bring home the glory

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    Niamh non poteva credere ai suoi occhi, era ancora incredula sull’intera situazione, le pareva così surreale che neanche l’aveva metabolizzata completamente. Quello che non riusciva a capire era perché solo alcuni fossero presenti all’appello, o perché vi fosse gente mai vista, ma dai tratti familiari. Era decisamente persa, la Barrow, troppo per i suoi neuroni bruciati dalla droga. «ma perché quello mi assomiglia?» chiese ad Erin, che si trovava vicino a lei. Perché quello spilungone dall’aria morente era così simile a lei? Possibile che fosse suo cugino? Ormai non si faceva più domande sulle mistiche parentele della sua famiglia, ma che almeno si presentassero, e che cavolo. E niente, la sua già labile attenzione venne attirata da uno che aveva tutta l’aria di essere uscito da un film western, gli mancava solo il cappello di Lil Nas e poi sarebbe stato un perfetto cowboy. «te hai mica gli horses in the back?» domandò allo sconosciuto, nel quale poteva notare qualche somiglianza con Archibald. Ma perché tutti si assomigliavano? Non erano mica i loro veri se stessi che erano entrati nella simulazione? «conosci mica clint eastwood?» dai che magari era stato una comparsa in uno dei suoi film, lei sicuramente l’avrebbe preso. Nel vedere che Stanely di Good Girls si stava avvicinando per menare Floyd, Niamh si parò davanti a quest’ultimo come a farsi da scudo, caricando poi in avanti per tirargli un pugno in faccia. Come le avevano insegnato al bar, yay! «no dai stan, io tvb non fare così» era una sua grande fan in GG, che pensate! Amava come supportava la moglie nelle sue attività extracurricolari, non come l’altro pirla. Decise di switchare posto per trotterellare verso Jeremy che, oh, rischiava ancora di morire. E che cazzo, l’astinenza gli aveva dato alla testa? «vedere arci ti ha emozionato troppo?» ah, ecco perché era andato in risparmio energetico. Intanto, la super gasata Luise stava cercando di trafiggere suo cugino, e per quanto le sarebbe piaciuto lasciarli ai loro giochetti kink, Niamh tirò via il Milkobitch così da avere un po’ più di privacy «scusa ma hai paccato stiles??????» no, non se l’era perso ma si era certo dimenticata di commentare. Cioè, voleva dire che erano una coppia coppia???? Avrebbe voluto chiedergli anche quello, ma sembrava un po’ soon. Dato che Luisa era tornata a rompere il cazzo, Niamh si voltò brevemente verso di lei per tirarle una capocciata, che magari nella confusione li avrebbe lasciati vivere.
    nia
    mh
    barrow

    tefnut - glock
    1997 - soldier
    captain platinum - rebel
    That's how you know I'm a fighter
    I push through the pain, rise from the flames That's how you know I’m a fighter You won’t see me quit, no, I'm not giving in
    tumblr_m7w2n46Pdl1r6o8v2 you are a memory - message to bears



    (5) DIFESA FLOYD (swing + niamh): pugno

    (14) DIFESA JEREMY (niamh + erin): lo tira via
    ATTACCO LUISE (niamh + rhap): capocciata
     
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    amaris 🍑

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    So I'll keep it inside and bury it deep
    I know it's not healthy but you won't hear a peep.
    Non era così semplice armeggiare con un dannato kit d'emergenza quando non c'era una singola parte del suo corpo al posto giusto ma, insomma, si poteva sempre provare. Arricciò le labbra in una smorfia di dolore, piegando un braccio per infilarlo sotto la testa ed impedirsi di sbattere ancora contro l'ennesimo spuntone di pietra.
    «che» strinse i denti per impedire ad un gemito di lasciare le sue labbra, riuscendo a inclinare leggermente il busto su un fianco «cazzo» soffiò infine, buttando fuori tutta l'aria che per tutto il movimento aveva trattenuto nei polmoni.
    «nicole! nicole?» le iridi chiare corsero sulla figura di Marcus, ora un po' più vivo ed un po' meno morto di prima. Istintivamente, fece per alzarsi ed andargli incontro, ma ciò che ottenne ovviamente fu solo un'altra imprecazione e l'ennesima fitta di dolore. «non pensare a me, cretino» avrebbe voluto dirgli, ma in verità riuscì a malapena a biascicarlo a sé stessa.
    Malgrado il dolore, ed il panico, e la consapevolezza di essere ad un soffio dal baratro, sorrise Nicole. Stiles era vivo, Marcus era vivo, forse poteva fare uno sforzo e restare viva a sua volta. Lo doveva a loro, a sé stessa, e al Sinclair Hansen rimasto fuori da quella dannata porta.
    Ora lo sapeva, la Rivera, che in fondo era stato meglio così, ma cominciava a sospettare anche un'altra cosa: che, magari, non era stata una così pessima idea quella di permettergli di avvicinarsi. Forse poteva darsi una possibilità, forse poteva impegnarsi a farlo davvero - doveva soltanto uscire viva di lì, che era un parolone vista la situazione, ma valeva comunque la pena tentare.
    «beh?» eh no, aveva ancora a malapena un filo di voce. Ritentò: «beh?» fanculo: afferrò una delle pietre accanto a sé, e la scagliò contro Delilah. Incrociò poi lo sguardo della Mangiamorte, sorridendole appena e sforzandosi di convincerla a darsi la pietra in testa, più e più volte.
    «okay dai, ora la tiri alla tua amica per favore?» le indicò Grega con un cenno del mento, tornando poi a poggiare la testa sul braccio, esausta.
    nicole rivera
    29 . emphaty . rebel
    I need to let go and I swear
    that I've tried,but opening up
    means trusting others
    and that's just too much,
    I don't want to bother.

    (11) DIFESA BEH (den + nicole): lancia una pietra e delilah
    ATTACCO DELILAH (barbie + nicole): la convince a darsi una pietra in testa
    (12) DIFESA DICK (jason + nicole): convince delilah a tirare una pietra anche a grega

