie si imbarazzasse e fallisse. Piz? PIZ?? Minchia gli mancavano proprio le basi. L'allenatore di quidditch era pure già impegnato!!!!
    Con Elwyn!
    Guardò piz con un'espressione di scuse. Si trattenne fortissimo dall'aggiungere che il Faustus non aveva preso le sue medicine, perché nel suo bingo matrimonio akerrow non c'era "fare battute da boomer che ledono la sensibilità di chi ha davvero problemi mentali".
    ma fu molto difficile.
    «È tedesco» che, per lo meno, era vero. Alzò un bicchiere «Ma se ti annoi, sai dove trovarmi» ammiccò, perchè poteva, e portando il bicchiere alle labbra guardò la gente alla festa.
    Alexa play Gimme! Gimme! Gimme! degli Abba.
    ....Ripensandoci.
    Si voltò verso l'amico incinta. Lo puntò col bicchiere. «Non pensarci.» Certe cose andavano stroncate sul nascere «Veto sugli amici» E a tal proposito, guardò incuriosito di nuovo Morley.
    «Tu come conosci Freddie?» Non così bene da SAPERE IN CHE ANNI SIAMO STATI A SCUOLA ma ok.
    All I wanted
    was some good food,
    better conversation
    Fell in love too soon,
    had my reservations
    when3 september 2023
    avignon, provencewhere
    board'till death do us part
    NOME
    CANZONE
    ARTISTA
    whomads wesley
    roleguest
    outfitdress & hair
    infoumbrokinesis
    inforebel


    NATE: con euge, piz e freddie (che poi è freddie che ha deciso fossero insieme . per me era andato solo da freddie è colpa tua se euge aveva sentito !!!)
    parla poco a tutti a tre (?)

    ma sì, flash post, chi se ne frega del senso logico. mads un'altra volta scusa nelia, non so perchè avessi fatto il codice insieme sapendo fosse più facile postarli separati .
  6. .

    the greatest (freak)show


    summary
    Londra, dicembre 1843.
    Maghi, babbani e special vivono insieme sotto il regno della regina Vittoria, ma dove i primi sono al potere, e i secondi sono tollerati, gli special sono obbligati a sottostare a leggi ingiuste e discriminatorie, marchiati a inchiostro magico sul viso per fomentare la paura che pur non armati, siano essi stessi armi da cui guardarsi.
    Non tutti, ovviamente, la pensano allo stesso modo al riguardo. Qualche mago che vorrebbe un mondo diverso, più inclusivo, ancora esiste.


    Eccovi la ff fanservice per me stessa che nessuno voleva, ma proprio nessuno. vorrei giustificarmi, e invece non lo farò. Non dovete leggere, non è nè divertente nè interessante. Penso scriverò altre parti, perchè a disegnarle come avrei voluto non sono capace.
    Potevo scrivere un post? Sì! e invece non l'ho fatto, tiè.
    e mi prendo pure 5 zucchette per il primo prompt per il cameo


