#IIcdcm Gruppo Nuvola

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  1. blaze¨
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    I ragazzi discutono ancora dopo aver trovato le uova verdi ed arrivano a parlare di varie teorie riguardanti i colori degli uccelli, scoprendo che due colori partoriscono un nuovo colore che è la miscela di quelli dei genitori. Si fermano però a discutere sul fatto che, se così fosse, alla fine i vari mescolamenti porterebbero ad avere per gran parte uccelli con colori discutibili (color cacca) e si perderebbero i colori primari. Così, decidono che la loro teoria in merito si incentrerà sulla genetica (?) Ossia che in base ai geni degli uccelli e con specifiche accoppiate è possibile riottenere i colori primari grazie alla percentuale di colore presente in ciascun uccello ila scusa, nel caso fa finta di capire, nel trattato lo spiegheremo meglio (?) Allora Oscar fa un giro dei vari alberi per capire se sono presenti altri nidi ed altri bruchi, per scoprire di che colore sono e vedere se questa teoria può avere senso (?)
     
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  2. #berqgvist
         
     
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    Volatile
    ClassificazioneXXX
    Tentativi rimasti1
     


    Gruppo Nuvola
    Ottavo tentativo

    Oscar, ti avvicini a molte famiglie. Te ne faccio un elenco sintetico:
    - un uccello rosso e uno giallo; due uova arancioni e una rossa ancora intatte. Quello giallo feconda le uova.
    - un uccello rosa si sposta dal nido e l'uccello rosso inizia a covare le uova; sono due uova color rosso chiaro ancora intatte.
    - due uccelli azzurri; 3 uova azzurre (una schiusa: c'è un bruco, anch'esso azzurro);
    - un uccello blu e uno verde; due uova verde scuro e una blu, tutte aperte;
    - due uccelli blu; due uova blu, una delle quali aperta.

    Vi rimane un solo tentativo. Vi ricordo che dovete (oltre a inventare il nome) scoprire:
    - comportamento;
    - alimentazione;
    - riproduzione;
    - caratteristiche magiche.
     
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  3. blaze¨
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    OSCAR "BLAZE" FRASER ( ) - 16 - GRYFFINDOR - CATAFRATTO - QUIDDITCH CAPTAIN
    « But no one, no nobody can give you the power to rise over love,
    over hate, through this iron sky that’s fast becoming our mind »