    stavolta lo usa davvero il kit giurin giurello
     
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    UNICORN HAD HEAVY SLEEP
    OTHERWISE DIFFICULT NIGHT
    TO TAKE GRAZING
    «siamo a…» non ci poteva ancora credere. Di william lancaster, gwendoyn, non si era mai fidata così tanto: aveva avuto fiducia in lui, nella sua promessa di riportarli a casa, ma nella sua testa aveva messo in conto un molto più tempo prima di rivedere il presente e poter tornare ad indossare un paio di jeans. «...casa» La sentiva l'aria di hogwarts, della loro hogwarts. Di Vasilov davanti a loro, gliene fregava ben poco, così come delle ferite sul suo corpo che le rendevano difficile persino respirare e del fatto che cristo santo, stavano un po' tutti morendo. Con quel poco di forza che le rimaneva, la ragazza alzò le braccia in aria al grido di «WE'RE BACK BITCHES!» perchè dai, anche in caso di morte almeno non sarebbero stati sepolti in terra santa a cento anni di distanza rispetto ai loro amici e familiari. In quel momento, non si preoccupò nemmeno del fatto che non fossero tutti: non le passò nemmeno per l'anticamera del cervello (che non aveva) la possibilità che tutti gli altri potessero esser rimasti bloccati nella dimensione alternativa. Dovevano esser da qualche parte in quella scuola.
    Non avevano lasciato i freaks indietro
    Nè Gemes e Run, nè Toothy e Jay
    Nè mac, Nè harper: potevano pur considerare il far west il loro mondo, ma non lo era davvero: meritavano la possibilità di rimanere con la loro vera famiglia, quella che avevano quasi perso per sempre anni prima
    Non se lo sarebbe mai perdonata.
    «erin?» stava....piangendo? Non ce la faceva a vederla così, veniva da singhiozzare anche a lei poi! Ma aveva una reputazione (quale) da mantenere, Gwendolyn Markley, quindi NIENTE LACRIME. Ciò che fece, invece, fu trascinarsi a forza (#7ps hihihi) fino ad arrivare vicina alla chip così da darle un abbraccio, per poi spostare la sua attenzione su Stiles «che fai, mica muori? siamo appena tornati!» e stringere un braccio intorno al collo del ragazzo ed un altro intorno a quello di Jeremy (erano amici? dai gwen è amica di tutti su, ve la beccate che fa la cozza in ogni caso)(che poi SONO I SUOI ZII DI CUORE!!&) per poi lanciare una rapida occhiata a Barbie: cosa si faceva in quei casi? Doveva...presentarglielo?? Non rivelandogli così a brucio che fosse figlio loro eh, però almeno potevano iniziare a fare amicizia. «ah jer, sei zio di un bellissimo tredicenne!» awwww, già a fare i grandi annunci??? «si chiama toothless, l'abbiamo adottato dopo l'ennesima volta in cui l'abbiamo beccato a rubare a casa nostra!!» ...a ma, non voleva mica che si facessero strane idee tipo..LEI E ARCI INSIEME AAAA NON CI POTEVA NEMMENO PENSARE «e di una bellissima ventenne» ah ecco, evidentemente avevano avuto la stessa paura «sono io la bellissima!!» aveva capito? chissà. Nel dubbio, era forse nicky quella?? MA QUANTO ERA CRESCIUTA???? Avrebbe voluto abbracciare anche lei, e dirle quanto le fosse mancata, ma non poteva: nicky winston, probabilmente, non si ricordava neppure della sua esistenza. E non si era accorta della sua mancanza. Dopo mesi in cui aveva vissuto in una situazione in cui non doveva nasconder chi fosse sul serio, era strano tornare a contatto con membri della sua famiglia che invece non ne avevano la più pallida idea. Avvicinandosi al Jagger, avrebbe prima colpito con la katana un tipo che stava attaccando nicole («CIAO BELLA COME VA?» #spoiler: male. dai anche gwen è nella resistenza si conoscono sicuro afkjcsfjsd) per poi dare una gomitata ad un altro mangiamorte così da farsi spazio per passare. «BARBIE! Due cose» tre in realtà, ma una se la tenne per sè: sono felice che tu stia bene. «uan: ti devo presentare ai padri?» abbastanza vago da non poter esser compreso da altri oltre che loro due. Dopo aver dato un'altra gomitata al mangiamorte perchè..beh, non aveva bisogno poi di una motivazione, doveva morire e basta, aggiunse la frase più difficile «e tcu: nelle ultime settimane ti ho ignorato perchè ho scoperto che eri il mio migliore amico» e la cosa mi ha terrorizzata, perchè non sapere cosa sia successo tra sander e dani mi sta facendo impazzire.
    Erano in una condizione precaria, no? tanto valeva togliersi quel peso dal petto.
    Gwen
    20 y/o
    slytherin
    satanist
    (2043)


    (11) DIFESA NICOLE (barbie + gwen): colpo di katana (al mangiamorte)

    (12) DIFESA NATE (barbie + gwen): gomitata (al mangiamorte)
    ATTACCO PRIM (jason + gwen): gomitata (again)
     
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    전하지 못한 진심
    the truth untold
    Lo scenario cambiò all’improvviso, eppure non sentì nessuna scossa: vide, semplicemente, tutto intorno a sé appannarsi e poi, abbassando lo sguardo, constatò che il pavimento fosse stato rimpiazzato da uno a lui assai familiare. E più passava il tempo, più il coreano focalizzò cosa stesse succedendo, più gli sembrava che quella stanza si stesse facendo sempre più piccola. Aveva come l'impressione che le mura si stessero stringendo intorno a lui, togliendogli quasi il respiro, che adesso, a poco a poco, stava diventando sempre più affannoso. Percepiva il proprio battito cardiaco, un tonfo secco e muto che ne susseguiva un altro ancora più anonimo, accelerare gradualmente; gli occhi talmente arrossati da cominciare a bruciargli e la gola che gli faceva inspiegabilmente male, così come ogni singolo centimetro del suo corpo; a stento si spiegava come fosse ancora in piedi, Swing. Una smorfia simile ad un sorriso apparve sulle labbra del ragazzo quando aveva cominciato a capire quale valore intrinseco si celasse dietro le cose più semplici. Un abbraccio che arrivava nel momento in cui ne avevi più bisogno; una parola sussurrata che, magicamente, ti rallegrava la giornata, facendo sì che tu, futile essere umano, girovagassi con un sorriso ebete stampato in faccia. Lo aveva capito, Sehyung, sostanzialmente perché era stato privato di tutto ciò all'improvviso, apparentemente senz'alcuna ragione, ed ecco che aveva sentito realmente il corpo fargli male, lo stomaco sottosopra, il sangue a macchiargli le falangi e le labbra secche che annaspavano in cerca di aiuto, seppur quello che ne uscì fu solamente un tacito mugolio che annunciò che, alla fine, sarebbe davvero rimasto lì da solo.
    «Arci? Arci perché ogni volta che ci vediamo sei ricoperto di sangue? E - - Aiden, eeeeehi!» e cercò di portare la propria concentrazione su qualcos’altro perché era a conoscenza che non aveva il lusso di rimanere lì, ad aspettare che qualcuno lo salvasse o semplicemente lo usasse come scudo umano ihih. E fece per avvicinarsi ai due ragazzi, Swing, felice di sapere che fossero anche loro lì – seppur la situazione non fosse delle migliori, e proprio mentre allungò una mano come a salutarli ed attirare la loro attenzione, con la coda dell’occhio vide Floyd in presa con un gioco che il coreano non avrebbe mai voluto provare: un, due, guarda come provo a staccarti la testa con il mio spadone, stella. Avrebbe rovistato un po’ nei pantaloni prima di trovare effettivamente la bacchetta, Swing, ed avrebbe puntato Stanley per poter scagliare un expelliarmus, sperando di disarmarlo o almeno distrarlo, permettendo così al coreano di saettare (si fa per dire, quasi sembrava ale la mattina appena sveglio dopo essersi addormentato con un video asmr di una tipa che lecca il gesso ) in direzione di Syl. Fu lì che il ragazzo dalla zazzera di un grigio spento avrebbe tentato di prenderlo sottobraccio prima che lo facesse il loro nemico, «ciao tesoro, da quanto tempo! Puoi tenermi un attimo la borsa?» quale borsa??? sì conoscevano??? no??? beh, ora sì??? Fatto stava che l’asiatico portò avanti quella falsa per qualche attimo, giusto il tempo per pensare come ferire Stanley senza davvero ucciderlo; ad un certo punto si finivano le idee, e Sehyung avrebbe preso la scarpa di qualche morto lì vicino per tirarla nella sua direzione.


    Sehyung Park
    dunno who i am
    This is my destiny
    Don’t smile on me
    Light on me
    Because I can’t go to you
    There’s no name to call



    (5) DIFESA FLOYD (swing+niamh): expelliarmus per disarmare stanley
    (7) DIFESA SYL (jess+swing): lo porta via sottobraccio
    ATTACCO STANLEY (swing+jess): gli lancia una scarpa
     
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    you should have just asked
    Niente aveva più senso agli occhi di Simon che incapace di comprendere ciò che stava gaurdando, aveva preferito restare in disparte in silenzio. Il silenzio che si era creato era assordante. Figure erano comparse dal nulla e benchè Simon non riconoscesse nessuno di quei volti, sentiva di poter dire che i suoi compagni, almeno alcuni, avevano riconosciuto quelle persone. Erano tornati a casa e nemmeno lui sapeva come reagire a quella notizia, ma sapeva che non tutto era andato secondo i piani. Si aspettava ancora che qualcuno intervenisse contro Vasilov perchè mentre era lieto del ritorno a casa di quelle giovani menti, non poteva che preoccuparsi per ciò che era successo. La domanda sorse spontanea: erano stati loro? Oppure faceva tutto parte di una trappola dei mangiamorte? in fin dei conti non sarebbe stata la prima volta e questo era importante da sottolineare.
    Eppure non riuscì ad impedirsi di sorridere peechè chiunque fosse l'artefice di ciò, erano tornati a casa e questo era ciò che contava davvero, nient'altro. Era una vittoria in tutti i sensi.
    Chissà poi come avevano pensato di scamparla, insomma Vasilov ed i mangiamorte erano lì e di certo non sarebbero stati fermi a gustarsi una riunione strappalacrime con amici e parenti, e davvero avrebbe preferito avere torto. Non erano stati solo i loro a tornare, qualcun altro si era unito alla compriccola di Vasilov ed a Simon sembrava che quella battaglia non terminasse mai. Avrebbero lottato in eterno? Non era certo ne sarebbero usciti tutti vivi di quel passo. i nemici parevano aumentare a vista d'occhio.
    Uo attenta avrebbe detto a primrose, facendo un piccolo salto all'indietro evitando così l'incanto della sorella scema di Katniss, insomma certe cose andavano dette e non era giusto nascondere la verità alla mocciosa. Non sarebbe mai stata all'altezza della sorella, era inutile che ci provasse sbandierando la bacchetta e lanciando incantesimo qua e là. Non funzionava così. Non era una tiratrice con l'arco tua sorella? le avrebbe domandando, non mancando di esternare il disappunto per l'arma scelta. Una bacchetta magica.
    Avrebbe poi dato un calcio sul ginocchio ahia a Grega e poi, per non protrarre le sue sofferenze inutilmente, avrebbe terminato dando una gomitata sul mento al ragazzo. Si sarebbe poi voltato verso Jason Con questo siamo pari non gli piaceva avere debiti. Con nessuno.
    SIMON
    empathy - knock brass
    A DIARY WITH NO
    DRAWING OF ME IN IT?
    WHERE ARE THE
    TORRID FANTASIES?
    THE ROMANCE COVERS?


