Posts written by Vøid

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    UP!
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    L'Hazbin Hotel ha aperto i battenti. Mentre Charlie prova a dimostrare al suo regno che la redenzione è possibile, Lucifero e l'Arcangelo Michele hanno interrotto la loro tregua millenaria per un'ultima guerra. Kinsville, una cittadina del Maine diventa improbabile campo di battaglia per lo scontro finale tra angeli e demoni. Anche i Semiangeli e i Semidemoni vengono coinvolti, trascinati dai genitori soprannaturali in quella guerra all'ultimo sangue.
    Due oggetti Biblici, il Cordone di Eva e il Pomo d'Adamo, diventano oggetto di incessante ricerca per le due fazioni. Il Paradiso desidera mantenere il suo dominio sul Cosmo, Lucifero e Lilith vogliono ribaltare gli equilibri di potere in favore dell'Oscurità.
    E mentre tutti si danno battaglia, nel terrificante regno di Wonderland le forze del Caos si radunano per manipolare le sorti della guerra e annientare per sempre ogni forma di ordine conosciuta.
    L'Hazbin Hotel non è mai stato così vicino a diventare un porto sicuro per le disperate anime dell'Inferno...
    'Cause Hell is forever, whether you like it or not
    Had their chance to behave better, now they boil in a pot!
    ©Msg. Spam by Amphetamines' - Vietata la copia anche parziale.


    Edited by Vøid - 30/1/2024, 11:24
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    Killian Baskerville
    "Maybe I Was Just Born Evil
    Killian ascoltò la domanda di Rey, osservando le sue azioni e i suoi movimenti. Sembrava così naturale, anzi, lo era eccome e si capiva benissimo dalla noncuranza con la quale si muoveva. Rey non era poi così anziana, avrà avuto qualche anno in più di Killian, cosa che non gli fece calare per niente il desiderio di elargire tutto il rispetto e la stima che poteva dimostrare ad una persona che non era sé stesso.
    Sembrava riconoscersi in Rey, come se fossero due amici di vecchia data che erano cresciuti assieme, vivendo magiche avventure all'insegna di ciò che li stava invisibilmente legando, ovvero la Maledizione Cruciatus. Si, sentiva come se la conoscesse da cinque anni, come se fossero amici da un'eternità. Ma la parola amico era molto grossa e Killian non se la poteva di certo permettere. Vi erano dei gradi, dei ranghi e lui li avrebbe sempre rispettati, siccome lei era l'aguzzina della scuola e lui un semplice studente, benché molto portato per le Arti Oscure ( e checché lui ne dicesse) questo non gli donava alcun privilegio, se non quello di poter essere un ottimo Mangiamorte in futuro.
    Killian si sentì improvvisamente a suo agio, come se nell'aria fosse appena maturato il conforto di una lieta conversazione tra conoscenti, anche se ancora non era certo di quanto stesse provando, dato che non era abituato a provare sensazioni di piacere nello stare in compagnia di altre persone. Solitamente sentiva fastidio, rancore, una buona dose di emozione, ma solo quando incrociava lo sguardo di William Barrow, un ragazzo per il quale provava un'intensissima cotta da quando lo vide per la prima volta nei corridoi al terzo anno, da li non se lo tolse più dalla testa e l'ossessione per lui crebbe quanto quella per la Maledizione Cruciatus, ma questa è un'altra storia.
    Rizzò la schiena e si portò anche lui, istintivamente, la bacchetta di Salice alle labbra, assumendo una posa femminile e snella, mentre gli occhi roteavano con fare meditabondo. Poi qualcosa si accese nel suo cervello bacato, schioccò le dita come se non ricordasse la risposta e questa gli fosse appena sfrecciata davanti, senza sfuggire alla sua presa che lo fece tornare alla consueta follia emotiva.
    Eppure era una cosa così ovvia, come poteva aver tralasciato quel dettaglio così importante? Le voci nella sua testa dovevano averlo confuso decisamente più del solito, perché non era affatto da Killian dimenticare una cosa così essenziale.
    "Bhe...noi abbiamo sentito la Maledizione Cruciatus e...bhe...la amiamo."
    Disse infine, come se fosse più una confessione che stava marcendo dentro di lui da troppo tempo per essere detta in quell'istante, come se fosse un groppone del quale non si era mai liberato, un peso al petto che si alleviava e tornava a gravargli terribilmente. Questa era l'ossessione. Qualcosa che non può essere in alcun modo soddisfatta, più la si nutre più essa vuole e quella di Killian era solo ai primi sbocchi, perché ancora non aveva provato la famigerata Maledizione.
    Una parte di lui ( o forse una sua personalità), era certa che si potesse confidare con Rey e che in qualche modo avrebbe apprezzato ciò che tutti ritenevano eccessivo per uno della sua età o forse, a detta di certi suoi coetanei, inquietante e innaturale.


