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Immaginate dover scrivere un post con Alessandro e Marta, intolleranti al lattosio, in cuffia che parlano di yogurt, formaggi et similia, in attesa di una partita classificata che tutti e tre sappiamo perfettamente verrà persa come la precedente.
È già troppo come contesto – bastava soltanto iniziare con la premessa di “immaginate dover scrivere un post”, punto. Non è l’attesa dell’azione in quest, essa stessa l’azione?
Non lo sapeva Harry, sicuramente, che conosceva un (1) solo gioco cui dedicare anima e corpo: «ovvio che sì. e possiamo organizzarne una. di sessione, dico.» era: commosso, affascinato, felice. Lasciò Tooth appendersi al proprio braccio come una scimmia, sorridendogli beota: «dovrai rinfrescarmi un po’ le regole, sono rimasto… un po’ indietro, ecco.» quarant’anni, su per giù.
E quindi: «… la sacrifichereste, per la vostra libertà?» ma chi, Corvina? La stessa Corvina che stava trascinando dentro l’acqua come un bambino smuove la paperella di gomma dentro la vasca per evitare che venisse affogata? La guardò. Guardò Pitbull. «ma ti pare?» era quasi offeso; che razza di domanda era? «tanto tra un po’ usciamo comunque, la settimana è quasi finita e anzi dobbiamo pure sbrigarci.» rottura della quarta parete anyone. «e basta con ste cazzo di me- ah godo in culo, hai capito che sono intollerante?» che carino, aveva iniziato a lanciargli direttamente «UN COLTELLO?» ma dove minchia era andato a finire: Tottington, tutto sommato, era meno pericolosa.
Prese aria e si immerse in acqua, nuotando in quel poco spazio che gli avevano concesso, fino a capitare sotto a quello che presumeva essere lo stesso che voleva affogare la Van Veen. «cucù…» emerse tutto d’un colpo, con pugno alzato come Super Mario (MA NON LE HO MAI PRESE PER FARE LE RIGHE COME A TETRIS LA SCENA RAP è CONTROVERSA FUGGO CON UN SALTO DA PRINCE OF PERSIA IO NON GIOCO LE OLIMPIADI KONAMI SE STACCO LE MANI L’AGITAZIONE MI RESTA) per dargli una bella botta alle parti basse. «SETTETE!»