    COMBO DIFESA per SIMON (simon + jason): salta indietro
    COMBO DIFESA per JASON (simon + darden): calcio sul ginocchio
    ATTACCO COMBO su GREGA (simon + darden): gomitata sul mento


     
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    Same old shit
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    Barnaby Jagger non ci fottutamente poteva credere. Strinse le palpebre riempiendo i polmoni d’aria, sentendoli dolere dall’essere troppo gonfi e dilatati. E strizzò anche i pugni, le unghie a conficcarsi nella carne dei palmi, la testa chinata ed affondata nella propria, sdrucita, maglietta. «M-M-MERDA» cazzo, culo, ed Harry Styles. Coprì la bocca con una mano, i denti a chiudersi sulla parte tenera dell’interno del labbro, il cuore a picchiare nelle orecchie e contro le costole.
    Merda.
    Vaffanculo
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    Ed una lunga lista di altri improperi a pendere dalla lingua del Guaritore, la bocca riempita d’acido e bile. Dove cazzo erano finiti. Si rifiutava, rifiutava!, Barnaby Jagger, di credere che quella «m-m-merda» di William Lancaster li avesse…fottutamente…fatti finire nel duemiladiciannove - e nel bel mezzo di una fottuta imboscata del cazzo. Lo prendeva per il culo? Non poteva essere vero. Deglutì spasmodico, le dita a tastarsi petto e braccia, scivolando poi ancora sul viso.
    Avevo fatto una scelta. Avevo fatto una CAZZO di scelta, che nessuno – nessuno! – pareva intenzionato a rispettare: eppure doveva esserci stato un motivo, se Sander aveva deciso di nascere nel 1894; un motivo che sicuramente non implicava una Gwen ed una Darden nel 1917, e non un maledetto viaggio temporale che, a venticinque anni, lo portasse nel secolo dei suoi vecchi amici.
    No
    No
    E «v-v-vaffanculo» no. Sputò fuori l’aria fra i denti, gli occhi a vagare nella stanza ignorando tutti nella vana ricerca di Floyd: dov’era quella testa di minchia sudamericana? Non poteva mica lasciarlo da solo in una situazione così critica: c’erano dentro insieme, lui e il Villalobos. «p-p-»erdono si quel che è fatto io «p-»erò chiedi scusa. «peruv- oh» Aveva cercato di non guardare Arci, Aidan, o – che Dio ce ne scampasse - Gwen, perché era certo di non poter tollerare il loro sollievo, ma fu sul Leroy che si posarono gli occhi scuri del Jagger. «floyd?» un soffio, sopracciglia corrugate e spalle a cascare. Sembrava il profilo di Floyd, ma tutto quel – quel maledetto sangue, rendeva difficile esserne certi.
    O almeno, così aveva deciso di non razionalizzarlo la mente del Jagger, ancora impegnata ad arrotolarsi dietro la consapevolezza di essere, non volontariamente, a casa. «jeremy?» ed arrivò giusto in tempo per (strappare il Villalolobos dalle mani del Simmons) prenderlo al volo, Arci già sparito nella folla alla ricerca di Jeremy.
    Ugh. La situazione non faceva che peggiorare di secondo in secondo. «m-ma che c-cazzo hai f-f-fatto» un braccio attorno alla vita di Floyd, la mano opposta a reggergli la testa sul collo: si era distratto un (1) secondo di viaggio temporale, e quello gli moriva fra le braccia? Inaccettabile. Vedendo la gente (chi) spacciarsi pacchetti, Barbie abbassò lo sguardo sul pavimento; raccolto uno, lo osservò con aria critica prima di piazzarlo fra le mani di Floyd, un «b-boh, p-p-prova questo» sibilato mentre lo accompagnava al suolo.
    «s-stai q-qui» lo ammonì con un’occhiata, già pronto a scavalcare amici, nemici, cadaveri o quasi tali per raggiungere Lancaster, e spaccargli la testa sul muro. «s-s-sarà divertente, d-dicevano» già ch’era di passaggio, si sarebbe abbassato ed avrebbe spostato delicatamente una donna, colpendo poi con la mazza l’uomo (donna? Chi lo sapeva – non Barbie) che l’aveva presa di mira.
    Solo una seconda occhiata lo costrinse a fermarsi, palpebre assottigliate verso Nicole Rivera.
    Una messa di merda, Nicole Rivera.
    Vedete? Vedete perché, Barnaby Jagger, di quel secolo non aveva voluto saperne un cazzo? Vedeva e rivedeva la battaglia nell’universo alternativo dove aveva avuto la possibilità, per quanto sottile, di rivedere quella parte di famiglia che aveva oramai dato per persa - giusto il tempo per vederli morire, ecco; uno dopo l’altro, Nicole compresa.
    Obbligo quasi morale, quello di «hai un aspetto d-di m-m-merda» iniziare con il piede giusto l’approdo nel ventunesimo secolo, le labbra appena sporcate d’un sorriso ironico. «BARBIE! Due cose:» Spostò gli occhi scuri su Gwen, sforzandosi - con tutto se stesso - di non mostrarle la rabbia, la delusione. La frustrazione.
    «uan: ti devo presentare ai padri?»
    Are you
    Fuckin
    Serious.
    Nello spostarsi (istintivamente: erano pur sempre stati dani-e-sander, in un’altra vita – fianco a fianco sempre) verso la Markley, afferrò un uomo per il braccio spostandolo all’indietro, una breve occhiata in direzione di –
    Ma
    Sul serio. Aveva afferrato a caso due (2) persone, ed entrambi erano suoi zii? ERA UN MONDO DI MERDA E NON VOLEVA Già Più ESISTERCI. Distolse lo sguardo scuotendo il capo, un secco «n-no.». Ci mancava solamente. E non aveva in programma di rimanere, Barnaby Jagger - quindi insomma, perché sprecare tempo? «e tcu: nelle ultime settimane ti ho ignorato perchè ho scoperto che eri il mio migliore amico» Non riuscì ad impedirsi di corrugare le sopracciglia, di fermarsi a guardare Gwendolyn. L’offesa - e la rabbia - di Barbie scemò, nel momento in cui si rese conto delle condizioni della ragazza.
    Anche Gwen, l’aveva già vista morire.
    «n-non d-dovresti f-f-fare la f-f-fuckin ninja» osservò, incapace di celare del tutto la nota preoccupata nella voce - ma ci provò comunque, Barbie: non un grande fan delle emozioni. «e m-mi odi c-c-così t-tanto da evitarmi p-per m-mesi p-perché, in un’altra v-v-vita, eravamo a-amici Non capiva, Barbie. Non ci arrivava proprio, stanco e stremato da una guerra che si sforzava di credere non lo riguardasse, e che invece era sua quanto loro. «c-che s-s-scusa d-di m-merda.»
    barnaby jagger
    25 y.o. - healer - barbie
    I am what I am
    I know what I know
    I'll let you down
    if you let me too close


    (12) DIFESA NATE (barbie + gwen): afferra nate
    (11) DIFESA NICOLE (barbie + gwen): afferra nicole
    ATTACCO DELILAH (barbie + nicole): mazzata a caso

    master 7/10

    DA IL KIT A FLOYD!!
     