    Con non troppa sorpresa constatò che alla fine i suoi amici erano riusciti a svegliarsi e riprendersi, quasi totalmente, dallo stato comatoso in cui versavano quella mattina. Gli sguardi che gli lanciarono non erano ad Oscar molto chiari, non riusciva a capire, infatti, se ce l'avessero con lui in qualche modo o se fossero accigliati perchè ancora presi dal sonno. Probabilmente doveva essere così, alla fine (e anche all'inizio) se li avesse svegliati prima lo avrebbero scacciato esattamente come aveva fatto Bells. Con le braccia incrociate al petto si fece più vicino a loro di qualche passo affiancando Arci, poco più in là poi c'era Jeremy e poi Bells e Jack. Non disse niente perchè il professore li stupì e zittì tutti mostrando loro una creatura che non aveva mai visto, era mastodontica, dall'aspetto simile a quello di un brontosauro, bellissima e che poi si rivelò essere invenzione di Raiden...wow, era sinceramente colpito. Sperò vivamente che il professore avesse deciso di tenere le creature da lui create vive solo su carta, mai avrebbe potuto sperare di vederle realizzate...erano orribili dentro (?). Il desiderio di cavalcare quell'essere e sfondare i fondali del lago venne esaudito ancora prima che potesse diventare pressante nella mente del giovane Grifondoro, in un attimo infatti si trovavano a cavallo di quella bestia che sulla schiena presentava dei sedili simili a quelli di un pullman. Attraversarono davvero il fondale del Lago nero, e grazie a qualche strana magia, probabilmente una passaporta, riemersero in mare. Quando gli venne comunicato che si trovavano vicino all'Africa non potè crederci. Gli era giunta voce che l'ultima volta che la scuola si era trovata in Africa con il professor Berqgvist gli studenti avevano dovuto affrontare un drago a due teste... non poteva certo aspettarsi una mattinata tranquilla. Arrivati sulla sabbia del deserto vennero accolti da una seconda creatura, pensata da Dakota e realizzata, un uomo cammello. Si sarebbe voluto fermare per fare conversazione con lui, ma il gruppo non attendeva (?) proseguirono ancora fino ad arrivare ad un laboratorio sotterraneo, in cui vennero divisi in gruppo. Gli era andata piuttosto bene, dato che si trovava in gruppo con Bells. Non conosceva invece Wit, se non di nome, quindi si limitò a dargli una pacca sulla spalla e guardare l'amica. Sempre insieme...ti verrò a noia... ma stiamo recuperando l'assenza di un anno...è destino Bells. Si erano ritrovati nello stesso gruppo anche per la lezione di incantesimi, ma starle vicino gli ricordava anche la presenza di Chris che veniva a mancare ogni giorno, non potendo più seguire le stesse lezioni. Era strano ma non riusciva ad immaginare loro senza Chris, lui c'era sempre stato, non erano mai stati davvero solo Oscar e Bells se non ultimamente. Questo pensiero svanì nel momento in cui gli venne spiegato in cosa consisteva la lezione del giorno: studiare delle creature magiche. Aveva i brividi al solo pensiero, e la paura di poterci rimettere le penne, ma il prof li rassicurò dicendo che non sarebbe successo niente. Poteva fidarsi? Se guardava quegli uccelli, ciò che vedeva erano solo piccole batuffoli di piume, ma anche le creature da lui pensate avevano un aspetto angelico ed alla fine non lo erano affatto. Inizialmente con un po' di timore, si era fatto avanti in quella stanza, per primo, oltretutto, ma cosa aveva in testa? Quando uno degli uccelli gli era volato addosso aveva pensato che con quel becco sottile gli avrebbe cavato un occhio ed invece si era rivelata una creatura adorabile. Talmente adorabile - un po' meno quando uno dei tanti gli bucò i pantaloni - da fargli desiderare di averne una tutta sua. Si domandava chi fosse la mente geniale che aveva ideato quelle creature #igrifisonoimeglio(?) talmente geniale da riuscire a smuoverlo e spronarlo a baciare Bells, un bacio veloce che aveva desiderato, ma che non si era goduto come avrebbe voluto. Forse per la presenza di occhi indiscreti, tipo le decine di ricercatori che li osservavano? O forse per il professore? O Wit? O gli stessi uccelli? Insomma, se da una parte lo desiderava, e sentiva che lo desiderava, dall'altra lo aveva lasciato insoddisfatto. Era stato come mettere le mani nella nutella e poterci intingere solo la punta di un dito: terribilmente frustrante. Ma certo non potevano mettersi a limonare là sotto le telecamere #GF e soprattutto inizialmente non era stato poi tanto sicuro che Bells avrebbe accolto quel gesto con piacere, invece...non aveva rifiutato, non si era tirata indietro, ma solo adesso Oscar si rendeva conto che lei non aveva mai voluto tirarsi indietro, nemmeno le numerose volte in cui lui aveva provato ad avvicinarsi senza mai davvero spingersi oltre. "ah, quando c'è da far felici uccelli, Fraser sempre in prima fila"
    Rise. Che cosa stai dicendo? Quella frase aveva almeno tre sensi differenti ma decise di cogliere quello che più gli conveniva - ed anche il più plausibile - ed accarezzarle per un attimo i capelli castani. Perchè i bei momenti dovevano durare così poco e spegnersi in fretta? Lui voleva l'incendio, le vampate che divorano ogni cosa, voleva bruciare il momento in un falò senza fine (?) MA non era quello il momento, ne il luogo.
    Lo studio delle creature li assorbì così tanto da spingere Oscar a dimenticare quel pensiero, e a dimenticarsi di ricucirsi i pantaloni (?) e poi...sinceramente non lo sapeva nemmeno fare. Ma che importava? Tanto indossava delle mutande nere, chissene. Fu Bells a scrivere la relazione per tutti e tre, con la sua bella scrittura che Oscar non avrebbe mai avuto.
    sheet code © psìche
     