    «Stavo cercando proprio lei»
    Alzò pigramente lo sguardo dalla neve su cui era puntato, per osservare il signore che l'aveva chiamata e che le si stava avvicinando. Contemplò di scappare, ma non tanto perchè l'uomo sembrasse pericoloso (sebbene normalmente non si fidasse degli sconosciuti che le sorridevano come se fossero amici), ma perchè dopo uno spettacolo era sempre svuotata di ogni emozione, e odiava che la gente andasse a commentarlo da lei. Sì, aveva scritto e diretto lei il dramma andato in scena - quindi si era accorta di quel particolare dettaglio; no, non le interessava sapere cosa ne pensassero; no, non voleva sapere come rendere migliori le sue opere; sì, avrebbe detto a suo padre che Tal dei Tali salutava.
    Osservò meglio l'uomo che avanzava convinto e fiero: indossava un completo elegante, cappello a cilindro, e a prima vista non sembrava diverso da qualsiasi altro avventore del teatro, ma c'era qualcosa di eccentrico in lui; forse il fazzoletto rosso scuro al collo che si abbinava a quello infilato nella giacca, forse l'orologio da taschino a spuntare, magari la cicatrice in viso portata con orgoglio e non nascosta dal trucco, o ancora il fatto che il completo fosse vintage - un modo carino che gli aristocratici della sua cerchia usavano per dire fuori moda. "È povero", pensò, sentendosi immediatamente una snob ad essere arrivata a quella (giusta!) conclusione solo guardandolo; non era meglio dei suoi amici che tanto odiava quando giudicavano così chi non conoscevano.
    «Non sono solita firmare autografi»
    L'uomo, ormai al suo cospetto, rise leggero. Si tolse il cappello a cilindro, piegando leggermente la testa. Era educato, per lo meno; non si sarebbe aspettata di meno, da lui. «Pensavo più all'offrirle qualcosa da bere»
    «Non sono solita neanche bere con sconosciuti»
    Qualcosa gli luccicò nel suo sguardo. Divertimento, o qualcosa di simile. «Ma io non sono uno sconosciuto»
    «È la prima volta che parliamo, signore»
    «Ma lei sa chi sono io» E con quanta sicurezza l'aveva detto! Avrebbe voluto dirgli che no, non lo sapeva. Era una donna ricca, di successo, proveniente da una famiglia importante, e sceneggiatrice di alcune delle opere più famose del mondo magico; come osava lui, un nessuno con un vestito comprato al mercato delle pulci, pretendere che sapesse chi fosse e chiederle di parlare senza prendere appuntamento?
    Eppure: «Nathaniel K. Lowell» confermò lei. Sì, sapeva chi fosse. «Il sognatore» colorò l'appellativo con un pizzico di sarcasmo: doveva essere felice fosse una signora di buona famiglia, e non avesse usato altri termini meno carini che aveva sentito in città da suoi conoscenti.
    Il signor Lowell allargò il sorriso: «Annie Baudelaire» nessuna malvagità nella sua voce, al contrario. Sembrava deliziato di poter finalmente dire ad alta voce quel nome. «La cantastorie» Annie strinse le labbra per evitare di mostrarsi sorpresa. Veniva definita in tanti modi, alle proprie spalle (e a volte anche davanti) ma di solito non così. Le piaceva, tuttavia; aveva un non so che di poetico.
    Nathaniel le offrì un braccio: «Non è il caso di discutere al freddo, e mi sembra un tipo da Whiskey»