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    Darden non aveva idea di cosa stesse succedendo, ma una cosa la sapeva: non si fidava di Lancaster, non più. C’era stato un tempo in cui le aveva affidato la sua vita, si era fidata ciecamente, ed era finita cento anni nel passato. No, non avrebbe commesso quell’errore due volte. Perché avrebbero dovuto seguirlo? Non fece in tempo a porgli quella domanda, che subito partì con una raffica di parole che per lei neanche avevano senso. Cristo sto cercando di scrivere sto post ma credo di star per sboccare, bene così. Perché ho voluto bene gli spinaci??? Forgive me father for my wannabe fitness blogger life. Insomma, un po’ come Elisa neanche Den era molto in sé, tanto che lo lasciò blaterare mentre controllava che la sua katana fosse abbastanza affilata. Beh, le priorità erano chiare: 74 centimetri di lama. Sapete cosa? Se la Larson ci avesse creduto un po’ di più, si sarebbe imposta con più forza alla decisione del preside, peccato che ormai era conscia del fatto che erano fottituti in qualsiasi caso. L’uno aveva bisogno dell’altro, inutile che negassero l’evidenza. Prima che Darden potesse rendersene conto, il tempo aveva iniziato a girare: era fatta.
    Non poteva credere ai suoi occhi, doveva essere una presa per il culo. Gli occhi celesti della ragazza presero ad analizzare i volti davanti a loro, delusa di non trovare i due che stava cercando. Una morsa le strinse il petto, ma fece finta di non sentire il disappunto, né lasciò che la sua espressione tradisse niente. Almeno c’erano altri suoi amici, persino la sua psicologa – quello che le mancava erano gli Altri, ma a quel punto nemmeno ne era sorpresa. L’aveva detto lei che c’era sempre una fregatura con Lancaster. Ma dovevo stare male proprio l’ultima notte di quest??? Mi sento Lele a capodanno, vaffanculo. Eh skste gente che conosce, sicuro vi saluta con una pacca ma voglio solo morire. Ah, ma guarda c’era un gagnetto che rischiava di essere preso a botte «not on my watch» Darden raggiunge il giovane per poi tirare un calcio in pancia al nemico, usando abbastanza forza da farlo cadere. Passò poi a Jason –OMG CIAO JAZ- e con un colpo di katana avrebbe cercato di procurare un taglio alla spalla a Grega, un ammonimento nel caso ci avesse provato ancora. E visto che la Larson non era così magnanima, avrebbe rinforzato il concetto con una seconda sferzata, quella volta allo stomaco.
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    But you're never catching me running
    The moment, it's coming for someone
    This is the day of redemption


    (11) DIFESA BEH (den + nicole): calcio

    (7) DIFESA JASON (den + simon): taglia
    ATTACCO GREGA (darden + simon): taglia
     
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    sylvester10 pa10 pd36 psARMA: bowie
    marcus10 pa10 pd5 psARMA: machete | POTERE: empatia
    stiles30 pa25 pd3 psARMA: kalashnikov 4/12
    jeremy25 pa25 pd19 psARMA: mazza
    nicole10 pa10 pd20 psARMA: pistola 2/24 | POTERE: empatia
    richard15 pa15 pd22 psARMA: lancia da guardiano
    erin25 pa30 pd27 psARMA: arco (4/24)
    nicky20 pa20 pd26 psARMA: m26 teaser
    chouko15 pa15 pd1 psARMA: mazza chiodata con catena
    behan10 pa10 pd36 psARMA: balestra (0/24)
    kara30 pa15 pd30 psattacco: 8 (barbie) 8 (marcus)spadone
    lisbet30 pa15 pd30 psattacco: 20 (dak) 9 (mitch)spadone
    pearce30 pa15 pd30 psattacco: 17 (barrow) 30 (nicky)spadone
    nilam30 pa15 pd30 psattacco: 28 (amalie) 5 (chouko)spadone
    lyosha30 pa15 pd30 psattacco: 28 (swing) 25 (erin)spadone
    cissy30 pa15 pd30 psattacco: 26 (will f) 11 (den)spadone
    razvan30 pa15 pd30 psattacco: 5 (ben) 2 (stiles)spadone
    shi30 pa15 pd30 psattacco: 6 (alex) 18 (jeremy)spadone
    yoav30 pa15 pd30 psattacco: 12 (yoann) 15 (agape)spadone
    fox30 pa15 pd30 psattacco: 24 (arci) 7 (floyd)spadone
    leontius30 pa15 pd30 psattacco: 17 (yellow) 11 (syl)spadone
    tural30 pa15 pd30 psattacco: 19 (bucky) 3 (nicole)spadone
    abiodun30 pa15 pd30 psattacco: 24 (vin) 13 (beh)spadone
    nemesis30 pa15 pd30 psattacco: 20 (aidan) 16 (simon)spadone
    frea30 pa15 pd30 psattacco: 21 (gwen) 13 (jess)spadone
    hera30 pa15 pd30 psattacco: 14 (wath) 6 (nate)spadone
    varvara30 pa15 pd30 psattacco: 29 (morgan) 5 (jaz)spadone
    hemi30 pa15 pd30 psattacco: 17 (rhap) 17 (dick)spadone
    hila30 pa15 pd30 psattacco: 14 (gugi) 16 (niamh)spadone
    barbie25 pa30 pd18 psARMA: mazza | potere: guarigione
    floyd25 pa25 pd4 psARMA: colt 5/24 | potere: mimesi
    dakota25 pa25 pd11 psARMA: scudo aureeka
    jason20 pa20 pd53 psARMA: fucile a pompa (5/12)
    darden20 pa20 pd17 psARMA: katana
    barrow20 pa20 pd36 psARMA: balestra 3/24
    amalie15 pa15 pd24 psARMA: balestra 1/24
    sehyung15 pa15 pd6 psARMA: kunai
    agape15 pa15 pd22 psARMA: mitragliatrice (21/60)
    william f10 pa10 pd14 psARMA: pistola semiautomatica (5/24)
    gwendolyn15 pa15 pd7 psARMA: katana
    wath10 pa10 pd14 psARMA: mitra 19/60
    morgan11 pa9 pd6 psARMA: sai | potere: idrocinesi
    rhapsody11 pa9 pd21 psARMA: lupara 2/12 | potere: telecinesi
    will ii10 pa10 pd2 psARMA: fucile d'assalto
    benjamin10 pa10 pd4 psARMA: fionda 0/24
    alexander11 pa9 pd13 psARMA: pitre | POTERE: acidi & veleni
    yoann25 pa25 pd13 psARMA: revolver 5/24 | potere: medium
    archibald25 pa25 pd13 psARMA: pala da fornaio
    mrs yellow20 pa20 pd1 psARMA: scopa
    bucky20 pa20 pd47 psARMA: rivoltella 4/24 | potere: telepatia
    melvin15 pa15 pd2 psARMA: sai | potere: empatia
    aidan15 pa15 pd14 psARMA: bowie


    KIT: NICOLE → +19ps

    (11) DIFESA NICOLE (barbie + gwen): 19 + 6 = 25 (+14)
    (11) DIFESA BEH (den + nicole): 20 + 2 = 22 (+11)
    ATTACCO DELILAH (barbie + nicole): 20 + 9 + 2 = 31
    DIFESA DELILAH 9 (-22)
    Muore.

    (14) DIFESA SIMON (jason + simon): 20 + 4 = 24 (+10)
    (12) DIFESA NATE (barbie + gwen): 22 + 11 = 33 (+21)
    ATTACCO PRIMROSE (jason + gwen): 18 + 7 + 10 + 21 = 56
    DIFESA PRIMROSE: 11 (-45)
    Muore.

    (7) DIFESA JASON (den + simon): 15 + 10 = 25 (+18)
    (12) DIFESA DICK (jason + nicole): 18 + 9 + 4 = 31 (+19)
    ATTACCO GREGA (darden + simon): 13 + 8 + 19 + 18 = 58
    DIFESA GREGA: 1 (-57)
    Muore.

    (15) DIFESA DARDEN (erin + jess): 27 + 13 = 40 (+25)
    (2) DIFESA STILES (marcus + rhap): 10 + 8 = 18 (+16)
    ATTACCO RANIYA (erin + marcus): 18 + 6 + 25 + 16 = 64
    DIFESA RANIYA: 14 (-50)
    Muore.