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    Un dolore bruciante la costrinse a serrare con forza le palpebre, emettendo un basso verso gutturale dalle labbra dischiuse. Sentì il proprio corpo andare a fuoco: ogni cellula del suo organismo parve ribellarsi al proprio consueto funzionamento, mentre il centro del dolore andava a concentrarsi sul tatuaggio al fianco. Si piegò in posizione fetale, respirando a fatica, prima di aprire gli occhi su una stanza familiare ma non troppo. «oscar…» ringhiò feroce, mordendosi a sangue l’interno della guancia finchè il dolore, così com’era cominciato, non cessò. Sperava che fosse stata una bugia schifosamente necessaria, questione di vita o di morte, perché ogni volta che uno dei due cercava di aggirare la maledizione, era l’altro a subirne le conseguenze.
    Conoscendo Oscar, probabilmente non era così: avrebbe subito la sua vendetta; quel maledetto, in tutti i sensi, Grifondoro, avrebbe imparato a dinstinguere necessità da sono un Grifondoro e tutto mi è dovuto. Scattò a sedere, ma dovette ridimensionare i propri movimenti perché l’intera camera parve ribellarsi, cominciando a girare. Forse avevano esagerato. Sentendosi un po’ troppo comoda, priva di costrizioni, guardò i propri indumenti. Dei… pantaloni? Deja vu. Guardò Arci, ancora addormentato, vantare un fantastico completo femminile da Corvonero. Adorabile. «archibald dominique leroy, cosa penserà Tiff se ti vedrà vestito così?» si lamentò, calciandolo con la punta del piede, riuscendo ad ottenere solo un grugnito. Arabells si stropicciò le palpebre, guardandosi attorno: poteva non essere campionessa mondiale di aritmetica, ma mancava qualcuno all’appello. Si morse il labbro inferiore, alzandosi stentatamente in piedi, quindi si affacciò alla finestra della Stamberga. Il sole, brillante, illuminava già a giorno ogni cosa, accecante per i suoi occhi provati.
    Sole. Mattino? Dannazione, Cura! «arcijerjackarcijerjack dobbiamo andare» cominciò scuotendoli uno alla volta, senza ottenere risposte soddisfacenti. Fortuna ch’ella non si arrendeva mai. Ingollando l’acido che le era salito alla gola, afferrò Jack dalle spalle e lo obbligò ad alzarsi, caricandosi quasi tutto il peso del Corvo sulle spalle. «oscar se n’è andato senza di noi, quel Grifoschifo» sperò che quella cocente verità lo facesse rivoltare dal dolore, ovunque egli fosse. Sperava che stesse facendo colazione e tutto gli andasse per traverso. Lo sapeva che odiava arrivare in ritardo! Dovevano pure ancora mettere le divise da combattimento. Fortuna che la sera prima si erano portati tutto l’occorrente lì: il pensiero di arrivare fino al proprio dormitorio, con tutte quelle scale, non era neanche tollerabile – figurarsi applicabile. Non si preoccupò di dare le spalle al resto dei Catafratti, anche se fossero stati svegli non era nulla che non avessero già visto, quindi abbandonò i vestiti di Arci e si infilò la divisa da combattimento. Una smorfia le storse il naso, aveva davvero bisogno di una doccia, ma dovette limitarsi a legare i capelli in una coda alta, sperando che i postumi non fossero troppo palesi. Ovviamente non avevano il tempo di andare a fare colazione, era già tanto se fossero riusciti ad arrivare a lezione, ma Bells aveva comunque bisogno di un bagno. «jeremy, archibald, muovete quel culo! Jack, ti soffoco nel sonno» sibilò, assottigliando le palpebre: poteva perdonare jeremy e dom, ma non Jack: era un Corvonero, e non sarebbe scampato facilmente ad una competitiva Arabells Dallaire. Si infilò nel passaggio trascinandosi dietro Jack, aiutandolo a vestirsi mentre correvano, quindi lo lasciò al Lago Nero invitandolo a raggiungere i loro compagni. Lei fece una scappata al castello; si infilò abusivamente nel dormitorio più vicino, ossia quello Serpeverde, ed altrettanto abusivamente adoperò i loro bagni, rinfrescandosi il rinfrescabile #wat e lavandosi i denti. Doveva assolutamente togliersi l’acre sapore dell’alcool della sera prima, se non voleva vomitare sui piedi di Viky Berqualcosa.

    [una certa dopo]