    Se da fuori il bar sembrava una topaia, una in cui Annie non si sarebbe mai avventurata, dentro era... beh. Ancora una topaia, ma per lo meno pulita.
    E colorata. Gesù, un sacco colorata. Ai muri erano appese foto e ritagli di giornale, e i tavoli in giro avevano lasciato strisciate scure per terra, come se fossero stati spostati più volte per lasciare libera la zona centrale (per ballare, magari? Sapeva andasse di moda, fra i poveri). Doveva ammettere che per essere un locale di quella zona, si teneva su bene.
    «Oh Nate, ce l'hai fatta! Non ci credo!» Annie, entrando titubante dietro il signor Lowell, osservò la cameriera, lo sguardo a fissarsi sul piccolo tatuaggio sulla guancia. Ah, una special, ovviamente; non era facile per loro ambire a lavori più importanti di sguatteri, bambinai o commessi. Notando che la stava guardando, la bruna agitò una mano allegramente. «Annie, vero?»
    «signora Baudelaire» non era stata lei a correggerla, ma apprezzò l'educazione di Lowell nel richiamare la ragazza - e nel non dire signorina. Odiava quando la gente, in ambienti lavorativi, lo faceva: il suo stato matrimoniale non aveva niente a che vedere col suo talento «Passeremo ai nomi dopo il quinto bicchiere, Run»
    Annie si avvicinò al tavolino, lasciando che Lowell le spostasse la sedia come un vero gentleman. «Cosa le fa pensare che starò a bere con lei così a lungo?»
    «Dovremo pur festeggiare, dopo che avrà accettato la mia proposta, e fra amici si usa così»
    Annie alzò gli occhi al cielo. «Non siamo amici...» «Non ancora»
    Mentre Lowell decideva cosa ordinare, la rossa tornò a guardandosi intorno provando a non farsi notare (i ritagli di giornale riguardavano tutti il progetto di Lowell; quasi nessun articolo sembrava positivo)... senza riuscirci.
    «Ti piace?» la ragazza dietro il bancone - Run - posò una bottiglia e dei bicchieri davanti a loro. "Posò" per modo di dire: diciamo che volarono fin lì. Telecinesi? («Mimesi» mormorò Nate al suo fianco notando lo sguardo curioso e Annie se lo appuntò mentalmente) «Non troverai un locale più accogliente - e con un miglior staff - del Better Run in tutta Londra»
    «Better-... Run?» aggrottò le sopracciglia. «Ti chiami così per il posto in cui lavori?»
    La giovane scoppiò a ridere, e mentre Lowell si toglieva il cappotto per accomodarsi lo intravide scuotere la testa leggermente, divertito.
    «Davvero è la prima cosa a cui hai pensato?»
    Annie capì di aver sbagliato, anche se non sapeva davvero dove. «Beh sei-... tu hai-... quindi-...» incredibile come fosse brava a scrivere parole quando si trovava dietro le quinte, ma davanti alle persone fosse un vero disastro.
    «Il locale è mio» confermò Run. Sollevò le sopracciglia, e appoggiandosi al bancone posò la guancia sulla mano. «Credevi che non potesse esserlo, solo perchè sono una special?»
    Sì.
    Sì aveva pensato esattamente quello.
    «Certo che no. Non sono specista» Che era vero: non aveva nulla contro gli special, e trovava assurdo che fossero sottoposti a essere cittadini di classe b. Neanche i babbani erano trattati tanto durante. Il diverso faceva sempre paura, soprattutto quando poteva ucciderti senza bisogno di un'arma.
    «Lo spero bene. O a Nate, qui, verrà una bella delusione» Annie si voltò verso il suddetto, che aveva seguito il dialogo senza interrompere. Non sapeva perchè Nathaniel K. Lowell dovesse aver dato per scontato che ad Annie Baudelaire non importasse troppo della razza delle persone, nonostante la sua famiglia partecipasse attivamente alla politica anti special, ma si sentì un po'... fiera, della cosa. Aveva sempre dato per scontato di apparire da fuori come una frigida ragazzina snob solo perchè i genitori erano ricchi. «E gli servirebbe davvero una babysitter»
    Annie sorrise. «È questa la proposta? Mi vuole assumere come babysitter? Come assistente(stares directly into camera)
    «No» Lowell guardò Run, e Annie non sapeva cosa le avesse detto con lo sguardo, ma bastò perchè la ragazza si allontanasse. «Voglio chiederle di diventare mia socia»
    Non poteva dire di essere sorpresa: Baudelaire era troppo famosa e Lowell troppo ambizioso perchè l'offerta riguardasse qualcosa di più piccolo, ma ugualmente sentirlo ad alta voce le fece uno strano effetto.
    «Ma davvero?» Annie prese il bicchiere che Run aveva riempito poco prima, e fece girare il liquido nel vetro. «E perchè mai»
    «Vorrei allargare il mio business. Arrivare a più persone» Lowell tamburellò le dita sul tavolo, e la indicò. Un gesto semplice, ma teatrale. «Arrivare a gente come lei»
    «Il suo spettacolo non è fatto per gente come me»
    E chiamarlo spettacolo era anche troppo gentile. Era un circo, e come circo si presentava. Non era itinerante, non avevano pagliacci (se non contava Lowell stesso), ma ugualmente facevano numeri di magia che si potevano annoverare fra quelli di un freak show. La cosa più assurda? Quasi tutti gli artisti (se così vogliamo chiamarli) erano special. Annie non sapeva come Lowell li avesse trovati, ma giravano voci: qualcuno diceva che i suoi fratelli fossero loro stessi degli scherzi della natura e il suo spettacolo fosse nato per sfruttarli, altri che comprasse gli special da genitori che non li volevano, e altri ancora che li creasse lui con magia e scienza. La Baudelaire non aveva mai creduto che le voci fossero molto sensate, e dopo aver visto il sorriso di Run e la familiarità che aveva con Lowell, se n'era convinta. Tuttavia, essere il capo di una compagnia teatrale composta per lo più da special era un azzardo: come razza, era odiata e mal vista. Non solo i babbani, ma anche i maghi avevano paura di loro, e Annie era sconvolta che il ministero non avesse ancora trovato un pretesto per far chiudere un luogo che metteva insieme tanti special potenzialmente pericolosi.
    «È per questo mi serve il suo aiuto»