    (2) DIFESA AGAPE (rhap + marcus): 7 + 9 = 16 (+14)
    (14) DIFESA JEREMY (niamh + erin): 17 + 26 = 43 (+29)
    ATTACCO LUISE (niamh + rhap): 17 + 7 + 14 + 29 = 67
    DIFESA LUISE: 13 (-54)
    Muore.

    (5) DIFESA FLOYD (swing + niamh): 10 + 25 = 35 (+30)
    (7) DIFESA SYLVESTER (swing + jess): 14 + 13 = 27 (+20)
    ATTACCO STANLEY (swing + jess): 1 + 10 + 30 + 20 = 61
    DIFESA STANLEY: 5 (-56)
    Muore.

    Alzano le bacchette contro di voi, quindi cominciano a lanciarvi incantesimi a raffica:
    DARDEN: a te un bombarda.
    STILES: a te un ebollutio.
    JEREMY: a te un ardemonium.
    AGAPE: a te un expulso.
    FLOYD: a te un glacius.
    SYL: a te un exulcero.
    NICOLE: a te un tarantallegra.
    BEH: a te uno stupeficium.
    NIAMH: a te un monstrum.
    SIMON: a te un silencio.
    JESS: a te un paranoid.
    NATE: a te un aguamenti.
    JASON: a te un everte statim.
    DICK: a te un permafrost.
     
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    ««n-non d-dovresti f-f-fare la f-f-fuckin ninja»» ??? come poteva anche solo dirle una cosa del genere, non aveva senso? «sono una fuckin ninja» era nella sua natura, non ci poteva far nulla: se non avesse avuto genitori così belli & fighi, probabilmente si sarebbe fatta (rapire) adottare da qualche setta segreta di arti marziali orientali. Poteva vivere a pane e karate, lei (ed un po' di droga dai, quella serve sempre), quindi anche da quasi-morta non le richiedeva poi così fatica menare gente in giro. Okay, magari la vista le si oscurava a tratti e si sentiva le gambe cedere un passo si e l'altro pure, ma TUTTO OK!! I NINJA NON PROVANO DOLORE, COME I SAMURAI!& Non era poi mica la prima volta che arrivava vicina alla morte, quella: oramai aveva imparato a farci l'abitudine. «e m-mi odi c-c-così t-tanto da evitarmi p-per m-mesi p-perché, in un’altra v-v-vita, eravamo a-amici?» eh, gli sembrava poco? Capiva che fosse cresciuto nel far west tutti quegli anni, davvero, ma le basi delle relazioni umane su!!& «migliori amici» forse era anche un po' per quello, che se l'era tenuto dentro tutto quel tempo: che a barbie non importasse abbastanza da considerarlo un problema. «tipo..sempre insieme? Di quelli che un po' ti stanno sul cazzo e un po' gli invidi perchè si muovono come un pacchetto unico, ed un po' però gli vuoi bene per quanto sono carini» Poi insomma, la presenza di gwen nel duo alzava notevolmente il fattore figaggine. «c-che s-s-scusa d-di m-merda.» ???? VEDETE AVEVA RAGIONE, NON CAPIVA. Vatti un po' a fidare oh, alla fine ci si becca sempre un palo in faccia. Non ci arrivava davvero? Non gli veniva il dubbio del perchè fosse partito per '900 quando la sua famiglia ed i suoi amici sarebbero tornati cento anni più avanti, quando in quella vita era felice? Se non lo capiva da solo, se non gli importava, allora.. «MA SEI UNA MERDA TU!» E, con tanto di hair flip, avrebbe girato i tacchi per dirigersi verso ... non lo sapeva ancora, voleva solo un'uscita di scena tattica. Dopo aver dato uno schiaffo ad un mangiamorte ed anche uno spintone (di solito quando era nervosa le piaceva dar vita a delle risse dal nulla, che ci poteva fare) si avvicinò alla yellow per usufruire (per l'ultima volta? ki lo sa) della sua immensa saggezza. «perchè alcune persone al mondo sono così ottuse?» chissà se aveva una soluzione per lei «si può far entrare un po' di buon senso a qualcuno a furia di pugni in faccia?» così, per capire. Per testare la sua tesi, avrebbe tirato un bel gancio destro al mangiamorte preso di mira poco prima, indirizzando il colpo diretto al setto nasale «che dici, ragioni meglio ora?» no
    Gwen
    20 y/o
    slytherin
    satanist
    (2043)


    (6) DIFESA ALEX (swing + gwen) schiaffo (a shi)
    (18) DIFESA JEREMY (gwen + yellow) spintone (a shi)
    ATTACCO SHI (gwen + swing) pugno in faccia
     
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    in ciao treno i trust

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    It's silly of me
    To get on the level that I'm on
    Non puoi odiarlo perché non lo sa, Stiles. Non puoi odiarlo perché non lo sa, Stiles. Non puoi -
    Annuì e basta, il capo chino e le spalle a curvarsi impercettibilmente. Distolse rapido lo sguardo da Arci per impedirgli di leggervi la delusione, quel dolore un po’ troppo personale che lo rendeva vulnerabile e vuoto. Appena un sorriso a Gwen, il braccio di lei attorno alle spalle. «che fai, mica muori? siamo appena tornati!» Non tutti, avrebbe voluto dirle. Una parte infantile, e capricciosa, dello Stilinski, avrebbe voluto puntualizzare l’ovvio, ma - non poteva farlo. Perché non lo pensava davvero, Stiles, sicuro che, in qualche modo, sarebbero apparsi tutti gli altri. Che le lacrime negli occhi azzurri di Obi, fossero ingiustificate, perché non c’era nulla – nulla! – di cui preoccuparsi. «ti pare? tsk» tolse un coltellino ancora incastrato (dopo tutto quel tempo? sempre) nella gamba, un sibilo ed un ghigno nel porgerlo alla Markley: «sono solo multitasking, come gli zaini dei boyscout» non tutti avevano un reggiseno in cui infilare roba, eh. Portò una mano alla fronte ignorando il dolore al braccio, al petto ed ai polmoni, congedandosi dal gruppo stringendo ancora nel pugno il kit di Erin. Lo fece scivolare in tasca, sicuro che se anche in quel momento si trovavano nella merda, avrebbe sempre potuto andare peggio: non c’era spazio per l’ottimismo, in quel di Hogwarts. Deglutì saliva e sangue, un altro passo ad allontanarlo da Arci e Gwen, da Erin e Jeremy – più difficile, quello dal Milkobitch, ma non meno necessario: non era colpa né sua né di Arci, se gli amici di Stiles ancora non si facevano vedere; non avrebbe rovinato la temporanea reunion attesa da un anno con il suo pessimo mood - un altro passo verso una stanza che non voleva guardare, Stiles. Passò in rassegna i volti dei compagni e dei nuovi arrivati, soffermandosi su chi, a malapena, riusciva a reggersi in piedi. Su volti visti e rivisti, su sguardi nuovi e smarriti. Alzò il capo verso un biondo vagamente familiare, sopracciglia corrugate e sguardo curioso a studiarlo di sottecchi. «ciao?» tentò, esitante, guardandosi ancora attorno. Non aveva…non aveva davvero realizzato che, insieme alla sua gente, fossero presenti individui che mai aveva visto. «vieni – vieni dall’au?» tentò, quel poco di conversazione polite necessaria a trascinarsi avanti di un altro respiro, le dita intrecciate sulla base della lancia slash stampella. «st-» porse la mano al biondo, fosse mai che pensasse fossero tutti maleducati quanto gli individui inquietanti spuntati dalla fottuta crepa nel pavimento, ma all’ultimo avrebbe «-ICAZZI» piegato un del tutto opportuno dito medio verso l’ennesimo stronzo che voleva farlo fuori. Ma porca merda, non vedevano quanto avesse di suo un piede nella fossa? Non c’avevano una minchia da fare? «stiles*» si corresse, arricciando il naso. «sticazzi è mio figlio» cosa? cosa. e addio buoni propositi di fare buona impressione sui turisti temporali! Schioccò la lingua sul palato, mano sulla fronte in un poetic panic moonwalk a trascinarlo verso la sua prossima avventura.
    Praticamente ci inciampò, sulla signora Yellow.
    Questa è la breve storia di come Andrew Stilinski, ventidue anni, si ritrovò spalla contro spalla con Barnaby Jagger, classe 1894, entrambi ad osservare con identica bieca e confusa espressione la donna di fronte a loro. Piegò il capo sulla spalla, uno sguardo all’altro ragazzo. «…parente di frankie?» qualcosa del genere, Stiles. Qualcosa del genere. Tornò poi sulla Signora, una mano a grattare distratta la nuca, imitato da un sovrappensiero grattarsi il mento del Jagger.
    Diciassette punti attacco erano un sacco, quando la vittima di turno aveva solo un punto salute.
    «beh, potremmo - uhm» dondolò sui talloni, gesticolando vago all’espressione scettica di Barbie. «ha t-t-tipo m-m-mille anni» «ed è un buon motivo per morire?» Barbie si strinse nelle spalle. «n-n-neanche il p-peggiore p-p-per non f-farlo» Aveva una sua…una sua particolare logica. «stiles» porse la mano anche al Jagger, perché - beh: se dovevano rendersi complici di un omicidio, tanto valeva scambiare qualche convenevole. «l-l-lo s-so» Lo osservò un paio di istanti, quanto bastava alla Gialla per morire di dissanguamento, rispondendo all’occhiata dello Stilinski con un cenno del braccio: «j-j-jay» Giusto. No aspetta - conosceva Jay?? In effetti, l’outfit avrebbe potuto aiutarlo a suppore far west, ma insomma, era giustificato #3ps
    «ok, allora -»
    «io la p-p-prendo dalle b-braccia, tu d-dalle g-gambe?»
    Che dire. Gli sembrava proprio un’idea di merda.
    «PERFETTO»
    Si sarebbero divisi come suggerito dal Jagger, un rapido segno della croce prima di afferrare le caviglie della signora («ma è…quella, signora gialla?»).
    «buonasera signora, mi chiamo stiles – bella giornata, uh? Non esistono più le mezze stagioni» e quando l’avesse spostata ad una distanza di sicurezza, avrebbe lasciato la presa sulle sue gambe per mettere mano alla bacchetta. «immobilus» allo stronzetto che voleva far fuori una così adorabile anziana signora.
    Avrebbe spaccato culi alle bocce con Sin!! Non vedeva l’ora di pres-«bARBIE?» perché l’altro non l’aveva ancora lasciata?? Non voleva mica «nO» barbie: YES.
    andrew stilinski
    22 y.o. - hufflepuff - psychowat
    It's not what I need
    But it's exactly what I want
    You tore this heart up out of me
    Now I'm never gonna need it again



