[oblinder] rest in peace, bitch, questa roba mi appartiene

«che carino» rogue#1 sorrise.
«ma lo sai che sei proprio un dito nel cu…» rogue# sorrise un po di più.
dopotutto, e nonostante il tentativo di salvataggio in corner, sapeva che pizza aveva ragione: dito nel culo lo era sempre stat*, sin da piccol*. il che probabilmente spiegava perche non riuscisse a matcharsi con nessuno : (((
«non sai in quanti me lo dicono» tanti, nel dubbio. poi sapeva anche essere una personcina divertente e alla mano, infatti quando cuoricina replicò: «No. Ce lo tiriamo a vicenda.», rogue non ebbe niente da ridire. anzi, fece cenno all'altr* di attaccare per prim*, anche se cuoricina si era mess* a parlare di tutt'altro. okay.
ma poi proprio di animali dovevano discutere?
rogue si intristì, pensando alla sua iguana Torero volata fuori dalla finestra cinque anni prima; quel rimbambito credeva di poter volare, e guess what? non ne era in grado.
ecco perché, quando vide il pugno arrivare, un po' unexpected, il tentativo di scansarsi fu davvero minimo: non si prese le nocche sui denti, ma il colpo giunse comunque alla spalla destra. «in effetti è divertente» disse, un po deadpan, pensando ancora alla sua iguana morta.
erano riusciti a togliere il bello anche da una scazzottata.
ruotò il capo in direzione di pizzahamburger, con un sospiro «vuoi tirarne uno anche tu? » sempre a rogue, si intendeva. e nell'attesa di risposta prese dalla tasca della giacca una bottiglietta mignon di quelle da minibar, togliendone il tappo. oh, non era un* alcolizzat*: se girava con quella roba in tasca c'era un motivo ben preciso che ora non vi stiamo a raccontare perché sarebbe spoiler «volete un sorso? » chiese, rivolgendosi a pizza ma in realtà anche agli altri.
tranne alla coppietta che si era appena trovata.
ugh.

il pugno nel fianco l* prese in pieno e fece un gran male: rogue sorrise, mezzo piegato in avanti, massaggiandosi una costola.
non è che fosse masochista eh (sort of), ma apprezzava chi diceva una cosa ed effetti poi la metteva in pratica.
per questo fu liet* quando pizza accettò la sua offerta di pace, approfittando di quel momento per restituire il pugno andando a colpire l'altr* all'altezza della spalla, per intorpidire il braccio
«funziona per il dolore?» chiese, scrocchiando le nocche, l'indice ad indicare la bottiglietta. in fondo, anche se non riuscivano ad azzeccare un'azione positiva che FOSSE UNA!!!, rogue stava cominciando a divertirsi «ah no? non vale? possiamo sempre rimediare con un bacio diretto» già detto che era in astinenza da cinque mesi?
e poi non vedeva chi aveva intorno, praticamente erano tutti uguali e papabili per un limone: ormai era in ballo tanto valeva ballare.
“Dai, un abbraccino piccino picciò!”
chiariamo, se jager l'avesse abbracciat* a tradimento, senza avvisare prima, probabilmente si sarebbe beccat* un pugno in faccia. ma dato che l'aveva chiesto, e sembrava piuttosto disperat*, rogue decise di poter fare uno sforzo: non ricambiò la stretta ma l* lasciò fare, le braccia ben tese lungo i fianchi. “E sapete cos’altro è potente? la forza dell’amicizia.” rogue su questo non era affatto d'accordo.
aveva un sacco di amici morti ai quali quel fantomatico potere sarebbe servito al momento di crepare proprio per evitare quella fine, e invece nada de nada. ma annuì comunque, felice che jager avesse solo due mani e fossero già occupate con quelle di pizza e cuoricina «amen» e fece un passo indietro, allontanandosi da tutto quell'amore fraterno.
«se vuoi la rissa vera possiamo ritrovarci fuori da qui. una cosa tra "amici"» mimò le virgolette a mezz'aria, rivolgendosi a pizza.
quale appuntamento migliore di quello, scusate.