    «È per questo che qualcuno la chiama il sognatore» ridacchiò, e sorseggiò il suo Whiskey.
    «E molti altri epiteti meno lusinghieri. Ma bene o male, l'importante è se ne parli»
    Annie assottigliò le palpebre «Questo non è vero. Se la critica parla male di un tuo spettacolo, sarà un flop. La gente dovrebbe parlarne per lo più bene»
    «Ecco, visto? Ho bisogno che lei entri nella mia squadra, per non fare errori simili»
    «Ma io non ho bisogno di lei, Lowell»
    Si aspettava una risposta veloce, un altro tassello in quel dialogo botta e risposta che iniziava a farle accelerare il battito del cuore-... ma Lowell non disse nulla per un po', tanto che Annie finì per alzare lo sguardo dal suo bicchiere per portarlo su di lui. Non riusciva a decifrare quell'espressione, ma ci lesse compatimento. E ad Annie non piaceva il compatimento. «Ho ragione»
    «Cosa le piace dei suoi spettacoli?»
    «Domanda complicata»
    «Lo è? Io so cosa mi piace dei miei» Lowell si alzò all'improvviso, quasi spaventandola. Allargò le braccia, senza guardarla ma osservando qualcosa che vedeva solo lui. «Il prima! l'eccitazione, la paura, i sorrisi, i pianti. Cosa accadrà? Andrà bene, o andrà male? Sei parte di una squadra, e funzionerà solo collaborando. Il durante! Le tende si aprono. Il cuore batte a mille. Pensi che potresti morire - anche da dietro le quinte. Spii il pubblico: è estasiato. Sta funzionando! Il dopo: la gente che sorride. Che ti ringrazia. Che ti dice - a parole, o con gli occhi, con i gesti - che è stata la serata migliore da molto tempo, che si sono scordati per un po' di tutti i loro mali, che li hai resi felici. Hai fatto la differenza. E l'hai fatta insieme ai tuoi compagni, aiutandoli a dare il meglio - aiutandoli a farsi vedere per quello che sono: bellissimi. Non mostri, non demoni, ma persone che hanno da offrire qualcosa di più, se gli si dà l'occasione di farlo».
    Annie sbuffò una risata. «Mi aspettavo una prosa migliore»
    Lui ricambiò il sorriso, tornando a sedersi. «Non scrivo battute, sono un produttore. Cosa non le piace dei suoi spettacoli?»
    La domanda era cambiata.
    Annie sospirò. «Sono sicuramente un'esperienza... diversa, dai vostri. La gente non se ne va sorridendo estasiata: le tragedie vanno per la maggiore, sono viste come più sofisticate, e bisogna fare cosa richiede il pubblico pagante o i produttori ti taglieranno il budget e la critica ti distruggerà. Spesso non sai neanche se un'opera è piaciuta o no, perchè i nomi famosi scritti sul libretto sono tutto ciò che importa per decretare il successo o il fallimento»
    «Questa non è stata una risposta complicata»
    No, non lo era stata.
    «Signor Lowell, senta-...» Non sapeva come dirlo. Forse perchè non voleva farlo davvero. «Io non posso accettare la sua offerta, e lei lo sa benissimo. Ammiro i suoi spettacoli? . Ma viviamo in due mondi diversi: se vuoi avere successo, non puoi prendere un branco di persone dai bassifondi e aspettarti la gente per bene li guardi con stima dopo anni di disprezzo e paura.»
    «anche quando quest'odio è immotivato?»
    «Soprattutto quando quest'odio è immotivato. Conosco i miei amici, loro non... capirebbero»
    «E non vuole aiutarli a capire?» Apprezzò che non avesse commentato, come un clichè, che forse non erano suoi amici. Puoi avere idee molto diverse, ma amare comunque qualcuno. Annie portò il bicchiere alle labbra per prendersi il tempo per rispondere, per trovare le parole per spiegare perchè non avrebbe funzionato. Si pentì di aver permesso a Lowell di occupare quel silenzio quando gli sentì dire: «Non vuole aiutare la sua famiglia a capire?»
    Quello era... un tasto dolente. E un colpo basso per Lowell usarlo per il suo discorso di convincimento: la ferita Archibald era ancora troppo fresca, e seppur non potessere essere sorpresa il Lowell ne avesse sentito parlare dai giornali o da pettegolezzi, era offesa l'avesse citata. Lei non gli aveva chiesto se era vero che i suoi genitori avevano abbandonato lui e i fratelli. L'espressione di Annie si fece dura, e si alzò. La discussione era finita. «La prego di non nominare la mia famiglia in questo frangente»
    Nathaniel annuì lentamente, cogliendo la freddezza nella voce di Annie. «D'accordo. Ma so che ha capito il mio punto; e so che vorrebbe lavorare con me. Resti, la prego»
    Annie scosse la testa. «Ha già detto tutto quello che doveva dirmi - e anche di più. Io ho bisogno... di restare da sola per ponderare tutto quanto»
    Si alzò in piedi anche lui, porgendole la mano. «Certo. Ci pensi su, però, e torni a trovarci: le faremo fare un giro del teatro, le presenteremo gli altri componenti della compagnia, e potrà darmi una risposta dopo aver avuto il quadro completo. Ha conosciuto Run, la nostra mimetica, ma ci sono tanti artisti che sarebbero felice di fare la sua conoscenza» arricciò il naso «eeee altri a cui forse dovremo aspettare di presentarla, ma penseremo a Freddie in un altro momento» il nome fece suonare un campanello nel cervello di Annie, ma non sapeva perchè.
    «Se troverò un po' di tempo, considererò di passare» L'avrebbe fatto. Purtroppo. Offesa a parte, il Lowell aveva ragione: lei voleva accettare quell'offerta. Doveva solo convincersi che un salto nel vuoto non fosse un suicidio.
    Salutato con un cenno del capo anche Run e l'uomo che era comparso al suo fianco (un altro special, probabilmente colui a cui aveva preso in prestito la telecinesi la ragazza) e Lowell le prese la mano per salutarla, ma prima di farla uscire la tirò a sè per scoccarle due baci sulle guance, come facevano le persone di rango sociale più basso. Ad Annie non piaceva particolarmente, ma complice l'alcol in corpo lasciò correre.
    Soprattutto sentendo il sussurrò nell'orecchio: «Meriti di essere felice, Annie»
    Quando si staccarono, Lowell sorrideva come se niente fosse. «Alla prossima, signora Baudelaire» ammiccò «Spero non ci farà aspettare troppo»