    (2) DIFESA STILES (stiles + gugi): middle finger
    (17) DIFESA YELLOW (barbie + stiles): sposta
    ATTACCO LEONTUS (barbie + stiles): immobilus

    Master 9/10

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    Come, don't believe in the immortality of the soul,
    when you feel such immense greatness in your soul!
    «dove siamo giunti?» chiese guardandosi intorno la Yellow, non era nel pieno delle sue forse purtroppo e questo potrebbe essere il suo ultimo post perché potrebbe raggiungere Gesù. Sapeva di non essere ancora in paradiso perché gli angeli somiglianti a Crozza non le avevano offerto il caffè e non era ancora tornata da Satana perché non c'era un tappeto rosso ad accoglierla e il tavolino pronto per il tè delle cinque. Quindi era ancora diciamo in vita ma pur sempre poco vigile e senza forze. In quanto Yellow avrebbe comunque provato a portarsi qualcuno di loro con lei, in quale dei due piani astrali non vi è dato saperlo,forse dipendeva se Dio e Lucifero avessero deciso di contendersela ad una partita a poker o scopa. Lei preferiva il bridge ma stava a loro decidere.
    «Per tutti i santi che disastro» wat?! Scavalcó i cadaveri alzandosi il vestito, non voleva che si sporcasse di sangue e presentarsi dall'altra parte come i plebei era pur sempre la Yellow. «e tu spostati» diede un colpo d'anca al primo malcapitato Wath non prima di aver lanciato puramente a caso un protego in direzione di Jeremy, così da potersene andare da eroina in caso fosse morta a quel giro.
    Poi guardó uno degli altri cercando di capire se uccidere oppure no «buonasera signora, mi chiamo stiles – bella giornata, uh? Non esistono più le mezze stagioni» che cosa voleva ora quel poveraccio? Scosse la testa e senza rispondergli saltò sulla propria scopa «Maria io esco.»


    Mrs Yellow
    xx y.o 1919 De thirteenth
    If I were sure I had to share immortality with certain people,
    I would prefer oblivion in separate rooms!



    (18) DIFESA JEREMY (gwen + yellow) protego
    (14) DIFESA WATH (amalie + yellow) colpo d'anca per spostare
    ATTACCO VARVARA (niamh + yellow) no Maria io esco
     
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    ravenclaw
    freak
    asshole
    barrow
    skylinski


    «siamo.. cazzo!» giustificata incredulità, quea del corvonero, davvero convinto di riaprire gli occhi direttamente nell'aldilá in compagnia di lucifero. «siamo tornati, MERDE!» con affetto agli amiki e alla family che non vedeva da un fottuto anno, un po' meno nello spostare lo sguardo annebbiato sui nemici. coperto di sangue dalla testa ai piedi, grumi di august tra i capelli, barrow cooper non riuscí a trattenere quello che apparentemente poteva essere scambiato per entusiasmo, ma la cui origine si aggirava più nel campo dello shock. Un trauma dietro l'altro, dall'apparizione di lancaster al solito, fottuto viaggio nel tempo, ma niente che potesse sbattere in secondo piano la tempesta emotiva scatenata dalla droga ed improvvisamente amplificata quando le iridi grigio azzurre finalmente si posarono su stiles.
    non proprio the first face this face saw, ma il livello di catarsi era lo stesso.
    «stiles! oh, merda, merda» ebbe paura persino a toccarlo, sulle prime, per paura che un tocco in più lo avrebbe - letteralmente - ucciso, per quanto delitato; e sapeva di non poter essere delicato, barrow skylinski, quando la droga era in circolo e le braccia stesse gli prudevano dalla voglia di stringerlo attorno al torace magro del ragazzo, prova concreta e definitiva dell'essere finalmente di nuovo a casa.
    «cristo santo. dov’è – dov’è murphy?» eeee, quella si che faceva male. scosse la testa, barry, sentendosi improvvisamente stanco e in colpa, il petto a muoversi furioso sotto la maglio ormai ridorta a brandelli tinti nel sangue. suo, dei nemici, dei compagni, ormai non faceva differenza. «non.. non lo so, io--» non voleva piangere, il corvonero, ma non è che avesse davvero la possibilità di decidere. non a quel punto, quando la scelta tra vita e morte sembrava ormai fatta. «li ho lasciati indietro.. murphy e kieran, p-p-- william e.. e ake. e quelle teste di cazzo dei freaks. stiles, non..» di nuovo scosse la testa, mentre attorno a loro la gente moriva e i viaggiatori tornavano a frotte, il volto di gwen a spiccare tra la folla. «devo.. vado a picchiare qualcuno di questi stronzi, ti prego non morire, ok, mamma un accennk di sorriso sulle labbra secche e spaccate, prima di sollevarsi dritto sulle punte dei piedi sventolando un braccio per richiamare l'attenzione della markley, che a prima vista stava messa davvero male e continuava ad ignorarlo la stronzetta! «GW / E E E E E E / N» niente, era troppo impegnata a dichiararsi al fan number one della patata, suo nuovo bff e unico confidente barbie jagger, e un po' barry la capiva. Mamcava evidentemente poco alla dipartita generale, non si potevano lasciare le ship appese senza una degna conclusione. Almeno lui e il suo tubero sotto quel punto di vista erano a cavalollo. «amelina ricordati che ti amo!» oh, l'avete sentito tutti? bene, ottimo, possiamo passare alla parte davvero random allora!
    «protego!» puntó la bacchetta in direzione di nathaniel quando vide uno dei mangiamorte fare altrettanto per lanciargli un incantesimo, infilando poi nuovamente il catalizzatore nella tasca posteriore dei jeans - dove stranamente ancora non si era spezzata in due. we die like man, diceva il saggio, e barrow voleva concedere ai nemici il privilegio di lasciarci le penne come veri duri, motivo per cui glo toccava lasciare da parte la magia. solo manganellate forti sui denti, per gli amiki di vasilov.
    che, tra parentesi, stava mica discutendo animatamente con una macina gigante dall'aria evidentemente incazzata?
    basta droga barry.
    «guess who's back, back again» batté la tonfa sul palmo della mano aperta, schizzi di sangue in parte rappreso scagliati a raggiera su chiunque si trovasse nel giro di due metri dal corvonero. aveva addocchiato hera, ma solo perché era più vicina - nothing personal, bitch. «yes we're back, tell a friend» coretto di sottofondo chi vuole aggiungersi si aggiunga! guess who's back guess who's back guess who's back? «nanaranaa!» strinse più forte le dita sul manico del manganello, sbattendolo poi senza mezzi termini in faccia alla mangiamorte, metallo freddo e letale contro labbra e denti e cartilagine. «well I'm back, nana-na na na nana-na na na kshh!» ruotó su se stesso, tonfa sempre in mano, andando a colpire random il tizio che aveva puntato daky, mirando al ginocchio destro per spezzarglielo.
    e solo nel sollevare lo sguardo ceruleo barry si rese conto della vicinanza di niamh, intenta anche lei a darle ai kattivi di santa ragione; un volto che sarebbe dovuto risultare sconosciuto agli occhi del diciottenne, non fosse stato per le foto di famiglia, quella che barrow non era certo di poter più recuperare. cos'è che aveva scritto kieran sull'albero genealogico? «zia niv. cioè no, volevo dire--» meo deo. si insomma dai fanculo i segreti del cazzo! «sono o non sono il bello de zia?» priorità, sia mai che gli rimaneva solo lei come parente.