    «Secondo me questo potrebbe servire per attirare degli insetti...magari scopriamo cosa mangia» la squadra delle nuvole, composta da Bells, Oscar e Wit Kingsman, era arrivata nel luogo mistico a loro riservato. La Corvonero incrociò le braccia sul petto guardando i piccoli volatili. Preferì non dire nulla, considerando che non aveva avuto il tempo di bere il Veritaserum e preferiva, LEI, non far contorcere dal dolore Fraser. Annuì stringendosi nelle spalle, mentre Oscar l’Impavido entrava nel giardino. Lei e Wit rimasero all’esterno, e Bells si concesse un mezzo sorriso ironico verso il Serpeverde, a cui rivolse un’occhiata di sottecchi. «meglio scoprire subito se sono carnivori» asserì, mordendosi il labbro inferiore ed indicando con il capo il Grifondoro.
    Beh, erano carnivori, ma non si cibavano di carne umana (almeno, non sembrava). Li osservò svolazzare docilmente addosso ad Oscar con una smorfia divertita, che presto si tramutò in puro terrore: gli uccellini li stavano fissando attraverso la parete di vetro, in modo indubbiamente inquietante. Guardò Wit, e tornò poi a guardare i volatili. Mosse una mano davanti al vetro, ma quelli non fecero una piega.
    Ecco, erano bestie di satana.
    «cercano te» disse a Wit, indicandogli di entrare nel giardino. Non voleva morire, era troppo giovane! E poi la squadra aveva bisogno del suo Capitano, come avrebbero fatto senza di lei? «ok, scherzavo» bofonchiò, entrando nel parchetto insieme ad Oscar. Ignorò la coppia creepy di Uccellini e si diresse verso quello in solitudine, cercando di capire perché fosse così triste. «ehi, ciao uccellino. quanto sei bello!» quello per tutta risposta le cinguettò, saltandole sulla mano. Che carino, penserete voi! Ed invece no, si rivelò per la creatura malvagia ed opportunista ch’era cominciando a beccarla, ed a nulla valsero i suoi tentativi di farlo volare lontano. Anche Blaze era sotto l’effetto dei piccoli adepti di Satana, ma almeno a lui non stavano squarciando una mano. Le bestie malvagie continuarono anche quando Wit fece la sua entrata in scena: avevano deciso di guardare come si sarebbero comportati con uccelli di diverso genere dal loro, ma Bells prestò poca attenzione a quanto stava accadendo, impegnata com’era a non morire. Fu Oscar a prendere l’iniziativa, mentre anch’ella seguitava il pennuto. Perché diamine la stavano spingendo verso il Grifondoro? Stava ancora guardando il Satana in Giallo, quando vide i piedi di Oscar entrare nel proprio campo visivo. Alzò gli occhi sul suo viso, le sopracciglia aggrottate. «ma che…» domanda che non ebbe mai risposta. Le mani di lui si strinsero attorno al suo viso, facendogli guadagnare un’occhiata curiosa da parte della Corvonero. «chissà» chissà cosa? Non ebbe tempo di domandarglielo, che lui pensò bene di annullare lo spazio fra loro, posando le proprie labbra su quelle di Bells. Non era la prima che Oscar Fraser ed Arabells Dallaire superavano, anche se di poco, la linea sottile ma marcata che divideva l’amicizia da qualcosa di più; non era la prima volta che le loro bocche, per gioco o per scherzo, andavano a sfiorarsi, gentili come le ali di una farfalla. Ma in quel momento, fu diverso. Non seppe spiegarsi il perché, se fosse a causa dei loro spettatori o di quei dannati uccelli, ma c’era qualcosa di… più intimo. Perché fra tutte le cose che avrebbe potuto fare, pensare, Oscar Fraser aveva deciso di baciare Arabells Dallaire. Beh, come si soleva dire, carpe diem. Si avvicinò di un passò, posando la mano –non si era neanche accorta che il demonio giallo aveva smesso di beccarla- sul petto di lui, alzandosi sulle punte mentre l’altra mano scivolava sulla nuca di Oscar, dove le dita si attorcigliarono ai sottili capelli scuri. Fu un contatto breve, troppo breve, ma la lasciò comunque con un sorriso storto sulle labbra. Vagamente imbarazzata, lasciò che fosse il divertimento a cancellare le gote arrossate, mentre sussurrava a pochi centimetri dal suo volto la battuta dell’anno: «ah, quando c'è da far felici uccelli, Fraser sempre in prima fila» Perché in effetti, gli uccelli avevano risposto al loro casto (anche troppo) bacio, cinguettando felici come solo gli adepti di satana sapevano fare. La cosa più esilarante, e che al contempo la lusingò, fu la reazione di Oscar (non quella, datemi un secondo per spiegare), impacciato e goffo come raramente aveva avuto l’onore di vederlo. Insomma, lui era un Grifondoro, l’arroganza ce l’aveva nel sangue.
    Come da istruzioni, si allontanò per curarsi la mano con la pomatina mistica che Vik aveva fatto comparire sul tavolino. Intrecciò le dita a quelle di Blaze, lanciando un’occhiata assassina alle creature cinguettanti – dai, beccatemi ancora se avete coraggio! #wat- quindi si approcciò, lente di ingrandimento alla mano, ad osservare uno dei bruchi. Orribile, lasciatevelo dire, ma almeno riuscirono a capire qualcosa che prima era sfuggito a tutti loro.
    Quegli uccelli erano dei fuckin bruchi. Da brividi, eh? In effetti, con quelle delicate ali, avrebbero potuto immaginarlo. No dai, era impossibile immaginarlo: uccelli farfalla!
    Il cinguettio delle bestioline, sembrava il gridolino eccitato di una ragazzina al concerto di Justin Bieber, il che le fece arcuare a dismisura le sopracciglia. «ci shippano» bisbigliò a Oscar, facendogli l’occhiolino.
    Povero Wit, ma in che squadra era finito? Si sarebbe anche offerta di tenergli la mano come al Grifondoro, perché la condivisione era importante #wat, ma aveva come la sensazione che Kingsman preferisse la mano di Oscar. Poi cosa accadde? Andiamo con ordine: Oscar cercò di cibare un uccello solitario con una mosca morta, che galante!, ma quello lo cibozonò; Wit continuò a fare l’esploratore senza macchia e senza paura, mentre Bells continuava a sparare inforandom tipo «ma fangirlano? Mi sento una vip. Con un becco del genere, comunque, era palese si cibassero di insetti. Quanti colori. E che… belli i bruchi, sì. Aw, le ha portato un fiore»; Oscar andò anche lui ad esplorare, cercando i colori del vento degli uccelli (ambiguo; forse era meglio lasciare vento? #wat), quindi si dedicarono all’attività preferita di Arabells Dallaire. Orge!
    Brainstorming. Tornarono sul tavolino, dove avevano trovato il foglio con la tabella riguardo gli uccelli, e le domande del professore: scoprite i seguenti aspetti. Insieme riuscirono a delineare maggiormente gli uccellini, ciascuno mettendo del proprio; scoprì cose a cui non aveva fatto caso grazie alle osservazioni dei due giovanotti, ed anche lei si adoperò per dire qualcosa di nuovo (era una Corvonero, mica cazzi). Quando raggiunsero un risultato che reputarono dignitoso, e senza scannarsi!, cominciarono a scrivere la loro relazione. Come li avevano chiamati? Lei aveva proposto creature demoniache, ma si era guadagnata diverse occhiatacce. Vabbè, allora vada per shippers.
    Ah, quanti compromessi nella vita #wat.

