moth to a flame

liberté, egalité, fraternité / lilum

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +7    
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Special Wizard
    Posts
    353
    Spolliciometro
    +558

    Status
    Anonymous
    sinclair hansen
    Right now, I might be a mess but
    One day, you're gonna wake up
    And, oh shit, you lost the breakup
    I'll smile and you'll have to face it


    34 ✧ (extremist) rebel ✧ special
    You're MIA, running so free
    Calling your ex, forgetting 'bout me
    Here's something if
    nothing else is still true
    I'm the best thing that almost happened to you
    Perché Sinclair Hansen si trovava al Lilum? Una domanda che sorgeva spontanea, nautrale, quando si pensava al maggiore della famiglia Quinn. Sarebbe stato facile rifilare una scusa quale sono stato scelto dalla Palla, perché avrebbe significato ammettere che non esisteva il libero arbitrio nella realtà in cui si muovevano tutti i giorni. Quindi sì, Sinclair si trovava lì seduto su una delle tante poltrone, drink alla mano, di sua spontanea volontà. Prese un sorso di Jameson, o qualsiasi cosa fosse, non ci aveva riflettuto troppo su, e si lasciò distrarre dalle movenze di una delle tante ballerine che stavano danzando sopra al palco. Non era particolarmente interessato, ma ammetteva che provvedevano una sufficiente distrazione al suo corrente stato mentale. Era stato piantato in asso per la terza? quarta volta? e sebbene Nicole avesse avuto tutte le ragioni al mondo per farlo, la dilagante sensazione che qualcosa in lui non andava era sempre più prominente. Ma quella sera non si trovava lì per piangere su se stesso, Troy glielo aveva proibito quando l’aveva cacciato di casa, anche perché dopo la quarta volta uno ci faceva il callo. Quanto sarebbe stato patetico bere fino a che non avrebbe dimenticato anche il suo nome? No, in realtà no. Di certo, i soldi per permettersi tale sfizio ce li aveva, e il suo fegato erano stato temprato da generazioni e generazioni di Quinn alcolisti. E poi, a giudicare da una rapida occhiata agli altri clienti del pub, sembrava essere messo meglio di molti altri. Vi era chi si stava lasciando andare ad effusioni in un angolo, chi aveva tirato fuori altri strumentopolo sui quali preferiva non indagare. Forse avrebbe dovuto trascinare qualcuno lì con lui, non per attività sessuali varie, ma per avere qualcuno con cui distrarsi. Aveva sempre tempo per rimediare una compagnia, non era schizzinoso, ma visto il pubblico generale era necessaria un’attenta selezione. O sarebbe rimasto lì a bere fino a che qualcuno l’avrebbe approcciato, dopotutto aveva sentito che in quel periodo erano di nuovo in voga i daddy mentalmente martoriati dalla vita.
    I give it all my oxygen,
    so let the flames begin ©
     
    .
  2.     +5    
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Special Wizard
    Posts
    121
    Spolliciometro
    +181

    Status
    Offline
    Wind Thunderstorm
    Thought I almost died in my dream again
    Fightin' for my life, I couldn't breathe again
    I'm fallin' in too deep
    Without you, don't wanna sleep


    27 y.o. ✧ rebel ✧ daredevil
    Your body next to me:

    Is just a memory
    I'm fallin' in too deep, oh
    Without you, I can't sleep
    Insomnia, don't leave, oh
    Talk to me, without you I can't breathe