    All'inizio volevo fare tipo la... trascrizione della canzone the other side di the greatest showman ma ho poi pensato di andare di cuore. me ne pento? sì . perchè la canzone ha un testo più bello. Ma tanto a chi importa se non a me, duh. Se mai vorrò, ri-scriverò questo pezzo !!!!
    però la canzone ve la lascio lo stesso per vederla come fossero nate e lydia, sì (e mi prendo le zzucchette per la mimesi di run)


  7. .
    whonathaniel henderson
    roleguest
    outfitelegant
    infoministerial
    infodeatheater
    Ok, tanto per iniziare: sì, Nathaniel era al matrimonio evento dell'anno. No, non era neanche triste a vedere i suoi amici mangiarsi con gli occhi dopo - e cito - l'ennesima fregatura.
    Amava l'amore, gli piaceva vedere coppie (trii, poligoni) innamorati e felici, e non è che solo perchè si era un po' arreso sul campo personale, ora odiava chi aveva il proprio lieto fine. Aveva il cuore di un Ted Mosby, alla ricerca della ragazza con l'ombrello giallo, ma magari era già arrivo al finale di HIMYM, e dopo Aveline non sarebbe arrivato nessun altro - doveva per questo avercela con tutti i suoi amici più fortunati di lui? Decisamente no. Poteva piuttosto parlare con la pancia di Euge e sorridere all'amico che sarebbe stato, ancora, un padre perfetto, salutare Rea e chiederle conferma che Elijah avesse abbastanza acqua in cantina, chiedere a Jay se la festa non gli faceva venir voglia di fare anche lui il grande passo, e poteva commuoversi leggermente a Will e Akelei.
    Una giornata da ricordare, perfetta sotto ogni punto di vista.
    «Grazie di avermi accompagnata»
    Nate offrì il braccio a Mads, per andare con lei verso i tavoli finita la cerimonia.
    «Grazie a te di essere il mio più uno; non mi andava di venire da solo» era quasi arrivato ad appendere volantini in giro per ricercare un accompagnatore, ma what if nessuno avesse risposto, come nessuno mi aveva risposto in pubblica quando avevo elemosinato chiedendo chi voleva andare con nate? what if.
    «Tu stai bene?» Il professore guardò la ragazza con più attenzione, ma Mads scosse la mano in aria.
    «Sì. Sì sono solo... stanca. Mi sono svegliata presto per prepararmi. Non vedo l'ora di mangiare qualcosa»
    Mads non era solo stanca, era-
    confusa, per lo più.
    Provava troppe emozioni insieme, e alcune di queste non sapeva neanche catalogarle: c'era la paura e l'ansia che qualcuno, qualche ribelle estremista, intervenisse mandando a rotoli le nozze, non accettando che il leader ribelle si sposasse con un capo ministeriale dopo tutto quello che era successo. C'era la tristezza ripensando al suo Dimitri, morto già sei (centosei) anni prima ma mai dimenticato, e per Floyd, ritornato dai morti ma diverso da prima e più distante, finchè non se n'era andato e basta. C'era la felicità per William e- inaspettatamente, quella per Akelei, che neanche conosceva. La vedeva sorridere, li vedeva sorridere insieme, e provava una nota calda, un senso di familiarità e di casa che non ricordava di sentire da anni, da quando ancora viveva con Lev. Era un'intrusa in quel matrimonio, eppure guardava gli sposi, guardava alcuni degli invitati, e si sentiva parte di qualcosa.
    Cosa, non le era dato saperlo.

    (e qui non so in che momento della vita siamo, quindi siamo al momento festa STACCHETTO).