    *intermezzo*
    «scott?»
    e bucky, nonostante la stanchezza e lo stress, nonostante non stesse più capendo una minkia da almeno venti minuti, nel sentire quel nome istintivamente sollevò il capo. li aveva intravisti, adulti e studenti del duemiladiciannove, alcuni volti più familiari di altri, quasi tutti legati a quella famiglia che credeva di avere ormai perduto. erin - Harper -, mac, suo padre, i suoi cugini. non aveva idea di dove fossero finiti, se li stessero ancora aspettando battendo i pugno su una parete, se fossero ancora vivi. eppure, tra tutti quei visi tirati e il sangue a trasfigurare i lineamenti invecchiandoli di anni - soprattutto i ragazzini; non sarebbero mai dovuti apparire così grandi, cresciuti in un battito di ciglia tra polvere e ossa rotte -, la telepate riconobbe quello della sorella all'istante.
    non un dubbio.
    non una frazione di secondo a chiedersi come fosse possibile, o perché.
    nemmeno l'ombra del dubbio ad attraversare la mente e il cuore di scottsdale madaway, mentre urlava l'unico nome che poteva ricordare, quello che per lei era stato più importante. «TUPP!» e chissene fregava se erin chipmunks non poteva ricordare, se riconosceva il suo viso solo grazie a delle fotografie dalla superficie rovinata. si sarebbe lanciata comunque in una corsa frenetica, e avrebbe comunque stretto le braccia al collo della tassorosso, e avrebbe comunque affondato il viso nei capelli castank aspirandone a pieni polmoni il profumo che significava casa.
    *fine intermezzo che sto morendo ciao*

    I tried to laugh about it. Cover it all up with lies
    boys don't cry - the cure
    prelevi? // i panic at a lot of places besides the disco


    (6) DIFESA NATE (amalie + barry): protego
    ATTACCO HERA (amalie + barry): manganellata

    (20) DIFESA DAKOTA (niamh + barry): manganellata (non a dakota)
     
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    전하지 못한 진심
    the truth untold
    Note to self: non lanciare mai più scarpe contro qualcuno, potrebbe morire.
    A Bodie aveva quasi dimenticato quel tepore che s’impossessava del suo corpo quando l’adrenalina prendeva il posto dell’ossigeno, quella sensazione che faceva sì che le sinapsi si muovessero sempre più velocemente, quel gusto dolce-amaro proprio lì, in gola, rimasuglio di quello che era un tempo. Sarebbe continuato per molto quello stato di confusione, per Swing? Un limbo, avrebbe potuto definirlo se ne fosse stato realmente capace, dove lui non era altro che uno schiavo del passato e di quello che sarebbe stato in futuro, lì, dove le falangi si sarebbe macchiate di un sangue non suo in un destino a cui non si sarebbe potuto sottrarre. Benché avesse appreso coscienza di tutto ciò, e che le manifestazioni emotive fossero tutt'altro che una palese forma di debolezza, si sentiva al pari di un vecchio mobile che meritava soltanto di essere lasciato sul di una strada mal ridotta. Aveva sempre detestato l'idea di esporsi in quel modo, aveva sempre detestato palesare i propri punti deboli, specie in presenza di persone che necessitavano di aiuto concreto da parte sua. Avrebbe tanto voluto fermarsi, far finta di nulla, rialzare lo sguardo con la pretesa che andasse tutto bene... ma non era così. Non era così, per l'amor del cielo.
    Chiuse gli occhi e poggiò le mani sui fianchi, lasciandosi sfuggire un sospiro rumoroso, mentre sentiva i passi intorno a sé farsi sempre più rumorosi. Non era esattamente così che doveva andare; al contrario. Si ritrovò a contare mentalmente fino a tre, forse nella speranza che il suo istinto lo costringesse a muoversi, ancora un altro po’, nella speranza di poter uscire da quel castello e sentire ancora una volta la luce del proprio universo e del proprio tempo. Avevano fatto molto per morire lì, avevano perso troppo per tornare indietro e, seppur Sehyung non lo avesse vissuto in prima persona sulla propria pelle, diamine, come avrebbe potuto rimanere aesttico? «Qualcuno ha visto la scarpa che…oh, non fa niente.» per tutto il kimchi fried rice della Corea, perché la vita sembrava prendersi gioco di lui? E se in un primo momento fu tentato di avvicinarsi al corpo priva di vita dell’uomo per accettarsi che fosse davvero stecchito (A volte ritornano, eh Lancaster???), quello dopo il coreano decise semplicemente di imprecare tutto catalogo di yves rocher, approfittandone per tentare di scagliare un incantesimo su Lisbet, sperando che la prossima volta si sarebbe letta la composizione dei prodotti piuttosto che lasciarsi abbindolare dal capitalismo!! E sì, anche quella volta con la stessa velocità di un bradipo a cui avevano rubato l’eucalipto, Sehyung si sarebbe diretto in direzione di Alex, tenendo il kunai tra i denti - solo per sembrare come un personaggio uscito da naruto - ed avrebbe difeso il ragazzo prendendogli la mano ed iniziando a correre proprio come l’anima gli aveva insegnato. «Tecnica della moltiplicazione del corpo!!!!» disse con enfasi, Swing, gonfiando il petto e facendo strani gesti con le mani, a sua detta per incanalare il chakra nell’azione che avrebbe fatto dopo, ossia dirigersi verso Shi e provare ad infilzargli un ginocchio con il kunai.


    Sehyung Park
    dunno who i am
    This is my destiny
    Don’t smile on me
    Light on me
    Because I can’t go to you
    There’s no name to call



    (9) DIFESA MITCH (niamh+swing): Conjuntivictus (a lisbet)
    CODICE
    Colpisce la vista dell'avversario, rendendola debole. Può essere usata su persone, animali e creature magiche.