    - sorry dear, i'm allergic to bullsh*t - code yb ms. atelophobia


    shipper birds

    ASPETTO – Gli uccelli si presentano con corpo esile e slanciato, adatto a movimenti veloci supportati da ali da farfalla molto resistenti che gli consentono movimenti che sarebbero quasi impossibili per altri uccelli di razze diverse. Il piumaggio all'apparenza è morbido e di un unico colore brillante che ricopre tutto il corpo dell'uccello, comprese le zampe, divenendo più chiaro sul ventre. L'aspetto è leggiadro, con un peso che probabilmente varia dai 2,5 ai 6,5 grammi ed una lunghezza che va dai 6 ai 12 centimetri. Presentano un becco sottile tipico di creature insettivore e di coloro che si nutrono del nettare dei fiori, caratteristica probabile negli Shipper Birds ma non certa dato che non ne abbiamo le prove. Gli uccelli presentano un piumaggio dai colori e dalle sfumature più diverse, da quelli pastello ai colori più intensi, comprendendo i tre colori principali: ciano, magenta e giallo. Non è chiaro se è possibile l'esistenza di uccelli di colore nero, dato che il nero è di per sé la mancanza di tutti i colori che formano la luce e per estensione potrebbe non essere catalogato come colore non è razzismo. E' invece probabile la presenza di uccelli totalmente bianchi (bianchi, non albini, ancora su questo punto non abbiamo abbastanza informazioni per poter dare per scontata l'esistenza di esemplari albini, occorrerebbero studi più approfonditi), grazie ai quali sarebbe possibile la proliferazione di esemplari color pastello.


    ALIMENTAZIONE – Per quanto riguarda l'alimentazione sappiamo che, probabilmente, sono creature insettivore e che tra gli insetti sicuramente non disdegnano le mosche, non è poi chiaro se la loro dieta comprenda anche altri tipi di insetti, ma questo è probabile, come lo è il fatto che possano nutrirsi del nettare dei fiori. Note personali: Durante un esperimento un uccello solitario ha rifiutato il cadavere di una mosca, questo può far pensare che la specie non gradisca insetti morti ma che li preferisca vivi, in ogni caso l'uccello verde potrebbe non aver gradito la mosca perché solo e senza compagnia (vedi il paragrafo chiamato Uccelli “Solitari”). Questo allora porterebbe ad una teoria secondo la quale, gli uccelli senza partner muoiano, appunto, di solitudine a causa di un digiuno prolungato e per deperimento.


