Farebbe ridere, se non facesse piangere. Così potremmo riassumere l’esperienza quest di Paris fino a quel momento, una serie di eventi catastrofici che nessuno avrebbe potuto prevedere. E sapete cosa? Non me la sento nemmeno di descrivere le condizioni in cui versava al momento, perché tra braccio rotto e quella pareva più una polmonite di un raffreddore, a malapena pareva vivo. Certo, se non fosse stato per la stringa di imprecazioni che stavano uscendo dalla sua bocca, leggermente nasali ma non per questo meno arrabbiate. Erano nel bel mezzo della fottuta giunga, e stava tremando, mani a coppa portate davanti alla bocca per riscaldarle con il fiato caldo. «voi non avete freddo?» e se sentì i denti battere tra di loro mentre cercava di articolare quelle parole, se lo tenne per lui. Vaffanculo, Theo. Vaffanculo davvero. Era per quel coglione che stava rischiando la vita, e non era nemmeno sicuro che sarebbe arrivato a rivedere il suo volto. Faceva tutto male, ogni movimento facciale peggiorava i tagli sul volto, e non poteva prendersela con nessuno che con se stesso. Quando vide Row avventarsi sulla sua figura non mise sù nessun tipo di resistenza e si lasciò strattonato, eager per uno schiaffo che lo avrebbe svegliato. Ma che cazzo di problemi aveva. Perché cazzo non riusciva a— aveva sempre creduto di essere il migliore, il Tipton, e quando era faced con la realtà dei fatti non credeva di poterlo fronteggiare. «che cazzo hai deciso?» assorbì il colpo senza fiatare, i denti premuti sulla lingua fino ad assaporare sangue, e la guancia a pulsare allo stesso ritmo desio braccio. Dio santo, se se lo meritava. «hai paura, o pensi di non doverti impegnare come gli altri?» e li guardò, guardò i suoi amici avere successo laddove lui continuava a fallire, nonostante ci stesse mettendo il sangue e ogni suo briciolo di volontà. «fatti ammazzare direttamente, a questo punto: i pesi morti non servono a nessuno, tantomeno ai tuoi amici.» le parole del ragazzo furono un altro schiaffo metaforico, uno che sapeva di meritarsi tutto. Questo non voleva dire che si sarebbe lasciato buttare merda addosso senza reagire. Strinse la mano buona sulla maglia di Row, spintonandolo a sua volta nonostante i muscoli fossero rigidi e poco collaborativo, la tempesta ad aleggiare attorno a lui a riflettersi nello sguardo «non ho paura, e non so che cazzo stia succedendo. non voglio essere un peso, voglio uscire da questa giungla di merda e trovare i miei amici» stava urlando? Stava urlando. «i’m a weido! i don’t fit in!» ah no scusate ho sbagliato drama. Lasciò andare Row, stumble indietro e passando una mano tra i capelli «io- porca puttana, mi devo dare una svegliata» elisa che inizia a delirare su cosa scrivere perché si è persa la gente. E il primo passo per darsi una svegliata fu cercare di sfondare il cranio di Rico contro un albero.
| paris tipton | Shut my eyes to the song that plays Sometimes this has a hot, sweet taste | | | | guerriero cacciatore rimuove 5-10 pd da difesa avversaria | mago mago |
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