    (6) DIFESA ALEX (swing+gwen): lo porta a correre come naruto
    ATTACCO SHI (gwen+swing): kunai nel ginocchio
     
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    isn't it strange
    to create something
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    there's a time and a place to die, but this ain't it
    Nient’altro che spasmi delle dita e lo sbattere quasi impercettibile delle ciglia, a segnalare che di Mizumaki Chouko, nonostante tutto, qualcosa fosse rimasto. Il dolore era talmente tanto da risultarle nullo – come nulli erano i richiami di chi le era attorno, ovattati e nascosti sotto il monotono fischio a riempirle le orecchie. Corrugò la fronte, concentrata, e ci riprovò – fletté i muscoli del braccio, delle mani, delle gambe. Niente. «e…» le labbra s’arricciarono appena, tremanti; stava combattendo con tutte le sue energie, Chouko. Il problema era, purtroppo, che di energia non ne avesse più. Dunque, era giunta la sua fine? «ri…» era combattuta tra l’accettarlo e il continuare a sperare, la giapponese – respiri affaticati, sempre più bravi, accompagnavano il flebile movimento del petto, e in cuor suo sapeva, si rendeva pienamente conto, di non aver alcuna possibilità di vincere contro il tempo. Perché di quello, si trattava. E non sapeva quando, esattamente, sopravvivere avesse smesso di essere una priorità; quando la gola era divenuta secca e il peso allo stomaco aveva cessato di disconnettere arti e mente fino a creare il miscuglio stordito di panico, panico, panico che l’aveva attraversata come un fulmine nel momento in cui, sdraiata contro i massi, s’era resa conto che il liquido caldo che avvertiva sulla fronte era il suo stesso sangue. Non voleva morire, Mizumaki Chouko. Aveva sedici anni, dannazione. Una vita intera da pianificare, e mille errori da fare, e altri miliardi momenti per ricominciare; troppo presto, per una bambina – perché di questo, si trattava: bambini con armi in mano: sempre bene tenerlo a mente, casomai la gravità della situazione sfuggisse, anche solo per qualche millesimo d’attimo, dalle dita di chi quella carneficina l’osservava impassibile senza prenderne parte, senza scegliere di schierarsi per il futuro migliore che loro, a un’età così tenera, stavano garantendo in cambio della loro stessa innocenza – come lei. Così ambiziosa, così piena di cose da fare. Non era giusto, punto, che a esalare gli ultimi respiri fosse lei – ma poche volte, la guerra è giusta. Quella, chiaramente, non era una di quelle poche volte. «er…» ma, ancora: lo aveva accettato. Bene così. Aveva scelto lei, di unirsi al fronte – perché ci credeva così tanto, in Erin Chipmunks. E ci credeva così tanto, in Stiles Stilinski. E ci credeva così tanto, in Mitchell Winston. E lo voleva così tanto, quel futuro che i più consideravano al limite dell’utopico.
    Okay.
    È la fine?
    Okay.
    Ma aveva conti in sospeso, dannazione. «non» e toccò il palato con la lingua, colpi di tosse ruvidi a spezzare il torbido silenzio in cui affogava la sua mente. Non «così» presto. Aprì gli occhi, quindi li richiuse all’istante. E ancora. E ancora. E ancora.
    Umettò le labbra, facendo a malapena caso al sapore di metallo e polvere che riempì il suo palato. «ni–cky» e la vide, finalmente. Vide tutti. E sorrise, Chouko – per quanto potesse riuscire nell’intento di curvare la bocca a un soffio dalla morte. Perché se proprio doveva lasciarci le penne, Mizumaki Chouko, almeno voleva essere certa di essere l’unica. «okay.» Allora – bene.
    Mascella irrigidita dallo sforzo, e avrebbe alzato di poco un piede per far scivolare a terra una fra le tante facce sconosciute che, poteva giurarci, non erano lì, pochi minuti fa. E altrettanto debole, il movimento del polso che, bacchetta alla mano, la portò a pronunciare prima uno scintillae fulgentis, poi uno stupeficium, da indirizzare alla schiena di Razvan.
    E lo apriamo, ‘sto pacchetto?
    Ma sì.
    mizumaki chouko
    16 + hufflepuff + metamorpho
    hear the world is ending soon
    i assume that they told ya
    they tryna dinosaur us
    so now it's time to go up



    (8) difesa marcus (chou + dick): sgambetto
    (5) difesa ben (chou + morgan): scintillae fulgentis
    CITAZIONE
    Crea una raffica di scintille incandescenti, come piccoli fuochi d'artificio, che scoppiano nel momento in cui colpiscono l'avversario.

    attacco razvan (chou + gugi): stupeficium

    chouko apre il kit di nicky!
     
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    William, che ormai era sballottato da una dimensione all’altra da un anno, si limitò a osservare gli avvenimento desarollarsi davanti a lui. Beh, che dire, era ancora troppo confuso dall’azione di prima per porsi tante domande, ma con il «vi porto dai vostri amici» aveva inteso i suoi amici, non il magiko 2019. Davvero, ma che cazzo? Il suo scopo era quello di riportare i suoi compagni a casa, non infilarsi in un altro tempo senza neanche i suddetti. E allora che ci stava facendo lì? Ottima domanda, l’avrebbe posta volentieri al preside se solo non avesse incominciato a sanguinare. Ma volevano lasciarlo in pace? Cristo, piuttosto si sarebbe suicidato lui se avesse dovuto continuare a subire il bullismo del Fato. «sto morendo, di nuovo» si rivolse a Giovanni, cercando nella spalla del ragazzo un appoggio per mantenersi in piedi. Neanche gli importava che l’effetto fosse lui accasciato sul più basso, ma al momento non aveva un Hamilton a cui sorreggersi quindi doveva aggiustarsi. «vin, come va?» aveva notato lo stato morente della bionda, e non gli piaceva per niente, non avrebbe permesso che un’altra ragazza gli fosse strappata da davanti. Ne bastavano due, grazie.
    Prego. Comunque, Will era sicuro che ci fosse qualcosa di disturbante in quella situazione, sensazione che aveva provato sin da quando era in quella stanza. Solo quando i suoi occhi scivolarono sulla figura di Niamh Barrow, finalmente comprese di cosa di trattasse. Il respiro gli rimase incastrato nel petto, gli occhi spalancati a seguire i suoi movimenti, vedete Gugi aveva visto foto della sua trisnonna ma l’aveva conosciuta sempre e solo in un letto d’ospedale. Vederla viva per la prima volta gli faceva un certo effetto, si chiedeva cosa fosse successo se si sarebbe avvicinato ad interagire con lei. Decise che aveva sprecato anche troppo tempo con i se, dopo tutto quello che aveva passato non voleva avere rimpianti. «niamh?» picchiettò sulla spalla della ragazza in modo da attirare la sua attenzione, sentendosi quasi male quando lo fece davvero. Che ne sapeva lui, magari l’avrebbe ignorato ad oltranza. «sono will, ciao» evitò accuratamente di presentarsi come William Barrow, non ci teneva a creare problemi per i due fratelli, era già abbastanza difficile evitare le mine così «ho visto tuo fratello prima, sta bene solo che-che è rimasto indietro, penso» se non era lì o era rimasto al castello o era da un’altra parte in quell’edificio, pensare a un’altra alternativa non era nemmeno contemplato dal giovane. A quel punto vide un Syl in need of a hand, so he lunged forward and grabbed the hem of this shirt, pulling him backwards to avoid the enemy’s spell. Then, a pale boy walked in his direction, stretching out a hand «ciao? vieni – vieni dall’au?»</» was he….no it couldn’t be. Barrow was surprised to see the boy his aunt had told him so many stories about, and in the flesh nonetheless! Il ragazzo sembrava essere messo male quanto lui, fatto per il quale a Will fu immeditamente simpatico. Eh, se non ci si supportava tra morti «eh- no, non proprio» non poteva spoilerargli del futuro, sarebbe stato davvero troppo. Così optò per una mezza verità, le preferite di quella malandrina di sua zia hihihi. «st- ICAZZI» ah ochei?? Che nome particolare, ma non si chiamava Stiles? Magri era il suo nome rapper. Nel mentre quella gran baldrh di Razy tentò di farlo nero, quindi per pura solidarietà Gugi alzò in dito medio insieme a Sticazzi «maleducata» così, a caso. «stiles*, sticazzi è mio figlio» ma certo!! Conosceva la sua famosa pasticceria in Burundi! «io sono william, e uau sei davvero quello stiles?» fategli causa, ce n’erano almeno tre diversi. Magari era il fake che si spacciava per lui!! SKANDALO. Si distruasse un attimo, il tempo necessario a far sgusciare via Stiles, per puntare il fucile contro Razy e trivellarla di colpi, nella speranza che uno la prendesse.
    william barrow II
    xxv - egaisson - neutral
    louvre guard - charity case
    I get my hands dirty
    I show up so early
    They show me no mercy
    So I just keep working


    (11) DIFESA SYL (barbie + gugi) lo tira via

    (2) DIFESA STILES (stiles + gugi) dito medio
    ATTACCO RAZVAN (chouko + gugi) spara

    Usa il kit!
     
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170 replies since 1/6/2019, 23:30   3702 views
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