    Nate si accostò a Freddie, attento a non toccarlo (nonostante la tentazione di dargli una leggera spallata) perchè Euge era in agguato, e con gli ormoni a palla non voleva gli tornasse il triggered comacolla ormai scomparso.
    «Mi devi ancora un appuntamento» aveva due bicchieri in mano, e gliene porse uno. L'avevo preso per Mads in teoria, mentre lei era andata al prendere del cibo, ma ne avrebbe preso un altro. «Con qualcun altro.» Si guardò in giro «C'è qualcuno di interessante al matrimonio che puoi presentarmi? Fra l'altro, bello il completo; sono felice tu abbia optato per l'elegante, alla fine, o avrei dovuto cambiarti con le mie mani» sorseggiò il vino, facendosi poi più serio. «Hai parlato con Nelia? Penso che oggi le farebbe bene stare vicino ad un amico» Nelia e Freddie erano amici per quanto ne sapeva Nate? Sì, e soprattutto, c'era qualcos'altro di irrisolto. Non voleva spingere nessuno dei due a dirgli cosa, se non volevano farlo, ma pensava che tutti (lui) si sarebbero risparmiati un po' di dolore gratuito se fossero stati più diretti nelle loro intenzioni reciproche.
    e a proposito di Nelia.
    «Mi sembra stia andando tutto benissimo» Da qualche parte nella festa, Mads le allungò un piattino con del cibo «Cosa ne pensi?» Non le serviva dirlo, per sapere che anche gli altri ribelli alla festa erano sulle spine. Potevano davvero rilassarsi e festeggiare, magari ubriacarsi e rischiare di non avere i riflessi pronti per difendere la felicità del loro leader?
    All I wanted
    was some good food,
    better conversation
    Fell in love too soon,
    had my reservations
    when3 september 2023
    avignon, provencewhere
    board'till death do us part
    NOME
    CANZONE
    ARTISTA
    whomads wesley
    roleguest
    outfitdress & hair
    infoumbrokinesis
    inforebel


    NATE e MADS parlano fra loro, salutano chi conoscono (ganga)
    poi post cerimonia

    NATE parla a freddie
    MADS parla a nelia
  8. .
    CITAZIONE (credence. @ 28/8/2023, 11:38) 
    Speravo di poter finire la scheda prima di partire, ma tra lavoro e preparativi pre-partenza non ci sono riuscita! Da oggi fino al 5 settembre sarò assente, poi giuro che concludo la scheda ♡

    aaaahh no problem nani!! se vai in vacanza, buon viaggio e buon divertimento 🩷 ci sentiamo quando torni, waiting for ya!!
  9. .
    CITAZIONE (Cassianyx @ 26/8/2023, 20:30) 
    Tengo ad avvisarvi che è un periodo un po' cosi, tra esami e brutte notizie riguardanti il mio gatto, la mia fantasia e voglia di scrivere è leggermente scemata. Scusatemi! Cercherò di rifarmi il prima possibile :cuore:

