bring home the glory

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  1. Maddox
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    Mayne in love

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    The heart of those we love
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    La famiglia era sempre stata una parolaccia per Jason, citando un film a caso, e spesso neanche sapeva davvero cosa volesse dire averne una visto che non era mai stato amato in passato dai propri genitori: uno perché lo picchiava fino a fargli perdere i sensi e l’altra non aveva mai fatto niente per proteggerlo, neanche lo avevano cercato quando qualche anno prima aveva deciso di non presentarsi più a casa per le vacanze estive. Era sempre stato solo ed era stato bene nella propria bolla fatta di alcool e droga, nessun problema se non la riscossione dei soldi o qualche scazzottata per aver rubato la ragazza a qualche altro spacciatore, ma insomma era cose normali; tutto per lui sopravvivere e chi non lo faceva? Per un nato babbano era all’ordine del giorno lottare per non farsi pestare e se nel mondo dei non maghi aveva sofferto, in quello magico non era mai stato il paradiso perchè aveva sempre dovuto doveva i pugni il doppio per non morire e lui cazzo se lo aveva fatto.
    Poi era arrivato Dakota, si sempre lui, il ragazzo dai capelli rossi e gli occhiali che tutto poteva immaginare di lui ma non che potesse diventare la sua famiglia. Lui che come Jason, poteva ritenere quella parola praticamente una parolaccia ma si erano trovati e se c’era un mare a dividerli caratterialmente e dallo stile di vita che avevano avuto rispettivamente, la voglia di avere qualcuno al proprio fianco da amare e soprattutto che lo amasse li aveva fatti avvicinare. Non posso dire incontrare perché sappiamo tutti che il ricatto e la droga era stato il loro incipit d’amore. Eppure ora poteva dire di avere una famiglia persino Maeve e una Melvin ne facevano parte, due bionde opposte e rompicazzo nello stesso modo che comunque avevano il cuore di Dakota che Maddox aveva imparato a condividere. («Il fatto che io voglia bene a loro, non toglie quello che provo per te. In amore si moltiplica non si divide» - «E che cazzo Dakota, ora mi parli come quel cazzo di guru francese» - «si, ma ti ho convinto») Cazzo si. Inutile dire che dipendeva totalmente da lui, ma si sa che il tatuato era facile alle dipendenze, in passato era caduto nella trappola della droga e dell’alcool, quindi la ragnatela Wayne era sicuramente quella che più lo teneva incollato; ma gli andava bene così.
    «Dakota» nel trambusto lo aveva perso di vista e cazzo se gli fosse successo qualcosa nel mentre non se lo sarebbe mai perdonato, era sempre stato convinto che tra i due quello che doveva morire era proprio Jason.
    Era sempre stato consapevole di non avere niente da dare e che avrebbe fatto la fine di suo padre se mai fosse arrivato ad avere quella cazzo di parolaccia nella propria vita. («Non sei come tuo padre» - «Ma ti ho ferito» - «Jason. Tu non eri neanche in casa quando mi sono tagliato il dito con il bicchiere») e niente le paranoie erano una costante nella sua vita, che prima annegava in un paio di birre oppure le evitava ma da quando aveva il ragazzo al suo fianco quelle paturnie si facevano sentire molto di più e la paura costante di perdere il rosso, cosa che era già successa in passato, lo dilaniava. Lui senza l’infermiere non era capace di vivere perchè anche se poteva sembrare uno stronzo, non era così, era alla ricerca della sua parolaccia e da qualche tempo pensava pure di averla trovata.