    Perchè Wind si trovava al lilium? beh non c’era un vero e proprio motivo.
    Al contrario di Sin, non era stata scelta dalla palla e non aveva il cuore spezzato, dubitava di avercelo, un cuore, non lo sentiva nemmeno battere, se non quando si affaticava particolarmente, non aveva nemmeno delle lacrime da far sparire con dei calici di champagne o qualcosa di più forte, era semplicemente lì perché si annoiava.
    Le emozioni forti erano finite da quando era tornata dalla siberia, si era persino beccata una sgridata da zio tolè, come se non fosse stato difficile veder morire un bambino, venti bambini, sotto i propri occhi come se nulla fosse, per aver avuto un minimo di ripensamento , di rimorso: era stata malissimo, durante la quarantena quasi aveva pensato di essersi presa qualcosa, aveva pensato alle scorie, al peggio, aveva vomitato tutto ciò che aveva messo nello stomaco per i giorni successivi, e poi aveva capito, non era un malessere fisico, ma psicologico, quindi aveva deciso di volere, dovere, rimuovere, di voler ritornare alla vita normale per quanto non l’allettasse perché noiosa.
    Aveva scelto la propria sanità mentale.
    Non negava che nei propri sogni, come era stato anni prima per l’incendio causato da lei stessa alla propria casa, continuava a rivedere quelle scene, spesso più cruente, a volte sognava di macchiarsi le mani di sangue innocente, colpevole solo di essere nel posto sbagliato, e cercava di ripulirle invano, strofinava fino a sentire il dolore,
    fino a consumare la
    pelle, per poi svegliarsi e rendersi conto che era solo un sogno.
    Non le piaceva più dormire.
    Gli incubi degli anni prima erano cessati solo quando aveva scoperto di non aver ucciso anche suo fratello, avrebbe voluto portarlo con se, ma quando era entrata a cercarlo non l’aveva trovato, l’avevano trascinata fuori mentre gridava, piangeva, protestava, ma era stato tutto invano: le fiamme avevano già divorato la lussuosa abitazione di famiglia, e lei aveva pensato di aver ucciso l’unica persona che riteneva la sua famiglia.
    Lo aveva scoperto tempo dopo, che Rick era vivo, e ne era stata contenta, probabilmente, anzi, sicuramente la odiava e se avesse potuto l’avrebbe uccisa nel modo più cruento possibile, ma si era detta che andava bene così, era vivo, e quella era la cosa più importante.
    Era quindi lì per svagarsi? Certo, il suo maggiore svago di solito era contare proiettili o lucidare le canne dei fucili, il che la diceva lunga, ma non così poi tanto di rado si recava in luoghi come quello per proiettare la mente altrove e non pensare più a nulla.
    Ed infatti, eccola lì, con un bicchiere di champagne nella mano destra mentre cercava di scacciare l’ennesimo scocciatore della serata, non le piacevano i modi di fare di chi toccava senza permesso, di chi la infastidiva, gente a cui volentieri avrebbe piantato una pallottola nel cranio
    «Le ho già detto che non gradisco la sua compagnia, aspetto qualcuno.» si limitò a sorridere tesa, a labbra serrate, mentre prendeva un sorso dal calice, lasciandoci probabilmente l’impronta del rossetto, non aspettava nessuno, ma per non reagiresti , in una nelle migliori ipotesi con un calcio con tacco 12, nelle inutili parti intime di quel tipo aveva bisogno di allontanarsi «ecco, è arrivato.» esordì dopo una breve occhiata ai tavoli, un uomo solo sarebbe stato il suo diversivo, almeno per mandare via quella testa di cazzo; superò a passo svelto quel tipo, sedendogli di fronte «devo liberarmi di lui, purtroppo non in senso letterale» poggiò il calice sul tavolo, sorridendogli «se non le dispiace starei un po’ qui» accavallò le gambe, mentre con l’indice ripercorreva il bordo del bicchiere, chiedeva un responso, ma in realtà aveva già deciso che sarebbe rimasta lì, in un modo o nell’altro.

    I give it all my oxygen,
    so let the flames begin ©
     
    .
  3.     +3    
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Special Wizard
    Posts
    353
    Spolliciometro
    +558

    Status
    Anonymous
    sinclair hansen
    Right now, I might be a mess but
    One day, you're gonna wake up
    And, oh shit, you lost the breakup
    I'll smile and you'll have to face it


    34 ✧ (extremist) rebel ✧ special
    You're MIA, running so free
    Calling your ex, forgetting 'bout me
    Here's something if
    nothing else is still true
    I'm the best thing that almost happened to you
    Quando Sinclair aveva varcato la soglia del Lilum, non aveva previsto che la sua serata prendesse quella piega. Tuttavia, l’Hansen non lasciò che la presenza del Capo dei Guerriglieri rompesse la calcolata immagine che stava proiettando. Un’immagine calma e rilassata, a cui era convinto che prima o poi avrebbe finito per cadere vittima con abbastanza impegno. «Le ho già detto che non gradisco la sua compagnia, aspetto qualcuno» l’idrocineta nascose il proprio divertimento nel bordo del bicchiere, ben conscio di come sarebbe andata a finire per il quell’uomo se non fosse sparito nei prossimi due secondi. Lui l’aveva vista Wind Thunderstorm arrabbiata, e non era uno scenario che voleva ripetere tanto presto. Decise di lasciare i due a risolverla tra pochi intimi, e fece sfilare il telefono dalla tasca per riprendere la partita di Scala 40 iniziata qualche ora prima. E invece no: sto cazzo e sto cazzone. «ecco, è arrivato» il suo primo istinto fu quello di fingere indifferenza e voltarsi a sua volta, speranzoso di trovare qualcuno alle sue spalle. Ma no, era inequivocabile il modo in cui lo sguardo di Wind si posò sul suo, un sorriso che aveva ben poco di rassicurante. «devo liberarmi di lui, purtroppo non in senso letterale» l’idrocineta si prese un momento per rivolgerle un’occhiata scettica, come se non le credesse. Sollevò appena le mani dal tavolo, palmi rivolti verso l’alto in segno di resa «non giudicherei, alcuni sono difficili da scrollarsi di dosso» personalmente, non era il tipo da ricorrere all’omicidio per così poco, ma non aveva le mani abbastanza pulite per poter scagliare la prima pietra. «non ho molto di meglio da fare in ogni caso» prese un sorso dal proprio bicchiere, la sensazione di bruciore del whiskey familiare quanto l’odore della propria casa «una falce per i tuoi pensieri? sono un ottimo ascoltatore» sapete, deformazione personale and all that.
    I give it all my oxygen,
    so let the flames begin ©
     
    .
2 replies since 13/4/2023, 18:48   160 views
  Share  
.
Top