    (sono sempre soft boy / ari) mi dispiace nani, un bacino ;; non preoccuparti !!! quando ti va ci siamo
  10. .
    nathaniel henderson
    «Nathaja. NATHAJA!» corse - e corse ancora - dietro il cane, chiedendosi se fosse impazzito o davvero ci fosse una pallina magica che svolazzava in giro.
    Il golden retriever si fiondò all'interno di una tenda, e senza neanche guardare che tenda fosse, Nathaniel lo seguì. Più tardi, si rese conto che nessuno l'aveva fermato, neanche quelli in coda, zittiti da qualcuno che diceva «Fidatevi del destino»
    Spalancò la tenda, facendosela ricadere alle spalle mentre entrava. «nathaja! Seduta!» Ma il cane era già tranquillo e beato accovacciato a terra con la pallina conquistata.
    Nathaniel capì di essere caduto in trappola.
    Conosceva quel posto.
    Il cuore saltò un colpo, un guizzo di speranza e-
    Conosceva anche quella donna. Ah.
    «...non sono neanche sorpreso»
    Scuotendo la testa, Nathaniel distolse lo sguardo dalla rossa seduta al tavolino, mentre si faceva avanti all'interno della piccola tenda per andare a recuperare il guinzaglio di Nathaja.
    «Eccoti, finalmente. Ti stavamo aspettando»
    «La...» salutò con un cenno del capo La Veggente - che ormai lui chiamava solo per nome, tanto tempo aveva passato lì negli ultimi anni - e Fray alzando una mano in aria. «Fray»
    Tornò alla vecchietta.
    «Ci conosciamo già» spiegò indicando fra sè e l'americana, e scosse di nuovo leggermente la testa, un messaggio muto, questa volta. "Coppia sbagliata", cercò di fargli capire. Se fra lui e la De13th fosse dovuto succedere qualcosa, sarebbe successo secoli prima, quando era stata a Hogwarts come supplente.
    La Veggente aveva un certo... debole, per Nathaniel. Probabilmente gli piacevano i casi disperati, o avrebbe smesso di farlo finire a caso nella sua tenda con strani barbatrucchi per fargli conoscere gente random e promettergli l'amore eterno.
    Non funzionava mai.
    Nate ci sperava sempre.
    Altrettante volte ci restava male.
    Troppo giovani, troppo vecchi, orientamento sessuale sbagliato, disinteressati ad una relazione e basta.
    Come shipper, La Veggente lasciava davvero a desiderare.
    Aveva solo trentadue anni, sapeva di essere troppo giovane per dire che l'amore non sarebbe mai più arrivato... ma iniziava a stufarsi all'idea di cercarlo.
    «Lo so. Io so tutto»
    Sì. Ok. Non aveva davvero sbatti di stare al gioco, quel giorno. Da quando era finita la guerra a lavoro c'era un sacco da fare, fra poco sarebbe di nuovo iniziata la scuola, con ivorbone casata a tutti gli effetti, e il quinto livello doveva ancora organizzare burocraticamente-
    «Siediti» La agitò una mano, e lo obbligò a prendere posto.
    Dio, odiava quando faceva così. Non era colpa di Nate se trovava sempre pretendenti sbagliati, come Elijah, e come Nate stesso, e come-
    no non era il tempo di spiraling e considerare che forse il problema fosse lui e basta. Per quelle serate, serviva vino, gelato, e una buona connessione ad internet per piangere con commedie romantiche.
    Sorrise un po' dispiaciuto a Fray. Sperava lei non fosse lì per cercare l'amore, e non ci fosse rimasta male...
    «il mio cane-...»
    «Nathaja sta benissimo. Gli SSpiRitIIii baderanno a lei»
    sì. ok.
    Nate cercò lo sguardo de La Veggente. mimò col labiale un "dieci minuti", e posando le mani sul tavolo assunse la posa e l'espressione da persona che si ritrova per PURO CASO E WOW ERA DESTINO!!! all'interno della tenta di un magico matchmaker.
    «C'è qualcosa fra voi»
    Mh mh. Sì ok.
    «Un mistero» «Un segreto» mhmh «Ma solo uno di voi lo sa»
    Lo fissò.
    E Nathaniel, con un terribile click, capì.
    Era stata tutta colpa di quei brownies - e del micidiale talento di nathaniel di cucinarli come solo un angelo avrebbe potuto fare (merito di anni passati a cucinare per sè, e dell'ingente quantità di erba che ci metteva dentro; non era tipo da andarci leggero). Il «Ti amo!» era scappato dalle labbra della ragazza leggero e spensierato, e forse in un altro momento Nathaniel avrebbe colto quanto ci fosse di sbagliato in quell'affermazione, che l'amica non amava lui, ma quello che aveva creato, ma
    era fatto
    e giovane
    e stupido
    e pronto ad aspettarsi un twist da commedia romantica da un momento all'altro. Una confessione in piena notte in mezzo ad altri segreti personali grazie alla droga? Un grande classico!!!
    Peccato che ad aver detto quel ti amo fosse stata la persona sbagliata. Non sarebbe dovuta essere Friday, non era lei la persona giusta per nate. Erano amici! Avrebbe rovinato tutto! A lui piaceva il suo amico - e non avrebbe mai avuto possibilità con l'americana infatuata fra loro!
    A quel punto l'oblivion era stato necessario, capite?
    Doveva solo farle dimenticare quel sentimento - o per lo meno quella conversazione, lasciandole credere che non le fosse sfuggita la confessione
    Forse aveva cancellato un po' troppo, ok, ma considerando che era pure fatto era stato bravo! Cioè, li avete visti i MAGO, no? Almeno non aveva reso Fray un vegetale (anche se probabilment per buzzfeed era una carota) e non l'aveva portata al suicidio!!1 Era sempre stato in gamba con gli incantesimi mentali, più che quelli fisici.
    In ogni caso.
    Non glielo aveva mai detto, per ovvi motivi.
    E aveva tutta l'intenzione di continuare così.
    «hai un segreto per me Fray?» domandò con forzata allegria - provando a suonare piacione per far felice la Veggente (ci provava! visto!)
    ....ODDIO E SE FRAY ANCORA AVEVA UNA COTTA PER LUI ED ERA QUELLO IL SEGRETO??? Cioè, non è che lei non le piacesse, eh, sarebbe stato felice di uscirci insieme, ma se poi fosse andata male?
    Anzi. Peggio.
    Se fosse andata bene e avesse dovuto raccontarle la verità di quando avevano diciassette anni? greve.
    «certe cose è meglio non dirsele, forse» dico, eh
    I often wonder why the things
    that I want are so hard to find
    but I often fail to see the things I need
    are right here by my side

    deatheater32 y.o.hopeless romantic
  11. .


    vi lascio la mia ultima ossessione (testo sotto spoiler se non ci interessa il video)