    Prese il volto del compagno tra le mani, per perdersi nei suoi occhi stanchi e il volto sporco del sangue «Spero non sia tutto tuo questo sangue» una risata amare e stanca che nascondeva la paura che si fosse ferito, ma per non sembrare il solito esagerato gli sorrise e poi lo baciò. Non era uno di quei baci che si davano nei film perché dovevano dirsi addio, Jason non era pronto davvero a morire, nonostante fosse stato convinto fino ad un paio di anni fa di non avere lunga vita (veggente la player). Di sicuro in quel momento non pensò della sua imminente dipartita, nonché come un uomo che si rispetti. Ma anche no, Cazzo. Lui voleva morire con un infarto, mentre faceva sesso; che poi a dirla tutta lui si era immaginato spesso morto su di una panchina per overdose ma insomma passiamo oltre.
    Fu un bacio dolce ma allo stesso tempo carico d'amore perché i due si erano ritrovati ed ora potevano finalmente tornare a Londra a vivere una vita lunga e noiosa come Mayne, la coppia che ancora non aveva il coraggio di vivere insieme perché quello voleva dire iniziare a creare una famiglia ed erano due codardi che ancora associavano quella parola a qualcosa di brutto. ( «Dopo tutto questo tempo?» - «sempre» - «Dakota ti ho chiesto se il caffè è ancora caldo dopo tre ore») Non era la dolcezza fatta a persona ma con il giovane davanti a lui era diverso, ogni carezza era sempre data con amore a volte c’era qualche schiaffetto sul culo ma parliamo di altre cose, e poi al rosso non sembrava dispiacere.
    Si godette quel momento di pace, sapendo di essere nel posto giusto - forse no - con la persona giusta, aveva il cuore finalmente in pace e le labbra del compagno erano così morbide nonostante avessero appena finito di combattere. Si staccò e posò la fronte contro la sua «Torniamo a casa» quella che sarebbe diventata la loro dimora, il nido dove crescere dei futuri pulcini, magari non simili a Maddox perché era davvero un cazzone quando ci si metteva. Non aveva mai detto e Dakota di questo perché non lo voleva neanche ammettere a se stesso che forse era pronto per creare una loro piccola famiglia, anche data da solo loro due per il momento. E poi
    E poi
    Fu un attimo
    Fu un attimo, un solo dannato e fottutissimo attimo quello che portò via Jason da Dakota. Se pensate che possa bastare per dire addio alla persona che si ama, beh vi sbagliate, Jason si voltò verso il fidanzato «Rosso…» detto col sorriso, perchè quello doveva essere l’inizio di una dichiarazione d’amore che non sarebbe mai arrivata per quel dannato attimo gli aveva strappato la possibilità di dire al ragazzo quanto lo amasse, non che non lo sapesse, ma quello poteva essere uno dei tanti momenti giusti per ricordarglielo, ma niente “ti amo” per la Mayne, nessun abbraccio o una carezza prima di lasciarlo andare. Non era pronto a dirgli addio, ma chi lo era? Nessuno. Non gli avrebbe detto che voleva sposarlo e che voleva una famiglia con lui, partendo magari dal vivere insieme, ma non esisteva l'happy ending per Jason; lui aveva avuto una vita troppo di merda per potersi meritare quel vissero felici e contenti.
    In quel fottutissimo attimo l’unica cosa che vide fu l’amore della sua vita che gli veniva strappato via dalle mani, un urlo magari da parte proprio del rosso che inerme lasciava andare via Jaz, ma che altro poteva fare? Niente perché non avrebbe mai permesso all’ex grifondoro di venir preso al posto suo, doveva vivere perché lo meritava al contrario di Trevor, il quale non avrebbe mai resistito un solo attimo senza di lui. «è meglio così» questo avrebbe voluto dire ma niente fu buio, ancora prima di poter dargli quell’ultimo bacio, come si dava nei film; nessun discorso prima di accasciarsi al suolo, era solo un Jason Maddox che cadeva a terra privo di vita, con ancora lo sguardo rivolto all’amore che sarebbe rimasto per sempre il suo primo, unico e solo amore della propria esistenza.
    E poi solo il buio perché il paradiso non era posto per lui, avrebbe preso un caffè con la signora gialla e satana, come giusto che fosse.




    Jason Maddox
    21 y,o || 2119 || Mayneinlove
    «YOU'RE MY BITCH
    I RULE THIS FUCKING KINGDOM.»
     
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170 replies since 1/6/2019, 23:30   3702 views
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