Non si direbbe dai modi pacati con i quali aveva, fino ad allora, abbozzato ogni offesa - fisica e psicologica - da parte degli avversari, ma Wyborowa Moskovskaya non era una persona particolarmente paziente. Sbottava facilmente e con la stessa violenza di un eruzione, e non era di certo un tratto caratteriale sul quale volesse lavorare: sempre meglio scoppiare e dare fuoco a tutto e tutti, piuttosto che lasciare la lava e il magma si solidificassero, inattivando il vulcano che sentiva dentro. Doveva ammettere di essere stato fin troppo pacato e cauto, durante il periodo di quell’intoppo trovato lungo il cammino – la violenza sui nemici non rientrava nella ratio dietro tale considerazione, ovviamente. Il fatto che non avesse alcun ipotetico diritto di fare quel che avrebbe fatto di lì a due secondi, non l’aveva mai fermato e quella non sarebbe stata un’eccezione. Lasciò la presa su Ficus e con grosse falciate raggiunse il suo amico; senza alcun preavviso, poi, strinse le dita sulla maglia di Paris all’altezza del petto e lo trascinò lontano dall’azione – idealmente, evitando di scivolare sull’erba che veloce andava congelandosi sotto i suoi piedi. «che cazzo hai deciso?» lasciò la morsa con una mano e la utilizzò per stampare poco delicatamente l’impronta delle dita e del palmo sulla guancia del minore, incurante dei tagli sul viso e del freddo al tatto. Che fosse provato dal congelamento, dal braccio rotto, da quel principio di ipotermia, a Row fregava meno di un cazzo – men che meno in quel preciso istante; era pragmatico, ed era concreto. «hai paura, o pensi di non doverti impegnare come gli altri?» gli diede il tempo di guardare il Millepied, che ci stava provando sicuramente più di lui a non farlo morire, e poi Del, che nonostante fosse bucherellata come una groviera ancora spaccava la testa alla gente. «fatti ammazzare direttamente, a questo punto: i pesi morti non servono a nessuno, tantomeno ai tuoi amici.» sollevò la bacchetta, e la puntò oltre la sua spalla per lanciare uno Schiantesimo al tizio con il mitra prima che raggiungesse il loro bardo: avevano ancora bisogno della musica sempre adatta all’occasione, un extra che gli sarebbe mancato da morire. «vuoi arrivarci alla fine, mh? perché sembra che te ne sbatti altamente il cazzo.» ancora con il catalizzatore sollevato, a quel punto si era scassato la minchia: «avada kedavra!» no, non al Tipton: a Lou, chiaramente, e tanto nemmeno sarebbe morto perché è una merda.
| wyborowa moskovskaya | Silhouette of a shadow We are all one and the same | | | | guerriero berserker [ un tiro pa bonus ] | mago leader |
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