    The voices in my head keep on telling me to pray
    'Cause I'm spinning like a carousel, circling the drain
    Hit the bottom of the bottle, I don't wanna feel the pain
    But that is all I got for now, I don't wanna talk about it
    The voices in my head keep on begging me to stay
    If I pull the trigger now then the demons go away
    And I know my time is coming so there ain't no time to waste
    So that is all I got for now, I don't wanna talk about it
    The voices in my head keep telling me to choose a side
    It's heaven or hell like it's do or die
    I'm a sad boy, you know better
    Please don't make this last forever
    The voices in my head keep telling me I'm not okay
    It's feeling like a hurricane in my brain
    Dark clouds, hard times, bad weather
    Please don't make this last forever
    The voices in my head keep telling me I'm gonna (die)
    And I don't wanna talk about the drama, I'm trauma (tized)
    They're tellin' me I'm fine but we both know that's a fuckin' (lie)
    I'm losing my mind but I don't wanna talk about it
    The voices in my head keep giving me the worst advice
    Kamikaze crash like a suicide
    I'm a lost boy, you know better
    Please don't make this last forever
    The voices in my head keep telling me I'm insane
    And maybe I'm a little bit, that won't change
    Dark clouds, hard times, bad weather
    Please don't make this last forever
    The voices in my head keep telling me I'm gonna (die)
    And I don't wanna talk about the drama, I'm trauma (tized)
    They're tellin' me I'm fine but we both know that's a fuckin' (lie)
    I'm losing my mind but I don't wanna talk about
    The voices in my head keep telling me I'm cursed
    I'm paranoid, I don't wanna make it any worse
    We're all gonna die but first things first
    I'ma take the world with me when they put me in the dirt
    The voices in my head keep telling me I'm cursed
    I'm paranoid, I don't wanna make it any worse
    We're all gonna die but first things first
    I'ma take the world with me when they put me in the dirt
    Move
    (Move)
    Voices in my head keep telling me I'm cursed
    I'm paranoid, I don't wanna make it any worse
    We're all gonna die, first things first
    I'ma take the world with me when they put me in the dirt
    The voices in my head keep telling me I'm gonna (die)
    And I don't wanna talk about the drama, I'm trauma (tized)
    They're tellin' me I'm fine but we both know that's a fuckin' (lie)
    I'm losing my mind but I don't wanna talk about it
    The voices in my head keep on telling me to pray
    'Cause I'm spinning like a carousel, circling the drain
    Hit the bottom of the bottle, I don't wanna feel the pain
    I'm losing my mind but I don't wanna talk about it
  12. .
    aaahh è uguale, entrambi (nate e Noah) hanno poche role ✨👌 si va di cuore
  13. .
    CITAZIONE (MMars @ 16/8/2023, 14:59) 
    Maaaa la butto lì... una festicciola per riunire tutti?
    Tipo che so, una sera ad un campeggio che avevano organizzato prima della fine delle lezioni... che dite?

    sono soft boy (ari) che ha scritto sopra 🧡
    rilancio!!
    festa a fine estate 👀 perché c'è stata la guerra fino al primo giugno, poi abbiamo postato al prom e insomma, secondo me meglio ambientarla ad agosto.
    comunque sei liberissima di aprirla e la spammiamo su telegram !!! se poi ha regole particolari, giochini, funfact ecc puoi ficcarli in spoiler (ad esempio boh a volte alle role di gruppo facciamo il giochino che estrai col dado quando picchia l'alcol che beve il PG. se hai proposte simili o altre info non nel topic ficca pure tutto scrivendo nel sottotitolo della role "libera" magari)
  14. .
    in tutto ciò io non ho mai ritirato delle figurine mi sa:

    OMG! Ho trovato la figurina di hyde winston-crane!
    link role: got teeth like razor blades and you know that we're out for blood ft. diàz


    OMG! Ho trovato la figurina di rea hamilton!
    link role: on the couch being gorgeous and evil ft. jade


    OMG! Ho trovato la figurina di toothless simmons!
    link role: my compass, my transport ft. archibald


    OMG! Ho trovato la figurina di jayson matthews!
    link role: it takes all the running you can do to keep in the same place ft. nathaniel


    OMG! Ho trovato la figurina di edward moonarie!
    link role: i got it from my papa


    (e me le prendo anche subito così non mi scordo)
  15. .
    ALLORA !!!
    intanto, figurine inviate fin qui

    POI! Aggiunti agli album:
    - joe
    - diàz
    - theo
    - xavier
    - lucian
    - maximilian
    - vincent
    - nolwenn
    - koreain

    se c'è qualche errore (tipo il numero di figurine non modificato ecc) scusate ✨✨✨
756 replies since 16/9/2014
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