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| | Thought I almost died in my dream again Fightin' for my life, I couldn't breathe again I'm fallin' in too deep Without you, don't wanna sleep
27 y.o. ✧ rebel ✧ daredevil | Your body next to me:
Is just a memory I'm fallin' in too deep, oh Without you, I can't sleep Insomnia, don't leave, oh Talk to me, without you I can't breathe |
Perchè Wind si trovava al lilium? beh non c’era un vero e proprio motivo. Al contrario di Sin, non era stata scelta dalla palla e non aveva il cuore spezzato, dubitava di avercelo, un cuore, non lo sentiva nemmeno battere, se non quando si affaticava particolarmente, non aveva nemmeno delle lacrime da far sparire con dei calici di champagne o qualcosa di più forte, era semplicemente lì perché si annoiava. Le emozioni forti erano finite da quando era tornata dalla siberia, si era persino beccata una sgridata da zio tolè, come se non fosse stato difficile veder morire un bambino, venti bambini, sotto i propri occhi come se nulla fosse, per aver avuto un minimo di ripensamento , di rimorso: era stata malissimo, durante la quarantena quasi aveva pensato di essersi presa qualcosa, aveva pensato alle scorie, al peggio, aveva vomitato tutto ciò che aveva messo nello stomaco per i giorni successivi, e poi aveva capito, non era un malessere fisico, ma psicologico, quindi aveva deciso di volere, dovere, rimuovere, di voler ritornare alla vita normale per quanto non l’allettasse perché noiosa. Aveva scelto la propria sanità mentale. Non negava che nei propri sogni, come era stato anni prima per l’incendio causato da lei stessa alla propria casa, continuava a rivedere quelle scene, spesso più cruente, a volte sognava di macchiarsi le mani di sangue innocente, colpevole solo di essere nel posto sbagliato, e cercava di ripulirle invano, strofinava fino a sentire il dolore, fino a consumare la pelle, per poi svegliarsi e rendersi conto che era solo un sogno. Non le piaceva più dormire. Gli incubi degli anni prima erano cessati solo quando aveva scoperto di non aver ucciso anche suo fratello, avrebbe voluto portarlo con se, ma quando era entrata a cercarlo non l’aveva trovato, l’avevano trascinata fuori mentre gridava, piangeva, protestava, ma era stato tutto invano: le fiamme avevano già divorato la lussuosa abitazione di famiglia, e lei aveva pensato di aver ucciso l’unica persona che riteneva la sua famiglia. Lo aveva scoperto tempo dopo, che Rick era vivo, e ne era stata contenta, probabilmente, anzi, sicuramente la odiava e se avesse potuto l’avrebbe uccisa nel modo più cruento possibile, ma si era detta che andava bene così, era vivo, e quella era la cosa più importante. Era quindi lì per svagarsi? Certo, il suo maggiore svago di solito era contare proiettili o lucidare le canne dei fucili, il che la diceva lunga, ma non così poi tanto di rado si recava in luoghi come quello per proiettare la mente altrove e non pensare più a nulla. Ed infatti, eccola lì, con un bicchiere di champagne nella mano destra mentre cercava di scacciare l’ennesimo scocciatore della serata, non le piacevano i modi di fare di chi toccava senza permesso, di chi la infastidiva, gente a cui volentieri avrebbe piantato una pallottola nel cranio «Le ho già detto che non gradisco la sua compagnia, aspetto qualcuno.» si limitò a sorridere tesa, a labbra serrate, mentre prendeva un sorso dal calice, lasciandoci probabilmente l’impronta del rossetto, non aspettava nessuno, ma per non reagiresti , in una nelle migliori ipotesi con un calcio con tacco 12, nelle inutili parti intime di quel tipo aveva bisogno di allontanarsi «ecco, è arrivato.» esordì dopo una breve occhiata ai tavoli, un uomo solo sarebbe stato il suo diversivo, almeno per mandare via quella testa di cazzo; superò a passo svelto quel tipo, sedendogli di fronte «devo liberarmi di lui, purtroppo non in senso letterale» poggiò il calice sul tavolo, sorridendogli «se non le dispiace starei un po’ qui» accavallò le gambe, mentre con l’indice ripercorreva il bordo del bicchiere, chiedeva un responso, ma in realtà aveva già deciso che sarebbe rimasta lì, in un modo o nell’altro.
| I give it all my oxygen, so let the flames begin ©
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