    COMPORTAMENTO – L'osservazione degli Shipper Birds ha portato a delle precise conclusioni riguardo il comportamento della specie: se poste in un ambiente neutro e tranquillo, le creature non sono aggressive con gli esseri umani, né tra di loro, né verso altre specie. Appaiono, invece, fondamentalmente indifferenti, poco timorose e non schive se non stimolate, ma in caso contrario portate al contatto, curiose ed osservatrici. Rispondono in maniera positiva al nutrimento da parte di esseri umani, cinguettando felicemente dopo aver ottenuto cibo, sono poco pazienti e non amano attendere a lungo qualcosa che desiderano, piuttosto si fiondano sull'obbiettivo, tentando di porre rimedio a ciò che per loro rappresenta un problema: un umano/creatura non fa ciò che vorrebbero? Allora provano a manovrare la situazione per fare in modo che le cose si sbrighino, diventando, alla volte, inconsapevolmente aggressivi. Gli uccelli shipper sono protettivi verso la loro prole e questo li porta ad essere aggressivi fino anche a diventare letali nel caso in cui i loro cuccioli si trovino in pericolo. Vivono in coppia e spesso tendono a seguirsi, dove vola uno, vola anche l'altro, come se non potessero stare a lungo lontani. Vi sono poi gli uccelli definiti Solitari: sono coloro senza partner, appaiono tristi, schivi e timidi rispetto agli altri della specie, tendono a nascondere la testa sotto l'ala per timore o forse per vergogna, rifiutano il cibo ed a lungo andare persino il corteggiamento di altri esemplari, cadendo così in un vortice di autodistruzione che li porterà alla morte. Non è chiaro se il corteggiamento avvenga in base ad un criterio specifico o a gusti personali della creatura dati dalla genetica e da fattori ambientali.


    CARATTERISTICHE MAGICHE – Da quello che è stato possibile osservare, gli Shipper Birds hanno delle capacità magiche inerenti un ambito della vita umana particolarmente complesso, ossia quello dei sentimenti; non è chiaro se possano intuire una particolare affinità plausibile, o un attrazione già presente, così come non è stato possibile definire il campo d’azione fra semplice interesse o qualcosa di più trascendente. È chiaro comunque che la particolarità degli Shipper Birds sia la comprensione di legami reciproci, che siano affettivi o meramente fisici, fra due persone (hanno dimostrato infatti, con Oscar e Arabells, che vi sia necessità di reciprocità fra i due soggetti; al contrario non hanno provato a far avvicinare Wit ad uno degli altri membri della squadra: non siamo certi se sia per mancanza di affinità, o per la non reciprocità fra i membri – sia questa fisica o emotiva). Comprendendo questo legame ancestrale fra gli umani (ma non è escluso che possano comportarsi alla medesima maniera con altre creature senzienti), come già citato in “COMPORTAMENTO”, spingono i due individui ad avvicinarsi fra loro, inizialmente in modo delicato ma deciso, fino a poter divenire violenti, beccando i due soggetti finchè non cedono alle lusinghe dei volatili. Una volta portato a termine il loro compito, gli Shipper Birds hanno mostrato la propria soddisfazione volteggiando attorno alla coppia prescelta con cinguettii felici ed acuti, il che potrebbe far pensare che oltre ad essere una capacità magica, la loro sia una necessità: quando si trovano in presenza di una coppia, paiono sentirsi obbligati a farli stare insieme, anche se non è chiaro cosa essi possano guadagnare dalla riuscita del loro lavoro (ma dopotutto non è forse il compito di ogni essere vivente ricercare la propria e l’altrui felicità? wat di solito gli animali sono esenti da tale prerogativa, ma in qualità di creature magiche, e, come hanno dimostrato, presentanti di una notevole capacità di comprensione, è possibile che il fine sia semplicemente quello sopracitato). Malgrado le coppie di Shipper Birds si mostrino più estasiate e gongolanti, anche i cosiddetti Uccelli Solitari, come hanno dimostrato, provano l’istinto di riunire gli individui quando questi si separano.