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    Edited by Vøid - 9/1/2015, 23:11
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    Killian Baskerville
    "Maybe I Was Just Born Evil

    Killian aveva sicuramente riconosciuto il folgorante luccichio dissennato che boccheggiò lievemente nello sguardo della donna, Rey Shiny.
    Questa gli disse che era la torturatrice della scuola e al ragazzo mancò evidentemente un battito. Si portò la mano al petto con fare teatrale, mentre schiudeva appena le labbra sottili, spalancando gli occhi, ormai di un sempre più intenso viola brillante, segno che il fuoco della sua emozione non stava accennando a spegnersi, al contrario, stava divampando come non mai.
    Ancora, la voce della donna che richiamava a sé il sortilegio, rigettandolo sull'animale, rimbombava animosamente nella sua testa, frammentandosi in mille e mille eco, avviluppando la sua ragione in un uragano di ombre maliziose e desiderose, finché un flash completamente verde non irruppe nel fascio dei suoi ricordi e un sorrisetto crudele pervase il volto raffinato del ragazzo, mentre congiungeva le mani e faceva un leggero passo avanti, facendo ondeggiare l'orlo del mantello rosso e si esibiva in un rispettoso e breve inchino.
    Chinò appena il capo, facendo oscillare il ciuffo ormai scarmigliato dalla corsa. Il suo rispetto era già alle stelle per Rey, ma voleva essere sicuro di potersela ingraziare con le sue migliori buone maniere da lord raffinato quale sapeva essere, per i suoi scopi, Killian era disposto a tutto e se vi andava di mezzo della simpatia, era ancora più motivato.
    Sollevò il capo e puntò il suo sguardo su quello della donna bruna. Per un attimo riconobbe il folgorante guizzo di follia che le ravvivava gli occhi. Oh si, era proprio lui. Era il Crucio. Dunque erano posseduti dallo stesso Demone, per Killian fu così lampante, che prima di presentarsi gli sfuggì una risatina divertita, felice di aver trovato qualcuno che condividesse la sua passione e, anzi, che fosse a stadi più avanzati, in qualche modo, ad un livello più alto e soddisfacente.
    Improvvisamente, la voglia di dirle il suo nome avvampò e l'emozione prese a sopraffarlo. Cominciò a ridacchiare stringendosi convulsamente le mani, tentando inutilmente di riprendere le redini del controllo emotivo.
    "Il nostro nome è Killian Baskerville."
    Disse infine, facendo scorrere le parole con neutrale semplicità, esibendo il suo solito plurale, portato dalla ferrea convinzione che nella sua mente albergassero più di una personalità. Mille voci che gli vorticavano nella testa, sussurrando cose terribili e trascinandolo tra le ombre torbide della follia più smodata. Cosa avesse causato in Killian un disturbo così intenso, nemmeno i suoi genitori lo sapevano. Ma sembravano non preoccuparsene così tanto, all'inizio, perché era quello che volevano. Un figlio pazzo per mandare avanti la tradizione della famiglia Mangiamorte. Ma non sapevano che presto la follia di Killian sarebbe sfuggita dal loro controllo divenendo terribilmente ingestibile.
    La madre di Killian non riusciva ad accettare la sua omosessualità e provare ad opporsi le costò molto più di quanto potesse lontanamente immaginare. Da quel giorno mantenne il silenzio e anche il padre non disse nulla, lasciando nell'ombra quell'orribile accaduto, cercando di rimediare ai danni di Killian quanto più gli fosse possibile.
    Killian si avvicinò ancora di un passo, questa volta leggermente timido e al contempo passionale, sporgendosi in avanti con lo stesso equilibrio di un edificio pericolante.
    "Noi siamo diligenti, si si! Diligentissimi! Sempre a fare le cose per bene, noi! Si, tesoro, assolutamente. Mai una volta che i professori si lamentarono, sa? Amiamo questa scuola, si, si. Siamo felici qui, molto più che a casa a tormentare gli elfi domestici...
    Disse, per poi voltare lo sguardo e borbottare:
    "Quelli mica lo hanno un buon sapore, vero, tesoro? Non come la mamma, no..."
    Dopodiché tornò a guardare la donna con gli occhi che brillavano di quella folle emozione purpurea. Voleva che Rey gli dicesse qualcosa, qualsiasi cosa. Lui avrebbe ascoltato, assimilato e...applicato.




