Se dalla sua bontà è possibile comprendere la sua razza, dal suo aspetto si potrebbe rimanere tratti in inganno: Josie non è longilinea, alta e dai lunghi capelli biondi, anzi, si tratta di una giovane dall'altezza media, con le morbide rotondità femminili a renderla una figura carina, dall'incarnato che tende al chiaro.
Il suo viso è tondo, dalle guance pronunciate e morbide, le labbra appena carnose di un bel rosa chiaro e due grandi occhi scuri dalle ciglia lunghe e tonde, che rendono il suo sguardo come quello di un cerbiatto. Nonostante abbia begli occhi grandi ed espressivi, questi sono nascosti dietro due lenti rotonde e grandi di occhiale.
I capelli sono liscissimi e lunghi, di un castano scuro dai riflessi talvolta rossicci. Ha una frangetta sulla fronte che spesso cade sugli occhiali e che lei sposta in continuazione.
Josie ha le mani piccole, così come le orecchie, dalle unghie corte che spesso sono mangiucchiate per la tensione, veste in modo semplice, quasi per passare inosservata: preferisce le camicette leggere e le gonne al ginocchio. È più facile, però, trovarla vestita con la divisa di lavoro.

Forse è per via del suo nome così aulico che nessuno la chiamerebbe mai Josephine: Josie è il diminutivo preferito dalla giovane renenge perché è quello che più rappresenta la sua essenza. Una giovane, impacciata e timidissima cameriera di provincia, che ha serissime difficoltà ad approcciarsi a qualcuno in modo profondo.
Sarà il motivo per cui non si è ancora legata a nessuno? Le probabilità sono moltissime, ma ciò che definisce appieno il carattere di Josie è il suo essere profondamente introversa, per certi versi anche un po' infantile nei modi.
È una ragazza che fa tenerezza al primo sguardo e per la quale si ripone scarsa fiducia se si parla di coraggio o di prendere iniziative autonome. Il problema sta proprio nella scarsa fiducia che lei ha nei propri confronti.
Probabilmente Josie preferirebbe rimanere dietro la lastra dei suoi grandi occhiali, senza mai essere osservata.
Un'altra particolarità? Conosce a malapena la lingua e preferisce non parlare per evitare strafalcioni.