    RIPRODUZIONE – Gli Shipper Birds, per trovare il proprio partner, si corteggiano (è stato infatti possibile osservare il corteggiamento fra due esemplari, nel quale uno dei due portava un fiore all’altro: non si basano quindi sull’attirare l’attenzione con particolarità come i colori o altre caratteristiche fisiche, come le altre specie, ma sul conquistare il cuore dell’altro volatile). Sono ovipari, ed il guscio delle uova presenta una colorazione ibrida fra i due partner Shipper Birds (es: uccello giallo + uccello blu, c’è un’alta probabilità che diano uova verdi, mentre, più raro ma può accadere, potrebbero in inferiore percentuale prendere i colori dei genitori, quindi o giallo o blu; non abbiamo visto uova di colori differenti in uno stesso nido, quindi da stessi genitori, ma non è da escludere che sia possibile una nidiata giallo-blu con tre uova verdi ed una gialla). Dalle uova, anziché dei pulcini, nascono dei piccoli bruchi dello stesso colore dell’uovo; il bruco si crea quindi una crisalide, come le farfalle (il che era già intuibile dalla particolare forma delle ali degli Shipper Birds) dalla quale poi uscirà, a metamorfosi completa, lo Shipper Birds. Hanno mostrato uno spiccato istinto genitoriale, sia nella difesa dei propri piccoli, sia nei cinguettii gioiosi allo schiudersi delle uova.


    Edited by arabell(ie)s - 19/4/2016, 23:25
     
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  5. #berqgvist
         
     
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    Dallaire, Arabells
    Fraser, Oscar
    Kingsman, Wit Lucifer

    [continua dalla lezione]
    Passate per svariati corridoi, fino a giungere in una stanza molto piccola e completamente bianca. È presente una porta bianca per ognuno di voi. La donna che vi ha accompagnati vi consegna un foglio ciascuno e vi spiega che, in base alle informazioni fornite in quella scheda, dovrete prima far schiudere l'uovo, poi cercare di fronteggiare la creatura, difendendovi da essa. Aggiunge che il team di scienziati vi aiuterà in casi di pericolo estremi e che non dovete necessariamente uccidere la creatura. Vi congeda con un ghigno che ha qualcosa di sadico: «Ma potete farlo».

    Creatura terrestre
    ClassificazioneXX
    UovoÈ alto 3 cm ed è ovale. Presenta un corto ma soffice pelo bianco latte. È piuttosto pesante (come se fosse tutto pieno all'interno). Non avviene una vera e propria schiusa: dal pelo escono le zampe e la testa della creatura; l'uovo è la creatura stessa.
    AspettoAssomiglia a un criceto. Ha occhi neri e naso rosa fluorescente (si illumina al buio, se la creatura lo vuole). Presenta piccolissime ali che normalmente sono nascoste tra il folto pelo. Ha due incisivi particolarmente taglienti. Il suo pelo può essere di uno dei sette colori dell'arcobaleno e man mano che cresce se ne aggiungono altri (quando diventano sette, la creatura diventa bianca).
    CaratteristicheQuando è in situazioni di pericolo o quando non capiscono cosa succede (più spesso l'ultima opzione), ripete in continuazione il suo peculiare verso: wat.
    Nonostante sia pesante il doppio di un criceto normale, sa volare con quelle ali microscopiche.
    Le sue ghiandole odorifere producono una sostanza che stimola l'affetto (coccole, baci, carezze,...).
    Tende a pulire i suoi lunghi incisivi sui vestiti altrui o sulle cortecce degli alberi. Adora pulirsi in continuazione.
    Piange quando è triste: le sue lacrime sono l'opposto del colore (o della miscela dei colori) che ha sulla pelliccia.
    Diventa piuttosto aggressivo quando qualcuno fa del male al proprio padrone e tende a mordergli i genitali o il naso.
    Ama le temperature né troppo calde né troppo fredde.
     