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    Killian Baskerville
    "Maybe I Was Just Born Evil
    Il vento che spostava le foglie, il fruscio da esse generato che colmava l'aria, rendendo l'atmosfera della foresta, già di per sé cupa, ancora più torva e sinistra. I sibili minacciosi che aleggiavano da ogni dove, come se una creatura pericolosa dovesse spuntare da un momento all'altro per colpire e attaccare, puntando alla morte. Ogni cosa nella Foresta Proibita dava l'impressione di voler prendere improvvisamente vita per portare a termine un solo e semplice scopo: uccidere.
    Difatti, per Killian, quel posto era il massimo.
    Saltellava dolcemente oltrepassando la foresta. Si immergeva nelle dune infossate generate dalla forza delle radici che si inabissavano nel terreno, per poi saltare rapidamente da una roccia all'altra cominciando a correre a passo lento, temprato, quasi stesse volteggiando in un sogno, il mantello scarlatto che gli avvolgeva le spalle e fluttuava voluttuosamente alle sue spalle, come una colonna di fumo cremisi. Ad ogni suo movimento, l'ampio mantello si gonfiava nell'aria o gli roteava attorno, generando un effetto quasi etereo, innaturalmente sinistro, facendo quasi sembrare Killian uno spettro fatto di sangue.
    Giù il suo aspetto fisico non aiutava a farlo apparire esattamente vivo. La carnagione pallida, tuttavia candida, i capelli neri come la notte che gli andavano a coprire l'occhio sinistro con elegante disinvoltura. Anche i movimenti dei suoi capelli sembravano manipolati da quell'aura mistica che lo avvolgeva, esattamente come il mantello e la sua ordinaria compostezza era quasi andata a farsi benedire causandogli una versione scarmigliata dal vento e dalla corsa inusuale, della sua classica capigliatura.
    Cosa stava immaginando questa volta? No. Killian non stava immaginando nulla, sapeva dove si trovava e sapeva anche il perché: era andato a caccia.
    "Quiiiii bello scoiattolino, vieni fuori piccolo roditore..."
    Disse, fischiando alla fine della frase, con tono cantilenante, come sempre orchestrato dalle acute note della sua follia, in completa parità dello sguardo totalmente dissennato cerchiato da quelle che, in preda alla sadica estasi della caccia, erano divenute profonde occhiaie peste.
    Killian aveva un modo tutto suo di cacciare, o divertirsi, a seconda di come gli andava. Quel giorno, per purissima noia, aveva deciso di inoltrarsi nel parco per vedere se poteva trovare qualche soggetto che gli stuzzicasse la fantasia; un piccione, un gufo, un gatto, un roditore qualsiasi...e dopo aver passato una buona mezz'oretta in preda alla ricerca, lo vide.
    Era bellissimo, uno scoiattolo particolarmente grande, probabilmente maschio, dalla coda pomposa e ritta fieramente alle sue spalle. Il pelo dal colore assolutamente perfetto lasciava intendere che fosse abbastanza giovane e la sicurezza nei suoi occhi scuri, parve brillare intensamente come a voler sfidare Killian, quando i loro sguardi si incrociarono.
    Nella sua mente instabile, Killian era certo che quell'animaletto lo stesse mettendo alla prova e non se lo fece ripetere due volte, prese ad inseguirlo con la bacchetta sguainata, ferendolo non molto gravemente, ma abbastanza da lasciare delle piccole tracce di sangue che conducevano alla foresta.
    Dunque il folle ragazzo si addentrò in quello che per lui era forse un secondo Paradiso. Amava quella foresta, così lugubre, spettrale, a suo modo, anche poetica, anche se la apprezzava molto di più quando era coperta dalla coltre della notte, baciata dalla luna.
    Cercò e cercò ancora. La figura spettrale di Killian si aggirava come uno spettro sanguinario tra i grossi alberi slanciati della foresta, pallidi come lui, snelli e dalle forme intrecciate, irregolari e fuori dal normale.
    Si fermò per prendere fiato, ormai quasi stufo di stare a cercare, odiava l'attesa e per quanto fosse un gran cacciatore, sapeva di non essersi preso abbastanza cura di sé stesso, facendo una scarsa colazione e restando sprovvisto di energie.
    Il silenzio assoluto calò nella foresta, attorno a Killian, in quello spiazzo di terriccio oltrepassato dalle radici irregolari che si intelaiavano nel terreno, sollevandolo e frammentandolo in piccole discese. Era sul punto di rinunciare, strisciando le unghie sulla corteccia dell'albero al quale si era poggiato, quando qualcosa richiamò la sua attenzione in un flebile soffio di vento.
    Lo percepì appena, ma fu sicuro di esserci riuscito. Le sue orecchie parvero rizzarsi e un brivido di intenso piacere gli percorse la schiena. Non era certo di quanto avesse sentito finché la parola non si ripeté, una, due, tre volte. Quella non era una semplice parola, era la sua parola.
    Gli occhi febbricitanti e il cuore che gli esplodeva nel petto, il quale avvampò generando nuovamente quel fuoco di passionale follia che gli seccava la gola e annebbiava il cervello, mentre correva a perdifiato, cercando di inseguire le fioche eco che si sparpagliavano nell'aria, frammentandosi contro i rami arcuati degli alberi, dissolvendosi nel nulla.
    Ma lui ne era certo, sicurissimo e più se ne convinceva, più il battito del suo cuore accelerava, aumentando la velocità della sua corsa fino a renderlo un semplice guizzo scarlatto. Alla fine la raggiunse, proprio nel momento più bello.
    Killian dimenticò tutto. Ogni cosa, non vedeva altro che la punta della bacchetta e il topo in agonia, mentre il resto del mondo veniva risucchiato dall'intensa emozione passionale che gli aveva posseduto l'anima.
    Ancora, il topo si contorceva in una danza di sofferenza, seguita dagli occhi di Killian ormai divenuti completamente viola a causa dell'emozione, le labbra sottili e pallide increspate in quello che doveva essere un sorriso, anche se di umano non aveva assolutamente nulla.
    Si strinse nel mantello e a mettere fine al tutto, fu un enorme lampo di luce verde, che inondò la foresta per una frazione di secondo, per poi dissolversi nell'aria come risucchiato dal cielo.
    Killian si riebbe e sentì che le gambe avevano preso a tremargli quando comprese cosa era effettivamente successo. Due Maledizioni senza Perdono erano state appena eseguite davanti ai suoi occhi e solo allora Killian prese atto del fatto che qualcuno doveva avere in mano la bacchetta.
    Sollevò lo sguardo, ancora colmo di attonita meraviglia e scoccò un'occhiata alla Strega nerovestita che si era appena guadagnata la sua più totale stima.
    Non era una brutta donna, sembrava anche lei avere qualche rotella fuori posto, cosa che a Killian la fece piacere ancora di più. Aveva capelli neri e ricci che le ricadevano dietro la schiena in modo scarmigliato, con un tocco di disinvolta follia, forse. occhi scuri, sognanti, anch'essi accennati da due nere occhiaie.
    Killian sapeva che anche se l'avesse già vista a scuola, non ne avrebbe ugualmente avuto memoria a causa del suo essere costantemente con la testa tra le nuvole. Tuttavia, sentì, in cuor suo, che mai e poi mai avrebbe dimenticato la sua voce mentre pronunciava quella deliziosa e sublime parola, mai e poi mai avrebbe dimenticato quegli occhi e la sua mano stretta attorno alla bacchetta che aveva avuto la fortuna di scaturire uno degli incantesimi più letali del mondo magico.
    "Chi è lei, tesoro?"
    Chiese Killian avvicinandosi, la voce che non tradiva il rispetto per quella che, indubbiamente, era un'adulta a tutti gli effetti, mentre le sue mani andavano a stringersi attorno al mantello scarlatto per l'emozione.


    Scheda ▴ 15 ▴ Mangiamorte ▴ Pensieve code role by #epicwin for obliviongdr

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    Nickname: Void
    Scheda: Killian Baskerville
    Casata: Serpeverde
    •<i>Yep buddy, ho messo il link!
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    ■Character : Killian Baskerville
    ■Age: 15
    ■Generation: II
    ■House (o ex House): Serpeverde
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    Killian Baskerville Mangiamorte.
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    HTML
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9 replies since 10/10/2012
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