    Spirito
    ClassificazioneXXXXX
    AspettoLa sua altezza si aggira in media tra il metro e mezzo e i due metri. Ha la corporatura di un essere umano, ma fluttua a mezz'aria (al posto delle gambe hanno un filo di ectoplasma che si attorciglia su se stesso). Indossa un mantello (con il cappuccio sul viso) il cui colore varia (può essere uno dei colori dell'arcobaleno, solo più scuro e cupo). Dove dovrebbe esserci il viso, si possono vedere solo i denti bianchi scoperti in un ghigno, tutto il resto è nero, come se non avesse un volto. Dalle maniche del mantello spuntano delle braccia raggrinzite, nodose e grigio scuro, che terminano in tre lunghi artigli taglienti. Sono trasparenti, diafani.
    CaratteristicheLa sua risata inquietante provoca forti allucinazioni.
    Appare sia di notte che di giorno, tuttavia odia esporsi al sole e non tollera molto il caldo. Nonostante ciò, è immune al fuoco (che anzi lo fortifica).
    I suoi artigli sono molto affilati. Li usa per squarciare il petto e cibarsi degli organi interni degli esseri viventi.
    L'Expecto Sicarium non funziona contro di essi (così come la maggior parte degli incantesimi).
    Come i fantasmi, è fatto di ectoplasma e può passare attraverso le cose e i muri. Passare attraverso cose viventi gli è fatale.
     


    Vi separate, ognuno entra in una porta diversa. Il micromondo che vi ritrovate di fronte, tuttavia, è lo stesso.
    Vi trovate dentro una normale camera da letto di un normale ragazzo. Tutto in disordine. C'è un letto dalle coperte blu, completamente sfatto. C'è un ventilatore acceso: nella stanza fa freddo. E sulla scrivania, di fronte a un Surface Book Babbano, c'è l'uovo.
    Dopo che l'avete fatto schiudere, vi voltate. Sapete che dietro di voi c'è qualcosa di brutto, lo sentite. Ha l'odore della morte e il sentore della paura. Lo spirito, di colore giallo smorto, vi osserva, col suo ghigno sia sadico che inquietante.

    Partiamo da una cosa: dovete fare tutto in un solo post ON GDR. O, meglio, potete. Vi spiegherò meglio.
    Altra cosa fondamentale: agite da soli (siete divisi in gruppi, ma non lavorate in gruppo).

    Dovete scegliere tra queste opzioni:
    - aiutare l'uovo affinché si schiuda.
    - fronteggiare la creatura.
    Tuttavia è possibile anche fare entrambe le cose (entrambi in un solo post o ognuna in un post a parte, come volete voi).
    Specificate in spoiler quale delle due cose decidete di fare. Ad esempio, potete scrivere:
    Faccio schiudere l'uovo.
    Fronteggio la creatura.
    Faccio schiudere l'uovo e fronteggio la creatura.


    ON GDR i vostri pg fanno entrambe le cose. Tuttavia OFF GDR potete decidere di farne una cosa, saltando una delle due parti (potete anche non citarla nel post).

    Siate autoconclusivi. Siete voi a decidere come vi attacca la creatura, come reagisce, ecc. Voi decidete tutto ciò che non è stato scritto nel mio post. Non esiste un modo di agire corretto.
    Tuttavia dovrete agire seguendo la logica, senza fare mosse a caso. Ad esempio, se la creatura ama il fuoco, metterò il suo uovo vicino a una fonte di calore e per attaccarla la bagnerò.

    Potete usare qualsiasi incantesimo e qualsiasi mossa, quanti volete. Se volete vincere facile, potete usare un Avada Kedavra per sconfiggere la creatura (e guadagnerete 0 punti per l'originalità).
    Vi consiglierei anche di descrivere bene ciò che succede non appena la creatura esce dall'uovo: ciò conta nella valutazione.

    Valuterò l'originalità, la logica, la coerenza e le descrizioni.
    Dovete anche inventare un nome per le creature (va specificato sotto spoiler).


    Se avete dubbi, sono, come al solito, a vostra disposizione.
    Avete tempo fino alla notte compresa fra il 3 e il 4 maggio.

    N.B. Le creature sono, sì, quelle inventate da voi. Potrebbero però aver subito qualche modifica.
     
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  6. #berqgvist
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    User deleted


    Gruppo Nuvola,
    nella I parte avete studiato

    lo SPIRITO BLU

    di Dakota Wayne
    (Gryffindor, VII anno)


    nella II parte avete allevato

    il WAT-CRICETO

    di Raiden Norrey
    (Ravenclaw, V anno)


    nella II parte avete fronteggiato

    il DIAFANO

    di Raiden Norrey
    (Ravenclaw, V anno)



    Grazie per aver partecipato, spero vi siate divertiti. Prossimamente pubblicherò i risultati finali e completi sia della lezione sia del concorso. Intanto suggerirei a chi non ha fatto la prima o la seconda parte di fare il compito, che è comunque facoltativo, per recuperare. Maggiori informazioni nell'ultimo post della lezione.
     
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20 replies since 9/4/2016, 19:16   499 views
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